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Incendi, situazione drammatica
Emergenza incendi in tutta la Calabria. Nel Parco del Pollino è disastro ambientale. Riaperta la A3. Treni in ritardo. Cade un canadair in Abruzzo, morto il pilota, grave il secondo. 23/07 Paesi assediati dalle fiamme con abitazioni fatte evacuare
per il pericoloso avvicinarsi dei roghi in tutta la regione, autostrada
prima chiusa al traffico nella zona di Campotenese e poi aperta, centinaia
di ettari di vegetazione distrutti: è di ora in ora più
pesante il bollettino degli incendi in Calabria. Al centro di coordinamento
regionale del Corpo forestale dello Stato non si contano più
le richieste di soccorso per gli incendi registrate da tutta la regione.
Nella giornata di oggi sono state aperte 16 schede aeree con richiesta
di uso dei canadair per tentare di fronteggiare i roghi alimentati
dalle alte temperature e dalla mancanza di piogge che perdura da oltre
un mese. Ma non tutte le richieste possono essere soddisfatte per
il superlavoro a cui sono costretti mezzi aerei in queste ore. E'
sempre particolarmente critica la situazione tra i comuni di Castrovillari,
Morano e Frascineto, nel cosentino, dove brucia il Parco nazionale
del Pollino e dove si è resa necessaria la chiusura del tratto
della A3 Salerno-Reggio Calabria, compreso tra gli svincoli di Lagonegro
Nord e Falerna. Le fiamme, attive già da ieri, hanno già
distrutto alcune centinaia di ettari di bosco e macchia mediterranea
non risparmiando il versante lucano. Per spegnere i roghi da stamani,
oltre alle squadre a terra di vigili del fuoco, Corpo Forestale e
volontari della protezione civile, stanno lavorando anche due Canadair
ed un elicottero. La Procura della Repubblica di Castrovillari ha
aperto un fascicolo per il reato di disastro ambientale. Non meno
gravi sono le segnalazioni pervenute da Acri, sempre in provincia
di Cosenza, dove alcune case di campagna sono state interessate dalle
fiamme mentre il fronte del fuoco è arrivato a minacciare il
centro abitato e da Laino Borgo, sempre nella zona del Pollino. Per
i Vigili del fuoco di Cosenza è tutta la provincia ad essere
invasa dalle fiamme. La necessità di evitare che i roghi mettano
in pericolo i centri abitati si stanno rendendo necessari i doppi
turni. Stessa situazione, con personale del Corpo forestale, Vigili
del fuoco e squadre dell' Afor sotto pressione anche in altre zone
della Calabria a Pentone, Seminara, Cittanova, Cardeto, Sorbo San
Basile, Simeri, Santa Caterina dello Jonio. A Calanna, nel reggino,
i carabinieri, vista l' impossibilità materiale di poter contare
sull' ausilio dei mezzi aerei per spegnere un rogo hanno fatto evacuare
alcune abitazioni a rischio. Il presidente della Regione, Agfazio
Loiero, sdta seguendo minuto per minuto la situazione ed ha allertato
la Protezione Civile Regionale per il massimo sforzo per cercare di
contenere i danni. Per il Parco del Pollino un vero disastro ecologico. La piu' grande area protetta d'Italia, un'estensione di 192.565 ettari, a cavallo tra due regioni, Basilicata e Calabria, e due mari, il Tirreno e lo Jonio, tutto intorno a un simbolo: il pino Loricato che nelle grandi aree wilderness si abbarbica alle pareti di roccia mentre il vento ne modella la forma contorta. Un giardino botanico naturale, dove sono state censite circa 1.700 specie. E' questa la carta d'identita' del parco nazionale del Pollino che adesso rischia, per gli incendi brutali che lo stanno