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Sindacati
Archivio dal 16/11 al 31/1

 

Per la Triplice i Forestali hanno conseguito risultati positivi

31/01 ''In questi anni la stragrande maggioranza degli operai idraulico-forestali calabresi ha conseguito risultati in termini di opere di difesa del suolo ed assetto idrogeologico nonche' di azioni anti incendio, di rimboschimento e forestazione, di salvaguardia dell' ambiente'': e' quanto si afferma in un documento approvato a conclusione dell' esecutivo regionale unitario di Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil. Nel corso della riunione e' stato deciso di convocare l' assemblea dei delegati per il 24 febbraio a Catanzaro. ''La grande iniziativa di lotta della categoria del 9 e 10 dicembre scorsi - e' scritto nel documento - ha segnato un punto forte del movimento dei lavoratori in Calabria. E per dimensione, partecipazione, impatto sull'opinione pubblica Nazionale, e per il risultato ottenuto, se pur parziale, che ha costretto il Governo a fare marcia indietro sulla iniziale scelta di non prevedere in finanziaria le risorse necessarie per mantenere i livelli occupazionali''. I segretari regionali di categoria Michele Presta (Flai Cgil), Giuseppe Gualtieri (Fai Cisl) e Nino Merlino (Uila), sottolineano che ''gran parte dei mezzi di comunicazione di massa, comprese alcune trasmissioni televisive, vedi Ballaro', a volte ha letteralmente deformato la realta', descrivendo una intera categoria in termini dispregiativi e denigratori (vedi le dichiarazioni del Presidente del Consiglio, ma non solo), creando percio', cosi', un clima ed un quadro falso ed intollerante, allo scopo di appannare e la grande iniziativa di mobilitazione ed i risultati positivi che con grande sacrificio, e nonostante tutto, seppure in presenza di sacche di assistenzialismo e di sprechi di risorse umane e finanziarie per responsabilita' esclusiva degli Enti strumentali (innanzitutto Consorzi di Bonifica ed Afor) e della Giunta regionale''. ''L' esecutivo unitario - prosegue il documento - respinge il tentativo in atto in Calabria ed a livello Nazionale di far finta che in queste settimane non sia successo niente e che tutto possa continuare come se nulla fosse, continuando cioe' con la vecchia logica senza una progettazione seria per le opere da realizzare, senza un piano strategico e di lungo respiro, che per davvero segni una svolta, eliminando forme di assistenzialismo e di sfacciato clientelismo. Non si illudano tutti coloro che coltivano questo disegno, il sindacato Unitario si battera', come sempre, contro questa linea scellerata e perdente per i lavoratori e per la Calabria''. In riferimento alla vicenda dei corsi di formazione per 1.200 persone ''l' accordo firmato a suo tempo da Cgil Cisl Uil e le rispettive categorie, si sta polemizzando e discutendo, a volte anche in modo strumentale, di una cosa inesistente. Il sindacato unitario firmo' quell' accordo - e' detto nella nota - in presenza di tre condizioni fondamentali: a) si sarebbero fatti corsi di formazione finalizzati all' occupazione, aprendo cosi' per la prima volta dopo venti anni uno spiraglio per nuove assunzioni; b) era stata data assicurazione di un finanziamento triennale 2005-2007 per garantire il lavoro a tutta la categoria; c) si sarebbe abrogata o quanto meno modificata la legge 442 che blocca qualsiasi assunzione. Nessuna di queste condizioni si e' verificata, percio' per il sindacato, quell' accordo non ha piu' senso''

Il 3 marzo sciopera la Banca D’Italia

31/01 Sciopereranno a partire dal prossimo 16 febbraio i lavoratori della Banca d'Italia, secondo un calendario diviso per regioni e che culminerà, nella seconda metà di marzo, con uno sciopero nazionale. La decisione è stata assunta dai sindacati dell'istituto centrale dopo l'incontro di oggi con il segretario generale della Banca, Cesare Augusto Giussani. "La banca - sottolinea Luigi Leone, segretario della Falbi-Banca d'Italia - si è presentata all'incontro in modo arrogante, con una posizione rigida ed immodificabile e con l'assurda pretesa di avere mano libera nella modifica unilaterale degli accordi sottoscritti". Di qui la decisione di partire con gli scioperi a livello regionale che coinvolgeranno, il prossimo 16 febbraio, la Lombardia, l'Umbria, la Sicilia ed il Friuli Venezia Giulia. Gli scioperi proseguiranno il 24 febbraio con Piemonte, Valled'Aosta, Toscana e Trentino Alto Adige, il 3 marzo con Emilia Romagna, Campania, Abruzzo e Liguria, il 10 marzo con Marche, Molise, Veneto, Sardegna, Calabria, Puglia e Basilicata. Infine, il 16 marzo con il Lazio ed i servizi dell'amministrazione centrale della banca a Roma. Per arrivare, nella seconda metà di marzo appunto, allo sciopero nazionale A questo, spiega Leone, "si aggiunge una nostra iniziativa, come Falbi, di incontrare tutti i gruppi parlamentari per chiedere che il Governatore Fazio dia ragione al parlamento dei suoi comportamenti".

I sindacati bocciano il progetto di ristrutturazione industriale della Telecom in Calabria

28/01 Cgil, Cisl e Uil del settore telecomunicazioni criticano, in un documento diffuso al termine di una riunione, il progetto di riorganizzazione della Rete presentato lunedi' scorso da Telecom Italia alle stesse organizzazioni sindacali ed al coordinamento Rsu nazionale. 'Dal dibattito, secon do quanto e' detto in un comunicato, ''e' emersa, con fermezza, la non condivisione del nuovo progetto industriale, che vede per l' ennesima volta la Calabria subire una spoliazione di importanti settori della propria attivita'. Dal progetto, inoltre, emerge che in tale riassetto non si evince alcun tipo di vantaggio economico per la stessa azienda, ma solo un ulteriore impoverimento della presenza Telecom in Calabria, che gia' oggi non assicura una credibile e seria qualita' del servizio''. Sindacati ed Rsu, inoltre, esprimono ''forti preoccupazioni sul piano riorganizzativo che l' azienda intende realizzare'', rilevando che ''con l' individuazione del centro Nsu a Messina, che accorpa anche i territori di Reggio Calabria e Vibo Valentia, si divide di fatto la Calabria in due tronconi, trasferendo la gestione del territorio ad un' altra regione. Caso, questo, unico in Italia''. Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil, insieme alle Rsu Rete Calabria, ''al fine di vedere soddisfatte le esigenze politiche dello sviluppo del territorio, si attiveranno con le segreterie nazionali, le organizzazioni regionali confederali, il Ministero delle Comunicazioni e le forze politiche calabresi, ed a tale proposito hanno gia' raccolto alcune disponibilita', non escludendo iniziative di lotta volte a sensibilizzare tutti i soggetti che hanno a cuore le sorti della nostra regione''.

CGIL “Chissà se l’ass. Gallo querelerà anche Berlusconi”

27/01 ''Abbiamo appreso che l' assessore regionale alla forestazione,Dionisio Gallo, avrebbe informato la Giunta regionale di volere procedere alla querela dei dirigenti della Flai e della Camera del Lavoro di Cosenza, colpevoli, a suo dire di avere presentato nelle due trasmissioni di Ballaro' dedicate al tema 'una immagine distorta del settore'. Ci chiediamo se l' Assessore con il medesimo zelo ha proceduto a querelare Berlusconi, allorche' sostenne che i lavoratori forestali calabresi 'appiccano il fuoco ai boschi per potere poi ripiantarli'''. A sostenerlo sono le segreterie della Flai e della Camera del lavoro di Cosenza. ''Cosi' come ci chiediamo - e' scritto in un comunicato del sindacato - se provvedera' a querelare, tra gli altri che hanno espresso le medesime opinioni, anche il Procuratore antimafia Piero Luigi Vigna che nell' ultima puntata di Ballaro' riteneva perlomeno singolare la concomitanza e la ripartizione del bando di selezione con le tornate elettorali. Alla luce anche dei drammatici avvenimenti accaduti nel dicembre scorso, relativi alla decisione di tagliare le coperture finanziarie in quota nazionale, solo in seguito alle straordinarie giornate di lotta e di mobilitazione dei lavoratori ripristinate e solo per il 2005, troviamo ulteriore conferma delle motivazioni che ci portarono, tra gli altri, a criticare e contrastare fortemente l' unilaterale decisione di procedere alla emanazione di un bando di formazione finalizzato all' assunzione non di idraulici-forestali, ma, senza ironia, di operatori idraulici forestali, solo sulla base di un colloquio motivazionale''. ''Ricordiamo all' assessore Gallo - prosegue la nota - che la Flai e la Cgil di Cosenza, in assoluta coerenza con le decisioni degli altri livelli dell' organizzazione, da anni e' impegnata nell' azione di difesa del lavoro esistente e nell' obiettivo della riqualificazione e diversificazione delle attivita', nella richiesta di rinnovamento della gestione, di radicale smantellamento delle strutture e dei dirigenti responsabili di inefficienze e dequalificazione. Come abbiamo sottolineato nelle suddette trasmissioni, siamo pronti a riproporre all' Assessore ed all' intera Giunta le nostre idee circa la riqualificazione radicale del settore volta ad aggiungere alla funzione protettiva anche quella produttiva. Noi siamo convinti che il patrimonio forestale della regione, la qualita' dei contesti ambientali, nonche' l' immenso patrimonio idrico, opportunamente valorizzati nella loro qualita' di beni comuni, possono essere la leva, non solo per la giustificazione del lavoro attuale, ma per una altra economia della Regione e quindi di piu' occupazione. Ricordiamo all' assessore che ancora nessun confronto e' stato avviato con le organizzazioni sindacali a nessun livello circa la programmazione degli interventi per l' anno in corso. Domandiamo su quali obbiettivi strategici l' assessorato alla Forestazione e l' intera Giunta hanno inteso orientare l' attivita' degli enti che intervengono e gestiscono i lavoratori idraulici forestali''. ''Spenti i riflettori nazionali - conclude la nota - rimangono tutti in piedi i drammatici problemi del settore, in primo luogo la certezza dei finanziamenti per il futuro. Nei prossimi giorni terremo a Cosenza un attivo straordinario dei lavoratori idraulici forestali e dei lavoratori precari del fondo sollievo per riproporre la piattaforma di merito sulla quale insieme alle altre organizzazioni confederali chiameremo la Giunta Regionale a confrontarsi''.

Sbarra (CISL) “La Telecom penalizza la Calabria”

27/01 ''Telecom Italia continua a penalizzare la Calabria''. Lo sostiene, in una dichiarazione, Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl Calabria. ''La nostra regione - aggiunge Sbarra - continua a perdere pezzi importanti di tessuto industriale e produttivo, una permanente spoliazione di strutture, impianti, funzioni e responsabilita' trasferite in altre Regioni, con la conseguente perdita di centinaia di posti di lavoro e la mortificazione di tantissime professionalita' impiegate nel nostro territorio. L' ennesima ristrutturazione dell' organizzazione Wiriline/Rete di Telecom Italia rappresenta una beffa per la Calabria che avra' ripercussioni negative, cosi' come quelle succedutisi negli ultimi dieci anni, su occupazione diretta ed indotta investimenti e servizi alla clientela. Il disimpegno e l' allontanamento di Telecom dal territorio regionale si accompagna a quello di altre aziende nazionali come Enel, Poste e Ferrovie, che penalizzano la Calabria in termini di investimenti, innovazione e ricerca, oltre a determinare processi di decadimento quantitativo e qualitativo dei servizi verso la collettivita', precarizzazione del lavoro, ostacolando in questo modo ogni prospettiva di crescita e di sviluppo della Calabria. Negli ultimi dieci anni il rango della Telecom calabrese si e' trasformato da Direzione regionale a semplice Call center. Uno svuotamento di compiti e funzioni, trasferimento di produzioni e lavorazioni, mobilita' e spostamenti di lavoratori dalla Calabria in altre Regioni del Mezzogiorno e del Paese''. Sercondo Sbarra, ''la Telecom ultimamente ha creato delle strutture per il governo della 'piattaforma di rete' per il sud Italia con sede a Palermo. Questa struttura e' stata suddivisa in articolazioni piu' semplici e decentrate Campania/Basilicata, con sede a Napoli, e Puglia, con sede a Bari, e Calabria/Sicilia, con sede a Palermo. Ancora una volta la Calabria viene saltata da investimenti ed allocazioni di strutture ed impianti nonostante l' attuale ministro delle Comunicazioni, Gasparri, sia stato eletto con i voti dei calabresi. Non per fare campanilismo ma altre regioni tipo la Sardegna con utenze telefoniche e gestionali inferiori alla Calabria sono state individuate come sede di NSL con aumento di risorse umane e finanziarie''. ''Al danno - sostiene ancora il segretario generale della Cisl Calabria - si aggiunge anche la beffa, in quanto la Calabria da questa ultima ristrutturazione Telecom viene suddivisa in due parti per quanto riguarda i centri operativi con le province di Reggio Calabria e Vibo Valentia associate a Messina, mentre il resto della regione alla sede di Catanzaro.Tale inaccettabile decisione determina la divisione e la disgregazione del territorio calabrese e l' incoerenza a qualunque logica di tipo industriale di organizzazione del lavoro, di qualita' ed efficienza dei servizi verso la clientela''. ''Tutto cio' - conclude Sbarra - nell' assordante silenzio delle istituzioni regionali , ed in particolare della Giunta che anche in questo caso dimostra l' assoluta inconsistenza politica sul versante locale e nazionale nonche' l' assenza di autorevolezza nel rapporto con le grandi aziende di servizi che considerano la Calabria la cenerentola delle regioni del Paese. Peccato che a farne le spese non sono tanto i governanti regionali ma i calabresi, i lavoratori ed il territorio, che si vede privato di servizi importanti per favorire lo sviluppo e la crescita economica e produttiva''.

Russo (CISL) “Ulteriore trattazione superficiale del tema dei forestali da parte di Ballarò”

26/01 ''Quella che doveva essere una puntata riparatrice si e' rivelata, al contrario, un' ulteriore dimostrazione del modo, approssimativo e superficiale, con cui vengono trattate tematiche cosi' importanti e complesse''. A sostenerlo e' stato Antonio Russo, segretario generale della Fai-Cisl di Cosenza, in merito alla puntata di ieri sera della trasmissione televisiva Ballaro' dedicata, tra l' altro, alla problematica dei lavoratori idraulico-forestali calabresi. ''E' prevalsa - ha sostenuto Russo - un' idea sbagliata e falsata della forestazione calabrese, relegata ancora una volta ad una visione di puro stampo assistenziale e clientelare e che trova la propria ragion d' essere esclusivamente nella erogazione dei sussidi a favore dei lavoratori, peraltro considerati in eccesso rispetto alle reali necessita' del comparto. In questo senso e' quantomeno singolare che a contribuire nell' opera di disinformazione sia addirittura qualche sindacalista che, cosi' come avvenuto nel corso della trasmissione, ha fornito numeri assolutamente non veritieri a proposito del rapporto che intercorre tra unita' lavorative ed estensione del territorio da governare. Infatti sia un apposito studio commissionato dal Ministro competente dell' epoca, Beniamino Andreatta, che la stessa Unione europea hanno stabilito che il rapporto lavoratore/superficie e' di una unita' lavorativa ogni 65 ettari e non, come erroneamente riferito, di una ogni cento''. ''In base al patrimonio boschivo della Calabria - ha proseguito Russo - necessitano, senza tema di smentita, almeno 10-12 mila operai forestali per gli interventi di salvaguardia, tutela, manutenzione, gestione e valorizzazione del territorio. Un' altra palese falsita' emersa nel corso della trasmissione e' quella relativa al corso di formazione per 1.200 aspiranti lavoratori idraulico-forestali. I partecipanti al dibattito televisivo hanno confuso, senza essere smentiti da chi dovrebbe essere a conoscenza dei fatti, il corso con un concorso, come se al termine del processo formativo la Regione Calabria dovesse automaticamente assumere tutti i 1.200 corsisti, facendo cosi' incrementare il numero degli addetti. E' bene invece precisare che il corso e' stato promosso per far fronte a esigenze di turn-over: tanti ne escono per limiti di eta', altrettanti ne dovrebbero entrare per sopperire alle esigenze di organico. In conclusione e' arrivato il momento di fare chiarezza una volta per tutte sul ruolo strategico della forestazione ai fini dello sviluppo sociale ed economico non solo della montagna, ma dell' intera Calabria, evitando polemiche sterili e confuse che non aiutano affatto nella comprensione del problema e soprattutto non aiutano i lavoratori ai quali bisogna invece offrire certezze di un futuro stabile e dignitoso''. ''In questo senso - ha concluso Russo - la Fai-Cisl e' impegnata nel rivendicare con i Governi, nazionale e regionale, un piano pluriennale di interventi ed investimenti nel settore, non solo per consolidare l' occupazione esistente, ma anche e soprattutto per favorire la crescita della produttivita' del comparto e per rafforzare quindi un settore decisivo ai fini dello sviluppo della Calabria. In questo modo riusciremo ad allontanare dal cielo della forestazione le tante cornacchie presenti non solo nel Governo Nazionale, ma anche nella nostra Regione''.

UILA-UIL : “Nessuna denuncia sulla vergogna delle consulenze sul bilancio della forestazione”

24/01 ''La trasmissione Ballaro', che ha piegato alla logica dello scandalismo a tutti i costi la questione dei forestali, non ha registrato una sola voce che denunciasse la vergogna delle migliaia e migliaia di euro spesi per incarichi e consulenze varie che gravano, come non mai, sul bilancio della forestazione''. E' quanto sostiene in una nota la segreteria provinciale cosentina della Uila - Uil. ''Risorse sottratte - e' aggiunto nella nota - alle attivita' di forestazione autentiche e al lavoro degli operai idrauli-forestali; un comparto che ha bisogno di ben altri attori, diversamente motivati e capaci di affrontare le questioni con un pragmatismo che, ancora troppo timido, ha bisogno di trovare sostenitori coraggiosi nel sindacato, nella politica, nelle istituzioni. Chi pensa di continuare a 'macchiare' la forestazione con i propri colori politici non fara' che segnare, in negativo, e forse in maniera irreversibile, il futuro di questo comparto cosi' estremamente vitale per lo sviluppo della Calabria''. ''E' francamente eccessivo - prosegue la nota - che discutendo di forestazione, dopo oltre 50 anni dalla sua nascita, si resti ancora avvitati sull' approccio. Del partito del taglio ideologico, oltre agli scontati rappresentanti del massimalismo gridato, ne fanno parte a piene mani soprattutto alcuni partiti ed esponenti politico-istituzionali del governo di centro-destra della Calabria.Tra questi ultimi, proprio per il loro modo invasivo di detenere nella stessa mano il momento della programmazione e quello della gestione, se ne sono distinti alcuni in particolare i quali, per il tramite dei tanti dirigente esterni, collocati a raffica nei posti chiave degli enti di forestazione, ed in particolare dell' Afor, ne sono diventati i veri e propri padroni''. ''Nell' Azienda Foreste Regionali - conclude la nota - tra Presidenza, Direzione Generale, Uffici Provinciali e sub-Provinciali spuntano da un giorno all' altro personaggi, estranei all' amministrazione, ma di provata fede, con compiti di supervisori, di fiduciari e di consulenti, ai quali vengono affidate funzioni per lo piu' inutili, improprie e sovrapposte quasi sempre ben remunerate. Un modello di forestazione che, macchiato di colore politico, diventa ideologico proprio per questa sua forte connotazione e, come tale, addirittura esposta pubblicamente''.

Pignataro (CGIL) “Da Ballarò nessun buon servizio”

21/01 ''L'ultima puntata della trasmissione televisiva Ballaro' in cui si e' affrontata la vicenda della forestazione calabrese, dopo il clamore nazionale dell'iniziativa di lotta dei lavoratori e la risoluzione parziale della vertenza, non ha certo fatto un buon servizio ne' alla verita' ne' alla categoria''. E' quanto sostiene in una nota il segretario generale della Cgil della Calabria, Fernando Pignataro, circa la vicenda degli operai forestali. ''L'approccio alla problematica - ha aggiunto - ha risentito di luoghi comuni, strumentalita' e scandalismo a piene mani, aiutato dagli interventi maldestri dei dirigenti locali intervistati. Sarebbe opportuno tenere una trasmissione televisiva di livello nazionale alla presenza degli interlocutori e dei protagonisti di questi anni per fare definitivamente chiarezza. Questi lavoratori hanno acquisito meriti oggettivi nel fermare l'esodo delle aree interne e lo spopolamento, il dissesto ideologico del territorio, il degrado di migliaia di ettari di bosco, creando le condizioni in una regione dissestata, franosa e alluvionata di una migliore difesa del suolo, di un'operazione di rimboschimento e di intervento ambientale di salvaguardia. Se si parte da questo assunto si va nella direzione della chiarezza e il confronto puo' essere sereno e di merito''. ''Certamente - ha proseguito Pignataro - questo non significa che il settore non sia investito da sprechi e sperperi, da infiltrazioni, da operazioni clientelari, da sacche di assistenzialismo. Il Sindacato si batte da anni per la trasparenza nel settore e per un migliore e piu' produttivo utilizzo delle risorse umane e finanziarie, fino ad ottenere nel 1999 insieme alla Giunta Regionale dell'epoca la sottoscrizione di un accordo di Programma Quadro, nell'ambito della Intesa Istituzionale tra Stato e Regione Calabria, che prevedeva interventi produttivi legati alla stabilizzazione occupazionale.Il Governo Regionale ha cancellato quell'accordo, non ha programmato gli interventi, e' stato sconfessato e delegittimato dal Governo Nazionale, ha provocato un serio danno di immagine alla forestazione e alla Calabria. Se a cio' si unisce un atteggiamento pregiudiziale e pregiudizievole del Governo nei confronti della nostra regione, di atti penalizzanti per il nostro territorio, la miscela diventa esplosiva''. ''Ci meraviglia - sostiene ancora il segretario regionale della Cgil - la posizione del Sindaco Abramo, che in qualita' di Presidente dell'Anci aveva titoli per parlare della forestazione e non lo ha mai fatto in questi anni, e che oggi da candidato alla Presidenza del Centrodestra si concede a proclami, nel miglior metodo di Chiaravalloti e riporta assicurazioni del Presidente del Consiglio di certezza di finanziamenti come tanti altri interventi mai visti da queste parti. Invece, ci indignano le uscite dell'Assessore Gallo, che dovrebbe denunciare le sue responsabilita' e l'assenza di progetti seri, le affermazioni di dirigenti che dovrebbero vigilare e intervenire piuttosto che fare denunce pubbliche o di altri, che pur amministrando da diversi anni da piu' postazioni, hanno determinato scelte e oggi scoprono clientele''. ''Occorre ripartire - ha concluso - proprio dai contenuti dell'accordo di programma quadro, dalle analisi che vi erano contenute e dalle proposte operative. Su questo terreno sfidiamo la giunta regionale e i dirigenti degli enti di forestazione; questa sara' l'iniziativa del Sindacato per i prossimi mesi''.

Sindacati: “Il Dpef della Regione frutto di un lavoro senza confronto con le parti sociali”

21/01 ''Dpef e Finanziaria 2005 sono frutto di un lavoro fatto al chiuso del ''palazzo'', senza il confronto con le parti sociali, percio' sono incompleti e privi di strategie di sviluppo''. E' quanto hanno detto i dirigenti di Cgil, Cisl e Uil della Calabria, nel corso di una conferenza stampa svoltasi stamane nel palazzo della Regione. ''Il Dpef - ha detto il segretario della Cgil, Nino Zumbo - e' presentato in forte ritardo e cio' ne riduce l'impronta programmatoria''. Cgil, Cisl e Uil hanno individuato i ''punti critici'' del Documento finanziario presentato dalla Giunta regionale e, nel corso della conferenza stampa, denunciano ''l'aumento della fiscalita', a fronte di un mancato controllo di prezzi e tariffe''. Per Cgil, Cisl e Uil le ''entrate tributarie negli ultimi tre anni, sono complessivamente diminuite di circa 140 milioni di euro, e le uniche maggiori entrate arrivano dall'aumento della pressione fiscale, che rimane tra le piu' alte d'Italia. L' avanzo di amministrazione nel 2005 ammonta a 300 milioni di euro, con un incremento, rispetto al 2004, del 2,9%''. I rappresentanti delle organizzazioni sindacati hanno evidenziato anche che c'e' una ''diminuzione della quota libera del bilancio regionale 2005, che ammonta a 742, 251 milioni di euro, il 6% in meno rispetto al 2004. A fronte della necessita' di precise iniziative sul fronte delle politiche attive per il lavoro, nel 2005, risultano quattro milioni di euro per spese di consulenza e sette milioni per spese per il personale addetto alla Presidenza ed alla Giunta''. Nel corso della conferenza stampa sono stati illustrati anche i problemi relativi alla sanita' ed ai forestali. ''La spesa sanitaria - ha detto il segretario generale della Uil Calabria, Roberto Castagna - assorbe il 58,3 % delle spese del bilancio regionale (circa 2667 milioni di euro), cui fa da contrasto un basso livello di efficacia e d efficienza dei servizi erogati ai cittadini''. Sul futuro dei forestali, invece, secondo Cgil, Cisl e Uil, ''la Regione non garantisce nel 2005 le risorse per cofinanziare la legge 236/93 allo scopo di assicurare il pagamento dei salari ai lavoratori del settore anche dopo il 2006''.

Castagna (UIL) “Nonostante i segni di ripresa la calabria rimane agli ultimi posti bell’occupazione”

20/01 ''La Calabria, nonostante qualche segnale di ripresa, non riesce ad invertire una condizione che la colloca agli ultimi posti dell' occupazione e della stessa qualita' della vita'': lo ha detto Roberto Castagna, segretario generale della Uil calabrese intervenendo a Roma ai lavori dell' assemblea dei sindacati sul Mezzogiorno. Castagna, nella relazione, ha parlato di ''una Calabria disomogenea nel suo sviluppo, caratterizzata da qualche punto di eccellenza e da situazioni di estremo disagio e poverta', da un aumento sostanziale della precarieta' nel lavoro delle nuove generazioni e della perdita del lavoro per le generazioni meno giovani. Una Calabria che, pur non essendo all' anno zero, e dimostrando qualche timido segnale di ripresa relativamente ad alcuni punti di eccellenza e alle imprese 'in movimento', manca di un sistema di interconnessione a rete e risulta fortemente deficitaria sul piano infrastrutturale''. Il segretario generale dell' Uil calabrese ha sottolineato la negativita' in Calabria dei ''processi di privatizzazione, ristrutturazione e riorganizzazione dei grandi gruppi bancari e delle grandi aziende nazionali che ha pagato e sta pagando, unica regione d' Italia, il prezzo piu' alto in termini di perdite di strutture, funzioni, professionalita' e posti di lavoro''. ''La Calabria - ha proseguito Castagna - deve combattere e vincere il crimine organizzato attraverso una strategia istituzionale mirante a debellare le tre concause: la disoccupazione, la convivenza del fenomeno mafioso con alcuni settori statali e la cultura all' illegalita'. La Calabria deve affrontare e risolvere i problemi legati al credito scommettendo sulla necessita' di promuovere, magari insieme ad altre regioni del Mezzogiorno, una grande Banca del Sud''. Per Castagna ''la Calabria deve mettere in campo un progetto, una idea guida per lo sviluppo. Come sindacato, da tempo, abbiamo suggerito la necessita' di guardare al bacino del Mediterraneo, un mercato nel quale puo' esprimere gran parte delle sue potenzialita'''.

Di Iacovo (UIL) “ A rischio i lavoratori della “Emiliana Tessile”

19/01 ''Per i lavoratori dell'Emiliana Tessile ha preso corpo un futuro pieno di pericoli, nel quale si agitano gli spettri di massicci licenziamenti e di trasferimenti di produzioni. Al raffronto di cio' che potrebbe accadere,anche la nascita di una ''possibilita' occupazionale'' come quella del polo oncologico, appare cosa quasi trascurabile''. E' quanto ha detto il segretario generale della Uil di Cosenza, Benedetto Di Iacovo, nel corso di una riunione alla quale ha partecipato il responsabile del settore industria Antonio Lento. Una delegazione della Uil, composta da Benedetto Di Iacovo, Antonio Lento, Mario Marchetti e Cipolla Eneide, ha contestato la procedura di licenziamento dei lavoratori della Emiliana Tessile nel corso della riunione tenutasi in Assindustria di Cosenza, presenti anche Cgil e Cisl. ''Questa volta - ha aggiunto Di Iacovo - fronteggiare le crisi potrebbe risultare una pia illusione, poiche' non esistono controparti con le quali trattare l'immediata ripresa delle attivita' produttive. E' importante rilevare che oggi, accanto alla progettazione di linee di abbigliamento, parlare di moda significa anche affrontare un universo che spazia dai diversi settori che si occupano degli accessori (borse, pelletteria, occhiali da sole, bigiotteria e gioielleria, cinture, profumi, ecc.), fino ad arrivare alla editoria specializzata''. ''L'ultimo, ma non meno rilevante, aspetto - ha proseguito - che ci ha convinto a rilanciare queste professioni riguarda la possibilita' quantitativa di trovare sbocchi lavorativi, data la molteplicita' delle aziende, medie, piccole e piccolissime, che gravitano intorno al noto mondo delle passerelle. Nel distretto, il ciclo di produzione e' suddiviso tra piu' imprese; ciascuna impresa tendenzialmente si specializza su una fase di lavorazione che costituisce un fattore distintivo e, nei limiti delle richieste del mercato, ne garantisce la continuita'. Il distretto e' la risposta alla ''turbolenza ambientale'', alla ''incertezza del mercato'', alla ricerca di flessibilita'''. ''Il distretto e', quindi, una struttura complessa - ha concluso - che e' impresa, ma e' anche territorio, che richiede infrastrutture e necessita di sistemi di controllo e governo dentro e fuori le aziende. Da cio' sia i fattori di successo (radicamento, sviluppo locale, impulso all'imprenditoria giovanile, cooperazione e qualita'), sia i punti deboli, diventano, considerato l'importante opificio della ex tessile, fattori importanti e propulsivi anche per la presenza e vastita' di una rete di micro laboratori del settore esistenti a Cetraro''.

CGIL: “Ritardi nella definizione del contratto decentrato per i regionali”

19/01 ''I ritardi che si stanno registrando nella definizione del Contratto decentrato integrativo per il 2004'' per i dipendenti regionali vengono sottolineati in una nota della Funzione pubblica Cgil diffusa a conclusione di una riunione svoltasi a Catanzaro alla presenza di Luigi Veraldi, della segreteria regionale del sindacato. ''Si tratta di una situazione - si aggiunge nella nota - che a causare un ritardo nel pagamento delle spettanze ai lavoratori compromette il dispiegarsi di un apporto per il miglioramento organizzativo dell' apparato burocratico regionale''. A conclusione della riunione, cui hanno partecipato anche i componenti la Rsu, e' stato deciso di inviare un documento al dirigente regionale responsabile del settore personale ''al fine di sollecitare l' immediata convocazione della delegazione Tce dovra' condurre le trattative''. Allo stesso dirigente viene sollecitata ''la definizione della procedure relative alle progressioni verticali interne che hanno interessato centinaia di dipendenti regionali. In tale direzione la Rsu e la Funzione pubblica Cgil si riservano ogni attivita' di verifica sulle risultanze finali di tali procedure anche al fine d' intraprendere, se necessarie, eventuali azioni collettive e individuali di tutela dei lavoratori che dovessero ritenersi danneggiati dall' esito delle progressioni verticali''.

