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Sanità e Salute
dal 7/5 al 2/11


Primo espianto di cornee all’Ospedale di Rossano

02/11 E' stato eseguito per la prima volta nell' ospedale civile di Rossano, un intervento di espianto di cornee. Le due cornee, espiantate dall' equipe di oculistica e di rianimazione dell' ospedale, sono state inviate al centro di riferimento regionale per gli innesti corneali di Cosenza, dove saranno conservate per essere poi immesse nel circuito regionale e nazionale dei trapianti. ''L' intervento - ha detto il direttore generale dell' Azienda sanitaria di Rossano, Achille Gentile - assume per la nostra azienda un valore particolare per quanto attiene la cultura della donazione degli organi. Si tratta di un chiaro esempio di come, grazie all' opera di sensibilizzazione degli operatori e dei mezzi di comunicazione, anche nella nostra zona il numero dei donatori tende sensibilmente ad aumentare''.

Pacenza (DS) “In Calabria emergenza sanità, abilmente occultata”

30/10 “C'e' un'emergenza sanita' finora abilmente occultata ed oggi scoppiata con rischi gravissimi per l'intero sistema. La Calabria, infatti, e' fuori dal Patto di stabilita'. Da qui la carenza di liquidita' che diverse Aziende sanitarie hanno registrato in questi ultimi tempi e che si sono manifestate con il ritardato pagamento degli stipendi per i dipendenti, con la difficolta' nelle forniture e l'acquisizione di strumenti necessari''. E' quanto sostiene in una nota il consigliere regionale dei Ds, Franco Pacenza. ''Ieri sera in Consiglio regionale - ha aggiunto - e' stata annunciata la delibera di assestamento di bilancio per la sanita' concernente il disavanzo 2003. La sanita' calabrese, a quanto si evince, e' fuori di 40 miliardi di vecchi lire; e cio', automaticamente, significa che rischiamo di perdere oltre 700 miliardi di vecchie lire, dato che chi fuoriesce dal Patto di stabilita' non ha diritto di ricevere le risorse di cui all'accordo 1 agosto 2001 (siglato in sede di Conferenza Stato-Regioni) in materia di riparto del fondo nazionale. Chi in questi ultimi anni e, cosa ancor piu' grave, in queste ultime settimane ad incominciare dal presidente Chiaravalloti e dall'assessore Luzzo ha diffuso notizie rassicuranti sull'andamento dei conti nella sanita', ha fatto soltanto propaganda becera. Si e' andati avanti, nonostante le critiche del centrosinistra, sulla strada della dispersione delle risorse non finalizzate a ridare efficienza al sistema, si e' scelto di non mettere in discussione alcun centro di potere clientelare, assecondando le istanze degli amici, e penalizzando gli interessi dei cittadini e le urgenze del sistema sanitario calabrese''. ''Non sono bastati quindi - ha aggiunto Pacenza - ticket, aumenti del bollo automobilistico, l'aumento dell'addizionale regionale: la sanita' continua la marcia verso il fallimento e la Giunta regionale e' costretta a gettare la maschera. Si vede, finalmente, con chiarezza l'inadeguatezza del Piano sanitario ed i guasti provocati dal centrodestra nella sanita', metafora efficace di una politica di governo fallimentare, che non ha mai avuto tra i propri obiettivi il rilancio del settore, ma l'utilizzazione delle risorse pubbliche per foraggiare consulenze, dare all'esterno interi servizi pubblici ed incentivare l'emigrazione sanitaria''. ''E' altrettanto ovvio - ha concluso Pacenza - che la sanita' calabrese senza un autentico affrancamento politico, senza un vero processo di liberazione dalla cappa di potere che la Casa delle liberta' ha costruito in questi cinque anni, non riuscira' a mettere in moto alcun processo di risanamento. La consapevolezza, a questo punto, deve essere generale e coinvolgere le forze politiche, sociali, culturali migliori della nostra regione per dare una svolta visibile alla Calabria''.

Aperto a Rossano un ambulatorio di medicina del lavoro

28/10 Il bacino d'utenza dell' Azienda Sanitaria n. 3 di Rossano, composto da circa duecentomila abitanti, da oggi potra' contare sull'ambulatorio specialistico di medicina del lavoro. Il nuovo servizio potra' soddisfare eventuali richieste da parte di lavoratori o ex lavoratori i quali ritengono che la propria patologia possa riconoscere una causa o concausa di sospetta malattia professionale. La visita specialistica prevede il rilascio di una relazione sanitaria con risultati strumentali ed ematochimici di sospetta malattia professionale da inviare all'INAIL

Visite sanitarie sempre più a pagamento. Insoddisfazione per i servizi medici offerti.

Sempre piu' visite specialistiche a pagamento per la maggior parte degli italiani, meno posti letto ma piu' cure in day hospital ed assistenza domiciliare integrata a macchia di leopardo. A fotografare le differenze regionali regioni nel delicato settore della sanita' ed analizzare i rapporti Stato-Regioni o Regioni-Aziende Sanitarie per valorizzare gli elementi positivi e ridurne quelle negative e' stata la ricerca Farmafactoring-Cergas Bocconi che ha analizzato i differenti approcci e strumenti messi in campo dalle amministrazioni locali nel rispetto del patto Stato-Regioni in tema sanitario. A tre anni dall'accordo Stato-Regioni la ricerca Farmafactoring-Bocconi rileva molte differenze tra le Regioni a livelli di attivita' del Servizio Sanitario Nazionale.
- Dai dati disponibili, per lo piu' riferiti all'anno 2000 e frutto di una serie di indagini condotte da ISTAT, ASSR (Agenzia dei Servizi Sanitari Regionali) e CENSIS, emerge che le regioni del Nord registrano livelli di soddisfazione piu' elevati di quelli dell'Italia meridionale ed insulare sui servizi medici, infermieristici ed igienici negli ospedali. Dal 1999 al 2001, e' stato registrato un lieve calo nel livello di qualita' percepita, che, tuttavia, rimane a livelli accettabili (piu' per i servizi medici e infermieristici e meno per quelli igienici). La distanza tra le diverse regioni e' fortissima: altissimo gradimento per le province autonome di Trento e Bolzano, Valle d'Aosta e Friuli Venezia Giulia mentre bassa soddisfazione in Puglia, Sicilia e Calabria.
- Aggiornando alcuni dati al 1999-2000 contenuti in una indagine Multiscopo dell'ISTAT emerge che per le visite specialistiche il 52,8% dei pazienti si rivolge prevalentemente alle strutture private a pagamento intero con percentuali piu' elevate in Liguria (61%) e Campania (59%) e piu' basse nelle province autonome di Bolzano (28,4%) e Trento (45%) e in Veneto (45,3%). Rispetto agli accertamenti diagnostici, in Italia vengono effettuati ogni anno quasi 122 accertamenti diagnostici ogni 1.000 abitanti, con una forte differenziazione a livello regionale: le Regioni del Centro presentano i valori piu' elevati (al di sopra di 126 accertamenti diagnostici per 1.000 abitanti), mentre le Regioni del Nord e del Sud presentano valori inferiori alla media nazionale. Nelle Regioni di grandi dimensioni del Centro-Nord si fa ricorso all'assistenza domiciliare integrata rispetto alle Regioni del Sud: le percentuali maggiori si registrano in Lombardia (16,5%), Emilia Romagna (15,1%), Lazio (12,9%) e Veneto (11,9%). In tutte le regioni l'offerta e' prevalentemente pubblica (81,7% dei posti letto a livello nazionale) ma il privato accreditato costituisce una quota significativa dell'offerta in Regioni come la Calabria (34,8%), la Campania (30,5%) e il Lazio (30%). I posti letto complessivi si sono ridotti dell'8% con forti differenze regionali: riduzioni in Veneto e Puglia (-15%), Piemonte e Abruzzo (-13%) e nel Friuli (-12%) mentre hanno aumentato i posti letto la provincia autonoma di Trento (+9%) e la Toscana (+1%). Rispetto alla complessiva riduzione dei posti letto, il privato accreditato pesa solo per il 5%, segno che in quasi tutte le regioni si e' intervenuti sostanzialmente sul pubblico soprattutto sui posti letto per degenza ordinaria. I posti letto pubblici per Day Hospital sono aumentati dell'8% con variazioni del 66,5% della Provincia Autonoma di Bolzano al -30% della Sardegna, mentre quelli privati sono aumentati del 71% e il trend e' stato in quasi tutte le regioni al rialzo, eccetto Molise, Calabria e Sardegna. Per gli ambulatori e laboratori, la presenza di strutture private accreditate e' forte nelle Regioni meridionali insieme a Lazio e Lombardia. ''Da questa situazione a macchia di leopardo nasce la necessita' di attivare alcuni strumenti per evitare una ulteriore divaricazione in tema di tutela della salute che non sarebbe sostenibile per il Paese dichiara Marco Rabbuffi, Presidente di Farmafactoring - In futuro sara' necessario investire su professionalita' nuove affinche' il governo e la programmazione del sistema non finiscano per privilegiare modelli di centralismo regionale''.

Quindici consiglieri chiedono una “Commissione regionale per le cure palliative”

23/10 Quindici consiglieri regionali, appartenenti sia al centrodestra che al centrosinistra, hanno reso noto di avere presentato una mozione con cui s' impegna la Giunta ad ''istituire la Commissione regionale per le cure palliative''. Nella mozione si chiede anche di ''destinare i fondi necessari per garantire il funzionamento della Rete dei Servizi ai malati terminali su tutto il territorio regionale e per la gestione degli Hospice di Rossano e di Reggio Calabria''. I consiglieri affermano, in premessa, che ''la legge n.39 del 26 febbraio 1999 ha finanziato la creazione dei Centri residenziali di cure palliative a favore dei malati inguaribili, meglio conosciuti appunto come 'Hospice'. Presso l' Assessorato alla Sanita' prima del 2000 era operativa la Commissione per le cure domiciliari oncologiche, chiamata Nucleo operativo direzionale cure domiciliari oncologiche, composta da tecnici operanti nel settore delle cure domiciliari, e che ha prodotto la cartella clinica domiciliare, il programma regionale per l' Assistenza continuativa oncologica domiciliare e le linee guida per la realizzazione degli Hospice. Dal 2000 ad oggi questa Commissione, cosi' come la Commissione oncologica regionale, sono state annullate nonostante non costassero nulla in termini economici in quanto nessuna forma di compenso, ne' gettone di presenza era previsto per i componenti''. Secondo i firmatari della mozione, inoltre, ''la legge 328 del 2000 e i successivi decreti attuativi contenenti importanti indicazioni alle regioni, finalizzati a raggiungere la piena integrazione tra interventi sanitari, socio-sanitari e socio-assistenziali nell' ambito delle cure e dell' assistenza domiciliare, non ha trovato finora nella Regione la necessaria corrispondenza. Eppure gli interventi domiciliari a favore dei malati terminali costituiscono livelli essenziali di assistenza. Il Piano sanitario nazionale e quello regionale 2003-2005 intendono realizzare la rete delle Cure palliative. In tutte le altre Regioni italiane, presso gli assessorati alla Sanita', sono costituite da tempo le Commissioni per le cure palliative, composte da operatori esperti nel settore nonche' da rappresentanti di societa' scientifiche e associazioni di volontariato. Sono in via di realizzazione in Calabria sette hospice (Rossano, Reggio Calabria, Cosenza, Vibo Valentia, Catanzaro, Locri e Melicucco), i primi due deiquali il prossimo anno saranno operativi''. La mozione e' stata sottoscritta dai consiglieri del centrosinistra Michelangelo Tripodi, Nuccio Fava, Mario Pirillo, Giuseppe Bova, Francesco Amendola, Franco Pacenza, Diego Tommasi e Damiano Guagliardi e da quelli del centrodestra Giovanni Nucera, Maddalena Basile, Giuseppe Pezzimenti, Vincenzo Pisano, Raffaele Senatore, Gesuele Vilasi ed Alberto Sarra.

Calabria ultima nelle vacccinazioni

22/10 Sono stati 1002, secondo il Ministero della Salute, nel 2003, in Calabria, i casi di morbillo sul totale dei 10.982 registrati a livello nazionale. Alla regione spetta, inoltre, il primato negativo del piu' basso tasso di copertura vaccinale in Italia. Il quadro della situazione relativa all' incidenza della malattia nella regione, alla luce di possibili nuove fiammate epidemiche a livello nazionale, e' stato delineato in occasione del congresso della Societa' di Igiene, Medicina Preventiva e Salute Pubblica in corso a Genova. Proprio due anni addietro, e' stato ricordato nel corso dell' assise, circa 20 mila persone di ammalarono e ci furono dieci morti. ''C' e' un rischio - ha sottolineato Pietro Crovari, presidente della societa' scientifica assieme e Giovanni Renga - perche' la copertura vaccinale predisposta dal Piano nazionale del Ministero della Salute non ha raggiunto l' obiettivo. Non sono soddisfacenti, infatti, i risultati della campagna per il morbillo e le malattie associate allo stesso vaccino, cioe' rosolia e parotite''. In Calabria nel 2003, a livello provinciale, sono stati registrati 50 casi a Catanzaro; 444 a Cosenza; 101 a Crotone; 304 a Reggio Calabria e 103 a Vibo Valentia. Nel territorio regionale, inoltre, la copertura vaccinale per morbillo (morbillo - parotite - rosolia) e' stata pari all' 53,4 ogni cento abitanti. Nettamente al di sotto della media nazionale dell' 83,6 per cento e molto lontana dalla copertura vaccinale del 90 per cento fissata come obiettivo da raggiungere entro il 2005 dal Piano nazionale di Eliminazione del morbillo e della rosolia congenita del Ministero della Salute. Nel corso del congresso di Genova sono stati riproposti i dati, su scala calabrese, relativi all' incidenza della meningite e comunque ritenuti sottostimati. Secondo l' Istituto Superiore di Sanita' nel 2004 i casi di meningite sono stati sette (dei quali uno da pneumococco e uno da meningococco), a fronte di 371 in Italia, mentre nel 2003 erano stati tre (dei quali due da pneumococco e uno da meningococco) rispetto a 966 dell' anno precedente. Per la varicella si sono verificati 771 casi di varicella mentre a livello nazionale sono stati 77890. Piu' colpita la provincia di Reggio con 491 casi; seguita da Cosenza (126); Catanzaro (84); Vibo (58) e Crotone (12).

