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Sindacati

Archivio dal 4/6 al 14/9


La Confsal boccia la gestione dell’ATERP. Non risponde ai bisogni dell’utenza.

14/09 ''La gestione dell'ATERP di Cosenza non risponde ai bisogni dell'utenza. Dopo alcuni mesi dall'insediamento del direttore generale, ing. Gianfranco Volpe, dobbiamo constatare, con rammarico, un immobilismo generale, che non produce sortite di rinnovamento e ignora le drammatiche esigenze della popolazione''. Lo sostiene, in un documento, la Segreteria provinciale della Confsal Enti locali. ''L'Aterp - secondo la Confsal - e' sottorganico, se e'vero che vi lavora il 60% di quanto previsto dalla pianta aziendale, e non esprime segnali di concreta attenzione verso la popolazione amministrata. Il nuovo direttore generale ha programmato e portato a termine solo un concorso per la direttrice del servizio di ragioneria, che e', a nostro avviso - sostiene la Confsal - illegittimo, la dove si attribuiscono titoli e credenziali non evincbiili dalla documentazione cartacea''. ''Si assiste ad una scelta - sostiene la Confsal – di privilegiare situazioni locali ed amicali molto discutibile e rientrante in una gestione regionale dei lavori pubblici deludente ed arrogante. Non essendoci alcun dialogo con le forze sindacali, si arriva a constatare un declino inarrestabile che imporrebbe scelte manageriali forti e non logiche parentali, che stanno affossando, definitivamente, l'azienda residenziale pubblica di Cosenza''.

Belcastro (CISL):“Le imprese fuggono dalla Provincia di Cosenza”

14/09 ''Ci rammarica osservare come dal nostro territorio, accanto alla ''fuga dei cervelli'' e delle tante professionalita' si vada aggiungendo un fenomeno nuovo e drammatico che e' quello della ''fuga delle imprese'', come denunciato anche dal Presidente dell'Assindustria regionale Callipo''. E' quanto sostiene in una nota il segretario generale della Cisl di Cosenza, Giuseppe Belcastro, circa la situazione dell'economia e lo sviluppo del territorio provinciale. ''Le aziende fuggono - ha aggiunto - perche' messe in ginocchio dal peso delle intimidazioni mafiose, dal racket e dal sistema creditizio i cui elevati tassi di accesso al credito alimentano un diffuso e pericoloso sistema d'usura. E' sconcertante osservare che il credito, nella nostra provincia, funzioni male proprio dove dovrebbe funzionare meglio, essendo
in cima alla lista delle province italiane per il piu' alto costo del denaro, piu' del doppio rispetto alla provincia di Milano''. ''E' chiaro - ha proseguito Belcastro - che in queste condizioni fare impresa, produrre economia, creare posti di lavoro aggiuntivi diventa estremamente difficile. Ne' da soli possono bastare meccanismi straordinari come la 488 e il credito d'imposta per consolidare la fragile economia del territorio. Occorre puntare su risorse finanziarie provenienti dal sistema bancario, che inderogabilmente deve essere chiamato a svolgere quella funzione di accompagnamento nello sviluppo dell'attivita' d'impresa, adottando dei tassi d'interesse in linea con quelli delle regioni del nord piu' sviluppate''. ''Per queste ragioni - ha concluso - non bastano piu' le sole parole, ma occorrono risposte certe in tempi brevi, occorre uno sforzo di tutti, un salto di qualita' dell'azione politica del territorio, attraverso la creazione di un osservatorio attento sul credito che coinvolga appieno la Camera di Commercio, l'istituzione Provincia, i Comuni, le rappresentanze sociali ed economiche''.

CISL: “Necessario che la Giunta regionale sostenga il settore tessile con una adeguata programmazione”

14/09 Le convocazioni fissate per i prossimi 16 Settembre presso la Giunta Regionale della Calabria per discutere del Polo Tessile di Cetraro e quelle programmate a Roma per le vertenze FODERAUTO e Manifattura del Crati rappresentano senz’altro un primo risultato positivo ottenuto grazie alla grande mobilitazione messa in atto dal Sindacato e dai lavoratori. Ad affermarlo sono Antonio Ferrari (Segretario Regionale della CISL Calabrese), Paolo Tramonti (Segretario Organizzativo dell’UST-CISL Cosenza) e Giuseppe Mammì (Segretario Regionale FEMCA-CISL) secondo i quali occorre insistere nello sforzo unitario che dovrà proseguire fino a quando non verrà bloccato il processo di smantellamento del comparto tessile della nostra provincia e non verranno recuperati tutti i posti di lavoro, oggi pesantemente a rischio. In tal senso – sottolineano i Sindacalisti della CISL – è a questo punto necessario che la Giunta Regionale avvii al più presto un’adeguata programmazione del comparto, in modo da consentire non solo il mantenimento dell’esistente, ma anche di sostenere la crescita dell’intero settore industriale calabrese che, proprio sul tessile, può contare su una forza-lavoro estremamente qualificata. Proprio per questo è necessario che gli incontri in programma, sia a livello regionale che nazionale, vengano preventivamente istruiti considerando la vicenda del tessile calabrese merita la stessa considerazione che, per altre Regioni, rappresenta la FIAT. Per la CISL FODERAUTO E MDC rappresentano un “pezzo” troppo importante per la storia economica e sociale della provincia di Cosenza e per questo la mobilitazione e le azioni di lotta del Sindacato e dei lavoratori dovranno proseguire fino a quando non saranno raggiunti i risultati sperati.

Per i sindacati l’utilizzo del POR è stato un disastro. Persi 150 milioni di euro di premialità

10/09 “La Calabria ha subito e continua a subire un disastro nell' utilizzo dei fondi strutturali che rappresentano le uniche risorse certe e disponibili per le politiche di sviluppo della regione”: ad affermarlo sono i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Fernando Pignataro, Luigi Sbarra e Roberto Castagna, che criticano senza mezzi termini la gestione del Por Calabria 2000-2006 e, in un lungo documento, parlano di ''ritardi di attuazione, stravolgimenti delle strategie, non adeguatezza della struttura regionale preposta all' attuazione, di procedure che in alcuni casi, a parere dei sindacati, sono illegittime''. Questo il testo dell'intero documento inviato al Governatore Chiaravalloti, all’autorità di gestione del Por, Caterina Guarna, al Presidente della Commissione politiche comunitarie del Consiglio, ai direttori dei dipartimenti politiche di coesione e sviluppo e servizio fondi strutturali del Ministero dell' Economia, ed al capo dell' Unita' Italia della Commissione Europea.

CGIL, CISL e UIL regionali, sin dall'avvio della programmazione 2000-2006, hanno contribuito con spirito costruttivo alla elaborazione del programma operativo regionale, attraverso la partecipazione ai tavoli partenariali. Nell'attuale fase di attuazione CGIL, CISL e UIL hanno continuato, con spirito di responsabilità, insieme agli altri Soggetti del Partenariato Economico e Sociale, a dare il proprio contributo in tutte le sedi a partire dal Comitato di Sorveglianza. In questi anni molteplici sono state le osservazioni e le denunzie che CGIL, CIS UIL hanno fatto in merito ai ritardi di attuazione del POR Calabria, agli stravolgimenti delle strategie, alla non adeguatezza della struttura regionale preposta all'attuazione, alle procedure utilizzate che in alcuni casi, a parere delle scriventi, sono illegittime.

Le critiche avanzate da CGIL, CISL e UIL hanno trovato conferma nei risultati della valutazione intermedia del POR Calabria e negli incontri che le stesse hanno avuto con il Ministero dell'Economia e delle Finanze e con la Commissione Europea. Durante questi incontri sono stati presentati documenti puntuali, elaborati e condivisi con il Partenariato Economico e Sociale, a partire dai quali le Istituzioni preposte sono intervenute sulla Regione Calabria per richiedere l'assunzione in tempi certi degli impegni necessari a superare le criticità rilevate e condivise.

Un ruolo importante di CGIL, CISL e UIL e del Partenariato Economico e Sociale è stato svolto in occasione delle riunioni del Comitato di Sorveglianza. I verbali dei Comitati di Sorveglianza del POR Calabria, se riletti con attenzione, danno conto della correttezza e giustezza delle numerose osservazioni e richieste avanzate dal partenariato.

CGIL, CISL e UIL e il Partenariato Economico e Sociale, con senso di responsabilità, hanno continuato, nonostante i continui riscontri negativi, a credere che gli impegni assunti dalla Regione Calabria, e per essa dall'Autorità di Gestione, avrebbero avuto un seguito positivo.

Oggi, alla ripresa delle attività e a seguito dell'ultimo e importante Comitato di Sorveglianza del mese di luglio è necessario fare il punto della situazione per valutare correttamente lo stato di attuazione del POR Calabria. Nella fase attuale, dopo quattro anni di attuazione del POR Calabria, si rileva quanto segue:
• La spesa del POR Calabria è pari al 23,8% ed è per circa l'80% costituita da progetti coerenti. CGIL, CISL e UIL Calabria ritengono altamente probabile che una parte non trascurabile della spesa rendicontata non sia ammissibile sulla base di quanto previsto dal POR Calabria e dal relativo Complemento di Programmazione e degli attuali regolamenti comunitari. Queste organizzazioni e il Partenariato Economico e Sociale, più volte, hanno richiesto all'Autorità di Gestione l'elenco dei progetti cofinanziati (inclusi i progetti coerenti) senza ricevere mai nessuna risposta. Ciò tra l'altro non è conforme a quanto prevedono le Leggi nazionali e i Regolamenti comunitari in materia di informazione e trasparenza dell'azione delle Amministrazioni Pubbliche. CGIL, CISL e UIL chiedono all'Autorità di Gestione del QCS Italia Obiettivo 1 e ai Servizi della Commissione Europea di intervenire formalmente sulla Regione Calabria sia per verificare l'ammissibilità della spesa relativa a tutti i progetti coerenti ad oggi certificati sia per fornire al sindacato e al Partenariato Economico e Sociale la documentazione richiesta.
• La Regione Calabria nella ripartizione delle premialità (comunitaria e nazionale) ha di fatto perso circa 150 Milioni di euro. Su questo punto l'ultimo Comitato di Sorveglianza ha preso atto aldilà delle non corrette comunicazioni istituzionali effettuate dalla Giunta Regionale. CGIL, CISL e UIL ritengono che questo risultato negativo abbia arrecato un grave danno alla società e all'economia calabrese e pertanto occorre individuare le responsabilità politiche e amministrative per pervenire al superamento delle criticità. Inoltre, nel rispetto di quanto previsto dai regolamenti comunitari in materia di informazione e comunicazione, queste organizzazioni sindacali, chiedono che l'Autorità di Gestione provveda tempestivamente a informare correttamente su questo punto e sull'attuazione complessiva del POR i calabresi. Nel caso in cui la Regione Calabria continuasse a dare informazioni politiche non corrette al posto di quelle amministrative attraverso l'attuazione concreta del Piano di Comunicazione CGIL, CISL e UIL chiedono all'Autorità di Gestione del QCS e ai Servizi della Commissione di intervenire per garantire l'applicazione dei regolamenti comunitari.
• La Regione Calabria ha pubblicato molteplici bandi di gara sulle diverse misure che non sono legittimi. In particolare si fa riferimento ai bandi relativi alla Misura 6.3 che non sono conformi a quanto previsto dal POR Calabria e dal relativo Complemento di Programmazione. Inoltre nel mese di luglio 2004 sono stati pubblicati i bandi relativi alla Misura 3.16 facendo riferimento ad una modifica del Complemento di Programmazione del POR che non risulta essere stata mai approvata dal Comitato di Sorveglianza in procedura scritta. Questi bandi, pertanto sono illegittimi in quanto non hanno la necessaria base giuridica di riferimento. Pertanto CGIL, CISL e UIL chiedono all'Autorità di Gestione del POR Calabria di annullare i bandi pubblicati sulla Misura 6.3 e sulla Misura 3.16 e di riproporli in modo conforme al Complemento di Programmazione. Nel contempo queste OO.SS. chiedono all'Autorità di Gestione del QCS e ai Servizi della Commissione di pronunziarsi in merito alla legittimità e alla correttezza di questi bandi.
• CGIL, CISL e UIL e il Partenariato Economico e Sociale hanno più volte e per iscritto denunziato il mancato avvio del Programma di Azioni Innovative ILSRE, contestando le procedure e le azioni messe in atto dal Responsabile di Progetto, Dott. Turatto, per la modifica del programma. Ad oggi, nonostante la discussione su questo punto nell'ultimo Comitato di Sorveglianza, e gli impegni assunti dalla Regione, la situazione non è cambiata. La Regione Calabria, infatti, si era impegnata a comunicare ai Componenti del Comitato di Sorveglianza i risultati dell'incontro con la Commissione. Ormai siamo a quattro mesi dalla data di chiusura del programma, peraltro già prorogato di un anno, e la perdita delle risorse finanziarie assegnate, pari a poco più di 4 Milioni di euro, è pressoché certa. Si rileva che oltre al danno finanziario per la Regione Calabria è andata persa una unica ed importante occasione per innovare i processi di sviluppo locale in Calabria. CGIL, CISL e UIL si riservano di trasmettere alla Corte dei Conti la documentazione relativa al programma richiedendo il relativo intervento per verificare eventuali responsabilità patrimoniali ai danni della Regione Calabria. Inoltre CGIL, CISL e UIL chiedono ai Servizi della Commissione, non essendo pervenuta nessuna informazione da parte della Regione Calabria, di essere informati sui risultati dell'incontro tenuto con la Regione Calabria dopo l'ultimo Comitato di Sorveglianza.
• CGIL, CISL e UIL ritengono che il Piano di Informazione e Comunicazione del POR Calabria non sia stato ancora nei fatti avviato. Ciò è inammissibile in quanto i calabresi hanno il diritto di essere informati puntualmente e correttamente su come si spendono le risorse comunitarie del POR Calabria e sui risultati prodotti. In tale contesto si denunzia l'uso scorretto della comunicazione istituzionale del POR Calabria come è avvenuto per la Misura 1.10 - Rete Ecologica. Si chiede all'Autorità di Gestione del POR Calabria e ai Servizi della Commissione di verificare se le azioni informative realizzate dalla Regione Calabria sui quotidiani regionali sulla Misura 1.10 siano ammissibili e corretti.
• Nell'ambito del POR Calabria sono ormai tantissime le attività di consulenza contrattualizzate e pagate. L'uso eccessivo e non sempre giustificato delle "short list" è un elemento che desta fortissime preoccupazioni. CGIL, CISL e UIL chiedono agli Organi di Controllo regionali e nazionali del POR Calabria e ai Servizi della Commissione di effettuare una verifica su tutte le "short list" attivate e sulla loro reale utilità. Analogo problema si rileva, forse in misura più rilevante, per le consulenze sulla Misura 7.1 e sulle altre Misure del POR Calabria (in particolare la Misura 6.3 e il Piano di Comunicazione). E' netta la percezione e la sensazione che molte di queste consulenze rispondono a logiche clientelari, non apportano nessun contributo all'attuazione del POR Calabria, sono affidate in mancanza di adeguati e coerenti titoli e competenze professionali, non corrispondo ad attività realmente attuate dai Soggetti incaricati. CGIL, CISL e UIL chiedono all'Autorità di Gestione, agli Organismi di Controllo regionali e nazionali e ai Servizi della Commissione europea di effettuare specifici controlli su tutte le consulenze affidate nell'ambito del POR Calabria. Queste organizzazioni sindacali ritengono che si è di fronte ad un problema di etica e moralità in una regione che vede 1/3 delle famiglie in stato di povertà.
• Una delle condizioni necessarie per il rilancio dell'azione tecnico-amministrativa del POR Calabria, individuata e condivisa da tutti i Soggetti rappresentati nel Comitato di Sorveglianza, era il potenziamento della struttura dell'Autorità di Gestione. Ad oggi non si vedano miglioramenti e risultati concreti. E' cambiata nuovamente l'Autorità di Pagamento e ciò induce non poche perplessità sulle motivazioni che portano i vari dirigenti che si sono susseguiti in questo ruolo a lasciare questa funzione. Si evidenzia a tal fine che nell'ultimo Comitato di Sorveglianza del QCS i Servizi della Commissione hanno comunicato che la Regione Calabria non ha presentato nessuna domanda di pagamento nel 2004. CGIL, CISL e UIL chiedono di conoscere le reali motivazioni di questi ritardi e i motivi che hanno portato il Dirigente preposto al ruolo di Autorità di Pagamento di dimettersi dalla carica. Per quanto riguarda la SOG (Struttura Operativa di Gestione) più volte e in più occasioni sono state manifestate perplessità, anche condivise dall'Autorità di Gestione, sulla presenza e sull'impegno reale di alcuni dei suoi Componenti. Anche in questo caso si è di fronte ad un problema di etica e di moralità. CGIL, CISL e UIL chiedono all'Autorità di Gestione di essere informati sui risultati della valutazione del lavoro effettuato dai componenti della SOG nel primo periodo appena concluso e sui criteri che hanno guidato la stessa per il rinnovo degli incarichi di collaborazione. Su questo punto CGIL, CISL e UIL chiedono che l'Autorità di Gestione dia incarico al Responsabile di Controllo di 2° Livello e al Valutatore Indipendente di valutare il lavoro effettuato dai singoli componenti della SOG. Analogo discorso dovrà essere effettuato per il Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici. Tutto ciò anche al fine di realizzare un migliore funzionamento della struttura di accompagnamento nell'attuazione del POR.. CGIL, CISL e UIL, inoltre, evidenziano che alcuni componenti della SOG sono al contempo anche dipendenti impegnati a tempo pieno presso altri enti o società private e che il Coordinatore del Nucleo di Valutazione è anche Presidente di Sviluppo Italia.
• La progettazione integrata costituisce lo strumento strategico di attuazione del POR Calabria. Ancora oggi, nonostante i molteplici impegni assunti dall'Autorità di Gestione anche nel Comitato di Sorveglianza, non ci sono significativi avanzamenti. I PIAR sono ancora da negoziare e non è stata data ancora ai Soggetti proponenti la certezza finanziaria sugli importi da utilizzare che devono essere quelli inizialmente previsti nella Delibera della Giunta Regionale per i PIT. Per quanto riguarda i PIS si è in pieno stato confusionale. A CGIL, CISL e UIL risulta, ad esempio, che il PIS Oreste non sia mai stato approvato mentre gli Enti locali beneficiari hanno già contratto obbligazioni in merito. CGIL, CISL e UIL e il Partenariato Economico e Sociale hanno chiesto più volte di sapere quali sono i PIS approvati e quali sono state le procedure seguite non essendo mai state attivate le fasi di concertazione previste dal Complemento di Programmazione del POR Calabria. Infine per quanto riguarda i PIT si ha la netta sensazione che si è in presenza di una corsa all'approvazione degli stessi a scapito della qualità e dell'efficacia. Si chiede alla Regione Calabria di conoscere le procedure che vengono utilizzate per la valutazione dei PIT e di rendere pubblici sul sito internet i risultati delle singole valutazioni. CGIL, CISL e UIL denunciano anche che gli APQ sono stati realizzati senza il rispetto della procedura di concertazione con il partenariato economico-sociale e mancano le relazioni semestrali ed eventuali proposte di rimodulazione.
• CGIL, CISL e UIL ritengono che l'attuazione di alcune misure del POR Calabria è fortemente inefficace e con un rapporto costi/risultati eccessivamente sfavorevole. E' per esempio il caso della Misura 4.3 relativa alla promozione turistica che ad una prima visione delle spese effettuate genera fortissimi dubbi anche in termini di legittimità della spesa. Si chiede all'Autorità di Gestione, agli Organismi di controllo regionali e nazionali, ai Servizi della Commissione di verificare la coerenza e l'ammissibilità delle spese sostenute. Analoghe perplessità suscita l'attuazione del Progetto del CRES (Centro Regionale per l'Economia Sociale). Infine, CGIL, CISL e UIL ritengono non coerente con il POR Calabria il Regolamento sul Contratto di Investimento previsto dalla Misura 4.2 e l'utilizzo delle Misure dell'Asse II per finanziare l'attuale Accordo di Programma Quadro che non garantisce l'integrazione prevista e richiesta dal QCS. Anche su questo punto CGIL, CISL e UIL e il Partenariato Economico e Sociale hanno formulato specifiche e motivate osservazioni.
• CGIL, CISL e UIL ritengono che nei settori dell'ambiente, dell'energia, della società dell'informazione, della ricerca e innovazione, dei trasporti, delle politiche per la formazione e il lavoro, il quadro degli strumenti di programmazione e pianificazione sia ancora inadeguato e incompleto. Ciò comporta, oltre ai ritardi nell'attuazione del POR, il finanziamento di progetti non coerenti. CGIL, CISL e UIL chiedono una verifica immediata da parte dell'Autorità di Gestione del QCS e dei Servizi della Commissione sul reale iter di approvazione di questi strumenti. Si evidenzia ad esempio che molti di questi Piani, ancorché disponibili, non sono stati ancora discussi e approvati dal Consiglio Regionale.
Da quanto fin qui riportato emerge in tutta la sua gravità il disastro che la Calabria ha subito e continua a subire nell'utilizzo dei Fondi strutturali che rappresentano le uniche risorse certe e disponibili per le politiche di sviluppo della nostra regione. In Calabria si vive ormai in un continuo e cronico clima di sfiducia e di depressione economica che per essere superato richiede il concreto e responsabile contributo di tutti i Soggetti Istituzionali che hanno corresponsabilità nella efficace e corretta utilizzazione dei Fondi strutturali.

Ferrari (Cisl): “Diventi una emergenza nazionale la crisi tessile calabrese”

10/09 ''Assumere la Calabria come emergenza nazionale significa frenare il degrado e nel contempo rilanciare interi settori come quello tessile che hanno rappresentato un volano di sviluppo per l'intera regione''. E' quanto sostiene in una nota il segretario regionale della Cisl con delega all'industria, Antonio Ferrari, circa la crisi della Mdc di Castrovillari. ''Il dissipegno - ha aggiunto - e la mancanza di una politica industriale da parte della giunta regionale, la scarsa attenzione del governo nazionale alle tante emergenze di questa regione come sostenuto anche con lo sciopero generale del 28 aprile con la presenza del segretario generale Savino Pezzotta non sono stati sufficienti a riavviare un processo di poitica per l'occupazione che ha visto solo nel comparto tessile la perdita di oltre 1.000 posti di lavoro da Castrovillari a Praia a Mare, Cetraro, Belvedere e Reggio Calabria''. ''In questo contesto diventa difficile - ha proseguito Ferrari - per i lavoratori calabresi in presenza di situazioni come la mdc di castrovillari partecipare al dibattito sul candidato alla presidenza della regione alle prossime elezioni amministrative. Saremmo piu' interessati come Cisl e come lavoratori se la politica e in particolare questa giunta regionale riattaccasse lauricolare dell'ascolto sui veri problemi calabresi''. ''In questo contesto - ha concluso - la cisl regionale ha chiesto alla presidenza della giunta all'assessore regionale alle attivita' produttive, alla presidenza del consiglio dei ministri, e al ministro delle attivita' produttive di riavviare il tavolo di confronto per una definizione della vertenza della Mdc di Castrovillari''.