Oltre mille dalla Calabria alle manifestazioni sindacali del 19 e 20 a Roma

18/01 Saranno oltre mille i lavoratori ed i pensionati calabresi che parteciperanno alle manifestazioni organizzate a Roma da Cgil, Cisl e Uil per il 19 e 20 gennaio e finalizzate a rilanciare la vertenza Mezzogiorno e per rivendicare politiche nazionali di sostegno allo Sviluppo ed al Lavoro nel Sud. ''Il Governo Nazionale - e' scritto in una nota della Cisl della Calabria - ha totalmente rimosso dall'agenda politico - parlamentare la questione meridionale abbandonando il Sud al proprio destino e facendo in tal modo aumentare i differenziali di sviluppo economico , produttivo ed occupazionale tra le Regioni del Mezzogiorno ed il resto del Paese. Sono totalmente assenti provvedimenti legislativi ed interventi del Governo Nazionale capaci di promuovere ed organizzare i territori del mezzogiorno per renderli attrattivi ai fini degli investimenti produttivi pubblici e privati e per rilanciare l'occupazione.Noi continuiamo a sostenere che e' nel Mezzogiorno che si gioca la partita della crescita e dello sviluppo dell'intero Paese,per il rafforzamento della Unione Europea , per cogliere la nuova prospettiva Euro-Mediterranea''. ''Il Capo dello Stato Ciampi - prosegue la nota - nel messaggio di fine anno ma anche durante la Sua recente visita in Calabria ha rilanciato la vicenda del Mezzogiorno collocandola come una questione nazionale da affrontare e risolvere. Per denunciare la pigrizia e l'insipienza delle istituzioni nazionali e locali sul tema mezzogiorno occorre mobilitarsi rilanciando il protagonismo del sindacato e dei corpi intermedi della societa'. L'intesa Sindacato-Imprese sul Mezzogiorno firmata il 2 Novembre a Roma deve diventare al piu' presto impegno politico del Governo Nazionale e dei Govern i Regionali per aiutare il rilancio dello Sviluppo e la ripresa della Occupazione nelle aree meridionali ed in Calabria in modo particolare''. ''Occorre in primo luogo - conclude la nota - intervenire sui fattori di sviluppo: infrastrutture materiali ed immateriali , fiscalita' di vantaggio, riforma e semplificazione della pubblica amministrazione, accesso al credito e sistema bancario, riordino degli incentivi alle imprese , sicurezza e legalita' rappresentano le questioni piu' urgenti da affrontare per avviare una nuova e diversa prospettiva di crescita economica nel Mezzogiorno. Per tali ragioni la Cisl Calabrese si sente impegnata nella buona riuscita delle iniziative di lotta programmate che culmineranno con l'Assemblea Nazionale per il Mezzogiorno''.

Aumento degli iscritti alla CISL di Cosenza

18/01 I dati definitivi ufficiali relativi alla chiusura del tesseramento 2004 confermano il positivo andamento gia' riscontrato nell' anno precedente e nei primi mesi dello scorso anno. Nel 2003 gli iscritti Cisl erano 42 mila 867, alla fine dello scorso anno sono aumentati di 1608 unita', passando da a 44 mila 475. L' incremento percentuale e' pari al 3,75. ''Il dato - ha commentato il segretario generale dell'Unione Cisl, Giuseppe Belcastro - non ammette che una sola interpretazione: la Cisl riscuote una crescente fiducia fra i lavoratori e i pensionati. L' incremento ha interessato tutte le categorie, segno che le adesioni riflettono una generale simpatia per il nostro Sindacato, da sempre schierato nella difesa dell' indipendenza e dell' autonomia della nostra organizzazione rispetto a partiti e istituzioni. Non solo - ha aggiunto Belcastro - l' incremento degli iscritti rispecchia e conferma i successi che la Cisl ha colto in occasione delle elezioni delle rappresentanze sindacali unitarie nella scuola, nella pubblica amministrazione, nei trasporti e nelle poste. E' infatti sui posti di lavoro che la Cisl riscuote fiducia in quanto dirigenti e attivisti condividono coi loro colleghi tutti gli aspetti connessi ai problemi di natura contrattuale e alle condizioni dei luoghi di lavoro nonche' ai rapporti con le parti datoriali''. Il segretario generale dell' Ust-Cisl, dopo aver ricordato che il primo posto nelle elezioni Rsu ''non costituisce un dato casuale, ma spiega l'aumento delle iscrizioni registratosi nel 2004'', ha posto in risalto l' attivita' meritoria che vanno svolgendo il Centro servizi e il patronato Inas. ''Se soltanto la Cisl segna un aumento cosi' consistente di iscritti, nonostante la cosiddetta crisi dei sindacati, vuol dire che la nostra organizzazione e i servizi che fornisce anche ai non iscritti riscuotono fiducia e sollecitano simpatie in tutti gli ambienti. Ecco perche' - ha concluso Belcastro -, nel ringraziare dirigenti, attivisti e operatori dei servizi per l' attivita' che svolgono nell'interesse dei lavoratori, l' aumento delle iscrizioni ci sprona ad operare di piu' e meglio, adeguando le nostre strutture alle esigenze e ai bisogni dei lavoratori e studiando nuovi e piu' moderni strumenti per soddisfare la domanda di partecipazione della base e la richiesta di migliori servizi agli utenti del Centro servizi''.

I pensionati della CISL definiscono il calendario in vista del congresso provinciale

14/01 La Fnp-Cisl di Cosenza ha definito il calendario delle assemblee che le leghe comunali e intercomunali saranno tenute a svolgere il vista del prossimo Congresso provinciale che la categoria dei pensionati della Csil svolgera' ad inizio primavera per eleggere i nuovi dirigenti che rappresenteranno i circa 22.000 iscritti. ''La nostra categoria - ha sostenuto il segretario generale, Francesco Filice - oltre che a definire i prossimi appuntamenti congressuali provinciali, regionali e nazionali di categoria sta animando intensamente il territorio per tenere alta la tensione politica sul dramma umano e sociale delle migliaia di pensionati della nostra provincia costretti a misurarsi quotidianamente con i delicati problemi del carovita, della perdita di potere d' acquisto delle proprie pensioni, con i problemi dei pensionati al minimo, dei non-autosufficienti e degli incapienti presenti nel Paese. La disattenzione di questo Governo verso il Mezzogiorno, ma piu' in generale verso le categorie povere e i pensionati con maggiori problemi, ricorda Filice, ha raggiunto livelli di guardia e di insensatezza e a poco valgono le sbandierate vicinanze del premier alla cultura cristiana quando si mettono in campo provvedimenti come la recente riforma fiscale che toglie ai poveri per dare ai ricchi. Una riforma che da tanto a chi non ne' ha bisogno e nulla ai poveri, che non possono beneficiare dell' abbassamento dell' Irpef, ai pensionati al minimo. Nulla e' proposto per le famiglie monoreddito''. ''Un Governo - ha proseguito il segretario generale dei pensionati della Cisl - deciso ad aprire lo scontro sociale, ad emarginare sempre piu' i deboli e ad amplificare le divisioni nella societa'. Altro che missione cristiana nella politica, altro che umanesimo, due secoli di conquiste sociali e di diritti sono stati smantellati in quattro anni per lasciare la societa' e l' uomo soli esposti ai rigori del pensiero neo-liberista e alle ingiustizie del mercato che autoregola. Questi temi - ha concluso Filice - saranno oggetto di approfondita riflessione dei pensionati della Cisl nelle prossime assemblee congressuali delle leghe comunali ed intercomunali della nostra provincia che saranno svolte tra il 22 gennaio, con inizio ad Acri, ed il 26 febbraio, con chiusura a Trebisacce, e con appuntamenti intermedi a Cassano Ionio, Castrovillari, Cetraro, Corigliano, Cosenza, Luzzi, Morano Calabro, Paola, Rossano, S.Giovanni in Fiore, S.Marco Argentano e Scalea''.

Crispino (Cisl) guiderà la delegazione trattante per il rinnovo del contratto dei regionali

14/01 Sara' Vincenzo Crispino della Cisl, primo degli eletti tra la rappresentanza sindacale unitaria dell'Ente Regione, a coordinare la delegazione trattante per il rinnovo del integrativo aziendale. I 48 rappresentanti sindacali eletti si sono riuniti in assemblea per avviare gli adempi previsti dal regolamento. Della delegazione faranno parte per la Cisl Sodaro, Veneziano, Romeo, Brilli, Filice, Coscarello, Francica, Fortugno; per la Diccap Vozza, Romeo P.; per UGL Facciola; per la Rdb Minniti e Guarnaccia per Csa. ''L'assemblea auspica - e' scritto in una nota - che si aggregheranno anche i componenti della Uil e della Cgil in modo da completare il quadro della delegazione trattante. Pur nella provvisorieta', la delegazione intende essere attiva ed incisiva per chiudere il Contratto Integrativo Aziendale 2004. A tale proposito, si e' anche espresso favorevolmente il Dirigente dell'Assessorato al Personale nel dare il saluto a tutti i componenti della Rsu. E nel contempo di avviare la consultazione per il contratto integrativo 2005 Con l'approvazione definitiva del Contratto, si consente di percepire i riconoscimenti economici che derivano dalle progressioni orizzontali e che vengano applicati tutti gli istituti contrattuali per indennita' di funzioni - indennita' di rischio produttiva e progetti obiettivi, oltre che le indennita' di posizioni organizzative''. ''La Rsu e' pienamente cosciente - conclude la nota - della responsabilita' che deriva dalla Contrattazione Decentrata Integrativa, che poggia sull'accordo tra le parti e che comporta, quindi, il rispetto dei distinti ruoli dell'Amministrazione per raggiungere gli obiettivi di efficienza funzionale dei lavoratori nell'interesse generale della Calabria''.

Belcastro (CISL) “Alla manifestazione per il Mezzogiorno di Roma porteremo anche i problemi di Cosenza”

30/01 Saranno oltre 60 i delegati, i quadri e i dirigenti della Cisl che saranno presenti alla manifestazione nazionale sul Mezzogiorno che si svolgera' a Roma giovedi' 20 Gennaio prossimo. ''L'iniziativa - sostiene il segretario generale provinciale della Cisl di Cosenza, Giuseppe Belcastro - organizzata dalle tre confederazioni nazionali di Cgil, Cisl e Uil si pone l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica e la distratta classe di Governo sulla delicata situazione economica e sociale che sta vivendo il nostro Sud che va scivolando sempre piu' verso la soglia di poverta' con il coinvolgimento di vasti strati sociali tra cui quel ceto medio che da sempre rappresenta la spina dorsale della nostra societa', con la crisi drammatica del settore industriale, i problemi del carovita e del depauperamento dei redditi e delle pensioni, il dramma dei senza lavoro e delle migliaia di precari, il problema degli incapienti e dei non autosufficienti''. ''A questo difficile quadro - ha aggiunto - che investe piu' in generale il Mezzogiorno si sommano i drammatici problemi della nostra provincia ormai in fondo alle graduatorie delle province italiane per reddito, occupazione, esportazione e produttivita'. Non a caso la provincia di Cosenza oggi e' alle prese con una delle sue piu' difficili stagioni socio-economica e produttiva che la sua storia ricordi. Con un tasso di disoccupazione media intorno al 26 %, con la crisi esplosiva dell'intero comparto industriale in cui spicca la chiusura del settore tessile, per non parlare del dramma che investe altri comparti come ad esempio il Legno-chimica, la centrale Enel di Rossano, il settore informatico''. ''Un territorio, il nostro, dove - ha proseguito Belcastro - anche quelle piccole cose che dovrebbero funzionare, vedi il turismo, per far godere le bellezze del nostro paesaggio e il suo immenso patrimonio storico, architettonico, culturale e gastronomico, mostrano limiti e ritardi vergognosi''. Quanto e' successo con la recente nevicata di Capodanno in Sila e' paradigmatico, a testimonianza dell'assenza di interesse della politica che conta verso questa parte del Paese. Quanto sta succedendo con le grandi aziende di servizio nazionali, che decidono di tagliare in Regione i propri organici dal 30 al 50 % e ridimensionano la propria presenza e il proprio ruolo, quando indiscrimatamente si esternalizzano importanti servizi per rispondere alle logiche di mercato e non della societa', allora ognuno di noi e' chiamato ad interrogarsi per non veder rinascere un profondo conflitto sociale dalle conseguenze non facilmente definibili''. ''Per queste ragioni - ha concluso - saremo a Roma giovedi' prossimo per lanciare forte il grido di sofferenza della nostra provincia, di una terra che va perdendo la speranza e che la politica di questo Governo, piuttosto che integrare in Italia e in Europa, sta spingendo sempre piu' verso l'Africa

Lamonica (CGIL) “Il piano di interventi sul sociale della Regione ripropone l’esistente”

13/01 ''Sotto affermazioni roboanti di novita' e nuovi linguaggi si conferma il sistema che gia' c' e' ed anzi vi si aggiungono elementi di maggiore preoccupazione'': lo afferma Vera Lamonica, componente della segreteria regionale della Cgil, in relazione al testo approvato dalla Giunta regionale del Piano regionale degli interventi e dei Servizi Sociali. ''Se dovesse trattarsi, come e' probabile, dello stesso presentato nelle scorse settimane ai sindacati dal Dipartimento Servizi Sociali e dalla societa' cui e' stato commissionato, - prosegue Lamonica - si tratta di un testo assolutamente inadeguato a costruire una efficace rete di servizi nel territorio, persino datato nell' analisi dei bisogni, ispirato ad una logica tradizionale di settorialita' e residenzialita', non conforme allo spirito della Legge 328 e della Legge 23, reticente sull' assetto organizzativo e centralistico su quello amministrativo''. ''Innanzitutto - sostiene lamonica - non viene effettuata l' analisi qualitativa delle strutture e dei servizi esistenti, quindi si conferma tutto quello che c' e' cosi' com' e' e si compie la scelta di uniformare anche gli interventi futuri al modello attuale, con la proposta di istituire ulteriori 1.700 posti letto in strutture residenziali nelle aree territoriali dove queste sono meno presenti che in aree della regione dove sono concentrate il grosso delle 300 attualmente esistenti''. Per la componente della segreteria regionale della Cgil ''la vecchia scelta della istituzionalizzazione e della segregazione del bisogno che, stante le scarsissime risorse esistenti, si configura come assoluta alternativa alla domiciliarita' e ad una efficace presa in carico dei soggetti in difficolta' da parte del servizio pubblico con una moderna rete di servizi integrati come prevede la legge di riforma''.

Vertenza bancari: i sindacati congelano le relazioni con Banca Carime

11/01 Le cinque organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative del settore credito, Falcri, Fiba-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca e Dircredito, ''hanno congelato le relazioni sindacali in Banca Carime, mettendo in forte dubbio il prosieguo del confronto, avviato a livello di Gruppo Bpu, sulle ricadute sui lavoratori conseguenti all' aggiornamento del piano industriale per il triennio 2005-2007 presentato dall' amministratore delegato del gruppo, Auletta Armenise, a Milano lo scorso 13 dicembre''. A riferirlo, in una nota, e' Emilio Contrasto, responsabile della Falcri in Banca Carime. Contrasto parla di ''forte impatto in termini di tagli occupazionali derivante dal nuovo piano industriale che si contrappone alla reale e non piu' rinviabile esigenza di immettere al piu' presto nella principale banca del sud nuova e giovane forza lavoro in grado non solo di sopperire alle esigenze ordinarie, ma anche di consentire a Carime di affrontare al meglio la sfida di un mercato sempre piu' esigente e caratterizzato da un alto livello di concorrenzialita'. C' e' poi da registrare un atteggiamento di forte chiusura da parte di Bpu rispetto alle reali problematiche della banca e del territorio meridionale. Tutto questo - secondo il responsabile della Falcri - non consente alle rappresentanze dei lavoratori di proseguire la strada del dialogo e del confronto. Non trova, infatti, spiegazione nella realta' operativa di Carime, come delle altre banche del Gruppo, la pretestuosa richiesta dei vertici di Bpu di un ulteriore riduzione del numero dei lavoratori in servizio se non nel tentativo, assolutamente da osteggiare, di ottenere risultati economici di breve periodo esclusivamente attraverso il taglio del costo del lavoro a danno, in particolar modo, della Banca meridionale e, quindi, della gia' fragile economia del Sud d'Italia. Sembra, quasi, che Bpu non voglia fare mantenere a Carime quel ruolo che storicamente le appartiene di banca di riferimento nel territorio, avvantaggiando, cosi', le banche concorrenti''. A detta della Falcri ''e' necessario bloccare una volta per tutte la logica perversa e pericolosa che vede nell' abbattimento dei costi in assenza di qualsivoglia seria politica di sviluppo produttivo lo strumento piu' facile e veloce per perseguire maggiori profitti. E', invece, indispensabile promuovere, finalmente, una politica di sviluppo di medio e lungo periodo che consenta a Carime il recupero del ruolo di banca leader del meridione e di punto di riferimento principale per le famiglie, gli operatori economici e gli enti locali.Il primo passo su questa strada non puo' che essere l'assunzione in servizio a tempo indeterminato di tutti i lavoratori assunti con contratto a tempo parziale e di recente riconfermati solo in minima parte dalla banca. Solo su presupposti che si basano sulla crescita, sullo sviluppo occupazionale e sulla pari dignita' tra tutti i lavoratori delle aziende del Gruppo Bpu sara' possibile la ripresa del confronto in Banca Carime''.

Di Iacovo (UIL) denuncia l’inadeguatezza dell’ufficio postale di Corigliano Scalo

10/01 ''I cittadini di Corigliano e dell' hinterland non possono continuare a subire gli attuali disagi negli uffici postali, soprattutto in quello dello scalo'': lo sostiene Benedetto di Iacovo, segretario generale della Uil di Cosenza e responsabile dell' associazione consumatori Adoc. ''L' ufficio postale di Corigliano scalo - sostiene Di Iacovo - e' inadeguato sia dal punto di vista della struttura fisica sia dei principi elementari di sicurezza per i cittadini che vi gravitano. Si tratta - prosegue il sindacalista - di una situazione da terzo mondo con una sola sedia, tra l' altro rotta per sedersi, e dove non esiste un mobile dove poggiarsi e scrivere un modulo, percio' i cittadini scrivono su scatoloni appoggiati alle mura. Le file sono lunghissime agli sportelli''. Per Di Iacovo ''nonostante il personale fronteggi adeguatamente il tutto, i cittadini, soprattutto anziani e invalidi, sopportano enormi disservizi. Serve piu' personale - conclude - piu' sportelli aperti e piu' servizi''.

Sbarra (CISL) “Impensabile riproporre le gabbie salariali”

05/01 ''E' impensabile riproporre le gabbie salariali, da qualunque punto di vista, salvo aprire con il sindacato, lavoratori e disoccupati un conflitto sociale di dimensioni impressionanti''. E' quanto sostiene in una nota il segretario generale della Cisl Calabria, Luigi Sbarra. ''Le gabbie salariali - ha aggiunto - sono state, ad avviso della Cisl, penalizzanti e discriminanti, ingiuste e sbagliate per questo le abbiamo, come sindacato, combattute, contrastate, annullate contrattualmente nella totale indifferenza di quanti oggi gridano allo scandalo sentendone parlare; rappresentano un passato antiquato ed antistorico lesivo della dignita' e dei diritti di uomini e donne impegnate nel mondo del lavoro. Ma non mi pare fosse questo il desiderio, sicuramente e capziosamente mal interpretato dell'on. Loiero. Al Senatore Trematerra ed al sen. Gentile, fortemente assenti dal dibattito in Parlamento sui contenuti della Legge Finanziaria, diciamo invece che le preoccupazioni e le contrarieta' circa l'eventualita' di una diversa remunerazione del lavoro legata a differenziazioni salariali o alla riproposizione delle gabbie salariali ci trova totalmente d'accordo come Cisl anche se non capiamo il silenzio colpevole dei distratti parlamentari calabresi sul futuro dei quasi 9.000 Lsu ed Lpu sussidiati e disperati, mantenuti dall'attuale Giunta Regionale di cui Trematerra e Gentile sono strenui difensori, in una condizione inaccettabile di precarieta', con sussidi da 470 euro al mese corrisposti con grande ritardo, senza diritti, contributi previdenziali ed assicurativi, mentre tutte le altre Regioni hanno gia' definito percorsi concreti di stabilizzazione dei rapporti di lavoro''. ''Qualunque prospettiva di rimodulazione degli assetti contrattuali - ha proseguito Sbarra - non puo' che passare dalla difesa e mantenimento della contrattazione collettiva nazionale quale collante naturale dei diritti universali del mondo del lavoro del nostro Paese da irrobustire ed integrare attraverso la contrattazione decentrata o di secondo livello, aziendale e territoriale per consentire di negoziare incrementi salariali legati alla produttivita', di promuovere l'occupabilita', la qualita' del lavoro e la professionalita', di regolare ed adattare le flessibilita', di sviluppare la partecipazione dei lavoratori alle scelte aziendali, di intrecciare la contrattazione con l'evoluzione della bilateralita'''. Il segretario generale della Cisl della Calabria sostiene inoltre che ''il problema vero da affrontare nella nostra Regione se si vuole ridurre la disoccupazione ed il precariato e' come far ripartire lo sviluppo, aiutare la ripresa economica, sostenere la crescita ed il rafforzamento del tessuto imprenditoriale e produttivo, attrezzare i territori per renderli attrattivi dal punto di vista industriale e per favorire gli investimenti pubblici e privati, darsi una nuova e moderna politica attiva per il lavoro collegata all'istruzione ed alla formazione. A questa domanda la classe dirigente politica deve rispondere, a tutto questo occorre dare contributi e proposte, sull'insieme di queste cose misureremo la credibilita' dei programmi degli schieramenti che si contendono il Governo della Regione. La Cisl rilancia e ripropone la strategia per la crescita economica ed il lavoro in Calabria intervenendo prioritariamente sui fattori dello sviluppo: infrastrutture materiali ed immateriali, riforma-riorganizzazione-semplificazione della pubblica amministrazione, fiscalita' di vantaggio, sistema bancario adeguato ed accesso al credito, riordino degli incentivi alle imprese, sicurezza e legalita'''. ''La strada - ha concluso Sbarra - per realizzare e conseguire questi obiettivi resta la Concertazione tra Istituzioni e Parti Sociali, proprio quello che e' mancato in questi 4 anni in Calabria dove il dialogo sociale tra Giunta Regionale e Parti Sociali e' stato annullato, la concertazione sacrificata sull'altare della personalizzazione, centralizzazione, verticalizzazione del potere gestito con criteri clientelari ed autoreferenziali''.

Castagna (UIL) “Allucinanti dichiarazioni di Maroni sui forestali”

03/01 ''Questo governo nazionale non finisce mai di stupire'': questo il commento del Segretario generale della UIL Calabria, Roberto Castagna, di fronte alle dichiarazioni, definite ''allucinanti'', del Ministro Maroni sui forestali. ''Siamo alle solite. Ieri Calderoli – afferma Castagna -, oggi Maroni ritorna a raccontare la favola di cappuccetto rosso e del lupo cattivo, individuando nel lupo cattivo i forestali, rei, questa volta di non avere permesso al governo di stanziare le risorse per la riforma degli ammortizzatori sociali. Una bugia di dimensioni colossali, ma anche un atto politico criminale nei confronti dei forestali e dell'intera comunita' calabrese''. ''Continua la campagna di disinfomazione nei confronti dei forestali – continua Castagna - con il silenzio delle forze di opposizione, a livello nazionale, e la complicita' di una stampa al servizio dei padroni padani. Un vero e proprio fuoco di fila che, ad ogni costo, vuole rappresentare la Calabria come una terra assistita ed incapace di autodeterminare il proprio sviluppo, visti i magri risultati della gestione del centro destra calabrese. Su questo punto - prosegue il segretario generale della UIL - esistono molte ragioni, tuttavia e' ingiusto e ingeneroso parlare di forestali assistiti, senza conoscere a fondo le questioni che riguardano la forestazione calabrese e la natura dell'intervento dello Stato da diversi decenni. Ai soloni del governo nazionale bisognerebbe invitarli a rileggere i motivi che hanno indotto i vari governi, dal dopoguerra ad oggi e ancor prima, a predisporre interventi per il territorio calabrese. Basterebbe solo questo - continua Castagna - per farla finita con frasi e luoghi comuni e per evitare di alimentare una odiosa campagna contro la Calabria e i calabresi. Calderoli prima e Maroni poi, dovrebbero sapere che gli interventi dello Stato, dall'inizio, non sono mai stati legati ad un fatto occupazionale, quanto alla necessita' di predisporre le condizioni per arrestare il processo di dissesto idrogeologico ed a manutenzionare costantemente il territorio per evitare cio' che e' accaduto in altre regioni e che ha causato danni e costi elevatissimi all'intera comunita' nazionale. Nel caso del Piemonte, una sola giornata di calamita' naturale, in presenza di un territorio dissennatamente devastato dall'opera dell'uomo, e' costata circa diecimila miliardi di vecchie lire, un somma di gran lunga superiore a trentanni di interventi sostenuti per la Calabria''. ''Prima di parlare dei forestali calabresi, quindi - incalza Castagna - sarebbe opportuno ragionare su queste verita' e predisporre la necessaria prevenzione laddove questa non c'e'. Sul numero, poi, dei forestali, siamo in presenza di un numero fisiologico, vista l'estensione eccezionale dei boschi calabresi e l'orografia prevalentamente montuosa del territorio. Semmai sara' indispensabile riaprire, da subito, un tavolo di discussione, se necessario anche a livello nazionale, visto l'interesse di parte ben pubblicizzato sui quotidiani nazionali, per affrontare e risolvere problemi di carattere organizzativo e di riassetto degli Enti preposti alla gestione di questo importante settore. Incidere con il bisturi, come da sempre denunciato dal Sindacato - conclude Castagna - per rimuovere le incrostazioni e gli ostacoli burocratici, che sono i veri nemici di una forestazione produttiva e di un utilizzo anche diversificato della forza lavoro. Avviare una progettualita' capace di realizzare un percorso virtuoso con altri settori e promuovere concretamente una politica ambientale collegata allo sviluppo di un turismo eco compatibile. Questo ci saremmo aspettati dalla politica nazionale e non esternazioni prive di contenuti, capaci solo di seminare un nuova e pericolosa forma di razzismo nei confronti del meridione. Un appello va rivolto ai deputati e senatori che miltano nel centro destra affinche' riscoprano il coraggio di farsi promotori di un serrato confronto con il governo per chiarire, fino in fondo, un questione che, se lasciata cosi' come e', rischia non solo di alimentare falsi pregiudizi quanto di creare ulteriori elementi di divisione tra il nord e il sud del paese''.

Bonanni (CISL) “Maroni mantenga gli impegni e faccia il decreto sugli ammortizzatori sociali”

03/01 “Il ministro del Welfare, Roberto Maroni, mantenga gli impegni assunti e faccia subito un decreto legge che anticipi la riforma degli ammortizzatori sociali”. Lo chiede con forza la Cisl, con il segretario confederale Raffaele Bonanni, invitando Maroni ''a mantenere la parola data'' in questo senso dallo stesso ministro. Il riordino degli ammortizzatori, infatti, e' contenuta nell' '848 Bis', ancora all'esame del Parlamento, che contiene anche le modifiche all'art.18 dello Statuto dei Lavoratori. Ieri Maroni ha chiesto il ripristino delle risorse tolte per i forestali della Calabria, altrimenti - ha avvertito - la legge di riforma degli ammortizzatori sociali non puo' essere approvata. ''Non so perche' Maroni faccia queste affermazioni - prosegue il dirigente sindacale della Cisl - se e' per fare una provocazione oppure per giustificare le promesse non mantenute. I soldi sono stati stanziati in Finanziaria, il ministro deve dire quando la riforma entra in vigore e, appunto, lo puo' fare con un decreto; una volta individuata la data di entrata in vigore si sapra' quando cominceranno ad essere utilizzati i fondi. La piu' grave ferita da lui prodotta nei confronti delle parti sociali che, certo danneggia i lavoratori che da anni aspettano il mantenimento della promessa, e' proprio la mancata attuazione della riforma: la dimostrazione piu' palese dell'inaffidabilita' del governo. Finche' questa condizione permarra' avremo la condizione palese di un governo che promette e non mantiene, che sottoscrive e spergiura''.

Belcastro (CISL) “Nominare una commissione d’inchiesta sul black out in Sila”

03/01 Un invito alla Regione, alle Province di Cosenza e Crotone e alle rispettive Prefetture ad avviare una Commissione d' inchiesta e' stata rivolto dal segretario provinciale della Cisl di Cosenza, Giuseppe Belcastro, ''per fare luce sulle responsabilita''' del black out che ha fatto seguito alla nevicata del 30 dicembre scorso in Sila. ''Quanto e' accaduto in Sila - ha proseguito Belcastro - e' paradossale e inquietante. Tutti aspettavano l' arrivo della dama bianca come una panacea che avrebbe rimesso in moto la fragile economia dell' Altopiano silano; cosi' tra preghiere e riti propiziatori, dopo aver saltato il Natale, la neve finalmente e' arrivata per la gioia di tutti, albergatori, operatori turistici, turisti. Ci sarebbe piaciuto raccontare le cose cosi', ma purtroppo, come spesso capita in questa Regione, dove le cose non funzionano mai o quando non e' cosi' funzionano poco, l' inatteso regalo di capodanno anziche' rilevarsi una ricchezza e' diventato un disagio, un dramma. Ancora ieri, dopo oltre tre giorni dalla nevicata, interi villaggi silani risultavano privi di energia elettrica, con disagi stridenti per gli abitanti, per i contadini e per i turisti molti dei quali sono stati costretti ad abbandonare l' altopiano con grave danno all' immagine complessiva della Sila''. ''Quanto successo - ha sostenuto Belcastro - e' grave e non ci sono scusanti per nessuno. Occorre una Commissione d' inchiesta per far luce sulle colpevoli responsabilita'. Gia' da anni la Cisl sta denunciando l' abbandono dei grandi gruppi a partecipazione pubblica dalla Calabria: Enel, Telecom, Anas, Ferrovie sello Stato, Poste con tagli degli organici dal 30 al 50% e con evidenti difficolta' ad operare nell' ordinaria amministrazione per lasciare il posto alle esternalizzazione di importanti servizi che in momenti come quelli della vigilia di capodanno in Sila, che dovrebbero essere gestiti normalmente, finiscono con il causare disagi che a distanza di quattro giorni non vedono ancora la 'luce', in tutti i sensi''.