colpendo, di perdere la ricchezza della sua biodiversita'. Istituito il 15 novembre 1993, il parco del Pollino possiede un territorio vasto e incontaminato, custodisce specie endemiche rare e eccezionali: dall'aquila reale al lupo al capriolo, dalle rocce dolomitiche ai bastioni calcarei, dalle pareti di faglia di origine tettonica alle gole profondissime, fino alle grotte carsiche e alle timpe di origine vulcanica e ai circhi glaciali. Il cuore pulsante del parco e' il massiccio del Pollino, situtato al centro, lungo l'Appenino meridionale calabro-lucano. Tre i sistemi di rilievo principali: il massiccio del Pollino con Serra Dolcedorme a 2.267 metri, monte Pollino a 2.248, Serra del Prete a 2.181, Serra delle Ciavole a 2.127, Serra del Crispo a 2.053. Dalle cime, si colgono a ovest le coste tirreniche di Maratea, di Praia a Mare, di Belvedere Marittimo e a est l'intero litorale jonico da Sibari a Metaponto. La popolazione residente e' di circa 172.583 abitanti, compresi tra le province di Cosenza, Matera, Potenza. I comuni interessati sono 56: 24 per la Basilicata e 32 per la Calabria, mentre le Comunita' montane sono 4 in Basilicata e 5 in Calabria. Il territorio del parco del Pollino e' un vero e proprio giardino botanico naturale. La vegetazione, diversificata in fasce altitudinali anche se intervengono alcuni fattori come il microclima, la natura del suolo o l'esposizione a rendere puramente indicativo ogni riferimento di quota, si distingue per la grande ricchezza delle specie presenti che testimoniano la varieta' e la vastita' del territorio e le diverse condizioni climatiche che lo influenzano. Alcune specie endemiche e la presenza di rare associazioni vegetali, rendono l'area del parco unica in tutto il mediterraneo. Nelle zone prossime alla costa, fino ai 700-800 m, prevale la macchia mediterranea con la presenza di leccio, lentisco, ginepro, mirto, corbezzolo, acero minore e ginestra comune. Oltre gli 800 m fino ai 1.100 m, nella fascia sopramediterranea, dominano le diverse varieta' di querce, roverella, cerro, farnetto, in reciproca coesistenza o in boschi misti con carpino orientale, acero, castagno, ontano napoletano, specie endemica della Corsica e dell'Appennino meridionale. Le zone ricoperte di boschi di faggio, di castagno e di cerro sono popolate da fauna in via di estinzione: il lupo appenninico, il capriolo di Orsomarso, il picchio nero, il falco pellegrino, il gufo reale. E poi si estendono sulle pendici delle montagne immensi, fitti, impenetrabili boschi di faggio, di castagno, di cerro, coperti di muschio, tappezzati di funghi, di frutti e di erbe aromatiche. Oltre 1.000 ettari di bosco e macchia mediterranea in fumo. Un bacino di 50.000 abitanti messo sotto scacco da una nube che oscura il sole, per la combustione di 10.000 tonnellate di rifiuti: una discarica abusiva di materiali di scarti industriali e domestici, una discarica dismessa di pneumatici usati. E ora sembra quindi concreto il rischio che il fumo presente nell'aria possa provocare anche problemi respiratori. Intanto, oltre agli incendi, le temperature toccano i 50 gradi, al punto che qualcuno dice: "Sembra di stare a Beirut sotto un bombardamento". E' questo il quadro della situazione, 'dipinto' dalle fiamme che stanno piegando il parco del Pollino, in particolare l'area sud-ovest e il suo paese di riferimento, Castrovillari (Cs). Ma alle spalle di quanto accade oggi ci sono 15 giorni di roghi appiccati ovunque, che qualcosa