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Cronaca
A Reggio arriva il Prefetto di "ferro" con poteri speciali

 

Superprefetto De Sena: “La Calabria merita più attenzione”

29/10 Con l' arrivo in Calabria ''non ci sara' un cambiamento, ma un' implementazione dell' attivita' investigativa''. Lo ha detto, in un' intervista al Tg1, il nuovo superprefetto di Reggio Calabria, Luigi De Sena, nominato ieri dal Consiglio dei ministri, su proposta del ministro Giuseppe Pisanu. Cio', ha spiegato, ''significa essenzialmente migliore utilizzo del personale e migliore qualita' investigativa. Le attivita' in corso sono estremamente interessanti; i risultati ci sono e ci saranno''. Quanto alla societa' civile calabrese, ha rilevato il prefetto, si punta ad esaltare ''un dialogo corretto e leale con tutte le istituzioni locali, con i giovani, specialmente e con tutti i protagonisti attivi e positivi del territorio calabrese''. Su questo versante, ha riconosciuto, ''forse c' e' stata qualche imperfezione da parte nostra''. Il delitto Fortugno, ha poi osservato il prefetto, ''e' stato non soltanto efferato, ma inquietante. Su questo episodio le forze di polizia stanno andando avanti nell' ambito di un' attivita' investigativa molto intensa''. La 'ndrangheta, ha affermato De Sena, ''si e' storicamente consolidata come organizzazione criminale dedita al traffico di sostanze stupefacenti, come la piu' efferata, la piu' collegata sia con i Paesi produttori di droga sia con le grandi organizzazioni della distribuzione''. La Calabria, ha concluso, ''e' un territorio che merita piu' attenzione, molto effervescente, che dovrebbe essere conosciuto non soltanto come esportatore di criminalita', ma anche come esportatore di grandi qualita' professionali. Anche questo e' essenziale''.

Rita Dalla Chiesa: “Spero chhe De Sena non sia lasciato solo come papà”

''Gli farei i miei auguri e formulerei una speranza: che lo facciano lavorare meglio di come si e' trovato a lavorare mio padre e che lo Stato gli stia vicino piu' di come e' stato vicino a mio padre''. Lo afferma in un'intervista a 'La Stampa' Rita Dalla Chiesa, figlia del generale Carlo Alberto ucciso dalla mafia a Palermo, commentando la nuova nomina del 'superprefetto' di Reggio Calabria, Luigi De Sena. Mio padre ''fu lasciato solo -racconta la conduttrice tv- non gli diedero mai i superpoteri che aveva chiesto mille volte e che furono poi accordati a De Francesco''. ''Allora non si rendevano conto -continua Rita Dalla Chiesa- che per uscirne avrebbero dovuto estirpare i mali viscerali congeniti nel loro Dna aiutando le istituzioni. Altrimenti tutto e' inutile. Le fiaccolate vanno bene, ma non bastano''. ''Come mai -sottolinea- per sconfiggere le Br mio padre ha avuto garanzie e un certo tipo di aiuto e per sconfiggere la mafia niente?''.

Napoli (AN) “La nomina di De Sena è il segnale giusto”

''La nomina di Luigi De Sena a prefetto di Reggio Calabria, con poteri straordinari, rappresenta il giusto segnale del Governo nazionale nei confronti della Calabria tutta''. Lo afferma, in una dichiarazione, il vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia, Angela Napoli. ''Il momento triste e preoccupante attraversato dalla Calabria - aggiunge Angela Napoli - merita attenzione, responsabilita' e competenza. Sono certa che la indiscussa professionalita' del prefetto De Sena consentira' all' intero Comitato per l' ordine e la sicurezza di Reggio Calabria di proseguire nella meritoria attivita' di contrasto alla 'ndrangheta. Nel formulare al prefetto De Sena vive congratulazioni, congiunte all' augurio di buon lavoro, sento il dovere di ringraziare il prefetto D' Onofrio per l' opera svolta in questa martoriata provincia calabrese. Da calabrese, infine, non posso non ringraziare tutto il Governo nazionale per l' attenzione che sta dimostrando di avere nei confronti della Calabria. Mi auguro che ciascun cittadino, nel riappropriarsi dell' amore per la nostra terra e dell' orgoglio di vivere ed operare nella stessa, possa consapevolmente recuperare fiducia nelle istituzioni con la certezza che queste sapranno ritrovare, dopo il tristissimo ultimo evento delittuoso di Francesco Fortugno, il comune senso di responsabilita' che non puo' mancare in chi ha il dovere di garantire la gestione corretta dell' amministrazione pubblica e la giustizia sociale''

Enzo Bianco: “Mettere De Sena in condizione di esercitare i suoi poteri”

