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Cronaca
Ucciso il vicepresidente del Consiglio della Regione Calabria

 

Omicidio Fortugno: Un agguato chiaramente di stampo mafioso. Ciampi telefona a Loiero. Oggi summit col Ministro Pisanu.

16/10 Con cinque colpi di pistola, al torace ed alla testa e' stato ucciso Francesco Fortugno, 54 anni, medico, sposato e padre di due figli, esponente della Margherita, vice presidente del Consiglio regionale della Calabria dal maggio scorso. Una modalità del tutto mafiosa come i particolari del gesto che rendono ancora più orribile una vera e propria esecuzione criminale di un innocente colpito come simbolo delle istituzioni e di un gruppo politico in carica alla Regione. Dopo le buste di proiettili con avvertimento di questa estate, la ndrangheta ha alzato vigliaccamente il tiro ed ha voluto colpire l’elemento più facile e più debole delle istituzioni caricandolo di tanti significati. A cominciare dalla suo ruolo di vicepresidente del Consiglio regionale, a finire al momento del voto. Quando cioè la politica esprime il massimo delle democrazia, la ndranghetà oppone la legge della violenza crudele e vigliacca contro un uomo innocente. Un uomo per bene. Si è veramente superato ogni limite adesso. Questo è un clima che la Calabria, per bene, civile, la Calabria vera, non accetta perché non fa parte di questi sporchi meccanismi di violenza che ancora si annidano in gruppi di potere nascosti e coperti con cui si scende ancora oggi a patti per quieto vivere o per impotenza. Questo è il clima schizofrenico di chi, in questa Regione, ha sempre utilizzato a suo piacimento da sempre. Il clima del terrore mafioso contro la trasparenza della democrazia. Ed è forte l’eco delle dichiarazioni che gridano basta a questo modo di fare a questo modo di subire passivamente la violenza di pochi contro i tanti. L’omicidio, è avvenuto in pieno centro. Fortugno si trovava nell'androne di palazzo Nieddu, su corso Vittorio Emanuele, a Locri, grossa cittadina del Reggino. Alle 17,30 aveva votato nel seggio allestito per le primarie dell'Unione e, prima di raggiungere Reggio Calabria, per altri impegni politici, stava parlando con alcuni amici. Ad un certo punto è entrato un uomo che indossava un vestito di colore nero, con il bavero della giacca alzato ed un cappellino anche questo nero con la visiera abbassata, per rendersi irriconoscibile. Quando lo ha visto entrare, Fortugno ha commentato con i suoi interlocutori l'arrivo dello sconosciuto, chiedendosi "Che ci fa questo qui vestito da black block?", ma ha poi ripreso la conversazione. L' assassino si e' avvicinato, ha spostato una persona che aveva davanti a se' ed ha quasi appoggiato la pistola al torace di Fortugno, sparando in rapida successione cinque colpi di pistola calibro 9 per 21, modello bifilare. andati tutti a segno. L' omicidio e' stato seguito da una reazione di disorientamento generale della quale l' assassino ha approfittato per fuggire e raggiungere un vicoletto, dove ad attenderlo c' era presumibilmente un complice alla guida di un' auto.
Scattati immediatamente i soccorsi, con un amico medico di Fortugno che ha anche tentato un massaggio cardiaco, l'esponente politico e' morto sull'ambulanza del servizio sanitario di emergenza "118" durante il tragitto verso l'ospedale di Locri..- Nativo di Brancaleone, nel Reggino, Fortugno, medico primario con una grande passione per la politica, era entrato in Consiglio regionale della Calabria nel 2001, dopo l'elezione a deputato di Luigi Meduri. Sindacalista, esperto di problemi sanitari, responsabile del settore sanita' per l'ex Partito popolare, Fortugno viene considerato da tutti una persona distinta, perbene. Le indagini sul delitto, che presenta le tipiche modalita' mafiose, sono state avviate immediatamente da carabinieri e dalla digos. Il comandante provinciale dei militari dell'Arma, colonnello Antonio Fiano, si e' recato sul posto per coordinare personalmente l'attivita' investigativa. Al momento dell'agguato sul posto non c'erano molte persone, tranne Fortugno e gli amici con cui stava dialogando. La strada era semideserta, anche per la chiusura di turno del bar ubicato proprio di fronte al palazzo teatro del delitto. Il corpo di Francesco Fortugno si trova ora nell'obitorio dell'ospedale di Locri, dove probabilmente nella giornata di domani il medico legale effettuera' l'autopsia. Dentro e davanti al nosocomio sono arrivate tante persone, dal prefetto di Reggio Calabria, Giovanni D'Onofrio al presidente della Giunta regionale calabrese Agazio Loiero, politici, sindaci, amministratori, sindacalisti e soprattutto tanti medici ed infermieri, che per tanti anni hanno lavorato al fianco di Fortugno. La citta' di Locri, ma anche l'intera Calabria ed il Paese, sono attonite per questo delitto eccellente che viene considerato come un vero attacco alla democrazia e come un vero e proprio atto di sfida. "In Calabria e' stato superato ogni limite" ha detto, commosso, il presidente della Regione Agazio Loiero, che in serata ha ricevuto, tra le altre, la telefonata del Capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi che gli ha espresso la propria vicinanza e sentimenti di cordoglio per l' assassinio di Fortugno.
Una delle ultime iniziative istituzioni alla quale ha partecipato ha partecipato Francesco Fortugno, in qualita' di vice presidente del consiglio regionale della Calabria, e' stata la visita negli Stati Uniti per partecipare alle manifestazioni del Columbus Day. Fortugno era stato anche tra i promotori del gemellaggio tra la Calabria e il West Virginia ed in occasione dell'incontro con il governatore dello stato americano ricordo' che l'iniziativa era considerata un passo in avanti nel processo d' internazionalizzazione della Calabria. Fortugno ricordo' anche i tanti calabresi che emigrarono nel West Virginia.

Avviate le indagini. Si indaga nel settore della sanità. La DDA di Reggio conduce l’inchiesta

''Siamo ancora sul posto ed e' troppo presto per formulare qualsiasi ipotesi in merito al movente dell'omicidio''. Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Locri, Giuseppe Carbone, in merito all'assassinio del vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno. A riferirlo e' stato lo stesso procuratore Carbone, che sta conducendo l'inchiesta sull'omicidio di Fortugno insieme al sostituto Federica Fortunati. ''Stiamo profondendo, ovviamente, il massimo sforzo - ha aggiunto Carbone - per fare luce sull'omicidio''.
Ed è la Procura distrettuale di Reggio Calabria a condurre l' inchiesta sull' omicidio del vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno. E' quanto si e' appreso in serata in ambienti investigativi. Titolari dell' inchiesta sono il procuratore, Antonino Catanese, ed il sostituto Giuseppe Creazzo, ai quali la Procura della Repubblica di Locri trasmettera' il fascicolo aperto sull' omicidio.
Ad indagare sull'omicidio di Francesco Fortugno ci sono anche gli uomini del Servizio Centrale Operativo della Direzione Anticrimine Centrale (Dac) della Polizia, che sono arrivati a Locri poche ore dopo l'assassinio del vice presidente del consiglio regionale. Gli uomini dello Sco, che si trovavano gia' in Calabria per seguire altre indagini, hanno affiancato la squadra mobile di Reggio Calabria per contribuire alla ricerca degli assassini e del movente che ha portato all'omicidio.
Gli interessi nel settore della sanita' legati alle nomine ed ai finanziamenti: sarebbe questa una delle piste che gli investigatori stanno seguendo per accertare il movente dell' assassinio del vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno. Fortugno, primario del pronto soccorso dell' ospedale di Locri, in aspettativa da quando era diventato consigliere regionale, nel suo impegno politico seguiva con particolare attenzione i temi della sanita', sui quali era molto impegnato ed attivo. Secondo un' altra versione della dinamica dell' omicidio fornita successivamente dai carabinieri, Fortugno, quando e' stato ucciso, era gia' da circa un' ora nel seggio in cui si stava votando per le primarie dell' Unione.
Carabinieri e polizia stanno conducendo alcune perquisizioni . Vengono controllate, in particolare, le abitazioni di alcuni pregiudicati della zona. Una perquisizione e' stata disposta anche in casa dello stesso Fortugno, nel tentativo di acquisire elementi che possano dare un' indicazione sul possibile movente dell' omicidio.

