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Rifiuti: emergenza tutta italiana

 

 

Rifiuti: un'emergenza tutta italiana. Ma per alcuni comuni è un business

22/05 In Campania i rifiuti fanno paura e creano tensioni anche violente, ma a volte immondizia fa rima con ricchezza. Ne sanno qualcosa in alcuni comuni, come Peccioli in provincia di Pisa, o a Sogliano sul Rubicone (Forlì-Cesena) dove gli impiatnti di smaltimento di rifiuti sono state trasformate in miniere d' oro. Una ricchezza che ha consentito di ridurre le tasse per gli abitanti, dotare i paesi di nuove strutture, addirittura produrre e vendere energia. La discarica di Peccioli, piccolo comune pisano di 5000 abitanti abbarbicato sulla colline della Valdera, si chiama 'Belvedere', nome scelto per la società che ne amministra i proventi. La società è nata da un azionariato popolare con 800 azionisti. A volerla fu l'ex sindaco Ds Renzo Macelloni che ora ne è presidente, avendo rinunciato, dopo tre mandati, alla fascia da primo cittadino. Grazie ai rifiuti, la popolazione del comune gode di tributi agevolati, dalla Tarsu alla mensa scolastica, dall'Ici al minimo ai trasporti. "In media - calcola Macelloni - una famiglia pecciolese può spendere, in un anno, almeno 450 euro in meno di una residente in un altro comune della zona". La discarica, certificata Emas, tratta dalle 800 alle 1.000 tonnellate di rifiuti al giorno, provenienti prevalentemente da Firenze, Prato e Pisa. La struttura può oggi produrre anche energia elettrica e vapore per il riscaldamento. Il fatturato della spazzatura a Peccioli é di circa 18 milioni di euro, 27 i dipendenti. Sul territorio di Sogliano al Rubicone, piccolo centro abitato dell'Appennino romagnolo (circa 2.900 abitanti) è attiva dai primi anni '90 una discarica, in localita' Ginestreto, che riceve i rifiuti dalla vicine città di Cesena, Forlì, Rimini e da diverse realtà private. La media dei conferimenti è di circa 160 mila tonnellate annue, ma in passato si sono toccate anche le 240mila tonnellate. "Naturalmente chi ci conferisce i suoi rifiuti paga - spiega il sindaco della cittadina, Enzo Baldazzi - e complessivamente incassiamo circa cinque milioni lordi all'anno". Nella discarica è attiva una centrale elettrica funzionante tramite il biogas prodotto dal trattamento dei rifiuti: "Annualmente vendiamo all'Enel elettricità per altri cinque milioni di euro". Infine la discarica rappresenta una quarantina di posti di lavoro. Grazie ai soldi che entrano nelle casse comunali i residenti di Sogliano al Rubicone godono di molte agevolazioni. Metà dei proventi è investito nel sociale, l' altra metà è impiegata in opere pubbliche: il paese appare tirato a lustro, con strade, arredi urbani, scuole, uffici pubblici, sedi di associazioni. A Sogliano l'Ici è al minimo assoluto (4 per mille), agli studenti vengono forniti i libri, i trasporti sono gratis, così come per gli anziani, ci sono contributi comunali per i nuovi nati, per la casa, per l'università, per le varie associazioni culturali e sportive. "I rifiuti sono una materia prima - conclude il primo cittadino - basta saperla utilizzare al meglio e crea ricchezza, risolvendo molti problemi".

In Italia 340 discariche. Italia sempre fedele alla formula discarica: secondo gli ultimi dati disponibili, contenuti nel Rapporto Rifiuti 2006 dell'Apat e relativi al 2005, lo smaltimento in discarica, pur se in lieve diminuzione (-3% sul 2004), risulta ancora il metodo di gestione più utilizzato, con oltre 17 milioni di tonnellate di rifiuti urbani in 340 siti (61 in meno nel 2005 rispetto al 2004) soprattutto al Sud. Ecco la mappa delle discariche italiane secondo i dati del 2005 (Fonte: Rapporto rifiuti 2006 dell'Apat):

Discariche per rifiuti urbani (2005)

Regione

N. impianti

Quantitą (Ton)

Piemonte

22

1.244.092

Valle d'Aosta

1

50.000

Lombardia

6

731.719

Trentino A.A.

