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Dalla Germania messaggi cifrati sul dopo Duisburg

 

Messaggi cifrati della ndrangheta sulla stampa tedesca “La strage non faida ma necessaria per evitare scalata al potere”

19 ago 08 La strage di Duisburg del Ferragosto 2007 in Germania e' stata "necessaria" per "evitare una guerra": non si è trattato semplicemente dell'esito di una faida tra cosche. Lo ha detto al settimanale tedesco “Der Spiegel” un boss della 'Ndrangheta di San Luca, identificato dal giornale solo come “Don Fedele” in una ricostruzione molto lontana da usi e costumi della ndrangheta che ora si ripropone in chiave internazionale. ''Duisburg era necessaria - ha detto il fantomatico Don Fedele -. Dovevamo evitare una guerra". Il boss, secondo quanto riporta lo Spiegel, parla della "vendetta di sangue" per l'uccisione - nel dicembre 2006 - di Maria Strangio, moglie di Gianluca Nirta, presunto boss dell'omonimo clan. Ma la vendetta, racconta il Boss, non era sufficiente ad autorizzare i sei omicidi di Duisburg. Per Don Fedele c'era un motivo molto più importante che ha spinto i capoclan a ordinare la strage e, nelle parole dello Spiegel, "a portare la morte dalle montagne dell'Aspromonte a Duisburg". Il settimanale tedesco, quindi, riassume così il racconto del boss: "Gli omicidi di Duisburg erano una necessità strategica". La strage, secondo Don Fedele, è servita a impedire che Marco Marmo (una delle vittime di Duisburg) tentasse di prendere il potere a San Luca, quindi scatenando la temuta guerra. "Per questo, ora regna di nuovo la pace a San Luca", ha commentato Don Fedele. Messaggi cifrati che solo i clan riescono a decifrare.

Marmo uccise Maria Strangio. Fu Marco Marmo a uccidere, nel dicembre del 2006, Maria Strangio, moglie di Gianluca Nirta, presunto boss dell'omonimo clan. E' quanto emerge dall'intervista rilasciata al settimanale tedesco Der Spiegel da un boss della 'Ndrangheta, identificato dal giornale come Don Fedele. Nelle parole dello Spiegel, infatti, ''Marco Marmo, il killer della povera Maria, è salito di grado dopo l'azione, secondo il regolamento della 'Ndrangheta''. Da parte sua, Don Fedele sottolinea come Marmo, dopo l'omicidio, si fosse rovinato la reputazione a San Luca. "Una donna è sacra, anche solo perché ti può tradire in ogni momento", ha detto Don Fedele, osservando che "una donna è come una reliquia, nessuno uccide una donna e Marmo è un morto che cammina".

 

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