In un anno 23 omicidi nella locride

Sono 23 gli omicidi in un anno nella Locride, da settembre 2004 a ottobre 2005, in poco meno di 20 episodi diversi. Il 17 settembre 2004, a Locri, viene ucciso Massimiliano Carbone, 30 anni, titolare di una cooperativa di servizi; il 19 settembre, a Grotteria, Giuseppe Commisso, 29 anni, parrucchiere; il 29 settembre, a Bianco, Bruno Mollica, 56 anni, geometra; il 2 novembre, a Ferruzzano, Pasquale e Paolo Roda', 36 anni e 13 anni, pastori. Nel 2005: il 6 gennaio, a Casignana, Salvatore Favasuli, 20 anni, commesso, di Africo; il 17 gennaio, a Stilo, Marcello Geracitano, 31 anni, operaio; il 15 febbraio, a Locri, Giuseppe Cataldo, 36 anni, nipote dell' omonimo capoclan; il 7 marzo, a S. Ilario, Francesco Luca', 45 anni, benzinaio; il 17 aprile, a Portigliola, Giuseppe e Giovanni Longo, 58 e 21 anni, pensionato e operaio. La serie degli omicidi prosegue il 20 aprile, a Ferruzzano, con Elia Altomonte, 30 anni, imprenditore; il 24 maggio, a Siderno, Gianluca Congiusta, 34 anni, commerciante; il 31 maggio, a Siderno, Salvatore Cordi', 51 anni, nipote del presunto capocosca Antonio Cordi', deotto ''U ragiuneri''; il 26 giugno, a Bovalino, Pepe Tunevic, 36 anni, slavo, venditore ambulante; il 26 luglio, Gioiosa Jonica, Pasquale Simari, 40 anni. Nell' ultimo mese la serie degli omicidi ha assunto un ritmo impressionante: il 15 agosto, a Mammola, viene ucciso Domenico Barillaro, 45 anni, operaio forestale; l'8 settembre, a Gerace, Fortunato La Rosa, un medico oculista in pensione; il 16 settembre, a Bovalino, i fratelli Domenico e Filippo Cristarella, di 60 e 57 anni, braccianti agricoli; il 17 settembre, a Bruzzano Zeffirio, l'ultimo duplice omicidio: vengono uccisi nei pressi del cimitero Giuseppe Talia, di 26 anni, bracciante agricolo, di Bruzzano, e Antonia Lugara', 27, commerciante, di Ferruzzano. Forse la faida di Motticella dietro l'agguato mortale. Stasera l' assassinio di Fortugno.

Alle 14 seduta del Consiglio regionale. A Fortugno subentra Crea

In seduta straordinaria ed aperta si riunira' domani alle 14 il Consiglio Regionale della Calabria dopo l' assassinio del vicepresidente Franco Fortugno. Lo si e' appreso stasera a Locri, dove si trovano i massimi esponenti politici calabresi.
Intanto sara' Domenico Crea a subentrare a Francesco Fortugno nel Consiglio regionale della Calabria. Crea e' stato il primo dei non eletti della Margherita in provincia di Reggio Calabria. L' adesione di Crea alla Margherita e' abbastanza recente. In precedenza Crea era stato un dirigente del Ccd ed aveva ricoperto l' incarico di assessore regionale al Turismo ed ai Trasporti nelle Giunte presiedute da Giuseppe Chiaravalloti.

Torna il terrore in Calabria. Lunedì vertice con il Ministro Pisanu

La Calabria ripiomba nel clima di terrore e degli 'omicidi eccellenti' che in passato hanno caratterizzato la vita della regione. L' assassinio a Locri di Francesco Fortugno, 54 anni, medico, vicepresidente del Consiglio regionale ed esponente di spicco della Margherita, suscita sgomento ed inquietudine, lo stesso che negli anni '90 hanno accompagnato altri omicidi 'importanti' come quelli dell' ex presidente delle Ferrovie dello Stato, Lodovico Ligato, e del magistrato di Cassazione Antonino Scopelliti. L' assassinio di Fortugno si caratterizza per un dato politico sul cui significato la Procura della Repubblica di Locri, insieme con i carabinieri, sta riflettendo: l' esponente della Margherita e' stato ucciso nel seggio allestito per le Primarie dell' Unione, nello storico Palazzo Nieddu, di proprieta' del Comune di Locri. Una circostanza casuale o un segnale preciso? Fortugno, quando e' stato ucciso, aveva appena espresso il proprio voto e si stava intrattenendo a parlare con alcune persone. Nel palazzo ha fatto irruzione una persona vestita completamente di nero, con un berretto con visiera che ne nascondeva parzialmente il volto, e armata di una pistola automatica calibro nove. L' assassino si e' avvicinato a Fortugno e gli ha sparato da breve distanza cinque colpi, andati tutti a segno. Raggiunto dai colpi al torace ed all' addome, Fortugno e' giunto cadavere nell' ospedale di Locri, dove e' stato portato con un' ambulanza del 118. Un' esecuzione studiata in ogni dettaglio e portata a termine da una persona che era a conoscenza dei movimenti dell' esponente politico e, presumibilmente, lo aveva seguito nei suoi spostamenti pomeridiani. L' assassino subito dopo si e' allontanato raggiungendo, probabilmente, un'automobile condotta da un complice. L' omicidio ha provocato attimi di terrore tra le persone che affollavano il seggio in cui erano in corso le operazioni di voto. Qualcuno ha tentato di prestare soccorso a Fortugno, ma si e' capito subito che la situazione era disperata. Molti si sono abbandonati a scene di pianto e di disperazione. Fortugno era una persona stimata e rispettata ed il suo impegno politico unanimente apprezzato. La direzione delle indagini, condotte da carabinieri e polizia, e' stata assunta dal procuratore della Repubblica di Locri, Giuseppe Carbone, che e' affiancata dal sostituto Federica Fortunati. I magistrati hanno tenuto una serie di riunioni per fare il punto sulle indagini, che non avrebbero ancora imboccato, comunque, una pista precisa. ''E' ancora troppo presto - ha detto il procuratore Carbone - per fare ipotesi concrete sul movente dell' assassinio''. Francesco Fortugno, primario del pronto soccorso dell' ospedale di Locri, era in aspettativa da quando era entrato in Consiglio regionale subentrando nella precedente legislatura a Luigi Meduri, eletto deputato. Il suo impegno in politica derivava anche dal fatto di essere sposato con Maria Grazia Lagana', anche lei medico, figlia di Mario Lagana', presidente regionale della Margherita, esponente storico della Dc e per molti anni deputato eletto nelle liste del partito scudocrociato. Profondeva il suo impegno politico soprattutto nel campo della sanita', un aspetto che gli investigatori stanno valutando con attenzione, in considerazione dei molteplici interessi che investono il settore. Lo sgomento e l' incredulita' che l' omicidio di Fortugno ha suscitato sono stati enormi. L' ospedale di Locri, dove la salma del vicepresidente del Consiglio regionale e' stata composta e dove domani sara' sottoposta ad autopsia, e' stata meta di un pellegrinaggio continuo di esponenti politici ed istituzionali, tra cui i presidenti della Giunta e del Consiglio regionale, Agazio Loiero e Giuseppe Bova, il responsabile sicurezza dei ds, Marco Minniti, ed il prefetto di Reggio Calabria, Giovanni D' Onofrio. Con loro il questore, Vincenzo Speranza, e il comandante provinciale dei carabinieri, col. Antonio Fiano. Domani in Calabria arrivera' il ministro dell' Interno, Giuseppe Pisanu, che presiedera' una riunione nella Prefettura di Reggio Calabria.