14

193.644

Veneto

17

830.897

Friuli V. G.

9

233.685

Liguria

15

759.488

Emilia Romagna

26

1.194.701

Toscana

22

1.164.247

Umbria

6

317.175

Marche

16

571.347

Lazio

10

2.694.250

Abruzzo

27

519.490

Molise

14

127.268

Campania

3

801.056

Puglia

18

1.843.688

Basilicata

12

140.337

Calabria

25

791.961

Sicilia

66

2.372.797

Sardegna

11

643.885

TOTALE

   

Italia

340

17.225.728

Emergenza Campania competenza Tar Lazio? Le ordinanze e le decisioni del commissario straordinario nominato dal governo per gestire la l'emergenza rifiuti in Campania possono essere impugnate davanti al Tribunale amministrativo regionale oppure la competenza esclusiva è del Tar del Lazio? La questione verrà decisa dalla Corte Costituzionale che stamani, nel corso dell'udienza pubblica, ha preso in esame una parte dei numerosi ricorsi (31 in tutto) presentati dai Tar di Sicilia, Campania, Calabria, Veneto e anche dalla provincia autonoma di Trento. Di per sé la vicenda arrivata all'attenzione dei giudici costituzionali appare marginale se paragonata alla drammatica situazione nella gestione dei rifiuti che il governo Prodi sta affrontando in questi giorni e che ha portato all'emanazione di un ennesimo decreto. Ma un eventuale accoglimento delle questioni di legittimità rischia di aprire un nuovo fronte e di produrre un'ulteriore frenata nell' emanazione di provvedimenti necessari a fronteggiare la crisi rifiuti. Nel 2006, al momento della conversione in legge del decreto emanato alla fine del 2005 sull'emergenza in Campania, fu deciso di attribuire al Tar del Lazio, anziché ai tribunali amministrativi regionali, la competenza esclusiva dei provvedimenti commissariali adottati in tutte situazioni di emergenza, anche quelle idriche, di traffico o di tutela ambientale più in generale; le nuove norme, inoltre, hanno riguardato anche i processi in corso. Risultato: alla Corte Costituzionale sono arrivati una valanga di ricorsi di numerosi Tar d'Italia secondo cui la legge del 2006 viola più principi costituzionali, tra cui l'uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge (art. 3), il diritto alla difesa (art.24) e ad essere giudicati dal giudice naturale precostituito per legge (art.25). Nel corso dell'udienza di stamani, l'avvocato generale dello Stato, Giancarlo Mandò, intervenuto per conto della Presidenza del Consiglio, ha chiesto alla Corte di dichiarare inammissibili o infondate le questioni di legittimità: "La norma è pienamente ragionevole - ha detto -. Queste sono infatti situazioni straordinarie non fronteggiabili con mezzi locali: i commissari agiscono come delegati del governo e quindi la unitarietà delle loro decisioni si riflette sull'unitarietà di competenza del giudice". La decisione di accentrare le controversie al Tar del Lazio - è emerso durante l'udienza dinanzi alla Consulta - nasce dal fatto che i tribunali regionali potevano risultare troppo 'sensibili' alle istanze delle comunità locali. Oltre che sugli atti dei commissari straordinari, il Tar del Lazio è competente in via esclusiva sulle decisioni delle Authority, gli atti emanati da federazioni sportive (Coni e Federcalcio) e, tra l'altro, sui decreti di espulsione degli immigrati. La decisione della Corte Costituzionale arriverà nel giro di un mese. Giudice relatore della causa è Alfonso Quaranta.

 

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