CISL: “Assistiamo ad un inesorabile precipitare degli eventi nel reparto tessile”

09/09 ''Nonostante gli sforzi profusi da piu' tempo dal sindacato e dai lavoratori, e pur in presenza di tavoli istituzionali attivati ai massimi livelli, si sta assistendo all' inesorabile precipitare degli eventi''. E' quanto sostengono, in una nota, Paolo Tramonti, segretario organizzativo della Cisl di Cosenza, e Giuseppe Mammi', segretario regionale della Femca-Cisl, in relazione alla situazione della Manifattura del Crati. ''Va ricordato - aggiungono Tramonti e Mammi' - come, grazie all'incessante opera del sindacato calabrese, regionale e territoriale, e dopo le numerose iniziative svoltesi presso la Presidenza della Giunta Regionale, nei mesi scorsi si era riusciti a portare la vertenza del tessile in sede di Presidenza del Consiglio dei Ministri. In quella sede si era convenuto che il Governo avrebbe assunto il coordinamento dell'intera vicenda, anche con il coinvolgimento della task-force per l' occupazione, e del Ministero delle Attivita' produttive''. A tale proposito la Cisl chiede ''il rispetto dell' impegno, assunto dalla stessa Presidenza del Consiglio dei Ministri il 3 giugno scorso, finalizzato al rilancio dell' opificio di Cammarata attraverso l' individuazione di un gruppo imprenditoriale in grado di riavviare le attivita' riportando sul mercato l' azienda. Ad oggi, al contrario, non resta che rilevare il progressivo smantellamento di quel che resta del comparto tessile nella provincia di Cosenza, se si considera quanto sta avvenendo, non solo con la Mdc ma anche con la Marlane di Praia a Mare, con il Distretto di Cetraro e con la Foderauto di Belvedere Marittimo. S' impongono a questo punto una netta inversione di tendenza ed un ruolo maggiormente attivo ed incisivo del sistema istituzionale territoriale (Amministrazione Provinciale e, nel caso specifico, Comune di Castrovillari) anche in funzione di stimolo nei confronti dei livelli istituzionali superiori. In questo senso, la Cisl continuera' a lavorare, per quanto di propria competenza, nella ricerca di uno sbocco positivo della vertenza considerando le forti implicazioni di carattere economico e sociale ad essa collegate''.

La triplice sulla criminalità a Cosenza: “Necessario agire sull’economia e bonificare il territorio”

09/09 ''E' necessario agire nella direzione della definizione di un politica ad ampio spettro, che affronti alla radice tanto le criticita' economiche e sociali del territorio, quanto i problemi di bonifica del territorio dai fenomeni criminosi, se si vuole generare una spirale virtuosa di comportamenti sociali ed economici funzionale alla crescita complessiva del territorio''. E' quanto sostengono, in una nota, le segreterie comprensoriali di Cosenza di Cgil, Cisl e Uil. ''Nel nostro territorio - aggiungono i sindacati confederali - le drammaticita' economiche, i fenomeni di smantellamento del tessuto economico-produttivo, la disoccupazione, il diffuso disagio sociale, la qualita' della vita ed i fenomeni criminosi meriterebbero la presenza quotidiana delle istituzioni in ogni luogo. I fatti recenti di Cosenza, la maxiretata operata dalla meritoria azione investigativa della magistratura e delle forze dell'ordine, con l'arresto di circa 70 persone, ultimo atto di una stagione di intensa escalation criminale, testimoniano come non esistano, anche nella nostra provincia, oasi felici esenti dai fenomeni criminosi, allontanando dallo stereotipo collettivo anche il ''mito'', per molti versi errato, di una Cosenza realta' avulsa dalla penetrazione mafiosa e dai fenomeni di devianza. Le tristi vicende di questi giorni confermano che le nostre denunce dei mesi scorsi, specie in occasione dello sciopero generale provinciale, trovano concreta conferma in una realta' provinciale in cui si moltiplicano gli attentati ai rappresentanti delle istituzioni locali e del mondo del lavoro e si allargano le infiltrazioni mafiose nei glangli vitali dell' economia a riprova di un territorio che diventa sempre piu' vulnerabile ed in cui l' illegalita' dilaga ed il potere criminale pretende di orientare la spesa, comportando inesorabilmente un peggioramento della vita civile e della sicurezza ed un sicuro arretramento della democrazia''. Secondo Cgil, Cisl e Uil, ''la forza delle organizzazioni criminali sta crescendo. Aree intere del territorio sono sottratte al controllo dello Stato e consegnate alle prevaricazioni e alla violenza. Il fenomeno dell' usura, che e' assunto a forma di credito quasi ordinaria, oggi elevato agli onori della gloria, rischia di soffocare la fragile economia provinciale con tutte le conseguenze immaginabili. Siamo sempre convinti che non vi puo' essere sviluppo senza legalita' e non c' e' legalita' dove mancano lo sviluppo, il lavoro, un reddito decente. In situazioni di poverta' e disagio sociale i fenomeni di devianza sociale, come tutte le ricerche sociologiche confermano, tendono a moltiplicarsi. La crescita economica, morale e civile di un territorio non puo' realizzarsi attraverso una politica dei due tempi dove una variabile e' precondizione dell'altra. Senza una cultura della legalita' non puo' esserci sviluppo. Per queste ragioni non bastano piu' rivendicazioni di principio, le buone intenzioni o celebrare scialbi protocolli di legalita' che nulla hanno prodotto. Occorre una seria azione d'urto e che la questione legalita' nel territorio provinciale diventi una grande questione nazionale che sviluppi un'efficace azione di contrasto con dispiegamento di forza di intelligence, e di nuovi strumenti di indagine che potenzino le ottime professionalita' e risorse presenti. Confidiamo nella sensibilita' di ttute le istituzioni affinche' si costituisca un tavolo permanente che, mantenendo alta la riflessione culturale sul fenomeno, affronti con determinazione le emergenze di questo martoriato territorio''.

Crisi del turismo in Sila: La Cisl sollecita la convocazione della conferenza dei servizi

08/09 Si è svolta nei giorni scorsi una riunione presso la sede comunale della CISL di S. Giovanni in Fiore dedicata alle problematiche legate allo sviluppo dell’Altopiano Silano.
Erano presenti il Segretario Generale dell’UST-CISL Cosenza Giuseppe Belcastro, il Segretario Organizzativo, con delega confederale al turismo, Paolo Tramonti, il Segretario Generale della FISASCAT-CISL Gianluca Campolongo, il Responsabile dell’Unione Comunale di S. Giovanni in Fiore Giovanni Bitonti. Nel corso dei lavori è stato tracciato un primo bilancio sui risultati della stagione turistica appena trascorsa che, al di là di ben determinati periodi (ferragosto etc.), ha fatto registrare un sensibile calo delle presenze, soprattutto nei centri più importanti come Camigliatello e Lorica. Proprio in prossimità della fase estiva la CISL – è stato ribadito nell’incontro – aveva lanciato l’allarme sulle inefficienze ed i ritardi che ancora oggi si registrano sul fronte dei servizi nelle zone interne, anche a causa della mancata erogazione di basilari e fondamentali prestazioni.
Purtroppo quanto poi successo nei mesi di “alta stagione”, Luglio e Agosto, ha confermato nei fatti questo stato di cose dovute al perdurare della situazione di estremo degrado esistente. Ancora una volta, infatti, si è dovuto assistere alla mancata apertura di strutture ricettive e al cattivo funzionamento di quelle in attività, con la conseguenza che le stesse non state rese pienamente fruibili a fini turistici a conferma dello stato di assoluto abbandono in cui è relegata una delle Aree più belle del Mezzogiorno, qual’è appunto la Sila, che continua a non godere, al di là di qualche estemporanea dichiarazione, della dovuta attenzione da parte dei nostri Rappresentanti politici ed istituzionali. Quel che è ancora più grave è oltretutto il totale immobilismo da parte degli Enti locali del territorio che, da anni ormai, non solo non riescono ad approntare un serio piano di sviluppo della Sila ma, addirittura, non si fanno carico neanche di migliorare in qualche modo la qualità dei servizi, così come competerebbe loro. Ancora oggi, infatti, è possibile assistere ad uno spettacolo degradante ed avvilente qual’è quello costituito dai cumuli di immondizia che fanno bella mostra di sé dappertutto, senza che nessuno senta il dovere di intervenire per eliminare definitivamente il problema, che comporta peraltro notevoli inconvenienti dal punto di vista igienico e ambientale.
Si impone a questo punto – prosegue la nota della CISL – una netta inversione di tendenza in modo da riportare la “vertenza-Sila” ai primi punti dell’agenda politico-programmatica, attivando, in primo luogo, uno specifico tavolo di concertazione che veda il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati (Regione Calabria, Amministrazione Provinciale, Comunità Montana, Comuni dell’area, ARSSA, Ente Parco, Rappresentanze delle categorie economiche e produttive, Organizzazioni Sindacali) allo scopo di avviare con immediatezza un’intensa fase di programmazione, tenendo conto delle prossime scadenze legate all’avvicinarsi della stagione invernale (che al momento nessuno sa come e da chi verrà affrontata e gestita) e, successivamente, a quella estiva che fin da adesso va preparata adeguatamente, se non si vogliono ripetere vecchi e consueti errori.
In questo contesto la CISL si impegna fin da adesso a presentare in occasione dei prossimi incontri, di cui il primo dovrà necessariamente essere rappresentato dalla Conferenza dei Servizi, una propria proposta operativa che, partendo dalle vocazioni del territorio, consenta l’effettivo decollo dell’Altopiano, che – per la CISL - non può prescindere dallo sfruttamento di alcune specificità, quali: patrimonio boschivo, risorse idriche, comparto agro-industriale, piena fruibilità del patrimonio storico e culturale, quindi turismo e ambiente, potenziando al contempo il sistema dei trasporti, ad oggi assolutamente carente (basti pensare che non esiste alcun tipo di collegamento nei giorni festivi).
In questa ottica priorità assoluta deve essere costituita – conclude la CISL - dall’accelerazione dell’iter per l’avvio operativo dell’Ente Parco della Sila individuando, al più presto, la sede che non potrà non ricadere in una delle località più rappresentative del comprensorio.
Proprio la piena operatività del Parco, così come avvenuto in altre realtà del Paese, potrà essere utile ad incrementare l’occupazione che, soprattutto nelle aree interne, è ai minimi storici così come dimostra l’inarrestabile spopolamento in atto da più tempo con gravi ripercussioni economiche e sociali per il territorio interessato.

Pignataro (CGIL): “Gravissima la crisi della Foderauto di Belvedere”

07/09 ''La crisi che sta vivendo la Foderauto di Belvedere Marittimo e' una cosa gravissima che riguarda l' economia di tutta la regione, che non deve essere sottovalutata da nessuno, tantomeno dal governo regionale che continua ad assumere atteggiamenti assolutamente inadeguati di fronte a fatti che stanno determinando lo smantellamento definitivo del gia' esiguo tessuto produttivo calabrese''. E' quanto sostiene in una nota il segretario generale della Cgil Calabria, Fernando Pignataro. ''La Foderauto - ha aggiunto - e' una struttura industriale moderna, con maestranze in possesso di elevatissime capacita' professionali grazie alle quali si e' potuto far sempre fronte alle commesse in termini quantitativi e qualitativi, una realta' produttiva per cui diventa difficilmente comprensibile una condizione di crisi come quella che si e' determinata. Una fabbrica che da' lavoro a settecentocinquanta persone (tra diretti ed indotti) di cui l' 80% donne il che ha determinato in quel pezzo di Tirreno cosentino una opportunita' di crescita sociale e democratica e per cui e' facile prevedere l' arretramento che determinerebbe la perdita di questa condizione, in una realta' in cui la criminalita' organizzata ha dato inequivocabili segnali di vitalita' e di presenza''. ''La chiusura della Foderauto - ha proseguito Pignataro - sarebbe un tragico sbocco per le prospettive di quel territorio ed un grave danno per l'economia della regione che vedrebbe venire meno un tassello importante del suo apparato industriale. Solo un forte impegno istituzionale da parte del Governo centrale puo' costringere la Lear a rivedere il suo atteggiamento e recuperare in pieno il rapporto con Foderauto, in passato e' stato cosi': l' intervento diretto del ministro dell' industria Bersani fu risolutivo nel convincere la committente a mantenere le commesse diversificando il mercato, oggi e' necessario fare la stessa cosa''. ''Tutto cio' - ha concluso Pignataro - potra' realizzarsi se intorno a questa vertenza si realizzera' la necessaria sinergia di tutti i soggetti politici ed istituzionali se la Giunta Regionale riuscira' a giocare fino in fondo il suo ruolo nei confronti del Governo Nazionale, il sindacato dal canto suo e' gia' pronto a ricorrere alle iniziative che gli competono, la lotta dei lavoratori resta la piu' appropriata''.

Scarpino (CISL): “Il turismo in Calabria, un disastro”

04/09 ''Si parla di estate nera per il turismo calabrese. L'estate peggiore di questo secolo per la Calabria; il giudizio e' pressocche' unanime e, per la prima volta, i dati non vengano confusi, equivocati, travisati. Riteniamo essenziale una riflessione seria senza veli, senza rete, senza ipocrisie: una riflessione a fine stagione, e non prima, per evitare di essere accusati di disfattismo''. Lo afferma Sergio Scarpino, Segretario generale della Cisl Fps Calabria. ''Una analisi spietata, se si vuole,veramente, affrontare la situazione in modo determinato, senza nascondere, come lo struzzo, la testa davanti all'evidenza. Sappiamo tutti che il turismo- afferma Scarpino - e' complessivamente in crisi, un calo generalizzato di presenze, problemi di congiuntura internazionale, problemi legati all'euro: ma tutto cio' non puo' tradursi in un comodo alibi. In Calabria la situazione negativa ha radici profonde, non solo congiunturali, ma di natura strutturale''. ''Crediamo sia giunto il momento di dirci tutta la verita'. Non si tratta di un risultato negativo episodico quello di quest'anno, ma di un trend progressivo. Insomma i nodi sono venuti al pettine. E' un disastro annunciato. Per anni abbiamo campato di rendita, amplificando ed esagerando a dismisura le favorevoli condizioni naturali e sottacendo sulle condizioni ambientali, ricettive e di accoglienza. Ora anche le condizioni del mare, sempre piu' peggiorate progressivamente - prosegue il sindacalista – per mancanza di interventi adeguati e per la carenza di appropriati controlli sono diventate penose. Se proprio vogliamo si puo' salvare qualche grossa struttura alberghiera, per il resto l'accoglienza e' disastrosa: prezzi assolutamente esagerati e non competitivi, qualita' scadente, servizi approssimativi, personale non professionalizzato, anzi, spesso improvvisato e raccattato. Ma soprattutto la sporcizia. Sporcizia dappertutto; invade le spiagge, le strade, le aiuole, i prati; gli argini traboccano di rifiuti di ogni genere. Tristemente, oramai, abbiamo fatto gli occhi e quasi non ce ne accorgiamo di essere inondati da una marea di immondizia, ma chi arriva da fuori rimane disgustato e scioccato''. ''Dobbiamo porci un interrogativo nella forma piu' appropriata - sostiene il sindacalista della Cisl – per tentare di dare una risposta seria studiando una strategia adeguata: domandarci non perche' i turisti non sono venuti in Calabria , quanto piuttosto perche' i turisti dovrebbero venire o tanto piu' tornare se le condizioni obiettive sono quelle che registriamo tutti ogni giorno: caro prezzi, inquinamento, mare sporco, coste contaminate da batteri, infezioni, zanzare, mancanza di servizi, tratte stradali intasate ed impercorribili, assente la cultura delle regole e dell'ordine. Tranne limitate eccezioni siamo allo stato primitivo: un quadro che non invoglia il turista ma che spesso infastidisce noi stessi calabresi''. ''Ma come si fa a parlare - prosegue Scarpino – di prolungamento della stagione turistica quando in presenza di tali condizioni diventa un miracolo fare il pieno anche in agosto ? E allora perche' investire tempo e risorse in promozioni all'estero, investire su un prodotto immaginario, perche' inventare e divulgare costosi battages, perche' sponsorizzare manifestazioni ? E' un prodotto fantasioso quello reclamizzato e quindi una politica e una strategia controproducente perche' il turista convinto di venire a scoprire le bellezze della Calabria scopre, invece, di essere stato turlupinato, rimane male e diventa un feroce veicolo di promozione negativa''. ''Perche' - afferma Scarpino – non fermarsi un po' di anni e rivolgere l'attenzione non all'estero, ma all'interno della Calabria. Concentrare gli sforzi per migliorare la qualita' del prodotto: l'accoglienza, la pulizia, la professionalita', l'educazione. Cercare di educare le popolazioni alla vocazione turistica. Non si puo' creare sviluppo turistico senza la cultura dell'accoglienza. Lavorare per colmare quell'abisso di cultura che ci separa e che anziche' regredire aumenta rispetto a comunita' piu' evolute e progredite. Perche' dovrebbero venire in Calabria i turisti se anche noi, sempre piu' spesso non vediamo l'ora di scappare dalla Calabria e trascorrere almeno le ferie - conclude Scarpino - in localita' piu' evolute, piu' accoglienti ed anche a prezzi piu' convenienti''.

Castagna (UIL): “Rilanciare la questione sociale”

01/09 Sviluppo, lavoro, sicurezza, questione sociale e lotta al precariato saranno gli argomenti sui quali il Sindacato lancera' la sfida alla politica in questa lunga ed articolata campagna elettorale. Criminalita', precarieta', nuove e vecchie poverta' e l'assenza di una idea forte sullo sviluppo da dare, richiedono la messa in campo di tutti i soggetti istituzionali, politici e sociali, in una regione che, diversamente, rischia di rimanere esclusa da qualunque processo di sviluppo economico e sociale, con conseguenze gravissime per le nuove generazioni e un impoverimento generalizzato per le classi medie e per il grande esercito dei pensionati'': questo il commento del Segretario Generale della UIL Calabrese, Roberto Castagna, che, in una nota, parla di una stagione in cui, a differenza delle altre volte, il Sindacato ha il diritto-dovere di entrare, a pieno titolo, nella kermesse elettorale, non per sostituirsi alla politica, ma per rilanciare una grande questione sociale e una proposta di sviluppo da confrontare con le forze in campo. ''Mai come questa volta, quindi, sara' necessario uscire dalle facili accuse nei confronti della politica per rivendicare il ruolo - dice Castagna - insieme agli imprenditori e alle associazioni di categorie disponibili, di soggetto di proposta, di cambiamento e, anche, di suggerimento nella selezione della classe dirigente che dovra' guidare un grande processo di trasformazione culturale e morale. Se cio' non accadra', cadranno nel vuoto le tante analisi, le proposte e le sollecitazioni coraggiose che, fino ad oggi, sono venute da personalita' vecchie e nuove della politica nazionale e regionale''. ''Da destra a sinistra non sono mancate critiche ed autocritiche, voglia di cambiare, anche prefigurando scomposizioni all'interno della stessa coalizione di governo - osserva castagna - puntando ad una ricomposizione dell'area cattolica e dell'area riformista capace di assicurare una forma di governo forte, il tutto pero', condito dalla necessita' di una vera selezione della classe dirigente''. Quello della selezione della classe dirigente e', ad avviso del Segretario della UIL, ''il vero problema da affrontare e risolvere. Senza una classe dirigente onesta, preparata e motivata, con a capo una personalita' autorevole sul piano politico, sara' difficile dare un futuro alla Calabria. La sfida, quindi, dovra' vedere le forze piu' rappresentative della societa', impegnate su due fonti: candidati e programmi da presentare ai cittadini calabresi e, pertanto, il Sindacato non potra' evitare di porre le questioni del lavoro, della sicurezza, dello sviluppo economico e sociale, possibilmente, in chiave unitaria. Puntare alto – conclude Castagna - sapendo che cio' che manca in Calabria, e', soprattutto, una idea forte sullo sviluppo da dare''.

Sciopero nelle Banche il 10 settembre e il 4 ottobre

20/08 Bancari in sciopero generale il 10 settembre, poi il 1* ottobre in 9 regioni e il 4 ottobre nelle altre 11 regioni. E' quanto comunica la Federazione Autonoma Bancari Italiani, informando che ieri ''e' stato esperito il tentativo di conciliazione in ABI e, come previsto, non ha ottenuto nessun risultato concreto''. ''Si rende quindi necessaria - dichiara il segretario generale Fabi, Cristina Attuati - la mobilitazione della categoria per il rifiuto di ABI a trattare. La scissione radicale fra parte economica e normativa, cosi' come dichiarato dalla delegazione ABI, rappresenta un inaccettabile presupposto riduttivo della capacita' negoziale del sindacato. Neppure si puo' accettare l'impostazione delle aziende che vogliono sterilizzare il salario contrattato per incrementare la quota di retribuzione variabile da elargire senza alcuna condivisione dei criteri''. Pertanto la FABI, il primo sindacato dei bancari in termini di rappresentatività, ''nel rispetto delle attuali normative di legge informa l'opinione pubblica che e'previsto uno sciopero generale della categoria per l'intera giornata del 10 settembre 2004''. Inoltre - conclude la nota della FABI - e' prevista un'ulteriore giornata, da effettuarsi a livello regionale,con le seguenti articolazioni: 1* ottobre: Lazio, Umbria,Trentino, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Puglia, Veneto,Emilia Romagna, Toscana; 4 ottobre: Lombardia, Campania,Marche, Sicilia, Molise, Abruzzo, Piemonte, Valle d'Aosta,Liguria, Calabria, Basilicata.

Fenica Cisl: “Bene le gare sui prodotti nelle aree di servizio sulla A/3. Cade un monopolio”.

10/08 "Non puo' non essere riconosciuta ad ANAS, ai suoi uomini ed al Presidente Pozzi che ha speso la sua responsabilita' direttamente, la ferma determinazione di dare seguito agli impegni assunti gia' nel 2002, di procedere al rinnovo degli affidamenti dei servizi sulle aree autostradali della Salerno-Reggio Calabria, consentendo anche la piena attuazione delle facolta', fissate dal Parlamento nelle Leggi 496/99 e 57/01, previste per i gestori, in materia di attivita' non-oil e di vendita di alimentari". E' quanto si legge in un comunicato della Segreteria Nazionale della Fegica Cisl. "E' percio' con soddisfazione che i gestori possono verificare quanto contenuto nel primo dei bandi di gara pubblici che ANAS ha elaborato e che interesseranno tutte le 24 aree della tratta. Questo e' un atto - prosegue la nota - che assume ancora piu' rilievo perche' ANAS traccia, con l'autorevolezza della posizione di ente concedente di tutte le attivita' esercitate e di tutte le tratte autostradali italiane, una via alternativa e completamente diversa da quella pervicacemente imposta dal monopolista privato". "E' una via - prosegue la nota - che passa per l'uso di bandi di gara integralmente pubblici e percio' trasparenti in ogni loro fase attuativa (la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale rappresenta il primo indicativo passo) e che sceglie di contenere a livelli sopportabili la richiesta di royalties sui carburanti (33 centesimi di euro medi per ANAS, contro i circa 60 che ASPI sta gia' incassando!) e di aprire la concorrenza anche sulla vendita dei prodotti diversi in generale ed alimentari in particolare, dando seguito alle leggi ed alle indicazioni dell'Antitrust in materia. Un atto importante, quindi, tipico di un soggetto che sa di essere investito delle responsabilita' proprie di un gestore di concessione pubblica e che, di conseguenza, deve contemperare le proprie esigenze di recupero delle risorse, con quelle legittime di tutti gli operatori attraverso i quali saranno esercitate le attivita' delle aree. A questo proposito non stupiscono le reazioni scomposte della lobby della ristorazione. I gestori - conclude il comunicato della Fegica - sapranno vigilare perche' a questo primo significativo atto ne seguano altri conseguenti.": Immediata la replica di Confimprese alla nota di Fenica Cisl sugli appalti Anas sulla A/3: “La Salerno Reggio Calabria e' un progetto troppo importante per lo sviluppo del Paese per le polemiche estive. Si tratta di portare il sud in Europa e l'Europa al sud. Ho rivolto prima al presidente dell'Anas e poi ai ministri competenti alcune domande sulla legittimita' di un bando di gara che una volta conosciuto nei particolari dimostra lacune ancora piu' vistose. - afferma il presidente della confederazione delle imprese della ristorazione Mario Resca - Rispetto il parere di tutti, ma e' dalle istituzioni che Confimprese attende una risposta''

La FLAI CGIL dice no al contratto agricolo e florovivaistico per motivi di principio

09/08 ''I motivi per cui la Flai Cgil non ha inteso sottoscrivere l' ipotesi d' accordo per il rinnovo del contratto provinciale degli operai del comparto agricolo e florovivaistico sono squisitamente di principio e attengono al riconoscimento del valore e alla salvaguardia dei principi contenuti nel contratto nazionale''. A sostenerlo sono stati Giovanni Donato e Vincenzo Laurito, rispettivamente segretario generale comprensoriale della Flai-Cgil Cosenza e segretario generale comprensoriale della Flai-Cgil Pollino-Sibari-Tirreno. ''A nostro parere - hanno aggiunto i due esponenti della Cgil - con l' ipotesi d' accordo provinciale sottoscritta nei giorni scorsi dalle altre sigle sindacali, il contratto nazionale e' stato indebolito. Noi, come Flai, respingiamo, a differenza di Fai-Cisl e Uila-Uil, l' ipotesi che gli incentivi economici futuri, che scaturiranno dal prossimo rinnovo del contratto nazionale, debbano essere ignorati. Per quanto attiene poi la rivisitazione della scala parametrale, ribadiamo che, per noi della Flai, la rivisitazione rimane un punto fermo e irrinunciabile. Nell' ipotesi di contratto sottoscritto questo aspetto e' solo un obiettivo da raggiungere. C' e' solo l' impegno, ma niente di sicuro''. ''Il nostro auspicio - hanno concluso Donato e Laurito - e' che, con la ripresa delle attivita' sindacali, a settembre, si possa riprendere la discussione e ritrovare quella unita' che c' e' stata fino al 30 luglio scorso e che ci porti alla sottoscrizione unitaria di un contratto provinciale che salvaguardi i principi ed i valori del contratto nazionale e tuteli tutti i lavoratori interessati''.