dovevano lasciar presagire. Dalle 5 della mattina di domenica, infatti, le fiamme bruciano nel parco del Pollino, il piu' grande d'Europa. Oltre 36 ore di fuoco a causa del quale sono andati in fumo sono piu' di mille ettari di bosco, fittissimo sottobosco e macchia mediterranea. Secondo alcuni "il piu' vasto e violento attacco alla vegetazione da 25 anni" a questa parte. E se il ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, chiede "tolleranza zero" contro gli incendiari e il commissario del parco, Domenico Pappaterra, parla di "attacco drammatico" al territorio protetto e alle persone stesse, la procura della Repubblica di Castrovillari non perde tempo e apre subito un fascicolo per "disastro colposo". L'area piu' colpita, infatti, e' quella del paese: una conca naturale alle pendici del massiccio montuoso del Pollino. Tutt'intorno, rischiano anche gli abitati di Frascineto, Civita e Morano Calabro, in provincia di Cosenza, localita' disposte come un cerchio intorno alla vasca in cui sorge il paese di riferimento. A sostenere l'ipotesi del disastro colposo, la dinamica con cui le fiamme si sono propagate in quattro punti distinti della pregiatissima area: al Crocifisso di Morano, a Conca del Re a Castrovillari, alle Grotte di San Iorio (zona di elevato interesse archeologico) e a Contrada Petrosa, tra Castrovillari e Frascineto. Proprio quest'ultimo incendio, ai limiti dell'autostrada A3, ha richiesto lo sgombero delle due aree di servizio e la chiusura del tratto. Ma quello che piu' preoccupa la popolazione sono le fiamme che hanno divorato le oltre 10 mila tonnellate di rifiuti tossici presenti in due discariche: una abusiva e una dismessa e mai bonificata, la 'Ricigom'. Quest'ultima gia' colpita da due incendi dolosi nel 2002 e nel 2003, come sentenzia la procura della Repubblica. Dal 1999 funzionava, a singhiozzo, come sversatoio di pneumatici usati. Ma dopo aver staccato la spina al conferimento di gomme logore, non si e' provveduto a un'immediata bonifica. Per quanto riguarda il sito abusivo, la presenza di frigoriferi, lavatrici, elettrodomestici, olio esausto, eternit, alluminio, detriti e rifiuti di ogni genere. Insomma, chiunque aveva qualcosa da buttare, sapeva dove andare a gettarla, dalle fabbriche a persone private. E come se non bastasse, a pochi metri di distanza, le lingue di fuoco lambiscono tralicci, condotti elettrici e soprattutto il cementificio di Frascineto. Il fumo prodotto dalla combustione dei rifiuti ha alzato una nube che nasconde il cielo e potrebbe mettere a rischio la salute delle oltre 50.000 persone del comprensorio. Entrambe le discariche sono ora sotto sequestro. Eppure nei giorni scorsi delle avvisaglie c'erano state: in 15 giorni e' stato martellante l'allarme per gli incendi appiccati nell'area sud-ovest del parco nazionale del Pollino, un vero e proprio tam tam di roghi che probabilmente preparavano a qualcosa di piu' grande. Ma il pericolo attuale nasce dal fatto che le fiamme ancora divampano e per contrastarle al lavoro ci sono 2 Canadair, un elicottero, uomini del Corpo forestale dello Stato di Castrovillari, ma accorsi anche da Morano, Saracena, Mormanno, Campotenese e Civita. Questo, mentre e' si susseguono gli incontri per monitorare la difficile e complessa situazione tra il commissario del parco del Pollino Domenico Pappaterra, il vice questore aggiunto della Forestale, Vincenzo Perrone, e il capo del Cta, Giuseppe Melfi. Flora e fauna del Pollino a rischio.