Secondo uno studio di medicina preventiva in Calabria si vive più a lungo

21/10 In Calabria si vive di piu', anche se fra ''micce accese e trappole''. Un bambino che nasce oggi in Calabria se e' un maschio ha una speranza di vita di 77.8 anni, se e' una femmina di 82.9 anni. Dal 1951 al 2002 i calabresi hanno allungato la vita di 12.6 anni se uomini e di 16.8 se donne. E' questo il risultato di uno studio realizzato dalla Societa' di igiene, medicina preventiva e salute pubblica che si e' riunita a Genova sotto la presidenza di Pietro Crovari e Giovanni Renga. Viviamo di piu' ma viviamo su una polveriera. Un' Italia piena di trappole per la Salute. E tante trappole anche in Calabria. ''Molte - dice Pietro Crovari presidente con Giovanni Renga del Congresso - sono le micce accese e le trappole. Aria, troppo alti i livelli di benzene e polveri sottili nelle citta' che diventano cosi' camere a gas; acqua sicura, ma troppo spesso all' origine piena di sostanze inquinanti; sistema fognario antiquato e con pochi depuratori; rifiuti troppi e mal smaltiti; e poi i topi, i veri padroni di casa delle citta'. Ma la trappola piu' grande e' a tavola, nascosta nel cibo: e cosi' mangiamo fragole con antimuffa, gamberetti colorati e peperoncino dipinto. Scarseggia l' igiene nel trattamento non industriale degli alimenti. Alla fine di questo tunnel malattie infettive, allergie, intossicazioni e addirittura neoplasie. E se tutto cio' non bastasse a sparger benzina sulla polveriera ci pensiamo noi con i cattivi stili di vita che sono ormai diventati abitudini di vita''. ''Il diabete sta crescendo, ecco la prima conseguenza - dice Walter Ricciardi, Presidente della Societa' Europea di Sanita' Pubblica - di un cattivo stile di vita. A tavola si mangia sempre meno frutta e verdura e piu' carne, le donne e i giovani continuano a fumare, i giovani esagerano con l'alcool e, tra i ragazzi e gli over cinquanta, dilagano comportamenti sessuali a rischio''. Per quanto riguarda la situazione ambientale in Calabria vengono citati i dati del ''Rapporto Ecosistema Urbano 2004 di Legambiente'', dell' Istat e dell' Osservatorio Nazionale Rifiuti. Da questi, secondo quanto riferito in un comunicato, emerge che Catanzaro e' tra le sette citta' italiane (insieme a Enna, Isernia, L'Aquila, Messina, Oristano e Trapani) in cui non e' ancora attivo alcun tipo di monitoraggio della qualita' dell' aria. Un merito a Crotone: con 20 mg/mc e' la seconda citta' italiana con il piu' basso valore di Biossido di azoto. Vibo Valentia con 5 mg/mc e' tra le migliori citta' (pur se al 28esimo posto) per quanto riguarda i livelli di Benzene il cui limite previsto e' di 10 mg/mc. Non sono disponibili dati degli altri capoluoghi di provincia. Per quanto riguarda l' acqua Vibo Valentia esce a pieni voti e con lode visto che e' al primo posto per la percentuale dei nitrati che non solo e' al di sotto del valore guida di 5 mg/l ma si e' attestata su 0,0 mg/l. Bene anche a Crotone (1,4), Catanzaro (2,9) e Cosenza (4,8). Negativa la situazione di Reggio Calabria con 20 mg/l. Circa i litri di acqua potabile erogati, alle utenze civili, per abitante al giorno a Crotone sono 207, mentre a Cosenza sono 214, a Vibo Valentia 470, a Reggio Calabria 612. Il valore di queste due citta', secondo quanto riferito, e' in parte sovrastimato se considerato come consumo pro-capite in quanto in mancanza dei dati sugli effettivi consumi civili viene utilizzato il totale dell' acqua immessa. Ma l' acqua e' anche sistema fognario. In Calabria, secondo l' Istat (i dati sono aggiornati al 1999 e sono gli ultimi disponibili) su 409 comuni tutti hanno il servizio di fognatura, ma solo 103 effettuano una depurazione completa delle acque reflue convogliate nella fognatura pubblica; gli altri 193 effettuano una depurazione parziale mentre per 113 la depurazione e' assente. In Calabria, secondo i dati dell' Osservatorio Nazionale Rifiuti, nel 2002 sono state prodotte 859.193 tonnellate di rifiuti, vale a dire 427,5 chilogrammi di rifiuti pro capite. In totale, in Italia vengono prodotti 29.787.587 tonnellate di rifiuti. Ogni italiano ne produce, pro capite oltre 522 chilogrammi.

Armodio Lombardo nuovo presidente dell’Ordine degli Psicologi calabresi

21/10 Armodio Lombardo e' il nuovo presidente dell' Ordine degli Psicologi della Calabria, commissariato nel giugno scorso dal ministro della Giustizia, Castelli. Lombardo,dirigente dell' Azienda sanitaria di Crotone, e' stato eletto al termine delle elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale che ha visto una partecipazione di circa il 70% dei mille psicologi calabresi. Vice presidente e' stata eletta Luisa Altomare, segretario, Angelo Luigi Triglia, e Tesoriere, Domenico D' Elia.

Da mercoledì il via alla campagna antinfluenzale a Rossano

21/10 Prendera' il via mercoledi' prossimo la campagna di vaccinazione antinfluenzale promossa dall' Azienda sanitaria di Rossano. Allo scopo di soddisfare il maggiore numero possibile di richieste, l' azienda ha acquistato oltre 25 mila dosi equivalenti al 10% in piu' rispetto allo scorso anno. Gli aventi diritto - fa sapere la Direzione sanitaria dell' As di Rossano - potranno farsi vaccinare gratuitamente presso i Distretti Sanitari di Rossano, Corigliano, Trebisacce e Cariati.

CGIL “Piano sanitario, siamo al ridicolo. Dov’è il Polo Pediatrico di Cosenza?”

13/10 ''Il Piano per la Salute e le reiterate assicurazioni dell' assessore regionale alla Sanita', Luzzo, ci avevano indotto a dare per scontata l'eccellenza del polo pediatrico a Cosenza. Siamo rimasti, pertanto, a dir poco stupiti nel leggere che per lo stesso assessore sarebbe un' opportunita' straordinaria procedere alla costruzione dell' ospedale di Germaneto per farne, tra l'altro, un grande centro di eccellenza pediatrica denominato Gaslini 2, sotto la tutela del Gaslini di Genova, come proposto dai Ds di Catanzaro Lido''. E' quanto sostiene, in una nota, Teresa Papalia, responsabile della Funzione pubblica Cgil Medici nell' Azienda ospedaliera di Cosenza. ''Per tale iniziativa, e cioe' per il Gaslini 2 a Germaneto - afferma ancora Teresa Papalia - i soldi ci sarebbero e ci sarebbe anche l'interesse del Ministro della Sanita'. Se cosi' e' e se le intenzioni dell'assessore sono quelle riportate dalla stampa, dobbiamo ritenere che l' ormai agonizzante sanita' calabrese sia semplicemente caduta nel ridicolo. E allora ci sentiamo ancora piu' confusi e non possiamo fare a meno di chiederci che significato dare alla parola ''Eccellenza'' in una sanita' come quella della nostra regione dove, nella maggior parte dei casi, non solo la mano destra non sa cosa faccia la sinistra, ma non sembrano esserci piu' soldi nemmeno per piangere. Gli interrogativi, infatti, diventano assillanti. Ci chiediamo di quanti poli di Eccellenza pediatrica abbia bisogno la Calabria perche' si possa fare una buona sanita' e in quale altra regione le Eccellenze nascano prima sulla carta e non siano, invece, il riconoscimento di prestazioni qualificate gia' consolidate e in ulteriore evoluzione positiva. E ancora ci domandiamo se per creare un Centro di eccellenza la Calabria abbia veramente bisogno del solito Gaslini, che in maniera ossessiva ritorna periodicamente alla ribalta, o invece non sarebbe piu' giusto individuare e recuperare le varie professionalita' che pure ci sono nella nostra regione, acquisendone di esterne ove necessario ma nell'esclusivo interesse della sanita' calabrese. Perche', insomma, invece di pensare alle Eccellenze e a curare gli interessi di ospedali come il Gaslini, non proviamo a sforzarci, ognuno per la parte che ci compete, di garantire il diritto alla salute di tutti i cittadini calabresi a casa nostra e valorizzando le risorse della nostra regione?''.

I sindacati incontrano l'ass. Luzzo per il contenimento dellla spesa farmaceutica

08/10 La Filcea-Cgil, la Femca-Cisl e la Uilcem-Uil Calabria comunicano che si e' tenuto un incontro all'Assessorato alla Sanita' della Regione Calabria, al quale hanno partecipato l'Assessore Giovanni Luzzo, i sindacati e gli ordini dei medici, Federfarma per i farmacisti privati e i rappresentanti dei lavoratori chimici, dei pensionati e della funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil per identificare nuove misure di contenimento della spesa farmaceutica. Pur evidenziando che la spesa farmaceutica pro capite ponderata e' stata in Calabria pressoche' simile alla spesa media pro capite nazionale ( euro 132 spesa nazionale - euro 133 spesa Calabria), Federfarma, Filcea-Cgil, Femca-Cisl e Uilcem-Uil hanno sottolineato la validita' del Protocollo d'intesa del 2 gennaio 2003, con il quale la distribuzione di taluni farmaci e dei farmaci necessari dopo le dimissioni di ricoveri ospedalieri avviene attraverso le farmacie private, presenti ovunque e non attraverso le poche farmacie degli ospedali. ''Cio' permette - affermano i sindacati - di garantire un miglior servizio ed una riduzione della spesa farmaceutica, attraverso la rinuncia di farmacisti e grossisti ad una parte dei loro utili. La Filcea-Cgil, la Femca-Cisl e la Uilcem-Uil, al fine di realizzare il contenimento della spesa farmaceutica, che la Regione afferma di dovere obbligatoriamente perseguire, ha proposto di richiedere e verificare l'appropriatezza prescrittiva nelle ASL, ove la spesa farmaceutica e' ingiustificatamente elevata, lo sviluppo dei farmaci generici e la prescrizione, per i pazienti dimessi dagli ospedali, del nome della sostanza farmaceutica necessaria ad effettuare la terapia e non del nome commerciale del farmaco, lasciando al medico generico, che e' poi responsabile del costo della terapia, la scelta del farmaco piu' vantaggioso''. I sindacati dei medici hanno indicato come strumento di contenimento della spesa farmaceutica la erogazione dei farmaci solo attraverso le farmacie ospedaliere. La Filcea-Cgil, la Femca-Cisl e la Uilcem-Uil, infine,''qualora dovessero prevalere gli interessi delle categorie forti a danno degli ammalati, delle famiglie e delle categorie deboli ricorrera' alla mobilitazione''.

Spesa farmaceutica fuori budget solo in Calabria, Lazio. Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna

08/10 La spesa farmaceutica e' fuori budget ''solo in alcune regioni: Lazio, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna, che contribuiscono per il 90% al 'buco' del Ssn. Mentre tutte le altre restano piu' o meno nei margini stabiliti del 13%, pur avendo una buona sanita'. Questo significa che il tetto fissato, pur se corregibile e' pero' ragionevole. E invece il problema e' semmai quello dei controlli''. Questa la risposta di Giuseppe Mascioni (Ds), vicepresidente della Commissione Igiene e sanita' del Senato, al sottosegretario alla Salute Cesare Cursi. Entrambi sono intervenuti alla trasmissione radiofonica 'Radio anch'io' sul tema 'Farmaci e concorrenza'. Per Mascioni, invece, ''il sistema di distribuzione dei farmaci in Italia e' complessivamente buono. Dunque la questione rimane quella di verificare le regioni che 'fanno' e quelle che 'non fanno'. Il sottosegretario Cursi - ha aggiunto il parlamentare Ds - lo deve sapere e deve intervenire''. Infine il senatore pone l'accento ''sull'aggressivita' dell'industria farmaceutica, cui corrisponde l'inerzia di alcune regioni. E il chiaro esempio e' rappresentato dal decreto sul ripiano della spesa farmaceutica: in principio le industrie dovevano contribuire per il 60% e le regioni per il restante40%. Poi, dopo le pressioni delle aziende, queste sono riuscite ad avere uno 'sconto' e a scendere al 40%''.

Malasanità: Il reparto di ortopedia dell’Ospedale di Lamezia oggi senza medici

07/10 Il reparto di ortopedia dell' ospedale di Lamezia Terme, per tutta la giornata di oggi, e' rimasto senza primario e senza medici costringendo, di fatto, i malati a recarsi nel vicino ospedale di Soveria Mannelli, mentre i ricoverati sono stati affidati alle cure del personale infermieristico. Stamattina, infine, i cinque medici che operano all' interno del reparto non erano disponibili perche', secondo quanto si e' appreso, uno era in ferie, un altro era assente per motivi personali e tre, invece, erano ricoverati per patologie varie negli ospedali di Lamezia e di Cetraro. Il Tribunale dei diritti del malato, in una nota, ha definito l' episodio di ''inaudita gravita', probabilmente unico nel settore della sanita' pubblica'' e ha parlato di cause ''risalenti nel tempo, consistenti nella illegittimita' delle nomine dei responsabili della struttura con conseguente contenzioso a pioggia ed ineludibile paralisi della struttura stessa''. Per il Tribunale dei diritti del Malato si tratta di un episodio ''non isolato in quanto si stava verificando la settimana scorsa nell' Unita' operativa di Oncologia, dove i protocolli terapeutici stavano per essere bloccati a causa della mancanza di personale infermieristico''. Il Tribunale ha quindi rivolto un ''accorato appello agli organi competenti perche' provvedano con la massima tempestivita', dando assicurazione alla popolazione tutta''. La vicenda trae origine alcuni anni fa quando l' Asl ha indetto un concorso per primario del reparto di ortopedia. Dopo la nomina e' stato presentato un ricorso da un altro partecipante escluso. Il Tribunale si e' espresso dando ragione al ricorrente. Sono state fatte nuove nomine e sono stati presentati nuovi ricorsi, tutti vinti. La vicenda e' proseguita per anni, sino al settembre scorso quando, in seguito ad una sentenza del giudice del lavoro che dispone l' annullamento della delibera numero 1731 del 4 dicembre 2002 con cui l' Asl conferiva l' incarico quinquennale di direttore della struttura complessa Unita' operativa di ortopedia e traumatologia dell' ospedale di Ferrantazzo, l' As revoca il mandato al primario che, pero', ricorre, perdendo la causa e, di fatto, lasciando il reparto senza guida. Stasera i vertici dell' Azienda si sono riuniti ed hanno emesso una disposizione di servizio in base alla quale, con decorrenza immediata, l' attuale primario del reparto di ortopedia dell' ospedale di Soveria Mannelli, Giovanni D' Onofrio, e' stato comandato a prestare la propria direzione anche nell' Unita' operativa dell' ospedale Ferrantazzo, delegandogli, di fatto, la gestione, l' organizzazione e la responsabilita' dello stesso.

Mistorni (Margherita) “L’Ospedale di Castrovillari è una struttura precaria”

07/10 ''L' ospedale di Castrovillari, pur essendo dotato di vari reparti specialistici, non riesce a svolgere in maniera esaustiva la sua funzione per la precarieta' e la deficienza delle sue strutture ricettive''. Lo sostiene, in un' interrogazione presentata all' assessore alla Sanita', Giuseppe Mistorni, presidente del gruppo Ppi-Margherita in Consiglio regionale. Mistorni, che afferma di avere presentato l' interrogazione ''su sollecitazione dei dirigenti locali della Margherita'', afferma che ''i lavori di ristrutturazione riguardanti l' ospedale appaltati con i finanziamenti ex art. 20 erogati dalla Regione sono fermi da alcuni mesi con grave pregiudizio al funzionamento dei reparti esistenti e con la mancata attivazione del reparto di rianimazione. L' importante presidio ospedaliero, inoltre, non e' dotato di risonanza magnetica, uno dei fondamentali ed indispensabili mezzi diagnostici, con conseguenti disagi per l' utenza ed aggravi di spesa per la forzata emigrazione verso altre Aziende sanitarie''. All' assessore Luzzo Mistorni chiede ''quali sono i motivi che hanno portato alla sospensione dei lavori di ristrutturazione e se non ritenga necessario intervenire per dotare la struttura di Castrovillari della risonanza magnetica''.

