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Espulso dal Canada il boss Coluccio

Giunto oggi in Italia in compagnia dei CC, dopo essere stato espulso dal Canada, il boss Giuseppe Coluccio, il re del narcotraffico

20 ago 08 E' stato espulso dal Canada, ed è giunto stamani in Italia, il boss della 'ndrangheta Giuseppe Coluccio, di 42 anni, arrestato il 7 agosto scorso a Toronto dai carabinieri del Ros e dalla polizia canadese. Secondo gli investigatori, Coluccio - che era inserito nell'elenco dei 30 latitanti più pericolosi - avrebbe svolto un ruolo di primo piano nella gestione dei traffici di cocaina ed eroina dall'America all'Europa. L'uomo è sbarcato alle 6 all'aeroporto romano di Ciampino, scortato dai carabinieri del Raggruppamento operativo speciale e dalla polizia canadese. Coluccio era ricercato dal 2005, quando era sfuggito all'arresto nell'ambito dell'operazione Nostromo, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria. E' accusato di associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti ed estorsione. Il latitante si nascondeva in un lussuoso appartamento nei pressi di Toronto, in un grattacielo affacciato sul lago Ontario, dove è stato rintracciato dopo tre anni di indagini da parte del Ros. Al momento della cattura è stato trovato in possesso di un milione e mezzo di dollari canadesi in contanti, traveller cheques, assegni e gioielli. Nei giorni successivi all'arresto le autorità canadesi avevano negato il suo rilascio su cauzione; poi è stato espulso. Coluccio, considerato dagli inquirenti una delle figure più importanti del narcotraffico internazionale, è stato condotto in carcere, a Roma.

Il re del narcotraffico Il "re del narcotraffico": così gli investigatori hanno definito Giuseppe Coluccio, il boss della 'ndrangheta espulso oggi dal Canada dove era stato arrestato nei giorni scorsi dopo anni di latitanza. Coluccio, originario di Marina di Gioiosa Jonica, nel reggino, infatti, econdo gli investigatori, avrebbe svolto un ruolo di primo piano nella gestione dei traffici di cocaina ed eroina dal Sud America all'Europa. Traffici in cui la 'ndrangheta e' ormai leader mondiale. Il boss aveva rapporti con altri esponenti della criminalità organizzata italiana ed internazionale. Coluccio sarebbe stato in collegamento con la famiglia di narcotrafficanti siciliani Caruana-Cuntrera di Siculiana (Agrigento) alcuni de quali, secondo gli investigatori del Ros, risiedevano insieme a lui in Canada. Dalle indagini sono emerse anche i rapporti che Coluccio avrebbe avuto con alcuni esponenti della criminalità turca insieme ai quali avrebbe organizzato le spedizioni di droga dal Sud America in Calabria. Dalle indagini è emerso anche che persone legate a Coluccio avevano progettato un attentato contro il pm della Dda di Reggio Calabria Nicola Gratteri, titolare dell'inchiesta Nostromo nell'ambito della quale il boss era ricercato.

In affari con ma mafia siciliana. La 'ndrangheta e Cosa nostra siciliana unite nel narcotraffico internazionale: è lo scenario che emerge dall'indagine dei carabinieri del Ros che ha portato alla localizzazione in Canada e all'arresto del boss Giuseppe Coluccio, trasferito oggi in Italia. Secondo gli investigatori, infatti, non solo Coluccio (sotto falsa identità) aveva continuato a mantenere costanti rapporti con la Calabria, gestendo il traffico di ingenti quantitativi di hashish e cocaina destinati alle cosche jonico-reggine, ma in Canada era anche entrato in "stretto contatto" con Giuseppe Cuntrera, detto 'Big Joe', figlio di Pasquale (arrestato dal Ros nel 1998 in Spagna) ed esponente della famiglia di narcotrafficanti siciliani Caruana-Cuntrera, coinvolta nel '94 nell'operazione 'Cartagine' che portò tra l'altro al sequestro di 5 tonnellate di cocaina. Coluccio e 'Big Joe' Cuntrera, peraltro soci in affari in un'azienda di generi alimentari di Toronto (denominata 'Mangiare'), in Canada erano molto assidui tra loro: sono stati anche documentati frequenti incontri tra i due in diversi locali pubblici dell'Ontario. L'indagine 'Nostromo' del 2005 - in seguito alla quale Coluccio si dette latitante - accertò il coinvolgimento del boss della 'ndrangheta anche in attivita' estorsive, con particolare riferimento alla gestione ed al controllo del mercato della pesca in un ampio tratto della costa ionico-reggina. Anche in questo caso si assiste ad una alleanza tra la 'ndrangheta e Cosa nostra, grazie ai rapporti tra Coluccio e Santo Mazzei, ritenuto dagli investigatori ''esponente di vertice" della criminalità mafiosa catanese: i due si sarebbero messi in affari tra loro per lo sfruttamento ittico della zona di Melito Porto Salvo. Ma resta il traffico di stupefacenti l'attività principale dei Coluccio (Salvatore, fratello di Giuseppe, venne arrestato nel 2004 per associazione mafiosa e narcotraffico): il boss catturato in Canada è stato al centro di numerose indagini che ne hanno accertato il ruolo di raccordo tra i grandi cartelli fornitori sudamericani e le cosche del Reggino che, sul finire degli anni '80, superando le storiche rivalita', avevano dato vita ad inedite alleanze, costituendo dei veri e propri 'consorzi' di acquirenti attraverso i quali ridurre i costi della droga ed ottimizzare la gestione delle importazioni sul mercato europeo. Nel 1998, anche dall'indagine 'Windshear' del Ros emerse il coinvolgimento di Coluccio in un vasto traffico di cocaina che, dalla Colombia, veniva introdotta in Italia a bordo di aerei da turismo che atterravano all'aeroporto 'S.Egidio' di Perugia. Ma il boss, secondo le indagini dei carabinieri, aveva "molteplici collegamenti" nel panorama mondiale del narcotraffico: è risultato in contatto anche con gruppi della criminalità turca, dai quali venivano approvvigionate ingenti partite di eroina trasportate sulle coste calabresi a bordo di pescherecci controllati dalla cosca di Gioiosa Ionica.

 

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