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Emergenza rifiuti in Calabria

 

Catanzaro, Lamezia, Cassano e Scalea disobbediscono al commissario e respingono i rifiuti da Crotone. Cosenza trema. A rischio raccolta rifiuti. Vicecommissario "Ne riparliamo lunedì"

09 ago 08 Ha creato solo problemi la decisione del Commissario ambientale di chiudere i rapporti con la discarica di Crotone dopo il ritiro del certificato antimafia della ditta che lo gestiva. Tutti i sindaci dei comuni su cui era stata spalmata l’eccedenza dei rifiuti hanno risposto no all’ordinanza del Prefetto Sottile e fanno sentire la loro protesta a suon di delibere sindacali e consigli comunali. In tutto questo bailamme chi trema è soprattutto la città di Cosenza che tra non molto, non potendo fare affidamento sulla discarica di Crotone dovrà affrontare proprio nella settimana di ferragosto il probabile blocco della raccolta rifiuti con le immaginabili conseguenze per la popolazione. Una brutta gatta da pelare per il Commissario Ambientale.

Vicecommissario: “Ne riparliamo lunedì”. "Un provvedimento duro e pesante ma necessario, che voleva essere anche un segnale forte in una regione come la Calabria". Lo ha detto il viceprefetto Luisa Latella, subcommissario per l'Emergenza ambientale, dopo le iniziative di protesta dei sindaci di Catanzaro, Lamezia, Scalea e Cassano, che si oppongono alla decisione di conferire i rifiuti nei loro impianti a causa della chiusura della discarica Sovreco di Crotone. "Abbiamo inteso dare questo segnale forte - ha aggiunto Latella - interrompendo i rapporti con un privato una volta che sono venute meno le condizioni previste dalla legislazione. Capisco la preoccupazione dei sindaci perché il carico è enorme: il sistema Calabria nord comprende gran parte del territorio di Cosenza e quello di Crotone. Però va detto anche che, come calabresi, dobbiamo dare segnali diversi". "Forse c'é stata un po' di fretta - ha detto ancora il subcommissario - ma da parte nostra non c'é stato alcun intento negativo. Non abbiamo inteso offendere le autonomie locali, ma diversamente non si sarebbe potuto agire". "Il provvedimento adottato è stato pensato a lungo, meditato con esperti - ha detto ancora Latella - e quindi è stato adottato. Cercheremo lunedì di coinvolgere le istituzioni in un problema che riguarda tutti".

Il Sindaco di Lamezia blocca i camion. Con la fascia tricolore e i vigili urbani al suo fianco, il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, ha presidiato la discarica per i rifiuti solidi urbani di localita' Stretto. Il primo cittadino non ha gradito la decisione del commissario per la criticita' ambientale in Calabria, Goffredo Sottile, di chiudere la discarica di Crotone e convogliare la spazzatura nei centri di Lamezia Terme, Catanzaro, Cassano e Scalea. Una decisione, quella del prefetto, scaturita dalla positivita' del certificato antimafia del proprietario della discarica privata crotonese, Raffaele Vrenna. Il sindaco Speranza, che aveva gia' annunciato di non condividere il provvedimento, ha deciso di non fare accedere alla discarica di Lamezia Terme, che e' di proprieta' dell'ufficio del commissario, i camion provenienti da fuori territorio. Cosi' da questa mattina, ha rimandato indietro gli autocompattatori provenienti da due centri del cosentino, Guardia Piemontese e Falconara Albanese. "Speravo in un ripensamento dopo avere espresso le mie motivazioni al commissario - ha detto Speranza all'AGI -, ma quando stamattina ho visto che i camion arrivavano da fuori territorio li ho rimandati indietro, mentre ad altri ho telefonato e ho detto di non venire. La nostra non e' una protesta, e' una decisione perche' riteniamo questa cosa impossibile, perche' se vengono a scaricare qui noi ci ritroveremmo in emergenza nel giro di qualche settimana". Da qui l'invito alle istituzioni lanciato dal sindaco Speranza: "Chiediamo a commissario, Prefettura, Regione e istituzioni di ripensarci perche' e' una scelta assurda".
Convocato consiglio comunale. Il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, che sta presidiando la discarica cittadina per non consentire l'accesso agli autocompattatori provenienti da fuori territorio, ha convocato per lunedi' prossimo, alle ore 17, una seduta straordinaria e urgente del Consiglio comunale, mentre la Giunta e' riunita in seduta di emergenza sin da questa mattina. Il sindaco protesta per la decisione del commissario per la criticita' ambientale della Calabria, il prefetto Goffredo Sottile, di chiudere la discarica di Crotone per la positivita' del certificato antimafia del proprietario, Raffale Vrenna, inviando gli autocompattatori nelle discariche di Catanzaro, Lamezia Terme, Cassano e Scalea.