 

Il Cordoglio dei Governatori Italiani

Marrazzo (Lazio) ''Esprimo solidarieta' e vicinanza, da parte mia e di tutti i cittadini del Lazio, al presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, e ai familiari di Francesco Fortugno, ucciso da due killer a Locri, all'uscita dal seggio in cui era andato a votare per le primarie del centrosinistra''. Lo ha detto il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo. ''Ritengo che si tratti di un fatto estremamente grave e molto preoccupante ha spiegato Marrazzo in una nota - anche perche' i sicari hanno scelto di colpire in un momento particolare, proprio mentre molti italiani stanno riscoprendo la partecipazione alla politica, e stanno affollando le sezioni elettorali delle primarie''. ''Il vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria e' stato vittima di un omicidio barbaro, che stende un'ombra di lutto su un momento importante per questo paese. L'unica risposta da dare conclude Marrazzo - e' quella di non lasciarsi intimorire, e di proseguire sulla strada del cambiamento, nell'attesa che i responsabili di questo grave gesto vengano assicurati alla giustizia''.
Vendola (Puglia) ''Voglio esprimere il mio cordoglio ai famigliari di Francesco Fortugno per l'assurdo delitto avvenuto a Locri proprio durante lo straordinario esercizio di democrazia che e' stato il voto alle Primarie''. E' il messaggio del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. ''Al collega Agazio Loiero - prosegue - alla giunta e al consiglio va inoltre tutta la mia solidarieta' per la grave intimidazione alle istituzioni. Sono sicuro che episodi come questo non fermeranno il rinnovamento delle amministrazioni locali e regionali nel nostro Meridione''.
Martini e Gelli (Toscana) ''Desta immenso dolore e grandissima preoccupazione l'omicidio a Locri del vicepresidente del Consiglio regionale Francesco Fortugno, assassinato dinanzi al seggio dove aveva appena votato per le primarie''. Sono lo sdegno e la condanna i primi sentimenti espressi dal presidente e dal vicepresidente della Regione Toscana, Claudio Martini e Federico Gelli, appena appresa la notizia del barbaro delitto. ''Proprio la concomitanza del delitto con questo importante appuntamento della democrazia in Italia - afferma Martini - mette in luce che, qualunque sia la matrice del delitto, si sta tentando di rendere incandescente il confronto politico e di portarlo su un terreno pericolosissimo per il paese''. ''E' indispensabile - prosegue il presidente della Toscana - la vigilanza di tutte le forze democratiche per evitare derive violente del quadro politico e svolte autoritarie''. Martini e Gelli esprimono poi il loro cordoglio ai familiari della vittima e la loro piena solidarieta'al presidente della Calabria, Agazio Loiero.
Errani (E. Romagna) Grande dolore e allarme: sono i sentimenti manifestati da Vasco Errani, presidente dell'Emilia Romagna e presidente della conferenza delle Regioni, sull'uccisione del vice presidente del consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno. ''Un grande dolore - ha aggiunto - per un uomo stimato da tutti, da sempre impegnato nelle istituzioni e al fianco dei calabresi. E un allarme che deve essere per noi un richiamo all'unita' di tutte le forze per la difesa delle istituzioni democratiche e della legalita' da qualunque minaccia criminale''.

Le reazioni dei politici

Fassino (DS): Evento grave
''E' un evento molto grave che deve destare allarme, perche' accade in quella Calabria dove, negli ultimi due anni moltissimi amministratori, uomini pubblici, politici del centrosinistra, sono stati destinatari di attentati, intimidazioni ed episodi di violenza''. Cosi' Piero Fassino ha commentato l'omicidio del vicepresidente del consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno. ''E' un episodio drammatico - ha aggiunto Fassino - per il quale esprimiamo tutto il cordoglio alla famiglia della vittima. Dobbiamo sollecitare lo Stato e i suoi poteri ad alzare il livello di intervento per garantire la sicurezza dei cittadini''.

Rutelli (Margherita) “Sconvolti da questa violenza”
''Siamo sconvolti da questa tragedia''. Francesco Rutelli, lasciando l' ambasciata brasiliana, commenta cosi' l' omicidio del dirigente della Margherita calabrese Francesco Fortugno. Il leader dei Dl racconta di aver parlato al telefono con la vedova e con il presidente della Regione, Agazio Loiero. ''Il malato piu' grave del Mezzogiorno d' Italia e' la Calabria. L' uso crescente della violenza e dell' intimidazione devono dirci che forse la criminalita' piu' aggressiva si trova in Calabria.

Di Pietro (IDV): “Sgomento”
''Apprendo con sgomento la drammatica notizia dell'uccisione a Locri del vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno della Margherita mentre andava a votare per le Primarie. Lo ha detto Antonio Di Pietro, leader di IDV. ''Non si conoscono ancora i responsabili di questo efferato omicidio. Su questo le forze dell'ordine faranno chiarezza, ma, a caldo - aggiunge - esprimo la mia piu' totale condanna di fronte ad episodi di tale crudelta' e violenza inaudita e solidarieta' alla famiglia della vittima''.

Pecoraro Scanio (Verdi) “Orrore per il barbaro assassino”
''Provo orrore per il barbaro assassinio di Francesco Fortugno. A nome dei Verdi esprimo la piu' dura condanna per il feroce atto criminale. Questo tragico agguato dimostra che e' necessario intensificare la lotta contro la criminalita' organizzata. Il pensiero va ora alla sua famiglia alla quale esprimo il piu' sincero cordoglio e piena solidarieta'''. Lo ha dichiarato il Presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio.

Bertinotti (Prc) “Una vera tragedia”
''Si tratta di una vera tragedia e bisognera' al piu' presto capire cosa e' successo''. Cosi' Fausto Bertinotti, segretario di Rifondazione comunista, commenta l' uccisione di Francesco Fortugno, vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria. ''Per ora - prosegue Bertinotti - non ho nessun elemento per capire, ma come sempre lo sconcerto di fronte a queste forme cosi' orribili di violenza ci lascia senza parole. Ma dobbiamo, al piu' presto, cercare di recuperare tutte le informazioni possibili per capire e combattere il fenomeno''.

Mastella (Udeur) “Atto di assolutà gravità”
''L'assassinio del vicepresidente del consiglio regionale della Calabria e' un atto di assoluta gravita' e di terribili evocazioni''. Lo afferma il segretario dell'Udeur Clemente Mastella esprimendo la sua personale solidarieta' e quella di tutto il partito alla famiglia, alla Calabria di cui la vittima era rappresentante istituzionale, alla Margherita e alla coalizione che governala Regione. ''In un momento cosi' drammatico ha aggiunto Mastella ritengo doveroso che la politica si unisca, andando oltre ogni polemica, per fare fronte comune contro i veri pericoli della democrazia''.

Lumia (DS) “Un omicidio che pesa sulel coscienza di molti”
''Questo assassinio deve pesare sulle coscienze di molti. Sono due anni che denunciamo una situazione disastrosa rispetto alle minacce ed alle violenze a cui la vita politica calabrese deve sottostare e non e' cambiato nulla''. E' quanto sostiene, in una nota, il capogruppo dei Ds nella commissione parlamentare antimafia, Giuseppe Lumia, in riferimento all'omicidio di Francesco Fortugno. ''In Calabria - aggiunge - ci sono stati ogni anno, negli ultimi 4 anni, piu' di 200 episodi violenti che hanno avuto per vittime amministratori locali, ma mai si era arrivati ad un omicidio premeditato ed organizzato in questo modo. Da quello che possiamo sapere fino a questo momento, le modalita' dell'agguato fanno pensare ad un delitto ad opera della 'ndrangheta, vedremo quale strada prenderanno le indagini ma e' bene tenere presente che il mondo della sanita', in molte zone del meridione, si e' rivelato sotto i riflettori dell'interesse mafioso''. ''Ora la lotta si fa piu' dura - ha concluso - ma piu' alta deve essere la risposta che devono dare lo Stato e la comunita' calabrese''.