Tramonti (CISL): "Sviluppo turistico della Sila: tante parole ma niente fatti"

05/08 Come ogni anno, a stagione turistica ormai avanzata, non mancano le polemiche su quello che poteva essere fatto, e non è stato fatto, per il decollo turistico dell’Altopiano Silano. Secondo Paolo Tramonti – Segretario Organizzativo dell’UST-CISL Territoriale, con delega alle politiche turistiche e ambientali – quanto si sta verificando o, peggio ancora, quanto non si sta verificando in questi giorni denota ancora una volta l’approssimazione e la colpevole superficialità con cui vengono affrontati temi che, al contrario, meriterebbero ben altra considerazione.
E’ da più tempo infatti, che la CISL, a più livelli, sta evidenziando lo stato di assoluta precarietà in cui versa l’intero comparto turistico nella nostra provincia, con particolare riferimento allo stato di estremo degrado del sistema dei servizi nelle zone interne, anche a causa della mancanza dell’erogazione di basilari e fondamentali prestazioni.
In questo contesto si inserisce lo stato di assoluto abbandono in cui sono relegate le principali località turistiche dell’Altopiano Silano; tale situazione sta giustamente provocando un coro di proteste sia da parte dei residenti che dei villeggianti i quali non riescono a spiegarsi come Centri importanti - è il caso di Lorica - non godano della dovuta attenzione da parte dei nostri Rappresentanti politici e istituzionali.
E’ assurdo che in questa località – Lorica appunto - le poche strutture ricettive esistenti siano chiuse e rese non fruibili a fini turistici e, quel che è ancor più grave, è assistere al vergognoso “scaricabarile” ed al rimpallo di responsabilità di questi giorni ad opera dei soggetti e degli Enti a vario titolo coinvolti, dai quali non viene proposta alcuna soluzione che possa consentire il superamento dell’attuale difficile situazione.
Non si capiscono quali siano i compiti ed i ruoli delle Istituzioni e degli Enti che, ancora oggi, monotonamente continuano ad affermare, attraverso le dichiarazioni dei loro Rappresentanti, di voler porre il turismo, in particolare quello montano, ai primi punti dell’agenda politico-programmatica, senza dirci però come tutto questo dovrebbe realmente realizzarsi. In tal senso la CISL – prosegue Tramonti – ritiene che, ai fini della piena valorizzazione dell’Altopiano Silano, e coerentemente con le vocazioni del territorio, ci si debba muovere anche in altre direzioni, e cioè: sfruttando il patrimonio boschivo, le risorse idriche, le risorse agro-industriali, potenziando le infrastrutture e i trasporti, valorizzando il patrimonio storico-culturale e quindi il turismo e l’ambiente. Su questi temi la CISL chiede che si apra una nuova stagione di confronto attivando uno specifico tavolo di concertazione con tutti i soggetti competenti (Regione Calabria, Amministrazione Provinciale, Comunità Montana, Comuni del territorio, ARSSA, Ente Parco, Parti sociali) allo scopo di avviare tutte le iniziative più opportune per il rilancio dell’Altopiano, assumendo così impegni concreti in modo che realtà di così rilevante valore non vengano relegate ad una condizione di inaccettabile isolamento.

Accordo dei sindacati con la Regione per i ticket farmaceutici

05/08 Su richiesta delle Confederazioni regionali di CGIL CISL e UIL, delle Federazioni dei Pensionati di SPI, FNP e UILP, dei Chimici della FULC e della Funzione Pubblica, si sono tenuti nei giorni scorsi due incontri con l'Assessore alla Sanita' prima ed il competente Dipartimento dopo, nel corso dei quali e' stata trattata la richiesta sindacale di eliminazione dei tickets sui farmaci. ''L'iniquo provvedimento, introdotto dalla Giunta Regionale - si legge in un comunicato - continua ad essere causa di forte disagio per le fasce meno abbienti della popolazione calabrese, gia' gravate dal carovita, dall'inflazione, dalla perdita del potere di acquisto di salari e pensioni, dalla contrazione delle risorse per la spesa sociale e dall'acuirsi delle condizioni generali di crisi economica in cui versa il Paese ed ancor piu' la nostra Regione. Con tale consapevolezza - continua il comunicato - le OO.SS. hanno espresso preoccupazione per l'impatto sociale che avrebbe l'adozione da parte della Giunta Regionale di misure correttive di contenimento della spesa sanitaria che, anziche' agire sui fattori che determinano sprechi e sperperi, si ponessero diversamente il 'facile' obiettivo di inasprire di ulteriori costi il gia' difficile accesso al diritto di cura dei cittadini, vessati da tempo dai tickets e da una tassazione regionale e comunale, che non trova corrispondenza nella qualita' e nella quantita' dei servizi sanitari e sociali che ricevono''. Proprio allo scopo di avviare un percorso, che porti all'eliminazione dei tickets sui farmaci, l'assessore Luzzo e i sindacati hanno sottoscritto un Accordo che rappresenta il primo passo nella direzione di tale obiettivo. L'Accordo, in ottemperanza all'art. 13 della L.R. 29/02, con la quale la Giunta Regionale si impegnava a individuare le fasce di cittadini da esentare dal pagamento dei tickets, prevede intanto, l'esenzione per le patologie neoplastiche e per quelle ad esse correlate, anche se in fase di riconoscimento dell'invalidita', e l'abolizione dei tickets per i farmaci generici. Inoltre, previa verifica di sostenibilita' finanziaria da parte del Dipartimento regionale alla sanita' e di monitoraggio della spesa farmaceutica, da effettuare entro l'inizio di novembre, l'Accordo e' orientato al recepimento della richiesta di estendere l'esenzione dei tickets ai pensionati, ai bambini ed alle famiglie a basso reddito.

Zumbo (Cgil): “Dpef regionale, documento inutile, inadeguato e superato”

02/08 Il Consiglio regionale della Calabria ha approvato il DPEF regionale (Documento di programmazione economonica e finanziaria) per il 2004. Abbiamo già avuto modo, come Cgil calabrese, unitamente a Cisl e Uil, di esporre, attraverso dettagliate osservazioni, le ragioni del dissenso verso un documento inutile, inadeguato e superato, a fronte di una legge finanziaria 2004 già operativa da diversi mesi. C’è da chiedersi perché si arriva solo oggi ad un intervento necessario da tempo, e non certo nei termini proposti dalla legge 8/2002. E quando sarà presentato il Dpef 2005-2008 che dovrebbe anticipare gli orientamenti della prossima legge finanziaria?
La Cgil Calabria rimane fortemente preoccupata per quanto la Giunta regionale e la sua maggioranza intendono con arroganza perseguire. Un documento di programmazione economica e finanziaria che non tiene assolutamente conto delle condizioni reali della società calabrese. E non poteva essere altrimenti, giacché in commissione, nelle poche audizioni avviate, il documento ha ricevuto solo giudizi pesantemente negativi. Però la Giunta e la maggioranza di centrodestra alla Regione proseguono nella loro opera di devastazione della realtà socio-economica della Calabria. La Giunta Regionale avrebbe dovuto trasmettere al Consiglio il nuovo DPEFR per l‘anno 2005. Ciò non è avvenuto a dispetto delle continue richieste della CGIL, della CISL e della UIL. Il consiglio regionale ha discusso il DPEFR presentato dalla Giunta nel 2003 per l’anno 2004, con indicatori economici e sociali riferiti al 2002, piuttosto che al 2003, e senza tenenre conto della manovra aggiuntiva di 7,5 mld € e del nuovo Dpef nazionale, in discussione al Parlamento. Un metodo – sottolinea Nino Zumbo Segretario Cgil Calabria – che rappresenta un’ autentica presa in giro per i calabresi, illusi ancora una volta sui risultati improbabili di una politica economica e finanziaria dissennata, ed incapace di attivare reali prosessi di sviluppo nella Regione”.
Analoga preoccupazione della Cgil calabrese, viene espressa sulla manovra di assestamento di bilancio regionale 2004, in riferimento soprattutto alle scarse risorse finanziarie destinate alla stabilizzazione dei lavoratori Lsu ed Lpu della Calabria. E’ evidente che nonostante le dichirazioni di buona volontà da parte della Giunta e della sua maggioranza, verso la stabilizzazione dei precari calabresi LSU e LPU e l’aumento dell’occupazione, poi nei fatti non si mettono in atto né politiche occupazionali né adeguate risorse finanziarie. Stessa cosa sta avvenendo per i trasporti perché le risorse previste non consentono di raggiungere il fabbisogno finanziario definito per la stipula dei contratti di servizio, fra la Regione Calabria e le aziende pubbliche e private di autoservizi. Altro aspetto evidenziato dalla Cgil, l’eccessiva polverizzazione della spesa e la scarsa attenzione verso le politiche del sociale e dei servizi.

La CISL invita anon abbassare la guardia sull’afflizione sociale

02/08 Il Segretario Generale della Cisl di Cosenza, Giuseppe Belcastro, nel passare in rassegna le principali emergenze della Provincia, invita le Istituzioni e quanti hanno ruoli di responsabilita', ''a non abbassare la guardia, anche nell'imminenza del periodo feriale, sullo stato di grave afflizione sociale che interessa migliaia di calabresi''. ''E' vero, continua Belcastro, che l'estate e' tempo di sole, di mare e vacanze. Ma l'enfasi sugli svaghi legittimi, dopo un anno di lavoro d'ufficio, di stress, non deve distrarre la nostra attenzione su quanti queste vacanze non l'hanno mai conosciute, o meglio vorrebbero assaporarle come meritato risultato di un anno di impegno e produzione, ci riferiamo agli oltre 200.000 disoccupati calabresi, agli oltre 187.000 lavoratori in nero, agli oltre 30.000 precari di questa Regione, e a quanti vivono il dramma delle dismissioni industriali cioe' ai circa 4.000 lavoratori dei comparti tessile, meccanico, siderurgico, informatico etc''. ''Drammaticamente, evidenzia Belcastro, il 2003 e il 2004 saranno ricordati come anni nei quali lo sviluppo economico e occupazionale della nostra provincia ha registrato degli stop clamorosi tra l'atro opportunamente documentati dai rapporti dell'Assindustria. Dal Nord al Sud della nostra Regione, da Castrovillari a Reggio Calabria, da Ovest verso Est, dalla Costa Tirrenica alla Costa Ionica, registriamo nel tessuto economico-produttivo un vero e proprio bollettino di guerra, con la perdita di migliaia di posti di lavoro, in conseguenza dell'inarrestabile processo di dismissione e destrutturazione del gia' debole tessuto economico e produttivo del nostro territorio, ai quali si aggiungono i nefasti riflessi dei tagli operati dalle grandi societa' a partecipazione pubblica, quali Poste, Enel, Ferrovie dello Stato, Telecom, ANAS, che hanno deciso di abbandonare la Calabria e di tagliare gli organici dal 30 al 50 %.
- ''A questi problemi, aggiunge Belcastro, si sommano quelli relativi: all'incapacita' di utilizzare le risorse comunitarie di Agenda 2000, la mancanza di una seria politica per il lavoro, la formazione inesistente, l'elevato livello di pressione fiscale e tributaria (addiz. IRPEF, bollo auto, ticket sanitari su tutto) e il forte degrado morale della vita politica regionale, che impongano alla societa' civile calabrese un forte scatto di orgoglio e di protagonismo per dare una speranza al nostro territorio, quella speranza che la politica ha tradito.
Cifre umilianti che denunciano il grave dramma umano e sociale, che si va consumando nella nostra regione, nel silenzio assordante del Governo nazionale e regionale, che hanno portato durante l'intero anno a forti iniziative di denuncia e mobilitazione delle forze sociali, col sostegno della societa' civile e di suoi importanti settori come la Chiesa calabrese, ricordiamo le denunce dei Vescovi, le prese di posizione della Magistratura contabile della Corte dei Conti regionale all'operato della Giunta regionale. Per tutto questo e' necessario, conclude Belcastro, una forte presa di consapevolezza sociale; ormai la Calabria e i calabresi sono stanchi delle solite parole, dei buoni propositi, delle promesse elettoralistiche, hanno bisogno di risposte certe, in tempi brevi, se non vogliamo che il dramma di una ripresa dell'emigrazione sottragga ulteriori energie vitali a questa terra, per come e' avvenuto in passato. Per questo, la CISL, ritene necessario un nuovo protagonismo sindacale, che acceleri la formazione di tavoli di confronto e discussione, che stiamo invocando ad ogni livello, per definire, dal basso, in coerenza con quanto sta avvenendo, appropriate politiche di intervento, definire Patti con i Comuni capoluogo per lo sviluppo e l'occupazione, contrastando con forza i settori iper-liberisti del Governo nazionale e regionale, decisi a cancellare il ruolo e il valore delle rappresentanze sociali, cosi' come si sta facendo su pensioni, politica economica e federalismo. La Calabria non puo' assistere impassibile al suo degrado morale, civile ed economico (come purtroppo sta avvenendo) e al ridimensionamento per logiche economiciste e di bilancio di tante realta' e all'aggressione ai piu' elementari diritti. Noi abbiamo bisogno, conclude Belcastro, di una rinnovata stagione di mobilitazione e protagonismo per contrastare in Calabria, come nel Paese, le scelte del Governo di attacco al sindacato e alla concertazione e per ristabilire un clima di autentici diritti e rispetto della dignita' di ognuno''.

Zumbo (CGIL): “Preoccupa l’approvazione del Dpefr da parte della II Commissione regionale”

31/07 “La notizia dell' approvazione a maggioranza, da parte della seconda commissione del Consiglio regionale, del Documento di Programmazione economica e finanziaria regionale 2004 (Dpefr), preoccupa la Cgil in quanto il Dpefr oggetto di discussione forniva gli indirizzi, le strategie e le regole per la Legge Finanziaria Regionale 2004, gia' approvata dal Consiglio Regionale il 16 marzo 2004''. A sostenerlo e' Nino Zumbo, della segreteria regionale della Cgil. ''L' ordinamento del bilancio e della contabilita' della Regione, definito dalla L.r. del 4 febbraio 2002, n. 8 e precisamente nell' articolo 2 comma 3 - ha sostenuto Zumbo - prevede che il Dpefr deve essere trasmesso dalla Giunta al Consiglio regionale entro il 30 luglio dell' anno precedente a quello cui si riferisce. La Giunta Regionale avrebbe dovuto quindi trasmettere al Consiglio il nuovo Dpefr per l' anno 2005. Cio' non e' avvenuto a dispetto delle continue richieste della Cgil, della Cisl e della Uil. La Commissione 'Sviluppo Economico' ha ripreso il Dpefr presentato dalla Giunta nel 2003 per l' anno 2004, riproponendolo alla discussione dei consiglieri e pervenendo all' approvazione per la successiva discussione in Consiglio Regionale''. ''Stando cosi' le cose - ha aggiunto Zumbo - la Commissione e il suo Presidente devono chiarire ai calabresi cosa hanno approvato. Un documento ormai superato dalla Legge Finanziaria Regionale 2004, peraltro ormai da parecchi mesi in vigore? Oppure siamo di fronte all' ennesimo tentativo per spacciare il Dpefr 2004-2007 come buono anche per il 2005-2008? Se cosi' fosse siamo di fronte ad una farsa in quanto ci troviamo in condizioni sociali ed economiche a livello regionale, nazionale e internazionale differenti che devono essere debitamente tenute in conto nella formulazione del nuovo documento. Ad esempio l' analisi socio-economica presentata nel documento si riferisce all' anno 2002 e non all' anno 2003 come dovrebbe essere. Inoltre non risulta indifferente per il Dpefr 2005 l' impatto derivante dalla manovra aggiuntiva del Governo nazionale di 7,5 miliardi di euro e dalla prossima finanziaria che si prefigura di circa 24 miliardi di euro''. ''La Cgil Calabria - ha concluso Zumbo - chiede alla Giunta Regionale e al Consiglio di operare nel rispetto di quanto previsto dalla Legge Regionale n. 8 procedendo alla presentazione di un corretto ed adeguato Dpefr per l' anno 2005 che accolga le richieste avanzate formalmente da Cgil, Cisl e Uil e di procedere rapidamente alla sua approvazione per non aggravare ulteriormente le condizioni sociali ed economiche della Calabria''.

CGIL-CISL-UIL: Il DPEFR è un atto formale e d’immagine. Non tiene conto degli indicatori”

29/07 ''La Giunta regionale ripropone, quasi interamente, il Dpefr presentato a dicembre 2003 per la finanziaria 2004, non tenendo conto delle variazioni degli indicatori economici, finanziari e sociali intervenute nel frattempo in ambito internazionale, nazionale e regionale''. Lo sostengono le segreterie calabresi di Cgil, Cisl e Uil. In un documento congiunto, Fernando Pignataro, Luigi Sbarra e Roberto Castagna, criticano duramente l' impostazione del documento di programmazione economica e finanziaria regionale 2005-2008. ''Nella riproposizione del Dpefr, la Giunta regionale - sostengono i leader sindacali - non tiene conto delle nuove scelte di politica economica e finanziaria decise dal Governo centrale con la manovra aggiuntiva di 7,5 miliardi di euro finalizzata al contenimento del debito pubblico e delle scelte e degli indirizzi del nuovo Dpef nazionale 2005-2008 che prefigura una finanziaria 2005 di circa 24 milioni di euro. La scelta della Giunta regionale di non attivare momenti di confronto e di concertazione con le parti sociali ed economiche sulle linee d'indirizzo prima, e sulle scelte del Dpefr dopo - proseguono - non garantisce la giusta attenzione per il raggiungimento degli obiettivi di governo dell' economia calabrese. Tutto cio' costringe a supporre che si vuole procedere all' approvazione di un documento che non solo e' quello gia' presentato per la finanziaria 2004 e che, quindi, non puo' assolvere minimamente alla funzione strategica e di raccordo fra i vari livelli di programmazione e la prossima legge finanziaria regionale 2005, ma che e' inadeguato e probabilmente ha il solo fine di un adempimento formale, un atto burocratico e d' immagine senza alcuna efficacia''. Per Cgil, Cisl e Uil ''e' indispensabile un nuovo Dpefr con l' aggiornamento dei dati macroeconomici della Calabria sulla base dei quali il Consiglio regionale dovra' preventivamente discutere delle scelte strategiche e di finanza pubblica stabilendo regole a cui dovra' attenersi la Giunta per l' elaborazione della finanziaria regionale 2005''. Nelle osservazioni sul documento, i sindacati parlano di ''gravi lacune analitiche'' e di ''lavoro elaborato senza un sufficiente impegno e senza un' adeguata consapevolezza del valore dello strumento in questione''. In particolare, si critica il quadro economico che ''riporta luoghi comuni sugli indicatori macroeconomici riferiti al 2002 anziche' al 2003 e non compie alcuna scelta degli obiettivi da raggiungere. Il documento presentato, inoltre, non affronta l' entita' del debito pubblico regionale e non si sofferma affatto sul patrimonio pubblico immobiliare''. Secondo Pignataro, Sbarra e Castagna ''nessun impegno e' assunto per l' elaborazione del Piano di sviluppo regionale;per non aumentare la pressione fiscale, la piu' alta rispetto alle altre regioni; per istituire il sistema di controllo interno e i centri di costo; per il contenimento della spesa corrente entro la soglia del tasso programmato di inflazione e rispettare i vincoli posti dal Patto di stabilita' interno; per dare priorita' alla spesa per investimenti. Non si fa alcun riferimento alla programmazione negoziata che in Calabria e' molto diffusa e rappresenta uno dei processi piu' importanti per lo sviluppo e la crescita dell' occupazione (12 Patti territoriali, due Contratti d' area, diversi Contratti di programma, di cui alcuni in itinere, e tre Accordi di Programma)''. Mancano riferimenti all' utilizzo delle risorse delle aree sottoutilizzate e al Contratto di localizzazione. In tema di ambiente, Cgil, Cisl e Uil ritengono che la strategia ''deve essere articolata al recupero e alla valorizzazione delle risorse naturali ambientali'' e lametano nel documento ''l' assenza di qualsiasi analisi e proposta su Piano energia; parchi, aree protette, riserve naturali; smaltimento dei rifiuti e bonifica dei siti inquinanti; tutela dell' ambiente e delle risorse idriche (a partire dall' Apq Ciclo integrato delle acque), dello stato operativo della Sorical e piano quinquennale di investimenti per il miglioramento dell' offerta idrica. Nel Dpefr - proseguono - e' richiamata l' Intesa generale quadro fra il Governo centrale e quello regionale pure non essendo ancora recepita dal Piano di trasporto locale e dal Piano regionale dei trasporti. Nessun riferimento viene fatto alle reti di grande comunicazione come alla progettazione dell' Alta capacita' Ferroviaria Battipaglia - Reggio Calabria, all' ammodernamento della statale 106/E90 e al completamento della autostrada A3. Manca una visione strategica del settore per migliorare la qualita' e il funzionamento delle infrastrutture di trasporto, soprattutto per quanto concerne il Porto di Gioia Tauro e la logistica''. Anche sui beni culturali ''e' ripetuta in parte - sostengono i sindacati - la strategia del Por Calabria senza l' indicazione degli obiettivi. Manca qualsiasi riferimento ai grandi attrattori e alla concentrazione e integrazione delle risorse ai fini di un' adeguata valorizzazione e non si vede, inoltre, una strategia per rafforzare il tessuto urbano delle citta' calabresi''. Sul piano delle attivita' produttive le critiche dei sindacati si appuntanto per il settore agricolo sulla ''strategia non sufficientemente chiarita''. Circa i settori industria, artigianato e commercio, secondo i sindacati, il Dpefr ''non esplicita un' adeguata strategia per il superamento dei limiti strutturali della struttura produttiva industriale composta di piccole e piccolissime imprese''. Assenti, ancora, i riferimento alla razionalizzazione degli incentivi e all' utilizzazione di strumenti come i Pia. Nessun riferimento ai mancati risultati che dovevano essere realizzati con la 488/92 e con la legge Sabatini. A distanza di quattro anni - sostengono Cgil, Cisl e Uil - dall' attuazione del Por, ''non sono stati individuati i Sistemi turistici locali e le azioni di miglioramento dell' ospitalita'''. ''Viene meccanicamente ripetuta - sostengono i sindacati - la strategia europea e nazionale sulle politiche attive per il lavoro senza poi individuare le azioni e gli strumenti per renderla operativa a livello regionale''. Cgil, Cisl e UIl sollecitano, infine, un Piano per la legalita' e la sicurezza del territorio e sottolineano la necessita' di intervenire sull' organizzazione del lavoro e degli uffici dell' Ente regione.