Il Presidente dell’AIOP, Paolini: “Una spesa sanitaria fuori controllo mette in crisi i conti regionali”

05/10 Documento del Presidente regionale della ospedalità privata AIOP, avv. Enzo Paolini, sulla relazione della Corte dei Conti ai conti della Regione. “Ormai e’ un appuntamento annuale quello con la Corte dei Conti ed anche se il compito istituzionale della magistratura contabile e’ politicamente asettico,e’ inevitabile che le considerazioni illustrate dal magistrato relatore finiscono per avere rilevanza ed effetti politici.Qui ci occupiamo della parte che, nella relazione della Corte dei Conti, riguarda la sanità calabrese ed il suo sofferente andamento nel bilancio regionale.La relazione rileva, relativamente ai controlli sul sistema e sulla spesa sanitaria,che da parte dei direttori generali delle ASL non vengono attuate le norme che tali controlli prevedono e per i quali, se non effettuati, i direttori generali debbono essere chiamati a rispondere.In pratica la Corte rileva che il management delle aziende sanitarie opera, in Calabria, in un anomalo regime di irresponsabilità rispetto ai dati di bilancio delle singole ASL.A conferma di ciò la Corte fa notare che, in presenza di bilanci nettamente in perdita nelle singole ASL, non esiste alcuna proposta o richiesta alla Regione, da parte dei direttori generali, affinchè le perdite vengano coperte e i bilanci rimessi in pareggio.La relazione non lo dice ma fa emergere deduttivamente che, di fronte ai silenzi dei direttori generali, la Regione non prende le iniziative che dovrebbe assumere.La denuncia e’ autorevole ma non e’ una rivelazione, nel senso che già il dibattito politico aveva messo in evidenza l’inadeguatezza di alcuni direttori generali a ricoprire il ruolo assegnatogli dalla Regione, richiamando a conferma di ciò i bilanci delle ASL da loro dirette. Veniva messa in evidenza, semmai, l’impunita’ di questi direttori generali che, di fatto,non rispondevano a nessuno delle loro disastrose gestioni.La risposta e la spiegazione di tale “impunita’’” va cercata nella natura politica della scelta e della nomina dei direttori generali e questo spiega perchè l’accertamento ed il sanzionamento delle responsabilità diventa problema difficile e complesso.La Corte si limita a ricordare che i direttori generali inadempienti possono essere rimossi dal loro incarico ma, prudentemente, non va oltre consapevole degli interessi politici che sottostanno alla loro nomina.Dal nostro punto di vista vorremmo distinguere fra le responsabilità soggettive dei singoli direttori generali e il deragliamento dei bilanci delle ASL dalla spesa programmata, con effetti destabilizzanti sull’intero servizio sanitario regionale.Il problema che la Corte dei Conti pone, quando si riferisce ai controlli non effettuati nel corso dell’anno, non deve riguardare tanto i singoli direttori generali quanto l’andamento della spesa da questi autorizzato o consentito. Bisogna, cioè, impedire che il bilancio si chiuda a fine anno con perdite facilmente prevedibili e, quindi, arginabili.L’effetto dei bilanci in perdita e’ destabilizzante perchè va a colpire la sanità nel suo complesso e, cioè, anche nella componente privata che nei suoi bilanci di fine anno non beneficia di alcuna indulgenza poichè tutto ricade nella responsabilità e nel rischio dell’imprenditore privato.Una spesa sanitaria fuori controllo, con accumuli progressivi di deficit gestionali, finisce inevitabilmente per mettere in crisi i conti regionali in una drammatica prospettiva di insanabile dissesto finanziario che altro non verrebbe a significare se non che le prestazioni sanitarie richieste dai cittadini calabresi non avrebbero sufficiente copertura finanziaria. Dei passi vanti sono stati fatti e l’assessorato regionale ha emanato le nuove regole cui bisogna attenersi.Rimane grave la situazione a Reggio dove all’ospedalità privata, che eroga prestazioni in quantità maggiore dell’ospedalità pubblica, si vogliono imporre tagli e abbattimenti di budget, nella ripartizione dei fondi destinati alla sanità, in forza delle voragini verificatesi nei conti pubblici. In pratica si vorrebbe che le case di cura, esaurito il budget assegnato a fronte di quello maggiore assegnato all’ospedalità pubblica, erogassero le prestazioni gratuitamente.In sede di rinnovo dei contratti annuali con le ASL, l’ospedalità privata ha confermato la propria disponibilità a fare i sacrifici che la situazione impone e ha firmato un nuovo protocollo di intesa che, nel mentre azzera in larga parte il contenzioso pregresso, fissa le nuove regole che, in qualche modo, garantiscono l’ospedalità privata, per la parte contrattualizzata, dal rischio di dover pagare per le inefficienze, le negligenze e i costi impropri dell’ospedalità pubblica.A conclusione della lunga trattativa condotta dall’AIOP in rappresentanza delle case di cura associate, e’ stato ribadito, contrariamente alle ricorrenti e stucchevoli contrapposizioni pubblico-privato di qualche politico a corto delle necessarie competenze tecniche e normative, come l’ospedalità privata sia fortemente interessata ad una sana gestione dei bilanci delle ASL.Come dire che se il pubblico funziona, al privato non vengono richiesti sacrifici ed e’ “il mercato” e la qualità delle prestazioni offerte a fare la differenza.”

Domenica 10, cardiologie aperte in 18 ospedali calabresi

04/10 Il 10 ottobre 'cardiologie aperte' in 150 ospedali d' Italia, 18 in Calabria. Gli specialisti dalle 10 alle 17 informeranno i cittadini sui rischi cardiovascolari, verra' misurata la pressione e verranno spiegati i principali esami diagnostici come la coronarografia o l' ecocardiogramma. La prima Giornata Nazionale di 'Cardiologie aperte', manifestazione promossa da Heart Care Foundation (Fondazione Italiana per la Lotta alle Malattie Cardiovascolari) nell'ambito del Progetto Tuttocuore, insieme con ANMCO (Associazione Nazionale dei Medici Cardiologi Ospedalieri), rientra tra quelle approvate dal Ministero della Salute per l' Anno del Cuore 2004. Obiettivo principale dell'iniziativa e' quello di rinsaldare il legame tra le cardiologie ospedaliere e le comunita' territoriali aumentando il grado di conoscenza sulle malattie cardiovascolari, il rischio globale e la necessita' di valutarlo periodicamente, creando confidenza con l' emergenza cuore e soprattutto informando su cosa fare e come farlo. Nella maggior parte delle cardiologie sono infatti previsti momenti di incontro, dove i medici spiegheranno come funziona il cuore e cosa bisogna fare per mantenerlo giovane. Tra i messaggi principali della giornata 'Cardiologie aperte' c'e' la promozione dello stile di vita 'salva-cuore'. Anche in una persona 'sana' infatti diversi fattori (il leggero sovrappeso, il fumo anche moderato, la pressione 'un po' alta') possono, sommandosi, aumentare in modo considerevole il rischio cardiovascolare globale. Ed allora al bando il fumo di sigaretta, attenzione alla giusta pressione arteriosa e soprattutto un po' di attivita' fisica anche leggera (trenta minuti ogni giorno, anche scegliendo di non prendere l'ascensore o fare qualche tratto di strada a piedi). Importante infine il regime alimentare, dove la famosa 'dieta mediterranea' rappresenta un esempio da seguire. Questo l' elenco delle cardiologie che hanno aderito all' iniziativa in Calabria: Azienda Ospedaliera Mater Domini di Catanzaro, Ospedale Civile Pugliese di Catanzaro, Presidio Ospedaliero Mariano Santo di Cosenza, Ospedale Santissima Annunziata di Cosenza, Istituto Senili di Cosenza, Ospedale Civile di Cetraro, Ospedale Civile Ferrari di Castrovillari, Ospedale Civile di Cariati, Ospedale Civile di Lamezia Terme, Ospedale Tiberio Evoli di Melito Porto Salvo, Ospedale Civile di Paola, Ospedale S. Barbara di Rogliano, Ospedale Civile Giannettasio di Rossano, Ospedale Scillese d'America di Scilla, Ospedale di Soriano Calabro, Ospedale G. Chidichino di Trebisacce e l'Ospedale Civile Jazzolino di Vibo Valentia.

La Regione aderisce alla “Campagna Nastro Rosa 2004” per la prevenzione dei tumori al seno

04/10 La Regione Calabria, nell' ambito delle iniziative di comunicazione istituzionale della Presidenza della Giunta, ha aderito alla ''Campagna Nastro Rosa 2004'' promossa dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori per la prevenzione del tumore al seno e che si prolunghera' per tutto il mese di ottobre. Sulla home page del sito internet della Regione www.regione.calabria.it e' stato attivato - fa sapere una nota del Portavoce della Presidenza calabrese - un collegamento con un mini portale che fornisce tutta una serie di indicazioni e consigli per la cura, l' igiene del seno, nonche' per la prevenzione specificando gli accertamenti periodici da eseguire, suddivisi per fasce di eta'. Diverse sono le iniziative promosse nel corso di questo mese, tra cui le visite senologiche gratuite che saranno effettuate in tutti gli ambulatori della Lega presenti anche in Calabria a Catanzaro, Soverato, Cosenza e Reggio Calabria. A Cosenza e' presente anche una unita' mobile che visitera' le realta' territoriali carenti di strutture specialistiche. ''Abbiamo aderito a questa iniziativa - ha commentato il Presidente Chiaravalloti - per favorire e stimolare la sensibilizzazione delle donne, soprattutto le giovani, sull' importanza della prevenzione di una malattia, purtroppo cosi' diffusa e divenuta una malattia sociale. Riteniamo fondamentale rafforzare le strategie di una corretta informazione ed educazione sanitaria, in quanto la diagnosi precoce risulta determinante ed e' auspicabile diventi un gesto abituale per ogni donna''.

Mari (PSE) “A dieci anni di distanza il 118 ancora in una struttura provvisoria”

29/09 Pietro Mari, consigliere comunale del Pse-Lista Mancini, ha rilasciato la seguente dichiarazione: "Suscita sconcerto ed indignazione il fatto che, a circa dieci anni dalla sua istituzione, il 118 di Cosenza sia ancora allocato nella struttura provvisoria, realizzata alla meno peggio ed allocata in un angolo del piazzale dell'Annunziata antistante il Pronto Soccorso, in attesa della realizzazione del Dipartimento d'emergenza, i cui lavori però languono nel generale disinteresse.Il Nuovo Piano Sanitario Nazionale prevede che il 118 debba passare interamente sotto la gestione dell'Azienda Territoriale tuttavia, per ovvi motivi, la struttura dovrà restare allocata nell'area dell'Ospedale; ma nel balletto delle competenze il servizio è stato, dai due direttori generali, quelli in carica e quelli del passato, abbandonato a se stesso, in preda a difficoltà ed ostruzionismi di ogni sorta che impediscono al personale sanitario di poter avere suppellettili d'ufficio decenti, computer funzionanti e quel minimo di materiale di consumo necessario alla gestioneordinaria. L'unità del 118 di Cosenza, diretta con competenza e professionalità dal dott. Burza, dispone attualmente di un organico composto da 6 medici e da 15 paramedici altamente specializzati i quali assicurano, con turni che coprono a pieno regime 24 ore su 24, un servizio di intervento determinante per salvare vite umane e per ridurre, con la tempestività e l'efficacia del soccorso, le conseguenze di traumi, incidenti e gravi patologie invalidanti. Un servizio che non può e non deve essere ospitato all'interno di un locale che è poco più di una baracca. Del tutto incomprensibile è l'atteggiamento silente ed indifferente che, a fronte dei reiterati appelli e delle odierne proteste degli operatori, mantengono il Sindaco e l'Assessore alla sanità del Comune di Cosenza, che, quanto meno, dovrebbero sollecitare soluzioni adeguate e maggiore attenzione per un servizio sanitario dalla cui efficienza potrebbe dipendere la vita dei cittadini. Evidentemente nel Sindaco ed nell'Assessore prevale l'esigenza di evitare le polemiche e di mantenere rapporti amichevoli ed acquiescenti con i Direttori Generali".

Cinquantacinque milioni di euro dall’Inail agli ospedali calabresi

29/09 La sanita' pubblica calabrese ricevera' quest' anno 55 milioni di euro dall' Inail che salgono a 62 considerando un precedente finanziamento: a renderlo noto e' stato il presidente dell' Inail, Vincenzo Mungari. ''L' intervento dell' Inail nel sud, ed in particolare in Calabria - ha sostenuto Mungari incontrando i giornalisti - ha lo scopo di fronteggiare con strumenti efficienti la crescita del divario esistente rispetto al nord per quanto riguarda l' adeguatezza dell' organizzazione ospedaliera. Il nostro costante interessamento ha prodotto l' effetto desiderato, ossia l' atto di indirizzo del Ministero della Salute del primo giugno di quest' anno, in forza del quale l' Istituto potra' investire circa 55 milioni di euro per l' ammodernamento del sistema ospedaliero calabrese, che per le sue endemiche carenze induce quel fenomeno della 'migrazione sanitaria' verso le strutture del centro-nord, con conseguente dissanguamento di risorse e mortificazione delle professionalita' locali''. ''L' azione dell' Inail - ha aggiunto Mungari - si sviluppera' su diverse aree di intervento e interessera' tutte le province della regione, contribuendo a qualificare ulteriormente la missione dell' Istituto, che assume sempre piu' la veste di soggetto fondamentale nella costruzione del nuovo welfare''. Mungari ha anche riferito che gli interventi finanziari per la Calabria sono passati dal 15% al 40%. ''La Calabria - ha sostenuto - era in una situazione di arretratezza e non vi erano stati interventi, ad eccezione del centro di riabilitazione previsto a Lamezia dove l' Inail ha investito oltre 10 milioni di euro. Non so se riusciremo attraverso questi interventi previsti per la Sanita' pubblica a livellarci agli standard sanitari del centro nord, ma la direzione e' sicuramente questa. Non a caso per consistenza e per numero di interventi la Calabria, per la prima volta, supera tutte le altre regioni. Questo va incontro ad una sentita esigenza di tutte le forze politiche rappresentate in Parlamento di ovviare a quello stato di inadeguatezza strutturale che nel campo della sanita' accusa la Calabria''. Nella sua visita in Calabria Mungari incontrera' anche i rappresentanti della Giunta regionale. Giunta, ha sostenuto il presidente dell' Inail, che ''risponde bene ed in un certo senso ha sollecitato questo incontro soprattutto per cercare di rimuovere da una situazione di stallo relativa alla struttura sanitaria di Chiaravalle che ha subito uno svuotamento di servizi e che, pero', non e' stata ancora riconvertita. Di sicuro non per l' Inail che si e' adeguata all' atto di indirizzo firmato il 21 maggio 2002 dal ministro della Sanita'''. ''Noi - ha aggiunto Mungari - abbiamo stanziato la somma contemplata per quell' atto di indirizzo, ma non basta. Basta per l' acquisto, ma non per i lavori di ristrutturazione che richiederanno oltre otto milioni di euro''. Infine, un quadro della situazione a Lamezia dove, e' stato assicurato, entro la fine dell'anno dovrebbe aprire il centro protesi. ''A Lamezia Terme - ha detto il presidente dell' Inail - il centro protesi lo abbiamo avviato quando siamo stati nominati commissari. Sarebbe stato gia' completato se non si fosse verificato un contenzioso tra due ditte: quella che eseguiva i lavori e quella che si riteneva ingiustamente esclusa. Adesso l' accordo tra le ditte e' avvenuto ed entro la fine dell'anno il progetto sara' completato. Intanto stiamo provvedendo alle assunzioni del personale infermieristico e paramedico, per trovarci pronti. Sara' una struttura gestita dall' Inail e sara' come quella di Budrio che rappresenta un centro eccellenza conosciuto da tutto il mondo''. Gli investimenti previsti nella varie province, secondo quanto e' stato riferito, sono: realizzazione di una Rsa nel crotonese per un importo di 3.097.064 euro; realizzazione del distretto sanitario di Rossano (6.250.000); realizzazione dell' edificio polifunzionale e direzionale a Crotone (17.124.380); realizzazione della sede dei servizi territoriali del distretto sanitario di Soverato (4.061.400); realizzazione della sede amministrativa del distretto sanitario in Vibo Valentia (7.939.451); ristrutturazione del distretto sanitario territoriale, ex Saub, del lametino (6.351.000); ristrutturazione dell' ospedale Rosario finalizzata alla riconversione in centro di riabilitazione Asl 10 di Palmi (9.774.490).

