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La coop Libera riprende il lavoro sui terreni delle cosche

 

 

La coop Libera riprende il lavoro, riaperti i locali

28/04 E' ripreso stamane, a Gioia Tauro, sotto l' occhio vigile della Polizia di Stato, il lavoro nella cooperativa Valle del Marro di Libera, i cui locali sono stati devastati a scopo intimidatorio nella notte tra giovedì e venerdì. La vigilanza e i controlli sull' area sono stati disposti dal Comitato provinciale per l' ordine e la sicurezza pubblica riunitosi ieri, a Reggio Calabria, alla presenza, tra gli altri, del viceministro dell' Interno Marco Minniti. Continuano, intanto, gli attestati di solidarietà dalla Calabria e dal resto d' Italia per i giovani della cooperativa che fa capo all' associazione Libera guidata da don Luigi Ciotti, impegnati da due anni nei terreni agricoli confiscati dallo Stato alle cosche della Piana di Gioia Tauro, Molé e Piromalli. "I ragazzi hanno ripreso tutti a lavorare in un clima di ritrovata serenità e ancor più motivati. A dare fiducia poi c' è la consapevolezza che la strada che lo Stato ha intrapreso è quella giusta per sconfiggere la mafia". A dirlo è Pino De Masi, referente di Libera in Calabria, raggiunto telefonicamente dopo che ha appena lasciato la sede della cooperativa Valle del Marro - Libera Terra di Gioia Tauro devastata da ignoti nella notte tra giovedì e venerdì. Il giorno dopo il gesto intimidatorio ai danni della coop di giovani che lavora terreni per trenta ettari in passato appartenuti alle cosche Molé e Piromalli, fa capire il sacerdote, la voglia di ripartire è grande. "Abbiamo ripristinato già stamattina - dice il sacerdote - il portone grande. Questi attentati sono segni di debolezza e di paura da parte della mafia. Del resto quando abbiamo deciso di dedicarci a questa avventura avevamo messo in conto reazioni del genere". "Adesso però - sostiene don De Masi - lo Stato deve essere ancora più incisivo. Bisogna che si risponda immediatamente con la creazione dell' Agenzia per i Beni confiscati e che si modifichi la legge laddove essa deve essere modificata"

Bruno (DL) “L’intimidazione segno di paura”. L' intimidazione compiuta ai danni dei giovani della cooperativa Valle del Marro conferma la "paura" delle organizzazioni criminali per un cambiamento di mentalità in un sempre maggior numero di calabresi. A sostenerlo è stato il coordinatore regionale della Margherita della Calabria, il sen. Franco Bruno. "Chi - ha affermato Bruno - ha cercato di intimidire i giovani della cooperativa Valle del Marro, che con Libera hanno intrapreso un percorso di reale liberazione da una condizione di dipendenza, vuole dimostrare che ogni sforzo è inutile, soprattutto quando questo sforzo fa concretamente intravedere la possibilità di sganciarsi dal predominio della mafia. Ma proprio la reazione della mafia conferma la paura delle organizzazioni criminali che i segnali di libertà raggiungano la coscienza di un numero sempre maggiore di persone, soprattutto delle giovani generazioni". "Perciò - ha proseguito Bruno - di fronte a quanto accaduto, non bastano l' indignazione o il pur necessario perseguimento degli autori dei singoli atti intimidatori, ma la politica e le istituzioni devono sostenere con ancora più vigore l' impegno della cooperativa Valle del Marro e di tutti coloro che operano con coraggio nelle difficili condizioni della Calabria, poiché questa è la strada giusta per provocare quel cambiamento di mentalità che la mafia teme più di ogni altra cosa e per colpire i clan criminali nei beni patrimoniali".