CISL: “Vertenza Cosenza deve diventare questione nazionale assieme a quella della Calabria”

29/07 La vertenza Cosenza e piu' in generale quella che riguarda la Calabria devono diventare questioni nazionali: e' quanto si sostiene in un documento approvato dal comitato esecutivo provinciale della Cisl di Cosenza. ''Mancanza di lavoro, precariato diffuso, destrutturazioni industriali e dismissione delle grandi societa' di servizio nazionale Enel, Telecom, Anas e Poste e Ferrovie dello Stato - e' scritto nel documento - sono le emergenze che affiorano nel silenzio assordante dell' esecutivo regionale ormai distratto dalle emergenze vere del territorio e teso ad una mera gestione del potere fine a se stessa''. I lavori dell' organismo sindacale sono stati aperti dal segretario provinciale della Cisl, Giuseppe Belcastro. ''Le scellerate ed inopportune politiche economiche del Governo Berlusconi - ha sottolineato Belcastro - vanno inevitabilmente producendo ripercussioni sociali fortissime, difficolta' nel controllare le dinamiche salariali, perdita del potere d' acquisto dei redditi e delle pensioni, peggioramento della qualita' della vita, destrutturazioni economiche. Questi sono soltanto alcuni esempi delle gravi difficolta' che sta attraversando il Paese. Per di piu' - conclude Belcastro - tale quadro e' peggiorato dalla rottura registrata tra Governo e sindacati con la decisione dell' esecutivo di ricorrere allo strumento della fiducia per approvare la riforma delle pensioni''.

Di Iacovo (Uil): "Il polo turistico di Sibari può essere volano di sviluppo"

28/07 ''Il Polo turistico integrato di Sviluppo Italia a Sibari puo' rappresentare un grande volano per lo sviluppo dell'intera sibaritide e, per questo, merita un trattamento contrattuale particolare per facilitare le ''condizioni insediative'' delle imprese in un quadro di sicurezza e di ''economie di scala'' nella fase di avvio degli investimenti, al fine di creare buona e duratura occupazione''. E' quanto sostiene il segretario generale della Uil provinciale, Benedetto Di Iacovo, nel corso di un incontro dell'organizzazione sindacale svoltasi a Cassano allo Ionio. ''L'investimento proposto da Sviluppo Italia - ha aggiunto - per il quale esprimo il mio vivo ringraziamento ed apprezzamento al vicepresidente Francesco Samengo e' di grande portata e cambiera' sicuramente i connotati del nostro territorio e le condizioni socio-economiche del Comune di Cassano. Per questo merita, oltre che grande attenzione, un protocollo di intesa tra le Parti Sociali, attraverso il quale creare le condizioni contrattuali flessibili al fine di assicurare le condizioni di sviluppo dell'economia e del sistema delle imprese nella fase di avvio degli investimenti, all'interno di un quadro di corrette relazioni sindacali. Il Sindacato, almeno la Uil, e' disponibile ad offrire particolari condizioni contrattuali di avvio degli investimenti con le imprese, sia per la fase di realizzazione del centro turistico, che per le strutture ricettive e gestionali del centro stesso''. ''Necessario diventa anche -ha proseguito Di Iacovo- l'impulso di attivita' di controllo nel rispetto delle norme in materia di avviamento al lavoro, igiene e sicurezza sul lavoro, di tutela del lavoratore attraverso accordi sindacali sulla gestione del mercato del lavoro; la prevenzione di fenomeni di usura, attraverso il ricorso a strumenti di garanzia di accesso al credito, tramite la sottoscrizione di un protocollo con le Banche locali. In una parola questo investimento e' troppo importante sia per Cassano che per l'intera Sinbaritide. Per questo va tenuto al riparo da eventuali deviazioni ed inquinamenti e va sostenuto con accordi sindacali che evidenzino la capacita' di una classe dirigente sindacale attenta, moderna, propositiva, progettuale''. ''E siccome l'investimento - ha concluso - riguarda molteplici settori, questo dovra' essere sottoscritto dalle tre Confederazioni, a livello provinciale, per poi essere gestito, a seconda della tipologia merceologica, dalle categorie aderenti a Cgil, Cisl e Uil''.

Sindacati "La Giunta regionale presenti un nuovo DPEFR"

26/07 La CGIL, unitamente a CISL e UIL, nell'audizione del 21 luglio 2004 sull'Assestamento del Bilancio 2004, ha evidenziato alla seconda Commissione Consiliare che e' ''sbagliato accettare la discussione sul Documento di Programmazione Economica e Finanziaria Regionale ( DPEFR), presentato dalla Giunta regionale nel dicembre 2003 per la finanziaria 2004. Pertanto, e' necessario che la Giunta regionale presenti un nuovo DPEFR 2005-2008 che stabilisca le strategie e le regole per la prossima finanziaria 2005, tenendo conto delle decisioni, degli indirizzi e degli effetti della manovra aggiuntiva di 7,5 milioni di euro e del nuovo Documento di Programmazione Economica e Finanziaria Nazionale''. Per la Cgil ''e' indispensabile che il nuovo DPEFR sia discusso con il sindacato e con le altre forze sociali e istituzionali prima che venga presentato in Commissione e al Consiglio in modo da affrontare nel merito e con il tempo necessario i problemi del lavoro, dello sviluppo e dei servizi, in particolare quelli del sociale. La discussione sul DPEFR non si puo' consumare in una semplice audizione, che e' sempre utile e opportuna per avanzare richieste e proposte, con la seconda Commissione consiliare Il confronto si dovrebbe tenere con l'Esecutivo per discutere sulle politiche di sviluppo e per evitare che alla presenza dei pesanti tagli alla spesa decisi dal Governo centrale la Calabria rimanga una regione estrema per bassi livelli di produzione del Prodotto Interno Lordo(PIL) e per alta disoccupazione con il rischio che continuano a pagare il risanamento della finanza pubblica esclusivamente i disoccupati, i pensionati e i lavoratori. Un' eventuale decisione della Giunta e della maggioranza di portare in discussione il vecchio DPEFR presentato nel 2003 acquista il significato di una volonta' di pervenire all'approvazione senza confronto e quindi per ottenere solo risultati di immagine e non per affrontare i problemi dello sviluppo, del sociale e della finanza pubblica in Calabria. La CGIL Calabria stigmatizza, inoltre, le decisioni assunte dalla Giunta regionale in merito all'Assestamento del Bilancio 2004, nonostante le preoccupazioni, le proposte e le richieste avanzate a marzo 2004, prima dell'approvazione dello stesso bilancio preventivo, non sono state tenute debitamente in considerazione. La Giunta regionale nell'assestamento di Bilancio sui 74,5 miliardi di euro, provenienti da economie realizzate sui fondi liberi, continua nella frammentazione delle risorse attraverso interventi poco strategici che spesso corrispondono a scelte assistenziali e a volte anche clientelari. L'esigenze del lavoro in Calabria, secondo la CGIL, continuano ad essere poco considerate tanto e' che le risorse destinate non sono sufficienti a dare risposte alle domande di stabilizzazione pervenute gia' all'Assessorato al Lavoro. E' evidente che nonostante le dichirazioni di buona volonta' da parte della Giunta verso la stabilizzazione dei LSU e LPU e l'aumento dell'occupazione, poi nei fatti non mette in atto ne' politiche occupazionali ne' adeguate risorse. E' opportuno invece che la Giunta ci ripensi e decida di iscrivere nell'assestamento di bilancio 2004 maggiori risorse verso il lavoro, rispetto quelli previste. La Giunta regionale per quanto concerne il Trasporto Pubblico Locale e' dall'anno 2000 che non ha inteso attuare la legge regionale 23 e quindi realizzare la riforma per riorganizzare i servizi, razionalizzare la spesa e per dare le giuste risposte agli utenti. Nell'anno 2004, pur avendo deciso le modifiche alla legge regionale 23 e previsto la stipula dei Contratti di Servizio per una quota pari a 100 milioni di euro, non ha destinato sufficienti risorse ne' nella legge finanziaria ne' nell'assestamento di bilancio. Ancora, mancano le risorse per l'ammodernamento della funivia di Lorica che rischia la chiusura nelle prossime stagioni mettendo in discussione i livelli occupazionali e l'intera economia turistica locale. La CGIL Calabria ritiene indispensabile una profonda svolta nelle politiche di finanza pubblica sia nel metodo per come si perviene alla formazione del DPEFR e della Finanziaria sia nel merito delle scelte di politica economica e del sociale per portare a trasparenza le decisioni e la spesa''.

Stabilizzazione dei lavoratori LSU-LPU: I sindacati chiedono un incontro urgente in Regione

26/07 CGIL, CISL e UIL chiedono un incontro urgente per un esame delle domande di stabilizzazione dei lavoratori LSU-LPU pervenute all' assessorato al lavoro a seguito dell'avviso pubblico in attuazione della L.R. 20, i cui termini sono scaduti il 4 Luglio scorso. I sindacati sono ''informalmente a conoscenza che tali domande riguardano oltre 1.500 persone e che, quindi, nonostante la grave crisi finanziaria in cui versano gli enti locali calabresi, si e' prodotto nel territorio uno sforzo notevole per dare risposte concrete ad una buona fascia di questo precariato. Ora spetta alla Regione saper raccogliere questa domanda e saper ricercare soluzioni concrete. Oggi esistono gli sbocchi concreti per oltre 1.500 persone, esiste la possibilita' del Governo a trattare, esiste lo strumento, che e' la Sua stessa legge e c'e' ancora la possibilita' di intervenire sul bilancio, con la manovra di assestamento non ancora votata dal Consiglio Regionale. Pertanto non sono tollerabili ulteriori lentezze, ritardi e sottovalutazioni”.

La CGIL bolla i DPEF calabrese come “manovra terribile”

23/07 Un' analisi severa dell' attuale situazione politica, quella effettuata oggi nel corso del comitato direttivo regionale della Cgil tenutosi a Lamezia Terme. Ai lavori ha partecipato anche Paolo Nerozzi, segretario nazionale dell' organizzazione sindacale, secondo il quale ''oggi abbiamo un' emergenza. In questo momento - ha spiegato - ci troviamo di fronte all' arrivo di un Dpf preoccupantissimo. Gia' la manovra approvata ieri sera con un voto di fiducia, fatto insolito, ha un effetto sul Mezzogiorno di 70mila posti di lavori in meno circa e si interviene sugli Enti locali''. Per il sindacalista, poi, non ci sarebbero dubbi sul fatto che ''le condizioni delle persone che noi rappresentiamo nel Mezzogiorno peggiorino ulteriormente. Bisogna dare una risposta immediata. Un Dpef cosi' - ha aggiunto - non va bene. Non va bene la manovra correttiva e non va bene colpire anche quei meccanismi come la programmazione negoziata che avevano dato dei risultati''. Nerozzi ha poi posto l' accento sulla ripresa dell' attivita' criminale. ''Un motivo, questo - ha sostenuto - che dovrebbe spingere a rilanciare, in qualche modo, tutta la battaglia per la legalita'. Noi ovviamente chiediamo un quadro politico piu' generale e alle forze di opposizione un programma forte per le questioni che riguardano in modo particolare il Mezzogiorno che e' la parte piu' debole e piu' a rischio di questo paese''. Per il segretario generale della Cgil calabrese, Fernando Pignataro, che ha aperto i lavori, la riunione di oggi e' stata importante in quanto era ''opportuno fare il punto sulla situazione della fase politica che si e' determinata subito dopo le elezioni con la sconfitta del governo e la crisi latente che viene fuori quotidianamente sempre piu' rilevante su tante questioni. E' un governo che si e' indebolito - ha aggiunto Pignataro - in una situazione economica e sociale che si e' aggravata, proprio mentre occorrerebbero scelte e manovre economiche e finanziarie serie e interventi che producano incentivi agli investimenti. Mi pare che si vada nella direzione tremontiana senza Tremonti''. Affermazioni condivise dagli altri intervenuti che hanno definito ''terribile'' la manovra economica. ''Ma non sara terribile solo questa - ha sostenuto Pignataro - Lo saranno anche i Dpef finanziari dei prossimi mesi perche' per restare in Europa, ed ormai tutti gli osservatori ci indicano 24milioni di euro a 45 di fabbisogno, avremo delle
finanziarie 'lacrime e sangue' che punteranno quasi tutte sul mondo che rappresentiamo noi''.
Entrando nel merito della manovra finanziaria decisa dal governo, il segretario generale della Cgil calabrese, ha evidenziato che essa ''taglia gli Enti locali, il Mezzogiorno, il welfare locale, i servizi dei comuni''. A giudizio di Pignataro e' necessaria ''una forte iniziativa da parte della Cgil, del sindacato, impegnato anche su tavoli diversi, sulla questione dei modelli contrattuali da cui non vuole sfuggire, ma tentando di avere una posizione univoca con Cisl e Uil proprio per avere un tavolo in cui c' e' il tentativo di rilanciare fortemente l'azione del sindacato''. Parlando della situazione calabrese, Pignataro ha sostenuto che ''non c'e' dubbio che tutta quanta questa vicenda ha delle ripercussioni forti anche sulla Calabria, sempre piu' allo sfascio, senza idee e con una Giunta regionale che e' fallita. Non comprendiamo - ha aggiunto - anche alcuni distinguo e tentativi di recupero o di allargamento dell' area del centrosinistra, dell' alternativa. Riteniamo che ci debba essere un' azione di contrasto forte, un' alternativa chiara, visibile con un leader forte che recuperi quello che si e' mosso nella societa' fermo rimanendo il ruolo dei partiti e il ruolo degli altri soggetti sociali che devono essere autonomi e distinti''.

Sbarra (Cisl): La manovra di assestamento della Giunta Regionale non affronta le emergenze

22/07 La manovra di assestamento del bilancio 2004 approvata dalla Giunta Regionale ed inviata al Consiglio Regionale per l' esame e la conseguente deliberazione non affronta adeguatamente il complesso delle emergenze economiche e sociali della Calabria e da' un ulteriore segnale negativo di un Governo Regionale che arranca e che non ha una politica finanziaria adeguata alla drammaticita' dei problemi''. E' quanto sostiene in una nota il segretario generale della Cisl Calabria, Luigi Sbarra, circa la manovra di assestamento del bilancio 2004 della Regione. ''Un assestamento di bilancio - ha aggiunto - che non opera scelte chiare orientate allo sviluppo, alla crescita conomica e produttiva, al rilancio della occupazione, che non assicura attenzioni politiche e risorse sul versante delle politiche sociali nella nostra Regione. Il Governo Regionale con la manovra di bilancio non da' risposte agli Lsu/Lpu sul versante delle stabilizzazioni in attuazione della L.R. 20/03 assumendosi la responsabilita' del non rispetto dell' accordo sottoscritto con il sindacato regionale il 26 Maggio, non si operano scelte in direzione della riduzione della pressione fiscale sui redditi dei calabresi e delle rispettive famiglie trascurando che la Calabria ha il piu' alto tasso di poverta' ed al contempo una percentuale altissima di consulenti e collaboratori della Regione che costano centinaia di miliardi di vecchie lire e nessuno conosce, nessuno sa cosa fanno, nessuno sa dove sono''. Il segretario generale regionale della Cisl ha poi aggiunto che ''abbiamo denunciato nell' audizione con la Commissione Consiliare l' assenza di risorse a favore delle politiche sociali che non consentono definitivamente l'attuazione della Legge Regionale 23 in attuazione della 328 nazionale in materia di Assistenza e che ritardano la fase di operativita' della Legge Regionale sulla Famiglia da tempo approvata dal Consiglio Regionale che continua a non avere un'adeguata copertura finanziaria. La Giunta regionale della Calabria, inoltre, nel collegato ordinamentale e normativo all' assestamento di Bilancio piu' precisamente all' Art. 10 c.3 sostiene scelte in aperto contrasto con il Testo Unico del Pubblico Impiego 165/2001 che afferma che gli incarichi del personale dirigenziale possono essere conferiti per un periodo non superiore a mesi 6 prorogabili fino a 12 solo quando siano state avviate le procedure per la copertura dei posti vacanti e non
possono essere rinnovati''. ''La Giunta invece delibera - ha proseguito Sbarra - il periodo di 12 mesi prorogabili per ulteriori 12 costituendo una manifesta elusione della normativa nazionale e contravvenendo con gli obblighi contrattuali di sottoporre ad azione di concertazione con il Sindacato di Categoria tali provvedimenti. Sorge legittimo il sospetto di comportamenti unilaterali che rispondono solo ed esclusivamente ad interessi di natura personale e clientelare''.

Larosa (CGIL): “Delusi dal dibattito sulla sanità. Discussione sospetta e priva di proposte”

22/01 “Siamo profondamente delusi dalla discussione e dal dibattito in Consiglio Regionale sulla emergenza sanita' in Calabria. Una discussione 'sospetta' e priva di proposte per evitare la bancarotta dell'intero sistema sanitario''. E' quanto sostiene, in una nota, il segretario generale della Cgil della Piana di Gioia Tauro, Pasquale Larosa, circa la situazione della Asl di Palmi. ''Come al solito - ha aggiunto il sindacalista - e' venuto fuori il teatrino cui la politica e gli amministratori regionali sistematicamente ci hanno abituati. Non si ha la consapevolezza delle gravissime condizioni che sta attraversando l'Asl di Palmi. Il fatto che non esiste piu' sul territorio l'esigibilita' del diritto alla salute e che duemila dipendenti da due mesi non percepiscono lo stipendio, sembra interessare poco o niente la piu' alta istituzione calabrese. E' inconcepibile e irresponsabile non aver dato la priorita' e la giusta collocazione nel dibattito ai grossi problemi dell'azienda. Noi non abbiamo mai sottovalutato i problemi della sanita' privata, ma riteniamo altrettanto importante l'attuale emergenza che attanaglia la sanita' pubblica regionale.
Comprendiamo benissimo che per tanti consiglieri regionali invece non e' cosi', in quanto sono in giuoco interessi potenti e l'accaparramento del consenso politico dei tanti che ruotano attorno alle vicende del comparto della sanita' privata''. ''Poco importa poi - ha proseguito Larosa - che l'Asl di Palmi e' allo sfascio, alla bancarotta e che intere famiglie monoreddito non hanno neanche la possibilita' di soddisfare le esigenze primarie. Secondo la Cgil e' urgente affrontare e risolvere subito la questione stipendi prima che il clima degeneri in manifestazioni incontrollabili e insostenibili, per la tenuta dell'ordine pubblico a partire dall'iniziativa prevista per lunedi' prossimo. Per questi motivi siamo delusi dalla discussione in Consiglio Regionale e dal grave e colpevole silenzio da parte del Presidente della Giunta Regionale e dell'Assessore Luzzo, i quali da tanto tempo sono stati informati di quello che stava avvenendo all'Asl 10 di Palmi. ''Siamo altresi' convinti - ha concluso Larosa - che la situazione e' fuori controllo ed e' arrivato il tempo di fare scelte difficili e radicali se si vuole dare una speranza e un
futuro ai lavoratori e al territorio''.

Spataro (CGIL) “Non bisogna sottovalutare l’importanza delle attività collegate alla pesca”

20/07 “Le istituzioni, in una regione con piu' di 700 chilometri di costa, non dovrebbero sottovalutare l'importanza che assumono le attivita' dirette o collegate alla pesca. Questo in Calabria purtroppo accade se pensiamo che ancora non esiste uno strumento legislativo regionale di qualificazione, di promozione e di sostegno del settore, armonizzato con le normative dell'U.E''. Lo afferma Antonio Spataro, Segretario regionale della Flai-Cgil. ''La Flai-Cgil, la Fai-Cisl e la Uila-Uil regionali, in rappresentanza dei lavoratori dipendenti, coinvolti nelle attivita' della pesca, venuti a conoscenza che presso la 4* commissione del Consiglio Regionale sono giacenti da tempo due proposte di legge, inerenti il settore, hanno immediatamente chiesto una audizione presso la stessa commissione per aprire il necessario confronto, precedentemente ignorato dall'assessore regionale al ramo. L'opportunita' di un intervento nel settore - dice Spataro - e' quanto meno necessario ed urgente, anche in considerazione delle normative comunitarie sempre e piu' indirizzate verso la riduzione dello sforzo di pesca, che se da un lato hanno notevolmente ridimensionato la nostra flotta, dall'altro hanno legato il prelievo dal mare a piu' alti livelli di qualita' e sicurezza alimentare oltre a promuovere e sostenere le attivita' di acquacoltura e marinocoltura''. ''Occorre quindi bilanciare gli effetti e le ricadute economiche negative - sostiene il sindacalista – che coinvolgono il settore con le possibilita' e le attivita' sostitutive o collegate, cosi' come occorre sostenere e promuovere il completamento della filiera, qui' in Calabria e non altrove. Se si adeguassero le risorse economiche e le attivita' promozionali e formative in direzione del completamento della filiera del pescato offriremmo una grande chance all'economia ed all'occupazione della nostra Regione. Ma se da un lato occorre migliorare, concentrare e qualificare la nostra offerta in termini di pescato mantenendo sempre alto il livello di qualita' e sicurezza alimentare, dall'altro, occorre anche che si aiutino i processi rivolti a garantire una maggiore sicurezza a bordo per il personale imbarcato. Di questo vogliamo discutere con la Regione e non di come mettere il bastone tra le ruote, come qualche pessimo politico afferma''.