No dal sindaco di Catanzaro. Il sindaco di Catanzaro, Rosario Olivo, dice no ai contenuti dell'ultima ordinanza del Commissario per l'emergenza ambientale in Calabria, prefetto Goffredo Sottile, e annuncia la convocazione di un Consiglio comunale straordinario e la richiesta di un incontro con il Ministro dell'Interno Maroni e il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Il provvedimento contestato dal primo cittadino del capoluogo, che si trova in una località fuori regione per un breve periodo di vacanza, dispone che i rifiuti destinati alla discarica crotonese di Columbra (gestita dalla Sovreco, società a cui è stato ritirato il certificato antimafia) siano conferiti per un periodo di 60 giorni nella discarica consortile di Alli (e in quelle di Lamezia, Cassano e Scalea). "Si tratta - afferma Olivo - di un gravissimo atto unilaterale, irrispettoso delle autonomie locali, compiuto da un funzionario dello Stato che forse vuole mettersi in sintonia con il clima autoritario che si respira a Roma". Il sindaco si è mantenuto in contatto telefonico con il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici Antonio Tassoni, con l'assessore all'Ambiente Lorenzo Costa e i dirigenti dei settori interessati. "Il 'no' all'ordinanza del prefetto Sottile - è scritto in un comunicato - è secco e perentorio e il Comune di Catanzaro farà valere le sue ragioni davanti al Tar. Ma sono in cantiere per le prossime altre iniziative politiche: è stato chiesto un incontro urgente al ministro dell'interno Maroni ('é un uomo che crede nelle autonomie locali - ha detto Olivo - e sono certo che sarà sensibile alla nostra protestà e sarà convocato, d'intesa con il presidente dell'assemblea Franco Passafaro, un consiglio comunale, allargato ai sindaci che compongono l'Ato 2 di cui Catanzaro è capofila, alla Provincia, ai parlamentari. Olivo non esclude di rivolgersi direttamente al Presidente della Repubblica. "Intendo denunciare - sostiene Olivo - un provvedimento autoritario, non concordato con gli enti locali, che rischia di riproporre in Calabria, dove peraltro non esisteva una situazione conflittuale, una guerra dei rifiuti dalle proporzioni non preventivabili". "Il prefetto Sottile - sostiene ancora Olivo - poteva evitare di scatenare questo pandemonio. Invece di inibire il conferimento dei rifiuti nella discarica di Columbra, peraltro perfettamente funzionante, avrebbe potuto disporre il sequestro dell'impianto per ragioni di pubblica sicurezza e ordinare la prosecuzione, sotto certe condizioni, dell'attività di smaltimento. Non ha valutato, come era suo dovere, l'impatto che la sua decisione potrà avere sulla discarica di Alli che, come é noto, è programmata per smaltire tranquillamente i rifiuti di Catanzaro e degli altri Comuni per almeno tre anni. Il Comune di Catanzaro si è, anzi, posto il problema di anticipare i tempi e programmare l'ampliamento dell'impianto prima che giunga a saturazione".

Contrari i sindaci di Cassano e Scalea. "Il divieto di scaricare i rifiuti nel sito di Crotone, mettera' in ginocchio le amministrazioni comunali che avevano realizzato con sacrificio nuove buche nelle discariche consortili". Lo affermano in una nota congiunta i sindaci di Scalea, Mario Russo, e di Cassano allo Jonio, Gianluca Gallo. I due sindaci del cosentino dichiarano: "Ci opponiamo fermamente al provvedimento del commissario per l'emergenza che a seguito di un incontro con il presidente della Regione ed i rappresentanti delle Province ha deciso di far conferire anche nelle nostre discariche di Scalea e Cassano tutti i rifiuti provenienti dalla Calabria. Questo provvedimento cade in un momento particolare, coincidente con la stagione estiva e mette a repentaglio l'immagine turistica dei territori interessati. La nostra - affermano ancora Russo e Gallo - non vuole essere una mancanza di solidarieta' verso i comuni che da oggi hanno il problema dello smaltimento. Si tratta pero' di provvedimenti assunti in maniera autonoma e non concertati con le amministrazioni locali, in assenza, fra l'altro, di un piano regionale e provinciale dei rifiuti. Questa iniziativa non fa altro che alterare la gia' precaria situazione dei rifiuti distruggendo il lavoro fatto fino ad oggi per avere una certa indipendenza nel settore. Una scelta opportunistica, quella della Regione, che non risolvera' minimamente il problema e che, anzi, andra' ad aggravare altre situazioni. Invitiamo le autorita' preposte a riconsiderare i provvedimenti presi. Manifestiamo sin da ora l'assoluta opposizione a far conferire altri rifiuti nelle nostre discariche - concludono i due sindaci - e ci riserviamo di prendere provvedimenti, anche in contrasto con tale decisione".

