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Cronaca
Scoperta una nuova truffa alla 488 ad Amantea

 

Scoperta ad Amantea dalla Finanza una nuova truffa alla 488. Sequestrato un capannone deserto. Bloccati in tempo finanziamenti per 3.5 milioni di euro. Arrestate tre persone.

04/01-(servizio a cura di Giampaolo Cataldo)- Un' operazione della Guardia di Finanza del Comando provinciale di Cosenza ha portato al sequestro di beni mobili ed immobili per un valore di sette milioni di euro e all’ arresto di un imprenditore bresciano, di un avvocato di Ferrara e del direttore di una finanziaria di San Marino. I fermati sono un imprenditore, di 42 anni, di Corte Franca (Brescia), un faccendiere a cui sono stati concessi gli arresti domiciliari, espulso dall' Ordine degli avvocati per una condanna a cinque anni di reclusione per bancarotta fraudolenta, e il direttore di una societa' finanziaria di San Marino.
Dalle indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore Domenico Fiordalisi e svolte dai militari della Compagnia della Guardia di Finanza, al comando del Capitano Alberto De Ventura, sarebbe emersa l'esistenza di una vera e propria associazione a delinquere dedita all'organizzazione di frodi ai danni dell'Erario. Si tratterebbe di una frode comunitaria per 10 milioni di euro, nel settore tessile. Gli inquirenti avrebbero accertato che, per la costruzione di un capannone industriale finanziato ai sensi della legge 488 (quindi con fondi nazionali e Ue), sono state emesse fatture false che coinvolgono aziende calabresi, dell'Emilia Romagna, lombarde e sammarinesi. Secondo l'accusa, l'organizzazione si era specializzata nel settore delle truffe finalizzate a percepire indebitamente i contributi statali erogati per favorire l'impianto di imprese destinate a creare occupazione nel Mezzogiorno.
Le accuse ipotizzate nei loro confronti sono associazione a delinquere, truffa ai danni dello Stato, aumento fittizio di capitale, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e falsita' ideologica commessa da privato in atto pubblico. I provvedimenti di fermo sono stati emessi dal sostituto procuratore della Repubblica di Paola, Domenico Fiordalisi, e convalidati dai Gip di Milano, Brescia e Ferrara dove i fermi sono stati eseguiti. La Guardia di finanza ha anche denunciato in stato di liberta' 10 persone. Secondo l' accusa, gli indagati avrebbero percepito illecitamente sette milioni di euro facenti parte di un finanziamento complessivo di dieci milioni per la realizzazione di uno stabilimento che avrebbe dovuto occupare 150 unita' lavorative. Nel corso dell' operazione, portata a termine stamani nella zona di Amantea, sul Tirreno cosentino, e' stato sequestrato anche un capannone completamente vuoto.

Contributi per imprese fantasma. La GDF blocca in extremis ultima tranche di 3,5 mln.

Nell' ambito dell' organizzazione, secondo i finanzieri di Paola, comandanti dal cap. Alberto De Ventura, ognuno dei componenti rivestiva un compito specifico. L' imprenditore, per l' accusa, aveva il compito di elaborare un ''business plan'' credibile e produrre tutta la documentazione idonea a chiedere il contributo statale; il faccendiere doveva assicurare una rete di contatti con societa' ''decotte'' disposte ad emettere fatture per operazioni inesistenti e professionisti disposti a rilasciare false attestazioni di esecuzione di lavori ed impianto di macchinari; in ultimo il direttore della finanziaria sammarinese, tramite operazioni finanziarie fittizie, doveva far risultare la presenza di capitali che in realta' erano solo cartolari e doveva poi far sparire, attraverso operazioni finanziarie con operatori finanziari della Repubblica di San Marino, i fondi percepiti.
I tre erano affiancati da altri dieci soggetti, che sono stati denunciati in stato di liberta', che hanno dato un contributo di piu' basso profilo emettendo fatture false, rilasciando attestazioni mendaci o intestandosi societa' di comodo al solo scopo di creare una struttura di scatole cinesi e rendere i controlli piu' difficoltosi.
Grazie alla perfetta organizzazione creata, il sodalizio era gia' riuscito a farsi assegnare contributi per piu' di 10 milioni di euro che sarebbero dovuti servire a creare un impianto produttivo che avrebbe dovuto dare lavoro a 125 giovani calabresi. L'intervento delle Fiamme Gialle ha consentito di bloccare in extremis l'erogazione dell'ultima tranche del finanziamento pari a circa 3,5 milioni di euro e di attivare le procedure al fine di porre sotto sequestro preventivo conti correnti e beni mobili ed immobili fino ad arrivare a un equivalente di 7 milioni di euro su cui lo Stato potra' rivalersi per compensazione del danno economico subito.
Accanto alle responsabilita' ascritte alle persone fisiche, a seguito di quest'indagine, per la prima volta verra' contestata alle societa' coinvolte la cosiddetta responsabilita' ''para-penale'' introdotta recentemente nell'ordinamento giuridico italiano. Il successo dell'operazione e' stato possibile anche grazie al perfetto coordinamento con varie Procure tra cui quelle di Milano, di Brescia e di Ferrara che, attivate dalla magistratura paolana, hanno condiviso gli orientamenti investigativi associandosi alle richieste di convalida dei vari provvedimenti emessi dal P.M. Fiordalisi in via d'urgenza e convalidate dal Gip.

 

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