Zumbo (CGIL) "Lenta e confusa la pianificazione regionale dei trasporti"

19/07 La CGIL ritiene che, in Calabria, ''si procede in modo confuso e molto lentamente in merito alla pianificazione e all'ammodernamento delle infrastrutture e i servizi di trasporto. I servizi di trasporto viari, ferroviari e aerei, a lunga percorrenza e a livello regionale, mostrano, sopratutto in questa fase di forte domanda di mobilita', limiti e disfunzioni che si ripercuotono pesantemente sugli utenti e sull'economia Calabrese. La Giunta regionale, anziche' aggiornare prima il Piano Regionale dei Trasporti, ha elaborato e sottoscritto l'Accordo Quadro per le Infrastrutture dei Trasporti che, invece, doveva recepire le scelte e gli indirizzi, decisi in sede di programmazione. Ma ancora , a distanza di circa due anni della sottoscrizione dell'Accordo Quadro di Programma, il Piano Regionale dei Trasporti non e' stato discusso nella Commissione preposta e poi in Consiglio regionale''. La CGIL ritiene che ''debba essere attivata la discussione sul Piano Regionale dei Trasporti e, possibilmente, apportare modifiche in parti importati, per poi pervenire all'approvazione del Consiglio. Ritiene,altresi', che a seguito dell'approvazione del Piano Regionale dei Trasporti, occorra procedere alla modifica dell'Accordo Quadro per le Infrastrutture di Trasporto, allo scopo di recepire gli indirizzi e le scelte; anche alfine di realizzare un riequilibrio modale attraverso una piu' puntuale connessione fra i nodi: Stazioni, Porti e Aeroporti con le grandi reti di comunicazione, di interesse nazionale e comunitario, e, soprattutto, per avere la connessione e l'integrazione con servizi di trasporto pubblico locale''. ''Occorre, secondo la CGIL Calabria, richiamare l'attenzione delle istituzioni e dei cittadini utenti sulle problematiche delle infrastrutture e dei servi di trasporto per migliorare l'accessibilita' di tutto il territorio regionale e agevolare la mobilita' delle merci e delle persone. La programmazione e il Governo del sistema dei trasporti viaggiatori, merci e della logistica sia assunto degli Assessorati competenti ( Trasporti e Lavori Pubblici, dalla Giunta nel suo complesso e dal Consiglio ) e non delegato, come in qualche caso, ad organismi subregionali come le ASI. La scelta dell'interporto in Calabria ha valore per la Calabria, per il Mezzogiorno e anche per l'area del Mediterraneo. La localizzazione dell'interporto a Gioia Tauro era ed e' una scelta obbligata, determinata dalla Giunta e dal Governo Nazionale, poiche' si tratta di una infrastruttura che e', prima di tutto, al servizio del grande porto di Gioia Tauro, che ha collegamenti di livello internazionale''. ''Occorre, invece, che congiuntamente all'aggiornamento del Piano Regionale dei Trasporti - sostiene la Cgil - sia elaborato e approvato il Piano Regionale della Logistica, che deve servire, adeguatamente, anche l'area di Lamezia, che e' un nodo importate della produzione e dei trasporti. Come anche altri centri minori di logistica dovranno servire Cosenza, Corigliano, Crotone e Reggio Calabria''. La CGIL ritiene che ''la logistica in Calabria assumera' un ruolo fondamentale per la movimentazione e lavorazione delle merci e per questo e' necessario sostenere e sviluppare anche il centro di eccellenza per la formazione e la ricerca nella facolta' di ingegneria dei trasporti dell'universita' Mediterranea di Reggio Calabria''. La CGIL, unitamente alla CISL e alla UIL, per questi motivi, ha sempre sollecitato la Giunta regionale ''ad attivare un tavolo di confronto per monitorare e portare avanti questo importante processo di sviluppo della logistica''.

Stato di agitazione dei lavoratori del Parco del Pollino

15/07 In attesa della convocazione urgente del tavolo di discussione, Cgil Cisl Uil di Calabria e Basilicata dichiarano lo stato di agitazione dei lavoratori impegnati nel progetto del Parco del Pollino. ''La situazione di 338 lavoratori ex LSU impegnati nel progetto nel Parco del Pollino, sta diventando sempre piu' insostenibile - sostengono i sindacati - gli impegni assunti negli incontri tenuti presso i suoi uffici nel mese di novembre e gennaio 2004, di attivare un tavolo a Rotonda sede del Parco, con la presenza di Italia Lavoro, Ente Parco e organizzazioni sindacali, al fine di rivistare il progetto in atto per poi risottoscrivere la convenzione con il Ministero del Lavoro, dell'Ambiente, le Regioni Calabria e Basilicata e l'Ente Parco, non hanno avuto alcun seguito''. ''Va dato atto al Parco di aver convocato in piu' occasioni Italia Lavoro per discutere sulle nuove coordinate del progetto e purtroppo si dovuto registrare la latitanza di Italia Lavoro''. ''Il mancato adeguamento del progetto sta determinando tensioni tra i lavoratori che non intravedono spiragli credibili sul loro futuro occupazionale''. ''Al fine di dare una accelerata e ripristinare quel percorso virtuoso che avevamo condiviso negli incontri al Ministero, chiediamo l'attivazione presso il Ministero del tavolo tecnico sul progetto, sollecitando la presenza di Italia Lavoro e dell'Ente Parco anche per dare certezze sul flusso di finanziamento delle attivita' in atto''.

Incontro sui lavoratori LSU/LPU alla CISL di Cosenza

13/07 Si è svolto nei giorni scorsi presso la CISL di Cosenza un incontro per discutere delle prospettive lavorative dei LSU/LPU. All’incontro erano presenti, il segretario provinciale UST CISL dI Cosenza, il presidente provinciale dell’ALAI-CISL di Cosenza Mauro Venulejo e una nutrita rappresentanza dei lavoratori. Mauro Venulejo ha evidenziato la drammatica realtà che vivono i lavoratori precari della nostra Regione e in particolar modo i lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità. Questi lavoratori, come si sa, nonostante il misero sussidio percepito e la mancanza dei più elementari diritti, garantiscono con encomiabile senso di responsabilità l’erogazione di servizi indispensabili ai cittadini. Non è possibile – continua il sindacalista della CISL – continuare ad assistere passivamente a questo dramma sociale, ma occorre dare risposte concrete, studiare soluzioni capaci di stabilizzare questi lavoratori e dare loro una prospettiva dignitosa e qualificata. Nella nostra Regione, a fronte della drammaticità dei problemi di carattere sociale, non esiste alcun piano organico per il lavoro in grado di dare risposte concrete alle migliaia di lavoratori precari, dei quali una gran parte è presente nella nostra provincia. Altre regioni come la Sicilia, la Campania, la Basilicata e la Puglia, hanno contribuito a ridurre il numero di precari LSU/LPU, con misure concrete di stabilizzazione, mentre la Calabria, nonostante una legge regionale che registra gravi ritardi, non riesce a produrre risultati significativi. A tal proposito da più tempo la CISL, a tutti i suoi livelli, va sostenendo la necessità di invertire la tendenza attraverso provvedimenti strutturali in grado realmente di svuotare il bacino LSU/LPU. A tal fine la CISL – si è detto nel corso dell’incontro – ribadisce l’inderogabile necessità di pervenire entro il 2007 alla completa stabilizzazione dei LSU/LPU come previsto dalla legge regionale 20/03. In questo senso la CISL condivide le recenti proposte formulate dal coordinatore dei lavoratori in mobilità Romolo Cozza affinché venga effettivamente rispettata la riserva prevista dalla legge regionale 20/03 per l’assunzione dei LSU/LPU negli Enti Strumentali della Regione Calabria, oltre al riconoscimento dei contributi previdenziali prevedendo una “sanatoria” per gli anni di servizio già prestati e ancora prevedere la possibilità per gli Enti di assumere oltre l’ex quarto livello, dal momento che molti LSU/LPU svolgono mansioni riconducibili a livelli superiori.

La CGIL non firma il contratto d’area di Gioia Tauro

13/07 La CGIL nazionale, regionale Calabria e territoriale di Gioia Tauro non hanno sottoscritto il Protocollo Aggiuntivo al Contratto d’Area di Gioia Tauro del marzo ‘99 perché: 1) nel corso di questi anni non vi è stato alcun confronto e nessuna concertazione sull’attuazione del Contratto d’Area che consentissero di valutare i risultati economici, produttivi e occupazionali che risultano largamente insufficienti rispetto agli obiettivi previsti; sono, infatti, ancora aperte nell’area problematiche sociali, di continuità delle attività produttive, di rispetto delle condizioni di legalità. Anche gli interventi infrastrutturali, soprattutto ferroviari, tesi a migliorare il sistema dei collegamenti esterni al porto non sono completati; 2) rispetto alle imprese ammesse al finanziamento del Protocollo Aggiuntivo non sono stati forniti elementi per valutare la qualità dei programmi industriali, la loro fattibilità in rapporto alla consistenza finanziaria, organizzativa e produttiva delle stesse imprese. La CGIL, a fronte dei limiti evidenziati, ribadisce che i necessari finanziamenti pubblici a sostegno dei nuovi insediamenti industriali nell’area devono essere garantiti per realizzare reali processi di sviluppo qualificato, d’innovazione, di competitività, di formazione e qualificazione dell’occupazione, di avanzamento e miglioramento delle condizioni contrattuali e di lavoro.Su questi obiettivi, cosi come sulla verifica critica dello stato di attuazione e dei risultati del Contratto d’Area, la CGIL è disponibile e sollecita un confronto, a partire dal livello territoriale, con CISL, UIL, Assindustria e gli altri soggetti interessati.

Rotazione del personale, incontro tra i sindacati ed il Sindaco di Cosenza

13/07 Si è svolto presso il Comune di Cosenza su richiesta delle Organizzazioni sindacali un incontro tra il sindaco D.ssa Eva Catizone, l’assessore al personale D.ssa Maria Lucente, assistite dalla dirigente D.ssa R. Marasco, ed una delegazione delle OO.SS. Territoriali ed aziendali di CGIL CISL UIL. Per la CGIL, insieme ai rappresentanti del Comune, erano presenti Massimo Ianni della FP.CGIL e Massimo Covello segretario generale della Camera del lavoro. La riunione è servita a fare il punto organizzativo della tecnostruttura burocratica del Comune alla luce delle recenti rotazioni effettuate dall’Amministrazione e riguardanti diversi dirigenti di settore. Nel suo intervento, Massimo Covello, ha sottolineato la necessità di riconoscere, ai vari livelli di rappresentanza delle OO.SS., il diritto di informazione, nonché di esplicitare le eventuali ricadute organizzative, nei vari dipartimenti, derivanti dal cambio dei dirigenti. Ha inoltre sottolineato come il Sindacato in generale e la CGIL in particolare, nel Comune di Cosenza abbia sempre ricercato l’efficienza e l’efficacia della funzione amministrativa. Che ad essa si augura sia finalizzata la rotazione dei dirigenti e che, pertanto, debbano immediatamente essere affrontati i problemi relativi alla valorizzazione; alla riqualificazione; al riconoscimento dei profili in essere, non solo per dare risposte alle aspettative dei lavoratori (es. laureati, guardie giurate, ecc.) ma per rafforzate le competenze pubbliche riorientando la tendenza alla privatizzazione che non sempre si è mostrata adeguata e/o di qualità. Accogliendo le sollecitazioni del Sindacato la Sindaca e l’assessore hanno affermato che con la rotazione dei dirigenti si è teso solo al rilancio di settori prossimamente chiamati a compiti importanti per la città. Per quanto riguarda i lavori pubblici ciò significa ragionare intorno alla riorganizzazione di una struttura chiamata a gestire con efficacia il PRU ed il PSU. Che non esiste una gerarchia della qualità dei servizi: “tutti fondamentali dal traffico, ai servizi sociali, a quello idrico, a quello cimiteriale, ecc”. Prendendo atto delle richieste del sindacato, L’amministrazione Comunale farà una immediata ricognizione dei problemi e continuerà il confronto sindacale sul riposizionamento del modello organizzativo. Amministrazione Comunale e sindacato infine, congiuntamente, hanno espresso forte preoccupazione circa i preannunciati tagli del Governo verso i trasferimenti ai Comuni.

Castagna (Uil) L’intesa sulla logistica di Gioia è l’ennesimo bluff

13/07 Il preaccordo sottoscritto tra le Asi di Lamezia e Reggio, la Regione, i Ministeri delle infrastrutture e delle Attivita' produttive, Trenitalia, Anas e Sviluppo Italia sulla possibilita' di lavorare nel lametino le merci che approdano a Gioia Tauro ''e' un ennesimo bluff'': lo afferma Roberto Castagna, segretario regionale della Uil. Per Castagna la vicenda ''nasconde due obiettivi: da una parte glissare sugli impegni assunti su Gioia Tauro, dall' altra di inventare su Lamezia presunti investimenti che, se dovessero concretizzarsi, sarebbero nella logica contorta di un campanilismo senza senso. Un obiettivo, comunque, e' stato realizzato, quello di far alzare legittime bandierine da una parte e dall' altra, segno inequivocabile della sfiducia che soggetti importanti hanno nei confronti della gestione del governo regionale''. Per Castagna ''Gioia Tauro reclama giustamente uno sviluppo che non puo' fermarsi alla sola attivita' del porto. Sarebbe criminale non attrezzare l' area dell' interporto e non veicolare le attivita' di stoccaggio, lavorazione, logistica e quanto serve ad un porto per decollare sul piano dello sviluppo dell'intero comprensorio. In una seconda fase - prosegue il segretario della Uil calabrese - certamente, bisognera' porsi il problema di come il Porto di Gioia debba essere il volano di sviluppo dell' intera Calabria, e, pertanto, in una logica regionale va avviata una politica capace di puntare alla dislocazione di interventi e investimenti che possano interessare non solo il Lametino, ma anche il Vibonese, il Crotonese e la Sibaritide”.

Contratti: La CISL chiede un incontro alla Direzione Generale dell'AS2 di Castrovillari

08/07 In una nota della FPS-CISL l'invito al Direttore Generale della'Azienda Sanitaria n.2 di Castrovillari per affrontare il problema delle code contrattuali rimaste aperte. Questa il testo integrale della nota a firma del Segretario Ugo De Rose. "Si comunica che il giorno 30.06.2004, presso la sede della CISL di Castrovillari, si è riunito il Coordinamento Aziendale di questa Federazione. Presenti il Segretario Generale Ugo De Rose ed il Segretario Generale Aggiunto Walter Giampà della CISL FPS di Cosenza. Dall’esame delle problematiche affrontate nel corso della riunione è emersa l’assoluta assenza di corrette relazioni sindacali e che la Direzione Generale a tre mesi dal suo insediamento ha convocato solo una volta le Organizzazioni Sindacali e la RSU. Restano pertanto disattese le legittime aspettative del personale dipendente circa la chiusura di importanti code contrattuali relative al precedente CCNL, così come continua a essere sconosciuta alle Organizzazioni Sindacali ed alla RSU l’entità delle risorse finanziarie per la contrattazione integrativa decentrata. Continuano infatti ad essere utilizzate le risorse per il salario accessorio (Straordinario, disagio,pericolo, danno, produttività) senza aver provveduto alla costituzione dei Fondi previsti dal CCNL per la contrattazione decentrata, così come non si da corso alle progressioni di carriera del personale dipendente già oggetto di precedenti accordi aziendali per non citare la mancata applicazione dell’art. 10 del precedente CCNL ( II biennio economico). Rispetto poi alla organizzazione aziendale rispetto al Piano Regionale per la salute di recente approvazione da parte della Regione sembra rappresentare un problema secondario per la Direzione Generale che invece dovrebbe prestare, a questo aspetto vitale per il futuro dei servizi sanitari del comprensorio la massima attenzione.Si chiede pertanto un incontro con la Direzione Generale al fine di definire un protocollo sulle relazioni sindacali con il quale definire tutte le materie oggetto di informazione, concertazione e contrattazione, per come previsto dal vigente CCNL."

Documento unitario dei sindacati sulla criticità dell'economia nella provincia di Cosenza

07/07 Si è svolta presso la sede della CISL di Cosenza una riunione dei tre segretari generali di CGIL CISL UIL: M. Covello, P. Belcastro, B. Di Iacovo. I tre segretari generali hanno ribadito la preoccupazione per le condizioni di forte criticità in cui versa l’economia dell’intera provincia e lanciato un allarme per il pericolo di crisi irreversibile, qualora venissero sostanziati dal Governo Nazionale i preannunciati tagli ai già deboli investimenti verso il Mezzogiorno e la Calabria. La fine della “finanza creativa”, il fallimento dell’azione del centro destra al Governo nazionale ed alla Regione Calabria non può e non deve tradursi nell’abbandono totale di attenzione alle condizioni del mezzogiorno e della Calabria. In quest’ottica CGIL CISL UIL domani chiederanno, nell’incontro programmato col nuovo Presidente della Provincia On. M. Oliverio, di promuovere e definire una strategia comune delle Istituzioni, delle forze sociali, delle forze democratiche, delle forze produttive, per fronteggiare questa pericolosa deriva, dalle conseguenze negative non solo sul piano economico e sociale ma anche democratiche. Nello specifico al Presidente Oliverio, cosi come già fatto in campagna elettorale, sottoporranno una serie di proposte di metodo e di merito. In primo luogo di ribadire e rilanciare il metodo della programmazione negoziata e della pianificazione territoriale. In questo quadro CGIL CISL UIL di Cosenza propongono di costituire il Consiglio Provinciale dell’Economia e del Lavoro come luogo in cui attivare le sinergie, dei diversi soggetti, finalizzate: alla promozione delle risorse umane, naturali, culturali; alla coesione sociale.
Tra le priorità di merito da affrontare CGIL CISL UIL individuano il controllo democratico e l’uso trasparente delle risorse pubbliche: comunitarie, nazionali, regionali, straordinarie ed ordinarie. A Tale fine propongono il rilancio ed il rafforzamento dell’osservatorio provinciale sugli appalti, la sicurezza, gli incentivi pubblici alle attività ed alle imprese. Le inchieste in atto, il cui merito è da attribuire alla magistratura, sulle ripetute truffe con le quali incentivi alle imprese, rivenienti dalla legge 488 ( di cui tra l’altro il Governo vorrebbe decurtare il fondo) vengono dirottate verso arricchimenti illeciti, dimostrano come la debole economia del nostro territorio, viene ulteriormente vulnerata da comportamenti illegali, da corruzione, ed inquinamenti mafiosi, a scapito della sicurezza, dei diritti nel lavoro, della buona impresa. CGIL CISL UIL ritengono oltremodo necessario il completamento della riorganizzazione delle competenze istituzionali, per cui insieme alla Provincia, si batterà per l’immediato trasferimento alla stessa delle deleghe impropriamente trattenute dalla Regione: mobilità, servizi sociali, politiche industriali,mercato del lavoro, rifiuti, energia, ecc). Infine CGIL CISL UIL di Cosenza in riferimento alla elezione del presidente della Camera di Commercio, ribadiscono la necessità di una assoluta discontinuità di metodo e di merito del governo di questo Ente. Non interessa al sindacato un dibattito sugli assetti di potere, mentre condivide le ragioni di quanti, a partire dai lavoratori dipendenti, ritengono assolutamente necessario porre la Camera di Commercio al centro di una azione tesa a difendere l’apparato produttivo esistente ed ad incentivarne la crescita. Per questo partendo dai contenuti il rappresentante di CGIL CISL UIL sosterrà la proposta che è in grado di promuovere la sintesi migliore ed un recepimento di questi contenuti.

Di Iacovo (UIL) “Bisogna sostenere l’azione della magistratura sulle truffe che creano danno alle aziende calabresi”

06/07 I sostituti procuratori della Repubblica di Cosenza, Vincenzo Luberto e Claudio Curreli hanno il merito di “avere scoperchiato un sistema di 'falsi' investimenti nell' area della Sibaritide e non solo”: lo afferma Benedetto Di Iacovo, segretario provinciale della Uil di Cosenza in relazione agli sviluppi di un' operazione che ha portato alla scoperta di una truffa ai danni della Ue e dello
Stato. “Mentre il Governo Berlusconi porta avanti una inopportuna, quanto errata riforma del sistema giudiziario, - sottolinea Di Iacovo - che tenta di assoggettare i giudizi al potere governativo, in Calabria ed in provincia di Cosenza, in particolare, ci sono giudici che rischiano in proprio, che fanno il loro dovere e che riescono a sgominare la nuova e piu' pericolosa tipologia di reato della nuova era, quello della criminalita' economico-imprenditoriale”. Per Di Iacovo, che lamenta ''distorsioni'' e la nascita di 'fabbriche fantasma', va detto che ''al danno della mancata industrializzazione, della Calabria e della nostra provincia non possiamo aggiungere la beffa di passare, senza che lo siamo, per quelle 'realta' dinamiche', che fanno registrare un'alta natalità di imprese. In questi giorni si annunciano nell'area del Mezzogiorno 64.000 nuovi posti di lavoro grazie alla 488. Sono solo sulla carta”.

Castagna (Uil) “In Calabria manca un programma di sviluppo”

07/06 Alla Calabria necessita ''un programma che recuperi gli sperperi e finalizzi una quota ragguardevole a sostegno di un Piano per il Lavoro che garantisca tranquillita' ai tanti precari e costruisca le premesse per una terapia d' urto contro la disoccupazione giovanile e dei tanti, non piu' giovani, che rischiano di essere completamente esclusi dalla società cosidetta attiva'': lo sostiene Roberto Castagna, segretario regionale della Uil. In una nota, Castagna prende spunto dai risultati delle recenti elezioni e dalle analisi che ne sono state fatte, per segnalare la mancanza di un progetto di sviluppo. ''Il problema in Calabria - sostiene Castagna - e' da ricondurre alla mediocrita' di una classe dirigente che si alimenta con il principio collaudato della autoconservazione anche quando si inseriscono processi o proponimenti di futura selezione''. Per il segretario regionale della Uil ''da un' analisi delle risorse in campo, sembrerebbe che piu' che di quantita' si dovrebbe discutere di qualita' di impiego, di quella buona spesa che potrebbe fare la differenza in termini di sviluppo e buona occupazione. Le ingenti risorse comunitarie, difatti, dimostrano come, se ben gestite, potrebbero essere uno strumento di spinta notevole verso il superamento del precariato e la costruzione di un modello di sviluppo armonico per i vari settori. Basterebbe - sostiene Castagna - partire da una gestione corretta, da una visione non localistica dei problemi, da un uso razionale e dedicato delle risorse, da una impostazione che tenga conto delle vocazioni dei territori che punti alla differenziazione degli interventi, da un programma che affronti alcune questioni
prioritarie quali lo sviluppo del territorio legato all' ambiente, alla cultura, all' innovazione tecnologica, allo sviluppo della piccola e media impresa e all' ammodernamento della macchina burocratica, per definire un percorso virtuoso
dal quale far scaturire lo slancio necessario per uscire dal tunnel della marginalizzazione economica e sociale”.

Tramonti (CISL): "Che fine ha fatto il patto territoriale del Savuto?"