SPI-Cgil “Il danneggiamento un segno di debolezza”. "La violenza vigliacca della criminalità è tutt' altro che una manifestazione di forza ma, al contrario, è la dimostrazione della debolezza della 'ndrangheta di fronte all' esempio di laboriosità, civiltà e trasparenza incarnato da chi costruisce il suo futuro con l'onestà del proprio lavoro". E' quanto si afferma in una dichiarazione congiunta di Lucio Saltini, segretario nazionale dello Spi-Cgil, Franco Mungari, segretario generale calabrese e Rosalba Minniti, presidente regionale dell' Auser nella quale si esprime solidarietà ai lavoratori della cooperativa Valle del Marro di Gioia Tauro. "La difesa di questi valori - proseguono Saltini, Mungari e Minniti - rappresenta per i pensionati italiani e per quelli calabresi in particolare, un imperativo e un impegno concreto dimostrati in più occasioni, da ultimo con il protocollo d' intesa sulla legalità sottoscritto e portato avanti dallo Spi della Calabria, insieme con lo Spi dell' Emilia Romagna". "Allo Stato, in tutte le sue articolazioni - sostengono i sindacalisti - chiediamo di mantenere alta l' attenzione verso la Calabria; una terra in cui l' affermazione dei principi di legalità e democrazia non può prescindere dall' azione convinta, costante e comune di tutti i soggetti impegnati a vario titolo nella battaglia per l' affermazione della libertà contro una minoranza che pretende di imporre le proprie regole con il sopruso e la violenza".

Gallo (Udc) “La Calabria a fianco dei giovani di Libera”. "Il vile e barbaro atto intimidatorio di cui è stata oggetto la cooperativa agricola Valle del Marro, realizzata da Libera, è l' ennesima ed inqualificabile reazione delle organizzazioni 'ndranghetistiche di fronte al riuscito tentativo di restituire alla comunita' beni usurpati attraverso la prepotenza, la prevaricazione, il disprezzo di ogni civile e legale convivenza". E' quanto afferma, in una nota, il consigliere regionale dell' Udc, Dionisio Gallo. "Ai ragazzi della cooperativa va la mia personale solidarietà - sostiene Gallo - nella ferma convinzione che la Calabria, nella sua assoluta maggioranza, è al fianco di chi, come loro e don Ciotti, rende quotidianamente una testimonianza di coraggio che tanto serve alla nostra regione. Le intimidazioni e le reazioni scomposte nei confronti di quelle realtà che operano sui beni confiscati alla criminalità organizzata rende ulteriormente evidente, se ce ne fosse stato ancora bisogno, quanto sia giusto e redditizio colpire i patrimoni delle 'ndrine''. A parere di Gallo "se a ciò si uniscono progetti quale quello di don Ciotti e di Libera Terra i risultati in termini di contrasto alla logica e alle azioni criminali aumentano grazie alla forza di un esempio che vale in senso assoluto, che smuove le coscienze, che unisce tutti nella consapevolezza di combattere, perché di questo si tratta, una battaglia che può e deve essere vinta. La forza civile, ordinata e democratica dello Stato - conclude il consigliere regionale dell' Udc - diventa infatti, per le organizzazioni 'ndranghetistiche, di proporzioni devastanti quando si unisce al lavoro, all' abnegazione e all' alto valore educativo dell' associazionismo"

FGS “Serve una più forte presenza dello Stato”. "Ancora una volta si consuma in Calabria un vile atto verso la parte sana della società regionale. La strada da fare è ancora lunga, è necessaria una presenza dello stato e delle istituzioni più autorevole". E' quanto afferma il segretario provinciale di Cosenza della Federazione dei Giovani socialisti democratici (Fgs), Francesco Meringolo, che esprime solidarietà ai lavoratori della cooperativa Valle del Marro dopo l' intimidazione subita. "La Calabria è una regione - prosegue Meringolo - fatta anche da tante donne e uomini, giovani e meno giovani, ragazze e ragazzi che credono in un futuro vissuto in questo difficile lembo di Europa in cui diventa quasi impossibile perfino avere la dignità di un posto di lavoro. Siamo la terra dei diritti dimezzati e violati ma la grande voglia di riscatto dei tanti calabresi onesti ci dà la speranza che un giorno finalmente, potremmo tutti insieme dire siamo cittadini europei anche noi, potremmo tutti insieme dire che l' affermazione dei diritti, la legalità, la solidarietà e la libertà sono valori della nostra terra"