Granata (CGIL) “Buona notizia la proroga della cassa integrazione per la MDC di Castrovillari”

30/12 ''E' una buona notizia quella della proroga della Cassa integrazione guadagni per i lavoratori della ex Mdc''. A sostenerlo e' stato il segretario generale comprensoriale della Cgil, Antonio Granata. l'La Cgil - ha proseguito Granata - ha attivato tutti i canali possibili per dare un minimo di sollievo alle oltre 300 famiglie interessate. E' un provvedimento dovuto, ma che non traguarda scenari positivi nella prospettiva di una reindustrializzazione dell' area di Cammarata. Questa e' la vera scommessa. E' apprezzabile, peraltro, l' impegno istituzionale di tanti Sindaci nella vertenza ai quali va dato atto''. A giudizio di Granata, comunque, ''va ripristinato il senso della verita'. Il 28 dicembre - ha proseguito - la Giunta regionale si e' macchiata dell' ennesimo inganno a danno dei lavoratori e delle istituzioni presenti. L' inganno consiste nell' aver promesso oggi quanto la Regione avrebbe dovuto fare da circa un anno''. L' esponente della Cgil valuta poi positivamente l' opportunita' di estendere, con l' accordo del Ministero le procedure della Legge 181 anche alla Regione Calabria, nonche' di far assumere a Sviluppo Italia un ruolo di attrazione di investimenti e di recuperare, ove possibile, gli insediamenti produttivi al pubblico''.

Castagna (UIL) “Il 2004, un anno da dimenticare. Calabria in coda in tutti i settori”

30/12 ''Il 2004 sara' un anno da dimenticare. La Calabria, a differenza delle altre regioni, e' fanalino di coda in quasi tutti i settori''. E' quanto sostiene in una nota il segretario generale della Uil Calabria Roberto Castagna. ''Un anno negativo - ha aggiunto - anche sul piano economico e deludente sul versante della politica. Sul piano nazionale, la Finanziaria e l' illusione di una manovra riduttiva delle Tasse, ci consegnano un paese all'insegna della precarieta' e dell'insicurezza. In Calabria i problemi si aggravano e le condizioni sociali ed economiche ci presentano un quadro estremamente preoccupante. Il consuntivo calabrese e' prevalentemente offuscato da tante ombre e rarissime luci. L'apparato produttivo rischia di scomparire a furia di dismissioni provocando nuova disoccupazione che si aggiunge alla vecchia che ha raggiunto il piu' alto tasso esistente nella comunita' europea. Il precariato aumenta, in assenza di una politica seria da parte del governo regionale, e la criminalita' incalza di fronte ad istituzioni deboli e prive di reazioni forti e determinate. Questo lo scenario che il 2004 ci consegna e con il quale la politica deve fare i conti''. Per il segretario della UIL, sviluppo, lavoro, sicurezza, questione sociale e lotta al precariato sono gli argomenti sui quali non e' piu' possibile derogare. ''Questi temi - ha proseguito Castagna - richiedono la messa in campo di tutti i soggetti istituzionali, politici e sociali, in una regione che diversamente rischia di rimanere esclusa da qualsiasi processo di sviluppo economico e sociale, con conseguenze gravissime per le nuove generazioni ed un impoverimento generalizzato per le classi medie e per il grande esercito dei pensionati. La Calabria, piu' di ogni altra regione, e' condizionata da fattori strutturali e culturali che inibiscono ogni possibilita' di sviluppo vero. A chi si nasconde dietro un vecchio modo di fare politica diciamo che la misura e' colma. I calabresi sono stanchi di essere amministrati male, stanchi di subire vessazioni ed arroganze da qualunque parte queste arrivino. L'esempio della mobilitazione e della lotta dei forestali, senza precedenti nella storia del movimento sindacale calabrese, da' due segnali importanti: un rinnovato e grande consenso al Sindacato e la certezza che la Calabria non solo non intende piegarsi ai sopprusi quanto non si rassegna a continuare a subire''.''In questa direzione - ha concluso Castagna - forti del consenso come Uil ci sentiamo fortemente motivati a dare un contributo per un profondo e radicale cambiamento. L'auspicio, quindi, e' che il 2005 possa essere un anno di svolta''.

Belcastro (CISL) “Il 2004 è stato un anno difficile”

29/12 ''Il 2004 ha posto in evidenza la difficile situazione sociale politica-economica del nostro Paese e ci consegna, oltre alle drammatiche conseguenze del terrorismo e della guerra, nuovi temi: la poverta' che aumenta e risucchia sempre piu' vasti strati sociali, le conseguenze dell' economia che non cresce e che vede le sue performance peggiorare rispetto alla media dei Paesi europei, la difficile crisi dell' industria, il problema del Mezzogiorno, dei pensionati, dei precari e dei senza lavoro''. A sostenerlo e' la segreteria provinciale di Cosenza della Cisl. ''L' istantanea della gravita' dei problemi - ha sostenuto il segretario generale della Cisl cosentina, Giuseppe Belcastro - ha come unico responsabile la politica del Governo Berlusconi che ha deciso di riformare il Paese, secondo la propria visione politica e culturale individualista-liberista e ultracompetitiva, non tenendo conto delle drammatiche conseguenze sociali dovute all' effetto dell' aumento dei prezzi e del carovita che si sono scaricate sugli anziani per la riduzione del potere d' acquisto delle pensioni, sui dipendenti pubblici per il non rinnovo dei contratti scaduti, sul mondo del lavoro esposto alle flessibilita' della riforma Biagi a cui non sono seguiti adeguati ammortizzatori sociali, sul Mezzogiorno costantemente emarginato da un Governo nordista che ha deciso, nella recente manovra Finanziaria di tagliare i trasferimenti. Se a tutto questo si somma la riforma fiscale che abbassa le tasse prevalentemente ai ricchi e sottraendo risorse per lo sviluppo e per la tutela dei redditi e delle pensioni, il quadro e' completo''. ''Veniamo - ha proseguito Belcastro - da un anno entusiasmante sotto il profilo delle lotte e dei risultati raggiunti, la crescita d' adesioni al sindacato e' il segnale di una riviviscenza dell' azione e del protagonismo sindacale, non ultima la vicenda degli 11.000 forestali calabresi e' la testimonianza che quando l' universo dei lavoratori e' unito e compatto intorno al sindacato e' verosimile il raggiungimento di importanti conquiste di civilta' e democrazia. Nel mentre il Governo si caratterizzava per l' assenza di una seria politica economica e industriale proprio quando la Calabria e la nostra provincia ne avevano urgente bisogno. Purtroppo lo strappo che la politica del centrodestra sta consumando con il sindacato a tutti i livelli e' un cattivo segnale che si lancia al Paese in termini di divisione e capacita' di risoluzione dei problemi, che aggrava le emergenze di realta' fragili come la nostra Regione nella quale una classe politica distratta e ingessata e' ormai incapace di affrontare le criticita' del nostro tessuto economico. Dove e' assente il confronto tra Istituzioni e organizzazioni sociali, netti sono i ritardi del Governo regionale nell' attuazione delle misure del Por, nella mancanza di un serio piano per lo sviluppo e il lavoro. Un Governo regionale che ha brillato per latitanza dai problemi reali, in ritardo nelle infrastrutture, nella sanita' e nel socio-assistenziale che non ha definito una strategia adeguata che permettesse di utilizzare adeguatamente i fondi europei di Agenda 2000 sapendo che il nostro tasso di utilizzo e' il piu' basso tra tutte le Regioni europee ricadenti nell' obiettivo 1, per i livelli di spesa inconsistenti e per un utilizzo distorto degli investimenti rispetto ai contenuti del Por''. ''Su questo bilancio del 2004 dei Governi nazionale e regionale - ha concluso belcastro - e' necessario che il protagonismo della societa' civile faccia sentire la propria voce per invertire la tendenza. Le immense risorse che abbiamo in regione, unite alla consistente riserva d' energia intellettuale di tanti giovani formati e professionalizzati nelle scuole e nelle Universita' calabresi, possono diventare il nostro 'vantaggio competitivo' rispetto ad altre regioni, ma affinche' questo si realizzi bisogna creare condizioni adeguate per attrarre investimenti esterni, rafforzando la presenza delle forze dell' ordine nel controllo del territorio, intervenendo con una fiscalita' di vantaggio che attragga la delocalizzazione industriale del nord, semplificando la burocrazia. La Calabria deve inoltre pretendere programmi di investimenti chiari e certificati, un sistema creditizio rinnovato e riqualificato sostenuto con interventi statali per ridurre i tassi di interesse bancari doppi rispetto alle altre aree del Paese, la messa in sicurezza di tutto il territorio regionale, una lotta piu' incisiva al lavoro nero. Se c' e' un impegno serio su queste cose credo che la classe politica possa fare il piu' bel regalo alla Calabria e ai calabresi per il 2005''.

CGIL “I forestali torneranno a far sentire presto la loro voce”

22/12 ''La potenza di lotta messa in campo dal sindacato unitario Cgil, Cisl e Uil il 9 e 10 dicembre con gli operai idraulico-forestali tornera' presto a far sentire la sua voce''. A sostenerlo sono stati, in una dichiarazione congiunta, il segretario generale della Cgil calabrese, Fernando Pignataro, ed il segretario generale della Flai-Cgil, Michele Presta. ''Non si illudano - hanno aggiunto i due esponenti sindacali - coloro che in questi giorni tentando di nascondere la verita', e cioe' che soltanto la grande battaglia dei lavoratori ha costretto il Governo a rifinanziare il settore della Forestazione in Calabria, che tutto possa procedere come prima e come se nulla fosse accaduto, e pensano che una volta incamerati i 160 milioni di euro per il 2005 tutto andra' avanti e basta. Non hanno capito niente, non e' piu' possibile continuare a dire o a far credere che tutto va bene in questo settore, perche' sanno che cosi' non e'. Certo il lavoro di migliaia di persone ha consentito di realizzare cose serie in Calabria, per la salvaguardia del territorio, per il dissesto idrogeologico, per l' antincendio, per il rimboschimento, per la salvaguardia ambientale e cosi' via. Ma ci sono tante cose che non vanno''. ''Siamo noi - hanno aggiunto Pignataro e Presta - che rivendichiamo il fatto, e lo facciamo da anni, che si realizzi per davvero una forestazione produttiva e che si eliminino sacche di assistenzialismo, di sprechi, di clientelismo; che si finisca questa storia dei commissariamenti, Afor, Consorzi di Bonifica, Parchi Naturali, perche' cio' serve solo ad occupare poltrone e posti di potere a soli fini clientelari, soprattutto di alcune forze politiche, vedi An che ha ormai occupato tutto l' occupabile. Con la nostra lotta, per la prima volta nella storia della nostra regione, abbiamo posto all' attenzione dell' intero Paese, per giorni e giorni, una grande questione. Le prime pagine dei giornali e delle televisioni regionali e nazionali, hanno dovuto parlare della vicenda forestali in Calabria, lo hanno fatto qualche volta in modo denigratorio e con atteggiamenti antimeridionali, ma nella stragrande maggioranza dei casi hanno presentato la questione in modo serio, comprendendo la grande serieta' e delicatezza del problema che noi ponevamo e cioe' il rischio licenziamento per undici mila persone''. ''In queste ore - hanno concluso Pignataro e Presta - c' e' la rincorsa da piu' parti a scrivere letterine e ad organizzare festicciole con il Ministro-Commissario Calderoli. Il sindacato non partecipa e pensa invece che sia urgente aprire un confronto con l' Assessorato competente per fare il punto sulla vertenza appena conclusa, e di incominciare a discutere sul che fare per il prossimo futuro. Quale il ruolo degli Enti di Gestione, quali progetti, quali opere realizzare, quali strategie, quali obiettivi e per quali fini''.

Pensionati CISL “Preoccupa la situazione della Calabria con i tagli della finanziaria”

20/12 ''Forte preoccupazione per la difficile situazione politica-economica del Paese che rischia di aggravarsi ulteriormente se dovessero essere riconfermate le misure della recente manovra Finanziaria che taglia i trasferimenti verso il Mezzogiorno'' e' stata espressa dal segretario generale della Fnp-Cisl di Cosenza, Francesco Filice, nel corso del consueto appuntamento dei pensionati Cisl. All' incontro hanno partecipato anche il segretario generale della Ust-Cisl, Giuseppe Belcastro, il segretario generale della Fnp regionale, Franco Montalto. Filice ha anche evidenziato come lo ''strappo che la politica del centrodestra sta consumando con il sindacato a tutti i livelli e' un cattivo segnale che si lancia al Paese in termini di divisione e capacita' di risoluzione dei problemi, che aggrava le emergenze di realta' fragili come la nostra Regione nella quale una classe politica distratta e ingessata e' ormai incapace di affrontare le criticita' del nostro tessuto economico; inoltre nessun segnale di cambiamento di direzione arriva dalla recente manovra finanziaria per il 2004 che e' ben lontana dall' avviare una ripresa degli investimenti nel Mezzogiorno, penalizza enormemente gli Enti locali per il taglio dei trasferimenti, con evidenti ripercussioni sui livelli della qualita' e sul costo dei servizi erogati ai cittadini, per l' assenza di misure riguardanti le famiglie monoreddito''. Belcastro ha convenuto sulla ''drammatica situazione socio-economica e occupazionale che vive la Calabria, sulla mancanza di confronto tra Istituzioni e organizzazioni sociali, sui ritardi del Governo regionale nell' attuazione delle misure del Por Calabria, nella mancanza di un vero piano di sviluppo, per l' incapacita' del governo regionale di frenare lo smantellamento del tessuto economico e produttivo con la chiusura di importanti presidi industriali, tra cui la crisi drammatica del tessile, dei poli informatici''. Belcastro, inoltre, ha ribadito ''l' importanza e la centralita' che nel tessuto democratico e civile del Paese hanno avuto le Organizzazioni Sociali strumenti di emancipazione, veri baluardi di democrazia e partecipazione, sempre attente e sensibili ai problemi e ai drammi del nostro tempo, come nella recente lotta dei lavoratori forestali in Calabria''.

Gaetani (CGIL) “I lavoratori della Ferro Sparviero pronti a riprendere la protesta”

18/12 ''Se prima delle prossime festivita' natalizie l' assessore regionale all' Agricoltura e i vertici del consorzio di bonifica 'Ferro e Sparviero' di Trebisacce non convocheranno un tavolo tecnico i lavoratori riprenderanno la protesta''. E' quanto sostiene in una nota il segretario comprensoriale della Flai-Cgil del Pollino-Sibari-Tirreno, Antonio Gaetani, circa la vertenza del consorzio 'Ferro e Sparviero'. ''Serve un incontro - ha aggiunto - dove affrontare la questione relativa al 'rientro' delle somme che l'Ente ha anticipato per la gestione nel periodo 1999-2002, i lavoratori addetti al servizio irriguo e ai fossi di scolo daranno vita a nuove iniziative di lotta''. ''Anche perche' - ha concluso Gaetani - il rientro di queste somme anticipate dal consorzio dovranno essere utilizzate per la stabilizzazione dei 37 lavoratori che ancora oggi vivono nella precarieta'''.

La CGIL replica a Paolini “L’AIOP non riconosce il ruolo del sindacato. Contratto lavoratori scaduto da due anni”

17/12 ''L' Aiop regionale calabrese, attraverso il suo presidente, avv. Paolini, dimostra di non riconoscere non solo il ruolo della rappresentanza sindacale, ma anche la legittima azione a difesa dei diritti dei lavoratori della sanita' privata calabrese che reclamano il rinnovo del contratto scaduto da oltre due anni''. A sostenerlo e' la Cgil-Fp che replica cosi' alle dichiarazioni di Paolini che ieri, tra l' altro, aveva sostenuto che la manifestazione di protesta dei lavoratori delle case di cura private promossa dai sindacati ''non giova ai dipendenti''. ''In considerazione del lungo tempo trascorso e delle difficolta' frapposte al tavolo delle trattative nazionali dalla stessa Aiop - e' scritto nel comunicato della Cgil-Fp - i lavoratori hanno conferito mandato alle organizzazioni sindacali di procedere, unitariamente, ad una fase di mobilitazione che e' culminata nella proclamazione e quindi nella effettuazione dello sciopero del 13 dicembre scorso. Non comprendiamo il perche' in Calabria, come in una qualsiasi altra regione, non avremmo dovuto scioperare e indirizzare la nostra protesta contro la naturale controparte che nel caso specifico sono tutte le strutture della sanita' privata che risultano associate all' Aiop che, ad oggi, si oppone alla sottoscrizione definitiva del contratto. Inoltre vorremmo ricordare all' Aiop calabrese che le stesse motivazioni per le quali afferma di non voler definire il contratto, richiamando responsabilita' dell' assessorato regionale alla Sanita', sono le stesse che, in maniera responsabile, non sono state utilizzate, come pretesto, per impedire la conclusione ai tavoli negoziali da altre associazioni datoriali della sanita' privata, quali l' Aris e la Fondazione Don Gnocchi, che invece hanno regolarmente sottoscritto in via definitiva i loro contratti''. ''Proprio l' adesione allo sciopero dei lavoratori - conclude la nota della Cgil-Fp - dimostra che non abbiamo problemi ne' di visibilita' ne' di credibilita' e che la mobilitazione a tutela dei lavoratori della sanita' privata, che hanno protestato per il ritardo di oltre due anni del rinnovo contrattuale e' un atto legittimo contro la grave responsabilita' dell' Aiop di non sottoscrivere in via definitiva quanto gia' siglato nella pre-intesa dello stesso contratto''.

Pignataro (CGIL) “Forestali: Una vicenda emblematica”

15/12 ''Nella vertenza sindacale dei forestali sono da cogliere dei dati emblematici: l' incapacita' della Regione a rivendicare anche l'ordinario; l' atteggiamento contraddittorio del governo Berlusconi, con la provocazione dell' autocandidatura del ministro Calderoli a commissario per la gestione dei fondi per gli operai forestali, e i finanziamenti alla base dell'accordo stipulato nei giorni scorsi che sono andati a pesare sul fondo per gli ammortizzatori sociali''. Lo ha detto il segretario generale della Cgil della Calabria, Fernando Pignataro, nella relazione tenuta alla Conferenza programmatica dell' organizzazione sul tema ''Diritti, lavoro, sviluppo, la Calabria che vogliamo''. Domani, ai lavori della conferenza, partecipera' il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani. L' iniziativa, e' stato detto nel corso del dibattito, costituisce una sorta di verifica di meta' percorso e un' occasione per rilanciare le priorita' e per indicare le sfide piu' importanti e significative che attendono il sindacato nei prossimi anni. Nel corso della prima giornata i lavori sono stati coordinati dal leader della Cgil vibonese, Raffaele Mammoliti, che ha rivendicato il ruolo delle organizzazioni sindacali nel successo delle trattative per risoluzione della vicenda legata alla categoria dei forestali, la protesta dei quali, durata due giorni, ha paralizzato i trasporti e le principali vie di comunicazione della Calabria, isolando la regione dal resto del Paese. Pignataro, nella sua relazione, ha sostenuto che ''quella che stiamo vivendo e' la crisi economica piu' lunga del dopoguerra. Una crisi caratterizzata dal declino industriale, dal depauperamento del tessuto produttivo del Paese,dalla perdita incessante di competitivita', da un forte calo dei consumi e dalla flessione delle vendite e del fatturato. Tutto cio', insieme alla mancanza di una politica dei redditi e di controllo delle tariffe, ha determinato carovita e calo del potere d'acquisto dei salari con il conseguente impoverimento delle famiglie'. In questo contesto - ha aggiunto Pignataro - si inseriscono le innumerevoli iniziative di lotta promosse dalla triplice sindacale o dalla sola Cgil che hanno rappresentato un freno determinante al tentativo di egemonia di un pensiero di destra, di un modello individualista, razzista, discriminante''. Pignataro ha criticato il Governo centrale facendo riferimento, in particolare, alla Finanziaria (''un documento che ha cancellato il Mezzogiorno''), devolution (''uno dei provvedimenti piu' odiosi dell'esecutivo guidato da Berlusconi che delinea un progetto di societa' in cui c'e' competizione tra cittadini'') e criminalita' organizzata (''la 'ndrangheta continua ad impadronirsi di interi settori produttivi e si e' infiltrata nei gangli piu' remoti dei centri decisionali e del sistema burocratico mentre si registra un pesante calo di tensione istituzionale''). Pignataro ha criticato la Giunta regionale, sostenendo, tra l' altro, che ''il nuovo governo regionale, che com'e' ovvio ci auguriamo sia espressione del centrosinistra, dovra' marcare elementi di discontinuita' con l'attuale e inadeguata classe dirigente regionale. Le nostre priorita' rimangono la centralita' del lavoro; la formazione; le politiche industriali, ambientali, del territorio e delle reti; una nuova politica sociale, dell' assistenza, del servizio sanitario e delle infrastrutture materiali e immateriali che servono allo sviluppo e della qualificazione della spesa''.

Sbarra (CISL) “Banca per il Sud, potrebbe frenare l’usura e aiutare lo sviluppo”

14/12 ''Un sistema creditizio radicato e piu' attento alle realta' territoriali del Sud significa anche frenare il fenomeno preoccupante dell'usura''. Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl Calabria commenta cosi'l'idea lanciata dall’ex ministro dell'economia, Giulio Tremonti, di dare vita ad una banca per il sud. '' Comunque -avverte- non serve una Banca per il Sud staccata e slegata da un circuito nazionale ed internazionale. La necessita' non e' tanto quella di avere un banca, ma di metterla in relazione con un sistema creditizio finanziario piu' ampio''. Per Sbarra se ''ce' la consapevolezza che la politica creditizia e' uno dei fattori che puo' aiutare lo sviluppo complessivo del Mezzogiorno, la creazione di una Banca per il Sud ha un senso''. ''L'esigenza di avere un sistema creditizio piu' vicino e attento alle questioni che riguardano la crescita economica e lo sviluppo del Mezzogiorno e della Calabria - spiega- e' avvertita da tempo. Il Mezzogiorno, ormai, non riesce ad esprimere istituti di credito meridionali, considerato - sottolinea - che le uniche esperienze sono state interamente acquisite e controllate da strutture finanziarie del Nord''. In ogni modo per il numero uno della Cisl Calabria ''il problema vero e' di capire se si riesce ad invertire questa tendenza, cioe' se il Mezzogiorno deve essere ancora terra di conquista economica o area di raccolta di risparmi per poi reinvestirli sul proprio territorio per creare sviluppo''.

Castagna (UIL) “Banca per il Sud, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo del Mezzogiorno”

14/12 C'e' spazio in Calabria per una nuova Banca per il Sud? Per la Uil della Calabria si'. Purche', pero', si ponga l'obiettivo di favorire lo sviluppo complessivo del Mezzogiorno, favorendo l'accesso al credito e creando le condizioni economiche per una ripresa economica. Il segretario generale della Uil calabrese, Roberto Castagna, giudica ''in modo estremamente positivo'' l'idea, lanciata dall'ex ministro dell'Economia Giulio Tremonti, di dar vita a una Banca per il Sud. Un'idea che per Castagna ''ci fa riflettere sulla incapacita' della nostra classe politica del passato e del presente rispetto allo scippo di una banca del Sud come era la Cassa di Risparmio di Calabria e Lucania''. Castagna e' critico nei confronti dei politici calabresi, perche' spiega ''noi avevamo una grande banca, l'ex Carical oggi Carime, che c'e' stata scippata dal Nord''. Da qui la necessita' di ricreare una banca per il Mezzogiorno, ha aggiunto il rappresentate sindacale, ''capace di promuovere lo sviluppo in quanto si pone in maniera diversa nei confronti degli imprenditori, ed anche verso i cittadini calabresi, cosa che non abbiamo avuto fino ad adesso''. Il segretario regionale della Uil ha sottolineato inoltre come in Calabria il costo del denaro ''e' superiore di 4-5 punti rispetto alle regioni del centro e del nord''. Ecco perche', ha detto Castagna, ''una banca del Sud che reperisce tanti risparmi (attualmente molti risparmiatori calabresi investono al Nord) non solo avrebbe la possibilita' di fare tassi piu' equi e compatibili per i cittadini calabresi, ma significherebbe veramente investire il denaro che si rastrella in investimenti nella nostra regione''. Il rappresentante sindacale ha poi ricordato di ''aver spesso sollecitato il centrosinistra a mettere al centro del proprio programma una diversa politica, cosa che puo' fare attraverso la possibilita' di creare una grande banca del Sud, che premi non solo gli imprenditori locali, ma anche i cittadini, in quanto avranno una banca amica e non una banca nemica''.

Pignataro (CGIL) “Banca per il Sud, Tremonti solleva un problema evidente”

14/12 La Cgil calabrese guarda con interesse all'idea lanciata dall'ex ministro dell'Economia Giulio Tremonti di realizzare una Banca per il Sud. Sicuramente, spiega Fernando Pignataro, segretario generale della Cgil Calabria, ''Tremonti, al di la' delle responsabilita' del passato, per quello che ha fatto quando era ministro, solleva un problema evidente: lo spostamento dei centri decisionali del sistema bancario dal Mezzogiorno, dalla Calabria in particolare, al Nord''. ''Le banche del Nord presenti sul territorio calabrese -sottolinea il sindacalista- rastrellano le risorse, i depositi e i rasparmi dei contribuiti meridionali per fare operazioni e investimenti in altre aree del Paese''. Questo, per il segretario generale della Cgil Calabria , ''e' il vero problema''. Comunque Pignataro ''non sa se bisogna inventarsi di sana pianta una banca per il Mezzogiorno''. Secondo il segretario, infatti, per risolvere il problema del credito ci sono anche altri sistemi, come, ad esempio, ''un cartello di tutte le banche popolari, della casse rurali che hanno potere decisionale e capitale''. Pensa ad un cartello ''delle banche cooperative''. Secondo il segretario generale della Cgil potrebbe essere questa una soluzione. Un cartello che ''preveda un sistema bancario piu' generale, coinvolgendo anche le banche piu' forti presenti sul territorio, ma che pero' abbiano un obiettivo cioe'di utilizzare i risparmi, incentivare l'intrapresa e sostenere le imprese evitando di soffocarle, di strozzarle come spesso avviene nel Mezzogiorno''. Per Pignataro quindi piu' che una banca nuova, bisognerebbe favorire l'associazionismo tra le varie banche cooperative. Comunque, secondo il sindacalista, l'attuale sistema bancario presente in Calabria e nel Sud fa rimpiangere, per alcuni aspetti, ''la vecchia Cassa di Risparmio della Calabria e della Lucania'', perche' aggiunge ''aveva i centri decisionali direttamente nel Mezzogiorno e sosteneva l'impresa molto di piu' dell'attuale sistema bancario''. In ogni modo per il segretario generale della Cgil Calabria l'idea di Tremonti '' in linea di massima potrebbe essere una cosa positiva'', anche se la Cgil pensa ad ''una concentrazione di banche forti che pongano l'obiettivo di sostenere l'impresa e gli investimenti nel Mezzogiorno ed in Calabria in modo particolare''.

Castagna (UIL) “Commissariamento grottesco”

13/12 Sulla scelta del MinistroCalderoli a Commissario del Comparto Forestale, il SegretarioGenerale della UIL Calabrese, Roberto Castagna, in una nota,dichiara che ''il Governo Nazionale non smette mai di stupire con decisioni che hanno del grottesco''. ''La scelta del Governo di riparare ad un errore grossolano ed ingiusto nei confronti dei lavoratori forestali della Calabria c'era sembrato un atto di responsabilita', apprezzato in quanto dal confronto di merito con i rappresentanti del Governo era emerso, in modo palese, che la Calabria aveva le carte in regola per il lavoro che era stato prodotto negli ultimi anni. Una decisione sensata che rendeva giustizia ad un taglio di cui non si capivano le ragioni''. ''L'aver tolto dal cilindro un Commissario, per giunta Leghista, e' stato un atto inqualificabile - dice Castagna - sul piano politico e poco convincente sul piano tecnico ed organizzativo. Tuttavia, per quanto riguarda la UIL e la UILA, organizzazione che rappresenta i lavoratori forestali, non siamo per nulla preoccupati della presenza di un esponente politico che, notoriamente, e' contro il Mezzogiorno e la Calabria in particolare. Chi deve avere preoccupazioni e' il Governo Regionale poiche' questa scelta di fatto vuole dimostrare il fallimento politico, non solo nel settore, quanto sul piano piu' complessivo e lede la stessa autonomia della Regione. Come UIL e UILA aspettiamo di confrontarci con l'on. Calderoli per dimostrare nei fatti che i forestali sono un grande patrimonio per la Calabria e per il Paese e, se ci sara' bisogno, insegneremo anche ad un Leghista il rispetto delle regole democratiche in un paese che per loro colpa rischia di essere diviso da falsi pregiudizi e da atteggiamenti privi di serieta'''.