01/07 Ferma presa di posizione della CISL in merito al blocco dei Patti Territoriali nella nostra provincia. In particolare – afferma Paolo Tramonti, Segretario Organizzativo dell’UST-CISL Territoriale, con delega alle politiche industriali – è di estrema gravità la situazione relativa alla mancata attivazione del Patto Territoriale del Savuto che, nonostante l’interesse manifestato da parte di numerose Imprese del CENTRO-NORD a delocalizzare in questa area la propria produzione, segna drammaticamente il passo.
Non è possibile – prosegue Tramonti – che progetti già cantierabili, in grado di dare risposte sul piano occupazionale, non siano nemmeno in lista di attesa, poiché non si intravedono possibilità di recupero ed eventuali tempi di avvio. Quanto si sta verificando o, peggio ancora, quanto non si sta verificando nell’area del Savuto si inserisce peraltro – secondo la CISL – nel quadro di assoluto immobilismo che si registra più complessivamente sul fronte della programmazione negoziata nella nostra Regione. Patti Territoriali, Contratti d’area, Accordi di programma sembrano ormai appartenere ad un’epoca remota nella quale, va però sottolineato, l’attivismo dei soggetti del partenariato economico e sociale aveva prodotto un fiorire di iniziative che, se coerentemente perseguite e sostenute, avrebbero potuto realmente incidere positivamente nel tessuto economico e sociale della nostra provincia. Basti pensare all’elevato numero di Patti Territoriali avviati, dei quali ben pochi sono in dirittura d’arrivo e sui quali oltretutto è colpevolmente calato il silenzio.
Si impone a questo punto una netta inversione di tendenza, a partire dal Governo Regionale che, al di là delle estemporanee e grottesche dichiarazioni del Presidente Chiaravalloti nei confronti del Sindacato, non riesce a dare risposte neanche ai più elementari bisogni dei cittadini e dei lavoratori. Come si sa, la Conferenza Unificata Stato-Regioni-Autonomie Locali nel mese di Aprile 2003 e, successivamente una specifica delibera CIPE, hanno deliberato di “regionalizzare” tutti gli strumenti di sviluppo locale, a partire proprio dai Patti Territoriali e dai Contratti di Programma. In particolare, per quanto riguarda i Patti Territoriali, l’accordo prevedeva a regime due possibilità:
1) “l’assunzione diretta della responsabilità, del coordinamento, della programmazione e della gestione da parte delle Regioni”;
2) “la possibilità di lasciare la gestione al Ministero delle Attività Produttive che la svolgerebbe per conto delle Regioni”.
Ad oggi, ormai trascorso un anno, non è dato sapere quale sia l’orientamento della Giunta Regionale; ciò che al contrario è agli occhi di tutti, è la completa paralisi che si registra in
questo come in altri settori, con grave danno per il già debole apparato produttivo esistente, privo a questo punto di qualsiasi strumento legislativo di supporto. Ciò anche in virtù delle penalizzanti scelte governative nei confronti del Mezzogiorno, così come dimostra la volontà di eliminare e sopprimere il fondo perduto, previsto, in alcuni casi, dalla legislazione vigente (vedi L. 488). Va da sé che, se tali politiche non verranno modificate, la Calabria e la nostra provincia, in una fase storica come appunto quella attuale, caratterizzata da un’accentuata competitività dei territori, rischiano di pagare un prezzo altissimo, con l’ulteriore isolamento dai circuiti produttivi e di mercato nazionali ed internazionali. Per questi motivi la CISL rinnova la richiesta, peraltro già formulata in altre occasioni, di avviare una nuova stagione di concertazione promovendo e stimolando il protagonismo dei soggetti istituzionali, politici, economici e sociali, con l’obiettivo primario di ridare centralità e slancio al nostro territorio, che possiede comunque grandi potenzialità. Il rilancio delle aree a vocazione industriale e/o imprenditoriale, come quella di Piano Lago, rappresenta un atto dovuto considerando, nel caso specifico, la concomitante presenza di alcuni fattori essenziali: rete viaria, ferroviaria, vicinanza all’aeroporto di Lametia Terme e al porto di Gioia Tauro oltre, ovviamente, l’accentuato dinamismo economico ed imprenditoriale, così come dimostrato dall’elevato numero di Aziende insediate nell’area. In questo contesto – conclude Tramonti – l’attivazione del Patto Territoriale del Savuto potrebbe davvero permettere il tanto auspicato “salto di qualità” e per questa ragione la CISL rivolge un appello al sistema istituzionale (a partire dai Comuni del comprensorio e dall’Amministrazione Provinciale) ed agli altri soggetti interessati (Associazioni delle Imprese e parti sociali) affinché si recuperi in fretta il tempo perduto e si dia una speranza ed una prospettiva non solo ad un territorio (il Savuto), ma all’intera provincia.

Riunito a Castrovillari il Coordinamento Aziendale della FPS CISL

01/07 Si è riunito ieri a Castrovillari , alla presenza del Segretario Generale Ugo De Rose e del Segeratrio Generale Aggiunto Walter Giampà, il Coordinamento Aziendale della FPS CISL che ha emesso la seguente nota: “Dall’esame delle problematiche affrontate nel corso della riunione – afferma la nota sindacale- è emersa l’assoluta assenza di corrette relazioni sindacali e che la Direzione Generale, a tre mesi dal suo insediamento, ha convocato solo una volta le Organizzazioni Sindacali e la RSU. Restano pertanto disattese le legittime aspettative del personale dipendente circa la chiusura di importanti code contrattuali relative al precedente CCNL, così come continua a essere sconosciuta alle Organizzazioni Sindacali ed alla RSU l’entità delle risorse finanziarie per la contrattazione integrativa decentrata. Continuano infatti ad essere utilizzate le risorse per il salario accessorio (Straordinario, disagio,pericolo, danno, produttività) senza aver provveduto alla costituzione dei Fondi previsti dal CCNL per la contrattazione decentrata, così come non si da corso alle progressioni di carriera del personale dipendente già oggetto di precedenti accordi aziendali per non citare la mancata applicazione dell’art. 10 del precedente CCNL ( II biennio economico). Rispetto poi alla organizzazione aziendale rispetto al Piano Regionale per la salute di recente approvazione da parte della Regione sembra rappresentare un problema secondario per la Direzione Generale che invece dovrebbe prestare, a questo aspetto vitale per il futuro dei servizi sanitari del comprensorio la massima attenzione.Si chiede pertanto un incontro con la Direzione Generale al fine di definire un protocollo sulle relazioni sindacali con il quale definire tutte le materie oggetto di informazione, concertazione e contrattazione, per come previsto dal vigente CCNL.”

Belcastro (CISL) “Alla Camera di Commercio bisogna superare le divisioni”

29/06 Il Segretario Generale della Cisl di Cosenza, Giuseppe Belcastro, in una nota, evidenzia le profonde divisioni" e gli "spiacevoli inconvenienti" che si annidano all'interno del Consiglio della Camera di Commercio chiamato ad eleggere i suoi organismi dirigenti. Belcastro nel sottolineare l'importanza del ruolo che l'istituzione camerale e' chiamata ad esercitare, definisce "quantomai inopportuno che l'organismo camerale si divida, come e' purtroppo successo ieri nella prima seduta del nuovo organismo camerale, su chi o cosa affidare la sua gestione, proprio nel momento in cui l'economia del territorio e le imprese chiedono unita' e definizione coerente di obiettivi e finalita'. In una Calabria avversata da mali endemici, - aggiunge - non ultimo quello della distrazione assoluta della politica dai problemi reali del territorio,e' opportuno che almeno le componenti sociali e il mondo dell'economia trovino insieme quella sintesi ideale nella composizione degli interessi strategici quale ragione indispensabile per un'attenta e proficua programmazione degli interventi".

Belcastro (CISL): “Occorre una guida autorevole alla Camera di commercio”

25/06 Il Segretario Generale della CISL Giuseppe Belcastro interviene in riferimento alla prossima definizione degli organi camerali della Camera di Commercio di Cosenza. Belcastro evidenza l’importanza che l’istituzione camerale è chiamata ad esercitare nel moltiplicare lo sviluppo territoriale, nel sostegno reale allo sviluppo dei sistemi d’impresa e nel contribuire a rafforzare i soggetti del mercato, favorendo la loro crescita e sviluppando la capacità di risposta ai bisogni espressi dal mercato stesso. Le attuali dinamiche sociali, la globalizzazione, da un lato, continua il Segretario della CISL, e quindi l’intensificazione dei contatti tra operatori economici di aree spesso distanti tra loro, e la maggior attenzione e sensibilità verso i consumatori, aumentano indubbiamente il grado di trasparenza e di affidabilità richiesti dai mercati alla luce anche della creazione della moneta unica, e dunque di uno spazio economico sempre più aperto, che farà sorgere anche per le imprese della nostra provincia forti opportunità di crescita. Ma è chiaro che per operare in un mercato europeo – quando non addirittura mondiale – occorre essere sufficientemente preparati. In tutto questo, le Camere di Commercio possono svolgere un ruolo rilevante al fine di contribuire a diffondere una cultura del mercato, a costruire una nuova etica nei rapporti tra operatori economici, a creare mercati più sicuri, in quanto si collocano in una posizione cruciale poiché costituiscono una sorta di porta tra la dimensione locale e quella globale; il loro ruolo di “cerniera” tra impresa e Stato, tra territorio e funzione, tra locale e globale, tra autonomia e sistema appare rafforzato. È indispensabile, però, prosegue Belcastro, che la peculiarità della loro natura e della loro posizione venga valorizzata adeguatamente, ragion per cui chiediamo come sindacato che i prossimi organismi camerali, in rinnovamento in questi giorni, siano espressione unitaria delle variegato mondo in esse rappresentato. Solo con una guida autorevole e ampiamente riconosciuta della Camera di Commercio, conclude il Segretario Generale della CISL, è possibile governare le difficoltà dell’attuale momento, del nostro territorio provinciale fronteggiando le criticità attraverso risposte adeguate che solo l’unità nella diversità può garantire.

In Regione i sindacati hanno affrontato il problema Telcal e Tesi

24/06 Si è finalmente svolto a Catanzaro, su richiesta di Cgil, Cisl e Uil, l’incontro tra sindacati e Giunta regionale riguardante i problemi del comparto innovazione che riguardano Tesi e gli ex lavoratori di Telcal. Secondo quanto si legge in una nota della Cgil, “l'ing. Leone in rappresentanza della Giunta ed il Dr. Gargano, presidente della Fincalabra, hanno sostenuto che e' in corso una verifica concreta dell'assetto societario di Tesi, sulla base di un rinnovato impegno di Lutech ad acquisire il 49 % delle quote di partecipazione e comunque di coinvolgere eventualmente altri soggetti privati, singoli o consorziati, nell'assetto societario. Questa prospettiva - si fa rilevare - e' oggetto di una verifica concreta, in atto, ed e' favorevolmente accompagnata dalla Giunta regionale''. Alla richiesta di verificare le prospettive occupazionali dei lavoratori ex Telcal, a qualsiasi titolo oggi impegnati, i rappresentanti della Regione hanno affermato che la prospettiva e' che vengano utilizzati tutti dentro Tesi. ''Sembra quindi, - scrive la Cgil - il condizionale e' d'obbligo, che per i 157 lavoratori coinvolti si possa a breve delineare una positiva soluzione occupazionale ed operativa. A tale proposito e' stata gia' indicata la data del 5 Luglio alla Presidenza della Giunta Regionale per un incontro di verifica sugli sviluppi dei problemi in atto, nonche' dei piani industriali ed operativi. Il settore informatico calabrese - continua la Cgil – vive da tempo e piu' complessivamente una forte crisi che ha investito non soltanto le realta' industriali direttamente riconducibili alla Regione, ma anche le singole imprese private. Finora l'assenza assoluta da parte della Giunta regionale di qualsiasi strategia organica verso questo settore strategico, nonche' l'indifferenza e la distrazione del Governo nazionale verso i temi della Itm in Calabria, hanno prodotto criticita' occupazionali ed industriali. Solo una organica politica di rilancio in grado di attivare concretamente le risorse del Por e di promuovere investimenti pubblici e privati nazionali e locali, puo' favorire una inversione di tendenza''.

Castagna (UIL) “Economia calabrese in rallentamento: scenario desolante”

24/06 “I dati presentano una situazione dell' economia calabrese in continuo rallentamento”. E' quanto sostiene in una nota il segretario regionale della Uil, Roberto Castagna, circa i dati forniti da Bankitalia. ''Le riduzioni - ha aggiunto - piu' intense si sono avute in agricoltura, nell' industria e la stessa edilizia privata ha registrato un fermo. Unici elementi positivi: una crescita nel settore turistico e un buon risultato alla movimentazione di container nel porto di Gioia Tauro. Relativamente all'occupazione, si registra un aumento di 5.600 unita', frutto anche del calo dei flussi in uscita da parte dei lavoratori in quiescenza. Sul resto, lo scenario e' desolante soprattutto per le scarse possibilita' che si intravedono all' orizzonte. Il sistema aziendale calabrese, seppur vivace, e' estremamente frammentato e vive in completo isolamento. Manca un sistema a rete capace di affrontare la competizione sia sul versante nazionale e maggiormente su quello estero”. Il segretario regionale della Uil ha aggiunto inoltre che “e' completamente assente una politica istituzionale capace di fare buona spesa delle risorse della comunità europea. Manca una politica selettiva nell' utilizzo della Legge 488 che nel 2003 ha rappresentato il 42% delle risorse agevolative e cio' ha permesso a pseudoimprenditori di lucrare ingenti risorse senza avviare alcun investimento. Da una prima lettura, quindi, il giudizio non puo' che essere preoccupato e spinge a sollecitare la classe dirigente istituzionale e non, ad essere piu' coesa e capace di imprimere quella spinta giusta di cui una regione come la Calabria ha bisogno”. “I dati sollecitano - ha concluso Castagna - l' apertura di un grande confronto tra Governo, imprenditori e Sindacati per costruire un percorso virtuoso che punti a rilanciare il sistema delle imprese, a realizzare i distretti industriali, a creare le condizioni per uno sviluppo della piccola e media impresa, che
parli, concretamente, dei problemi della piccola e media impresa. Un confronto che metta al centro il problema del precariato e costruisca un Piano per il lavoro che dia segnali veri ai disoccupati”.

Sbarra (CISL): “La regione approvi una legge sulla casa”

23/06 Approvare una legge regionale sulla casa che affronti “il tema delle politiche abitative pubbliche, l'efficienza, la fruibilità e la sostenibilità”. E' quanto ha proposto il segretario generale della Cisl Calabria, Luigi Sbarra, nel corso di un incontro al quale ha partecipato il Presidente nazionale del sindacato degli inquilini Sicet-Cisl, Ferruccio Rossini. Nel corso dell'incontro sono state decise anche iniziative di mobilitazione per avviare ''un tavolo di confronto - ha detto Sbarra - permanente con la Giunta Regionale che si ponga l'obiettivo di affrontare, anche attraverso il varo di una nuova Legge di Settore, il tema delle Politiche Abitative in Calabria''. ''Dobbiamo registrare - ha aggiunto - negativamente l' inesistenza di qualsiasi stanziamento della Giunta Regionale finalizzato ad alimentare il Fondo Sociale Regionale previsto dall'Art. 49 della Legge Regionale n. 32 del 25.11.1996 per sostenere le famiglie che versano in una condizione grave di bisogno e che in ogni caso devono corrispondere il canone di locazione e far fronte alle spese per i servizi accessori delle abitazioni pubbliche. Si impone a questo punto una netta inversione di tendenza, mettendo in atto specifiche politiche di sostegno verso le classi piu' deboli in una logica di effettiva inclusione sociale con azioni mirate a realizzare un moderno ed efficiente sistema di welfare locale che ponga al centro il problema della casa''. Il segretario regionale della Cisl ritiene inoltre che ''nella nostra regione va rilanciata con forza la vertenza - casa. Essa non puo' non partire dall' avvio di una profonda opera di ristrutturazione, manutenzione ed ammodernamento dell'intero patrimonio immobiliare pubblico e, contestualmente, dal potenziamento e ampliamento del numero degli alloggi in modo da dare risposte alla domanda, sempre piu' crescente, che proviene da migliaia di cittadini calabresi che, anche in questo ambito, vivono quotidianamente nel disagio e nelle privazioni. In questo senso vanno programmati massicci investimenti tenendo conto delle necessita' dei territori e delle loro peculiarita' in una logica di programmazione che privilegi il modello concertativo''. Il Presidente Nazionale del Sicet Rossini ha illustrato la mancata predisposizione dei piani di vendita degli alloggi popolari e l'aumento indiscriminato dei canoni di locazione.

CISL: "Lavoratori ex Telcal in stato di precarietà. Urgente incontro con la Regione"

23/06 Siamo profondamente rammaricati per lo stato di precarieta' che stanno traversando i lavoratori ex Telcal col quale, ormai, convivono da diversi anni''. E' quanto scrive in una nota il segretario generale della Fisascat- Cisl di Cosenza, Gianluca Campolongo, circa la situazione dei
lavoratori dell'ex Telcal. ''Da troppo tempo - ha aggiunto - gli ex Telcal vanno avanti
tra deroghe ed affidamenti ad aziende private senza poi mai aver nessun riscontro al fine di ottenere quella stabilizzazione dalla regione piu' volte promessa ed assicurata e poi mai arrivata. Anche sotto il profilo contrattuale si sentono penalizzati, lavorando da diversi mesi con un profilo
contrattuale che non rispecchia in alcun modo le capacita' professionali dei lavoratori stessi, pur essendo assegnati da tempo in diversi enti pubblici''. Il segretario generale della Fisascat Cisl di Cosenza ha aggiunto inoltre che ''purtroppo nonostante l' alta professionalita' dei lavoratori si riscontra, da parte della Regione, la mancata pianificazione della loro utilizzazione in termini di stabilita' e di certezze, siamo in prossimita' della scadenza del contratto per la fornitura della manodopera e a tutt' oggi non e' stato avviato alcun progetto occupazionale capace di garantire ai lavoratori una stabile occupazione". "Per queste ragioni - ha concluso - la Cisl esprime il suo forte dissenso, per il persistere di una situazione che rallenta lo sviluppo e la ripresa occupazionale, dove al declino di tutti gli indicatori economici nella Regione si accompagna una totale assenza di programmi, la mancanza di un serio piano per il lavoro, la formazione inesistente, un' adeguata politica di stabilizzazione dell' esercito dei precari. Alla luce di quanto emerso la scrivente insieme a tutti i lavoratori chiedono al presidente della Giunta regionale un incontro urgente in modo da prevedere un percorso che soddisfi le aspettative dei lavoratori i quali, garantiscono con grande senso di responsabilita' e sacrificio, professionalita' e competenza".

CGIL: "Bisogna condividere l'appello di Confindustria Calabria."

23/06 "E’ da tenere nella dovuta considerazione il richiamo della confindustria calabrese al governo regionale e nazionale per una piu’ adeguata politica di sostegno al sistema delle imprese della regione." . Questo è quanto affermano in una nota i sidnacalista della CGIL regionale Paolo la Greca e il sefretario regionale Fernando Pignataro. "E’ chiaro a tutti che la politica del governo centrale ha penalizzato gravemente l’economia del mezzogiorno e soprattutto della calabria, ha indebolito ulteriormente il gia’ debole tessuto produttivo smorzando quelle spinte positive che si erano registrate con la realizzazione di importanti accordi territoriali, frutto della programmazione negoziata, non ha realizzato alcuna politica di sostegno nei confronti delle imprese, molte delle quali vivono condizioni di gravi difficolta, la giunta regionale non ha elaborato linee di indirizzo per lo sviluppo industriale e non ha indicato filiere di imprese e territori su cui indirizzare le poche risorse.
Ancora, nonostante l’esigenza di un impiego corretto dei fondi strutturali 2000 –2006 non ha proceduto alla razionalizzazione ed alla innovazione degli istituti di incentivazione alle imprese. la regione continua a sperperare risorse finanziarie in interventi a pioggia che non creeranno sviluppo ed occupazione. Deve far riflettere attentamente il dato che confindustria evidenzia e che parla di occasione perduta per circa quarantacinquemila nuovi posti di lavoro relativi alle domand e per finanziamento di progetti con la legge 488 e per cui non sono disponibili fondi, un dato enorme se si pensa allo stato di degrado economico che vive la regione un dato’ inaccettabile che non puo’ riguardare solamente i soggetti economici direttamente interessati. Come non deve essere sottovalutato il ruolo asfissiante che esercita la criminalita’ organizzata sui processi economici della regione, e che soffoca cosi’ tutte le speranze di sviluppo e di riscatto, l’atto intimidatorio compiuto ai danni del presidente regionale di confindustria callipo e’ molto grave perche’ colpisce il simbolo di una imprenditoria moderna, aperta ai processi di innovazione ed al confronto con le parti sociali e che rifiuta assoggettarsi a regole dettate dalla barbarie, per questi motivi non e’ sufficiente esprimere solidarieta’, e’ necessaria una risposta forte, soprattutto da parte dello stato, che parli a tutta la Calabria. E’ necessaria una forte inversione di tendenza che inneschi processi per il rilancio dell’economia regionale utilizzando tutti gli strumenti legislativi e finanziari disponibili ,che si riaquisisca la consapevolezza che e’ necessario rialzare la guardia nei confronti della criminalità’ organizzata.

Sede sindacale nei cantieri dell’A3 contro le infiltrazioni mafiose

22/06 Una sede sindacale all'interno di un cantiere del maxi lotto della A3, la Salerno-Reggio Calabria: se venisse accolta la richiesta di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil avanzata alla Cooperativa di costruzioni Cmc di
Ravenna (l'intesa appare in fase avanzata) si tratterebbe, secondo il sindacato, della prima iniziativa del genere in Italia. L'importanza dell'evento, per le sigle sindacale, riguarda non solo il valore dell'opera stessa (445 milioni di euro per il tratto che va da Sicignano a Polla primo in Italia ad essere stato aggiudicato con il sistema del contraente generale) ma soprattutto per il segnale di legalita' che le organizzazioni sindacali vogliono lanciare all'esterno. “Il rischio di infiltrazioni malavitose nei cantieri della Salerno-Reggio Calabria infatti e' presente insieme a quello del lavoro irregolare'', dicono i sindacati. “E necessario - dice Luigi Ciancio della Feneal-Uil - impegnare imprese e lavoratori locali con le professionalita' e competenze in regola se si vuole fronteggiare il dilagare di forme irregolari di lavoro ed evitare forme di evasione salariale, contributive e fiscali. Le forze dell'ordine e magistratura hanno fatto finora un ottimo lavoro, anche se la lentezza con cui vengono emanati i
provvedimenti potrebbe vanificare ed annullare il lavoro svolto”. Altro problema affrontato da sindacati e contraente generale e' stato quello della viabilita' alternativa nel tratto interessato dai lavori del maxi lotto sulla A3, per adesso ferma al palo, anche in vista degli imminenti esodi estivi. I
sindacati hanno chiesto alla Cmc impegni immediati per l'adeguamento della viabilita' alternativa che doveva gia' essere attrezzata sulla strada provinciale 19 Ter. Il sindacato ricorda che si sono gia' verificati disagi notevoli per gli automobilisti e gli abitanti del posto quando il traffico della A3 e' stato dirottato sulla 19 Ter, con ritardi di oltre 3 ore negli spostamenti.

POR: I cittadini calabresi hanno diritto ad una informazione corretta.

21/06 “La nota del portavoce del Presidente della Giunta Regionale dal titolo 'Chiaravalloti: Sui Por tendenza invertita' e' forviante rispetto alla discussione del Comitato di sorveglianza del 18 giugno 2004. A sostenerlo, in una nota congiunta, sono i soggetti del partenariato, Cgil, Cisl, Uil, Confartigianato, Lega delle Cooperative, Cna, Pari Opportunita', Confindustria. ''I cittadini calabresi - e' scritto nella nota - hanno diritto ad un' informazione corretta sull' andamento della discussione nel Comitato relativamente alle preoccupazioni espresse dai rappresentati della Commissione Europea, da quelli dei Ministeri, nonche' dai rappresentanti del partenariato rispetto i ritardi nell'attuazione del Programma operativo regionale (Por). L' attenzione, quindi, e' stata rivolta alle azioni necessarie per evitare la perdita di risorse attraverso il disimpegno automatico negli anni 2004 e 2005 e per aumentare la qualita' della spesa attraverso l' implementazione della progettazione integrata. Il dovere dell' informazione corretta spetta a tutti i rappresentanti delle Istituzioni e soprattutto all' Autorita' di Gestione, dottoressa Guarna, che ha la responsabilita' e la funzione per farlo, redigendo tempestivamente il verbale del Comitato di Sorveglianza del 18 giugno scorso ed inserendolo nel sito regionale dei Fondi strutturali. Sito al quale hanno possibilita' di accesso i cittadini Calabresi''. Il partenariato ''valuta positivamente il confronto con l'Autorita' di gestione, tenuto nei giorni 8 e 9 giugno 2004, e la stessa riunione del Comitato di sorveglianza del 18 giugno 2004 per avere avuto la possibilita' di un confronto di merito sui problemi che hanno provocato i ritardi nell' attuazione del Por''. ''Le proposte avanzate dal partenariato, attraverso uno
specifico documento, e discusse prima nella commissione tecnica e poi nel Commisto di sorveglianza - e' scritto nella nota - sono state recepite in buona parte. Esse interessavano, in particolare, le proposte per qualificare e rafforzare la struttura di attuazione del Por Calabria (struttura operativa di gestione, nucleo di valutazione per gli investimenti pubblici) e la costituzione di un gruppo per la selezione e approvazione dei Pit entro la data ultima del dicembre 2004, indicata nell'aggiornamento del Quadro Comunitario di sostegno. Altre osservazioni hanno interessato l' allocazione delle risorse della premialita', le modifiche relative a specifiche misure e la redazione del Piano per il Lavoro entro il mese di settembre''. Il Partenariato, conclude la nota, ''dopo questo primo passo, vigilera' affinche' si realizzi una concreta inversione di tendenza rispetto alla prima fase di attuazione del Por Calabria che e' stata deficitaria sia in termini di quantita' che di qualita' della spesa. Infatti, la mancata crescita degli indicatori economici e sociali di contesto e il mancato avanzamento delle variabili di rottura hanno portato alla conferma della strategia del programma che a distanza di quattro anni dalla sua approvazione risulta essere tuttora valida''.

