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Ferragosto di fuoco in Calabria

Cosenza circondata dal fuoco, Calabria in fiamme, Bertolaso critica il sistema antincendio regionale e manda gli ispettori.

15 ago 08 Con il cielo oscurato per tutto il giorno da un fumo denso levatosi dagli incendi domati con difficoltà solo a sera, la città di Cosenza, praticamente vuota per la caldissima giornata di Ferragosto, è stata coperta da cenere accompagnata da un insistente puzzo di bruciato. L’andirvieni degli elicotteri della protezione civile davano poi l’esatta dimensione dell’incredibile rogo che ha bruciato la collina di Laurignano, centro nel territorio del Comune di Dipignano ma confinante con la zona sud della città. Le fiamme domate a stento hanno poi continuato a bruciare sulla collina prospiciente interessando i comuni di Mendicino e Carolei. Numerose abitazioni evacuate. Scene di paura e di panico per due bomboloni del gas avvolti dalle fiamme e poi scoppiati. Numerose case minacciate dalla fiamme. Due capannoni con delle barche sono stati distrutti dalle fiamme nella zona di Vadue di Carolei. Un’auto è andata distrutta. Un inferno durato fino alle 22 ma con difficoltà Vigili del Fuoco, Corpo Forestale dello Stato e Protezione Civile hanno avuto la meglio sul fuoco. Fuoco e fiamme anche nella zona di Scilla, nel reggino, dove per due volte anche la A3 è stata bloccata dalle fiamme poi domate dall’intervento dei canadair.

Oltre 130 roghi in Calabria. Sono oltre 130 gli incendi divampati da stamani in tutta la Calabria. Le fiamme sono alimentate dal caldo intenso e dal vento. Tutti i mezzi aerei della protezione civile stanno operando da diverse ore. Gli incendi che destano maggiore preoccupazione divampano nelle campagne di Cirò Superiore, nel crotonese, a Bisignano e Dipignano, nel cosentino, ed a Scilla, nel reggino. A Bisignano sono state evacuate due abitazioni mentre a Scilla le fiamme stanno creando problemi al traffico sull'Autostrada Salerno - Reggio Calabria. Per spegnere le fiamme, oltre alle numerose squadre dei vigili del fuoco, della protezione civile e della forestale, stanno operando anche alcuni Canadair ed elicotteri. L'attività della sala operativa della protezione civile regionale della Calabria è particolarmente intesa ed il personale sta lavorando per fronteggiare tutte le richieste di intervento.

Bertolaso manda gli ispettori. Per verificare la situazione nella regione dopo gli incendi di questi giorni arriveranno domani in Calabria gli esperti della Protezione civile. Il capo Dipartimento, Guido Bertolaso, ha inviato i funzionari della Protezione civile dopo che nei giorni scorsi aveva espresso perplessità sull'attività anti incendi boschivi pianificata dalla regione Calabria. Intanto sono stati oggi sei i roghi per i quali è stato chiesto l'ausilio dei mezzi della Protezione civile. L'intervento è stato garantito su cinque incendi, tre dei quali sono già in bonifica.

Trentotto interventi con i canadair. Trentotto i roghi su cui, oggi, è stato richiesto l'intervento dei canadair e degli elicotteri della Protezione Civile Nazionale. "Le persistenti condizioni meteo climatiche in atto sul nostro Paese - spiega il Dipartimento - caratterizzate nei primi giorni di agosto dall'assenza di precipitazioni al sud e, nelle ultime ore, dalla presenza di un forte vento di scirocco, hanno contribuito alla propagazione di numerosi incendi boschivi nel centro sud e nelle isole maggiori". Puglia e Sicilia sono state le regione dove i mezzi aerei della flotta dello Stato sono stati maggiormente impegnati. In Puglia sono stati dieci i roghi su cui è stato richiesto il supporto aereo alle operazioni di spegnimento, mentre in Sicilia canadair ed elicotteri sono stati richiesti per entrare in azione su nove incendi boschivi. In Calabria, delle sei richieste di intervento, cinque hanno visto impegnati gli equipaggi dei mezzi aerei che hanno già contribuito a mettere sotto controllo tre roghi. I canadair e gli elicotteri della protezione civile nazionale sono entrati in azione anche nelle Marche, in Abruzzo, in Campania, in Basilicata e in Sardegna, "su tutti i roghi l'attività di spegnimento è stata particolarmente impegnativa a causa del forte vento di scirocco che, oltre ad alimentare le fiamme, ha reso più complesse le operazioni di sgancio d'acqua da parte dei mezzi aerei. Le operazioni di spegnimento dei roghi dall'aria, assicurato dai velivoli e dagli elicotteri, proseguiranno fino a quando le condizioni di luce consentiranno agli equipaggi di poter operare in condizioni sicurezza, per riprendere, dove necessario, alle prime luci dell'alba di domani". In Italia la maggior parte degli incendi di bosco è causata dalla mano dell'uomo, o per dolo o per cause colpose, è decisiva la collaborazione dei cittadini nel segnalare ogni incendio al 1515 o al 115 e nell'individuare possibili malintenzionati da segnalare alle autorità di pubblica sicurezza.