Il Parco Nazionale del Pollino, con i suoi 192.565 ettari, e' oggi
l'area protetta piu' estesa d'Italia e custodisce endemismi, cioe'
specie tipiche di un dato territorio, rare come il pino loricato,
l'aquila reale e il capriolo di Orsomarso. Ecco le principali specie
presenti nel Parco del Pollino, segnalate dal Wwf Italia: Cade
un Canadair, morto il pilota, grave il secondo. Giornata
di fuoco al Centro-Sud, devastato dalle fiamme e gli incendi fanno
una vittima: il pilota di un Canadair della Protezione civile precipitato
in Abruzzo. Gravemente ferito il copilota, trasportato all'ospedale
dell'Aquila. Erano 16 i Canadair della Protezione Civile. Erano 16, prima dell'incidente di oggi, i Canadair a disposizione del Dipartimento della Protezione civile nelle attivita' antincendio. Ad essi si affiancano 4 elicotteri S 64, 6 elicotteri del Corpo forestale (2 AB 412 e 4 NH 500), 2 elicotteri AB 212 della Marina Militare, 3 elicotteri dell'Esercito (1 CH 47, 1 AB 212, 1 AB 205), 1 elicottero AB 212 dell'Aeronautica Militare, 2 AB 412 dei Vigili del fuoco. Oggi, come anche nelle giornate precedenti, caratterizzati da una forte emergenza incendi, tutti i mezzi aerei della flotta dello Stato hanno volato incessantemente dall'alba al tramonto in tutta Italia. Il Canadair e' considerato il mezzo piu' efficace contro le fiamme. Ha due serbatoi interni che possono contenere ben 5.300 litri di liquido da scaricare sui roghi. Il velivolo ha un'autonomia di sei ore, e' lungo quasi 20 metri ed ha un'apertura alare di 28 metri. Raggiunge una velocita' massima di 365 chilometri orari. Gli aerei e gli elicotteri antincendio sono coordinati dal Centro operativo aereo unificato (Coau) del Dipartimento della Protezione civile e sono dislocati sul territorio tenendo conto delle aree a rischio e delle condizioni meteorologiche che rendono piu' probabile l'innesco di incendi boschivi. Qualsiasi punto del Paese e' raggiungibile entro 60-90 minuti dal decollo. Ritardi sulle linee ferroviarie. Sono
sette gli incendi, sprigionatisi in aree adiacenti alla sede ferroviaria,
che nell'arco della giornata hanno provocato ritardo ai treni ed interruzioni
della circolazione dei convogli, per agevolare le operazioni dei Vigili
del fuoco. Lo fanno sapere le Fs. Gli incendi hanno interessato tratti
della linea in Lombardia, Lazio, Puglia, Calabria e Sardegna. In Lombardia
dalle ore 12.45 alle ore 14.40 è stata completamente interrotta
la circolazione dei treni fra le stazioni di Tavazzano e Milano Rogoredo
sui quattro binari della linea Milano-Piacenza, per un incendio sviluppatosi
in adiacenza della sede ferroviaria a San Giuliano Milanese. La circolazione
è tornata completamente alla normalità alle 17, quando
i vigili del fuoco hanno ultimato il loro intervento. I treni regionali
sono stati sostituiti con autobus da Tavazzano a Milano, mentre i
treni media e lunga percorrenza hanno circolato sull'itinerario alternativo
via Bressana Bottarone con ritardi medi compresi fra i 60 ed i 90
minuti. Bus sostitutivi anche sulla linea FR4 (Roma-Ciampino-Velletri)
per bypassare l'incendio che dalle 15.20 alle 16.40 ha interessato
il tratto di linea fra Lanuvio e Velletri. Sempre alcuni focolai di
incendio dalle 18.30 stanno determinando rallentamenti tra Roma Casilina
e Ciampino per i treni provenienti dalla capitale e diretti ai Castelli