Pezzotta (CISL) “Episodio inquietante”
Il segretario generale della Cisl Savino Pezzotta esprime la piu' ''ferma condanna per l'inquietante episodio che ha portato all'omicidio del vicepresidente del consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno''. A nome della segreteria confederale e di tutti i lavoratori della Cisl il segretario generale della Cisl esprime ''profondo cordoglio e sincera partecipazione alla famiglia e ne ricorda il lungo impegno a favore delle componenti piu' deboli e per una efficace politica per lo sviluppo della regione Calabria''.

Minniti (DS) “Un omicidio di mafia”
''E' un omicidio di mafia con un chiaro e fortissimo messaggio politico'': lo afferma Marco Minniti, responsabile nazionale Ds dei problemi della sicurezza, che si trova a Locri, in relazione all' omicidio di Franco Fortugno. ''La personalita', il luogo ed il momento - dice Minniti - io penso che dicano tutto''.

Adamo (DS) “Un omicidio di tipo mafioso”
Secondo il vice presidente della Regione Calabria Nicola Adamo (Ds), intervistato dal Tg3 Calabria l'omicidio del vice presidente del Consiglio regionale Francesco Fortugno "è di tipo mafioso. Le modalità sono mafiose. Il messaggio è inequivoco". Ricordando che Fortugno "era un uomo perbene, molto generoso, un signore, lo potevano colpire in qualsiasi luogo perché non aveva nulla da temere", Adamo ha parlato di "Luogo simbolico di questa morte. Ma la buona politica interpretata dai Franco Fortugno resiste a coloro che pensano a una vecchia Calabria. Se ci fosse stata più prevenzione- ha concluso- non per proteggere Franco ma per un miglior controllo dell'ordine nel giorno in cui si svolgevano queste Primarie, forse sarebbe stato più complicato".

Veraldi (DL) “emergenza nuova e feroce”
"Sono incredulo, colpito ed avverto un senso di cupo smarrimento innanzi ad un evento incredibile, inimmaginabile che offende tutti gli uomini prima ancora che la politica e le istituzioni". Lo afferma il senatore della Margherita Donato Veraldi, segretario della Commissione parlamentare antimafia. "Siamo ormai innanzi ad una emergenza nuova e feroce - aggiunge Veraldi - che drammaticamente ci colpisce proprio nel giorno in cui la gente ha liberamente testimoniato la sua voglia di liberta', di cambiamento, di esserci, nel rispetto delle diversita' e con grande civilta'. Vogliono spargere veleno, odio e paura colpendo uomini onesti e probi come Franco Fortugno, un esempio indelebile di pulizia morale e di integrita' politica; non ci faremo intimidire e nel mentre ci raccogliamo intorno alla famiglia ci batteremo piu' di prima perche' le catene dell'odio e del buio siano spezzate e sia restituita dignita' alla Calabria ancora una volta infangata da criminali assassini che ne deturpano ad ogni pie' sospinto l'immagine tentando di paralizzarne la voglia di riscatto e di progresso. Oggi incombe su tutti noi - secondo Veraldi - un macigno di responsabilita' che viene dal sacrificio di uno dei migliori figli di questa Regione; nessuno si tiri indietro in questa battaglia che deve liberare un popolo intero dalla umiliante condizione di ostaggio permanente dei poteri criminali".

Caligiuri (FI) “In Calabria non si può fare politica”
''In Calabria non si puo' fare politica''. E' quanto ha detto il sottosegretario alle attivita' produttive Giovan Battista Caligiuri circa l'omicidio del vice presidente del consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno. ''Questo ennesimo episodio - ha aggiunto - e' devastante e dimostra in modo evidente il degrado in cui versiamo. E' indispensabile che si comprenda che il contrasto vero con ogni mezzo alla criminalita' e' la priorita' assoluta di tutta la comunita' civile calabrese''. ''Non a caso - ha concluso Caligiuri - nel momento in cui nel 2000 assunsi il ruolo di Presidente del Consiglio regionale portai il mio saluto per primo a tutti quei calabresi che erano sotto il giogo della criminalita' mafiosa''.

Peruzzotti (Lega Nord) “Un atto che alscia sgomenti”
L'omicidio di Fortugno ''e' un episodio che rattrista e lascia nello sgomento il mondo politico. Non abbiamo ancora elementi per dare un nome e un movente agli assassini ma e' indubbio comunque che un omicidio del genere, fatto in una giornata come questa che vedeva gli elettori dell'Unione impegnati nelle elezioni primarie, ha indubbiamente un significato''. Commenta cosi' l'omicidio del vicepresidente del consiglio regionale calabrese, il capogruppo della Lega in commissione Antimafia Luigi Peruzzotti. ''Purtroppo - aggiunge - al contrario di qualche benpensante che e' convinto e che vuole convincerci che le organizzazioni criminali in Calabria siano state debellate, non e' cosi''. ''Alla Margherita - conclude - componente politica dello schieramento opposto, vanno le condoglianze di tutto il gruppo della Lega Nord al Senato''.

Rosy Bindi “Ucciso un uomo per bene”
''Sono profondamente colpita dal brutale assassinio di Franco Fortugno. Sono vicina al grande dolore della famiglia e solidale con il consiglio regionale. Una tragedia che, se possibile, e' ancora piu' inquietante perche' consumata nel giorno delle primarie,un evento di partecipazione politica e di democrazia''. Lo afferma Rosy Bindi, della Margherita che prosegue: ''Hanno ucciso un uomo per bene, un professionista stimato, un militante appassionato, un rappresentante credibile e serio di quella nuova Calabria che non intende piegarsi e non si pieghera' ai ricatti dell'illegalita' e alla violenza delle cosche''.

Le reazioni istituzionali

Viceministro Santelli “Spero che gli assassini vengano assicurati presto alla giustizia”
''E' con gran dispiacere che apprendo la notizia dell'omicidio di Francesco Fortugno. E' sconvolgente che fatti di sangue cosi' gravi accadano ancora sulle nostre strade''. A parlare e' il sottosegretario alla Giustizia Jole Santelli, che auspica che gli assassini ''vengano presto consegnati alla giustizia''. ''La criminalita' organizzata agisce con un senso di impunita' al quale continuera' a corrispondere - assicura Santelli - una sempre maggiore fermezza dell'azione repressiva dello Stato''. ''In un momento di cosi' grande dolore'' il sottosegretario esprime quindi la sua ''solidarieta' al partito di cui Fortugno era esponente di punta, e soprattutto alla sua famiglia''.

Sindaco Cofferati “Un gesto folle”
L'omicidio di Francesco Fortugno, il vicepresidente del consiglio regionale della Calabria ucciso davanti ad un seggio per le primarie del centrosinistra, "è un gesto folle, un avvenimento terribile che dovrebbe far riflettere". Il sindaco di Bologna Sergio Cofferati, dopo aver votato alle primarie del centrosinistra, non nasconde la sua preoccupazione per l'omicidio dell'esponente Dl calabrese. "Bisognerà poi - ha concluso Cofferati - che gli inquirenti arrivino rapidamente a individuarne le ragioni".

Sindaco Veltroni: “Una notizia che sgomenta”
"E' una notizia che sgomenta per il ritorno di un assassinio di un uomo politico, di un amministratore". Così il sindaco di Roma, Walter Veltroni, commenta l'uccisione del vicepresidente del Consiglio provinciale calabrese, Fortugno, avvenuta oggi, a Locri, davanti ad un seggio per le primarie del centrosinistra. "E' qualcosa che speravamo fosse finito - ha detto Veltroni a margine del Sessantaduesimo anniversario del rastrellamento degli ebrei dal ghetto di Roma - e che invece purtroppo ritorna, e deve destare in tutti grande preoccupazione". "Naturalmente il primo pensiero è per la famiglia: tutti ci dobbiamo stringere intorno alla famiglia e - conclude il sindaco - al consiglio regionale della Calabria ed al partito della Margherita".