Sbarra (CGIL) “La nomina di Calderoli non ci preoccupa”

''La nomina di Calderoli non ci preoccupa piu' di tanto. Avremo un interlocutore con il quale confrontare programmi, investimenti e risorse da impegnare, come Governo, per valorizzare le politiche ambientali, per rilanciare le zone interne, per dare complessivamente prospettive alla Calabria''. Cosi' il segretario generale della Cisl Calabria, Luigi Sbarra, ha commentato la nomina del ministro Calderoli quale commissario per le questioni riguardanti gli operai forestali calabresi. Sbarra ha anche annunciato che, ''come sindacato, inviteremo il Ministro ad un confronto sull' importanza del settore per lo sviluppo della Calabria. Riusciremo a dimostrare a Calderoli e alla Lega - ha sostenuto il segretario della Cisl - che la forestazione non e' assistita o improduttiva perche' nella nostra regione esiste il piu' alto patrimonio boschivo d' Italia e d' Europa: 650 mila ettari di bosco. Il territorio e' alle prese con forme di degrado, soprattutto delle zone interne, con fenomeni frequenti di alluvioni. L' 80% del nostro territorio e' collinare e montano. L' Ue, tra le altre cose, sollecita i governi locali a valorizzare l' economia montana e a concentrare programmi e investimenti per la montagna. Calderoli dovra' sapere infine, che negli ultimi 20 anni la Calabria ha subito un ridimensionamento della forza lavoro forestale passando da 34 mila unita' ai 10.400 lavoratori di adesso''. A giudizio di Sbarra, inoltre, ''la Regione Calabria deve operare una svolta anche alla luce di questa nuova attenzione del Governo per i forestali, operando scelte politiche e organizzative per rendere maggiormente produttivo il settore; integrare la politiche ambientali con quelle turistiche e agroalimentari; valorizzare maggiormente sotto il profilo industriale l' intera filiera del legno. Se faremo questo e se saranno deliberate scelte politiche per una gestione diversa, maggiormente produttiva del settore, la Calabria non ha nulla da temere dalla nomina di Calderoli''. ''Politicamente - ha proseguito Sbarra - la nomina di Calderoli vuol dire che la Lega, che si e' battuta strenuamente per ostacolare il rifinanziamento della forestazione, ha ottenuto che un suo ministro facesse da super visore per conto del Governo. La nomina di Calderoli impegna maggiormente la Regione a svoltare verso una politica che renda piu' produttivo e piu' efficiente il settore attraverso un impiego piu' oculato e intelligente della forza lavoro e attraverso un confronto permanente concertato tra regione, organizzazioni sindacali e enti locali''. Per Sbarra e' necessario fare qualcosa in piu' per ''allontanare i timori che si possa ripresentare una visione stereotipata di un settore assistenziale, improduttivo che spreca risorse enormi dello Stato''. Il segretario della Cisl Calabrese ha quindi sottolineato l' importanza del fatto che ''il Governo ha rispettato l' impegno di inserire nel maxiemendamento le risorse per i forestali calabresi. Non possiamo che giudicare positivamente la determinazione dell' Esecutivo che allontana il blocco dell' attivita' di forestazione e la conseguente perdita di posti di lavoro. Riteniamo che questo risultato importante - ha concluso Sbarra - sia da ascrivere alle iniziative di lotta e mobilitazione messe in campo in Calabria e alla battaglia che abbiamo sostenuto come sindacato confederale calabrese per difendere un comparto decisivo per l' economia regionale e salvaguardando tutti i livelli occupazionali''.''Non e' stato facile e semplice arrivare a questa positiva conclusione della vertenza'', ha aggiunto Sbarra, a giudizio del quale ''i propositi erano altri e cioe' di smantellare un settore importante per l' economia della Calabria distruggendo in un sol colpo 11 mila posti di lavoro nella piu' grande azienda della nostra Regione''. ''Una Finanziaria dal chiaro stampo antisociale e antimeridionale - ha proseguito Sbarra - che stiamo in questi giorni contrastando sul versante nazionale per i tagli alla spesa sociale, alla scuola ed alla pubblica amministrazione, al mezzogiorno si stava rivelando maggiormente e particolarmente penalizzante per la Calabria per l' eliminazione delle risorse necessarie a garantire il futuro della forestazione. Il Governo sui forestali ha fatto macchina indietro recuperando la copertura finanziaria e riportando serenita' non solo ad 11 mila famiglie che gia' vivono una condizione inaccettabile di poverta' e di disagio sociale, ma restituendo alla economia della Regione una quantita' di risorse precedentemente 'scippate'. Pericolo scampato potremmo dire oggi. A questo risultato importante non si e' giunti per la reazione forte del sistema politico, per l' autorevolezza e la denuncia delle Istituzioni, a cominciare dalla Regione, men che meno per le iniziative messe in campo dai partiti, ma per la straordinaria e coraggiosa capacita' di lotta e di protesta democratica dei lavoratori forestali e del movimento sindacale confederale della Calabria. Senza le manifestazioni sindacali - ha proseguito Sbarra - senza le proteste forti e vibranti dei lavoratori, senza i blocchi delle strade, dell' autostrada, della ferrovia, dell' aeroporto di Lamezia, della navigazione sullo Stretto di Messina il Governo non avrebbe fatto alcun incontro a Roma e l' intesa per i Forestali non ci sarebbe stata. Questa e' la verita', questo e' il grande risultato di una battaglia democratica e di una pagina sociale tra le piu' esaltanti della protesta operaia degli ultimi trenta anni, del protagonismo dell' intero movimento sindacale calabrese che anche in questa circostanza ha dimostrato di contare nella nostra Regione e nel Paese''. ''Quanti in queste ore si affannano dal pulpito nel motivare sostegni e impegni dati alla soluzione della vertenza nel tentativo maldestro di intascare parte del risultato - ha sostenuto il segretario della Cisl - sanno di non dire la verita'. Adesso occorre un forte impegno di tutti, Regione, Afor, enti locali per aiutare il rilancio vero del settore''. Sbarra ha concluso sostenendo che sara' mantenuta ''alta l' attenzione e la vigilanza affinche' gli impegni finanziari del Governo vengano rispettati e sollecitando la Regione a darsi una piu' puntuale politica di rilancio e di programmazione produttiva dell' intero settore''.

Cavallaro (CISAL) “Calderoli, nota stonata”

"La soluzione positiva della questione dei Forestali servira' anche a rafforzare il processo di sviluppo della Calabria nel senso piu' coerente alle sue peculiarita' territoriali che ne faranno un modello utile per tutto il Paese". Lo ha dichiarato Francesco Cavallaro, Segretario generale della Cisal che considera pero' "una nota stonata" il coordinamento degli interventi da parte del ministro Calderoli. "Con la crescita professionale prevista dal piano quinquennale e, ulteriormente sostenuta dalla Cisal nell''ultimo incontro con il Governo, - aggiunge Cavallaro – si aprono prospettive molto incoraggianti pe l'occupazione". Ma, secondo il segretario generale della Cisal, " costituisce decisamente una nota stonata la supervisione del ministro Calderoli all'impiego delle risorse, non solo perche' si tratta di un Governo regionale della stessa coalizione del ministro ma, soprattutto, - aggiunge - perche' offende una parte del Paese che di imprenditori pirati provenienti dalle stesse contrade del ministro, dediti unicamente ad appropriarsi degli incentivi per il Mezzogiorno per far fallire poi le imprese, ne ha conosciuti parecchi".

Pignataro (CGIL) “Nomina di Calderoli una provocazione”

''La nomina a commissario per la forestazione in Calabria del ministro Calderoli, che vuole essere un atto di provocazione, dimostra anche le difficolta' e le divisioni all' interno del governo su questa partita''. A sostenerlo e' stato il segretario generale della Cgil della Calabria, Fernando Pignataro, commentando le decisioni prese dal vertice di maggioranza in merito alla vicenda degli undicimila forestali calabresi. ''Credo - ha aggiunto Pignataro - che la nomina ci consegni due dati: il primo e' quello di una delegittimazione piena della Giunta regionale e del suo lavoro, dell' Afor, del presidente della Giunta, dell' assessore al ramo e dei dirigenti. E' un fatto di una gravita' inaudita da cui la Giunta stessa dovrebbe assumere tutti gli atti conseguenti. Un atto grave di delegittimazione come questo credo che non sia mai avvenuto, neanche in una regione come la Calabria. Il secondo dato e' che quella che vuole essere una provocazione noi la prendiamo tutta in positivo, nel senso che accettiamo la sfida, noi che ci siamo sempre battuti per la diversificazione produttiva, per il riordino e per la trasparenza e per un utilizzo fortemente produttivo di questi lavoratori. Anzi, riteniamo di poter contribuire ad un' operazione di questo genere mettendo sul tavolo quelle che sono state le proposte e le iniziative che il sindacato ha fatto, anche in solitudine, per molto tempo. Per il resto la vicenda si commenta da sola. Per alcuni aspetti ha del grottesco e del ridicolo, ma anche del drammatico per il fatto che undicimila lavoratori sono costretti a fare quello che hanno fatto per due giornate, a bloccare questo Paese per avere una minima risoluzione dei loro problemi''. Il segretario della Cgil calabrese ha anche manifestato una ''mite soddisfazione per il recupero dei fondi che risolve, almeno per il 2005, la questione dei forestali, dimostrando che c' era molta resistenza da parte del Governo e che soltanto la lotta dei lavoratori e' riuscita ad ottenere un minimo risultato''.

Sindacati soddisfatti “La lotta ha premiato”

I sindacati sono soddisfatti dell'intesa raggiunta al "tavolo" con il governo e con la regione a Roma per la vertenza forestali. "Valutiamo in modo positivo questo incontro" ha spiegato Stefano Mantegazza, segretario generale della Uila. "Ora i lavoratori forestali calabresi - ha aggiunto - hanno tutto il diritto di essere piu' sereni, la loro lotta ha premiato, bisognera' solo aspettare l'approvazione in finanziaria". Per Michele Presta, segretario regionale della Flai-Cgil "e' un successo della lotta e della determinazione dei lavoratori". Anche per Francesco Cavallaro, segretario generale della Cisal, "siamo di fronte ad un esito positivo dell'incontro in quanto il governo si e' impegnato al finanziamento di 160 milioni necessari per affrontare il problema. Questa conclusione rasserena la situazione e solleva tante famiglie dalle preoccupazioni". "E' una vittoria dei lavoratori che affronta un problema vecchio dando sicurezza per i prossimi due anni, adesso occorre l'impegno per un vero rilancio produttivo del settore", ha detto il segretario regionale dell'Ugl, Guido Castellani.

Sbarra (CISL) “Incontro importante, rispettata l’intesa firmata con la regione nel 2001”

11/12 ''I rappresentanti del Governo hanno confermato che domani in una riunione politica per esaminare i contenuti del maxiemendamento saranno ripristinate le risorse necessarie a far proseguire le attivita' di forestazione in Calabria salvaguardando tutti i livelli occupazionali''. Lo ha detto all'Ansa il segretario regionale della Cisl della Calabria, Luigi Sbarra, al termine dell' incontro svoltosi a Roma per la vicenda dei lavoratori forestali. ''L' incontro - ha aggiunto - tenuto a Roma tra il sindacato, la Regione e il Governo e' stato importante. Il Governo si e' impegnato a rispettare i contenuti dell' intesa firmata con la Regione nel maggio del 2001 e cioe' di sostegno attraverso risorse nazionali delle attivita' di forestazione in Calabria. Come Cisl calabrese esprimiamo grande soddisfazione per il risultato ottenuto che e' da ascrivere alle iniziative di lotta e di mobilitazione che i lavoratori forestali calabresi e le organizzazioni sindacali hanno messo in campo negli ultimi giorni''. ''Consideriamo estremamente importante - ha proseguito Sbarra - la compattezza e l' unita' di tutte le rappresentanze istituzionali, politiche e sindacali perche' il Governo ha capito che e' la Calabria intera a difendere questioni importanti che riguardano il futuro della regione sotto il profilo economico, produttivo e occupazionale''. ''Questo risultato - ha concluso - estremamente importante puo' e deve essere anche preso ad esempio per la soluzione delle tante vertenze ancora aperte nella nostra regione''

Presta (Flai/CGIL) “Cauto ottimismo. Aspettiamo domani”

11/12 "Esprimiamo cauto ottimismo. Ma attendiamo di vedere se domani la proposta dei ministro La Loggia e Alemanno verrà accolta nel vertice della Cdl. Il governo si è impegnato a garantire il rispetto del piano quinquennale" firmato nel 2002 "e quindi la prosecuzione del finanziamento per il biennio 2005-2006". Lo ha affermato Michele Presta, segretario regionale della Flai-Cgil dopo l'incontro con il governo sul problema dei forestali della Calabria che avevano visto cancellato dalla Finanziaria lo stanziamento di 160 milioni di euro per il 2005.

Cisal “La protesta si sposti a Roma. Chiaravalloti doveva dimettersi da tempo”

10/12 ''Quel che ritengo piu' importante e' che non ci si rende conto che il terreno concreto della protesta deve essere Roma. E' li' che bisogna attivare ogni ferma e concreta forma di protesta''. E' quanto sostiene in una nota il segretario regionale della Cisal, Nicola Maria Cavallaro, circa la protesta dei lavoratori forestali. ''Il grave comportamento del governo centrale - ha aggiunto - e' la conseguenza del continuo stato di abbandono e di isolamento in cui vive la Regione Calabria, peraltro amministrata da un governatore che ha il coraggio di riproporre la candidatura dopo aver ridotto, soprattutto per il suo 'silenzio' su Roma, migliaia e migliaia di famiglie calabresi a lottare per la sopravvivenza''. ''Fa ridere - ha concluso Cavallaro - l'annunciata minaccia di dimissioni del Governatore Chiaravalloti. Visto il risultato complessivo della 'vertenza Calabria' avrebbe dovuto dimettersi gia' da tempo. Quel che piu' e' triste e' che per l'ennesima volta la protesta di chi ha il sacrosanto diritto di reclamare i propri diritti nasce sulla scorta dell'indifferenza e dell'assurdo pressappochismo di una classe politica e dirigente calabrese incapace di confrontarsi con il governo centrale''.

UGL “Pensare a strategie per lungo periodo”

''Positivo il voto della Commissione agricoltura sugli ammortizzatori sociali e sulla necessita' del rifinanziamento per i forestali della Calabria, ma occorre anche pensare ad una piu' complessa politica di rilancio e di sostegno ad un settore particolarmente importante per numero di occupati e per impatto ambientale''. Lo afferma il vice segretario generale dell'Ugl, Renata Polverini, auspicando che ''l'incontro di domani sia la premessa per uscire, anche attraverso il coinvolgimento delle parti sociali e degli enti locali, da una situazione di impasse che ha alimentato, in questi anni, precarieta' ed insicurezza, con i risultati che purtroppo sono sotto gli occhi di tutti''. ''Crediamo, a questo punto - conclude Polverini - che sia necessario concertare una strategia di lungo periodo, puntando principalmente sulla riqualificazione professionale degli undicimila lavoratori del settore''.

Pignataro (CGIL) “Moderatamente soddisfatti. Verificheremo la volontà del Governo. Pronti a riprendere”

10/12 ''Siamo moderatamente soddisfatti. Avevamo chiesto da giorni la dovuta attenzione su un problema cosi' grave che riguarda la sorte lavorativa di ben 11 mila famiglie. Domani verificheremo le reali volonta' e le soluzioni che il Governo vuole adottare''. E' quanto sostiene il segretario generale della Cgil Calabria, Fernando Pignataro, circa la vicenda dei lavoratori forestali. ''Nel dirci moderatamente soddisfatti - ha aggiunto - siamo pronti, pero', a intraprendere, nel caso le risposte dovessero essere negative, nuove forme di iniziative di lotta forti e determinate. Questa volta direttamente nei confronti del governo nazionale. La vicenda dei forestali ha dimostrato l' esistenza di due questioni fondamentali e gravi: da una parte abbiamo registrato la forte volonta' del Governo Berlusconi, con la manovra economica-finanziaria, di penalizzare il Mezzogiorno, dall' altra, come calabresi, abbiamo preso atto di avere un governo regionale che non conta nulla, che non ha alcun potere contrattuale con il livello nazionale''. ''Il governo regionale - ha concluso Pignataro - e' inadeguato a risolvere i gravi problemi della Calabria e farebbe bene non ad annunciare ma a determinarsi con atti di responsabilita', quali le dimissioni, per evitare di provocare ulteriori e irreparabili danni''.

Sbarra (CISL) “Dall’incontro con il Governo ci aspettiamo n impegno preciso”

10/12 "L'impegno programmato per domani con il governo e' il frutto delle iniziative di lotta e di mobilitazione di tutti i lavoratori forestali della Calabria e del movimento sindacale confederale". A sostenerlo e' stato il segretario generale della Cisl Calabria Luigi Sbarra, che per due giorni e' rimasto insieme ai forestali impegnati nei blocchi a Villa San Giovanni. "Non e' retorica - ha aggiunto -se affermiamo che, anche in questa circostanza la lotta alla fine paga. L'incontro di domani dovra' produrre un impegno preciso del governo nel senso che, come sindacato, chiederemo certezza sul ripristino dei 160 milioni di euro necessari a garantire un futuro al settore e a salvaguardare l'occupazione di 11 mila lavoratori forestali. Con questo spirito – ha proseguito Sbarra - ci apprestiamo a realizzare l'incontro a Roma dove la Calabria si deve presentare unita nell'interesse esclusivo di difendere e salvaguardare l'occupazione di un settore decisivo dell'economia di una regione; lasciamo perdere le polemiche e uniamoci in uno sforzo convinto finalizzato a rivendicare piu' sviluppo piu' lavoro per la Calabria. Qualora, invece, dovessimo registrare atteggiamenti di distrazione o peggio di taglio delle risorse saremo pronti e determinati ad anticipare per la settimana prossima una grande manifestazione con tutti i lavoratori forestali a Roma". Sbarra manifesta infine l'esigenza "di rivolgere un pensiero ai tanti cittadini e automobilisti rimasti intrappolati sulle strade, nelle stazioni e negli aeroporti per le agitazioni. Nel chiedere scusa per i disagi arrecati, - dice - chiediamo di comprendere il senso della sacrosanta battaglia per lo sviluppo ed il lavoro in Calabria". "Moderata soddisfazione" e' stata intanto espressa dal Segretario Generale della Cisl provinciale di Cosenza Giuseppe Belcastro - per la convocazione romana dei sindacati. Il risultato raggiunto - commenta il segretario della Cisl cosentina - e' un primo passo verso la definitiva conclusione della spinosa vertenza, verso la quale restano ancora tutti i nostri dubbi e le nostre incognite che speriamo l'incontro romano di domani dipanera' definitivamente".

Castagna (UIL) “L’incontro a Roma non è la soluzione del problema”

10/12 ''Riteniamo l'incontro di domani a Roma un segnale di attenzione del governo e non gia' la soluzione dei problemi''. E' quanto ha detto il segretario generale della Uil Calabria, Roberto Castagna, circa l'incontro previsto per domani a Roma per la vicenda dei lavoratori forestali. ''Non abbiamo risolto ancora nulla - ha aggiunto Castagna- tant'e' che domattina abbiamo promosso un sit-in da tenersi davanti alle prefetture della regione. In attesa che da Roma giungano notizie concrete''. ''Se malauguratamente - ha concluso - non dovessimo avere l'esito auspicato, non escludiamo il fatto che si possa passare a forme di lotta piu' aspre, compresa l'organizzazione di una massiccia presenza di lavoratori forestali a Roma''.

Belcastro (CISL) “un vulnus alla democrazia del Paese”

09/12 Ogni ora che passa non fa che aggravare il deficit di democrazia esistente nella nostra Regione. E’ quanto dichiara il Segretario Generale della CISL Giuseppe Belcastro. Dopo 10 ore di protesta degli 11.000 forestali calabresi, che hanno paralizzato la nostra Regione nei punti più significativi, autostrade, aeroporti, traghetti e sotto una pioggia incessante, non una risposta è giunta dal Governo nazionale.
Non ricordo, a memoria nostra, sottolinea Belcastro, tanta spregiudicatezza e disinteresse di un Governo verso una parte del suo territorio. Sono convinto che una analoga situazione di protesta in una impresa del nord d’Italia avrebbe destato l’interesse di tutte le forze politiche della maggioranza, Lega in testa, pronte a difendere la lesa maestà e rassicurare i lavoratori padani.
Purtroppo in Calabria, continua Belcastro, siamo figli di un Dio minore, non abbiamo altri mezzi che la protesta civile e democratica rispetto all’assenza dei parlamentari calabresi della maggioranza che nulla fanno per difendere la loro terra e i lavoratori che l’hanno votati acconsentendo ad ogni genere di stupro del Governo verso il Mezzogiorno.
Siamo dispiaciuti per i danni creati agli automobilisti, ai lavoratori e a quanti hanno subito disagi per la nostra protesta, ma non avevamo alternative amareggiati e coscienti, conclude Belcastro, che una gravissima ferita alla democrazia del nostro Paese si sta determinando per l’arroccamento e l’arroganza del Governo Berlusconi, il quale va assumendosi una grave responsabilità sociale sulla quale speriamo che qualche illuminato consigliere potrà far riflettere. Al Presidente della Repubblica garante della Costituzione e della vita democratica del Paese e agli uomini sensibili chiediamo un intervento ormai indifferibile.

CISL: “De Iacovo farnetica. Positivo il giudizio sull’ardo Lsu-Lpu”

09/12 CISL Territoriale e ALAI (l’Associazione dei lavoratori atipici e interinali della CISL) esprimono un giudizio cautamente positivo in merito all’accordo sottoscritto nei giorni scorsi presso l’Assessorato al Lavoro della Regione Calabria per i lavoratori LSU-LPU. In questo senso i temi oggetto dell’accordo, tutti di grande rilevanza (proroga delle convenzioni con gli Enti utilizzatori, predisposizione dei piani annuale e triennale, garanzia delle risorse finanziarie, liquidazione dei sussidi mensili, corresponsione degli assegni familiari per il 2005, richiesta di incontro al Governo), dovranno essere monitorati e sottoposti ad attento controllo da parte del Sindacato e dei lavoratori affinché, così come è avvenuto in passato, non si verifichino ritardi e inadempienze nell’iter applicativo. Questo importante, sia pur parziale, risultato – affermano il Segretario Organizativo dell’UST-CISL Cosenza Paolo Tramonti ed il Presidente dell’ALAI-CISL Mauro Venulejo – è stato conseguito grazie all’iniziativa del Sindacato e dei lavoratori, ancora una volta costretti a ricorrere ad azioni di lotta per rivendicare conquiste e diritti sacrosanti, peraltro messi in discussione solo in Calabria, dove la questione LSU-LPU, a differenza di quanto avviene nelle altre Regioni, viene gestita con grande approssimazione e superficialità. Anche per questo non si comprendono le difese d’ufficio nei confronti dell’Assessore Regionale al Lavoro, sia in occasione della riunione a Catanzaro che attraverso successive dichiarazioni date alla stampa, da parte del Segretario Provinciale della UIL Benedetto Di Iacovo il quale, anziché valorizzare l’operato delle OO.SS. Confederali, ha deciso di farsi notare soltanto per affermazioni a dir poco farneticanti, che hanno il solo obiettivo di introdurre lacerazioni e divisioni nel mondo sindacale, e disorientare di conseguenza gli stessi lavoratori. Non si spiega altrimenti il capovolgimento della realtà da parte del Segretario della UIL che, da una parte attacca una Organizzazione Sindacale (nel caso specifico la CISL), e dall’altra esprime apprezzamento nei confronti dell’On. Mangialavori, le cui responsabilità sono invece sotto gli occhi di tutti (ne è l’ennesima riprova l’allontanamento da parte dello stesso Assessore dal tavolo di trattativa e la sostituzione, operata in tutta fretta, con il Capo di Gabinetto della Presidenza della Giunta Regionale dott. Franco Morelli). Proprio per questo le pagelle attribuite dallo stesso Di Iacovo ai partecipanti all’incontro lasciano il tempo che trovano così come le accuse su presunte strumentalizzazioni di cui si sarebbero resi protagonisti i Dirigenti della CISL. E proprio in tema di strumentalizzazioni vale la pena ricordare l’ormai palese incompatibilità di ruolo e di funzioni dello stesso Di Iacovo, rappresentata dalla ormai ufficiale candidatura alle prossime elezioni regionali, e da quella appunto di Dirigente Sindacale. Il Segretario della UIL dovrebbe dire chiaramente se alle riunioni egli partecipa in qualità di candidato, e quindi da politico, oppure da Dirigente sindacale. Si impone a questo punto il dovere di chiarire con le altre OO.SS., con il territorio, con i lavoratori e con la stessa UIL Calabria la sua posizione e trarne le dovute conseguenze. Evidentemente il duplice ruolo di candidato e dirigente sindacale sta provocando una condizione di disagio e confusione al Segretario della UIL il quale non riesce più a distinguere quali siano le prerogative ed i limiti dei due livelli. Sarebbe davvero grave pensare di catturare il consenso dei lavoratori attraverso comportamenti, questi sì demagogici e populisti, che nulla hanno a che vedere con il merito dei problemi.

Oggi protestano i forestali. Alta tensione tra gli operai

08/12 Ripristinare i fondi necessari per garantire in Calabria l'attivita' di forestazione per il triennio 2005-2007: e' quanto chiedono al Governo le organizzazioni sindacali calabresi alla vigilia delle manifestazioni di protesta dei lavoratori del settore, tra i quali, fanno rilevare gli stessi sindacati, si registra una forte tensione. Secondo i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, il Governo dovrebbe fare in modo di presentare al Senato, e garantirne l'approvazione, un emendamento con il quale vengano ripristinati i 160 milioni di euro utili a garantire per il prossimo triennio l'attivita' di forestazione. ''Le manifestazioni di domani - ha detto il segretario generale della Cisl Calabria, Luigi Sbarra - assumono una rilevanza notevole perche' vogliamo richiamare l'attenzione del governo nazionale. Il governo, eliminando i 160 milioni di euro dalla manovra finanziaria, ha effettuato un vero e proprio scippo di risorse nei confronti del mezzogiorno. Con questa iniziativa e' stata colpita al cuore l' economia della regione''. In Calabria i lavoratori impiegati nel settore della forestazione sono oltre undicimila che ''sono - ha proseguito Sbarra - in forte fibrillazione. Temiamo infatti che la tensione dei lavoratori possa far degenerare la protesta''. Per il segretario della Cgil, Fernando Pignataro, ''il governo ha compiuto una scelta grave contro gli undicimila lavoratori forestali. I fondi che sono scomparsi dalla finanziaria erano stati ottenuti dopo le lotte del 1992 ed avevano prodotto degli effetti positivi. Invece ora improvvisamente si decide di eliminare un finanziamento per la stabilita' occupazionale di undicimila persone''. ''La tensione tra i lavoratori - ha concluso Pignataro - e' ovviamente altissima e c'e' molta rabbia. Siamo certi che domani non sara' una manifestazione facilmente gestibile. Ci auguriamo che in modo tempestivo, quando iniziera' la protesta, il governo ci convochi per discutere della vicenda. Riteniamo indispensabile, comunque, che si recuperino, attraverso un emendamento, le somme eliminate da questo settore''. Domani le manifestazioni di protesta sono previste a Cosenza, Lamezia Terme, Catanzaro Lido, Crotone e Villa San Giovanni. Dopodomani, invece, i forestali parteciperanno allo sciopero proclamato a livello nazionale per la previdenza agricola. ''Siamo fortemente preoccupati - ha detto il segretario della Uil Calabria, Roberto Castagna - per il futuro di questi lavoratori. Quella assunta dal governo e' stata una iniziativa senza precedenti. E rispetto ad una azione cosi' grave c'e' stata una insensibilita' del Presidente della giunta regionale, che non ha saputo dare una risposta energica e significativa in favore del nostro territorio''. Il segretario della Uil Calabria ha concluso sostenendo che ''tra i lavoratori c'e' molta rabbia. Se non avessimo avuto i forestali sicuramente il territorio calabrese sarebbe rimasto vittima di chissa' quante calamita' naturali. E come risposta il governo taglia, in modo ragionieristico, i fondi ad una attivita' che coinvolge undicimila lavoratori''.

Di Iacovo (UIL) denuncia una “inspiegabile demagogia della CISL”

08/12 Soddisfazione per l' accordo raggiunto tra sindacati e Regione per gli Lsu e gli Lpu e' stata espressa da Benedetto Di Iacovo, della Uil, responsabile regionale delle politiche del lavoro a giudizio del quale il vertice di ieri ''ha di fatto annullato le manifestazioni del 9 e del 10 dicembre dedicate ai problemi della categoria''. ''Si tratta di circa novemila persone appese ad un filo come i forestali perche' senza risorse - ha sostenuto Di Iacovo -. L' accordo sottoscritto vede soddisfatte tutte le richieste sindacali e ci sono punti importanti che cancellano la possibile mancanza di copertura del 31 dicembre. Siamo riusciti ad ottenere la proroga delle convenzioni con gli enti: Comuni, Comunita' montane, e altre societa' fino al 31 dicembre 2005 con la copertura dei salari''. Di Iacovo ha anche sottolineato come sia stata eliminata ''un' ingiustizia. I lavoratori socialmente utili - ha ricordato - percepivano gli assegni familiari e i lavoratori di pubblica utilita' no. L' accordo prevede che, a partire dal gennaio 2005, gli Lpu percepiranno i sussidi e gli assegni familiari. Ma c' e' di piu': al ministero del Lavoro avremo un tavolo permanente specifico per pilotare la stabilizzazione di 2500 lavoratori, con il sottosegretario Viespoli, con risorse straordinarie ed aggiuntive e con supporti normativi perche', come e' noto, bisogna arginare il blocco delle assunzioni previsto dalla Finanziaria del governo Berlusconi che sta facendo 'macelleria sociale' e quindi chiedere una deroga affinche' i comuni che assumono Lsu ed Lpu in Calabria possano agire in deroga per poter assorbire il 100% dei lavoratori della categoria''. ''Abbiamo reso giustizia - ha proseguito Di Iacovo - ad un altro gruppo di lavoratori, circa 340, che la commissione regionale tripartita aveva reinserito e per i quali la Regione non copriva i sussidi e le convenzioni. Si tratta degli ex corsisti Enel che pur avendo fatto grandi battaglie e pur essendo stati equiparati non avevano la copertura finanziaria e non gli erano state prorogate le convenzioni. Come Uil mi sento di poter dire che l' accordo e' ottimo, raggiunto anche con il blocco della statale e dell' assessorato durato dieci ore. L' assessore Mangialavori ha dimostrato di essere una persona sensibile che ha accolto tutte le proposte sindacali pur essendoci stata della inspiegabile demagogia da parte dei massimi dirigenti sindacali della Cisl che evidentemente non avevano i nostri medesimi, sinceri intendimenti e forse non volevano la chiusura dell' accordo''. ''La Uil e la Cgil regionali - ha concluso Di Iacovo - si sono pero' battuti con coerenza e senso di responsabilita' per coprire questa particolare situazione ottenendo un ottimo accordo, seppure tutto da gestire. La vigilia dell' Immacolata ha portato bene a Lsu e Lpu che potranno trascorrere, se saranno 'gestiti' tutti i passaggi necessari, un buon Natale e un buon 2005''.

Sbarra (CISL) “Regione irresponsabile sul caso degli ex LSU del Pollino”

07/12 ''Il mancato svolgimento della prevista riunione a Roma per la vertenza dei lavoratori ex socialmente utili del Parco del Pollino rende ancor piu' problematica e difficile la possibilita' di pervenire ad uno sbocco favorevole della vicenda''. Lo sostiene, in una dichiarazione, Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl della Calabria. Secondo Sbarra, ''e' questo uno dei pochi casi in cui in una vertenza non si registrano passi avanti non perche' vi e' l' impossibilita' di raggiungere un accordo tra le parti ma, al contrario, perche' uno dei soggetti coinvolti si rifiuta di presentarsi al tavolo. E' il caso della Regione Calabria che, pur in presenza di situazioni di grande rilevanza economica e sociale, si sottrae sistematicamente al confronto, a conferma della piu' assoluta irresponsabilita' etica, politica ed istituzionale che ne contraddistingue l'operato. Questo assurdo e incomprensibile comportamento, che conferma tutta l'incapacita' della Giunta regionale a gestire le questioni del lavoro, va stigmatizzato con forza, soprattutto se si considera che nell' arco di una sola settimana episodi del genere si sono ripetuti piu' di una volta. Infatti all'assenza al tavolo per gli Lsu del Parco del Pollino si e' aggiunta quella in occasione dell'incontro svoltosi presso il ministero delle Attivita' produttive a Roma per la vertenza Foderauto, dove peraltro gli stessi esponenti del Governo hanno apertamente contestato questo vergognoso ed assurdo modo di fare della Giunta regionale''. ''A questo punto - conclude Sbarra - nel caso in cui dovessero ripetersi atti e comportamenti del genere, che colpiscono in primo luogo gli interessi dei lavoratori, la Cisl passera' a clamorose forme di lotta e mobilitazione che proseguiranno fino quando non saranno raggiunti i risultati attesi che, in base agli impegni assunti, prevedono la ricollocazione produttiva di tutti lavoratori impegnati nelle attivita' del Parco del Pollino''.