Malasanità: All’ospedale di Vibo mancano gli anestesisti ed il primario sospende i ricoveri

24/09 La mancanza di anestesisti ha indotto il primario del reparto di ortopedia dell' ospedale di Vibo Valentia, Michele Soriano, a sospendere i ricoveri. Soriano ha reso nota la sua decisione con una lettera inviata al direttore dell' Azienda sanitaria. ''In tutto l' ospedale - ha detto Soriano - c' e' un solo anestesista che deve soddisfare le esigenze di tutti i reparti e che stamattina, tra l' altro, ha dovuto fare fronte a quattro parti cesarei e a due interventi di erniectomia. Io sono qui con la mia equipe pronto ad operare, ma al contempo mi trovo impossibilitato a farlo. Alcuni ricoverati in ortopedia da lunedi' sono in attesa di intervento chirurgico. Piu' volte sono stati messi a digiuno, ma quando e' arrivato il momento stabilito e' saltato tutto proprio per mancanza dell' anestesista''.

A fine gennaio arriva l’influenza in Calabria. A rischio anziani e bambini. Prevenzione con il vaccino

24/09 Arrivera' a fine gennaio l'influenza in Calabria e, secondo quanto sostengono gli esperti, potra' avere un impatto piuttosto duro sui i piu' piccoli. Il consiglio, dunque, e' quello di puntare decisamente sulla prevezione parlando con il pediatra. Attenzione riservata anche ai nonni, mentre andra' meglio per gli adulti. A sottolineare le caratteristiche dell' epidemia influenzale e' stato il virologo Fabrizio Pregliasco in occasione della presentazione, a Roma, della ''Campagna influenza'' promossa dal Movimento Italiano Genitori (Moige). Si prevede che, quest' anno, l' influenza colpira' tra Natale e Capodanno le regioni del Nord, con l'Epifania quelle del Centro e alla fine di gennaio quelle del Sud. ''Che si teme una ''batosta'' per tutti i bambini lo dicono anche gli esperti americani- afferma Pregliasco - che se lo scorso anno consigliavano la vaccinazione per i piu' piccoli, quest' anno la raccomandano. Pochi giorni fa a Bruxelles ho preso parte ad un vertice del Gruppo europeo per lo studio dell' influenza dove e' stato ribadito che quest' anno a rischiare di piu' saranno i bambini''. L' influenza di quest' anno, per quanto riguarda i bambini oltre l' anno di vita, si manifestera' con febbre molto alta, dolori muscolari e articolari, un grande senso di stanchezza e totale inappetenza per piu' giorni. Durera' da quattro a cinque giorni. Stessi sintomi, per i bambini da sei mesi a un anno, ma con assenza di febbre. La percentuale di vaccinazione rilevata in Calabria nella stagione 2003-2004, secondo sttime del Ministero della Salute, e' stata del 13,8 contro una media nazionale del 16,3. A vaccinarsi, nella regione, sono soprattutto gli over 65 (55,1 ogni cento abitanti), ma anche i bambini con meno di quattro anni (3,2), i ragazzi tra 5 e 14 anni (2,9), i giovani 15-24 anni (2,8) e gli adulti tra i 25 e i 64 anni (6,3). Sempre per quanto riguarda la copertura vaccinale, in Calabria e' stata registrata una crescita rispetto alla stagione 2002-2003 quando si e' vaccinato il 10,2 per cento della popolazione generale (44,2 persone oltre i sessantacinque anni ogni cento abitanti e 1,2 bambini 3-12 anni sempre ogni cento) contro la media nazionale del 15,2 per cento.

Da domani l’iniziativa “Cuore Vivo” anche in Calabria

23/09 La Regione si mobilita contro la Morte Cardiaca Improvvisa: Paola, Scalea e Castrovillari unite in un non stop di prevenzione dal 24 al 26 Settembre Le tre giornate di prevenzione si inseriscono nell'ambito di Cuore Vivo, la prima campagna ministeriale di prevenzione della Morte Cardiaca Improvvisa, patologia che in Calabria fa registrare 1 caso ogni 4 ore. In occasione di Domenica 26 settembre, dichiarata dall'Organizzazione Mondiale della Sanita' Giornata Mondiale del Cuore, nelle citta' di Paola, Scalea e Castrovillari si terranno una serie di importanti iniziative volte ad informare e a sensibilizzare la popolazione locale sulle tematiche dello scompenso cardiaco e della morte cardiaca improvvisa, patologia che solo nella Regione Calabria fa registrare un caso ogni 4 ore. Le iniziative fanno parte di un ampio progetto nato per volonta' ministeriale in occasione di ''2004: Anno del Cuore''. Si tratta di Cuore Vivo (www.cuorevivo.org), una campagna di informazione volta a sensibilizzare popolazione, comunita' medica e Istituzioni sulla tematica della Morte Cardiaca Improvvisa, patologia che ogni anno in Italia colpisce 57.000 persone. Nel complesso il 40% di tutti i decessi per causa cardiaca sono dovuti a Morte Cardiaca Improvvisa. Agli eventi, oltre alla partecipazione delle maggiori autorita' civili e religiose locali, di personaggi di spicco del mondo medico e della cultura locale, sara' presente Gianni Spinella, Presidente di Conacuore, il Coordinamento Nazionale Associazioni di volontariato del cuore, ideatore e promotore della campagna Cuore Vivo. ''La Morte Cardiaca Improvvisa non e' una patologia imprevedibile - sostiene Gianni Spinella - con l' informazione, con opportune strategie di prevenzione e soprattutto con l' unione delle forze oggi si puo' combattere. Per questo ho deciso di presenziare le iniziative delle associazioni calabresi aderenti a Conacuore: l' unita' di intenti ottenuta da Paola, Scalea e Castrovillari e Belvedere, rappresenta un caso esemplare di collaborazione che tutte le citta' dovrebbero mettere in atto per perseguire una corretta strategia di prevenzione della Morte Cardiaca Improvvisa. La donazione di una moto provvista di defibrillatore che le associazioni aderenti a Conacuore di Castrovillari e Mormanno faranno ai vigili di Castrovillari di concerto con la Running Heart Foundation - conclude Spinella - vuole essere il primo passo verso la costituzione di una rete defibrillazione precoce che, insieme alle terapie preventive con farmaci o mediante l'impianto di defibrillatori, sara' in grado di mettere al sicuro il cuore dei calabresi''. Venerdi' 24 Settembre a Paola e Domenica 26 Settembre a Castrovillari, il personale medico e infermieristico delle unita' cardiologiche locali sara' impegnato in incontri con i
cittadini, in dibattiti sulla prevenzione della patologia, in dimostrazioni di rianimazione cardiopolmonare, nella distribuzione di materiale informativo. Inoltre chi lo desidera potra' effettuare gratuitamente un controllo dei fattori di rischio. I cittadini potranno anche ottenere il calcolo del rischio cardiovascolare globale. Nella mattinata di Sabato 25 Settembre anche a Scalea, presso la Biblioteca Civica, il personale medico e infermieristico della Cardiologia di Castrovillari rispondera' ai quesiti dei cittadini, distribuira' materiale informativo e eseguira' il controllo gratuito dei fattori di rischio e il calcolo del rischio cardiovascolare globale. Nella antistante Piazza De Palma sara' anche effettuata una dimostrazione di rianimazione cardiopolmonare con simulazione su manichini computerizzati.

Parte la banca regionale delle cellule staminali da cordone ombelicale a Reggio

20/09 Prende il via, nell' Azienda ospedaliera ''Bianchi-Melacrino-Morelli'' di Reggio Calabria, la Banca regionale delle cellule staminali da cordone ombelicale. Il presidente della Giunta regionale, Giuseppe Chiaravalloti, in una nota dell' Ufficio stampa, infatti, ha reso noto che ''con l' approvazione, da parte della struttura preposta del Dipartimento Sanita', del Decreto dirigenziale attuativo della delibera gr 339/2004 'programma delle attivita' di trapianto delle cellule staminali ematopoietiche e di terapia cellulare', l' avvio della Banca regionale delle cellule staminali da cordone ombelicale e' divenuta una positiva realta'''. Il decreto dispone per tutta l' attivita' e per il supporto tecnologico necessario il finanziamento specifico di 920 mila euro. ''Con questo atto - e' scritto nel comunicato - la Calabria si pone all' avanguardia nella ricerca biomedica e le recenti informazioni relative alle potenzialita' differenziative delle cellule staminali umane, ci dicono che la ricerca ha raggiunto una nuova frontiera della Medicina, paragonabile a quella della scoperta degli antibiotici''. La Giunta regionale, con l' istituzione della Banca delle cellule staminali da cordone ombelicale, prosegue la nota, ''raggiunge il duplice obiettivo di rendere concreta la possibilita' di donare il sangue placentare nella nostra regione e, unica nel sud, di creare le condizioni per strategie terapeutiche innovative per un gran numero di patologie fino ad oggi incurabili, malattie neurologiche a carattere degenerativo e traumatiche, alcune malattie pediatriche del sangue, diabete insulino-resistente, insufficienza cardiaca post-infartuale''. Cio', inoltre, consentira' alla Calabria di ''inserirsi concretamente nell' attuale dibattito che coinvolge la politica, l' etica e la scienza perche' disporra' delle tecnologie e delle professionalita' in grado di sviluppare questo settore della ricerca''

Definito il calendario regionale delle vaccinazioni per l’età evolutiva

20/09 L' assessore regionale alla Sanita', Giovanni Luzzo, ha reso noto, con un comunicato diffuso dall' ufficio stampa della Giunta regionale della Calabria , che ''il Settore prevenzione ed epidemiologia del Dipartimento alla Sanita' ha definito il Calendario regionale delle vaccinazioni per l' eta' evolutiva, pubblicato con il decreto dirigenziale del 9 settembre scorso attuativo del Piano regionale per la Salute 2004-2006''. ''Il decreto - si afferma ancora nel comunicato - e' nato non solo in esecuzione di una norma di legge, ma anche dopo un attivo e proficuo confronto con i responsabili del Centri vaccinali del Servizio sanitario regionale, con la Societa' di igiene e con la Federazione dei medici pediatri, che hanno contribuito con competenza e responsabilita' al perfezionamento del documento di base allestito dal Dipartimento Sanita'. E' la prima volta in assoluto che la Regione riesce a dotarsi di uno strumento cosi' importante che, oltre ad attuare una delle scelte fondamentali del recente Piano regionale sanitario, fornisce alla popolazione ed agli operatori del settore il riferimento tecnico-operativo per le attivita' di prevenzione rivolte alla persone, che costituiscono un fondamentale livello di assistenza da garantire ai cittadini. Il provvedimento, inoltre, adegua l' utilizzo dei vaccini, nella consapevolezza della situazione epidemiologica calabrese, agli indirizzi scientifici piu' avanzati nel mondo occidentale. La realta' del livello di garanzia e' assicurata anche dal fatto che per i vaccini utilizzati e le prestazioni correlate e' prevista l' offerta gratuita ai cittadini. Anche per quei vaccini la cui somministrazione e' raccomandata solo a particolari categorie di piccoli utenti la gratuita' e' sempre garantita dopo la valutazione del proprio pediatra. Un altro passo avanti nella realizzazione del Piano regionale per la Salute e' stato fatto. La concretezza delle azioni di tutti gli operatori del settore, dal centro dell' assessorato fino alla cosiddetta periferia del territorio, che in realta' rappresenta il vero cuore operativo del sistema sanitario calabrese, hanno consentito il raggiungimento di tale risultato''.

Gazebo informativo sull’Alzheimer domani a Cosenza

20/09 L' Associazione italiana malattia Alzheimer (Aima) Calabria ha organizzato a Cosenza un gazebo all'interno del quale medici, psicologi e sociologi incontreranno chiunque voglia parlare della malattia. L'iniziativa si svolgera' domani mattina nell'ambito della 'Giornata mondiale della lotta all’Alzheimer'. Nel gazebo dell'Aima ci si potra' sottoporre al Minimental State Examination, cioe' ad un esame dello stato della memoria. ''L'Alzheimer - dice il presidente calabrese dell'Aima, la docente universitaria Delly Fabiano - e' una malattia organica dovuta alla morte progressiva di parti di cellule cerebrali che perdono la capacita' di comunicare tra di loro. Questa patologia cancella la personalita', l'intelligenza e con essa ogni conoscenza, ogni relazione, ogni affetto. In Italia si registrano ben 800.000 casi ed anche in Calabria il numero di vittime e' piuttosto alto''. L'Alzheimer - ha aggiunto - e' una malattia che non fa notizia in quanto colpisce soprattutto gli anziani, ma il problema e' davvero molto serio. Il malato ha bisogno di assistenza ventiquattro ore al giorno ed e' proprio nel supporto alle famiglie che interviene l'Aima''. ''Qualche tempo fa - ha concluso - e' stato proprio grazie alla nostra associazione se il farmaco necessario ai malati e' stato inserito nella fascia gratuita. Merito di una raccolta a livello nazionale di oltre settemila firme''.

Ass. Vincenzo Gallo: “Avviata una collaborazione che potrebbe portare ad un progetto di ricerca sulle cellule staminali”

18/09 Dichiarazione dell’Assessore ai diritti del Cittadino Vincenzo Gallo: “L’assessorato ai diritti del cittadino, proseguendo nella sua opera di stimolo di iniziative di ricerca a favore delle persone con disabilità, ha promosso l’avvio di un rapporto di collaborazione tra gruppi di ricerca dell'Università della Calabria e l'equipe del prof. Vescovi dell’ospedale San Raffaele di Milano, che potrebbe permettere a breve l'elaborazione di un progetto sulle cellule staminali in Calabria. Le prospettive di ricerca nel settore delle cellule staminali sono decisamente incoraggianti, tali da determinare grandi aspettative in tutto il mondo. Mi auguro che in futuro si possa creare nell’area di Cosenza un distretto di imprese innovative destinate a migliorare le condizioni di vita delle persone con disabilità o con gravi patologie.
Già il Cipe ha finanziato nel 2000 uno studio di fattibilità per la realizzazione di un centro di ricerche biomediche per persone con varie disabilità, i cui titolari sono il Comune di Cosenza e altri enti, che stiamo facendo di tutto perché venga rilanciato.
Lo scorso anno abbiamo attivato rapporti di collaborazione col centro ricerche Fiat che nell’ottobre scorso ha presentato al Miur un progetto sulla mobilità difficile, prevedendo anche la sperimentazione di sistemi telematici avanzati sui nostri mezzi del servizio taxi.
Infine un’azienda veneta, che ha brevettato un sistema informativo e di orientamento a raggi infrarossi per non vedenti, sperimentato soprattutto nel nord est, ci ha comunicato, qualche giorno fa, di avere presentato alla Regione Calabria una prima proposta di finanziamento in seguito ad una nostra sollecitazione. Ha previsto lo sviluppo della sperimentazione anche a Cosenza con l’utilizzo di sistemi satellitari.
Ci auguriamo che per queste iniziative ci sia una adeguata attenzione da parte del Ministero per la ricerca scientifica e della Regione Calabria, e auspichiamo che vengano finanziati non solo progetti di ricerca che favoriscono lo sviluppo economico ma anche quello sociale e umano”.