Sdegno dell’Università della Calabria

Il Magnifico Rettore dell’Università della Calabria, Prof. Giovanni Latorre, dopo aver appreso la notizia dell’omicidio dell’On. Francesco Fortugno, vice Presidente del Consiglio regionale della Calabria, ha rilasciato la seguente dichiarazione: <Esprimo sdegno e riprovazione, come cittadino oltrechè come Rettore della più grande Università calabrese - certo di interpretare in questo ruolo anche il pensiero di tutti i docenti e del personale che operano al suo interno - per questo gravissimo episodio che riporta in primo piano una questione dalla cui soluzione, urgente e definitiva, dipende il futuro di una regione bisognosa, per andare avanti e vincere la sfida di civiltà e di progresso che si è posta, di liberarsi definitivamente da ogni condizionamento mafioso e delinquenziale.
L’On. Fortugno, da quel che ho appreso, si accingeva a compiere il proprio dovere di elettore, oltrechè di politico, interessato, come sono stati oggi decine di migliaia di cittadini e di esponenti di partito in tutta Italia, al successo delle primarie indette dall’Unione per la scelta del proprio leader. Si accingeva, cioè, a dare il suo contributo ad un momento di vero e sentito impegno democratico.
La specificità di questo barbaro assassinio, rende tutto ancora più drammatico e inquietante, e getta un’ombra di preoccupazione e di amarezza in più nel già difficile scenario politico calabrese, all’interno del quale la nuova Giunta e i nuovi amministratori regionali, con coraggio e determinazione, stanno provando a tracciare il percorso di una rinascita né facile né scontata.
Per questo, credo che il momento imponga non solo di manifestare le più sentite condoglianze e la vicinanza più sincera ai familiari dell’On. Fortugno, ma di assicurare al Presidente della Giunta e ai suoi Assessori, al Presidente del Consiglio regionale e ai membri di tutta l’Assemblea, la più convinta solidarietà e il più energico attestato di amicizia.
Debbono farlo e manifestarlo, ritengo, tutti i calabresi, tutti i cittadini, tutti i giovani che non vogliono perdere la battaglia di legalità, di onestà, di rettitudine e di trasparenza, avviata in questi mesi dagli amministratori regionali, e alla quale ognuno di noi, deve dare il proprio convinto contributo.
Diversamente, non solo il sacrificio dell’On. Fortugno risulterà vano, ma ogni tentativo di riportare l’asse della nostra prospettiva nell’ambito di ciò che serve realmente alla Calabria, sarà destinato a soccombere, vittima della prepotenza e della violenza, ma anche di perversi disegni che puntano a impedire il decollo economico, civile e morale della nostra regione>.

Franzè (Cdo) “Che la Calabria si ribelli”

16/10 “L’uccisione del vice presidente del Consiglio regionale Francesco Fortugno è un fatto gravissimo che non può non suscitare l’indignazione di tutti i calabresi: è necessario un sussulto di ribellione da parte di tutta la società civile, un grido unanime contro chi tenta di assoggettare questa terra e sottometterla ai propri disegni criminali”. Lo ha detto il presidente della Compagnia delle Opere Magna Graecia Giancarlo Franze' commentando l'uccisione del vice presidente del Consiglio regionale Francesco Fortugno. “Una ribellione –ha proseguito Franzè - che deve riguardare tutti: le associazioni, gli imprenditori, i politici, i corpi intermedi, il mondo della scuola e dell’università. Tutti siamo chiamati a dare il nostro contributo per un cambiamento che è principalmente educativo. La mala pianta va sradicata e non bonificata, solo così si potranno estirpare i semi maligni. Quello che occorre è un cambiamento di mentalità: la cultura della vendetta genera solo odio e morte. Ecco perché è fondamentale il problema dell’educazione, soprattutto nei giovani che rappresentano il futuro di questa terra.
E lo Stato in tutto questo ha un ruolo decisivo: non può stare a guardare o peggio ancora abbandonare la Calabria, ma deve sostenere quelle forze sane che quotidianamente lottano per salvaguardare ciò che di positivo esiste. Sostenere quelle realtà che producono lo sviluppo sano ed equilibrato, che genera lavoro e quindi restituisce la libertà all’uomo. Solo così la Calabria potrà riacquistare la propria libertà. L’alternativa è la disperazione”.

Tripodi(Pdci) “Di chiaro stampo mafioso”

Michelangelo Tripodi, segretario regionale dei Comunisti italiani e assessore regionale all'Urbanistica della Calabria, parla di ''assassinio efferato di chiaro stampo mafioso, che ci lascia sconvolti e inebetiti. Francesco Fortugno era un uomo mite, buono, generoso, un uomo che non era capace di far del male neanche a una mosca e dunque il suo assassinio che rappresenta un vero e proprio attacco mafioso alle istituzioni e alla democrazia della Calabria non puo' assolutamente essere in alcun modo sottovalutato per la gravita' estrema straordinaria ed eccezionale dell'atto criminale e perche' esso avviene non casualmente nella giornata in cui si svolgono le elezioni Primarie dell'Unione e l'assassinio e' stato effettuato all'uscita del seggio elettorale di Locri. La 'ndrangheta non fa niente a caso, mai, in nessuna circostanza e in nessuna situazione e quindi l'assassinio di Franco Fortugno si inquadra in una regia spietata che e' stata organizzata per lanciare un messaggio inquietante e allarmante alle istituzioni democratiche della Calabria e dunque alla tragedia di Francesco Fortugno che colpisce una famiglia di brave persone, di stimati professionisti, di sinceri democratici, si aggiunge un segnale inquietante, violentissimo contro la Calabria democratica e anche contro l'Unione di centrosinistra calabrese. Nel condannare con forza e con determinazione l'atto delittuoso e criminale esprimiamo solidarieta' alla famiglia, piena e sincera, e chiediamo un impegno forte dello Stato e delle forze dell'ordine affinche' questo delitto politico-mafioso non rimanga impunito ancora una volta come purtroppo e' avvenuto in tante altre circostanze, a Locri, nella provincia di Reggio Calabria e in Calabria. Chiediamo che ci sia a tal proposito una risposta straordinaria delle forze politiche, sociali, delle istituzioni che insieme debbono dimostrare che la Calabria reagisce e risponde e non si fa piegare da atti che assumono una inaudita gravita' ma che nel contempo ci sollecitano a intensificare l'azione, l'impegno, la mobilitazione per liberare la Calabria dalla malapianta mafiosa e per garantire un futuro in cui i diritti, la liberta' siano garantiti a tutti a partire da coloro i quali sono impegnati nelle istituzioni e svolgono ruoli di amministratori pubblici e di sindaci che purtroppo in tutti questi anni sono stati bersaglio di continue azioni di intimidazione, di minacce e di attentati dentro un disegno che punta a piegare la democrazia calabrese''.

Diritti Civili: “Inviare l’esercito in Calabria”

Il leader del movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, dopo l'ultima escalation criminale culminata con l'uccisione del vice presidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno, ritorna a chiedere l'intervento dell'esercito per contrastare il fenomeno mafioso in Calabria. Corbelli, dopo la lunga serie di gravi intimidazioni a politici, amministratori e imprenditori, aveva piu' volte denunciato il pericolo che la 'ndrangheta potesse alzare il tiro sino alla esecuzione del "delitto eccellente". "Hanno ucciso un politico galantuomo e una persona generosa. Non era purtroppo difficile prevedere che la 'ndrangheta prima o poi sarebbe arrivata al delitto eccellente. Troppi infatti sono stati in questi ultimi tempi le gravi intimidazioni a politici, amministratori e imprenditori. Per questo avevo denunciato questo rischio del "delitto eccellente" e chiesto, piu' volte, la presenza in Calabria dell'esercito. Per contrastare il fenomeno mafioso non bastano le sole (poche e insufficienti) forza dell'ordine. Occorre anche -afferma Corbelli - la presenza dei militari che potrebbero essere destinati a presidiare gli obiettivi e le zone a rischio in modo da liberare forze dell'ordine e impegnarle cosi' direttamente sul territorio in operazioni di prevenzione e repressione del crimine. Perche' in Sicilia, in Campania e' stato possibile l'intervento dell'esercito e in Calabria no? Nel giugno scorso il Sole 24 ore ha fatto una clamorosa denuncia. La Calabria detiene il record di affiliati alla mafia: oltre 6000. La 'ndrangheta e' la mafia piu' potente! Come si pensa di combattere questa pericolosa criminalita'? La presenza dei soldati servirebbe a dare piu' sicurezza e tranquillita' ai cittadini, ai politici, agli amministratori, agli imprenditori".