Secondo CFS, rispetto al 2007 calo del 50%. Dall'1 gennaio all'8 agosto 2008 si sono verificati complessivamente nel nostro Paese 2.791 incendi boschivi, che hanno percorso 22.631 ettari, di cui 11.312 boscati e 11.319 non boscati. E' quanto rende noto il Corpo Forestale dello Stato, secondo il quale "rispetto allo stesso periodo del 2007, quando i roghi erano stati 5.562, si assiste ad una diminuzione del 50% del numero degli incendi". In forte calo anche la superficie totale percorsa dalle fiamme, che passa da 135.217 ettari del 2007 agli attuali 22.631, ben l'80% in meno. Inoltre, si sottolinea, diminuisce la superficie boscata andata in fumo rispetto a quella rilevata nello stesso periodo del precedente anno (68.425 ettari del 2007 contro gli 11.312 del 2008) e quella non boscata (66.792 ettari del 2007 contro gli 11.319 del 2008). A livello territoriale la mappa dei roghi identifica la Calabria come il posto 'piu' caldò d'Italia nel periodo 1 gennaio-8 agosto: 413 incendi. Seguono la Campania (318), la Sicilia (247), la Sardegna (239), la Toscana (226), la Puglia (225), la Liguria (222) e il Lazio (199). In Liguria si è registrata la più estesa superficie boscata percorsa dal fuoco (4.197 ettari). Seguono il Piemonte (1.251), la Puglia (1.189), la Calabria (1.038) e la Campania (774). Per quanto riguarda la superficie media degli incendi (ettaro/incendio), è la Liguria - ricorda ancora il Corpo Forestale dello Stato - a far registrare i numeri più alti: 19,4 contro una media nazionale di 8,1. Il Trentino Alto Adige, con appena 2 roghi, è stata invece la regione meno colpita dalla piaga degli incendi boschivi. Sotto il fronte investigativo, viene ricordato da ultimo, all'8 agosto 2008 i comandi territoriali del Corpo forestale dello Stato hanno denunciato 271 persone per il reato di incendio boschivo: 7 gli arrestati e 264 le persone denunciate a piede libero. Gli arresti sono stati effettuati in provincia di Matera, di Bari, di Vibo Valentia, di Benevento, Caserta e di Cosenza.

Per Maroni un calo dell’87%. Nettissima riduzione degli incendi boschivi nel 2008 rispetto al 2007, grazie al clima, ma anche ad un migliore assetto organizzativo degli interventi di prevenzione contrasto. Lo ha segnalato il il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, nella conferenza stampa al Viminale seguita alla riunione del Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza. Tra il 15 maggio ed il 5 agosto sono bruciati 2.910 ettari superficie boscata contro i 22.831 dello stesso periodo del 2007 (-87%) e 26.570 ettari non boscati, contro i 115.185 del 2007 (-77%). Di conseguenza, sono calati del 68% gli interventi dei vigili del fuoco (12.673 contro 40.887).

Coldiretti: Danni di 5500 euro per ettaro. I danni economici provocati dagli incendi sono stimati in 5.500 euro per ettaro di bosco andato a fuoco e a questi "si sommano gli effetti sull'ambiente, sulla biodiversità e sul clima, che sono destinati a durare anni". E' quanto afferma la Coldiretti in occasione del bilancio tracciato dal ministro dell'Interno Roberto Maroni a Ferragosto sugli incendi registrati nei primi 7 mesi dell'anno. Gli incendi, afferma l'organizzazione agricola sulla base di uno studio del Wwf spagnolo sulle perdite economiche causate dagli incendi forestali, "hanno provocato danni incalcolabili dal punto di vista ambientale", soprattutto per la perdita di biodiversità (distrutte piante e uccisi animali) e alla distruzione di ampie aree di bosco, che sono i polmoni verdi del paese e concorrono ad assorbire l'anidride carbonica responsabile dei cambiamenti climatici. In Italia, informa ancora la Coldiretti, è aumentata del 20% la superficie forestale nazionale negli ultimi 20 anni e oggi più di un terzo della Penisola è ricoperta di verde per un totale di oltre 10 milioni di ettari, pari al 35% della superficie nazionale. La crescita delle foreste, viene sottolineato da ultimo, "é però accompagnata da preoccupanti fenomeni di abbandono e oggi una superficie forestale di circa 1,5 milioni ettari si trova senza la presenza di un imprenditore agricolo che possa svolgere attività di custodia, di valorizzazione, di protezione e di sorveglianza, anche nei confronti dei piromani"

 

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