Il 24 convegno scientifico sulla tossicodipendenza promosso dall’ASL di Cosenza

17/09 Maremmanni e Pani, due dei piu' grandi neuroscienziati italiani , pionieri della doppia diagnosi in tossicodipendenza - annuncia un comunicato dell'Asl di Cosenza - saranno i relatori piu' prestigiosi dell'incontro scientifico organizzato dal Dipartimento per le Dipendenze dell'azienda sanitaria, che si terra', nella sede del Sert, il prossimo 24 settembre. Il convegno scientifico sara' valido come ecm per i medici. Durante le sette ore di discussione interverranno, fra gli altri, il prof. Menichini, direttore della facolta' di farmacia dell'Unical, la dott.ssa Fernanda Magnelli, direttore del dipartimento per le dipendenze , il dott. Francesco Buoncristiano, direttore generale dell'a.s. , Renato Caforio,della comunita' terapeutica Il Delfino. ''La questione della doppia diagnosi- ha detto il dott. Buoncristiano- e' uno dei punti cruciali dell'approccio alla tossicodipendenza, un male sempre attuale, che affligge migliaia di giovani anche nel nostro territorio. La preesistenza di patologie della personalita' - ha affermato ancora il direttore generale - e' un punto scientifico ormai riconosciuto e, grazie all'impegno del dipartimento e della dott.ssa Magnelli, arriveranno proprio i due maggiori esponenti nazionali del settore per discuterne''. La dott.ssa Fernanda Magnelli ha ricordato come ''a giugno, nel corso della giornata mondiale contro la droga, il dipartimento abbia fornito dati, che non possono non far riflettere sull'uso delle sostanze, specie fra i giovanissimi”.

Presentato dalla AO di Cosenza un progetto di cooperazione sanitaria con la Somalia

16/09 E' stato presentato oggi pomeriggio a Cosenza l' accordo di cooperazione sanitaria fra l' Azienda ospedaliera e l' organizzazione non governativa Cosmed, per gli aiuti all' ospedale di Portland, in Somalia. Per il direttore generale Antonio Belcastro l' accordo prevede ''una fattiva collaborazione professionale di formazione e di informazione, in un' ottica che risponde alla cultura del fare e dell' agire. Non parliamo ma operiamo - ha aggiunto - e riteniamo che sia importante per la comunita' cosentina farsi portavoce di esigenze di solidarieta'''. Il direttore sanitario Gianfranco Scarpelli ha parlato della ''globalizzazione positiva, che produce effetti circolari nel sapere e nell' intervenire. Cosenza vuole essere comunita' di passione e di sapere guardando ad un' Africa che non puo' essere lasciata sola''. All' incontro ha preso parte anche Mohamud Abdulcaid Giama, responsabile di Cosmed che ha ricordato come ''in Africa ogni secondo muoia un bambino e tante donne arrivino ad otto-nove gravidanze senza partorire, perche' il feto muore per l' insufficienza placentare dovuta alla fame. Una tragedia che il mondo deve guardare in faccia. Voglio ringraziare l' azienda ospedaliera di Cosenza - ha concluso - per questo segno tangibile di solidarieta'''. Il direttore generale dell' Azienda ospedaliera di Cosenza, nel corso dell' incontro, ha ha donato una targa a Licia Lucchetta, dirigente medico dell' ospedale civile dell' Annunziata, anestesista, reduce da 34 giorni a Baghdad.

A Corigliano congresso regionale di nefrologia

16/09 Si discutera' del tema ''La qualita' nella Nefrologia calabrese'' da domani e per due giornate, a Corigliano Calabro, in occasione dei lavori dell' ottavo congresso regionale promosso dalla Societa' italiana di Nefrologia (Sin). All' appuntamento, secondo gli organizzatori, oltre ad alcuni dei maggiori specialisti italiani della materia, parteciperanno circa 150 medici nefrologi calabresi e cento infermieri professionali. ''In un Sistema sanitario nazionale, che si vuole moderno ed efficiente, il peso e il buon funzionamento delle organizzazioni di servizio - e' scritto in un comunicato - e' di importanza fondamentale per garantire, in termini di salute, i risultati attesi. Dal momento che in questo sistema sono coinvolte numerose figure professionali e risorse economiche crescenti, cio' non puo' realizzarsi senza un' adeguata conoscenza del sistema organizzativo in cui si opera e, soprattutto, con una convinta partecipazione di chi vi lavora''.

Paolini: “Ospedalità privata penalizzata per pareggiare i conti di quella pubblica”

16/09 In un documento del Presidente dell’AIOP, avv. Enzo Paolini, si sottolinea la disparità di trattamento tra spedalità pubblica e privata, entrambe paritariamente nel Servizio Sanitario Nazionale: “Nel mese di agosto in genere, chi puo’. se ne sta al mare o in montagna, divertendosi o riposandosi, comunque lasciando da parte le incombenze abituali. Per i politici e’ diverso perche’ il ruolo pubblico non consente latitanze rispetto ai problemi che incombono.E cosi’ sulla stampa locale si e’ sviluppato un animato dibattito fra consiglieri comunali e non sullo stato della sanita’ in Calabria, muovendo da un episodio specifico che riguardava alcune valutazioni date sull’ospedale dell’Annunziata.
Premesso che tutte le opinioni espresse meritano rispetto non fosse che per la sensibilita’ dimostrata per un problema serio e delicato come il servizio sanitario regionale cui e’ affidata la salute dei calabresi, come presidente dell’AIOP debbo intervenire per correggere talune vistose inesattezze e per dare al dibattito elementi certi e reali di discussione.
Intanto il ricorrente equivoco per cui la sanita’ pubblica e’ gratuita mentre quella privata e’ a pagamento. Bisogna acquisire ed accettare,una volta per tutte, che il servizio sanitario e’ unico e di natura pubblica.Alla erogazione delle prestazioni sanitarie concorrono le case di cura private “accreditate” dalla Regione che nel loro insieme costituiscono l’ospedalita’ privata che opera in posizione di assoluta parita’ con l’ospedalita’ pubblica. Semplificando, il cittadino che deve farsi curare e’ libero di scegliere se farsi curare presso una struttura a gestione pubblica o presso una struttura a gestione privata. Le cure sono gratuite in entrambe le strutture nel senso che e’ sempre la Regione a farsene carico e il cittadino di tasca propria non deve nulla.
Chiarito questo aspetto generale ma fondamentale del servizio sanitario regionale, non sempre chiaro a tutti, politici e sindacalisti compresi, si puo’ tranquillamente affermare che, a fare la differenza fra pubblico e privato, e’ la qualita’ delle prestazioni e la considerazione in cui viene tenuto il cittadino ammalato. E’ lui, insieme ai suoi familiari, a giudicare e decidere dove farsi curare.
Se in Calabria un sondaggio commissionato dalla Regione rivela che i calabresi manifestano maggior apprezzamento per l’ospedalita’ privata rispetto a quella pubblica e’ problema che deve interessare i manager degli ospedali, i quali sono ben consapevoli che si opera, per legge, in un regime di libera concorrenza.
Semmai c’e’ da dire che, sempre piu’ spesso, le regole della libera concorrenza vengono violate a danno dell’ospedalita’ privata che viene penalizzata con misure e provvedimenti restrittivi per spostare risorse a sostegno dei bilanci degli ospedali pubblici gravati da costi impropri e bassa produttivita’.
E’ fuori luogo, quindi, l’indignazione del consigliere comunale Amedeo Pingitore, politico sensibile e impegnato sulle problematiche sociali, quando sostiene che “ il tetto massimo di spesa e’ imposto alle strutture pubbliche,ospedali e ambulatori, mentre….. si lascia libero per quelle strutture private accreditate,ossia pagate con i soldi pubblici per lucrosi interessi privati”.
Ho difficolta’ a comprendere quali fonti abbiano potuto indurre Amedeo Pingitore ad incorrere in un’affermazione del tutto arbitraria, perche’ e’ semmai vero il contrario e cioe’ che alle case di cura vengono imposti tetti di spesa che non vengono fatti valere, per come vorrebbe la legge, per gli ospedali pubblici.
Per intenderci, fino ad oggi i sacrifici sono stati richiesti alle case di cura mentre agli ospedali e’ stato chiesto di mettere fine agli sprechi e di mettere a posto i bilanci, unica vera ragione della crisi finanziaria del servizio sanitario regionale.
Non a caso lo stesso Pingitore fa riferimento a “quegli ospedali inefficienti sparsi su tutto il territorio regionale,luoghi dove si fa poco e molto si spende”.
Se una casa di cura e’ inefficiente, chiude e nessuno ripiana il dissesto finanziario.Questa e’ la verita’, queste sono le regole di una concorrenza pulita e trasparente. Il resto è chiacchiericcio che non porta a nulla

Convegno di Rifondazione sulla salute, sabato 18 alla Casa delle Culture

15/09 Si terrà sabato prossimo 18 settembre alle ore 17 presso la casa delle Culture il convegno promosso da Rifondazione Comunista, “La salute da merce a diritto, la salute a Cosenza il piano sanitario regionale”. La discussione indetta per un programma alternativo sulla danità alla Regione Calabra verrà coordinata da Giorgio Liguori della segreteria provinciale di Rifondazione. Interverranno: Piero Adamo, direttore del Centro di Salute Mentale di Cosenza, sul tema “l’assistenza sanitaria e la salute mentale”; Francesco Febbraio, medico del 118 di Paola, sul tema “la rete delle emergenze”; Valerio Formisani, medico di Cosenza, sul tema “la prevenzione ed i servizi territoriali”; Silvano La Bruna, direttore dell’Unita Operativa medico riabilitativa dell’Ospedale di Mormanno, sul tema “La riabilitazione”; Marcello Sbarra, sindacalista del direttivo regionale Funzione Pubblica della CGIL, sul tema “ la rideterminazione della rete ospedaliera ed il rapporto pubblico-privato”; Rosa Tavella, medico dell’Unità Operativa di Medicina dell’Ospedale di Lamezia Terme, sul tema “ la presa in carico dei malati cronici, l’aggiornamento professionale ed il rapporto medici-industria”. La conclusione dei lavori è affidata a Stefano Zuccherini, Presidente del Comitato Politico Nazionale e Commissario regionale di Rifondazione Comunista.

La FULC denuncia interferenze nell’assistenza farmaceutica calabrese

13/09 La FULC – Federazione Unitaria Lavoratori Chimici - CGIL-CISL-UIL, che rappresenta i 1000 addetti all'informazione scientifica sui farmaci, che operano in Calabria, denuncia all'opinione pubblica e alle istituzioni l'ennesimo tentativo, operato da sedicenti associazioni mediche, di interferire nelle determinazioni riguardanti l'assistenza farmaceutica in Calabria, per affermare interessi particolari e di pochi, creando gravi disservizi agli ammalati, alle famiglie e a quanti operano nel settore. La esenzione del ticket, concordato tra le OOSS e l'Assessorato alla Salute della Regione Calabria, e' messa in discussione da associazioni senza sigle e senza rappresentativita', che pretendono di rappresentare una categoria, i medici, che di sindacati di categoria ne hanno piu' che a sufficienza e che non risulta siano mai ricorse a posizioni equivoche. Chi attacca oggi sulla stampa l'Accordo Regione Calabria/ADF/Federfarma/fulc e che chiede l'abolizione, proponendo l'acquisto e la distribuzione diretta dei farmaci, da effettuare attraverso gli ospedali e i presidi idonei, perche' in questo modo si risparmia il 50% sulla spesa sui farmaci ed aggiunge, poi, che sarebbe il caso di chiedere alle aziende farmaceutiche di praticare uno sconto ancora maggiore per i farmaci distribuiti eventualmente solo dagli ospedali, dimostra di ignorare totalmente la materia di cui parla e usa slogan demagogici per influenzare l'opinione pubblica e creare sconcerto tra la gente. Non e' vero - spiega il comunicato della Fulc - che la distribuzione diretta dei farmaci da parte degli ospedali porterebbe ad un risparmio del 50 % sulla spesa farmaceutica, perche' non e' vero che, se l'ASL acquista i farmaci risparmia il 50 %, e non e' vero che se l'ASL distribuisce i farmaci direttamente ottiene un risparmio, ma, documentatamene, gli costa piu' caro. Questa logica ragioneristica , basata peraltro su analisi dei costi errate, non tiene conto del fattore piu' importante – quale servizio viene offerto ai cittadini attraverso la distribuzione diretta dei farmaci (che ricorda tanto la tessera del pane) effettuata dalle ASL. L'unico tentativo reale di distribuzione diretta dei farmaci e' stato effettuato dall'ASL 8 di Vibo, che prevedeva per l'intera copertura del territorio, la sola distribuzione dalle ore 9,30 alle ore 13,30, da lunedi' a venerdi', presso gli ospedali di Vibo, di Soriano, di Serra S. Bruno e di Tropea. Questo e' il servizio che nella migliore delle ipotesi ci propone chi promuove in Calabria la distribuzione diretta e, naturalmente, senza alcun risparmio e, come ha dichiarato l'Assessore Regionale alla Salute, ad un costo piu' elevato di quello attuale. Peraltro, questi interventi irresponsabili sull'assistenza farmaceutica e sul contenimento della spesa non sono credibili quando provengono proprio da chi tale spesa la ordina e la produce, salvo che tali occulti rappresentanti non ci vogliano dimostrare che i pazienti si prescrivono da soli i farmaci che ritirano in farmacia. Ci spieghi - continua il comunicato - chi si rivolge ai giornali, argomentando su materie che non conosce, perche' la spesa pro capite netta per cittadino gennaio-marzo-04 (fonte: sole24ore) e' a Reggio di 73,89 Euro e a Catanzaro di 54,24Euro (quasi il 40% in meno) e ci dica se e' il medico di Reggio a prescrivere troppo, oppure se e' il medico di Catanzaro a prescrivere troppo poco. La Fulc Calabria non chiede di far pagare gli eccessi prescrittivi ai medici, cosi' come pare abbia fatto l'ASL 3 di Napoli, ma chiede, invece, che categorie, cittadini ed istituzioni, tutti insieme e se sara' il caso anche sopportando i sacrifici che risulteranno inevitabili, trovino le necessarie soluzioni ai problemi che, comunque, vanno risolti.