CGIL: “L’attegiamento di Governo e Giunta Regionale rasenta l’eversione”

07/12 ''L' atteggiamento del Governo e della Regione verso la Calabria rasenta l' eversione. Come leggere, altrimenti, le questioni che contemporaneamente costelleranno questi pochi giorni che ci separano dal nuovo anno. Tralasciando per un attimo le crisi di interi comparti del manifatturiero, quello che traspare e' il tentativo di affossare definitivamente le residue speranze di ripresa della Regione''. A sostenerlo, in un comunicato, e' la Cgil del comprensorio Pollino-Sibari-Tirreno. ''Come leggere - prosegue la nota - il mancato inserimento in finanziaria dei fondi per il settore idraulico-forestale, come leggere il drastico taglio sulle indennita' di disoccupazione agricola, come interpretare il dramma degli Lsu-Lpu da anni in balia di scellerati governanti, che interpretazione dare dell' atteggiamento della Regione in ordine al problema delle centinaia di lavoratori del Parco del Pollino, e si potrebbe continuare a iosa. Le vertenze riguardano 150 mila persone, ossia quasi il 30% della forza lavoro calabrese. E' estremista ritenere che tutto cio' faccia parte di un piano di eversione sociale? Quando si decide scientemente di colpire i piu' deboli, di affossare la economia di una intera regione, di provocare una dura e scomposta reazione delle persone e delle popolazioni interessate, allora non c'e' altro termine per definire quanto sta accadendo''. A giudizio della Cgil, le politiche finanziarie, economiche e sociali del Governo e della Regione ''non solo producono macelleria sociale, ma scateneranno una rivolta sociale e popolare della quale e' difficile prevederne gli sviluppi. Altro che taglio delle tasse. Ci sono - prosegue la nota - decine di migliaia di persone in carne ed ossa che ad oggi rischiano di non avere piu' la busta paga. Una soluzione, alla fine, andra' cercata e trovata e la strombazzeranno per interventi a favore dello sviluppo. Nessuno crede piu' al gioco delle tre carte: ti tolgo quanto dovuto e poi dopo aver fatto consumare gesti che sfiorano l' ordine pubblico te li rido'. I Gasparri e gli Alemanno che si sono divisi il bottino elettorale calabrese non scorazzano piu' per le strade calabresi sfrecciando con le auto blu ed inaugurando anche quello che non c' e'. Questi nuovi ''santi'' della Calabria che tanto hanno a cuore il futuro della Calabria e dei calabresi vengano con le migliaia di lavoratori forestali il 9 dicembre, oppure vengano tra i braccianti e le braccianti il 10 dicembre, vadano oggi a protestare con gli Lsu-Lpu, vengano nei prossimi giorni ad esibirsi al cospetto di oltre trecento giovani lavoratori del Parco, e se non bastasse si facciano un giro nella Calabria reale, quella povera, quella che soffre, quella che lotta per affermare un diritto fondamentale, il lavoro''.

La UILA denuncia “Sul disagio nelle campagne il Governo è cieco, sordo e muto. Da gennaio 11.000 disoccupati in più”

07/12 ''Il governo e' sordo, cieco e muto ed e' responsabile del forte disagio nelle campagne''. A sostenerlo e' il segretario generale della Uila-Uil, Stefano Mantegazza, rimarcando che non esiste ''nessun momento di confronto sulla legge finanziaria che taglia la disoccupazione agricola e non prevede il rifinanziamento della legge sulla forestazione calabrese; nessuna proposta di modifica al decreto sullo stato di crisi del settore che penalizza fortemente i lavoratori agricoli''. Queste scelte, secondo Mantegazza, ''provocheranno conseguenze drammatiche: in Calabria dal primo gennaio ci saranno 11.000 disoccupati in piu', tutti gli operai forestali; in Puglia i braccianti dipendenti dalle aziende in crisi rischiano di non avere le coperture assistenziali per il 2005; in tutta Italia oltre 200.000 braccianti che lavorano per piu' di 151 giornate vedranno decurtata pesantemente la propria indennita' di disoccupazione''. Per il segretario della Uila, ''l'assenza di qualsiasi forma di attenzione da parte del governo e della maggioranza alle richieste avanzate da Fai-Flai-Uila per sanare queste situazioni drammatiche, sta caricando gli scioperi del 9 e 10 dicembre di forti tensioni sociali: il sindacato confederale ha responsabilmente avanzato richieste di incontro e proposte di soluzione; un governo sordo, cieco e muto si assumera' tutta e fino in fondo la responsabilita' del forte disagio sociale che sta crescendo nelle campagne''.

Belcastro “La vertenza dei forestali cambia l’agenda della CISL”

07/12 Il Segretario Generale Giuseppe Belcastro esprime grande preoccupazione per la ''vertenza degli operai forestali'' del nostro territorio, e piu' in generale della Calabria, verso i quali il Governo non ha provveduto ad inserire nella manovra Finanziaria adeguata copertura per le loro attivita' per il triennio 2005-2007. Quanto sta succedendo, sottolinea Belcastro, dimostra ancora una volta l'insensatezza di questo Governo, salutato da tutti come il Governo della svolta storica e del nuovo miracolo economico ma che nei fatti, al di la di operazioni di facciata che anche i bambini capirebbero come il decantato abbassamento per le tasse, sta producendo danni nefasti al Mezzogiorno e alla Calabria in particolare. Ormai con la politica di questo Governo dichiaratamente nordista, continua il Segretario Generale della Cisl, si e' deciso, sotto ricatto della Lega di far pagare un caro prezzo al Mezzogiorno escluso e penalizzato sistematicamente nella definizione delle politiche. Infatti, nelle ultime finanziarie si sono ridotti i trasferimenti verso il Sud, la Finanziaria per il 2005 taglia di 6 Miliardi di Euro, poi di 11 Miliardi di Euro e 13 Miliardi di Euro le risorse rispettivamente per il triennio 2005-2007, si sono soffocati strumenti che avevano permesso di ridurre il differenziale tra nord e sud come i contratti d'area, i contratti di programma, gli accordi di programma, i Patti territoriali, le risorse per la 488/92, per il bonus per l'occupazione. Un governo, evidenzia Belcastro, sordo al richiamo del Presidente della Repubblica sul Sud, alle proposte delle Organizzazioni sociali e di Confindustria. Manca inoltre una politica economica e industriale seria che permetta al Paese di uscire dalla stagnazione nella quale e' precipitato e di fronteggiare le gravi emergenze industriali e occupazionali.Quanto sta avvenendo oggi, riflette Belcastro, con il blocco delle risorse per i circa 11.000 forestali calabresi e' la dimostrazione evidente del teorema federalista e leghista dove ogni Regione deve andare avanti da sola, abbandonando ogni inclinazione sussidiaria e solidaristista. La Cisl, conclude Belcastro, si opporra' con tutte le sue forze a questo schema discriminatorio e razziale per gli interessi del Mezzogiorno del Governo Berlusconi, utilizzando tutti gli strumenti di lotta che la legge mette a disposizione per far valer i diritti sacrosanti di una societa' storicamente esclusa. Per queste ragioni l'importante convegno su: ''Giustizia, sicurezza, legalita': Fattori di sviluppo'' programmato per venerdi' 10 dicembre presso il ''Salone di rappresentanza'' del Comune di Cosenza, verra' rinviato a data da destinarsi per garantire la presenza della Cisl al fianco dei lavoratori calabresi di qualunque settore in questo momento particolarmente delicato.

I sindacati preparano la mobilitazione di giovedì e venerdì per i forestali

06/11 ''Protesteremo con grande dignita' e scenderemo in piazza per manifestare in maniera civile e democratica''. Lo ha detto il segretario generale della Cisl della Calabria, Luigi Sbarra, facendo riferimento alla mobilitazione degli undicimila forestali programmata per giovedi' e venerdi' prossimi contro il mancato inserimento dei fondi per il settore nella Finanziaria. Sbarra ha partecipato ad un incontro al quale erano presenti il segretario generale della Uil Calabria, Roberto Castagna, e Vera Lamonica, della segreteria regionale della Cgil. ''Col taglio di 160 milioni di euro nella Finanziaria - ha aggiunto Sbarra - si fanno venire meno le risorse economiche necessarie per il mantenimento dei livelli occupazionali in questo settore. C' e' un governo nazionale che parla di attenzione verso il Mezzogiorno, ma che nei fatti, con questa manovra, si comporta in modo contrario''. ''Non ci si rende conto - ha detto Vera Lamonica - della posta in gioco. Noi siamo in una regione che da qui a 20 giorni rischia l'esplosione sociale. Forestazione ed agricoltura sono una parte fondamentale dell'economia calabrese ed anche i tagli alla previdenza incidono su di essa''. Il 9 dicembre sono previste manifestazioni a Cosenza, Lamezia Terme, Catanzaro Lido, Crotone e Villa San Giovanni. Il giorno seguente, invece, i forestali parteciperanno allo sciopero proclamato a livello nazionale per la previdenza agricola. ''Dalla Giunta regionale - hanno sostenuto ancora i sindacalisti - pretendiamo atteggiamenti ed atti seri verso il Governo nazionale, adeguati alla gravita' della situazione. E' gravissima la responsabilita' dell' esecutivo regionale e del presidente Chiaravalloti per aver tenuto in tutti questi mesi posizioni superficiali ed inconcludenti soprattutto sul problema del lavoro e dell' occupazione''. Secondo Roberto Castagna, ''e' indispensabile il Piano triennale di finanziamento per la forestazione in Calabria ed e' altrettanto indispensabile aprire contemporaneamente una discussione seria sull' uso delle risorse, sulla qualita' del lavoro e dei progetti, sulla salvaguardia del territorio e dell' ambiente, sul rischio idrogeologico e piu' in generale sullo sviluppo delle aree interne''.

Cantafio: “La UIL non è in nessun partito. L’uscita dai DS di alcuni è solo una questione personale”

‘5/12 ''L' affermazione rilasciata da appena cinque dirigenti sindacali non riguarda assolutamente il sindacato, ma riflette solo ed esclusivamente questioni ed interessi di natura strettamente personale''. A sostenerlo e' stato Enzo Cantafio, della direzione della Uil calabrese e segretario nazionale di coordinamento della Uil-Pa, in merito alla presa di posizione di alcuni dirigenti dello stesso sindacato, tra i quali il segretario regionale della Calabria, Roberto Castagna, che alcuni giorni fa, in un documento, hanno annunciato, in qualita' di aderenti a Riformatori per l' Europa, di lasciare i Ds per guardare ai socialisti. ''Sono nelle condizioni - ha aggiunto Cantafio - di potere smentire che la Uil, in quanto tale, abbia mai fatto parte integrante di uno specifico partito, trattandosi di sindacato assolutamente autonomo e capace di organizzare i lavoratori al di sopra ed al di fuori della loro fede di appartenenza. Mi puo' far piacere che il segretario di Cosenza, Di Iacovo, intenda candidarsi per le regionali, ma e' tanto vera l' incompatibilita' tra impegni sindacali e scelte partitico-elettorali che a norma di statuto dovra' dimettersi''. Cantafio ha poi sostenuto che, ''personalmente ed escludendo il coinvolgimento dei lavoratori rappresentati, contrasto con questa continua ricerca di 'asilo partitico' e resto idealmente legato alla possibilita' che, con le necessarie modifiche ed integrazioni di programma, i Ds possano costituire l' unico polo credibile di aggregazione socialista e di sinistra''. ''Il fatto - ha concluso l' esponente della Uil - che alcuni compagni, tra cui Castagna, abbiano fatto parte dei Riformatori per l' Europa, che siano entrati a far parte organicamente dei Ds e che oggi abbiano deciso di uscirne costituisce un problema di natura rigorosamente personale che non riguarda la Uil la cui stragrande maggioranza di dirigenti e associati non e' stata mai chiamata, ne' poteva esserlo, ad esprimersi al riguardo''.

Pignataro (CGIL) “La giunta regionale si autoconvochi a Roma davanti al Governo per protestare contro la finanziaria”

04/12 ''La Giunta regionale di autoconvochi, con urgenza a Roma, davanti a Palazzo Chigi, per manifestare il proprio dissenso rispetto alla scelta del Governo di non inserire nella legge finanziaria i fondi per la forestazione''. Lo ha detto Fernando Pignataro, segretario regionale della Cgil della Calabria. ''C' e' da parte del Governo - ha aggiunto Pignataro - una sottovalutazione e un' indisponibilita' a ragionare e a risolvere in tempi brevi una questione che, oltre tutto, rientrava nei provvedimenti ordinari, visto che il finanziamento per i forestali era ormai un provvedimento che veniva rinnovato automaticamente ogni tre anni. Quest' anno e' stato tolto dalla Finanziaria e il Governo non ha ancora inserito l' emendamento per ripristinare i fondi cosi' come si era impegnato a fare''. Secondo Pignataro, ''c' e' una responsabilita' oggettiva anche da parte della Regione, che si sta dimostrando incapace di risolvere la questione e che non ha alcun potere contrattuale nei confronti del Governo centrale. L' esecutivo regionale, inoltre, ha sottovalutato a lungo il problema e sta tentando soltanto adesso, rendendosi conto delle difficolta', di cavalcare la tigre. Ormai, pero', e' in ritardo, e le responsabilita' a livello regionale sono evidenti''. ''La Giunta Chiaravalloti - ha concluso Pignataro - prenda esempio, piuttosto, da quella umbra, che, all' epoca della vertenza delle acciaierie di Terni, si autoconvoco' a Roma davanti a Palazzo Chigi con in testa il presidente dell' esecutivo, Maria Rita Lorenzetti. La Giunta calabrese, invece, si e' limitata a fare qualche documento formale di protesta, ma ancora non ha posto in essere un atto concreto per manifestare al Governo centrale una situazione che si sta facendo altamente preoccupante''.

I sindacati proclamano due giorni di manifestazioni e sciopero per i forestali

04/12 Due giorni di sciopero e di mobilitazione della categoria per giovedi' e venerdi' prossimi, con manifestazioni ed iniziative di protesta e di lotta a Cosenza, Lamezia Terme, Crotone e Villa San Giovannie: e' questa la reazione delle segreterie generali della Calabria di Cgil, Cisl e Uil al mancato inserimento nella Legge finanziaria dell' emendamento con la previsione dello stanziamento di 160 milioni di euro per il settore della forestazione. ''La situazione - ha detto all' Ansa Fernando Pignataro, segretario generale della Cgil della Calabria - si e' fatta insostenibile, drammatica e pericolosa anche sotto l' aspetto dell' ordine pubblico. Il Governo sta scherzando con il futuro di 11 mila lavoratori e delle loro famiglie''. La decisione di proclamare le due giornate di sciopero e di mobilitazione e' stata presa nel corso di una riunione a Lamezia Terme delle segreterie generali e del comparto forestazione di Cgil, Cisl e Uil, presenti, oltre allo stesso Pignataro, i segretari di Cisl e Uil, Luigi Sbarra e Roberto Castagna. ''Il mancato inserimento dell' apposito emendamento nella legge Finanziaria - e' detto in una nota dei sindacati - fa venire meno le risorse economiche necessarie per il mantenimento dei livelli occupazionali nel settore della forestazione. Questo significa il rischio di licenziamento di massa a partire dal primo gennaio 2005. Il sindacato unitario regionale e nazionale non consentira' mai che si possa compiere un simile scempio, un atto cosi' drammatico e traumatico per decine di migliaia di famiglie calabresi. E' per questi motivi che si decide la protesta forte, con due giornate di lotta e con manifestazioni pubbliche''. ''L' iniziativa di lotta - affermano ancora i sindacati - ha lo scopo di chiedere al Governo nazionale un tavolo di trattative a Palazzo Chigi, dove sottoscrivere un accordo per la soluzione del problema. Le iniziative di lotta non demorderanno fino a che non sara' fissata data ed ora dell' incontro a Roma. Pretendiamo inoltre dalla Giunta regionale atteggiamenti ed atti seri verso il Governo nazionale, adeguati alla gravita' della situazione. La responsabilita' dell' esecutivo regionale e del presidente Chiaravalloti e' gravissima per il fatto di avere tenuto in tutti questi mesi posizioni superficiali ed inconcludenti soprattutto sul problema del lavoro e dell' occupazione. Esigiamo inoltre il Piano triennale di finanziamento per la forestazione in Calabria e, contemporaneamente, l' apertura di una discussione seria sull' uso delle risorse, sulla qualita' del lavoro e dei progetti, sulla salvaguardia del territorio e dell' ambiente, sul rischio idrogeologico e, piu' in generale, sullo sviluppo delle aree interne''.

Di Iacovo (UIL) “Non è un eresia parlare di impoverimento di salari”

03/12 ''Alle bugie e ai battage pubblicitari si deve rispondere con i fatti, documentando i raggiri per i lavoratori ed i pensionati''. Ad affermarlo e' il segretario generale della Uil cosentina, Benedetto Di Iacovo. ''Non solo si fanno grandi regali ai redditi superiori i 70.000 euro, che non guadagnano sicuramente lavoratori dipendenti e pensionati - ha sostenuto Di Iacovo - ma con l' abolizione del criterio della cosiddetta progressivita', cioe' chi meno ha, meno paga, chi piu' ha, piu' paga, i redditi di lavoratori e pensionati sono penalizzati. Se a questo si aggiunge il non controllo di prezzi e tariffe da parte del Governo e l' aumento, sia della quantita' del numero di tributi locali che il loro maggiore importo, si ben comprende come il parlare di impoverimento di salari e pensioni non sia un eresia''. ''La verita' - ha concluso Di Iacovo - e' che ad ogni lavoratore e pensionato e' come se mancassero dieci giorni di retribuzione per arrivare alla fine''.

CGIL: “Ora bisogna vigilare sul rispetto dell’accordo Foderauto”

03/12 ''La lotta generosa delle lavoratrici e dei lavoratori della Foderauto, con l' accordo sottoscritto, ha prodotto i primi risultati che debbono essere chiaramente verificati e per cui e' necessario il massimo di cautela nelle valutazioni ed una grande capacita' nel pretendere il rispetto di quanto concordato con il governo centrale''. A sostenerlo, in una nota congiunta, sono state le segreterie regionale e territoriale di Castrovillari della Cgil e della Filtea-Cgil. ''La fase che ora si apre - e' scritto nella nota - dovra' essere caratterizzata dalla capacita' del sindacato e degli altri soggetti firmatari dell' accordo di tenere alto il livello della vigilanza fino a che tutti i punti in esso contenuti verranno realizzati, avendo la consapevolezza che alcuni nodi l' accordo non scioglie. La questione fondamentale ancora non risolta rimane la volonta' della Lear a mantenere con Foderauto un rapporto di committenza che garantisca il piu' possibile i livelli occupazionali, cosa che certamente potra' essere facilitata dalla realizzazione complessiva dei punti dell' accordo, ma su cui non vi e' alcun cenno da parte del governo. Tutto cio' significa che l' incontro di ieri non puo' essere certamente considerato un punto di arrivo, e' solamente una tappa di un percorso ancora lungo e difficile che dovra' essere compiuto e sospinto dal protagonismo dei lavoratori e dalle loro lotte''. ''Il disimpegno del governo regionale nei confronti di una vertenza che riguarda la fabbrica piu' grande della Calabria - conclude la nota del sindacato - rappresenta un atteggiamento vergognoso che la dice lunga sul livello di sensibilita' verso questi temi, e che fa capire il motivo per cui i lavoratori sono costretti,in Calabria, ad estreme azioni di lotta solo per ottenere incontri, spesso, nemmeno risolutivi''.

CGIL “Sulla vicenda della ASL 10, Chiaravalloti dovrebbe dimettersi”

03/12 ''La richiesta dell' on. Angela Napoli di destituire i dirigenti dell' Asl 10 di Palmi e' da condividere pienamente. Anche se l' on. Napoli dovrebbe alzare il livello di responsabilita' sulla drammatica situazione che attraversa l' azienda ospedaliera della Piana''. A sostenerlo sono stati Pasquale Larosa, segretario generale Cgil della Piana, e Giuseppe Gentile, segretario generale Fp-Cgil della Piana, secondo i quali la parlamentare dovrebbe chiedere la destituzione del presidente della Giunta, Giuseppe Chiaravalloti. ''Abbiamo sempre sostenuto - hanno proseguito i due dirigenti sindacali - che i dirigenti che si sono succeduti in questi anni alla direzione dell' Asl, hanno 'lavorato' solo per impoverire le professionalita' presenti nelle strutture ospedaliere e territoriali; gli ultimi provvedimenti adottati dall' attuale dirigenza, e contestati dall' on. Napoli, sono pero' in linea con le sollecitazioni che vengono dalla Giunta regionale e dall' assessore Luzzo, che con delibera del 15 novembre '04 hanno imposto alla Asl di 'rispettare il blocco delle assunzioni, ridurre il pagamento delle indennita' accessorie, tagliare le consulenze, porre ancora piu' in essere delle azioni per ridurre la spesa, ridurre gli acquisti e rispettare i tetti previsti dalle precedenti delibere di Giunta regionale'. Tutto questo non fara' che aggravare le gia' note carenze, in quanto non si acquistano attrezzature, non si fa manutenzione, mancano farmaci, siringhe, si continua a chiudere reparti, si blocca l' assistenza farmaceutica diretta''. ''In un quadro di questo genere - hanno sostenuto Larosa e Gentile - sono chiare le responsabilita' dell' attuale Giunta regionale, del suo Presidente e dell' assessore al ramo, i quali sono stati sordi, in modo colpevole, al grido di allarme che i sindacati, il Comitato dei Sindaci della Piana e i cittadini hanno lanciato nei mesi scorsi a partire dalla manifestazione del 6 febbraio. Pertanto l' on. Napoli dovrebbe chiedere non solo la destituzione dell' attuale dirigenza dell' Asl, ma soprattutto le dimissioni di Chiaravalloti e di tutti i responsabili del degrado della sanita' pubblica, colpevoli di non aver mai operato per un progetto di rilancio, di riorganizzazione e di ristrutturazione degli immobili con i Fondi ex art.20. Non facciamo dell' allarmismo quando sosteniamo che l' attuale dirigenza mira alla mobilita' dei dipendenti, perche' senza un Piano di rafforzamento di tutti i servizi territoriali, di prevenzione, di distretto e l' attivazione dell' assistenza domiciliare gestita direttamente dall' Asl, questa sara' inevitabile. Noi, invece, sosteniamo che c' e' bisogno di altro; per esempio e' necessario l' azzeramento del debito pregresso, perche' senza questa misura straordinaria, continuera' a permanere l' incertezza e la precarieta' che ha caratterizzato l' Asl 10 in questi ultimi anni, parimenti e' importante fare chiarezza fino in fondo sui motivi del disastro finanziario''. ''La magistratura - hanno concluso i due sindacalisti - individui i veri responsabili dello sfascio, vada fino in fondo ed in ogni direzione, nell' accertare tutte quelle forze distorsive che hanno caratterizzato le diverse gestioni nell' Asl 10. Secondo noi questo e' necessario per aprire una fase nuova per la sanita' in questo territorio. Siamo altresi' convinti che dobbiamo continuare a portare avanti una battaglia unitaria, insieme al Comitato dei Sindaci, agli operatori sanitari, a tutti i cittadini per opporci in modo forte a chiusure indiscriminate e alla mobilita' dei dipendenti. Bisogna spostare la lotta sul versante regionale, prevedendo delle azioni di contrasto allo smantellamento della sanita' pubblica e per pretendere il diritto alla salute, sancito dalla Costituzione Italiana''.

Sbarra (CISL) “Accordo quadro per la Foderauto primo risultato positivo”

02/12 ''L' accordo quadro sottoscritto ieri presso il Ministero delle Attivita' produttive per la Foderauto rappresenta un primo risultato positivo conseguito grazie alla lotta ed alla paziente e responsabile azione delle organizzazioni sindacali'': lo afferma Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl calabrese sulla vertenza Foderauto. ''L' avere sventato, almeno per il momento, qualsiasi ipotesi di smantellamento o, peggio ancora, di chiusura dell' azienda - sostiene Sbarra - e' un tassello fondamentale all' interno di un processo piu' complessivo che dovra' portare, nei tempi prefissati, alla riorganizzazione ed al rilancio della struttura.In questo senso, il tavolo permanente di concertazione attivato presso il Ministero delle Attivita' Produttive dovra' continuare a svolgere pienamente il proprio il ruolo di coordinamento e di regia, soprattutto in considerazione delle questioni ancora aperte e che, come si sa, prevedono l' impegno ed il coinvolgimento diretto di piu' soggetti''. Pder il segretario regionale della Cisl calabrese ''va evidenziata, ed ancora una volta stigmatizzata, l' assenza del Governo regionale che non solo non ha mai affrontato la questione del tessile in modo organico e strutturale, cosi' come la situazione imporrebbe, ma addirittura non ha neanche rispettato gli impegni formalmente assunti, che prevedevano la gestione diretta dei punti di crisi presenti sul territorio, dimostrando cosi' irresponsabilita' politico-istituzionale rispetto a problemi di grande risonanza economica e sociale''. ''L' avere disertato il tavolo romano - sostiene Sbarra - rappresenta uno 'schiaffo' non solo nei confronti dei lavoratori e del Sindacato, ma anche verso lo stesso Governo nazionale che, infatti, attraverso i propri rappresentanti presenti all'incontro, non ha potuto fare a meno di rilevare l' anomalia di questi comportamenti, inusuali anche rispetto al panorama nazionale. Continueremo a sostenere - conclude Sbarra - la mobilitazione unitaria fino a quando non saranno raggiunti i risultati auspicati coerentemente agli impegni assunti per il riposizionamento industriale dell' azienda e la salvaguardia di tutti i livelli occupazionali''.

Sbarra (CISL) “Siamo pronti alla lotta per il recupero dei fondi per i forestali”

02/12 ''La Cisl calabrese condivide e sostiene la battaglia dei lavoratori forestali ed e' pronta ad ogni iniziativa di lotta, se il Governo non recupera nella legge Finanziaria tutte le risorse necessarie per garantire un futuro alla forestazione e a tutti i lavoratori impegnati nel settore''. Ad affermarlo e' il segretario regionale della Cisl Luigi Sbarra. A giudizio di Sbarra sono ''contraddittori e irresponsabili i comportamenti del Governo nazionale che a parole sostiene di volere aiutare e rilanciare lo sviluppo e l' occupazione nel Mezzogiorno, mentre nei fatti taglia risorse e investimenti al Sud e soprattutto alla Calabria, cosi' come sta avvenendo nel settore della forestazione, mettendo in discussione il futuro del settore e il lavoro di 11 mila calabresi''. ''Nonostante le denunce della Cisl e dell' intero movimento sindacale, e alla grande mobilitazione sostenuta anche dai forestali calabresi contro la Finanziaria il 30 novembre scorso - continua Sbarra - il Governo ad oggi non ha inteso assumere nessuna iniziativa legislativa finalizzata a ripristinare i 160 milioni di euro necessari a garantire il proseguo delle attivita' di forestazione nel triennio 2005-2007, salvaguardando in tal modo il lavoro e l' occupazione nella terra piu' disoccupata d' Europa''. Ad avviso della Cisl calabrese ''gravissimo e', inoltre, l' atteggiamento di copertura e di complicita' della Giunta regionale che anche in questa vertenza, con il suo silenzio, dimostra l' inconsistenza politica e istituzionale, oltre che la mancanza di autorevolezza nel rapporto col Governo nazionale per tutelare e difendere gli interessi economici, sociali e occupazionali della Calabria''. ''Il Governo nazionale e quello regionale - conclude Sbarra - con tali comportamenti si stanno assumendo la grande responsabilita' di provocare un' inasprimento delle tensioni tra i lavoratori e nel territorio, i cui primi effetti saranno una serie di iniziative di lotta forti ed eclatanti che metteremo in campo come sindacato gia' nei prossimi giorni per difendere i sacrosanti interessi della Calabria, e rivendicare il diritto al lavoro dei forestali, ma anche dei tanti disoccupati''.

Proclamati tre giorni di mobilitazione per i lavoratori LSU/LPU

02/12 ''Il disagio e l' incertezza in cui vivono i lavoratori Lsu-Lpu viene aggravato ogni giorno di piu' per effetto da una parte dell' azione confusa e dei ritardi inammissibili della Giunta regionale, e dall' altra delle previsioni contenute nelle Legge Finanziaria del governo nazionale''. A sostenerlo sono le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil che hanno anche indetto tre giornate di mobilitazione per il 7, 9 e 10 Dicembre, con sit-in davanti l' assessorato al Lavoro a Catanzaro. La finanziaria, a giudizio dei sindacati, ''oltre a non garantire i sussidi agli Lsu per gli anni successivi al 2005, non prevede nessuna misura a sostegno delle politiche di stabilizzazione, non ripropone norme di sostegno alle fuoriscite per i lavoratori piu' anziani, e, con il blocco totale delle assunzioni nel pubblico impiego ed i tagli alla spesa degli enti locali, vanifica anche le ipotesi di stabilizzazione che molti comuni calabresi avevano avanzato aderendo al bando relativo alla Legge Regionale 20 e che riguardano oltre 1200 lavoratori che gia' svolgono servizi essenziali alle comunita' locali''. ''E' semplicemente intollerabile - sostengono Cgil, Cisl e Uil - che la Giunta regionale, nonostante le pressioni del sindacato e malgrado avesse intascato un impegno a discutere del bacino calabrese da parte del Ministero del Lavoro nell' incontro conquistato con la manifestazione del 26 maggio scorso, non abbia sentito il bisogno di aprire questo tavolo alla luce del sole, con proposte, piani e progetti, e si sia accontentata di chiedere solo qualche spicciolo e solo per le fuoriuscite volontarie, che non costituiscono propriamente una politica per il lavoro. Al contrario altri, la Campania, la Sicilia, continuano a trattare su interventi ben piu' corposi e non da oggi, visto che nel 2004 stabilizzazioni ne hanno fatto diverse; in Calabria neanche una. Inoltre se si fossero rispettati i tempi della Legge 20, e se la Giunta avesse mantenuto l' impegno assunto ad aumentare le risorse previste in bilancio per la prima annualita', le richieste avanzate dai comuni avrebbero potuto essere soddisfatte e non si sarebbe incappati nelle misure delle finanziaria che oggi rischia di renderne impossibile l'applicazione. Tra l' altro - prosegue la nota dei sindacati - come sempre al danno si aggiunge la beffa perche' gli Lpu continuano a non pagarsi e molti di loro rischiano di saltare qualche mensilita' per effetto del contenzioso che si e' aperto tra la Regione e i comuni per effetto delle cosiddette 'compensazioni'''. Cgil, Cisl e Uil, dopo lo sciopero generale del 30 novembre, hanno quindi deciso di ''chiamare i lavoratori alla lotta per avere certezza dei pagamenti dei sussidi, certezza del prosieguo delle attivita' per il 2005, un incontro con il Governo per la garanzia dei finanziamenti, un piano credibile di stabilizzazione e l' attuazione delle legge 20 con il pieno rispetto di tempi e procedure, garanzia di trasparenza e decisioni immediate che consentono anche ai comuni interessati di deliberare entro l' anno''.