''La scelta di mandare il prefetto Luigi De Sena a Reggio Calabria e' una decisione che apprezzo e condivido''. Lo ha dichiarato Enzo Bianco, presidente del Comitato parlamentare per i servizi di informazione e sicurezza (Copaco), commentando quanto deciso ieri dal ministro dell' Interno, Giuseppe Pisanu. ''Il prefetto De Sena - ha osservato Bianco - e' un servitore dello Stato di grande esperienza e capacita', al quale e' stato chiesto il sacrificio non indifferente di operare in una zona, la Calabria e, soprattutto, la Locride, dove lo Stato sta giocando una partita di estrema importanza e dove le istituzioni sono chiamate ad esercitare fortemente il loro ruolo''. ''Ho sentito - ha proseguito - il prefetto De Sena per rinnovargli la mia stima, una stima espressa all' unanimita' da tutte le forze politiche e dall' intero Parlamento, facendogli un affettuoso in bocca al lupo per questo importante e delicato incarico. Ora, pero' - ha aggiunto - occorre metterlo in condizione di operare al meglio in quel contesto complesso e rischioso; occorre che egli possa esercitare poteri veri, non di coordinamento ma di direzione effettiva''. ''E' necessario inoltre - secondo il presidente del Copaco - organizzare una straordinaria operazione di polizia, dove intervengano alcune migliaia di uomini delle forze dell' ordine, sul genere di quella che feci da ministro dell' Interno nel 2000 in Puglia, l' 'Operazione Primavera', coinvolgendo migliaia di uomini delle forze dell' ordine per contrastare la criminalita' organizzata in quella regione. E' il momento - ha concluso - di far capire che lo Stato fa sul serio''

Secondo Eurispes i profitti delle cosche sono pari al 3.4% del PIL nazionale

'Ndrangheta sempre piu' superpotenza economica. Nel 2004 ha avuto un giro affari di 36 miliardi di euro, pari al 3,4% del Pil Nazionale. A fare la parte del leone il traffico di droga che, con 22,3 miliardi di euro di introiti, e' di gran lunga il settore piu' remunerativo. E' quanto emerge da un rapporto dell' Eurispes.
TRAFFICO DROGA AL TOP
Negli ultimi anni si e' assistito ad un vero e proprio salto di qualita' nel traffico di droga: le cosche puntano ad ottimizzare sforzi e rischi verso una maggiore e piu' oculata gestione dei flussi di sostanze stupefacenti internazionali. Tra i maggiori proventi si confermano, inoltre, anche quelli legati agli appalti pubblici truccati e compartecipazione in imprese in genere: oltre 4.700 milioni di euro stimati, pari a circa il 18,6% della ricchezza complessiva prodotta in Calabria. Anche l' usura e' un fenomeno fortemente presente, ancorche' sommerso. In questa attivita' illecita, la 'ndrangheta e' seconda alla sola camorra, con un giro d' affari stimato, per il 2004, di oltre 4.100 milioni di euro. Un mercato in forte espansione che non e' gestito direttamente delle cosche ma si avvale di personaggi ad esse contigui, che rappresentano il trait d' union tra la cosiddetta societa' civile e quella mafiosa e che si occupano altresi' del reimpiego dei proventi illeciti delle cosche. Sul traffico d' armi e sulla prostituzione, infine, l' Eurispes ha stimato, per il 2004, un introito complessivo illecito per le cosche calabresi di oltre 4.600 milioni di euro.
REGGIO CALABRIA PROVINCIA PIU' PERMEABILE
Anche per il 2005, la provincia di Reggio Calabria, con un punteggio pari a 52,7 si conferma il territorio piu' permeabile ai tentacoli della criminalita' organizzata secondo l' Indice di Penetrazione Mafiosa (IPM), stimatore ad hoc ideato dall' Eurispes, che considera tasso di disoccupazione, grado di fiducia nelle istituzioni, reati commessi ed assimilabili alle associazioni mafiose, casi di amministrazioni comunali cadute per infiltrazioni mafiose, nonche' atti intimidatori a danno di amministratori locali. A seguire, nella speciale graduatoria IPM 2005, la provincia di Crotone con 32,2 punti, Catanzaro (30,9 punti), Vibo Valentia (28,1 punti) e Cosenza (24,5 punti). Dai dati emerge, in dettaglio, che il primato negativo di Reggio Calabria e' dovuto principalmente ai 19 Comuni sciolti per infiltrazioni mafiose dal 1991 al 2005, agli atti intimidatori a danno di amministratori locali (ben 121 in meno di quattro anni, dal 2000 al 2004) ed al primato regionale della disoccupazione (19,2% nel 2004).
323 ATTI CONTRO AMMINISTRAZIONI
La strategia del terrore operata dalle 'ndrine a danno delle istituzioni ha prodotto, dal 2000 al 2004, ben 323 atti intimidatori a danno di amministratori locali calabresi: 121 nella sola provincia di Reggio Calabria pari al 37,5% del dato complessivo regionale. Seguono il territorio provinciale di Vibo Valentia con 68 amministratori colpiti (21%), Cosenza (56 atti intimidatori pari al 17,3%), Catanzaro (46 atti intimidatori pari al 14,2%) e Crotone (32 atti intimidatori pari al 9,9%). Nel periodo che va dal 1991 al 2005, infine, sono stati dichiarati sciolti 32 consigli comunali calabresi.
DA CALABRESI MENO FIDUCIA IN PARTITI
Secondo l' Eurispes, i calabresi i quali ripongono molte aspettative nei confronti dell' operato delle associazioni di volontariato e delle forze dell' ordine (70%). Seguono, con un aumento del grado di fiducia nel 2004, le istituzioni religiose (+1,3%) e la magistratura (+5,4%), con valori rispettivamente pari al 69,7% e il 58,6%. Al contrario, segnano una flessione le due istituzioni che gia' nel 2003 erano risultate meno accreditate: i sindacati (-1,1%) e i partiti politici (-8%), che nel 2004 catalizzano una quota di consenso pari, rispettivamente, al 42,1% e al 24,4%.

 

 

 

 

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