Le Asl calabresi, davanti al rischio meningite, dividono i bambini in serie A e serie B

10/09 Le Asl della Calabria, davanti al rischio della meningite, ''dividono i bambini in serie A e in serie B'': e' quanto e' emerso dalla presentazione delle ''pagelle'' delle Asl italiane che e' stata illustrata, a Roma, in occasione della presentazione della nuova campagna del Movimento Italiano Genitori-Moige contro la meningite. Secondo quanto riferito in un comunicato, si distingue la Asl di Vibo Valentia che da' il vaccino contro lo pneumococco gratis a tutti i bambini senza distinzioni. ''Nelle 11 Asl della regione - e' scritto in un comunicato diffuso a Catanzaro - vivono 134.978 bambini da 0 a 5 anni. L' Asl di Vibo Valentia si distingue in modo positivo perche' e' l' unica che da' gratuitamente il vaccino contro lo pneumococco a tutti i bambini, tutte le altre lo danno gratis solo ai bambini a rischio, quelle di Catanzaro e Locri anche ai bambini in comunita'. Chi non rientra in queste categorie, non essendo previsto nemmeno il ticket, deve pagare per intero il vaccino, eccezion fatta per la Asl di Reggio Calabria che prevede un ticket di 27 euro. Tuttavia, anche quando si sia acquistato il vaccino non c' e' la possibilita' di essere vaccinati gratis alla Asl''. Per quanto riguarda il vaccino antimeningococco, e' scritto
nella nota, ''la situazione in Calabria e' molto variegata. Le Asl di Castrovillari, Lamezia Terme e Palmi non solo non prevedono nessuna situazione di gratuita', ma lasciano i costi della vaccinazione contro il meningococco C interamente a carico della famiglia. Si distingue l' Asl di Catanzaro - prosegue il comunicato - che offre gratis il vaccino non solo ai bambini a rischio ma a tutti quelli che hanno un' eta' compresa tra 1 e 5 anni; a tutti gli altri chiede un ticket di 24 euro. Le Asl di Vibo Valentia e Locri danno gratis il vaccino ai bambini a rischio, a quelli del nido e della materna; per gli altri i costi sono a carico della famiglia. La Asl di Rossano si limita alla gratuita' per bambini a rischio e quelli iscritti al nido, non prevedendo per gli altri alcuna agevolazione. Nelle Asl di Paola, Cosenza, Crotone e Reggio Calabria il vaccino e' gratuito esclusivamente per i bambini a rischio; per gli altri tutto e' a carico della famiglia''. Per quanto riguarda i casi di meningite, il Moige sottolinea che i dati ufficiali dell' Istituto Superiore di Sanita' ''sono assolutamente sottostimati perche' non c' e' l' obbligo di notifica e quindi rappresentano solo la punta dell' iceberg''. Per quanto riguarda i casi in Calabria, secondo i dati, non definitivi, dell' Istituto Superiore di Sanita' diffusi dal Moige, nel 2004 sono stati sette; nel 2003 tre 3; nel 2002 11. Il Moige ha sottolineato che ''esistono vaccini sicuri e affidabili per combattere una malattia che rappresenta la prima paura dei genitori europei, con italiani e spagnoli in testa, come e' emerso da un sondaggio presentato a Londra''.

La delibera della Giunta Regionale sui farmaci è inutile e dannosa

08/09 Le organizzazioni sindacali dei medici di medicina generale e dei medici ospedalieri, la federazione delle societa' scientifiche e gli ordini provinciali dei medici, in relazione alla delibera della Giunta regionale ed alla successiva circolare per il contenimento della spesa farmaceutica, in un documento, parlano di ''abbandono, da parte dell' Assessore regionale alla Sanita', dell'apprezzabile metodo della concertazione adottato a luglio'' e ribadiscono che ''le norme contenute nella delibera stessa non porteranno al contenimento della spesa farmaceutica e creano non pochi problemi a medici e pazienti''. Nel documento, al quale ha aderito anche il segretario regionale dell' Anaao-Assomed, Domenico Saraceno, si aggiunge che ''relativamente alla norma del numero di confezioni per ricetta c' e' una incongruenza tra la circolare, che e' corretta, e la delibera nella quale la norma e' scritta erroneamente e si presta pertanto ad interpretazione non univoca. Per quanto riguarda il primo ciclo di terapia (primi trenta giorni dopo il ricovero) si rileva che, nonostante abbiamo piu' volte ribadito come il metodo migliore per il contenimento della spesa sia la distribuzione diretta dei farmaci da parte delle Aziende ospedaliere e delle Asl, non e' previsto alcun tentativo di tale distribuzione malgrado alcune aziende siano pronte a realizzarla quanto meno in via sperimentale. Avevamo inoltre concordato con l' assessorato che, qualora tutto cio' non fosse stato realizzabile in tempi brevi, la prescrizione su apposito ricettario del Servizio sanitario nazionale avrebbe potuto essere a carico dei medici ospedalieri, a condizione che il protocollo di intesa regionale fosse considerato superato e si ottenesse una sburocratizzazione delle procedure previste da tale protocollo, che invece viene piu' volte richiamato in delibera ed in circolare''. ''Avevamo anche concordato con l' Assessore - sostengono ancora le organizzazioni mediche - che, in caso di prescrizioni da parte dei medici ospedalieri, a questi ultimi si sarebbe dovuto fornire la garanzia di una rapida formazione sulla corretta compilazione delle nuove ricette e sulla adeguata conoscenza delle note Cuf; l' estensione delle norme di garanzia di cui all' art.16 del DPR 270/2000, con criteri da affidare alla Direzione sanitaria dei oresidi ospedalieri e l' estensione dei benefici previsti dall'art.13 della legge regionale 29/2002, soprattutto per quanto riguarda la formazione. Era necessario, inoltre, l' accordo con le industrie farmaceutiche per la concessione a prezzi scontati dei medicinali utili al solo primo ciclo terapeutico. Di tutto questo non si fa cenno nella delibera e si crea cosi' un inutile aggravio burocratico che non porta ad alcun risparmio, mentre l' adozione della modalita' di distribuzione diretta da parte di Aziende ospedaliere e sanitarie comporterebbe la riduzione del 50% della spesa relativa al primo ciclo di terapia''. Nel documento si sostiene inoltre che ''manca, e non si capisce quali siano i tempi tecnici invocati dall' assessore dal momento che sono trascorsi inutilmente gia' due mesi, il punto ritenuto piu' importante e piu' utile di tutto l'accordo, e cioe' l' istituzione dell' Agenzia del farmaco in cui vi sia una congrua rappresentanza di medici, finalizzato a promuovere l' appropriatezza di uso ed il corretto consumo del farmaco; promuovere l' uso di quei farmaci generici che hanno ancora validita' secondo le evidenze scientifiche; controllare e prevenire eventuali abusi e al quale affidare compiti di Formazione mirata all'eventuale sovrautilizzazione di farmaci''. ''Per quanto riguarda infine gli accordi delle singole Asl con la Guardia di finanza finalizzati al controllo - conclude il documento - si ribadisce che, qualora non si voglia ritirare tali accordi, si dovra' sostituire alle singole intese un accordo generale regionale che dovra' prevedere una sinergia tra la stessa Agenzia e la Guardia di Finanza. Si segnala,inoltre, che nell'ambito del contenimento della spesa farmaceutica, le Asl che hanno la responsabilita' della maggior parte dello sfondamento andrebbero messe sotto osservazione con eventuale nomina di commissario ad acta''.

La Confsal Sanità contro le rimozioni dei direttori ASL

07/09 ''A distanza di pochi mesi dalle nomine dei direttori generali delle asl, riteniamo che sia sbagliato procedere a rimozione, ma necessario insistere su criteri di modernizzazione che tardano a farsi vedere. Lo sostiene, in una nota, la Confsal Sanita', per la quale ci sono ''realtà'', come Castrovillari, in cui mancano punti di riferimento nell'approccio con l'utenza e la gesitone sembra essere autoreferenziale ''. Negativo il giudizio di Confsal su ''la volontà precisa dei direttori delle asl di essere autosufficienti e di impostare il lavoro secondo uno schema preordinato: Cosenza si autoesalta troppo, mentre Castrovillari e Rossano mancano di un vero e profondo rapporto comunicativo con l'utenza''. Per la segreteria provinciale Confsal Sanità, ''il rimedio sta nella capacità di portare avanti un lavoro umile e fecondo, senza chiudersi a riccio e senza burocraticismi inutili''.

Anche a Cosenza viene raccolto il cordone ombelicale. E’ importante donarlo

09/07 ''Lo straordinario intervento, eseguito a Pavia sul bambino talassemico, ci conferma le opportunita' connesse all'uso delle cellule staminali : anche a Cosenza raccogliamo ed utilizziamo il cordone ombelicale. Questo l'invito a tutte le mamme, con l'augurio naturale per le prossime nascite, donare il cordone: un'operazione semplice ma importante''. E' quanto afferma, in una nota, il direttore generale dell'azienda ospedaliera di Cosenza, Antonio Belcastro. Belcastro ricorda che '' a Cosenza la raccolta del cordone serve per interventi, realizzati insieme al centro di eccellenza di Ematologia di Reggio Calabria. E' importante che si parli di alta sanita' italiana- afferma Belcastro- e che di discuta di fatti propriamente clinici: per troppo tempo si e' parlato solo di burocrazia . Belcastro ha sottolineato che '' e' presumibile ipotizzare una rete di solidarieta' e di saperi intorno alle staminali, simile a quella dei trapianti''.

Pirillo (Margherita) "disfunzioni della sede ASL di Amantea"

07/09 Il capogruppo della Margherita al Consiglio Regionale, On. Mario Pirillo, ha inviato una lettera al Direttore Generale dell’Asl di Paola, Antonio Scuteri, in merito alla struttura sanitaria presente in Amantea. “Ricevo quotidianamente numerose lamentele circa il notevole abbassamento dei livelli quali – quantitativi delle prestazioni erogate nel poliambulatorio di Amantea”, scrive l’On. Pirillo. “Da tempo è in atto una lenta ed inesorabile soppressione di vari ambulatori culminata finanche col trasferimento in altro presidio del litotritore, avvenuto nell’indifferenza più assoluta delle autorità locali. Desidero, però, sottoporre alla Sua attenzione la situazione di estrema precarietà che caratterizza l’erogazione delle prestazioni di radiologia: nel recente passato la pianta organica prevedeva cinque tecnici di Rx, poi quattro e poi due; ora la presenza si è ridotta ad appena un Tecnico; i medici specialisti da tre sono passati ad uno; le prenotazioni per la Densitometria ossea (si fa solo ad Amantea) sono arrivate a novembre, mentre le Rx ordinarie sono prenotate a più di un mese; spesso, causa la mancanza di medico specialista, gli esami radiografici effettuati ad Amantea si refertano altrove; addirittura qualche volta non si effettuano prestazioni per mancanza di personale”. Il quadro rappresentato, evidenzia il capogruppo della Margherita, è “davvero da “terzo mondo”, soprattutto se confrontato con un recente passato in cui il Poliambulatorio di Amantea rappresentava il fiore all’occhiello dell’intero comprensorio”.
“Le chiedo – scrive l’esponente politico in ultimo - di esaminare con urgenza la possibilità di potenziare il personale della Radiologia, onde rispondere tempestivamente e compiutamente ai bisogni di salute del comprensorio di Amantea che, come Lei sa, ha una popolazione di oltre 30 mila abitanti”.
La lettera è stata inviata anche all’assessore Regionale alla Sanità, a cui chiede “di approvare la richiesta dell’A.S. di Paola per quanto attiene l’immissione in servizio soprattutto di Tecnici di Rx, pur avendo preso visione delle recenti delibere della Giunta Regionale che, non approvando il Bilancio d’esercizio 2002, prendono atto del disastro economico – finanziario causato dalla passata gestione dell’Azienda Sanitaria”.

Il Fulc chiede l’abolizione dei ticket sanitari

06/09 L' applicazione della legge regionale 29/2002, che prevede l' identificazione delle fasce di esenzione del ticket sui farmaci e l' estensione della eliminazione dei ticket relativamente a talune malattie invalidanti e alle patologie ad esse correlate e' stata chiesta dalla Fulc, la Federazione unitaria lavoratori chimici di Cgil, Cisl e Uil che rappresenta i mille addetti all' informazione scientifica sui farmaci che operano in Calabria, all' Assessorato regionale alla salute nel corso di due incontri svoltisi nelle scorse settimane. La Fulc ribadisce, comunque, la propria contrarieta' ''a
qualunque forma di ticket sanitario''. ''Le parti - e' scritto in un comunicato del sindacato - hanno concordato l' opportunita' di intervenire immediatamente eliminando a partire dal giorno primo settembre 2004 il ticket sui farmaci nelle patologie neoplastiche e di eliminare il ticket sui farmaci generici. Le organizzazioni sindacali e l' Assessorato regionale alla Salute si sono impegnati a promuovere, ognuno per le proprie competenze, l' uso del farmaco generico e, verificati entro il prossimo mese di novembre i risultati ottenuti, hanno concordato di procedere alla elaborazione di un progetto per la graduale abolizione dei ticket, prestando particolare attenzione ai pensionati al minimo, alle fasce di popolazione maggiormente svantaggiate e ai pazienti in eta' pediatrica''. I sindacati, con questa iniziativa, e' scritto nel
comunicato, ''insieme all' erogazione diretta attraverso le farmacie private dei presidi per diabetici ed al contributo per
l' acquisto degli alimenti aproteici per i pazienti nefropatici, erogazioni gia' attivate, proseguono nell' impegno di rendere fruibili, soprattutto per le categorie piu' deboli, livelli essenziali di assistenza evitando la diminuzione dei servizi conseguenti alla distribuzione diretta dei farmaci attraverso le farmacie ospedaliere e partecipando , con interventi significativi, al contenimento della spesa farmaceutica''. ''La Giunta regionale - ha sostenuto la Fulc - ha pertanto recepito gli accordi raggiunti nella delibera 549 del 2 agosto 2004 con la quale ha tuttavia inserito misure aggiuntive, tra le quali la erogazione di un solo farmaco per ricetta, non condivise dalla Federazione unitaria lavoratori chimici. Giacche' attraverso tale ultima iniziativa la Regione Calabria ritiene di ottenere risparmi aggiuntivi, le organizzazioni sindacali chiederanno che la verifica per la eliminazione dei ticket venga anticipata e, in applicazione della Legge Regionale 29/2002 e cosi' come hanno gia' hanno provveduto a fare la Regione Piemonte e la Regione Lombardia, vengano eliminati ticket ormai ingiustificabili''.

Il Consiglio di Stato ha decretato che le delibere della Asl sono intoccabili dalle Regioni

01/09 La direttiva di una regione ''non puo' assumere effetti derogatori o di revoca rispetto a una precedente deliberazione del direttore generale di una Asl''; questo in quanto ''le aziende sanitarie locali hanno piena autonomia gestionale con riguardo alla spesa sanitaria, nell'ambito delle prerogative ad esse attribuite''. Lo ha affermato il Consiglio di Stato in una sentenza (n.5574/2004 della quinta sezione), respingendo il ricorso in appello proposto contro una Asl di Reggio Calabria da un istituto diagnostico che aveva chiesto il riconoscimento del diritto al pagamento dei corrispettivi per prestazioni specialistiche eseguite in favore di assistiti in regime di accreditamento esterno. I giudici hanno affermato la legittimita' della delibera del direttore generale della Asl che, in un'ottica di contenimento della spesa, aveva provveduto a individuare il limite di spesa per le prestazioni in convenzione, stabilendo che la ripartizione delle somme ai singoli centri sarebbe avvenuta in base alla media del volume delle prestazioni dei due anni precedenti. Tale legittimita', sempre secondo il Consiglio di Stato, non puo' essere annullata da un successivo provvedimento della Regione Calabria ''che non puo' intendersi in nessun caso come implicitamente revocatorio della delibera stessa''.