La Triplice scive al viceministro Baldassarri “Forestali, situazione sociale esplosiva”

02/12 ''Il mancato inserimento nella Finanziaria dell' emendamento per lo stanziamento di 160 milioni di euro per consentire il proseguimento dell' attivita' degli undicimila forestali calabresi sta determinando una situazione sociale esplosiva ed un gravissimo stato di tensione tra i lavoratori''. Lo affermano le segreterie nazionali e regionali della Calabria dei sindacati confederali di categoria in una lettera inviata al viceministro dell' Economia, Mario Baldassarri, ed al sottosegretario Giuseppe Vegas. Nella missiva i vertici nazionali e regionali di Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil chiedono a Baldassarri e Vegas un ''incontro urgente'' per un esame della situazione provocata dal mancato inserimento dell' emendamento. ''La non previsione delle risorse - affermano i sindacati - produrra' certamente un licenziamento in massa ed un durissimo conflitto sociale. Da qui la necessita' di un grande senso di responsabilita' da parte di tutti''. Secondo Michele Presta, segretario generale della Flai-Cgil della Calabria, ''ci sono ancora alcuni settori della politica e della societa' calabrese, del Governo centrale e della Giunta regionale che non hanno ben compreso la gravita' e la drammaticita' della situazione che si verrebbe a determinare qualora nella discussione al Senato non venisse recuperato l' emendamento alla legge finanziaria che prevede l' impegno delle risorse economiche per il mantenimento dei livelli occupazionali''.

Sulla vertenza Carisiel-Intersiel interviene la CGIL “La Telecom ha fallito. Buona solo a consumare risorse”

02/12 ''La partecipazione dei lavoratori di Carisiel ed Intersiel allo sciopero generale del 30 novembre deve essere sottolineata per alcune sue peculiarita'. Infatti il coordinamento nazionale Fiom, Fim E Uilm di Finsiel ha esteso a otto ore l'adesione per le gravi difficolta' in cui versa il gruppo''. E' quanto afferma, in una nota, Vladimiro Sacco, responsabile del Dipartimento industria della Cgil di Cosenza. ''Si tratta - aggiunge Sacco - di aziende di eccellenza nel mondo informatico in cui la qualita', la professionalita' ed il sapere del personale sono state patrimonio utile alla affermazione di Telecom nel settore. D'altra parte per quanto riguarda la specificita' calabrese queste aziende hanno portato, negli ultimi anni, un patrimonio di oltre 430 miliardi di vecchie lire ad un' azienda che non solo non e' stata capace di consolidare nemmeno un posto di lavoro, ma considera oggi Carisiel ed Intersiel due vecchi calzini da buttare via, non senza la speranza di raccogliere ancora qualche soldo. Anche se, questi vecchi calzini, hanno reso agevole ai piedi di Telecom di percorrere un cammino che, nel corso degli ultimi dieci anni, l' ha vista consolidarsi leader del settore informatico in Italia ed Europa, ed oggi, dismissione dopo dismissione, intende procedere alla chiusura della sua esperienza in un settore strategico come quello dell' Ict, ponendo in vendita l'intero gruppo Finsiel-Telecom''. Sacco richiama ''l' attenzione delle forze politiche, sociali ed istituzionali affinche' esercitino un' azione sinergica, pretendendo che Telecom garantisca a queste aziende e a questi lavoratori che abbiano le migliori opportunita' di essere collocate sul mercato. In questo contesto l' evidente incompetenza ed incapacita' della gestione del settore della new economy da parte della Giunta regionale e del suo presidente che, da piu' anni, mantiene tale delega senza mai essere stato ad un confronto con le parti interessate, emergono in modo evidente. La Regione continua, ancora oggi, a privilegiare il rapporto con Telecom Italia sia direttamente che per tramite delle aziende ad essa collegate, mentre Telecom dopo aver effettuato la raccolta delle risorse disponibili in Calabria va via alla chetichella, non dando ascolto nemmeno alle richieste sindacali di un confronto, in sede locale, per la verifica dei piani che erano stati presentati dalle aziende nei mesi scorsi. E nell'andare via lascia, anche, una rete inefficiente, insufficiente, che con una politica dimissionaria ha gia' costretto tutte le aziende degli appalti telefonici, presenti in Calabria, ad una crisi impressionate, che ha messo in condizioni di poverta' oltre 1.500 lavoratori della telefonia. E' giunto il tempo di dire a Telecom che deve andare via dalla Calabria, offrendo, ad altre aziende del settore telefonico, l' opportunita' di effettuare investimenti in Calabria per recuperare al piu' presto lo scarto nell'offerta di servizi che soffriamo sia nella pubblica amministrazione che nelle imprese e garantendo, in tal modo, anche migliori servizi telefonici a tutti i cittadini''. Se da una parte si dovrà agire su Telecom per costringerla a ricercare le migliori soluzioni per il personale e le aziende, in sede locale si dovranno trovare convergenze affinché le amministrazioni locali, le imprese le associazioni datoriali e dei lavoratori, spingano con iniziative pressanti la giunta regionale a mettere a disposizione le risorse aggiuntive del POR Calabria. Oggi assistiamo ad un balletto di bandi e di somme che facendo finta di metterli a disponibilità non giungono mai alla conclusione ed alla reale disponibilità operativa e, quindi, occupazionale. Il caso di T&SI e/o degli ex Telcal è esemplificativo, da più di un anno si rincorrono soluzioni, in questi ultimi mesi la “regione” prospetta possibili soluzioni con la nascita del consorzio di imprese locali “CLIC, ma ancora ad oggi non è data soluzione ai lavoratori che la aspettano da tempo.
Per altro ancora ad oggi, CLIC non ha presentato alcun piano industriale che dica quali siano gli investimenti propri che intende effettuare. Non vorremmo che, ancora una volta, ci si trovasse di fronte ad un atteggiamento di attesa e di utilizzo delle sole risorse pubbliche. D’altra parte nelle aziende che fanno parte di CLIC non esistono relazioni sindacali e l’insediamento del sindacato in queste aziende non è certamente facile. Da mesi nonostante le dichiarazioni effettuate, aspettiamo che il consorzio si confronti con le organizzazioni sindacali confederali e di categoria.
È quindi indispensabile che per il “mercato informatico calabrese” si rendano disponibili tutte le risorse finanziarie con le quali, molte imprese potrebbero non solo garantire gli attuali posti di lavoro ma potendo effettuare ricerca verso nuovi prodotti da poter offrire al mercato e non solo a quello calabrese, si creerebbe nuova occupazione. In questo caso anche Intersiel, Carisiel e tante altre aziende in crisi del settore, potrebbero trovare giovamento rendendo disponibili le molte professionalità esistenti. In particolare riteniamo interessante l’approfondimento su un ragionamento che colga l’esigenza, da più tempo manifestata, da tanti soggetti sociali e politici calabresi e meridionali, della necessità di una banca del sud. Potrebbe risultare interessante la possibile sinergia che si otterrebbe con Carisiel che di gestione di banche si è occupata e si occupa (Carime, Carisiel, BPU). Nell’ambito delle vigenti normative la giunta regionale potrebbe rendersi promotrice ed attivarsi in tal senso e, nel diventare propositiva per il resto delle regioni meridionali potrebbe rendere disponibile, anche, la professionalità presente in Carisiel.
La situazione non è certamente facile e risulta evidente di come siano necessarie ed improcrastinabili le risposte, ci chiediamo se questa Giunta e questo Presidente da sempre incapaci di dare soluzioni alle necessità di sviluppo della nostra regione possano comprendere ed avere a cuore le sorti di un settore che soffre oramai di una crisi profonda e che, fino a poco tempo fa, rappresentava uno dei volani importanti per dare impulso alla sviluppo di questo nostro disastrato territorio.

Laurito (CGIL) “Con i tagli della finanziaria siamo all’impoverimento”

02/12 ''Con la Finanziaria 2005, pur di mantenere fede agli impegni assunti con i ''poteri forti'', il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, vuole abbassare le tasse ai ricchi facendo pagare il conto alle fasce piu' deboli (lavoratori dipendenti, pensionati, anziani, ecc.), e soprattutto alle popolazioni del Mezzogiorno. Dopo l'annunciato taglio del finanziamento nazionale per i forestali (160 milioni di Euro), che se dovesse essere approvato anche dal Senato comportera' la disoccupazione per ben 11mila padri di famiglia calabresi, la Finanziaria prevede altri provvedimenti iniqui e profondamente penalizzanti che minano pesantemente il gia' misero reddito delle lavoratrici e dei lavoratori agricoli'', a sostenerlo, anche a nome della Fai cisl e della Uila Uil, e' il segretario comprensoriale della Flai Cgil Pollino - Sibari Tirreno,Vincenzo Laurito. ''L'articolo 21 bis, primo comma, del disegno di legge della Finanziaria prevede, infatti, che l'indennita' di disoccupazione speciale prevista sia dimezzata. Questo provvedimento, nella sola provincia di Cosenza, - afferma Laurito - interessera' 38 mila lavoratori che integrano il loro reddito, modesto e precario, con questa indennita'. Ma la scure berlusconiana non si ferma qui. Sempre l'articolo 21 bis, al secondo comma, - continua il segretario della Flai - prevede che le lavoratrici agricole per avere diritto all'indennita' di maternita' devono possedere un'anzianita' di iscrizione negli elenchi anagrafici di almeno 51 giornate in ciascuno dei due anni precedenti alla domanda. Anche in questo caso - per Vincenzo Laurito - si tratta di una norma probabilmente incostituzionale, ma sicuramente discriminatoria che colpisce i soggetti piu' deboli di un settore precario e che rende piu' difficile l'esercizio di un diritto essenziale. Per contrastare questo disegno, che tende a impoverire sempre piu' chi e' povero a vantaggio dei ricchi, per il prossimo 10 dicembre, - annuncia - e' stato proclamato lo sciopero nazionale dei lavoratori agricoli. La manifestazione nel comprensorio Pollino - Sibari - Tirreno si terra' presso l'azienda agricola ''Osas'' di Cammarata e vedra' la partecipazione dei segretari regionali di categoria. Contemporaneamente saranno mobilitati i sindaci, il signor Prefetto e il presidente della Provincia di Cosenza perche' ognuno intervenga, secondo la propria autorita', sul governo per evitare che questi iniqui provvedimenti possano concretizzarsi e provocare una forte tensione sociale con prevedibili problemi di ordine pubblico. Nei prossimi giorni, se non si verificheranno fatti nuovi, come Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil - conclude il segretario comprensoriale della Flai - daremo vita a iniziative di lotta piu' incisive ed eclatanti''.

Alta partecipazione allo sciopero. La Triplice soddisfatta

30/11 Soddisfazione completa da parte dei segretari regionali di Cgil Cisl e Uil per l'adesione allo sciopero generale contro la manovra finanziaria. In Calabria oltre il 75% dei lavoratori, secondo alcuni dati sindacali, ha deciso di astenersi dal lavoro in segno di protesta. In tutti i capoluoghi provinciali si sono svolte manifestazioni durante le quali sono state illustrate le motivazioni della protesta. Nel settore privato le maggiori astensioni dal lavoro si sono avute nelle aziende edilizie. Totale e' stata l'adesione dei lavoratori del porto di Gioia Tauro ed al call center delle Poste di Reggio Calabria hanno deciso di sciopero oltre l'80% degli addetti. Negli enti locali, secondo la Cisl, si e' avuta una percentuale di adesione allo sciopero del 65%, mentre in altri settori del pubblico impiego la partecipazione e' stata maggiore. A Catanzaro il segretario della Cisl, Luigi Sbarra, ha detto che ''i lavoratori calabresi hanno dato, aderendo allo sciopero, un grande segnale di maturita'. Il sindacato sta contestando la finanziaria del governo Berlusconi nel merito delle norme previste. Il nostro non e' uno sciopero politico. In Calabria, ad esempio, siamo preoccupati perche' improvvisamente da questa legge finanziaria sono scomparsi i fondi per il piano triennale della forestazione. E poi per la Calabria questo governo ha riservato una ulteriore sorpresa. Il Governo, nonostante esistano dei progetti esecutivi, non garantisce piu' la copertura finanziaria per la realizzazione di tre lotti della Statale 106 Jonica''. Alla manifestazione organizzata a Cosenza, alla quale hanno partecipato oltre duemila persone, e' intervenuto il segretario regionale della Uil, Roberto Castagna secondo il quale ''l'adesione allo sciopero e' stata altissima e questo carica ancor di piu' il sindacato di responsabilita' future. Nella manovra finanziaria - ha aggiunto - il governo non ha previsto nessun tipo di sostegno in favore del Mezzogiorno. Il Sud viene praticamente abbandonato al suo destino mentre il governo si dedica ad una riforma fiscale che e' un bluff per i ceti poveri''. Il segretario regionale della Cgil, Fernando Pignataro, partecipando alla manifestazione di Reggio Calabria ha detto fatto riferimento ad una ''adesione massiccia allo sciopero. A Reggio poi c'e' stata una partecipazione corale e passionale alla manifestazione. Quella realizzata dal governo e' una manovra fiscale dove i lavoratori dipendenti risparmieranno, forse, poco meno di un euro al giorno. Una operazione che sostanzialmente toglie ai poveri e da ai ricchi''. Durante le manifestazioni non sono mancate le critiche mosse dai rappresenti sindacali all'attivita' della giunta regionale. Il segretario regionale della Cisl ha parlato di ''incapacita' nel creare sviluppo''. ''Nella nostra regione - ha aggiunto - abbiamo tutti gli indicatori negativi, e questo accade da quando la Calabria e' governata dal centrodestra. Il governatore farebbe bene a riflettere su questo dato''. Per il segretario della Uil, invece, in Calabria ''esiste una situazione di grave crisi, con lo smantellamento di molti settori produttivi. Si pensi ad esempio al tessile ed ai rischi che sta correndo quello informatico''.

Cavallaro (Cisal) “Scelte economiche del Governo regionale carenti”

30/11 ''Le scelte economiche del Governo continuano a deludere le attese della popolazione calabrese''. Lo afferma Nicola Maria Cavallaro, segretario generale della Cisal che, in occasione dello sciopero generale,ribadisce il 'no' della propria organizzazione ''anche e soprattutto al continuo processo di penalizzazione messo in atto ormai da tempo dal Governatore della Regione''. Per Cavallaro, in particolare, ''l' atteggiamento del presidente della Giunta regionale demotiva le attese dei giovani, mette in crisi il complessivo sistema lavorativo, scoraggia l' ascesa dei piccoli e medi imprenditori, pone seri ostacoli di fronte all' auspicato sviluppo socio-economico e culturale che e' alla base della nuova politica di rilancio della vertenza Calabria''. ''Sulle novita' fiscali di questi ultimi giorni - prosegue Cavallaro - c' e' il giudizio negativo della Cisal che continua a chiedere un confronto. I lavoratori calabresi restano amareggiati per le ultime sortite del governo Berlusconi e c' e', inoltre, da sottolineare che le recenti e avvilenti statistiche sul costo del danaro a Vibo Valentia (il doppio rispetto ad una qualsiasi provincia del nord) hanno acceso un serio e preoccupante allarme nelle idee dei giovani operatori economici, molti dei quali sono stati costretti a fare dietro-front in direzione della realizzazione di alcuni progetti ideati per favorire produzione ed occupazione''. Per la Cisal ''l' azione del governo regionale resta carente sul piano piu' complessivo con particolare riferimento all' incapacita' di operare in riferimento alle politiche comunitarie per il lavoro e l' occupazione offrendo ai giovani come ultima speranza l' emigrazione. Non provengono risposte diverse - prosegue ancora Cavallaro - alle domande su una sanita' piu' competitiva, mentre si riducono sempre piu' al lumicino le speranze per contare su un pieno recupero dei servizi sociali che non rappresentano piu' alcun serio punto di riferimento per chi versa nel piu' grave stato di bisogno. Infine non si registra alcuna proposta seria e concreta sul fronte della lotta alla criminalita'''.

Tramonti (CISL) “Incontro a Roma primo risultato per la vertenza Foderauto”

30/11 ''La convocazione presso il Ministero delle Attivita' produttive alla presenza della Presidenza del Consiglio dei Ministri rappresenta un primo risultato positivo conseguito, nella vertenza Foderauto, dalla lotta del sindacato e dei lavoratori''. Lo sostiene Paolo Tramonti, segretario organizzativo della Cisl di Cosenza con delega all' Industria. ''La riunione di domani a Roma - sostiene Tramonti - e' un primo importante passo sulla strada del recupero e del rilancio della Foderauto Bruzia di Belvedere Marittimo un' azienda storica del tessile calabrese la quale vanta un notevole patrimonio umano, professionale e tecnologico. La solidarieta' politico-istituzionale dimostrata nella giornata di lotta del 29 novembre non va assolutamente dispersa ed in questo senso si auspica la presenza di tutti i livelli istituzionali all' incontro di Roma. A partire dal Governo regionale - prosegue la nota - che dovra' essere presente ai massimi livelli per far fronte comune con sindacato e i lavoratori nei confronti del Governo nazionale, dimostrando cosi' nei fatti che la Foderauto rappresenta per la Calabria quello che la Fiat o altri grandi gruppi industriali rappresenta per le altre Regioni. In ogni caso - conclude Tramonti - la mobilitazione in atto continuera' fino a quando non verra' una volta per tutte ritirato lo scellerato progetto di ridimensionare o peggio ancora chiudere l'importante azienda del cosentino''.

Tre le manifestazioni principali per lo sciopero generale di oggi in Calabria

29/11 Sono tre le manifestazioni principali in programma in Calabria per lo sciopero generale del 30 contro la finanziaria. A Catanzaro il segretario generale della Cisl Calabria, Luigi Sbarra, concludera' la manifestazione che si terra', con inizio alle ore 10, alla Cassa edile. A Reggio Calabria, invece, sara' presente il segretario della Cgil, Fernando Pignataro, che terra' un'assemblea in un cinema cittadino. A Cosenza invece e' prevista la partecipazione del segretario regionale della Uil, Roberto Castagna, che concludera' l'assemblea unitaria che si terra' nel Cinema Italia. Altre manifestazioni sono previste negli altri capoluoghi di provincia e nella piana di Gioia Tauro.

Sbarra (CISL) “Uno sciopero contro una manovra antisociale e antimeridionale”

29/11 Luigi Sbarra, Segretario Generale Cisl, a proposito dello sciopero di domani, nota come la manovra Finanziaria sia ''dal chiaro stampo antisociale e antimeridionale, che riduce la spesa sociale ed annulla inesorabilmente ogni ipotesi di rilancio del Mezzogiorno e della Calabria in particolare, allargando la forbice dello sviluppo tra aree forti e aree deboli.La risposta del Sindacato Confederale contro la politica economica e finanziaria del Governo sara' forte , determinata , convinta e l'iniziativa di mobilitazione generale del 30 Novembre sara' un primo assaggio di un percorso di lotta che durera' nei prossimi mesi sino a quando non modificheremo scelte e contenuti assolutamente sbagliati, che riducono le prospettive di crescita del paese , che non puntano decisamente su sviluppo , innovazione , ricerca e formazione scaricando il costo della crisi solo sulle fasce deboli del paese. Una mobilitazione per criticare aspramente una manovra economica che non rilancia ne' i consumi ne' gli investimenti, ma premia i ceti piu' ricchi riducendo drasticamente il potere d'acquisto dei redditi medi e bassi. Il declino italiano e' ormai evidente. L'assenza di una vera politica economica, la profonda crisi dell'intero sistema produttivo, la decisione di non tenere sotto controllo l'inflazione e di eliminare ogni forma di dialogo con le parti sociali, sono colpe gravissime dell'attuale Governo, che come gia' avvenuto con le Finanziarie precedenti punta dritto a ridurre stanziamenti ed investimenti al Mezzogiorno per fare cassa e recuperare gran parte delle risorse necessarie al risanamento dei conti pubblici. Una scelta di coerenza, quella dell'Esecutivo, che per l'ennesima volta vara una manovra Finanziaria che blocca lo sviluppo del Sud e della Calabria, annullando qualsiasi ipotesi di rilancio economico, produttivo e occupazionale. Le misure proposte, nonche' la ripartizione delle risorse per lo sviluppo delle aree Meridionali sono inadeguate per procedere ad un riequilibrio territoriale e per favorire la coesione sociale del paese. Una manovra economica che al posto di assumere il Mezzogiorno quale nuova frontiera per la crescita e lo sviluppo dell'intero paese e come snodo fondamentale per una politica di adeguamento delle infrastrutture materiali e immateriali , l'innovazione, la ricerca e la formazione, taglia i fondi e rimodula le risorse precedentemente definite per 5 miliardi di euro pari a quasi 10.000 miliardi di vecchie lire, facendo definitivamente calare il sipario su alcuni provvedimenti come la programmazione negoziata ( patti territoriali,contratti d'area , contratti di programma), il credito d'imposta, il bonus di disoccupazione , il prestito d'onore , la 488 che avevano dato una spinta notevole al sistema delle imprese meridionali per garantire risposte di tipo occupazionale a tanti giovani disoccupati.Alle insidie di una politica economica contro il mezzogiorno c'e' da aggiungere una devolution che propone 21 modelli di istruzione , sanita' , sicurezza diversi e che contribuira' a rendere ancora piu' deboli le regioni a ritardo di sviluppo come la Calabria.Una Finanziaria programmata ad hoc per mettere una pezza ai buchi del bilancio statale, che negli ultimi tre anni sono diventati delle vere e proprie voragini. Il Governo ha pensato bene di tagliare le spese anche per il pubblico impiego. L'Amministrazione Pubblica che, ridotta ormai all'osso dalle continue cure dimagranti prescritte dalle compagini governative di turno, e' costretta a rispondere sempre peggio, in termini di servizi sociali alle esigenze della popolazione. La Finanziaria 2005, infatti, non assicura le risorse necessarie per rinnovare i contratti del Pubblico Impiego scaduti da 10 mesi. Si ripropone , inoltre , il blocco generalizzato delle assunzioni nella pubblica amministrazione estendendo tale provvedimento agli Enti che hanno i bilanci in linea con il Patto di Stabilita'. Tutto questo significa mettere alle corde le amministrazioni pubbliche, costrette ancora una volta a bloccare le assunzioni a tempo indeterminato e favorire la precarizzazione del rapporto di lavoro pubblico attraverso co.co.co e rapporti a tempo determinato. Una Finanziaria inutile e dannosa anche per loro, che saranno i primi ad accollarsi le conseguenze derivanti dai tagli alle spese agli enti locali. Regioni, province e comuni, a fronte di minori disponibilita' di risorse, saranno costretti ad aumentare le imposte e a ridurre, se non addirittura cancellare, i servizi sociali. Quello che ne consegue e' un ulteriore riduzione del potere d'acquisto delle pensioni che gia' negli ultimi dieci anni si e' ridotto del 30%''. Una situazione inaccettabile per la Cisl che rivendica una ''maggiore tutela delle persone piu' esposte ai rischi delle nuove poverta', attraverso il recupero del potere d'acquisto delle pensioni, la costituzione di un Fondo nazionale per la tutela delle persone non autosufficienti, l'eliminazione dei ticket sanitari, la modifica dell'attuale sistema di tassazione, il ripristino di misure a sostegno dei redditi minimi e l'aumento delle pensioni a 516 euro al mese. Ma la Calabria ha una ragione in piu' per scioperare perche' alle difficolta' di un Governo Nazionale che non affronta le questioni dello sviluppo e del lavoro si aggiungono i tagli che la Finanziaria opera verso la regione.Spariscono dalla manovra economica del Governo 160 milioni di euro per finanziare il prosieguo delle attivita' di forestazione in Calabria mettendo in discussione il lavoro di 11.000 forestali ; si riducono gli stanziamenti sul Fondo Nazionale per l'Occupazione con il rischio di tagliare le risorse per garantire il sostegno al reddito dei 10.000 Lsu ed Lpu della Calabria; non si finanziano i megalotti della 106 che interessano i territori di Palizzi , Locri e Catanzaro penalizzando in tal modo la Calabria dove le tratte dell'arteria viaria ionica sono tra le piu' pericolose e costituiscono un freno allo sviluppo''.

Pignataro (CGIL) “Lo sciopero è anche contro l’inadeguatezza della Giunta Regionale”

29/11 ''Occorre far sentire in modo forte la contrarieta', la contrapposizione alle scelte del Governo, all' incapacita' e inadeguatezza della Giunta Regionale e rilanciare una battaglia per la giustizia sociale, per il lavoro, per lo sviluppo'': lo afferma Fernando Pignataro segretario generale Cgil Calabria in relazione allo sciopero di domani. ''L' appello congiunto di Confindustria e Cgil Cisl Uil sul rilancio delle politiche in favore del Mezzogiorno di ieri - sostiene Pignataro - testimonia una preoccupazione e un' attenzione delle imprese e del mondo del lavoro e una continua e pericolosa disattenzione e sottovalutazione dell' Esecutivo e delle forze di maggioranza. In Calabria la situazione e' aggravata dall' assenza complessiva di Governo, da una crisi economica grave, da un impoverimento del tessuto produttivo, da un aumento delle fasce di poverta'''. Per il segretario generale della Cgil calabrese ''il 30 novembre l' Italia del lavoro si ferma, la Calabria si ferma. Un' altra straordinaria giornata di lotta contro il Governo, le sue scelte di politica economica e fiscale, contro il declino in cui e' stato trascinato il Paese. La Finanziaria 2005 conferma una linea dell' Esecutivo che tende a operazioni di cassa, che vuole ridurre le tasse alle categorie medio-alte, facendole pagare ai lavoratori dell' impiego pubblico col rinnovo dei contratti al ribasso, e il taglio di 75.000 occupati nel Pubblico impiego e nella Scuola, ai lavoratori precari e monoreddito, ai pensionati col blocco della pensione''. ''La manovra non affronta la crisi economica e competitiva del nostro Paese - sottolinea Pignataro - non punta sulla qualita' e l' innovazione, sul rilancio e la modernizzazione del nostro apparto produttivo. La stessa Confindustria parla di 'occasione persa' perche' non c' e' una seria politica di incentivazione all' impresa, di sostegno all' innovazione e alla nuova occupazione''.

Di Iacovo (UIL) “Sciopero Generale contro la finanziaria che impoverisce i lavoratori dipendenti e i pensionati”

29/11 ''Lo sciopero e' solo una delle tante risposte di lotta che i lavoratori ed i pensionati opporranno a questo Governo per respingere una legge finanziaria che taglia lo stato sociale e impoverisce ulteriormente lavoratori dipendenti e pensionati''. E' quanto sostiene in una nota il segretario generale della Uil di Cosenza, Benedetto Di Iacovo, circa lo sciopero generale. ''La nostra regione - ha aggiunto - e la provincia di Cosenza, in particolare, hanno tantissime ragioni in piu' per stare pienamente dentro la piattaforma che Cgil, Cisl e Uil nazionali hanno posto a base dello sciopero generale di domani. Siamo una Regione in ritardo di sviluppo e sempre piu' marginale ed estranea ai processi di crescita ed innovazione; impreparata istituzionalmente ed economicamente a ricevere il nuovo federalismo e rispondere alle sfide a cui e' chiamata; incapace di individuare obiettivi ed elaborare adeguate e coerenti strategie; che non sa riconoscere e quindi valorizzare le risorse dei diversi contesti dei territori calabresi; paralizzata da interessi particolari; incapace a chiamare tutte le componenti attive della societa' calabrese a contribuire alla elaborazione e, soprattutto, alla realizzazione di concreti processi di crescita''. ''In tale contesto di degrado - ha proseguito Di Iacovo - di incerta prospettiva e di oscuro futuro, la provincia di Cosenza paga un prezzo alto, poiche' e' alle prese con una forte involuzione del sistema economico e produttivo che vede scomparire interi settori. Oltre alla perdita secca di circa 2000 posti di lavoro nel solo settore industriale in due anni, e lo smantellamento, quasi totale del settore tessile, nonche' quello del calzaturiero, l'informatica, il sistema degli appalti telefonici, bosco-legno, edilizia, sintomatica e' la crisi della Foderauto Brutia con a rischio 350 posti di lavoro diretti e oltre 500 nell'indotto. Se a cio' si aggiungono le gravissime difficolta' e la perdita secca di posti di lavoro in tante altre realta' produttive''. ''Per questo analizzeremo - ha concluso - nel nostro attivo odierno le rivendicazioni con il quadro attivo e i delegati sindacali, al fine di stabilire una articolazione della lotta nei prossimi giorni per settore, territorio, ecc. Cio' per evitare che le nostre elaborazioni, che restano le uniche sul campo, attesa l'inconsistenza assoluta della classe politica regionale, restino sulla carta per molto tempo ancora''.

CGIL e CISL non partecipano all’assemblea della GAD

27/11 Fernando Pignataro e Luigi Sbarra, segretari generali della Cgil e della Cisl della Calabria, ribadiscono la volonta' di non partecipare all' assemblea di domani dei Grandi elettori della Gad e criticano il segretario della Uil, Roberto Castagna, definendo ''tardiva'' la sua dichiarazione di autonomia. ''La nostra decisione di non partecipare all' assemblea - affermano Pignataro e Sbarra - ha lo scopo di salvaguardare l' autonomia del sindacato rispetto alla politica ed ai partiti. L'eventuale presenza alla manifestazione di quadri, delegati e militanti sindacali e' da intendersi, dunque, a livello personale e individuale. Spiace rilevare che il segretario generale della Uil soltanto oggi suoni l' 'inno dell' autonomia' dopo che lo stesso ha partecipato, a differenza dei dirigenti sindacali della Cgil e della Cisl, a numerose e continue riunioni di tutti i partiti, movimenti e componenti organizzate dallo schieramento di centrosinistra in cui si discuteva di programmi e si trattava la candidatura alla presidenza della Regione''. Secondo notizie diffuse dagli organizzatori, i sindacalisti che parteciperanno domani all' assemblea della Gad saranno circa trecento.

Veraldi (CGIL) “Lavoratori del Pubblico impiego mobilitati per lo sciopero contro la Finanziaria del 30”

26/11 ''I lavoratori calabresi della pubblica amministrazione sono mobilitati in vista dello sciopero generale di martedi' prossimo, 30 novembre, contro la Finanziaria''. A sostenerlo, in una nota, e' Luigi Veraldi, segretario generale della Calabria della Funzione pubblica-Cgil. ''La Finanziaria 2005 - aggiunge Veraldi - è una disposizione iniqua che aggrava la situazione economica del Paese e non riesce a garantire le necessarie risposte al mondo della produzione, aggravando ulteriormente il contesto sociale. Grave, in particolare, e' l' attacco in materia fiscale, che attraverso l' eliminazione della progressivita' delle imposte finisce per premiare i piu' abbienti e conseguentemente misura una sicura diminuzione di risorse da utilizzare in investimenti e che comunque produrranno una diminuzione dei servizi. Assurdo appare poi il blocco fino al 2007 del turn over e la diminuzione delle spese di funzionamento, che finira' per indebolire il sistema dei servizi pubblici e le conseguenti risposte ai diritti di cittadinanza, mentre da tempo chiediamo nuove assunzioni a partire dalla stabilizzazione dei lavoratori precari''. Secondo Veraldi, ''in un contesto come questo grave sara' la condizione della Calabria, che dovra' fare i conti con una pubblica amministrazione sicuramente non innovata ed al passo con i tempi e che rischia di cadere nel baratro se si considerano tagli reali alle spese correnti, che stimiamo intorno al 3%''.