Chiarella “Scellerata decisione del Prefetto Sottile”. Il consigliere regionale Egidio Chiarella definisce "scellerata" la decisione di depositare a Lamezia Terme alcune tonnellate di rifiuti che dovevano finire nella discarica di Crotone. "Sarò accanto al sindaco, Gianni Speranza - scrive Chiarella in una nota - a tutti i cittadini e agli esponenti di qualsiasi colore politico, per respingere con tutta la forza qualsiasi scellerata decisione, come quella avanzata dal Commissario per l'emergenza rifiuti, di dirottare a Lamezia Terme per due mesi tonnellate di rifiuti prima destinati a Crotone". "A Lamezia abbiamo una discarica - aggiunge Chiarella - che é in pieno esaurimento per avere ospitato i rifiuti del Vibonese e di parte della Campania, ma soprattutto abbiamo il nostro mare attraversato da liquame, con tutte le conseguenze che questo comporta per l'economia della zona litorale, per la salute dei cittadini e soprattutto per quella dei bambini". "E' ridicolo - prosegue il consigliere regionale - che i sindaci debbano pagare multe salate per l'inquinamento marino. Ottocento milioni di euro non sono bastati per mettere in moto una depurazione che sarebbe stata in grado di salvare il bene più prezioso della Calabria. Lamezia è stanca di subire, senza mai avere in cambio quelle attenzioni politiche che sono dovute all'area centrale della Calabria per lo sviluppo di tutta la regione". "Ha fatto bene il presidente del Consiglio comunale, Francesco Luzzo - conclude Chiarella - a convocare una seduta straordinaria su questo grosso problema. Io darò il mio contributo in qualità di consigliere regionale, senza arretrare di un centimetro nella difesa della nostra città".

Contrari i Verdi di Scalea “Non siamo una pattumiera”: I Verdi di Scalea esprimono, in una nota, "forte dissenso per l'infausta decisione del Commissario per l'emergenza rifiuti, prefetto Goffredo Sottile, per la firma dell'ordinanza che dispone il conferimento dei rifiuti solidi urbani finora destinati nella discarica 'privata dei Vrenna' a Crotone per 60 giorni anche nella discarica di Scalea". "I Verdi, insieme ad altre forze politiche ed associative della città - è scritto nel comunicato - avevano già espresso, lo scorso anno, che l'apertura della discarica, a Scalea, in una fase di commissariamento dei rifiuti, come quella che attraversa da anni la Calabria, poteva divenire una vera 'bomba ad orologeria'. Infatti, a gran voce, affermammo che le promesse del sindaco erano promesse da 'marinaio', visto che continuava ad asserire che la discarica sarebbe stata utilizzata solo da quattro comuni". "Invece, a distanza di un solo mese dall'apertura - prosegue il comunicato - i comuni sono diventati subito 14. Adesso cosa dirà ai cittadini? Considerando che i comuni che verranno a scaricare i loro rifiuti saranno circa 500? Tutto questo avviene, come al solito, in piena estate. Davvero un bel regalo. Non solo ai cittadini residenti, ma anche ai nostri cari turisti". "Noi non vogliamo - prosegue la nota - che la nostra città diventi la pattumiera del Tirreno cosentino e della Calabria, per questo bisogna mobilitarsi subito. Uniti per dire no: alla decisione del Commissario, soluzione dannosa e inopportuna e per dire sì, invece, ad una nuova e moderna politica sui rifiuti che elimini le discariche ed i commissariamenti. Augurandoci che la politica si riappropri del suo ruolo. Ribadiamo l'assoluta convinzione dell'inutilità e pericolosità costituita dal proseguimento della gestione commissariale in Calabria".

 

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