L’Ass. Luzzo ha incontrato i manager AS bocciati. La decisone finale spetta alla Giunta

31/08 L'assessore regionale alla Sanita', Gianfranco Luzzo, ha incontrato a Catanzaro, nella sede della Giunta, i manager delle Aziende sanitarie di Catanzaro, Castrovillari, Locri, Palmi, Paola e Reggio Calabria, nei confronti dei quali erano state avviate, nello scorso mese di luglio, con il commissariamento dovuto alla bocciatura del loro piano di lavoro 2004, le procedure per la revoca dell'incarico. I direttori generali interessati questa mattina hanno presentato le loro controdeduzioni all'assessore, cercando di dimostrare la bonta' del loro lavoro. ''Si tratta di un vero e proprio atto amministrativo – ha spiegato l'assessore Luzzo - e non di una scelta politica''. Anche perche', ha aggiunto ''la Giunta regionale ha ritenuto di non approvare i piani presentati da questi sei manager, ed oggi chiediamo lumi sulle cose che non ci hanno convinto''. In una prossima riunione di Giunta saranno valutate le risposte di oggi e quindi sara' presa la decisione finale. ''La sanita' deve funzionare e, soprattutto, deve rientrare in un'ottica di razionalizzazione della spesa, e cioe' bisogna tagliare le spese inutili e puntare ad offrire servizi di qualita'. Questo e' il nostro obiettivo - conclude Luzzo – che vogliamo raggiungere anche con approfonditi controlli sul lavoro svolto dai manager''. Dal portavoce della Giunta regionale è stata, inoltre, pubblicata la seguente nota : ''Sono state acquisite le controdeduzioni dei direttori generali delle Asl calabresi in relazione ai rilievi mossi sui rispettivi piani di attività. L' esecutivo procedera' quindi al responsabile esame delle singole posizioni, assumendo le determinazioni di conseguenza''.

Mistorni (Margherita): “La revoca dei dg delle asl è la prova del fallimento della Regione”

30/08 ''La probabile revoca di alcuni direttori generali in carica da circa cinque mesi e' un'
ulteriore prova del fallimento della politica sanitaria del governo regionale''. Lo sostiene, in una dichiarazione, Giuseppe Mistorni, capogruppo del Ppi-Margherita nel Consiglio regionale. ''La sanita' calabrese - aggiunge Mistorni - e' diventata il tormentone di fine estate, che ha posto l'attenzione maggiore, rispetto ad altre realta', sull' Azienda sanitaria 1. In particolare, l' ospedale di Praia a Mare e' stato oggetto di inopportune valutazioni da parte dell' Assessore alla Sanita', su uno dei piu' qualificati giornali nazionali. Che la sanita' calabrese sia in crisi e' un dato acquisito, purtroppo da molto tempo, come sistematicamente avvertito e denunciato nelle varie sedi istituzionali dall'opposizione di centrosinistra. Non saro' certamente io a difendere 'i malcapitati direttori generali', ma ritengo che la panacea di tutti i guasti del settore non sia addebitabile per intero alla mancata oculatezza dei dirigenti nel perseguire l' equilibrio economico dei bilanci aziendali. Alcuni politici dovrebbero essere piu' coerenti e critici e assumersi buona parte di responsabilita' se la nostra sanita' nel tempo ha registrato un costante degrado''. ''La politica e i partiti che hanno governato - si chiede Mistorni - hanno fatto per intero il loro dovere o hanno determinato e condizionato spesse volte scelte risultate negative e finalizzate soltanto a tornaconti politici personali? Tutti avvertono l' esigenza di razionalizzare il sistema sanitario in Calabria, di incidere con forza e determinazione su alcuni settori, di rendere piu' efficiente l' offerta in termini
di assistenza specializzata, di prevenzione, di strutture ospedaliere bene attrezzate, logisticamente distribuite sul territorio, con personale professionalmente valido e continuamente aggiornato. E' stato approvato di recente il Piano della Salute 2004¿2006 da parte della maggioranza di governo con momenti di auto esaltazione, ma con molte riserve da parte dell' opposizione di centro sinistra, che aveva anche presentato e posto alla valutazione del Consiglio regionale un piano alternativo. La destinazione sanitaria del presidio ospedaliero di Praia a Mare, nell' ambito dell' Azienda 1, e' stata oggetto in commissione consiliare di un ampio e approfondito dibattito dove sono stati messi in evidenza tutti i requisiti oggettivi che lo fanno ritenere 'ospedale in rete' a tutti gli effetti, ottenendo anche la rimodulazione e l' incremento di alcuni posti letto (dialisi, nefrologia, gastroenterologia, ecc.) nell'ambito della stessa azienda. Ai piani attuativi, che dovranno essere redatti dagli stessi direttori generali, di concerto con le istituzioni locali (la Conferenza dei sindaci e le organizzazioni sindacali) sono demandate le scelte operative che riguardano l' intero assetto del sistema sanitario, sia ospedaliero che territoriale, in modo da razionalizzarlo senza sovrapposizioni. Mi sembrano alquanto strane e fuori luogo le esternazioni dell' Assessore in merito a dati gia' acquisiti e valutati nelle varie sedi istituzionali, Commissioni e Consiglio regionale, e ampiamente confrontati e valutati con gli amministratori dei centri dell' alto tirreno fra cui il sindaco di Praia a Mare, Pratico', che e' stato solerte portatore delle legittime esigenze ed aspettative dell'intero comprensorio. Ritengo valide, opportune e pienamente condivisibili le argomentazioni sostenute dal dott. Scuteri nell'articolo pubblicato su un quotidiano locale dove ha ampiamente analizzato con cognizione di dati, quali siano le reali potenzialita' e caratteristiche del menzionato ospedale''.

Inchiesta sulla sanità al Sud: nella piana di Gioia spesi tanti soldi per un ospedale fantasma

30/08 ''Flebo dei pazienti legate alle maniglie delle porte, scarsa igiene, reparti privi delle norme base di sicurezza. E addirittura un mastodontico ospedale fantasma gia' vecchio, inutilizzabile e sfuggito finora alle precedenti indagini''. E' quanto emerge dall'inchiesta avviata circa un anno fa, a partire dal Sud, per monitorare la realta' della sanita' italiana, voluta dalla Commissione d'inchiesta del Senato sul Ssn e riassunta cosi' dal suo presidente, il senatore Francesco Carella. ''Fino a ora, attraverso sopralluoghi diretti, abbiamo 'toccato con mano' la realta' di circa 30 strutture in nove citta' meridionali: Napoli, Salerno, Catanzaro, Cosenza , Reggio Calabria, Vibo Valentia, Catania, Messina e Palermo. Ma stiamo anche acquisendo i dati rilevati attraverso appositi questionari, un lavoro in collaborazione con l'Universita' dell'Aquila''. Secondo Carella, pero', i sopralluoghi hanno fatto balzare agli occhi degli illustri 'investigatori' una realta' ben diversa da quella che figurava sulla carta. ''Sono emerse – ha dichiarato l’assessore alla stampa - situazioni in alcuni casi davvero inverosimili, tanto che siamo stati costretti a fare ricorso ai Nas. Cosa che ha portato alla chiusura o al trasferimento di alcuni reparti''. Ma per Carella il caso piu' clamoroso e' quello di un ospedale incompiuto a Oppido Mamertina, nella Piana di Gioia Tauro, ''un mastodontico ospedale fantasma di cui nessuno sa nulla. Recentemente hanno attrezzato anche una sala operatoria pazzesca, che pero' non potra' mai essere usata''.
Dorina Bianchi dell’UDC sottolinea che i mali aumentano con la devolution: Dall'indagine della Commissione d'inchiesta parlamentare sul Ssn, ''la sanita' del Sud si conferma in preoccupante stato di degrado. Una realta' allarmante, destinata ad aggravarsi con il federalismo''. E' il commento di Dorina Bianchi (Udc), componente della Commissione Affari sociali della Camera, calabrese. E proprio la Calabria 'ospita' numerosi casi emblematici evidenziati dall'indagine e un ospedale fantasma, a Oppido Mamertina, nella Piana di Gioia Tauro. ''La sanita' nelle regioni meridionali - sottolinea la Bianchi - e' ancora obsoleta: strutture incompiute, doppioni, mancanza di specializzazioni e tecnologie, cioe' di Centri di eccellenza. A farne le spese sono i cittadini, come i calabresi, costretti ai 'viaggi della speranza' perche' nella loro regione mancano le strutture in cui curarsi. Con disagi enormi per loro e le famiglie ed esborsi per le casse delle Regioni, mentre la spesa sanitaria continua a lievitare''. A fronte di tutto questo, ''per
mancanza di una programmazione seria - osserva la Bianchi - non si valorizzano realta' locali meritevoli. In Calabria ci sono diversi esempi di strutture private che funzionano, come un centro a Crotone, l'unico in tutto il Sud, in grado di eseguire interventi odontoiatrici su disabili: non ha ricevuto nemmeno l'autorizzazione a operare per il Ssn''. Secondo l'esponente dell'Udc, ''e' necessario cambiare rotta e fare programmazione seria: riconversione dei piccoli ospedali, piu' attenzione a esempi di buona sanita' locale, maggiori controlli. E bisogna avere il coraggio di togliere gli accreditamenti alle strutture in cui vengono riscontrati problemi. Altrimenti non saremo in grado di dare risposta ai bisogni di salute dei cittadini meridionali''.
L’assessore Luzzo replica: “Sono problemi gia' noti a cui stiamo lavorando''. Cos l'assessore alla Sanita' della Regione Calabria commenta l'indagine della Commissione parlamentare d'inchiesta sul Ssn, che ha messo in luce il degrado di alcune strutture del territorio calabrese, dove sorge anche l'ospedale 'fantasma' di Oppido Mamertina. ''In questo processo di miglioramento dei servizi sanitari della Calabria - continua l'assessore - stiamo razionalizzando la rete ospedaliera. L'obiettivo e' di arrivare a una dozzina di 'veri' ospedali, oltre alle tre Aziende ospedaliere gia' esistenti, al posto delle 43 strutture frutto della politica degli anni '70''. Il Piano sanitario regionale, approvato a marzo, ''prevede l'accorpamento degli ospedali vicini, la riconversione di alcuni strutture in centri per la lungodegenza, la creazione dei cosiddetti 'ospedali di montagna', tra cui Oppido Mamertina. In piu' e' stata raggiunta l'intesa per la realizzazione dell'ospedale della 'Piana' che vedra' la luce fra cinque, sei anni''. Si punta ancora al miglioramento dell'assistenza psichiatrica, anello particolarmente debole della sanita' calabrese. ''In un solo esercizio, nel 2003 - conclude Luzzo - abbiamo riportato la spesa sanitaria regionale nel 'Patto di stabilita'', colmando disavanzi storici. Oggi non ci si puo' piu' lamentare dell'inadeguatezza delle risorse, dunque abbiamo il dovere di eliminare gli sprechi e qualificare i servizi ai cittadini''.

Revocati i manager delle Aziende Sanitarie che hanno sforato

28/08 La giunta regionale, in base a quanto previsto dalla legge regionale del 19 marzo 2004, ha avviato la procedura di revoca per i direttori generali delle Aziende sanitarie di Palmi, Catanzaro, Castrovillari, Locri, Reggio Calabria e Paola. A darne notizia e' un comunicato dell' Ufficio stampa della giunta regionale, nel quale si precisa che l' assessore alla Tutela della Salute e organizzazione sanitaria, Giovanni Luzzo, ha promosso un incontro con i direttori generali delle sei aziende interessate che si svolgera' martedi' 31 agosto nella sede dell' esecutivo, a Catanzaro. ''La normativa regionale - e' scritto nella nota - prevede che 'l' incarico di direttore generale puo' essere revocato prima della scadenza contrattuale ove la Giunta regionale, in contraddittorio con l' interessato, accerti gravi violazioni dei doveri dell' Ufficio, ovvero inadempienze agli obblighi contrattuali assunti o agli obiettivi assegnati. In ogni caso il mancato raggiungimento dell' equilibrio economico determina automaticamente la decadenza dall' incarico''.

Ospedale di Paola, Pirillo (Margherita) chiede lumi a Chiaravalloti

27/08 Il consigliere regionale, capogruppo della Margherita, On. Mario Pirillo, ha presentato una interrogazione a risposta scritta al presidente della Giunta Regionale e all’assessore alla sanità in merito alla mancata approvazione del Bilancio d’esercizio 2002 ed allo stato di grave crisi economico-finanziaria dell’Azienda Sanitaria di Paola. “Premesso – scrive l’On. Pirillo nell’interrogazione - che con deliberazione n. 474 del 13 luglio 2004 la Giunta Regionale ha deliberato di non approvare il bilancio d’esercizio 2002 dell’Azienda Sanitaria di Paola, riportante una perdita di esercizio pari ad Euro 21.521.964,73 (circa 42 miliardi di vecchie lire); che la suddetta deliberazione, oltre ad evidenziare un considerevole sforamento rispetto ai limiti di spesa assegnati dalla Regione all’Azienda per l’anno 2002, dispone l’invio degli atti alla Corte dei Conti, causa la “mancata tenuta del libro inventari atto a registrare l’immissione e dimissione delle scorte di magazzino e dei beni ammortizzabili, il mancato rispetto del principio di competenza economica” ecc.” Pirillo sottolinea altresì che la responsabilità della grave crisi economico–finanziaria in cui versa l’Azienda Sanitaria n. 1 di Paola è da ascrivere per intero alla gestione dissennata e personalistica del dr. Ennio Logatto, Direttore Generale dell’Azienda ininterrottamente dal giugno 2000 e cessato dall’incarico nel mese di aprile 2004. Le gravissime inadempienze del Collegio Sindacale che, esprimendo parere favorevole in ordine all’approvazione del bilancio d’esercizio 2002, ha di fatto omesso l’accertamento della regolare tenuta della contabilità e la verifica dell’amministrazione dell’azienda sotto il profilo economico, contribuendo ad alimentare una situazione di diffusa illegalità nell’andamento dell’attività gestionale dell’Azienda Sanitaria di Paola, peraltro ripetutamente e sistematicamente denunciata dall’esponente regionale della Margherita con apposite interrogazioni alle quali non è stata data risposta alcuna; atteso che l’esorbitante deficit di gestione accumulato sin dall’insediamento del dr. Logatto mette seriamente a rischio la continuità e la regolarità dell’erogazione delle prestazioni e dei servizi, impedendo di fatto il ripristino di condizioni di stabilità gestionale, economica e finanziaria, come peraltro confermato dalla mancata approvazione del Piano di attività aziendale e del bilancio economico preventivo per l’anno 2004 e dall’avvio della procedura di revoca dell’incarico del Dr. Antonio Scuteri, Direttore Generale dell’Azienda da appena tre mesi (Delibera della Giunta Regionale n. 485 del 17 luglio 2004)”.Il Capogruppo della Margherita in seno al Consiglio Regionale in seno al consiglio chiede quali iniziative si intendono adottare per la copertura delle perdite di esercizio registrate durante la gestione del dr. Logatto, provvedendo per tal via ad assicurare condizioni di stabilità economica e finanziaria all’Azienda Sanitaria di Paola; chiede inoltre se non si ritiene opportuno ed urgente avviare, per quanto di propria competenza, la procedura per la revoca dell’inutile Collegio Sindacale, investendo altresì della questione la Corte dei Conti per l’accertamento di eventuali responsabilità per produzione di danno erariale, e se non si ritiene urgente, altresì, accertare se la nomina e la composizione dell’attuale Collegio Sindacale sia avvenuta nel pieno rispetto della normativa vigente. L’On. Pirillo chiede infine di verificare con urgenza, alla luce dei risultati negativi conseguiti nell’esercizio 2002, se la defenestrazione del precedente Collegio Sindacale sia avvenuta col precipuo fine di impedire verifiche e controlli sull’andamento dell’attività dell’Azienda Sanitaria e se non si ritiene urgente ed indifferibile disporre una ispezione amministrativa e contabile presso l’Azienda Sanitaria di Paola, al fine di accertare le perdite, i disavanzi, le diseconomie generate dalla gestione del dr. Logatto e la loro incidenza sulla quantità e qualità dei servizi resi all’utenza.