Orrore, dolore e sdegno nelle reazioni

''Orrore, dolore e disgusto per questo gravissimo fatto di sangue che colpisce un uomo delle istituzioni. Un atto barbaro e aberrante che ci lascia esterrefatti e ci indigna''. Sono le prime parole del segretario generale della Cisl di Reggio Calabria, Cosimo Piscioneri, appena appresa la notizia dell'uccisione del vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria. ''L'omicidio di Fortugno - prosegue Piscioneri - e' un fatto gravissimo che deve fare riflettere. Bisogna che la societa' reagisca, serve una risposta immediata e di grande fermezza da parte di tutti, istituzioni e forze di Polizia, affinche' si ristabilisca l'ordine e la convivenza civile in una regione soffocata dal peso opprimente di una recrudescenza mafiosa che si dimostra ogni giorno sempre piu' aggressiva''. Il Magnifico Rettore dell'Universita' della Calabria, Prof. Giovanni Latorre, dopo aver appreso la notizia dell'omicidio dell'On. Francesco Fortugno, vice Presidente del Consiglio regionale della Calabria, ha rilasciato una dichiarazione in cui esprime ''sdegno e riprovazione, come cittadino oltreche' come Rettore della piu' grande Universita' calabrese - certo di interpretare in questo ruolo anche il pensiero di tutti i docenti e del personale che operano al suo interno - per questo gravissimo episodio che riporta in primo piano una questione dalla cui soluzione, urgente e definitiva, dipende il futuro di una regione bisognosa, per andare avanti e vincere la sfida di civilta' e di progresso che si e' posta, di liberarsi definitivamente da ogni condizionamento mafioso e delinquenziale''. ''Quello che e' accaduto oggi a Locri e' un fatto gravissimo e incredibile. La mano assassina - dice l' on.Nicodemo Oliverio, della Margherita - ha colpito un uomo buono, un compagno di strada intelligente e leale, un simbolo dell'impegno civile e sociale, che ha rappresentato un esempio sia nel suo essere uomo delle istituzioni nonche' nel suo ruolo di marito, padre e amico. Il mio pensiero va alla moglie Maria Grazia, ai figli e a tutta la famiglia, che e' chiamata a sopportare un'ingiusta tragedia. Sono convinto che i valori cristiani e la profonda fede che l'hanno sempre accompagnata, saranno il bastone su cui appoggiarsi per superare questo momento drammatico.Oggi piu' che mai e' importante che tutte le forze istituzionali e tutti i cittadini calabresi siano uniti, per rispondere con orgoglio, energia e determinazione all'attacco piu' violento mai portato al cuore della comunita' democratica della nostra Regione''. Per il Sindaco di Cosenza, Eva Catizone, ''il successo delle primarie che si sta profilando attraverso l'elevata partecipazione alle votazioni e la significativa prova di democrazia fornita dall'elettorato e' stato funestato da una notizia che ha dell'incredibile e che suscita sconcerto e stupore. Non ci sono, infatti, altri stati d'animo per commentare la barbara uccisione, avvenuta nel pomeriggio di oggi a Locri, del vicepresidente del Consiglio regionale Francesco Fortugno. Ormai siamo alla barbarie. Fare politica in modo onesto, leale e trasparente in questa Regione e' diventato impossibile. In questo doloroso momento esprimo il mio piu' profondo cordoglio ai familiari di Francesco Fortugno ed al partito della ''Margherita'' del quale era apprezzato esponente'' l leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, dopo l'ultima escalation criminale culminata con l'uccisione del vice presidente del Consiglio Regionale della Calabria, Francesco Fortugno, ritorna a chiedere l'intervento dell'esercito per contrastare il fenomeno mafioso in Calabria. Corbelli, dopo la lunga serie di gravi intimidazioni a politici, amministratori e imprenditori, aveva piu' volte denunciato il pericolo che la `ndrangheta potesse alzare il tiro sino alla esecuzione del ''delitto eccellente''. Il tragico episodio di questa sera a Locri ha purtroppo confermato questa previsione del leader di Diritti Civili. ''Hanno ucciso un politico galantuomo e una persona generosa. Non era purtroppo difficile prevedere che la `ndrangheta prima o poi sarebbe arrivata al delitto eccellente. Troppi infatti sono stati in questi ultimi tempi le gravi intimidazioni a politici, amministratori e imprenditori. Per questo avevo denunciato questo rischio del ''delitto eccellente'' e chiesto, piu' volte, la presenza in Calabria dell'esercito. Per contrastare il fenomeno mafioso non bastano le sole (poche e insufficienti) forza dell'ordine. Occorre anche - afferma Corbelli - la presenza dei militari che potrebbero essere destinati a presidiare gli obiettivi e le zone a rischio in modo da liberare forze dell'ordine e impegnarle cosi' direttamente sul territorio in operazioni di prevenzione e repressione del crimine. Perche' in Sicilia, in Campania e' stato possibile l'intervento dell'esercito e in Calabria no? Nel giugno scorso il Sole 24 ore ha fatto una clamorosa denuncia. La Calabria detiene il record di affiliati alla mafia: oltre 6000! La `ndrangheta e' la mafia piu' potente! Come si pensa di combattere questa pericolosa criminalita'? La presenza dei soldati servirebbe a dare piu' sicurezza e tranquillita' ai cittadini, ai politici, agli amministratori, agli imprenditori''. ''Apprendiamo con sgomento ed incredulita' - affermano i liberaldemocratici - della scomparsa di Francesco Fortugno, un caro amico, un valido professionista, un onesto e leale amministratore.Esprimiamo un profondo cordoglio alla moglie, ai figli, al suocero Mario Lagana' ed a tutto il partito della Margherita per questa impareggiabile perdita per l'amico, l'uomo e per la grande voglia di cambiamento nella nostra Regione. Questo gravissimo atto che deve lasciare riflettere in un giorno di festa per l'Unione nel quale lui credeva profondamente e che ci ha visti insieme per progettare il futuro della Calabria che ora, piu' che mai, anche nel suo nome, deve reagire a trovare la forza di cambiare''. L'ex presidente della Regione, Guido Rhodio (Margherita), attuale sindaco di Squillace, piange addolorato l'amico carissimo Francesco Fortugno, barbaramente ucciso a Locri. Rhodio, esprimendo piena solidarieta' alla famiglia del vicepresidente del Consiglio Regionale, condanna la serie interminabile di attentati, minacce ed ora anche di omicidi che colpiscono politici e amministratori pubblici, ed auspica interventi concreti per contrastare tali atti. ''Un signore anche in politica. Mai sopra le righe, disponibile al confronto e sempre coerente con le proprie idee''. Questo il ricordo di Francesco Fortugno, da parte di Fausto Taverniti ex portavoce della Regione Calabria e attuale capo ufficio stampa presso la presidenza del Consiglio dei Ministri. ''Negli anni passati - sottolinea Taverniti - si era facilmente con Fortugno instaurato un ottimo rapporto. La notizia lascia ora affranti''. Il Coordinamento Regionale Giovani Dl parla di ''sdegno per l'assassinio di Franco Fortugno. Esprimiamo sdegno e siamo profondamente scossi per l'omicidio dell'onorevole Franco Fortugno, un simbolo per noi giovani dell'impegno civile e sociale, colui che fortemente ha voluto che nascesse un'aggregazione giovanile nel nostro partito. Siamo vicini alla moglie Maria Grazia, ai figli e a tutta la famiglia, che in queste ore vivono un'ingiusta tragedia. Nel ricordo di Franco, noi giovani cittadini calabresi siamo uniti, e risponderemo con determinazione all'attacco piu' violento mai portato al cuore della nostra Regione''. Per Dionisio Gallo,, vicepresidente della Commissione antimafia della Regione, ''le modalita' con cui si e' consumato l'assassinio del vice Presidente del Consiglio Regionale della Calabria, Francesco Fortugno sono inquietanti quanto l'ennesimo tentativo di colpire al cuore le