e a Cassino. Impiegati 8000 uomini e 1700 mezzi. Ottomila uomini, 1.700 mezzi antincendio e 10 elicotteri sono stati messi in campo nelle ultime 24 ore dai vigili del fuoco negli oltre 1.500 interventi per incendi di boschi e sterpaglie in tutta Italia. In molti casi e' stato necessario richiamare in servizio del personale libero, che ha affiancato le unita' in turno per la difficile opera di spegnimento dei roghi. Gli interventi maggiori si sono resi necessari in provincia di Perugia, per vari focolai d'incendi di sterpaglie e bosco che si sono sviluppati intorno alle 10.30 di questa mattina nelle localita' di Monte Terzi, Gubbio, San Sepolcro e Citta' di Castello. In Lombardia, alle 12.55, l'incendio di sterpaglie a ridosso della stazione FS di S. Giuliano Milanese, in via XXV aprile, ha provocato il blocco del traffico ferroviario, riaperto parzialmente dopo le 16 nella sola direzione nord. Nel catanese, poi, alle 13.05 un grande incendio di sterpaglie in localita' Linguaglossa ha reso necessaria la presenza di squadre di vigili del fuoco e del Corpo Forestale sul posto. Poco dopo le 12.17, si e' verificato un incendio di sterpaglie nel comune di Potenza, contrada Valle Paradiso. Per contrastare il fuoco, alimentato da un fortissimo vento, hanno operato quattro squadre operando in collaborazione con la Forestale e le ville interessate dal fuoco sono state fatte evacuare. Incendio anche a Latronico (Parco nazionale del Pollino): in fiamme anche un casolare contenente fieno. (segue) Numerose squadre dei vigili del fuoco, piu' personale di turno libero, sono poi impegnate da diverse ore per vasti incendi di bosco che stanno interessando anche alcune abitazioni nelle localita' di Acquasanta e Monte Monaco, in provincia di Ascoli Piceno. Fuoco anche in Sardegna, dove, in provincia di Sassari, un incendi o ha devastato la macchia mediterranea in localita' Porto Torres. Sul posto Vigili del fuoco e Forestale. Stanno intervenendo anche 2 elicotteri. Per le fiamme sviluppatesi da un incendio di sterpaglie nel foggiano, il traffico ferroviario nei pressi della stazione di S. Severo e' stato sospeso fino alle 16.50. Mario Oliverio chiede l’intervento della Protezione Civile. Il presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, sulla questione degli incendi che si stanno verificando in queste ore in tutta l' area provinciale, ha avuto un colloquio telefonico con Guido Bertolaso, responsabile nazionale della Protezione Civile "a cui ha chiesto un intervento urgente per favorire la presenza di mezzi aerei ed elicotteri, considerata la situazione di grave emergenza determinatasi in tutto il cosentino". A riferirlo è un comunicato nel quale si precisa che Oliverio "ha avuto anche un colloquio telefonico con il responsabile del Corpo Forestale dello Stato, i cui uomini, insieme ai Vigili del Fuoco, sono impegnati in prima fila per far fronte a questa grave emergenza". "A loro - ha affermato Oliverio - va il nostro ringraziamento e il nostro apprezzamento, perché operano in una situazione difficilissima, anche in conseguenza della carenza di mezzi aerei e di elicotteri, per far fronte ad una dimensione straordinaria di incendi che stanno devastando centinaia e centinaia di ettari di bosco e mettendo a rischio infrastrutture civili e anche interi centri abitati. In alcuni casi, come sta avvenendo nel Parco Nazionale del Pollino, distruggendo vaste estensioni di macchia mediterranea". "Questa emergenza - ha aggiunto il presidente della Provincia di Cosenza - ripropone con drammatica urgenza l' esigenza di potenziare con urgenza il parco dei mezzi necessari a far fronte a queste evenienze che, anche in considerazione del cambiamento climatico sono, purtroppo, sempre più ricorrenti e ad esse bisognerà rispondere sempre più frequentemente attrezzandosi adeguatamente al fine di diminuire i rischi ed i danni per gli uomini, per gli animali e per l' ambiente" Il sindaco di Squillace chiede un incontro con il Prefetto. Il sindaco di Squillace Guido Rhodio ha inviato un telegramma al Prefetto di Catanzaro per chiedergli di promuovere un incontro sulla situazione venutasi a creare nella zona litoranea del catanzarese a seguito degli incendi sviluppatisi in queste ultime ore. Rhodio, in particolare, ha chiesto al prefetto del capoluogo di invitare all' iniziativa i sindaci dei comuni interessati e i soggetti preposti allo spegnimento allo scopo di garantire la massima sicurezza alle persone e alle cose.
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