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Operazione anticrimine a Lamezia: in manette sei ROM

 

Operazione anticrimine a Lamezia contro furti ed estorsioni: circondato il campo rom, 6 arresti

13 ago 08 E' ancora in corso la perquisizione nell'accampamento rom di Scordovillo di Lamezia Terme nell'ambito dell'operazione della polizia per eseguire otto arresti per furto ed estorsione. L'accampamento è stato circondato fin dalla scorsa notte da agenti di polizia e carabinieri che stanno verificando la posizione di decine di rom e perquisito gli edifici in cui sono ospitati. Al momento sono state eseguite sei delle otto ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip di Lamezia Terme con l'accusa di furto ed estorsione. Le indagini, secondo quanto riferito dalla polizia, hanno consentito di identificare i responsabili di una decina di estorsioni, rispetto al centinaio di casi che si sono verificati negli ultimi sei mesi, attuate col metodo del "cavallo di ritorno" Uno degli arresti è stato eseguito a Davoli, lungo il litorale jonico catanzarese.

Duecento tra carabinieri e agenti di polizia all'opera. La maggior parte delle persone arrestate sono rom che vivono nell'accampamento di località Scordovillo, che ospita oltre mille persone ed è il più grande della Calabria. Gli arresti vengono fatti in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Lamezia, Chiara Ermini, su richiesta del procuratore della Repubblica, Raffaele Mazzotta, e del sostituto Maria Alessandra Ruberto, che ha coordinato l'attività d'indagine, protrattasi per circa sei mesi. Gli uomini delle forze dell'ordine impegnati nell'operazione sono circa duecento. Gli arresti mirano a stroncare il cosiddetto fenomeno del "cavallo di ritorno", le estorsioni, cioé, commesse ai danni di proprietari di automobili costretti a versare somme di denaro di importo variabile per ottenere la restituzione dei veicoli che gli sono stati rubati. Gli arresti vengono eseguiti dagli agenti del Commissariato di Lamezia Terme e della Squadra mobile di Catanzaro e dai carabinieri della Compagnia lametina, con l'ausilio di reparti di rinforzo specializzati.

Gli arrestati sono tutti rom. Sono rom e vivono nell'accampamento di località Scordovillo tre delle sei persone arrestate dalla polizia a Lamezia Terme nell'operazione che ha consentito di sgominare una banda di estorsori. Si tratta di Fiore e Massimo Berlingeri, di 44 e 32 anni, e Franco Amato (36). Gli altri arrestati sono Francesco Carchidi, di 21 anni, Lorenzo Caputo (59) e Antonio Ienzi (39). Sono rom, secondo quanto riferito dagli investigatori, anche le due persone che sono riuscite a sfuggire all'arresto e di cui non è stata resa nota l'identità.

Ricercato si costituisce. Si è costituita una delle due persone ricercate nell'ambito dell'operazione condotta a Lamezia Terme da polizia e carabinieri contro una banda che avrebbe commesso una serie di furti ed estorsioni. Si tratta di Anello Berlingeri, di 28 anni, rom, con precedenti penali, anch'egli residente nell'accampamento di località Scordovillo. Berlingeri si è costituito, accompagnato dal suo difensore, nel carcere di Lamezia Terme A questo punto resta da eseguire soltanto una delle otto ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Lamezia, Chiara Ermini.

Procuratore Mazzotta “Gli arresti confermano impegno a legalità”. Il procuratore della Repubblica di Lamezia terme, Raffaele Mazzotta, ha sottolineato l'importanza dell'operazione che ha portato all'arresto di alcuni rom per estorsione. "E' un'operazione significativa - ha detto Mazzotta - perché conferma l'impegno della Procura e delle forze dell'ordine per assicurare la legalità su tutto il territorio. Lo scopo è di contrastare fenomeni estorsivi che si stanno sviluppando nell'ambito della popolazione rom e di italiani a loro vicini per inserirsi nell'ambito di attività criminose nei vuoti lasciati dalle cosche mafiose a seguito dei numerosi arresti verificatisi nell'ultimo anno". Mazzotta ha spiegato anche che "allo stato non è stata contestata l'associazione per delinquere, ma non c'e dubbio che per il numero di reati estorsivi commessi a seguito di furti di autoveicoli e per la professionalità criminale evidenziata, nonché per la predisposizione di ruoli, si appalesano elementi che lasciano prospettare interessanti spunti investigativi ai fini dell'approfondimento delle indagini in ordine all'eventuale configurazione del reato associativo". "Nei sei anni e mezzo in cui sono stato procuratore di Lamezia - ha concluso Mazzotta - mi sono molto impegnato per affrontare le problematiche connesse alla presenza di tanti nomadi nel pieno centro abitato. E' evidente, comunque, che non spetta né alla Procura, né alle forze dell'ordine assumere determinazioni in ordine alle implicazioni sociali connesse a tale massiccia presenza". Mazzotta, a settembre, assumerà l'incarico di Procuratore della Repubblica di Crotone.

Sindaco Speranza “Un'operazione importante”. "Manifesto l'apprezzamento mio, dell'amministrazione comunale e di tutta la nostra comunità per l'operazione che hanno svolto congiuntamente polizia e carabinieri di Lamezia, coordinati dal procuratore Mazzotta e dai suoi sostituti, nel campo rom di contrada Scordovillo". Lo afferma, in una dichiarazione, il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza. "Gli arresti e gli altri risultati dell'operazione - ha aggiunto Speranza - sono anche il frutto di un lavoro di intelligence coordinato delle forze di polizia e segnano un momento importante nel contrasto ai furti ed alle estorsioni ed a tutte le varie forme di criminalità che purtroppo caratterizzano anche il nostro territorio". "Anche l'operazione della scorsa notte, oltre alle sentenze dei giorni scorsi - conclude il sindaco di Lamezia - rappresenta un segnale di fiducia per i cittadini. E per questo ringraziamo magistratura e forze di polizia".

 

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