istituzioni di una Regione, ancora una volta, vittima di una violenza sanguinaria divenuta una costante minaccia per la vita della stessa democrazia. L'esecuzione di Francesco Fortugno, uomo irreprensibile e politico esemplare, non deve rimanere impunita e dopo lo sgomento, la reazione dovra' essere unanime e forte''. Il senatore Donato Veraldi, segretario dell' Antimafia e Questore di Palazzo Madama, e' ''incredulo, colpito ed avverto un senso di cupo smarrimento innanzi ad un evento incredibile, inimmaginabile che offende tutti gli uomini prima ancora che la politica e le Istituzioni. Siamo ormai innanzi ad una emergenza nuova e feroce che drammaticamente ci colpisce proprio nel giorno in cui la gente ha liberamente testimoniato la sua voglia di liberta', di cambiamento, di esserci, nel rispetto delle diversita' e con grande civilta'. Vogliono spargere veleno, odio e paura colpendo uomini onesti e probi come Franco Fortugno, un esempio indelebile di pulizia morale e di integrita' politica; non ci faremo intimidire e nel mentre ci raccogliamo intorno alla famiglia ci batteremo piu' di prima perche' le catene dell'odio e del buio siano spezzate e sia restituita dignita' alla Calabria ancora una volta infangata da criminali assassini che ne deturpano ad ogni pie' sospinto l'immagine tentando di paralizzarne la voglia di riscatto e di progresso. Oggi incombe su tutti noi un macigno di responsabilita' che viene dal sacrificio di uno dei migliori figli di questa Regione; nessuno si tiri indietro in questa battaglia che deve liberare un popolo intero dalla umiliante condizione di ostaggio permanente dei poteri criminali''. Per la Compagnia delle opere ''l'uccisione del vice presidente del Consiglio regionale Francesco Fortugno e' un fatto gravissimo che non puo' non suscitare l'indignazione di tutti i calabresi: e' necessario un sussulto di ribellione da parte di tutta la societa' civile, un grido unanime contro chi tenta di assoggettare questa terra e sottometterla ai propri disegni criminali. Una ribellione che deve riguardare tutti: le associazioni, gli imprenditori, i politici, i corpi intermedi, il mondo della scuola e dell'universita'. Tutti siamo chiamati a dare il nostro contributo per un cambiamento che e' principalmente educativo. La mala pianta va sradicata e non bonificata, solo cosi' si potranno estirpare i semi maligni. Quello che occorre e' un cambiamento di mentalita': la cultura della vendetta genera solo odio e morte. Ecco perche' e' fondamentale il problema dell'educazione, soprattutto nei giovani che rappresentano il futuro di questa terra''. L'ing. Pietro Fuda, Presidente della Provincia di Reggio Calabria, prima di entrare nella camera ardente che ospita la salma del consigliere regionale Francesco Fortugno, ha commentato: '' assurdo trovarsi qui. Quello che e' successo e' la negazione di ogni principio etico, politico, democratico, umano. Quello che e' successo e' l'assurdo che si fa tragedia, e lascia esterefatti ed impotenti a cercare di comprendere come si possa arrivare a tanto. Piu' forte del dolore che ha coperto tutta la regione e l'intero Paese, c'e' solo la rabbia ed il senso di incredulita'». ''Esprimo il mio cordoglio alla famiglia dell'Onorevole, Francesco Fortugno, vittima di un attentato probabilmente di stampo mafioso per le modalita' e la spregiudicatezza dell'esecuzione. L'episodio e' di una gravita' eccezionale e dimostra la pericolosita' raggiunta dalle organizzazioni delinquenziali in Calabria che non esitano ad essere protagoniste di episodi clamorosi''. Lo ha detto il Senatore dello Sdi, Cesare Marini, Presidente del Gruppo Misto del Senato. ''Oggi esprimiamo il rimpianto per la scomparsa di un dirigente politico che assolveva con correttezza i suoi compiti istituzionali. Contemporaneamente solleviamo una forte protesta per la mancanza di legalita' in una regione gia' martoriata dalla violenza mafiosa. L'episodio ripropone l'inefficenza dello Stato che non garantisce sicurezza ai cittadini e permette che in Calabria continui il martirio di una regione che sembra essere ignorata dagli organi dello Stato. Come e' possibile, conclude Marini, che non si avverta l'urgenza di avere piu' magistrati e piu' forze dell'ordine a presidio del regolare svolgimento della vita sociale in una delle Regioni piu' esposte alla violenza dell'n'drangheta?''. La Margherita della provincia di Catanzaro si ''inchina commossa ed attonita innanzi a Franco Fortugno, Vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, e lo piange con immenso rimpianto ricordandone le doti umane, il tratto tollerante e le non comuni doti politiche nel segno della condivisione dei valori cristiani e democratici che ne hanno contraddistinto il percorso politico. Siamo sconvolti, offesi e nulla potra' cancellare questo terribile misfatto che colpisce drammaticamente la Margherita calabrese ed uno degli esponenti piu' prestigiosi del Consiglio regionale. Chiediamo giustizia e punizione esemplare per i responsabili di questo terribile misfatto perche' la Calabria pulita ed onesta non continui a pagare prezzi ormai intollerabili ed insopportabili per mano di gente senza scrupoli'' A seguito all'omicidio del vice presidente del Consiglio regionale, Francesco Fortugno, avvenuto questo pomeriggio a Locri e che ha lasciato tutti sgomenti, il presidente della Provincia di Crotone, Sergio Iritale, ha convocato urgentemente per questa sera alle ore 22.00, presso la sede dell'Ente, una riunione di Giunta alla quale prenderanno parte anche i segretari provinciali dei partiti dell'Unione. ''E' un fatto sconvolgente, inaccettabile, barbaro''. Questo il primo commento di Sergio Abramo, consigliere regionale del gruppo Misto-Per la Calabria, alla notizia dell'assassinio del vice presidente del Consiglio Regionale, Francesco Fortugno. ''In questo momento drammatico ¿ ha detto ancora Abramo ¿ posso solo ricordare il collega ma anche l'amico, una persona mite, una persona perbene e rivolgere un pensiero ai suoi familiari cosi' duramente colpiti.Non e' possibile che la politica in Calabria abbia questo prezzo. Questa e' barbarie e la politica ha il dovere di dare una risposta corale, unita, forte per ricacciare indietro chi pensa di imporsi ai calabresi con la pistola. Lo Stato centrale, dal canto suo, di fronte a quanto sono costretti a subire da anni agli amministratori calabresi, di fronte al clima intimidatorio cio' che abbiamo ripetutamente denunciato, non puo' piu' far finta di nulla o limitarsi a pronunciare per bocca dei suoi rappresentanti frasi di circostanza, quando accadono tragedie come quella accaduta a Franco Fortugno''. Alleanza Nazionale riunisce domani a Reggio Calabria il coordinamento regionale del partito, allargato ai parlamentari e ai consiglieri regionali per discutere della grave situazione dell' ordine pubblico in Calabria chiedendo anche se si faccia in tempi brevi chiarezza su questo orribile delitto. La Calabria non puo' vivere in questo clima di terrore e c' e' bisogno di far chiarezza in fretta. ''Esprimiamo a nome di An - dice Dima - il nostro piu' sentito cordoglio ai familiari di Francesco Fortugno, persona sulla quale condividiamo il giudizio di essere una persona perbene, aperta al dialogo e alla collaborazione''. Franco Morelli Consigliere Regionale di Alleanza Nazionale, parla di ''un gesto spregevole colpisce il mondo politico calabrese nella sua interezza, non ci sono divisioni ma una unica profonda commozione per l'evento luttuoso che ha colpito Franco e la Sua famiglia''. ''Interpreto la sensazione di dolore e di indignazione di tutta la comunita' della Locride per l'uccisione del vice presidente del consiglio regionale Francesco Fortugno''. E' quanto ha detto il sindaco di Siderno e Presidente