Promemoria del Presidente Ciampi al Governo, sui problemi della Calabria

21/06 Il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ha inviato alla presidenza del Consiglio dei Ministri un promemoria sui problemi della Calabria e in particolare della provincia di Cosenza in seguito alla sollecitazione del segretario generale della Unione Sindacale territoriale della CISL, Giuseppe Belcastro, che ha diffuso la notizia con un comunicato. "Desidero assicurarle - ha scritto il Consigliere del Presidente della Repubblica per gli affari giuridici e le relazioni costituzionali, Salvatore Sechi - che il suo appello e' stato portato alla particolare attenzione del Governo". Sechi, che si e' unito al saluto augurale che per tramite ha inviato Ciampi, ha comunque rilevato che "i vincoli di ordine costituzionali limitano gli interventi del Presedente della Repubblica", pur riconoscendo "la particolare gravita' della condizione economica e sociale della Calabria con particolare riguardo alla provincia di Cosenza". Il segretario generale della CISL, nel suo appello al Presedente Ciampi, aveva sollecitato tra l'altro "una maggiore presenza dello Stato sul territorio, con finalita' di stimolo allo sviluppo". "La protesta elevata civilmente dai lavoratori - aveva scritto Belcastro riferendosi alle manifestazioni svoltesi in Calabria e a Cosenza il 2 marzo e il 28 aprile scorsi - non merita l'indifferenza delle Istituzioni. Noi invochiamo - aveva concluso il segretario generale della Cisl - che nella legalita' e nella sicurezza i buoni amministratori possano operare per il bene comune e sollecitiamo percio' dal Governo centrale un'attenzione che non si limita a promesse parolaie".

Castagna (UIL): "Necessaria una politica di sviluppo economico e sociale"

21/06 ''Il risultato elettorale ha lasciato la partita aperta poiche' non c' e' stato, da una parte o dall'altra, il famoso ko''. E' quanto sostiene il segretario generale della Uil Calabria, Roberto Castagna, a giudizio del quale cio' ''determinera' una approfondita discussione all' interno dei Poli''.
''Significativa, pero' - ha proseguito Castagna - e' stata la sconfitta dell' egemonia politica di Berlusconi e, pertanto, nei diversi problemi che saranno affrontati, ci potra' essere anche una valutazione sulla opportunita' o meno di mantenere lo stesso sistema politico bipolare. In una situazione cosi' aperta, come sindacato, non solo siamo fortemente interessati a come le cose evolveranno, quanto sara' necessario, e la Uil lo sta facendo ai massimi livelli, valutare quale dovra' essere il ruolo e la posizione del sindacato nel confronto con il sistema politico''. ''Nel passato - ha sostenuto Castagna - la Uil e la Cisl hanno svolto un ruolo di autonomia dai partiti di riferimento mentre la Cgil e' stata cinghia di trasmissione del Partito comunista. Questo modello che si e' esaurito con lo sconvolgimento del sistema politico, ha permesso al Sindacato, nella lunga fase di transizione e di debolezza del sistema stesso, di svolgere un ruolo importante e suppletivo. Realisticamente dobbiamo porci il problema che il sistema politico non potra' rimanere in una condizione di perenne debolezza e, pertanto, in un sistema politico normale sara' opportuno chiedersi cosa puo' cambiare nel rapporto Sindacato/Politica''. ''Noi - ha proseguito il segretario della Uil - possiamo correre il rischio di diventare normali, nell' accezione europea, cioe' perdere l' interlocuzione politica con i Governi, elemento di grande specificita' nel panorama delle altre esperienze europee, per ripiegare nella vecchia tradizione tradiunionista. Essere, cioe', collocati all'interno di un sistema politico (ad esempio di tipo tedesco o inglese) dove le riforme si discutono all' interno del sistema politico delegando, poi, ad una sola parte la realizzazione. Come Uil siamo nettamente contrari ad uno scenario del genere e riteniamo che la specificita' del sindacato italiano sia un elemento di modernita' che deve essere salvaguardato e, possibilmente, rafforzato. Relativamente allo stato della politica economica di questo Governo, il sindacato e' fortemente impegnato a sollecitare una buona politica che corregga l' insufficienza degli investimenti in ricerca e innovazione; diversamente la condizione del Paese e in particolare del Mezzogiorno peggiorera'. I temi messi a confronto sono la perdita del potere d' acquisto, la scarsita' delle risorse sul sociale e le poche risorse impegnate per lo sviluppo e l' occupazione, particolarmente nel Mezzogiorno. Argomenti che, ad avviso della Uil, dovrebbero prefigurare l' apertura di un tavolo di concertazione a tre: Governo, Sindacati e Imprese per definire un percorso risolutivo ai vari problemi in campo''. ''Per la Uil - ha sostenuto Castagna - una concreta politica di redistribuzione della ricchezza deve avvenire attraverso una equilibrata politica fiscale e contrattuale. Bisogna ridurre le tasse a quell' 80% dei cittadini che hanno serie difficolta' di arrivare a fine mese. Bisogna aumentare i salari reali poiche' senza questo non c' e' redistribuzione concreta, e cio' si dovra' fare con un sistema contrattuale nazionale che assicuri che nessuno si impoverisca e un secondo livello di contrattazione che ripartisca la ricchezza laddove la ricchezza si produce. Una politica di sviluppo economico e sociale unitamente ad una politica salariale robusta e chiara sono gli obiettivi prioritari dell' azione politica della Uil, consapevoli, come siamo, che se non ci sara' una politica dei redditi, naturalmente tutto si scarichera' sul sistema contrattuale e, pertanto, la conflittualita' nei rinnovi sara'
elevatissima''. ''A questi appuntamenti - ha concluso Castagna - come Calabria, siamo stati, e ancora siamo, in una fase di grande conflittualita' e di assenza di quel confronto necessario che affronti le delicate questioni che sono presenti e punti al rilancio di una politica fondata sulla buona spesa e sul rispetto delle regole democratiche. Qualche timido segnale sembra avviarsi. Ci auguriamo, nell' interesse generale dei calabresi, che al piu' presto si possa avviare una proficua fase di confronto nel merito delle questioni''.

Sindacati: "Riaprire il confronto sugli ex LSU nel Parco del Pollino"

21/06 Le segreterie regionali della Basilicata e della Calabria di Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto al Presidente dell' Ente Parco del Pollino ''l' immediata riapertura del tavolo di confronto per il completamento del progetto per l'utilizzazione dei 338 lavoratori ex Lsu, con l'integrazione dell'attivita' di protezione civile''. I sindacati hanno evidenziato che se non avranno una risposta entro la fine del mese convocheranno un' assemblea permanente ''nella sede del Parco'', a Rotonda (Potenza), e la presidieranno ''al fine di dare una spallata definitiva alla vertenza Pollino''. Cgil, Cisl e Uil hanno sottolineato che ''i lavoratori sono fortemente preoccupati e si stanno convincendo che si stia lavorando per rinviare ulteriormente la definizione di una questione che sta assumendo aspetti sempre piu' inquietanti''.

A proposito del Centro unico di Prenotazione (CUP) dell’ASL

20/06 Nota del Coordinatore dei Medici e Dirigenti FP CGIL Sanità, dott. Piero Piersante: ”Un centro unico di prenotazione, capace di raccogliere con trasparenza e continuità l’offerta di prestazioni sanitarie, ambulatoriali e di ricovero, pubbliche e private, proponendosi come punto di riferimento per tutta l’area urbana di Cosenza, è sempre stato di interesse strategico per chi, come la CGIL, ha sempre avuto a cuore l’interesse dei cittadini e la professionalità degli operatori. Un centro con queste caratteristiche, oltre a permettere un rapido accesso ai cittadini, anche via Internet, per poter funzionare dovrebbe costringere tutti i responsabili dei servizi a dare puntualmente conto delle disponibilità, sottraendo la gestione dei ricoveri agli studi privati, ma anche a rendere oggettivamente rilevabile il carico di lavoro, esponendo alla luce del sole le inadeguatezze di organico, in difetto o in eccesso. Al di là delle interpretazioni dietrologiche sulle inefficienze del pubblico e su chi ne trae vantaggio, un centro simile farebbe giustizia di tutte le accuse; sarebbe un tassello del lungo processo di razionalizzazione delle risorse, che a parole tutti vogliono attuare. Recentemente abbiamo registrato un risveglio di attenzione verso la realizzazione di un servizio denominato CUP, sia da parte degli amministratori, sia da parte delle forze politiche. Questo è senz’altro positivo, ma vorremmo mettere in guardia tutti dal pericolo di affrontare la questione con superficialità o facendo confusione o, addirittura, di strumentalizzarla per altri fini. In particolare, dopo un prolungato silenzio di quasi tutti i partiti sui temi della salute in città, alcuni esponenti politici hanno voluto polemizzare a proposito degli incarichi di consulenza che sarebbero stati affidati a “due dirigenti medici dell’Azienda Sanitaria nell’ambito del CUP” per integrare le conoscenze tecnico-informatiche con quelle clinico-sanitarie. D’altra parte, negli ultimi tempi gli amministratori della sanità locale hanno intrapreso alcune iniziative, come quella di promuovere protocolli diagnostici condivisi in ambito ospedaliero e territoriale, che potrebbero dare enormi vantaggi sotto l’aspetto dell’abbattimento delle liste d’attesa e delle esposizioni dei pazienti, purché sappiano coinvolgere le rappresentanze sindacali e le figure professionali interessate, senza limitarsi a un approccio puramente economicistico del problema. Anche a proposito del CUP, in attesa di conoscere meglio i nuovi aspetti del progetto (che giace da lunghi anni nei cassetti delle due aziende cosentine, mentre almeno due generazioni di hardware e di software dedicati si sono spente nei rispettivi magazzini) dobbiamo rilevare un piccolo inconveniente nelle battute iniziali. Senza nulla togliere alla professionalità dei colleghi individuati, facciamo osservare che la qualifica di dirigenti interni all’ASL n.4 non appartiene ad entrambi gli incaricati. Un’azienda può senz’altro affidare tutte le consulenze che ritiene opportuno, ma prima di rivolgersi all’esterno, essendo una pubblica amministrazione, dovrebbe motivare questa scelta con la carenza di professionalità interne. Se il modello di CUP che si ha in mente è quello giusto e se le aziende riusciranno a superare le inevitabili resistenze che troveranno sul loro cammino, lo vedremo col tempo. E si può star certi che il nostro sindacato non si sottrarrà mai al suo ruolo propositivo e costruttivo. A tal proposito, nei prossimi giorni una delegazione della FP CGIL Medici e Sanità di Cosenza incontrerà il nuovo Assessore al ramo di Palazzo dei Bruzi. Vorremmo che l’amministrazione comunale faccia la sua parte, come la legge e ora anche il Piano regionale per la salute provedono. Parleremo di Centro Unico di Prenotazione, di protocolli diagnostici condivisi, ma anche di dimissioni protette, di assistenza domiciliare, di case famiglia alternative al ricovero psichiatrico, di integrazione tra assistenza primaria e continuità assistenziale, tra urgenza ed emergenza territoriale. Parleremo anche del problema annoso e mai affrontato concretamente della sede indecorosa del Poliambulatorio di Cosenza: una situazione definita da più parti insostenibile, ma che resta ancora inattaccata e inattaccabile.”

La Fabi chiede lumi a Banca Intesa sul trasferimento della ETR al nord

17/06 Chiarire ''tutte le implicazioni e le possibili conseguenze, sull' occupazione e sulla localizzazione al Sud, della trasformazione di Etr in 'capogruppo' del settore riscossione con la decapitazione della sede di Cosenza, lo spostamento a Milano e l' accentramento delle funzioni operative e di lavoro al Nord'': e' quanto chiede al Gruppo Intesa la segreteria nazionale della Fabi che oggi si e' riunita a Cosenza per analizzare la situazione dell' Etr e le ipotesi di modifica societaria da parte del gruppo Intesa. All' incontro, nel corso del quale e' stata manifestata la preoccupazione per ''nuovi, duri colpi all' occupazione e, comunque, all' insediamento di attivita' nel Sud'', hanno partecipato per la segreteria nazionale del Coordinamento esattoriali Fabi, il segretario Giacomo Melfi, il coordinatore Bruno Pastorelli, Crescenzo D'angelo, Pierluigi Pratola, Mario Via ed il prof. Francesco Saverio Sesti, membro del comitato di gestione del Fondo nazionale esuberi del settore presso l' Inps. ''Perche' - e' detto in una nota - si parla di 150 esuberi in Etr? Di un utile di 11 milioni di euro, di cui 9 verrebbero dalla convenzione col ministero del Tesoro e 2 dagli incassi; se ad agosto terminera' il Cds cosa dovranno aspettarsi i dipendenti? Il piano di Intesa di fondere le tre societa' prevede che Etr rimanga l' unica con 2800 dipendenti. L' obiettivo e' creare una superholding esattoriale ed accorciare le linee di controllo, ma per la Fabi - prosegue il sindacato - quello vero e' la massimizzazione degli utili, sfruttando normative finanziarie e fiscali e 'ristrutturare' dopo che il management ha ottenuto due contratti dallo Stato senza aver risanato''.
''Se i risultati sono questi - e' il giudizio della Fabi - c'e' da esser atterriti per gli effetti devastanti che si ripercuoteranno su una vasta area del Sud e colpiranno 800 famiglie in aree gia' fortemente penalizzate, coi centri direzionali tutti spostati al Nord''. In particolare, per il segretario nazionale Melfi si riscontrano ''carenze e vacuita' del Piano Industriale, ci si chiede - ha aggiunto - cosa effettivamente passa con le quote azionarie e con le poste di bilancio. Cosa sara' la nuova Etr?''. Sesti, dal canto suo, ha avanzato perplessita' sulle scelte societarie di Intesa, ''sia per la funzione specifica di commissario governativo di Etr, che per l' analisi prospettica in funzione di una tutela di profili contrattualistici, e generali, oltre che per l' incertezza assoluta sul tenore dell' operazione di trasformazione societaria e sulla vigenza del Cds''.

Belcastro (CISL): “Intervenire sulla 107. La pericolosità della strada è sotto gli occhi di tutti”

17/06 In una nota diffusa dall’ufficio stampa della CISL, il Segretario Generale Giuseppe Belcastro, sollecita un intervento forte delle istituzioni in seguito al moltiplicarsi degli incidenti, spesso fatali, sulla Strada Statale 107 Paola-Crotone. Belcastro evidenzia come l’importante arteria, che collega l’area tirrenica di Paola con l’area ionica di Crotone, attraversando nella direttrice ovest-est l’intera calabria nel suo scenario più suggestivo dell’Altopiano silano, oggi sia una delle strade più pericolose da percorrere e ad alto tasso di mortalità della calabria contendendo questo triste primato alla Statale ionica 106. La pericolosità di questa arteria è sotto gli occhi di tutti, commenta il Segretario Generale della CISL. Infatti non passa giorno che qualcosa non vi accadi, e alle prime gocce di pioggia eccola trasformarsi in un pericolosissimo incubo per gli automobilisti, dove lo scarso drenaggio dell’asfalto, o il non utilizzo di asfalti speciali rende quanto mai difficile la guida in tranquillità. Come se non bastasse, continua Belcastro, a questa strada che ha visto quintuplicarsi i volumi di traffico negli ultimi decenni, si sommano cantieri con semafori, lavori, che anche se semplici, si fanno durare mesi creando notevoli disagi agli utenti. Per queste ragioni, la CISL, nel ribadire la strategicità dell’importante arteria stradale, chiede un intervento forte e risolutivo da parte delle Istituzioni e dell’Anas finalizzato all’immediato ammodernamento di una delle arterie stradali a più alto rischio nella Regione e per l’inadeguatezza che essa presenta rispetto all’esigenza di sviluppo dell’area interessata. La messa in sicurezza della S.S. 107 diventa prioritaria per il decollo economico e turistico delle aree costiere e dell’Altopiano Silano.In conclusione il Segretario Generale della CISL Giuseppe Belcastro auspica che il neo-presidente dell’Amministrazione provinciale convochi al più presto un tavolo, insieme ai vertici dell’ANAS, al Ministero dei lavori pubblici per definire insieme il quadro delle priorità.

CGIL Pollino: “Allarmante, sconcertante e inopinata l’eventuale scelta del Pollino per le scorie nucleari”

17/06 ''E' allarmante, sconcertante e inopinata l' eventuale scelta circa l' individuazione nel nostro territorio ove realizzare un cimitero nazionale unico di scorie e rifiuti nucleari''. E' quanto ha sostenuto la Cgil Pollino-Sibari-Tirreno nel corso della riunione dei delegati e dei quadri svoltasi stamani a Castrovillari alla presenza del segretario generale, Guglielmo Epifani. Al termine della riunione e' stato approvato un ordine del giorno in cui si afferma che ''l' assordante e colpevole silenzio della Giunta regionale in merito alla denuncia lanciata dalle organizzazioni sindacali, dalle associazioni agricole e da quelle ambientaliste preoccupa sempre piu'. E' allarmante - prosegue il documento - l' idea che il Governo, dopo i moti di Scansano, e dopo aver derubricato il Mezzogiorno e la Calabria dall' agenda economica, essa possa essere destinataria di una scelta che minerebbe in profondita' le enormi potenzialita' di sviluppo connesse alle suscettivita' e peculiarita' agroalimentari, paesaggistiche e turistiche esistenti e da implementare. E' sconcertante perche' riprodurrebbe una gestione centralizzata delle decisioni in barba alle ragioni del federalismo; e' inopinata perche' la zona e la Regione sono dichiarate da tutti gli studi aree ad alto rischio sismico; allarmante per i rischi connessi ad ipotesi di sviluppo''. L' assemblea della Cgil, pertanto, ha chiesto al Governo e alla Regione ''di dichiarare i motivi che hanno indotto l' esecutivo nazionale a impugnare la delibera del Consiglio regionale della Calabria che dichiarava il territorio regionale denuclearizzato, e chiama alla vigilanza le comunita' locali e le istituzioni territoriali interessate''. L'assemblea dei delegati e dei quadri ha quindi ''impegnato tutte le strutture della Cgil a assumere ogni utile iniziativa per impedire il sacco e lo stravolgimento del territorio''.

Epifani: Cgil Fabbrica di speranza e forza tranquilla

17/06 ''La Cgil e' si' una fabbrica, ma lo e' di speranza. La Cgil e' una forza serena, determinata, ma soprattutto tranquilla''. Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, partecipando, a Castrovillari ad una riunione dei quadri e dei delegati del sindacato del Comprensorio. Epifani, dopo avere risposto in tal modo al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che aveva parlato della Cgil come fabbrica di odio, ha sottolineato che ''in tutto il Paese c' e' una richiesta forte di cambiamento. Ne sono testimonianza i risultati elettorali di sabato e domenica scorsa, dove il partito del premier e' arretrato di ben il 5%''. Critiche al Governo sono state rivolte da Epifani anche per quanto riguarda il Mezzogiorno. ''Le politiche di sviluppo messe in atto dal Governo - ha detto - non hanno fatto altro che scoraggiare gli investimenti dei grandi e medi gruppi imprenditoriali al Sud, cosi' come le politiche infrastrutturali hanno riservato al Meridione solo le briciole: piu' del 90% delle opere sono state finanziate al Nord''

Granata (CGIL) propone un Ministero per le Politiche del Mezzogiorno

17/06 Alla presenza del segretario generale, Guglielmo Epifani, si e' svolta oggi, a Castrovillari, la riunione di quadri e delegati comprensoriali del sindacato. La manifestazione, presieduta dal segretario generale della Cgil Calabria, Fernando Pignataro, e' stata aperta dalla relazione del segretario comprensoriale Pollino-Sibari-Tirreno, Antonio Granata. Dopo aver criticato le politiche nazionali e regionali in materia di investimenti, di lavoro e di occupazione e dopo aver disegnato le possibili strategie vincenti, con ''proposte concrete e realizzabili'', Granata ha suggerito ''al segretario Epifani di valutare l' opportunita', per la realizzazione di politiche per il Mezzogiorno e per un coordinamento efficace degli strumenti e degli investimenti, di istituire, con nuovi poteri, con prerogative di maggiore incidenza e trasparenza, una nuova esperienza per un Ministero per le Politiche del Mezzogiorno''. ''Conosciamo tutti - ha aggiunto Granata a sostegno della richiesta - i limiti e i guasti del vecchio intervento straordinario. Non ci illudiamo. Pero', con un governo delle regole, che sono le fondamenta di uno Stato di diritto, deve garantire le migliori condizioni di accesso alle opportunita' di sviluppo e crescita per tutti i territori''. Dopo Granata e' toccato ai delegati e ai quadri dei singoli comparti raccontare la realta' territoriale al segretario Epifani.

Il segretario della CGIL, Epifani, a Castrovillari

17/06 "Sullo stato dei conti pubblici c' è assenza di chiarezza e trasparenza ed è questo che alimenta la discussione''. A sostenerlo e' stato il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, oggi a Castrovillari per partecipare ad una riunione dei quadri e delegati del sindacato. ''Quello che non e' chiaro - ha dichiarato Epifani alla stampa - e' qual'è la situazione reale. Se i conti pubblici non vanno bene c'è bisogno di intervenire. C'è bisogno che il ministro Tremonti, dica come stanno le cose. Soprattutto adesso, dopo le elezioni, non bisogna fare dell'ottimismo se non ce ne sono le ragioni. Bisogna guardare in faccia la realta' per quella che è''.
Governo: ''E' un problema che non ci riguarda. E' un problema del Governo'': cosi' ha risposto il segretario generale della Cgil, oggi in Calabria, ad una domanda sulla situazione nei partiti di Governo. ''Per quello che riguarda la Cgil - ha aggiunto Epifani - visto che non abbiamo condiviso praticamente nulla delle scelte del Governo, il nostro problema e' un altro: non e' Tremonti si', Tremonti no, e' invece che o il Governo cambia radicalmente se ne e' capace, le proprie politiche, oppure da parte nostra non c'è condivisione di quello che il Governo fa''.
Concertazione: "I rapporti fra i sindacati, il governo e la Confindustria, non fanno registrare "nessuna novita'" ha detto ai giornalisti Guglielmo Epifani in vista della riunione unitaria del 23 giugno. "Lavoreremo -ha detto il segretario della Cgil - sui contenuti gia' presenti nella piattaforma unitaria elaborata all'Eur. Si trattera' di fare il punto per vedere come riprendere una iniziativa del sindacato dopo la tregua elettorale".
Nucleare: 'Se una cosa non si e' potuta fare a Scanzano, non si potra' fare certamente neanche a Castrovillari. Quello che vale per l' uno vale anche per l' altro''. Cosi' il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, ha risposto all'allarme lanciato nei giorni scorsi dalla Cgil comprensoriale di Castrovillari sul rischio che nella zona, dove insiste un' agricoltura all' avanguardia, possa essere scelta come sito unico delle scorie radioattive. ''Per adesso - ha sostenuto Epifani - e' solo un rischio. Cerchiamo di capire cosa vogliono dire le iniziative che si stanno facendo su questo territorio. Come Cgil chiediamo chiarezza''.
Sussidiarietà: ''In una Regione ricca e' possibile attuare la sussidiarieta', ma in Regioni come la Calabria, dove il reddito pro capite e inferiore alla meta' di quello delle Regioni settentrionali non e' possibile attuarla''. Negativo il giudizio del leader della Cgil anche sull'ipotesi della contrattazione a livello territoriale. ''Bisogna essere piu' netti - ha sostenuto - e opporsi con tutte le nostre forze alla contrattazione a livello territoriale. E' vero che molte cose qui, nel Meridione, costano meno che a Milano, ma e' pure vero che altre cose costano di piu' e, poi, c' e' da dire che mentre a Milano in ogni nucleo familiare lavorano 3/4 persone, qui, in Calabria, ne lavora una sola''.
Confindustria: ''Con Montezemolo la Confindustria sembra essere piu' attenta al Mezzogiorno. L'
apertura del neopresidente non va affatto sprecata''. ''Questa apertura - ha aggiunto - va utilizzata al meglio, onde poter veicolare piu' investimenti possibili in quest' area''. Epifani ha quindi assicurato che ''le problematiche e le carenze che ostacolano lo sviluppo della Calabria sono, e
continueranno a essere, alla base del lavoro e dell'impegno della Cgil nazionale''

Castagna (UIL) "A cosa serve un comitato di garanzia, sui fondi POR, che non funziona?"