Unipol “Che tutti dicano: non fate paura”. "Il vile e grave atto intimidatorio nei confronti della Cooperativa Valle del Marro, i danni che ha prodotto ed i simboli che ha lasciato sul luogo, colpisce certamente i ragazzi della cooperativa, ma manda un messaggio inequivocabile ad ognuno di noi e a tutte le associazioni ed istituzioni che hanno sostenuto l' impegno della Valle del Marro e di Libera per il riscatto e la rinascita della Calabria, attraverso il riutilizzo dei terreni e dei beni confiscati alle mafie". A sostenerlo è stato Pasquale Capellupo, presidente del Comitato regionale Unipol che raggruppa Cgil, Cisl, Uil, Confesercenti, Cna, Cia, Lega delle Cooperative. "Il grave fatto - ha aggiunto - avviene a poco più di un mese dalla grande manifestazione del 21 marzo a Polistena e a qualche giorno di distanza dal convegno su 'L' uso sociale dei beni confiscatì dove è stato presentato il 'Programma di formazione per l' utilizzazione e la gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzatà nel corso del quale don Luigi Ciotti ha incitato i rappresentanti dello Stato presenti a 'seminare inquietudine e cultura della speranza' anche attraverso una più sollecita opera di assegnazione e di utilizzo dei beni confiscati". "La mafia - ha sostenuto Capellupo - comprende che si fa sul serio che vengono prese di mira le ricchezze accumulate attraverso il malaffare, e che quei ragazzi, che sono certo una testa d' ariete, godono del sostegno del popolo calabrese, del sistema delle rappresentanze sociali economiche e culturali, delle istituzioni. E' necessario oggi quindi far sentire la nostra voce, assieme a Libera ed alla Cooperativa dobbiamo dire tutti 'non ci fate paura', 'andiamo avanti' questa è la strada giusta per liberare la Calabria. A nome del Comitato regionale Unipol della Calabria, e con le parole del presidente nazionale Pierluigi Stefanini intendiamo riaffermare il nostro concreto sostegno alla lotta, al lavoro e alla dedizione di tanti giovani per la legalità e lo sviluppo, che abbiamo potuto testimoniare anche di recente, sia attraverso le nostre iniziative che partecipando alla grande manifestazione del 21 marzo a Polistena. E' necessario un forte e unitario impegno delle istituzioni per colpire le mafie e garantire la sicurezza, che sono condizione per affermare libertà, giustizia e coesione sociale. Tutte le forze sociali e in primo luogo la Cooperazione devono stringersi intorno ai giovani, a Libera e a don Ciotti perché cresca ulteriormente un movimento e una mobilitazione contro tutte le mafie". "Il sostegno di Unipol a Libera e alle cooperative che lavorano nei terreni confiscati alle mafie, tra le quali anche quella della Valle del Marro - conclude Capellupo - si concretizza, tra l' altro, nella destinazione di un euro per ciascuna polizza sottoscritta nell' ambito delle convenzioni con le organizzazioni sindacali e della piccole e media impresa. Nel 2006 sono stati 130.000 le persone che hanno partecipato a questa iniziativa di solidarietà che prosegue anche nel 2007"

Citatdinanzattiva “Garantire strumenti di tutela”. Cittadinanzattiva esprime in una nota solidarieta' ai ragazzi della cooperativa agricola 'Valle del Marro', in Calabria. ''Alle istituzioni - e' scritto nella nota - chiediamo di garantire strumenti di tutela e il rapido risarcimento dei danni per chi amministra questi beni esponendosi cosi' alla violenza mafiosa. Infine, auspichiamo che sia accelerata l'assegnazione dei beni confiscati ancora in attesa di destinazione''.

M. Trematerra “Dare alla coop Libera i servizi della Regione”. "La migliore risposta, al di là di ogni retorica di circostanza, alla vile aggressione subita da Libera, è un' assegnazione diretta di servizi da parte della Regione che faccia capire ai signori della 'ndrangheta che noi siamo tutti insieme schierati con Don Ciotti, senza nessuna esclusione''. Ad affermarlo, in una dichiarazione, è il consigliere regionale dell' Udc, Michele Trematerra. "Loiero deve farsi carico - sostiene Trematerra - di questo passaggio politico che non è solo simbolico, ma che rappresenterebbe l' azione certa e concreta dell' istituzione nei confronti di chi compie un lavoro in difesa della legalità in Calabria. Siamo certi che sia indispensabile andare al di là delle dichiarazioni di circostanza e mostrare il segno tangibile di una vicinanza sociale e solidale a don Luigi Ciotti ed a quanti collaborano con lui"

 

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