La Uil non parteciperà all’assemblea della GAD neanche a livello personale

26/11 La Uil non partecipera' ne' direttamente, ne' con propri rappresentanti a titolo personale all' assemblea dei grandi elettori che domenica dovra' indicare il nome del candidato del centrosinistra alla Presidenza della Regione Calabria. A renderlo noto e' stato il segretario regionale della Uil, Roberto Castagna (nella foto), in una nota. ''La segreteria regionale della Uil Calabria - e' scritto nella nota - ha valutato con le strutture dell' organizzazione l' invito a partecipare all' assemblea degli elettori del centrosinistra convocata per il prossimo 28 novembre 2004 a Lamezia Terme. La segreteria regionale della Uil, escludendo, comunque, un ruolo dell' organizzazione nell' assemblea, esclude anche la partecipazione a titolo individuale dei suoi dirigenti''. ''E' stata una decisione – ha dichiarato Castagna ad un agenzia - presa per salvaguardare l' autonomia del sindacato che abbiamo ribadito, insieme alle altre sigle, gia' ieri. Avevamo lasciato la possibilita' di una partecipazione individuale, ma nel corso della nostra riunione i nostri dirigenti hanno manifestato contrarieta'. Un conto e' partecipare eventualmente ed un altro presentare un elenco di nostri dirigenti. Diventa una forma ambigua. Non ci ritroviamo in questo caso di essere organici ad una assemblea, importante, ma di una parte del mondo politico''.

Trecento sindacalisti parteciperemmo all’assemblea GAD di domenica

26/11 Saranno circa 300 i sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil che parteciperanno domenica prossima all' assemblea del centrosinistra calabrese che designera' programma e candidato per le regionali del 2005. La partecipazione dei sindacalisti sara' a titolo individuale ed e' stata deliberata la scorsa notte dalla Commissione di garanzia costituita dalla Fed calabrese in vista dell' assemblea di domenica. La quota riservata ai rappresentanti sindacali di base e', invece, di circa 30 rappresentanti. Sempre in vista del 28, e' stata deliberata l' accettazione della partecipazione da parte di numerose associazioni politiche e tra queste Progetto Calabrie, che fa capo al cosiddetto movimento dei professori, che avra' 50 delegati. Di particolare significato la domanda, accettata, di partecipazione di due movimenti che fanno capo a due noti esponenti politici in passato nel centrodestra. La Commissione di garanzia e quella per la definizione delle linee programmatiche torneranno a riunirsi nel pomeriggio di oggi, per definire con esattezza l' anagrafe dei 2300 grandi elettori ed i punti di programma da illustrare domenica mattina. Sempre stasera e' nuovamente in programma un incontro con l' Udeur, che ha dichiarato la sua indisponibilita' a partecipare all' assemblea del 28: il tentativo che si fara' e' quello di portare gli esponenti del partito di Mastella magari solo nella fase del dibattito di domenica mattina riservata al programma. La scorsa notte hanno invece deliberato per la partecipazione, dopo le incertezze dei giorni scorsi, i socialisti dello Sdi che hanno riunito la loro direzione regionale. Dal punto di vista politico, prima della riunione del 28 e' fondamentale l' appuntamento di domani, con le direzioni regionali congiunte di tutti i partiti della federazione dell' Ulivo, 24 ore prima della convention fissata al Centro agroalimentare di Lamezia Terme. Obiettivo dei dirigenti della Federazione dell' Ulivo e' quello di cercare di arrivare a domenica con un solo candidato: attualmente sono, infatti, in corsa Agazio Loiero (Dl) e Cesare Marini (Sdi).

Pignataro (CGIL) “Forestali, ennesimo dramma sul fronte occupazionale”

26/11 ''Si profila per la Calabria una ennesima e drammatica situazione sul fronte occupazionale. Non vi e' dubbio, infatti, che la vicenda degli 11.000 lavoratori forestali, che dal primo Gennaio 2005 potrebbero essere licenziati, rappresenti un gravissimo affronto alla gia' precaria e debole economia Calabrese''. E' quanto sostengono in una nota il segretario regionale della Cgil, Fernando Pignataro, ed il segretario regionale della Flai-Cgil, Michele Presta. ''La mancata approvazione - hanno aggiunto - da parte della Camera dei Deputati dell'emendamento alla legge finanziaria comporta il venir meno delle risorse necessarie (160 milioni di Euro annui per il triennio 2005-2007) per il mantenimento dei livelli occupazionali. E' assolutamente urgente e necessario che, nella discussione al Senato, venga ripresentato ed approvato l'emendamento prima richiamato. E' inpensabile, infatti, che, nel mentre il Governo discute in questi giorni, ed in malo modo, di riduzione delle tasse, soprattutto per i redditi alti, si continui a tagliare risorse per il Mezzogiorno''. ''Diventa ancora piu' grave - hanno proseguito i due sindacalisti - nel caso specifico, se si pensa al fatto che verrebbero penalizzate, innanzitutto, le aree interne della Regione, quelle aree cioe' che in questi anni hanno visto un progressivo e continuo abbandono delle popolazioni, con il conseguente degrado del territorio, e che percio', meritano una particolare attenzione, per la salvaguardia idrogeologica, della conservazione e dell'utilizzo del bosco, e piu' in generale per lo sviluppo delle aree di collina e di montagna che rappresentano il 90% del territorio Calabrese. Si fa, percio', appello al Governo Nazionale, per ripensare e modificare le scelte sbagliate di politica economica, che mortificano la Calabria e decine di migliaia di famiglie che lavorano e vivono nel settore della forestazione''. ''Si chiede alla giunta regionale - ha concluso - un impegno piu' incisivo e forte, che si rivolga al Governo ed alla sua maggioranza, senza atteggiamenti remissivi ed inconcludenti, ma pretendendo con determinazione, cosa che e' finora mancata, impegni precisi in direzione di investimenti, risorse e sviluppo per la Calabria, a cominciare dalla questione forestazione''.

Sbarra (CISL): “La Calabria tagliata fuori dai finanziamenti che servivono a rammodernare la 106”

26/11 La Calabria e' stata ''tagliata fuori dai finanziamenti'' per l' ammodernamento della statale 106 ionica. A sostenerlo e' stato il segretario generale della Cisl Calabria, Luigi Sbarra. ''La ss 106 - ha sostenuto Sbarra - si sviluppa lungo la costa Ionica interessando molti centri turistici ed agricoli che hanno notevole disponibilita' di risorse territoriali. Da tempo sosteniamo l' importanza della grande infrastruttura non solo quale via di comunicazione, ma anche quale precondizione naturale per ogni ipotesi o prospettiva di sviluppo economico, produttivo, occupazionale di un esteso territorio regionale. Lo sviluppo di tali insediamenti si e', in buona parte, canalizzato lungo l' arteria che ha finito per assumere un ruolo di supporto alla urbanizzazione costiera. La statale, gia' individuata come corridoio 8, assolve, inoltre, alla funzione di asse dorsale interregionale, ed insieme alla Autostrada A/3 costituisce l' ossatura portante del sistema trasportistico veicolare meridionale''. Dopo avere sottolineato che i crescenti volumi di traffico ''hanno accentuato le condizioni di pericolosita''', Sbarra ha sostenuto che la statale 106 ''rappresenta un formidabile ostacolo ad una seria ripresa economica di tutta la parte Ionica della Calabria. E' improcrastinabile - ha aggiunto - avviare i lavori di ammodernamento che l' attuale Governo ha inserito tra i progetti prioritari delle Grandi Infrastrutture. La Legge Obiettivo avrebbe dovuto garantire il rilancio di tutte le attivita' necessarie per addivenire alla esecuzione quanto meno dei primi macrolotti dei quali e' stato gia' completato l' iter progettuale propedeutico all' appalto dei lavori. L' ammodernamento della ss 106 e' articolato in 11 macrolotti per i quali occorre un impegno di spesa previsto in 10.533 milioni di euro. Ad oggi sono stati pubblicati i bandi di gara per gli interventi megalotto 1 Locri, Megalotto 2 Catanzaro, Palizzi secondo Lotto, Lotto 8 Scanzano, Lotto 9 Pisticci. Di questi solo i lotti ordinari 8 e 9, entrambi in Basilicata, risultano dotati di copertura finanziaria per un importo di 143 milioni di euro e sono stati gia' consegnati alle imprese esecutrici. Per l' avvio di tutti i lotti in appalto il Governo Nazionale aveva assicurato la copertura finanziaria''. ''La Calabria invece - ha aggiunto Sbarra - nell' assordante silenzio dell' attuale Governo Regionale, risulta penalizzata dalla mancata disponibilita' finanziaria ed allo stato non risultano ne' in sede Cipe, ne' al Ministero per le Infrastrutture, ne' tanto meno in Finanziaria risorse programmate a tale scopo. Rispetto a tale evidente distrazione e penalizzazione del Governo verso la Calabria vorremmo chiedere alla Regione ed agli Enti Locali territorialmente interessati quali iniziative intendono assumere per rivendicare una maggiore considerazione dello Stato verso un territorio i cui indicatori economici e sociali sono tutti negativi anche per la inadeguatezza delle infrastrutture viarie, ferroviarie, portuali ed aeroportuali''. ''Questa situazione - ha proseguito il segretario della Cisl - risulta estremamente grave in quanto vengono disattesi tutti i programmi per l' avvio dell' ammodernamento della ss 106 per le tratte che interessano la Calabria e questo dimostra l' assoluta inconcludenza ed il dinamismo parolaio dell' attuale Giunta regionale brava soltanto ad illudere le popolazioni su presunti e quasi certi avvii dei lavori di adeguamento e di messa in sicurezza dell' infrastruttura viaria ionica. La Cisl calabrese ha gia' impegnato la Cisl nazionale ad esercitare il massimo di pressione sociale sul Governo e sui Ministeri interessati per recuperare la certezza delle risorse necessarie per i lavori di ammodernamento della statale soprattutto nelle tratte che toccano la Calabria''. ''Occorre - ha concluso Sbarra - che anche gli Enti Locali, a cominciare dalla Regione, attivino una funzione di pressione istituzionale sul Governo affinche' lo stesso proceda, senza ulteriori indugi, all' immediata copertura finanziaria, pari a 1.324 milioni di euro, quantomeno delle tre opere gia' in appalto: Megalotto 1 Locri, Megalotto 2 Catanzaro e variante Palizzi secondo lotto che sono in gara dal maggio scorso e che subiscono pesanti ritardi rispetto al cronoprogramma previsionale di appalto e consegna dei lavori con conseguente slittamento dei tempi di esecuzione''.

Soddisfazione della ALAI/CISL sulla mobilitazione degli LSU-LPU delle Serre cosentine

25/11 ''Grande soddisfazione per la massiccia adesione dei lavoratori Lsu-Lpu dei comuni ricadenti nelle Serre cosentine alla giornata di mobilitazione e di lotta bloccando servizi e creando inevitabili disagi ai cittadini'' e' stata espressa dal presidente provinciale dell' Alai-Cisl Mauro Venulejo. ''Il percorso di mobilitazione - ha sostenuto Venulejo - iniziato da Castiglione Cosentino nei giorni scorsi e proseguito oggi con lo sciopero degli Lsu-Lpu delle Serre cosentine continuera' nelle prossime settimane coinvolgendo gli Lsu e gli Lpu dell' intera provincia per tenere alta l' attenzione sul dramma umano e sociale in cui versano i precari calabresi, costretti a vivere con sussidi da fame e spesso non erogati come nel caso degli Lpu, e per lanciare un segnale forte alla Regione Calabria affinche' delinei con chiarezza il percorso di stabilizzazione''.

Cgil Cisl e Uil sull’assemblea della GAD “Partecipiamo a titolo personale”

25/11 “Non risultano trattative per garantire quote di partecipazione al sindacato o polemiche tra le OO.SS. e rappresentanti di partiti o movimenti all' assemblea dei grandi elettori del centrosinistra di domenica prossima. A sostenerlo, in una nota congiunta, sono i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Fernando Pignataro, Luigi Sbarra e Roberto Castagna. “CGIL-CISL-UIL della Calabria considerano la Manifestazione “Decidere per Vincere” – prosegue la nota - programmata dal Centrosinistra per il prossimo 28 Novembre, importante, positiva e innovativa sotto il profilo metodologico, politico e organizzativo, in quanto favorisce, tra l’altro, la piena partecipazione del sistema delle rappresentanze economiche, sociali e culturali, delle Associazioni e dei movimenti calabresi alle scelte strategiche e programmatiche finalizzate ad assicurare alla nostra Regione, per i prossimi anni, processi autentici di sviluppo, di crescita socio-economica, produttiva e occupazionale. CGIL-CISL-UIL confermano il proprio interesse a realizzare ogni utile azione di confronto con il centrosinistra calabrese sulle problematiche legate alla definizione della proposta programmatica per sostenere percorsi concreti di innovazione e modernizzazione della nostra Regione. Le regole delle OO.SS. e l’importanza che è attribuita all’autonomia del sindacato non permettono, però una partecipazione diretta di CGIL-CISL-UIL all’Assemblea suddetta. Tanti dirigenti sindacali, quadri e militanti hanno manifestato un grande interesse alla iniziativa e la volontà a partecipare a livello individuale. Questa è la posizione ufficiale del Sindacato

Soddisfazione della CGIL per i risultati delle RSU del Pubblico Impiego

24/11 La segreteria della Cgil Funzione pubblica della Calabria ha manifestato, in un comunicato, ''grande soddisfazione per i risultati delle elezioni per il rinnovo delle Rsu nel pubblico impiego''. ''La segreteria regionale Fp-Cgil - e' scritto nella nota - ringrazia le migliaia di lavoratori pubblici calabresi che con il loro voto hanno contribuito in maniera consistente al successo nazionale. Nel pubblico impiego le liste Fp-Cgil hanno registrato una percentuale di voti pari al 25% registrando un +2,5% rispetto al 2001. Notevoli affermazioni si sono registrate nel comparto sanita', dove si evidenzia il dato esaltante della Asl 7 di Catanzaro dove la Fp-Cgil ha quasi raddoppiato i consensi passando da 266 voti del 2001 a 455 del 2004 e diventando il primo sindacato. La Fp-Cgil e' prima nella Asl 2 di Castrovillari e in quella di Vibo Valentia''. ''Grandi affermazioni - ha sostenuto il segretario generale Luigi Veraldi - si sono avute negli enti locali, dove, oltre alla conferma della rappresentanza Cgil nei Comuni in cui sono state presentate liste nel 2001, si registra la conquista di ulteriori Comuni in tutte le Province a fronte di un aumentato numero di liste presentate. Nei Comuni di Castrovilllari, Corigliano, Acri, Cosenza, Catanzaro, Crotone, Locri la Fp-Cgil e' il primo sindacato. Nel comparto ministeri notevoli affermazioni, con le liste Cgil risultate al primo posto al Tribunale di Castrovillari, alla Direzione provinciale del tesoro di Cosenza, alla Prefettura di Cosenza, al Tribunale ed alla Prefettura di Crotone, alla Corte dei Conti di Catanzaro, al Tar di Reggio Calabria, alla Procura della Repubblica di Vibo Valentia ed a quella di Reggio Calabria. Anche nelle sedi provinciali, sub-provinciali e regionali dell' Inps di Catanzaro la Fp-Cgil e' risultata il primo sindacato. Lo stesso all' Inpdap di Reggio Calabria ed all' Inps di Vibo Valentia. Ai vigili del fuoco di Catanzaro, con oltre il 48% delle preferenze la Fp-Cgil si afferma al primo posto''. ''I dati complessivi, conteggiati quasi al 90% - ha aggiunto Veraldi - registrano nella Regione Calabria un aumento nel comparto sanita' di oltre il 2%, come pure negli enti pubblici non economici. Negli enti locali si conferma l' insediamento della Fp-Cgil con numerosi comuni grandi e piccoli conquistati per la prima volta. Nelle aziende e agenzie fiscali si registra una conferma dei dati precedenti. La segreteria regionale di Fp-Cgil, insieme ai rappresentanti eletti su tutti i posti di lavoro, continuera' ed intensifichera' le sue battaglie per la difesa dei diritti, dello stato sociale, per la difesa dei diritti dei lavoratori, per un paese unito e solidale''.

Cavallaro (Cisal) “Sui fondi UE la Calabria e il sud sono a rischio”

24/11 ''Il Sud corre il serio rischio, se non recuperera' celermente nelle infrastrutture e nel quadro della legalita' innovando nel contempo il genere delle sue produzioni e ammodernando l' agricoltura, di dover affrontare l' urto abbastanza prossimo dei paesi rivieraschi del Mediterraneo e quelli dei Balcani, avvantaggiati da un costo del lavoro e dei sistemi sociali estremamente bassi''. Lo afferma, in una dichiarazione, Francesco Cavallaro, segretario generale della Cisal. ''Ancora una volta il Meridione ed in particolare la Calabria - sostiene Cavallaro - devono registrare record estremamente negativi sul piano economico e sociale. Dallo studio di Unioncamere e dell' Istituto Tagliacarne emergono dati sconfortanti che dovrebbero far riflettere sulle tante iniziative scarsamente efficaci avviate dai governi che si sono succeduti negli ultimi dieci anni''. Per Cavallaro ''spesso si e' operato senza mettere a fuoco i reali problemi e con assoluta mancanza di un progetto di sviluppo che fosse accompagnato da una politica opportuna per gli investimenti e che doveva, necessariamente, essere supportata dal sistema del credito - assolutamente penalizzante per il Meridione - e da straordinarie concessioni dell' Ue in merito alle politiche fiscali da predisporre. Tale situazione - conclude il segretario generale della Cisal - ha fatto si che il Mezzogiorno rimanesse praticamente fermo alla fine degli anni ottanta''.

Sbarra (CISL) preannuncia una manifestazione di protesta alla Regione per i LSU del Parco del Pollino

24/11 ''La vicenda dei lavoratori socialmente utili del Parco del Pollino merita risposte immediate da parte delle Istituzioni e della politica''. Lo sostiene Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl calabrese, annunciando, a breve, una manifestazione di protesta dei sindacati confederali davanti alla sede dell' Assessorato regionale al Lavoro. ''Non e' possibile - afferma Sbarra - assistere passivamente ad una vicenda che coinvolge oltre 300 lavoratori tra Calabria e Basilicata i quali, dopo aver dimostrato efficienza e professionalita' nell' espletamento delle mansioni loro affidate, oggi corrono il rischio di veder sfumare ogni prospettiva di stabilizzazione occupazionale. Quanto sta avvenendo e' assolutamente sconcertante soprattutto in considerazione degli impegni formalmente assunti che prevedono l' utilizzo a regime ed in forma stabile di questi lavoratori nelle attivita' del Parco''. Per il segretario generale della Cisl calabrese ''e' quantomeno singolare che, per una regione come la Calabria, che a detta dei nostri stessi Governanti dovrebbe fare della valorizzazione delle risorse ambientali e turistiche il punto di forza, si verifichino poi situazioni del genere e tutto cio' dopo aver formato negli anni un numero consistente di lavoratori, ormai altamente specializzati e pronti per essere impiegati produttivamente e stabilmente al servizio del territorio''. ''La vicenda del Parco del Pollino - prosegue Sbarra - purtroppo non e' diversa dalle tante altre emergenze della provincia di Cosenza e della nostra regione, dove ormai i punti di crisi non si contano piu' e dove ogni giorno si registra la cancellazione di intere filiere produttive e di migliaia di posti di lavoro che portano ad ingrossare cosi' la gia' vasta area del disagio e del precariato, costituita dall'enorme platea di giovani disoccupati, inoccupati, irregolari e precari della nostra Regione''. Sbarra critica, in particolare, ''il piu' assoluto silenzio delle Istituzioni a partire dal governo regionale che, anche in questo caso, dimostra l' assoluta inadeguatezza ed incapacita' a gestire le questioni di carattere sociale, cosi' come peraltro sostiene la Cisl da piu' tempo e cosi' come ormai hanno capito tutti i calabresi. Sono anche questi i motivi che hanno indotto il Sindacato Confederale Calabrese a manifestare nei prossimi giorni presso la sede dell' Assessorato regionale al Lavoro (struttura di fatto inesistente), per rivendicare politiche occupazionali vere e per risolvere una volta per tutte situazioni delicate, come appunto quelle riguardanti gli Lsu e Lpu, nei confronti dei quali non si e' riusciti finora a decidere e proporre alcunche', se non dichiarazioni ad effetto o estemporanei annunci, ai quali ormai non crede piu' nessuno''.

Forestali: I sindacati si preparano per una forte protesta a Roma

24/11 La segreterie generali della Calabria dei sindacati confederali della forestazione, Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil, ''si preparano ad organizzare una forte protesta a Roma contro il mancato inserimento nella legge finanziaria delle risorse per garantire il posto di lavoro agli undicimila lavoratori forestali calabresi''. In una nota diramata dalle organizzazioni sindacali, si rileva come ''la legge finanziaria, proposta dal Governo Berlusconi ed approvata alla Camera, non preveda le risorse economiche necessarie per il mantenimento dei livelli occupazionali degli undicimila operai idraulico-forestali della Calabria. Si fa appello affinche' la discussione al Senato recuperi, attraverso un apposito emendamento, i soldi necessari per garantire il posto di lavoro''. ''E' per questi motivi - affermano ancora i sindacati - che la categoria e' mobilitata per partecipare allo sciopero generale del 30 novembre, con otto ore invece delle quattro gia' programmate. Occorre contrastare le scelte di merito che il Governo sta compiendo e che penalizzano il Mezzogiorno e la Calabria in particolare''

Sbarra (CISL) “Il Governo dia nuove risorse per la forestazione oppure sarà sciopero”

24/11 ''Il Governo ripristini le risorse per la forestazione, inserendole nella Legge finanziaria, altrimenti sara' sciopero''. E' l' avvertimento lanciato in una dichiarazione da Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl Calabria. Secondo Sbarra, ''la decisione del Governo di eliminare dalla Legge finanziaria, gia' approvata alla Camera, lo stanziamento di 160 milioni di euro necessari per fare proseguire le attivita' di forestazione in Calabria nel triennio 2005-2007 non solo ha dell' incredibile, ma rappresenta una vera minaccia alla stabilita' sociale ed una forte provocazione verso una regione che vanta il triste primato del piu' alto tasso di disoccupazione del Paese e dell' Europa. Una Finanziaria che abbiamo gia' definito sbagliata e ingiusta per il Paese ed il Mezzogiorno in quanto taglia la spesa sociale, le risorse per la programmazione negoziata e gli incentivi alle imprese e che appare maggiormente odiosa, penalizzante e dannosa anche per la Calabria a seguito del taglio delle risorse alla forestazione. Mettere in discussione il lavoro e la stabilita' occupazionale di undicimila famiglie di lavoratori forestali calabresi, in una fase caratterizzata dalla necessita' di rilanciare una politica per il territorio e per la montagna nel segno della programmazione e della progettualita' per rendere produttivo il settore, valorizzare le risorse naturali e ambientali, puntare decisamente su investimenti per costruire una diversa prospettiva delle zone interne, appare come un' aperta sfida non solo al mondo del lavoro, ma anche alle strategie di sviluppo e di crescita economica dell' intera Calabria. Occorre trovare subito un rimedio a tale sciagurato accanimento contro i forestali calabresi. Chiediamo al Governo ed a tutte le rappresentanze parlamentari di recuperare, attraverso un emendamento da presentare al Senato, le risorse pari a 160 milioni di euro per garantire certezze di risorse al comparto forestale''. ''Alla Regione, che anche in questa circostanza dimostra l' assoluta mancanza di autorevolezza nel rapporto con il Governo centrale - afferma ancora Sbarra - chiediamo di mantenere alta la pressione istituzionale affinche' lo 'scippo di risorse' ai danni della Calabria venga al piu' presto recuperato e ripristinato. Il sindacato confederale calabrese condivide e sostiene la battaglia dei forestali ed e' pronto ad ogni iniziativa di lotta, nel caso anche con una manifestazione da tenersi a Roma, se il Governo non recuperera' nella Legge finanziaria tutte le risorse necessarie per garantire un futuro alla forestazione ed a tutti i lavoratori impegnati nel settore''.

La Silp/Cisl inizia la mobilitazione contro la Finanziaria “I tagli riducono la sicurezza dei cittadini”

24/11 Inizia domani la mobilitazione promossa dal sindacato di polizia Silp-Cgil contro la legge finanziaria promossa dal Governo in vista dello sciopero generale del 30 novembre. Si comincia, secondo quanto riferisce un comunicato, ''con un volantinaggio davanti tutte le questure per sensibilizzare gli operatori di polizia e i cittadini contro i rischi per la sicurezza determinati dalla politica di progressiva riduzione delle risorse destinate alle forze dell'ordine ad agli operatori del settore. Mentre sale l'allarme terrorismo ed aumenta l'emergenza criminalita', il governo promuove una legge finanziaria che taglia i fondi alle forze di polizia. Una finanziaria che, per quanto riguarda la sicurezza, finira' inevitabilmente per ridimensionare e non rafforzare la capacita' operativa del sistema delle forze di polizia''. Secondo il Silp-Cgil, la Finanziaria 2004 ''riduce la sicurezza dei cittadini; blocca per un triennio il turn-over e riduce di fatto gli organici delle forze di polizia; peggiora le condizioni di vita e di lavoro degli operatori; non risponde all'esigenza di riordino delle carriere; non incentiva alcuna politica per la casa degli operatori di polizia e non finanzia adeguatamente l'avvio della previdenza integrativa, con ulteriori penalizzazioni per i piu' giovani''. Il sindacato di polizia della Cgil sollecita, invece, ''il rafforzamento delle attivita' investigative e di controllo del territorio; l'innovazione tecnologica; la trasformazione della formazione in una risorsa strategica; il ripianamento degli organici; un contratto di lavoro che difenda realmente dall'inflazione gli stipendi degli operatori; una riforma di sistema delle funzioni e delle carriere; l'avvio della previdenza integrativa; una reale politica della casa e degli alloggi; una nuova politica della sicurezza che sia fattore di sviluppo e garanzia per tutti i cittadini e per affrontare i veri problemi degli operatori di polizia''. La Silp-Cgil sara' anche presente alla manifestazione promossa dai sindacati confederali per il 30 novembre a Catanzaro nella sala convegni della Cassa edile.

Belcastro (CISL) “Sciopero di 4 ore del 30 necessario. Situazione economica sempre più difficile”

23/11 Lo sciopero di quattro ore indetto per il 30 novembre si propone di segnalare ''il momento delicato che attraversa il Paese e la difficile situazione economica e sociale della Calabria'': e' quanto si afferma in una nota diffusa al termine di una riunione del comitato esecutivo della Cisl di Cosenza sui temi della Finanziaria. ''La politica del Governo Berlusconi, che ha scelto la strada del non dialogo con le parti sociali - afferma il segretario generale provinciale Giuseppe Belcastro - sta inevitabilmente producendo ripercussioni economiche e sociali gravissime per la Nazione che stanno finendo con il danneggiare ulteriormente i redditi dei pensionati e dei lavoratori sempre piu' colpiti dall'effetto del carovita. Su questi temi e sulla difficile situazione della nostra Regione ormai fuori dell' agenda politica di questo Governo - prosegue Belcastro - chiamiamo la societa' civile alla mobilitazione per sollecitare una risposta forte della politica per un nuovo impegno verso il Mezzogiorno e la Calabria in particolare''. ''Siamo convinti - conclude il segretario provinciale della Cisl di Cosenza - che solo attraverso il dialogo, superando l' attuale livello di provvisorieta' nell' azione della classe di governo, e ricorrendo ad un' organica ed incisiva serie d' interventi si puo' stimolare nel paese e in Calabria la fiducia e la serenita' necessarie per far ripartire l' economia e lo sviluppo''.

Tramonti (CISL) “Allarme e preoccupazione per la vicenda Carisiel-Intersiel”

22/11 La CISL Territoriale esprime allarme e preoccupazione in merito alla delicata situazione in cui versano CARISIEL e INTERSIEL, due tra le più importanti Aziende informatiche della nostra provincia.
Non è possibile – afferma il Segretario Organizzativo dell’UST-CISL cosentina, Paolo Tramonti - che il Gruppo TELECOM, dopo aver usufruito per oltre 20 anni di consistenti benefici (anche in termini di finanziamenti pubblici ricevuti), derivanti dal rapporto con le “controllate” CARISIEL e INTERSIEL, oggi decida unilateralmente di disimpegnarsi, dopo che negli anni entrambe le Società hanno prodotto significativi risultati, professionali e di mercato, anche a vantaggio dello stesso Gruppo TELECOM-BANKSIEL.
Per questi motivi – prosegue Tramonti – è ancor più inaccettabile la volontà, più volte reiterata, di vendere al primo acquirente sia CARISIEL che INTERSIEL, senza neanche prendere in considerazione la possibilità, che pure esiste concretamente, di rilanciare le due realtà informatiche.
A questo punto – per la CISL - non si può non raccogliere il grido d’allarme che lavoratori, RSU e Sindacato hanno lanciato ormai da più tempo al fine di scongiurare qualsiasi ipotesi di smantellamento dei due siti produttivi.
La nostra provincia è ormai stanca di assistere passivamente alla costante ed inesorabile cancellazione di migliaia di posti di lavoro che, in casi come quello in questione, porterebbero ad un ulteriore impoverimento del livello culturale e professionale della nostra Regione, ampliando di fatto il bacino, già di per sé ampio, di coloro ogni anno lasciano la Calabria per cercare occupazione ed un futuro professionale dignitoso altrove.
Si impone pertanto – conclude il Segretario della CISL – un impegno forte da parte delle Istituzioni affinché si apra al più presto un tavolo di concertazione che affronti tutti i nodi della vertenza, allo scopo di far rientrare qualsiasi decisione che possa penalizzare le due Aziende che, al contrario, vanno rilanciate attraverso la predisposizione immediata di piani industriali seri e credibili.
In tal senso alle dichiarazioni di impegno dei competenti Assessori Regionali e Provinciali, di convocare un’apposita riunione alla presenza del Gruppo TELECOM, devono seguire atti concreti in modo da riportare le due vertenze nei binari giusti, evitando così “colpi di mano” che non produrrebbero altro se non l’inasprimento delle azioni di lotta e mobilitazione già programmate.