16/06 "Un Comitato di sorveglianza sui fondi strutturali che non solo non sorveglia nulla, quanto serve, esclusivamente, ad avallare una gestione deficitaria delle risorse in campo''. Ad affermarlo è stato il segretario generale della Uil calabrese, Roberto Castagna, che, nell'approssimarsi della rituale riunione, si chiede ''a cosa serve rimanere nel Comitato di Sorveglianza''. ''Ne abbiamo viste e sentite di tutti i colori - ha sostenuto Castagna -. Sta di fatto, pero', che si continua con i vecchi metodi e la Calabria rimane l'unica Regione del Paese incapace di spendere bene i soldi che la Comunità Europea mette a disposizione. L'Europa si allarga, buona parte delle risorse verranno impegnate dai Paesi subentranti e la Calabria persiste nella sua incapacità di spesa. Da una parte si enfatizza la permanenza nell'obiettivo uno, collocazione che spetta alle Regioni povere e sottosviluppate, e dall'altra si nasconde che, grazie alla scarsa capacita' di spesa, il Mezzogiorno ha subito un taglio di 4,2 miliardi di euro pari a oltre 8.000 miliardi di vecchie lire''. ''Il sindacato, unitamente a tutto il partenariato economico e sociale - ha proseguito il segretario della Uil - ha, in tutte le riunioni di Comitato, denunciato analiticamente la gestione del Por Calabria, suggerendo le dovute correzioni. A tutt'oggi, pero', bisogna prendere atto che nulla e' cambiato. Anzi prevale un sostanziale peggioramento che rischia di relegare la Calabria in una condizione di emarginazione senza prospettive. Tale stato di cose, se dovesse perdurare, richiedera' un atto di coerenza da parte di tutto il partenariato. Per la Uil sarebbe inutile, e incomprensibile da parte dei cittadini calabresi, rimanere a fare 'la guardia del bidone' e, pertanto, se non ci saranno novita' di rilievo, bisognera' agire, di conseguenza, segnalando alla Comunita' Europea l' impossibilita' a rimanere all' interno di un Comitato di Sorveglianza che ha come unico compito la registrazione degli insuccessi e una scarsa propensione alla progettazione e alla buona spesa''. ''Cio' che si chiede, quindi - ha concluso Castagna - e' un segnale preciso, da parte della Regione, di inversione di tendenza nella spesa dei Fondi Comunitari. Solo cosi' sara' possibile giustificare la nostra presenza e il nostro contributo all' interno del Comitato di Sorveglianza".

Fiom: La soluzione del caso Polti dimostra l'importanza delle regole

12/06 Documento della FIOM calabrese sul caso Politi. "Dopo questa positiva soluzione, cogliendone pienamente la lezione, nei posti di lavoro, in fabbrica, nel territorio, non solo il sindacato, ma le istituzioni, le associazioni datoriali, le imprese devono comprende che il rispetto delle regole, dei contratti, l'esaltazione dei diritti, la promozione della fidelizzazione non l'esaltazione del precariato, le corrette relazioni sindacali sono indispensabili per costruire buon lavoro e buona impresa. Con la dichiarazione a verbale, presso la presidenza del Consiglio dei Ministri in cui l' azienda ha confermato che non esiste l' ipotesi di licenziamento - sostiene il documento - e' stata sancita una vittoria straordinaria dei lavoratori e del sindacato unitario e si e' chiusa la vertenza Polti di Piano Lago dopo una fase di intenso conflitto che e' durato 15 giorni, a seguito del licenziamento in tronco di tre lavoratori di cui uno eletto nella Rsu, tutti iscritti alla Fiom Cgil. La Polti sud, una azienda metalmeccanica, leader in Europa nel settore dei piccoli elettrodomestici, col suo organico di circa 200 dipendenti, rappresenta da alcuni anni un patrimonio industriale del cosentino e della Calabria, dagli alti tassi di produttivita' e dal costo del lavoro molto inferiore rispetto allo stabilimento gemello di Como. E', serve riconoscerlo, uno degli esempi meglio riusciti sul piano industriale della legge 488. In una realta' caratterizzata da tassi di disoccupazione strutturali mai meno del 25% - aggiunge la nota - avere una opportunita' di lavoro e' stata ed e' vissuto come un risultato fondamentale anche per la considerazione di se', al punto tale da avere accettato per lungo tempo ritmi, organizzazione e condizioni di lavoro pesantissime. Non tutti hanno resistito. Nonostante la certezza di non avere disponibili, come altrove, altre possibilita', c'e' stato in questi anni un turn over altissimo. Non sapendo o non volendo apprezzare questa dedizione, l' azienda ha scelto di imporre nella fabbrica una concezione autoritaria dei rapporti, una logica di sfruttamento assurda, una continua pressione psicologica sui lavoratori. Lo stesso rapporto col sindacato di categoria e' stato impostato sulla base di un formalismo astratto sempre teso a costruire legami subalterni e con una particolare idiosincrasia verso la Fiom-Cgil. In questo quadro, l' azienda, di fronte alla preoccupazione che potesse alimentarsi un clima di solidarieta' tra i lavoratori, a seguito dell' elezioni della Rsu, e della vittoria della Fiom, ha deciso di attivare la rappresaglia licenziando in tronco tre lavoratori. Non si aspettava certamente l' azienda una cosi' forte e determinata reazione. Non e' stato facile e non era scontato ottenere il risultato. In quindici giorni di lotta serrata l' azienda non ha lasciato nulla di intentato per rompere il fronte dei lavoratori e del sindacato: non c' e' riuscita ed ha perso. Troppo forti le ragioni a base della lotta. Nella Polti di Piano Lago tante cose erano diventate, e lo sono tutt' ora, insopportabili. Sconcerta l' assurda miopia della proprieta', la incapacita' a leggere i cambiamenti, a tenere conto della reale insopportabilita' di certi modi: sara' che la fabbrica di Piano Lago e' una 'azienda acefala', eterodiretta. Non solo, e' stata sconfitta la protervia. Si sono gettate le basi per una reale e concreta fase di confronto in azienda, di cui i lavoratori, tramite le rappresentanze unitarie, ed il sindacato diventano protagonisti del confronto. Qualita' del lavoro; tempi di produzione sostenibili; organizzazione del lavoro efficiente; garanzie sulla sicurezza; riconoscimento della contrattazione di secondo livello. Non e' una piattaforma estremista ne' irriducibilmente antagonista: e' solo buon senso e diritti sociali e salariali da costruire anche nell'interesse della proprietà"

Il Segretario delle CGIL, Epifani, il 17 a Castrovillari

11/06 Con lo slogan "NOI LAVORO DIRITTI E QUALITA' PER LACALABRIA, PER UN'ALTRA ITALIA", giovedì 17 Giugno il Segretario Generale della CGIL GUGLIELMO EPIFANI parteciperà all'assemblea dei quadri e dei delegati della CGIL POLLINO - SIBARI - TIRRENO.
La manifestazione si svolgerà al teatro Sybaris (protoconvento) di Castrovillari con inizio alle ore 10.00. La presenza di Epifani nel comprensorio, che vanta la forza organizzata più vasta della CGIL Calabria, è un evento storico e politicamente rilevantissimo. Questa vastissima area della provincia di Cosenza ha grandi potenzialità inespresse ed inesplorate e contemporaneamente sta conoscendo una fase di preoccupante declino industriale, economico e sociale. Il contemporaneo smantellamento del polo tessile, che tante speranze aveva suscitato, è l'ultimo anello di una catena che ha visto man mano la destrutturazione e chiusura di aziende industriali piccole, medie e grandi. Questo è il territorio che ospita la più grande piana della Calabria e una filiera agroalimentare di eccellenza che, senza la costituzione di un distretto agroalimetare di qualità, rischia di essere fagocitato dalle leggi di mercato e dalle politiche della internazionalizzazione. Su questo territorio insiste il più grande parco d'Europa che non si è ancora rivelato quel valore aggiunto che in altre aree del Paese ha determinato. E' sede di un grande porto ancora non utilizzato, è sede di grandi e importanti siti culturali e storici, ha due mari e una rigogliosa montagna che non sono volani di sviluppo integrati. Dall'altra parte è interessato da nebulose e pericolose politiche di aggressione al territorio e all'ambiente che minerebbero alla base qualunque ipotesi di sviluppo. La assoluta, storica e non più sopportabile carenza di infrastrutture materiali e immateriali, una qualità della vita non confacente a standard accettabili, una percentuale di lavoro nero, irregolare e precario che accanto alla inoccupazione e alla disoccupazione lo collocano in una posizione non invidiabile, una rappresentanza politico - istituzionale non sempre attenta ai bisogni del territorio e alle sue popolazioni.
Tutto ciò in un quadro economico, politico e sociale nazionale e regionale che ha abbandonato qualunque tipo di intervento nel Mezzogiorno ed in Calabria. Una Regione che non produce, non esporta, non ha un piano di sviluppo, che offre servizi alle persone di dubbia qualità, che conta poco o nulla nel rapporto con i centri decisionali nazionali, è destinata ad annaspare se non c'è una svolta nelle politiche e nella rappresentanza. La CGIL che in questi anni è stata punto di riferimento di quanti vogliono lottare e non si rassegnano alla " ineluttabilità del caso Calabria ", vuole riproporre con la presenza di Guglielmo Epifani, le idee e le proposte di un sindacato dinamico e presente sul territorio che rappresenta larghi strati della società e che vuole aprire una stagione di confronto e riflessione, innanzitutto con CISL e UIL, per delineare una proposta di sviluppo sostenibile e che candidi questo territorio a laboratorio ove sperimentare una nuova stagione di sviluppo e benessere. La manifestazione sarà introdotta da Antonio GRANATA, Segretario Generale del Comprensorio, presieduta da Fernando PIGNATARO, Segretario Generale CGIL Calabria e conclusa da Guglielmo EPIFANI. Nel corso della manifestazione sono previsti interventi dei delegati e delle delegate, dei lavoratori e delle lavoratrici, dei precari e dei disoccupati.

Tramonti (CISL): "Reparti produttivi: un tavolo di trattativa con la Regione"

10/06 E' stato chiesto dal segretario organizzativo della CISL provinciale, Paolo Tramonti, sulla crisi dei principali comparti produttivi, un tavolo di trattative con la Presidenza della Giunta Regionale. "Oggi, ha ribadito Tramonti, registriamo in Provincia di Cosenza una vera e propria desertificazione industriale; dal taglio operato dai grandi enti e dal loro abbandono della Calabria, quali Poste, Enel, ferrovie dello Stato, Telecom, Anas, alle numerose vertenze in atto. Nella nostra provincia, oramai, tutti gli indicatori economici e sociali segnano un arretramento preoccupante, prodotto interno lordo, esportazioni, qualità della vita, precariato, lavoro irregolare, criminalità e illegalità. A tutto questo si sommano i dati drammatici della disoccupazione nel territorio amplificati dalla crisi del settore tessile Marlane, MDC su tutte, di quello informatico e di tanti presidi, Legnichimica, Tesi, Telcal, Istituto Papa Giovanni, Fondo sollievo Disoccupazione, Calzaturiero, etc. che hanno fatto la storia economica di questa provincia e più in generale della regione."

Castagna e Di Iacovo (UIL), "i problemi del precariato rimangono tutti aperti"

10/06 << La partita del precariato Calabrese, grazie alle lotte dei lavoratori e alla capacità progettuale del sindacato ha fatto segnare una tappa significativa con gli ultimi impegni assunti dal Sottosegretario On. Pasquale Viespoli, ma i problemi restano tutti aperti.>>
lo affermano il Segretario Generale della UIL Calabria Roberto Castagna e il Coordinatore delle Politiche del Lavoro Benedetto Di Iacovo, i quali aggiungono: <<l Non si comprende perché ancora non siano stati pagati i lavoratori LPU e gli ex Corsisti Enel di Rossano, avendo appreso che il Governo ha erogato alla Regione per il 2003 circa 46 milioni di €uro (somma superiore alle occorrenze per i sussidi degli LSU in forza) e nella nuova convenzione, già siglata, per il 2004 se ne prevedono ben 36 milioni, a fronte di circa 27, occorrenti per i sussidi degli LSU.
Tutto questo – per i due Dirigenti UIL risulta incomprensibile ed inaccettabile. Bisogna, per questo fare presto e saldare i sussidi LPU e Corsisti a tutto il 31 Maggio entro brevissimo tempo.>>
Castagna e Di Iacovo, poi, rimarcano il merito della partita in gioco:<< Parlare di Piano per l’Occupazione, l’Occupabilità e il precariato in Calabria, significa, per noi della UIL – precisano Castagna e Di Iacovo – ricordando di avere presentato alla Regione una apposita proposta UIL, occuparsi di un serio problema di cui bisognerà tenere conto di almeno 5 fattori: l’Area dei Precari (circa 15.000) LSU-LPU, ex Corsisti Enel Rossano; ex Telcal, Progetti NOC, ex Brutium, ecc; l’Area del lavoro nero e sommerso; l’Area del disagio e dello svantaggio sociale; l’Area dei giovani inoccupati; l’Area dei disoccupati tradizionali.
Il “Piano per il Lavoro”, proposto dal Sindacato, unitariamente, e richiesto quale strumento utile per mobilitare risorse nazionali aggiuntive e straordinarie, da parte del Governo dovrà individuare, azioni, misure, elementi normativi a supporto, per far si che, soprattutto, i piccoli Comuni, le Comunità Montane, gli Enti strumentali della Regione abbiano le necessarie “convenienze” a ripristinare le Piante Organiche, assumendo questa vasta platea.
Questo dovrà fare leva sui “Servizi all’Impiego” efficienti ed efficaci, formazione, autoimpiego, esternalizzazioni, assunzioni dirette nella Pubblica Amministrazione locale, anche attraverso la concessione di mutui straordinari della Cassa Depositi e Prestiti agli Enti, i quali in deroga alle norme della finanziaria dovranno poter assumere anche il 100% dei soggetti utilizzati (attualmente 30%).
Infine attraverso lo stimolo della capacità della piccola impresa locale a fare sistema, sostenendone, da una parte della Regione con la istituzione dei “Distretti Industriali”, la crescita e la diffusione, potenziando il tessuto infrastrutturale, fisico (reti infrastrutturali tradizionali, trasportistiche e per le pubbliche utilities) e immateriali (reti telematiche, sistemi satellitari, cablaggio, ricerca, innovazione tecnologica).
Un siffatto articolato quadro – concludono Castagna e Di Iacovo, mira nell’arco di cinque anni a recuperare tutto il precariato calabrese (15.000) e ad immettere almeno 5.000 giovani l’anno, laureati e diplomati, nel mercato del Lavoro Calabrese>>.

La soddisfazione della CISL sul caso Polti

09/06 Soddisfazione viene espressa dalla Cisl di Cosenza sull'accordo sottoscritto presso il Comitato nazionale per l'occupazione dalle organizzazioni sindacali e l'Azienda Polti Sud. Secondo il segretario organizzativo dell' ust-Cisl Cosenza Paolo Tramonti, ed il segretario provinciale della Fim-Cisl, Graziano Bruno, la "grande mobilitazione unitaria messa in atto dal sindacato e dai lavoratori e' stata fondamentale per il raggiungimento dell'importante risultato conseguito a Roma che, come si sa, ha permesso il ritiro dei licenziamenti decisi dalla proprietà aziendale nei giorni scorsi. Ci sono adesso le condizioni per il pieno ristabilimento delle relazioni industriali all'interno della Polti Sud considerando le numerose problematiche interne tuttora aperte, che vanno dalla presentazione del piano industriale, al miglioramento delle condizioni lavorative, alla sottoscrizione di uno specifico contratto integrativo aziendale, al pieno riconoscimento dei ruoli ed al rispetto di regole e diritti contrattuali.In questo senso e' da registrare favorevolmente l'impegno formalmente assunto dall'Azienda che, nel recepire le istanze del Sindacato, ha convenuto di calendarizzare appositi incontri per la discussione dei temi sul tappeto, secondo scadenze prefissate e periodiche in modo da consentire un continuo monitoraggio della situazione aziendale".

Precari calabresi: La CGIL invita a non smobilitare lo stato di agitazione

08/06 Si è svolto oggi l'incontro al Ministero del Lavoro con il sottosegretario Viespoli, conquistato con la mobilitazione dei precari del 26 Maggio . Il sindacato ha portato al tavolo del Governo la drammatica condizione dei precari calabresi ed ha chiesto che il Governo metta in campo risorse e strumenti a sostegno di un piano per il lavoro che, partendo dalle stabilizzazioni dei lavoratori del bacino LSU-LPU, affronti le complesse questioni relative alla disoccupazione.
La Regione presente al tavolo, pur sostenendo le richieste sindacali, ha ancora una volta dimostrato di avere inconsistenza progettuale e incapacità di proporre soluzioni.
In questa situazione il sindacato non ha potuto che prendere atto delle affermazioni del sottosegretario che ha dichiarato disponibilità a mantenere aperto questo tavolo e anche ad intervenire con risorse aggiuntive. Naturalmente assumiamo queste come dichiarazioni di buone intenzioni che, si tratterrà di verificare nel concreto. Il problema principale rimane comunque quello di costruire con la Regione un credibile piano di interventi, fatto però di progetti e non solo di dichiarazioni. Il sindacato chiede quindi che da domani si apra un tavolo alla Presidenza della Giunta, che impegni tutti gli Assessorati, gli enti locali, e le forze sociali nella costruzione del piano per il lavoro. Altre realtà come la Campania e la Sicilia che sono riuscite a produrre azioni di questo genere hanno infatti da tempo ottenuto quanto la Calabria solo oggi ha chiesto.
La CGIL invita pertanto i lavoratori a mantenere lo stato di agitazione fino a quando Regione e Governo non concretizzeranno quanto oggi dichiarato.

La Cisl chiede un confronto sulla dirigenza del Comune

08/06 Nota della segreteria territoriale dellla CISL "Il confronto politico particolarmente aspro, in questi giorni, a Palazzo dei Bruzi, sembra essersi incentrato sulla sostituzione di alcuni dirigenti. La rotazione negli incarichi dirigenziali rientra nella logica delle cose previste peraltro dallo stesso contratto. La nostra Organizzazione si è fortemente battuta perché si definisse il contratto della dirigenza proprio per specificare con chiarezza diritti e doveri degli stessi.
L’imminenza delle elezioni politiche suggerisce a tutti di evitare toni esasperati a difesa d’ufficio per singoli soggetti. Per quanto ci riguarda da subito, chiederemo che si apra un confronto sulla dirigenza del Comune per ripristinare correttezza nei rapporti e anche sull’informazione. Continueremo a batterci, dunque perché i diritti di tutti siano garantiti, che le rotazioni fra i dirigenti siano dettate da criteri organizzativi, per difendere la classe dirigente ma per difendere soprattutto i cittadini che hanno diritto di contare su una classe dirigente capace di garantire una gestione indipendente e separata dalla politica."

Caso Polti: I sindacati chiedono un incontro a Palazzo Chigi

04/06 I segretari di Cgil, Cisl e Uil di Cosenza hanno chiesto un incontro a Palazzo Chigi sulla vertenza della Polti. Allo stabilimento di Piano Lago, alle porte di
Cosenza, l'azienda ha licenziato nei giorni scorsi tre lavoratori, uno dei quali appena eletto nella rappresentanza sindacale e gli altri due iscritto alla Fiom. La notizia della lettera per una richiesta d'incontro e' stata data dal palco del congresso della Fiom in corso a Livorno nel quale si e' avuto oggi un collegamento con i lavoratori della Polti in sciopero da quasi dieci giorni.

Caso Polti: Inefficace ogni tentativo di mediazione

04/06 "Solo attraverso il ritiro dei licenziamenti e' possibile riavviare il confronto". E' perentorio l'appello lanciato da parte di Cgil, Cisl e Uil alle istituzioni ed a "quanti finora hanno manifestato solidarietà e condivisione delle ragioni del sindacato e dei lavoratori" in riferimento alla vertenza dei lavoratori della Polti di Piano Lago, licenziati dall'azienda nei giorni scorsi. "Dopo un estenuante confronto durato due giorni la chiusura netta della signora Polti verso il reintegro dei lavoratori e la loro ricollocazione in altre postazioni organizzative nello stabilimento di Piano Lago, ha fatto risultare inefficace - secondo una nota diffusa dalle segreterie cosentine della triplice - ogni tentativo di mediazione messo in campo dal sindacato. A nulla sono valse le proposte concrete e di merito del sindacato unitario tese in primo luogo a ricostruire uno sviluppo coerente delle corrette relazioni sindacali. Nemmeno la disponibilità a prendere atto della decisione assunta dall'azienda di esternalizzare i servizi di manutenzione ha consentito di fare passi avanti. La verità purtroppo - sostengono i sindacati nella nota - è che la proprietà avendo deciso di licenziare i tre lavoratori come segno di "potere" esclusivo dentro la fabbrica, non riconosce altra strada. A questo conducono le affermazioni della signora Polti fatte al tavolo. "Io non posso ritirare i licenziamenti perché perderei il controllo della fabbrica". C'è in questa affermazione una concezione terribile dei rapporti sociali". I sindacati ribadiscono che "la Polti di Piano lago e' un patrimonio economico e sociale anche dei lavoratori e del territorio. Le affermazioni della signora Polti tradiscono il fatto che non intendono riconoscere in azienda il protagonismo dei lavoratori e del sindacato: non a caso tra i licenziati c'è il rappresentante sindacale unitario eletto dalla maggioranza degli stessi". Il sindacato unitario "nel dare atto alla azione di mediazione tentata all'assessore provinciale Laratta", ritiene a questo punto "indispensabile che la trattativa venga ripresa al ministero dell'attività produttive. A questo obiettivo sono indirizzate tutte le ulteriori azioni. Pertanto la mobilitazione dei lavoratori prosegue ed a nulla porteranno le reiterate azioni di divisione degli stessi o delle organizzazioni sindacali".

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