del circondario della Locride, Alessandro Figliomeni. ''Questo omicidio e' di una gravita' - ha aggiunto - estrema. Hanno annientato un uomo ed annichilito tutti coloro che, insieme con lui, si stanno adoperando per il riscatto morale e civile di un territorio difficile e pieno di contraddizioni, dove chi fa politica deve fronteggiare un diffuso malessere socio-economico e perfino il rischio connesso all'esercizio di funzioni democratiche''. ''E' un fatto di una gravita' inaudita. La notizia dell'uccisione di Francesco Fortugno, ha dell'incredibile e turba le coscienze di tutti i calabresi. E' il chiaro esempio di quanto le organizzazioni criminali vogliano condizionare le scelte politiche della Calabria colpendo i suoi migliori uomini. Lo ha sostenuto il Presidente del Gruppo Misto -Italia dei Valori alla Regione Calabria, Maurizio Feraudo. ''Non ci sono parole per descrivere il mio stato d'animo e quello di coloro che lo conoscevano. Francesco Fortugno, era una persona squisita, sempre disponibile, capace e galantuomo. Alla famiglia il mio piu' sentito cordoglio''. ''Le parole non bastano per condannare il vile assassinio commesso contro Francesco, uomo, medico, amministratore stimato da tutti''. In questi termini Orazio Licandro, commissario provinciale del Pdci di Catanzaro, commenta l'omicidio del vice presidente del Consiglio regionale, Francesco Fortugno. ''Il tragico e grave atto - prosegue Licandro - ha destato enorme impressione e sgomento tra i calabresi. In queste ore di immenso dolore giungano ai familiari di Francesco la fraterna solidarieta' e le condoglianze del Pdci di Catanzaro e l'impegno a lottare sempre di piu' per realizzare il programma voluto dal centrosinistra per il quale ha anche combattuto il vice presidente del Consiglio regionale. Fortemente inquietante ¿ conclude Licandro ¿ e' che cio' e' accaduto nel giorno delle primarie davanti ad un seggio elettorale''. Il commissario provinciale di Reggio Calabria di Forza Italia, Nino Foti, ha detto che ''e' un crimine orribile che crea sgomento. Di fronte a un brutale omicidio come questo e' assurdo ed intollerabile pensare che la vita di un uomo può non avere alcun valore. Con la morte di Francesco Fortugno, vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, questa nostra terra e' piu' povera. Il mio pensiero dolorante corre veloce alla moglie ed ai due figli che Fortugno lascia a causa della sua prematura ed improvvisa scomparsa. E' sconvolgente come la barbarie della criminalita' in Calabria abbia ormai superato ogni livello di guardia colpendo dritta al cuore la democrazia e la civilta' di questa terra. Adesso per tutti rimane solo il tempo della riflessione e del silenzio''. Il presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, ha detto che ''questo sangue che in modo cosi' feroce ed atroce e' stato fatto scorrere in una giornata carica di significato, che ha visto una straordinaria mobilitazione civile, ed in un luogo particolare, macchia in maniera indelebile l’intera Calabria ed una comunita' che con tutte le forze e le energie possibili e migliori tenta di cancellare per sempre retaggi di barbarie che pure, purtroppo, appartengono alla sua storia. L' uccisione di Francesco Fortugno, uomo per bene, cosi' efferata, arriva dritta al cuore delle istituzioni, di quelle istituzioni che credono nel riscatto e nelle crescita. Ma non andranno persi, con la sua morte, l’esempio dell¿impegno e la forza dell' idea di una politica giusta che vuole ridare ai calabresi tutto cio' che e' stato loro tolto''. Il vice presidente della provincia di Cosenza, Salvatore Perugini, ha evidenziato che ''rimaniamo allibiti da quanto accaduto questo pomeriggio ad un uomo mite, generoso, appassionato alla politica quale era Francesco Fortugno. In un momento di vero, profondo smarrimento, sentiamo solo di esprimere una profonda solidarieta' alla famiglia ed invitare verso una mobilitazione di coscienze tutti i calabresi onesti, desiderosi di cambiare le sorti di questa terra che ancora una volta e' proiettata in una dimensione di negativita' che non le rende del tutto giustizia''. Per il dirigente nazionale della Fiamma Tricolore, Domenico Russo, questi fatti ''particolarmente inquietanti gettano ombre nelle attuali vicende politiche del paese ed in particolare nella Regione Calabria, esprimendo il sentimento di dolore e di vicinanza alla famiglia Fortugno ed a tutti gli esponenti politici del partito della Margherita, sconvolti per questo spaventoso fatto di sangue che colpisce un amministratore stimato dai suoi colleghi e da tutta la Calabria. Urgono interventi urgenti per frenare il continuo dilagare della criminalita', necessita una mobilitazione generale delle istituzioni a tutti i livelli''. Il presidente del gruppo dell'Udc in consiglio regionale, Giovanni Nucera, ritiene che ''si tratta di un evento doloroso ed esecrando che non può trovare ragione d'essere in nessuna motivazione. Franco Fortugno da tutti noi stimato e voluto bene per la rettitudine morale e per il forte senso di servizio istituzionale, frutto della sua profnda umanita'. Non e' possibile pensare che nel cuore e nella mente di Fortugno potessero albergare odi o rancori, ne tanto meno era personalita' spregiudicata. E' necessario che in tutti gli operatori della politica si rafforzi sempre piu' la consapevolezza di un confronto politico, dialettico che dia all'esterno delle istituzioni il senso del rispetto e del valore alto della vita, come antidoto forte nei confronti di quanti credono che la vita umana possa essere tolta gratuitamente. Franco Fortugno era un uomo onesto ed un ottimo professionista''. Il consigliere regionale della Margherita Demetrio Naccari Carlizzi ha detto che ''la notizia del brutale atto criminale perpetrato nei confronti del collega Francesco Fortugno lancia segnali inquietanti e preoccupanti. Fortugno era una persona mite, buona e onesta, questo e' il ricordo che avro' di lui. Si tratta di un evento drammatico che da' l'idea della delicata situazione dell’ordine pubblico in Calabria e nella provincia di Reggio. A Locri siamo arrivati purtroppo al ventitreesimo omicidio impunito negli ultimi mesi, senza alcuna guerra di mafia in atto''. ''Il fatto deve farci riflettere perche' le forze oscure hanno nuovamente alzato il tiro per colpire rappresentanti delle istituzioni''. E' quanto ha detto il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Scopelliti, circa l'omicidio di Francesco Fortugno. ''In questo momento la politica - ha aggiunto - ha l'obbligo di superare le divisioni, serrare le fila e dimostrarsi compatta nella difesa delle istituzioni e delle comunita' che rappresentano. Il nostro non e' un mandato ma una missione ed in questo ruolo tutti siamo a rischio. Questo dovrebbero comprenderlo quanto, vivendo lontano dalla nostra terra, a volte, basandosi sul 'si dice', offendono classi dirigenti e intere comunita'. Come sindaco di Reggio esprimo il cordoglio dell'intera citta' alla famiglia Fortugno''. Il segretario regionale della Uil Calabria, Roberto Castagna, ha detto che ''chi ha spezzato la vita di una persona mite, onesta ed impegnata nella politica e nel sociale, quale era l'amico Fortugno, indirettamente sembra abbia voluto inviare un macabro segnale nei confronti della politica e delle istituzioni. Da molti mesi rappresentanti istituzionali ed imprenditori sono nel mirino delle cosche calabresi. Come sindacato reagiremo con tutti i mezzi possibili per respingere ogni forma di intimidazione criminale''.

Ucciso il vicepresidente del Consiglio della Regione Calabria, Francesco Fortugno, in un agguato a Locri. La ndrangheta alza decisamente il tiro. Sconvolto il mondo della politica

 

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