Proclamato lo stato di agitazione dei forestali

22/11 I sindacati confederali del settore forestazione - Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil - hanno proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori del settore. In una nota i sindacati motivano la decisione ''con il mancato inserimento dell' emendamento nella Legge finanziaria gia' approvata alla Camera che prevede lo stanziamento di 160 milioni di euro annui per il triennio 2005-2007 per la forestazione in Calabria. Fatto che ha provocato un gravissimo allarme fra gli undicimila lavoratori operai idraulico-forestali calabresi''. Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil, nlla nota, parlano di ''grave responsabilita' del Governo nazionale, che ha scelto una linea di politica economica che penalizza il Mezzogiorno e la Calabria in particolare. La folle discussione di queste ore tra le forze politiche della maggioranza, in riferimento alla riduzione delle tasse, senza sapere con quale copertura di spesa, rischia di aggravare una situazione gia' di per se' pesante e penalizzante per i lavoratori ed i disoccupati. E' urgente e necessario che la discussione della legge finanziaria ora al Senato recuperi l' emendamento che prevede la copertura di spesa per il mantenimento dei livelli occupazionali nel settore della forestazione''. I sindacati rivolgono un appello ''a tutte le forze politiche affinche' si tenga conto, con la dovuta serieta', dell' enorme impatto sociale e politico oltre alle gravissime situazioni di tensione e di conflitto che si determinerebbero nel caso in cui si dovesse decidere un ulteriore taglio ad un settore cosi' importante per la Calabria. Le conseguenti e pesanti ripercussioni per il mancato reddito sulle condizioni di vita delle migliaia e migliaia di persone direttamente interessate ed alle loro famiglie, rappresenterebbe un fatto assolutamente insopportabile e contro cui i sindacati unitari dei lavoratori si opporrebbero con determinazione e con durissime azioni di lotta''.

Soddisfazione della CISL regionale per l’incremento delle rappresentanze nelle RSU del PI

20/11 La Cisl Calabrese e la Fps Cisl della Calabria esprimono soddisfazione , compiacimento e gratitudine per i risultati conseguiti dalle proprie liste nella Elezione delle Rsu del Pubblico Impiego. In una nota congiunta il segretario generale della Cisl Calabria, Luigi Sbarra, ed il segretario generale della Fps-Cisl, Domenico Cubello, hanno evidenziato che ''la Cisl si conferma quale organizzazione sindacale maggiormente rappresentativa in tutti i comparti della Pubblica Amministrazione sia per consensi ottenuti che per numero di seggi conquistati. Il grande consenso dato dai lavoratori pubblici al sindacato cattolico in tutto il territorio regionale e' confermato dalle altissime percentuali registrate''. Dai dati diffusi dalla Cisl emerge che negli enti locali la percentuale e' stata del 45%, nel settore Sanita' 35% , Stato e Parastato 30%. La Cisl - secondo quanto emerge dai dati - avanza e cresce complessivamente in tutto il territorio calabrese rispetto alle ultime elezioni del 2001 con incrementi di voti pari a + 10% . ''Tutto cio' - hanno aggiunto i due segretari - premia la chiarezza dell' impostazione politica e programmatica, la forte difesa della concertazione e della contrattazione, il lavoro quotidiano svolto con professionalita' e laboriosita' dai delegati sindacali, la grande credibilita' e l'impegno dei nostri candidati e di tutto il gruppo dirigente, l'attaccamento e la difesa al valore dell'autonomia della Cisl rispetto alle Istituzioni, ai Governi ed ai Partiti. Tutto cio' impegna enormemente il gruppo dirigente della Cisl Calabrese e della Fps Cisl ad ogni livello per non tradire la fiducia accordata dai lavoratori e dalle lavoratrici''. ''A tal riguardo - hanno proseguito - occorre porre in essere con serieta' e responsabilita' azioni e comportamenti coerenti con l'esigenza di elevare i livelli di tutela sociale e contrattuale , per sostenere il processo di modernizzazione della pubblica amministrazione , per migliorare la quantita' e la qualita' dei servizi , per difendere il lavoro pubblico contro i tentativi di precarizzarlo ed indebolirlo attraverso privatizzazioni ed esternalizzazioni dei servizi. Particolarmente significativo il risultato definitivo della Regione Calabria dove il successo della lista Cisl e' andato oltre ogni prevedibile aspettativa. Alla Regione Calabria su 2.544 votanti la Cisl ha conseguito 1.571 voti (61%) conquistando 30 seggi su 48''. Il segretario regionale della Cisl e quello della Fps-Cisl hanno aggiunto che ''tale brillante affermazione della Cisl e' sicuramente legata alla nostra iniziativa sociale finalizzata da anni a sostenere processi effettivi di riorganizzazione e rilancio degli uffici e dell'apparato burocratico e ad un reale cambiamento in direzione di una maggiore trasparenza nella gestione del personale.La Giunta Regionale della Calabria farebbe bene a tenere nella debita considerazione lo straordinario successo della Cisl che da anni rivendica percorsi di concertazione e di partecipazione dei lavoratori al processo di costruzione, innovazione e modernizzazione della nuova Regione Calabria''. ''Altro dato da evidenziare - hanno concluso - e' che il Sindacato Confederale Cisl - Cgil - Uil realizza risultati che vanno oltre 85% dei consensi dei lavoratori e delle lavoratrici a conferma dell'interesse dei dipendenti pubblici nella difficile vertenza legata ai rinnovi contrattuali ed anche per il valore unitario dell'azione sindacale sin qui realizzata''.

Belcastro: “Una vittoria travolgente per la CISL le elezioni nelle RSU del pubblico impiego”

19/11 Si sono concluse con ''una vittoria travolgente'' per la Cisl le elezioni per il rinnovo delle Rsu nel pubblico impiego nel cosentino. E' quanto afferma lo stesso sindacato in un comunicato. ''Il risultato di queste elezioni - ha sostenuto il segretario generale della Cisl di Cosenza, Giuseppe Belcastro - va al di la' di ogni piu' rosea previsione, segno evidente che quando si lavora seriamente interpretando i reali bisogni dei lavoratori i risultati non possono non essere positivi. Lo straordinario successo nelle elezioni per il rinnovo delle RSU nel pubblico impiego e' la dimostrazione che la strada dell' autonomia, delle proposta e del dialogo intrapresa dalla Cisl produce risultati e conferma il desiderio di moderazione dei lavoratori. Non 'ideologia ma sindacato' per difendere i diritti dei lavoratori, dei pensionati e dei disoccupati e' stato il motto della Cisl in questa tornata elettorale i cui dati confermano una crescita complessiva nella nostra provincia che supera il 10%''. Belcastro, nell' evidenziare ''il successo in molti comuni e comunita' montane della provincia e l' evidente crescita di consensi in altri'', ha voluto ringraziare le lavoratrici e i lavoratori per ''l' ampio consenso accordato alla Cisl che lo conferma ampiamente il primo sindacato della nostra provincia, nonche' i candidati, gli eletti e i dirigenti della Fps-Cisl per il grande lavoro svolto in questi mesi e quanti hanno contribuito a questa straordinaria affermazione''. ''Adesso - conclude Belcastro - dopo la straordinaria partecipazione dei lavoratori al voto e il netto successo della Cisl spetta alla nuova dirigenza non deludere le aspettative dei lavoratori impegnandosi in un articolato programma d' interventi, primo fra tutti i rinnovi contrattuali, chiedendo alle istituzioni un confronto forte e incisivo con Cgil, Cisl e e Uil che complessivamente rappresentano oltre il 90% dei lavoratori della provincia''.

Campolongo (CISL) denuncia: “Alla Vallecrati, situazione insostenibile”

19/11 Il Segretario Generale della Fisascat Cisl di Cosenza, Gianluca Campolongo, denuncia in una nota che “è ormai insostenibile la situazione che da molto tempo regna all’interno della Valle Crati Spa, situazione grave che mette a disagio, creando profonde frustrazioni ai lavoratori della stessa, alle Cooperative e ai lavoratori delle Cooperative facenti parte del circuito Valle Crati.”. E’ da tempo che Campolongo “denuncia l’aggravarsi repentino e progressivo dei problemi, constatando la mancanza di una seria, proficua e risolutiva concertazione con l’Azienda, la quale continua a gestire l’organizzazione del lavoro in maniera unilaterale” inoltre, aggiunge Campolongo, “i problemi riguardanti il futuro pagamento degli emolumenti e della tredicesima, genera nei lavoratori alle prese con i problemi del quotidiano, indignazione e non rispetto per una situazione che è anche una vicenda umana”.“Per quanto denunciato,” continua la nota “chiediamo un tavolo di discussione periodico per le relazioni sindacali, che sia con la vecchia che con la nuova gestione sono state trascurate ed offese, al fine di poter risolvere i problemi . Inoltre la Federazione ricorda che in una realtà, tanto grande, quale la Valle Crati non esiste un piano industriale, nel quale potrebbero essere discusse e stabilite regole situazioni riguardo anche alla raccolta differenziata vera ricchezza di questo settore. Quindi è inutile e clientelare la presentazione di una pianta organica prima ancora della discussione con le OO.SS. di un piano industriale, e il vociferare da parte dell’Azienda della presentazione di pianta organica non ha fondamenta, essendo la stessa solo carta straccia.”. “Tra l’altro “ prosegue il Segretario di Fisascat Cisl “il continuo rimbalzo di responsabilità che, immancabilmente nei momenti di confronto tra la Valle Crati Spa e le OO.SS., ha fatto maturare la convinzione e la determinazione che i problemi non vogliono essere risolti, e che a tutela dei diritti contrattuali e principalmente della sicurezza del posto di lavoro di circa 400 unità lavorative, devono essere esperite tutte le necessarie azioni atte a risolvere in maniera positiva e definitiva una situazione che ormai si trascina da anni.” Nella nota Campolongo precisa che “le OO.SS. più volte hanno chiesto un incontro con i massimi vertici del Consorzio Valle Crati, fino ad oggi mai avuto, e si riserva il diritto di informare il Prefetto di Cosenza della vicenda sopra citata come massima autorità se non si farà fronte a questa richiesta. A ragione di tutto ciò, in un contesto di cooperazione, partendo da una serie di obiettivi che mirano a creare una immagine serena e positiva dell’azienda, chiediamo, inoltre, un incontro urgente con i vertici della “Valle Crati Spa” in concomitanza ai vertici del “Consorzio Valle Crati”.

I sindacati proclamano quattro giorni di mobilitazione a sostegno dei LSU-LPU

19/11 ''Lo stato di disagio e di incertezza che continuano a vivere i lavoratori Lsu e Lpu e' ormai intollerabile. Gli Lpu continuano a non pagarsi e in piu' la Regione sulle poche mensilita' trasferite agli Enti effettua incomprensibili e confuse 'compensazioni' che si traducono in ulteriori trattenute sui lavoratori''. A sostenerlo, in una nota congiunta, sono Vera La Monica (Cgil), Grazia Larizza (Cisl) e Benedetto Di Iacovo (Uil). ''La legge 20/2003 - sostengono i sindacalisti - nonostante tutte le declamazioni, resta ancora del tutto inapplicata. Persino gli elenchi anagrafici della platea dei lavoratori aventi diritto, gia' licenziati dalla competente Commissione tripartita (C.R.T.) nel lontano 23 luglio 2004, non sono stati ancora pubblicati, per come previsto dalla legge regionale, sul Bollettino ufficiale. Ad oggi ne' il Piano annuale, ne' quello triennale di stabilizzazione sono stati approvati dalla Giunta.Tutto questo lascia in angosciosa attesa quegli Enti che hanno presentato puntualmente entro il 4 luglio 2004 piani di stabilizzazione di Lsu e Lpu, unitamente a quelli proposti da imprese private e dagli stessi soggetti interessati per autostabilizzazioni per un totale complessivo di circa 2000 unita'''. ''Ad oggi, ed in fase pre-elettorale - proseguono i sindacalisti - vengono banditi dalla Regione concorsi senza tenere conto della riserva del 30% a favore delle assunzioni per Lsu-Lpu. Se a questo scenario si aggiungono le pesanti nubi della finanziaria nazionale, con i tagli dei trasferimenti agli enti locali ed il blocco totale delle assunzioni, il quadro diventa fosco e non si intravedono concrete prospettive di stabilizzazione e di svuotamento definitivo e ordinato del bacino in attivita' stabili''. A giudizio di La Monica, Larizza e Di Iacovo, ''la Giunta regionale per la mancanza di un concreto progetto, nonostante il tavolo nazionale presso il sottosegretario Viespoli, conquistato in maggio con la lotta dei lavoratori, ha perso anche questa ulteriore opportunita' per ricevere sostegni e risorse straordinarie ed aggiuntive per sostenere i processi di stabilizzazione dei circa 9.000 Lsu-Lpu. Contro questo lassismo, questo incomprensibile ed irresponsabile modo di procedere da parte della Giunta regionale, le organizzazioni sindacali regionali Cgil, Cisl e Uil, indicono quattro giornate di mobilitazione dei lavoratori, a partire dal 6 al 10 del prossimo mese di dicembre con appositi sit-in davanti l' assessorato regionale al lavoro di Via Lucrezia della Valle a Catanzaro. I sindacati - conclude la dichiarazione - invitano intanto i lavoratori Lsu-Lpu a partecipare allo sciopero generale previsto per il 30 novembre 2004 contro la legge finanziaria del Governo e alle iniziative promosse dalle organizzazioni sindacali, poiche' loro sono tra i soggetti piu' colpiti dai nefasti tagli previsti da questa finanziaria''

La UIL vince le elezioni RSU all’Unical. La CGIL perde un seggio che va alla CISL

19/11 Concluso lo scrutinio delle schede per la elezione dei rappresentanti del personale tecnico amministrativo dell'Università della Calabria nel consiglio direttivo della RSU. Il maggiore suffragio dei voti è andato alla lista della UIL PA che né ha ottenuti 167 riconfermando i suoi tre seggi. Al secondo posto si è piazzata la lista della FLC CGL che ha ottenuto 157 voti con due seggi, uno in meno rispetto alle precedenti elezioni. Il terzo posto è stato conquistato dalla lista della CISL con 131 voti e due seggi, uno in più rispetto alle precedenti elezioni.
Lo scrutinio ha poi assegnatio65 voti alla lista della CISAL con un seggio, uno in meno rispetto alla precedente composizione; mentre la lista dello SNALS ha ottenuto 59 voti e un seggio . Scarsa è stata invece la partecipazione a favore delle liste RDB, che ha ottenuto 13 voti, e UGL, che ha ottenuto 9 voti. Le schede bianche sono state venti le nulle 11. Come già comunicato in precedenza su 721 elettori ne hanno votato 635, pari all'88%. I seggi sono stati così distribuiti: 3 per la UILPA, 2 per la CGL, 2 per la CISL, 1 per la CISAL e 1 per lo SNALS. Gli eletti sono: per la UIL, Sonia Gallo (53), Mario Lombardi (50), Giuseppe Littera (32); per la CGL, Marcello Fiore (92), che risulta il più votato, salvatore Biafora (57); per CISL, Lorenzo Spataro (52), Salvatore Mazzulla (26); per la CISAL, Francesco Lavorato (43); per lo SNALS, Luigi Covello (35).
Lo scrutinio delle schede ha riguardato pure la elezione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS), i cui eletti sono risultati nell'ordine: Giuanluca Scarpelli (306), Mario Muto (266), Antonio Ciardullo (194), Roberto Elmo (187), Giuseppe D'elia (174), Francesco Gagliardi (114). Il primo dei non eletti è risultato Lorenzo Palumbo con 94 voti.

La CGIL accusa la Regione. “Irrisorio il numero di progetti della legge488 approvati, solo 58 su 898”

''Il numero irrisorio di progetti per la legge 488 approvati per la Calabria, 58 su 898, situazione che traccia un ulteriore solco con le altre regioni del Mezzogiorno, rappresenta la piu' inequivocabile prova dell' incapacita' della Giunta regionale e del suo 'stanco' presidente''. A sostenerlo, in una dichiarazione, sono il segretario generale della Cgil Calabria, Fernando Pignataro, e Paolo Lagreca, responsabile Dipartimento Industria dello stesso sindacato. ''Si tratta di una situazione - affermano ancora Pignataro e Lagreca - che e' la piu' chiara dimostrazione d' insensibilita' e sottovalutazione del Governo nazionale verso una regione che e' drammaticamente ultima nella graduatoria nazionale e tra le ultime in quella europea. Questo risultato e' la conseguenza della cultura di questo Governo, che ha prodotto tragiche ricadute sulla economia calabrese, che ha assistito inerte allo smantellamento delle poche realta' produttive presenti, esprimendo cosi' una pericolosa sottovalutazione sulla necessita' di salvaguardare e rilanciare le attivita' produttive, che non riesce ad elaborare la benche' minima idea di programmazione dello sviluppo. Si evidenziano anche con chiarezza lo scarso peso politico e la misera considerazione di cui gode il Governo regionale da parte dell' esecutivo nazionale''. Secondo i due dirigenti della Cgil, inoltre, ''l' inaccettabile condizione di divario tra il Mezzogiorno ed il resto del Paese, cosi' autorevolmente richiamata in queste ore dal presidente Ciampi, e' la conseguenza anche di una somma di sottovalutazioni , inadeguatezze e di volonta' che stentano a considerare lo sviluppo del sud come una grande opportunita' per tutta la nazione. La Legge finanziaria che si sta discutendo in questi giorni e' la dimostrazione e la sintesi di tale cultura e la forte limitazione degli incentivi al sistema delle imprese meridionali ne e' la piu' concreta espressione. Ma nel Mezzogiorno esistono diversi dinamismi e diverse condizioni. La situazione calabrese e' certamente la piu' drammatica, caratterizzata da preoccupanti fenomeni di regressione economica e sociale. Per questi motivi le popolazioni calabresi aderiranno convinte allo sciopero generale proclamato per il 30 novembre dal sindacato confederale per dire che non puo' essere accettata una Finanziaria che penalizza ancora di piu' la nostra regione''.

Belcastro (CISL) scrive all’ANAS: “Servono interventi urgenti sulla 107”

18/11 Le difficolta' incontrate dagli automobilisti nel transitare sulla statale 107 Paola-Crotone, sono al centro di una lettera inviata dal segreterio generale della Cisl cosentina, Giuseppe Belcastro, alla Direzione dell' Anas di Cosenza. Nella lettera, secondo quanto riferito, Belcastro sottolinea le ''enormi difficolta' che gli automobilisti quotidianamente incontrano nell' attraversamento di una delle principali arterie stradali della regione, tratto nevralgico tra il Tirreno e lo Ionio che collega citta' e luoghi di grande interesse storico, culturale, economico e turistico come Paola, Rende, Cosenza, Camigliatello e la Sila, Crotone''. ''Tali difficolta' - ha sostenuto Belcastro - sono dovute essenzialmente alla natura altimetrica della strada che, specie nel periodo invernale, per via delle mutevoli condizioni climatiche, rendono difficile se non impossibile viaggiare in tranquillita' e sicurezza. Fra l' altro non va sottovalutato come l' importante arteria stradale progettata e realizzata nei primi anni '70, con i volumi di traffico di allora, oggi si presenti oggettivamente inadeguata per i ritmi della societa' di oggi, insufficiente a reggere il crescente traffico automobilistico, sottodimensionata per le finalita' che gli si assegnano di strada di collegamento turistico tra il tirreno e lo Ionio passando per il Parco della Sila, rischiosa infine per gli abitanti dei posti e i turisti che l' attraversano per i drammatici fatti che quotidianamente si verificano''. ''Queste motivazioni sono piu' che sufficienti - ha concluso Belcastro - per rivolgere un forte e sentito appello alla direzione generale dell' Anas e a tutte le istituzioni interessate. Da piu' tempo la Cisl sta segnalando il malessere crescente delle popolazioni del posto e della necessita' di interventi urgenti e risolutivi sulla ss 107 che speriamo la maggiore sensibilita' degli interpellati, rispetto al passato, sapra' cogliere per mettere in sicurezza questo tratto stradale con interventi volti a potenziare la segnaletica stradale, a ripristinare il manto stradale ed a predisporre maggiori controlli nell' interesse dell' incolumita' dei cittadini''.

Tre giornate di mobilitazione indette dalla CISL a sostegno dei lavoratori LSU-LPU

17/11 La Cisl di Cosenza ha proclamato tre giornate di mobilitazione dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilita'. La decisione e' stata presa nel corso di un incontro tra il presidente provinciale dell' Alai-Cisl, Mauro Venulejo ed il responsabile organizzativo, Romolo Cozza, e una rappresentanza dei lavoratori Lsu-Lpu della provincia di Cosenza. ''Il percorso di mobilitazione - hanno detto i sindacalisti della Cisl - iniziato con lo sciopero dei lavoratori Lsu ed Lpu di Castiglione Cosentino, prosegue in altri comuni della nostra provincia per tenere alta l' attenzione sul dramma umano e sociale in cui versano i precari calabresi e per lanciare un segnale forte alla Regione affinche' delinei con chiarezza il percorso di stabilizzazione dei precari. L' articolazione delle tre giornate di mobilitazione programmate vedra' la mobilitazione nella giornata del 25 novembre dei lavoratori della comunita' montana Serre cosentine e dei comuni di Rende, Marano Principato, Marano Marchesato, Cerisano, Mendicino, Carolei, Paterno Calabro e Castrolibero. Sono ancora da definire, invece, attraverso appositi incontri dei lavoratori con i dirigenti dell' Alai-Cisl le altre iniziative di astensione dal lavoro dei precari impegnati nella comunita' montana della Valle del Savuto, con il coinvolgimento dei comuni di Rogliano, Marzi, Mangone, Parenti, Santo Stefano di Rogliano, Belsito, Malito, Scigliano programmata per il 7 dicembre e la giornata di mobilitazione dei comuni di Acri, Bisignano, Luzzi, Rose e Montalto che avra' luogo il 16 dicembre''. ''Questo percorso - concludono Venulejo e Cozza - oltre a richiamare l' attenzione della Regione e del Governo centrale sui diritti mancati dei lavoratori Lsu-Lpu, vuole coinvolgere la sensibilita' e la solidarieta' dei cittadini e degli amministratori per lanciare un segnale forte dal basso sullo stato di sopraffazione e di aggressione alla dignita' di ognuno che si registra in Calabria''.

La CGIL ricorda Cesare Curcio, sindacalista ed ex sindaco di Rende

17/11 La Camera del Lavoro di Cosenza ricorda e celebra oggi il centenario della nascita di Cesare Curcio, dirigente sindacale e del movimento contadino durante la lotta per lettere ed ex sindaco di Rende. ''La sua figura ed il suo esempio - sostiene in una nota il segretario generale della Camera del Lavoro, Massimo Covello - anche nel ruolo di dirigente di questa Camera del Lavoro, hanno segnato intere generazioni di braccianti, operai, lavoratori cosentini''. ''Ricordarlo, indicandolo come esempio - ha concluso - alle giovani generazioni, e' un dovere per quanti, come noi, continuano a battersi per l'affermazione dei diritti di cittadinanza, sociali e dei lavori, per il riscatto democratico della nostra terra''.

Mercoledì assemblea organizzativa dei sindacati contro lo smantellamento dell’ANAS

16/11 Le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil, Sada-Confsal, Snala-Cisal dell' Anas Autostrada e Viabilita' Calabria si riuniranno mercoledì 17 in un' assemblea congiunta, con la presenza dei segretari nazionali di categoria. L' appuntamento e' fissato per le 10.30 nel Seminario arcivescovile cosentino di Rende. ''La manifestazione - e' scritto in una nota - riguarda l' ipotesi di smantellamento dell' Anas previsto dalla finanziaria varata dal Governo ed in corso di discussione in Parlamento. L' art. 35, comma 19 prevede la vendita delle strade assoggettabili a pedaggio a societa' controllate direttamente o indirettamente dallo Stato costituendo di fatto il frazionamento del sistema viario nazionale in strade di serie A e strade di serie B. Le organizzazioni sindacali dell' Anas giudicano grave il comportamento del governo e propongono pertanto la soppressione di questo artificio contabile che oltre a frammentare la rete di interesse nazionale, fara' lievitare le spese di gestione e incidera' negativamente sulla sicurezza stradale''. Un tale percorso, a giudizio dei sindacati, ''rende particolarmente instabile il futuro occupazionale e professionale di lavoratori e lavoratrici dell' Anas considerato anche il ventilato processo di societarizzazione e di spacchettamento che potrebbe investire l' Anas attraverso il suo scorporo in 'Patrimonio ed esercizio', 'Progettazione', 'International', 'Centro Sperimentale di Cesano'''. Nella nota dei sindacati viene anche confermata la giornata di sciopero nazionale in programma il 26 novembre con manifestazione a Roma.

Sbarra (CISL) sullo sciopero generale del 30 novembre

16/11 La Calabria si prepara allo sciopero generale del prossimo 30 novembre. E per il segretario della Cisl regionale, Luigi Sbarra, la mobilitazione generale ha ''il significato non solo di costringere il Governo a cambiare e modificare la finanziaria in direzione dello sviluppo, del Mezzogiorno, delle risposte alla vertenza dei pensionati, ma anche per chiedere alla Regione di riaccendere l'auricolare dell'ascolto con le tante emergenze sociali di una Calabria che arranca sul terreno dell'innovazione, della modernizzazione, della competitivita', che perde posti di lavoro, che non assicura una prospettiva vera di crescita economica e sociale''. Anche perche', spiega il numero uno della Cisl calabrese, ''occorre una forte iniziativa sociale per sollecitare la politica e le istituzioni e definire una moderna strategia orientata alla crescita e allo sviluppo. Quello stesso sviluppo che rappresenta l'unica strada percorribile nella lotta alla criminalita' organizzata''. Per Sbarra ''non puo' esserci legalita' senza sviluppo.E il crimine organizzato -prosegue- in Calabria si combatte non solo con le armi della prevenzione e della repressione ma anche con quelli dello sviluppo e del lavoro, con la difesa dei diritti e la trasparenza di ogni atto o provvedimento amministrativo. In una recentissima elaborazione di Svimez sull'Economia nel Mezzogiorno nell'anno 2003, piu' specificatamente sull'andamento della forza lavoro nel nostro Paese, che colloca la Calabria al primo posto in assoluto per tasso di disoccupazione (23,04%) e all'ultimo posto della graduatoria delle Regioni per tasso di occupazione ( 34,3%)''. Rispetto a questa analisi, aggiunge Sbarra, ''la Calabria, infatti, vede aumentare progressivamente i differenziali di sviluppo rispetto alle altre aree del paese e rischia un pauroso isolamento nel contesto delle regioni meridionali''. Tutti gli indicatori economici e sociali, a giudizio del segretario della Cisl Calabria, ''segnalano un livello preoccupante di arretramento sotto il profilo economico, produttivo ed occupazionale. Altissimo il livello di poverta' e di tassazione fiscale sui redditi dei calabresi, basso il livello di esportazioni e di prodotto interno lordo, siamo ultimi per reddito pro-capite e la Calabria -aggiunge- e' la regione che ha il piu' alto tasso di giovani diplomati e laureati che emigrano per trovare lavoro''. Secondo Sbarra, quindi, la Calabria sta vivendo ''una condizione drammatica dal punto di vista economico e sociale che produce come unico risultato un enorme disagio sociale''. E questo ''nella totale indifferenza del governo regionale'' che poggia ''su una polveriera rappresentata da 200.000 disoccupati, 190.000 lavoratori in nero, 30.000 precari sfruttati e disperati''. Tutto cio' per Sbarra ''e' in larghissima parte responsabilita' dell'attuale governo della Regione che da 4 anni non e' riuscito ad avviare una seria politica di programmazione e progettualita' finalizzata a sostenere una moderna strategia per la crescita economica e lo sviluppo, per il lavoro e l'occupazione, per l'efficienza dei servizi e la trasparenza nelle attivita' e nei procedimenti amministrativi come piu' volte richiamato dalla magistratura contabile''. ''La concertazione con il sistema delle rappresentanze sociali e con i corpi intermedi della societa' e' stata annullata dalla pigrizia e dalla insipienza dell'esecutivo regionale, il dialogo sociale e' stato smontato e sacrificato sull'altare della verticalizzazione, della centralizzazione, della personalizzazione nella gestione del potere''. Per tali ragioni, afferma Sbarra, ''rivendichiamo e chiediamo al governo della Regione una precisa, forte e decisa inversione di tendenza recuperando sul terreno della responsabilita' e della progettualita' il rapporto con il sindacato e con il sistema delle rappresentanze sociali per definire, attraverso un patto di fine legislatura, le priorita' da affrontare e risolvere: sviluppo, lavoro, welfare, infrastrutture, lotta al crimine organizzato''.

Castagna (UIL) “Il 30 sciopero contro la finanziaria e contro la deriva economica della regione

16/11 ''Il 30 la Calabria partecipa allo sciopero nazionale contro la politica dei governi nazionale e regionale e contro una finanziaria ingiusta, sbagliata e inadeguata alla gravita' della situazione produttiva e sociale, che rende il Paese piu' povero, piu' sfiduciato e depresso, e la Calabria la Regione piu' emarginata nel contesto nazionale ed europeo''. Questo il commento del segretario generale della Uil Calabria Roberto Castagna, secondo il quale ''siamo di fronte ad una deriva economica e sociale senza precedenti''. ''Bisogna fare di tutto -spiega in una nota- per evitare il tracollo definitivo delle poche realta' produttive che sono minacciate da una crisi che non trova riscontri nelle altre realta' regionali''. Anche perche', aggiunge, ''il sistema informatico va in crisi per l'insensibilita' di Telecom, l'insipienza della giunta regionale e la scarsa credibilita' delle imprese locali''. Ma per Castagna i punti di crisi sono anche la Foderauto ''che rischia di chiudere perche' dalla Calabria non si alza nessuna voce autorevole nei confronti della Lear del Gruppo Fiat'' e il tessile, che ''subisce la pirateria degli imprenditori e l'incapacita' delle istituzioni e della politica locale''. ''L'imprenditoria in genere non ha voce in capitolo nel contesto nazionale e difficilmente si profila un tavolo che apra un minimo di attenzione verso la Calabria''. Per Castagna, poi, ''la politica e' ai minimi termini e incapace di affrontare con programmi e progetti uno sviluppo possibile''. Mentre ''la spesa regionale, ordinaria e comunitaria, e' -aggiunge- in una fase di coma profondo e l'unica spesa e' quella clientelare e familistica. Uno scenario drammatico -afferma Castagna- dal quale si deve uscire attivando una vera e propria inversione di tendenza''. Per la Calabria, secondo il segretario della Uil, lo sciopero assume ''prevalentemente questi connotati legati anche alle questioni di pertinenza della Finanziaria''. A proposito di quest'ultima, Castagna spiega che ''la Calabria e' contro la riforma fiscale perche' iniqua in quanto elimina la progressivita' delle imposte premiando i ceti piu' ricchi, inutile perche' non rilancera' consumi, sbagliata perche' sottrae risorse agli investimenti e al rafforzamento del Welfare nazionale e locale, provocando cosi' una riduzione o un maggior onere a carico dei cittadini nell'erogazione dei servizi''. Per la giornata del 30, in Calabria, Cgil, Cisl e Uil predisporranno una serie di iniziative provinciali per discutere ed approfondire gli argomenti in questione.

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