Due trapianti di rene eseguiti all’Ospedale di Cosenza

26/08 Tra il 18 ed il 22 agosto sono stati effettuati due trapianti di rene nell' ospedale civile Annunziata di Cosenza. Il primo trapianto e' stato effettuato su una donna di Taurianova, C.C., di 44 anni. Alla donna e' stato impiantato un rene proveniente da Napoli e prelevato da P.C., di 35 anni, deceduta a causa di un' embolia post-partum. Il secondo intervento riguarda F.D., di 33 anni, di Filandari, al quale e' stato impiantato un rene donato da un uomo di 40 anni, G.A.P., di Locri. Gli interventi sono stati eseguiti dall' equipe multidisciplinare composta dai medici Nino, Francini, Verre, Ronconi, Bonofiglio, Papalia, De Pasquale e Carenzi. I pazienti, secondo quanto informa un comunicato, hanno urinato e si trovano in buone condizioni. Soddisfazione e' stata espressa dal coordinatore dell' area trapianti, Eugenio Gagliardi, il quale ha rilevato come ''anche nel mese di agosto, l'attivita' del centro trapianti non abbia conosciuto sosta, a riprova della grande competenza e professionalita' che qualifica l' ospedale cosentino ed i suoi operatori''.

Caruso (AN) “Ospedale e territorio lavorano bene”

26/08 ''La sanita' pubblica ha tanti problemi, ma questo e' valido a Cosenza ed a Ferrara : sia l'ospedale che il territorio funzionano bene e lavorano alacremente per risolvere gli annosi problemi''. E' quanto afferma, in una nota, l'on. Roberto Caruso (An). ''I ds hanno tutto il diritto di evidenziare le critiche - sostiene Caruso - ma bisogna farlo con argomentazioni propositive e non lanciando strali contro i parlamentari: noi abbiamo il diritto-dovere di vigilare sulla sanita'''. ''Ci sono state delle innovazioni, che vanno registrate con soddisfazione - afferma ancora l'on. Caruso - e mi riferisco, per esempio, al coinvolgimento del capitale privato, operato dal direttore generale dell'A.s. di Castrovillari (Cs), Antonio Crusco: si tratta di autentici segnali di modernizzazione che e' doveroso saper sfruttare al meglio. Il dibattito non deve essere mai volgare- afferma ancora l'on. Caruso- e non puo' e non deve mortificare la professionalita' degli operatori sanitari: e' piuttosto facile trovare problemi, e' piu' difficile risolverli e piu' difficile ancora sforzarsi di sottolineare le tante cose buone realizzate nell'interesse di tutti''.

Ass. D’Alessandro: Nella sanità a Cosenza c’è qualcosa che non va

26/08 Dichiarazione dell’Assessore alla salute del cittadino Roberto D’Alessandro. “E’ inevitabile che anche io mi inserisca nella discussione che in questi giorni divampa sulle pagine dei quotidiani locali con toni eccessivamente polemici e, purtroppo, per nulla costruttivi.
Intervengo in qualità di Assessore comunale alla salute del cittadino ed in qualità di medico, per anni anche ospedaliero e da sempre medico di base. La perfezione è certamente una categoria di difficile realizzazione, ciononostante è innegabile che ad essa è doveroso aspirare e tendere, in particolare quando si tratta di un bene incommensurabile per la comunità come la salute.
E’ innegabile che, nella sanità cosentina e quindi nella sanità di tutto l’hinterland del capoluogo, ci sia qualcosa che non va; qualcosa che non soddisfa appieno e non dà sicurezza assoluta all’utenza.
Riconoscere talune discrasie è, sopra ogni altra cosa, un atto di coscienza doveroso e soprattutto è il punto dialettico di partenza imprescindibile per migliorarsi e migliorare. Le difficoltà e le manchevolezze sono di carattere organizzativo da una parte e culturale dall’altra: la politica ha sempre tentato – tentativo spesso riuscito – di gestire la sanità in termini di consenso elettorale e, per onestà intellettuale, devo ammettere che se oggi lo fa sfacciatamente la destra ieri lo ha fatto una sinistra mistificata, incongruente e decadente, capace di mutuare atteggiamenti non consoni con la sua tradizione di chiarezza e di servizio. Un dipartimento prende slancio e si modernizza se a dirigere la squadra è chiamato chi è in grado di portare esperienze nuove, magari altrove sperimentate, chi riesce ad immettere nel circuito fermenti innovativi in grado di stimolare e fare crescere la categoria medica e paramedica. Questo, purtroppo, non sempre si è verificato nel passato e continua a non verificarsi; la politica ha, quando le circostanze lo permettevano e lo imponevano, preferito gestire in termini clientelari assunzioni e concorsi, sbarrando la strada a professionalità originali capaci di svolgere una funzione di traino. Si è preferita una livida autarchia piuttosto che guardare oltreconfine, laddove certamente c’era avanguardia. Tanto non si può negare, come parimenti è innegabile la richiesta di cittadini frequente e pressante di farsi curare fuori dai limiti cosentini. E’ parimenti innegabile che la sanità cosentina negli ultimi trent’anni abbia fatto passi da gigante; la città, penso, che non dimentichi chi è stato artefice di svolte copernicane, chi ha inventato in città la rianimazione, chi ha reso autonoma la cardiologia, la nefrologia, la neuroradiologia, la gastroenterologia, la neonatologia; la città è grata per avere creato dal nulla, formando e professionalizzando medici, paramedici, per avere scelto apparecchiature, disposto strutture, ma soprattutto grata per avere rinnovato e progredito. Correggere danni strutturali e culturali è certamente più difficile e richiede tempi lunghi. Sono danni che saranno riparati se, e questo a noi spetta, la classe politica migliora, se limita le ingerenze, se lottizza di meno, se diventa più responsabile, se impara a rincorrere il consenso non sulle clientele bensì sulla capacità di proposta. I guasti di carattere organizzativo sono di più facile e di più rapida soluzione. Non è difficile dare ai cosentini un poliambulatorio specialistico territoriale decente ed accessibile; non è impossibile creare un centro di prenotazione unico per le prestazioni specialistiche e decentrare le prenotazioni nelle circoscrizioni; non è cosa impossibile annettere alla cardiologia un servizio di cardiologia interventistica sia pure limitata ad interventi di angioplastica nel contesto di coronariografia; non è cosa di altro mondo organizzare un servizio di fecondazione assistita; non è improponibile migliorare il servizio di igiene mentale nel suo complesso. Una Amministrazione di sinistra si caratterizza anche e soprattutto per la qualità ed il tenore di servizi pubblici – e la sanità tra questi – che riesce ad offrire alla comunità. E’ questa la traccia su cui l’Amministrazione comunale di Cosenza intende muoversi ed è con questo spirito e con queste proposte che intende interloquire sulla questione sanità, bandendo ogni polemica ed aprendosi ad ogni dialogo”.

Secondo Izzo (FI) la proposta di Gentile sul ticket-aborto sarebbe positiva

23/08 ''I sondaggi in corso, si vedano quelli di Panorama con oltre il 50% di favorevoli e Kataweb, con il 48% di si' ed il 38% di no, confermano che l' opinione pubblica ha ben recepito l' iniziativa del senatore Antonio Gentile e del ministro della Salute Girolamo Sirchia in relazione all' introduzione di un ticket sull' aborto'': lo sostiene Cosimo Izzo, senatore di Forza Italia, secondo cui ''la questione riguarda complessivamente l' attuazione della legge 194 e va sostenuta''. Il parlamentare campano di Fi, in una dichiarazione diffusa in Calabria, ricorda di avere firmato ''importanti Ddl sulla sanita' insieme a Gentile, ad iniziare da quello che prevede l' inclusione dei familiari dei donatori di organi fra le categorie protette. Altro che boutade estiva, si e' trattato di un' intelligente riflessione su un settore dimenticato, in favore delle donne''. Per Izzo ''molte donne italiane rimangono abbandonate dinanzi alla tragedia di una scelta cosi' drammatica, ma questo non e' e non puo' essere il caso di chi ricorre 4, 5 o 6 volte all' interruzione volontaria di gravidanza. Purtroppo la sindrome di inferiorita' che caratterizza alcuni settori del centrodestra ha fatto si che si scatenasse una vulgata trasversale di commenti improvvidi''. ''Alle care colleghe - sottolinea Izzo - ricordo che le riforme vanno attuate non sulla carta e che un tagliando, tanto per utilizzare un termine in voga, sulla 194, a 26 anni di distanza, sarebbe anche positivo. Non per restaurare, ma per migliorare e per venire incontro alle esigenze di tante nostre connazionali e di tante donne immigrate''.

Fagà. “Inapplicata la parte sulla prevenzione della legge 1914”

11/08 Il Consigliere Regionale sulla Parita', Marisa Faga', ringrazia il senatore Gentile perche' attraverso la sua ''provocatoria ed inaccettabile proposta - e' scritto in una nota - ha sollevato un giusto problema su cui si registra la piu' assoluta disattenzione''. ''Si ritorna - prosegue la nota - di tanto in tanto a parlare della Legge 194, ma nessuno si assume la responsabilita' del perche' questa legge viene ad essere applicata esclusivamente come opportunita' per le donne di autodeterminarsi per l'aborto. Viene totalmente inapplicata e disattesa la parte piu' propositiva della stessa che e' quella della prevenzione che dovrebbe avere come effetto risolutivo l'abbattimento degli aborti''. ''Le donne - ha aggiunto Faga' - che pervengono alla decisione dell'aborto, spesso, ahime', non sono nelle condizioni di operare una scelta libera e responsabile, cosi' come ha potuto fare il Sindaco di Cosenza autodeterminandosi per una maternita' da single, non certo per mancanza di coraggio ma per condizionamenti di varia natura quali le primarie esigenze economiche. Finalmente oggi dopo tanti silenzi ed omissioni, si discute del ruolo dei consultori familiari, anch'essi strutture sanitarizzate, non diffuse sul territorio e che poco attuano la cultura della prevenzione. Mi auguro che la vivacita' del dibattito possa produrre effetti positivi''. ''Al Ministro Sirchia - ha concluso - chiedo, da cattolica, coerenza: non e' sufficiente affermare che l'aborto e' un omicidio, bisogna mettere in campo tutte le iniziative necessarie per impedirlo''.

Ecco come si lavora nei consultori in Italia, da nord a sud

10/08 Pochi mezzi, tanta passione e una grande tenacia. Cosi' lavorano ogni giorno le centinaia di medici, infermieri, assistenti sociali e ostetriche dei 2170 consultori italiani. Qui, oltre a dare le certificazioni per l'interruzione volontaria di gravidanza (Ivg), si cerca di aiutare le donne a valutare le alternative possibili, fare prevenzione e spiegare cos'e' la contraccezione, spesso sconosciuta. Il tutto affrontando le nuove problematiche legate al crescente flusso di donne immigrate che necessitano di un diverso approccio. Ecco il racconto dell'esperienza di tre operatori di Nord, Centro e Sud Italia.
- A Mantova ci sono ginecologhe donne grazie alla comunità islamica:
''La maggioranza degli aborti da noi praticati riguardano le donne immigrate - spiega Manuela Molinari, ostetrica e coordinatrice del consultorio di Mantova -, in particolare quelle provenienti dall'Europa dell'Est, che avendo avuto sempre difficolta' a reperire contraccettivi, hanno finito per usare l'interruzione di gravidanza come metodo contraccettivo. Per fortuna, la mia citta' puo' contare su una rete ottimale di servizi, fatta di 16 consultori per 350mila abitanti''. Certo, molto rimane da fare, soprattutto per l'assistenza che il consultorio puo' offrire agli immigrati. ''La nostra e' una delle poche province - continua - priva di mediatori culturali, cosa che ci rende molto difficile lavorare con cinesi o arabe, di cui non conosciamo la lingua. Tuttavia le cose si stanno muovendo. La provincia ha iniziato a formarne alcune e grazie alla comunita' islamica di Mantova siamo riusciti ad avere ginecologhe donne nel consultorio. Pero' dobbiamo fare di piu', soprattutto per quelle donne come le magrebine, che a differenza di indiane e cinesi che possono contare su una rete di assistenza ben organizzata, sono isolate. In molti casi sono costrette ad andare al pronto soccorso di notte in condizioni gravi, perche' non possono venire da noi nell'orario di apertura''.
- al San Gallicano di Roma ci sono le etnopsicologhe:
35 mediatori culturali ed etnopsicologhe: sono questi alcuni dei professionisti che lavorano al centro di medicina preventiva dell'emigrazione del San Gallicano di Roma, dove si assistono immigrati regolari e non. ''Al nostro centro - racconta Aldo Morrone, responsabile della struttura - dobbiamo spesso accogliere e indirizzare in ospedale le molte donne che ci fanno richiesta di Ivg, nella maggior parte dei casi appena maggiorenni, provenienti dall'Europa dell'Est. Quello che abbiamo notato e' che se queste donne sanno di avere assistenza e supporto, possono anche rinunciare all'aborto. Molto importante e' l'opera del mediatore, che riesce a creare il clima di fiducia adatto a superare le differenze di genere culturale, facendo accettare per esempio medici maschi anche alle donne musulmane e ai loro mariti''. Quello che bisogna incrementare e', secondo Morrone, l'opera di prevenzione, visto che gli ''stranieri si rivolgono a noi - conclude - solo quando la sintomatologia e' grave. Proprio per questo meccanismo, in questi anni, abbiamo assistito ad un incremento di tumori al seno e alla cervice uterina nelle donne immigrate''.
- In Calabria ci si affid ai medici di base per entrare in casa:
Sono molto battagliere e appassionate le due ostetriche del consultorio di Trebisacce , Anna Vitelli e Mimma Mignuoli, che sono riuscite in questi ultimi dieci anni a far scomparire gli aborti clandestini nella loro zona e far calare del 20% il numero di Ivg. ''Se si ha voglia di lavorare e non si molla, i risultati si ottengono - dice Anna Vitelli - Noi in questi anni siamo andate di casa in casa, spesso appoggiandoci alla tabaccaia, al medico di base o alle altre figure di riferimento dei paesi piccoli, per farci conoscere ed entrare nelle case delle donne che magari non avevano risposto alle nostre chiamate per i programmi di screening''. Fondamentale e' creare un rapporto di fiducia. ''E per fare questo - continua - fondamentale e' la figura dell'ostetrica, spesso sottovalutata e non presente in tutte le regioni, ma da sempre considerata un appoggio fondamentale nei piccoli centri''. Il problema, in questa che e' una zona povera, non e' tanto quello dell'immigrazione, quanto quello dell'obiezione di coscienza. ''Visto che a Trebisacce tutti gli anestesisti avevano fatto obiezione di coscienza per l'Ivg, l'Asl 3 di Rossano ha dovuto concentrare quelli dispobili in un unico ospedale - continua - Da noi l'aborto e' unan pratica che riguarda non tanto le donne immigrate, che anzi hanno aumentato il numero delle nascite, quanto quelle sposate, con gia' 1-2 figli. Ma negli ultimi anni
siamo riuscite, con la prevenzione, a fare calare il numero di Ivg''.

Gentile: “Unità di strada a sostegno delle prostitute”

10/08 Il sen. Antonio Gentile (FI), che stamane si e' detto pronto a ritirare la proposta del ticket sanitario sull'aborto in cambio di un programma di interventi a sostegno della maternita', continua nelle sue proposte in favore delle donne. ''Nella proposta che abbiamo formulato, come alternativa al ticket - dice Gentile - sara' importante prevedere le unita' di strada per il sostegno alle tante donne (soprattutto immigrate), purtroppo, dedite alla prostituzione, con la distribuzione di profilattici e contraccettivi e con la disponibilita' ad effettuare visite mediche gratuite'' . ''L'ideale sarebbe - continua Gentile – promuovere attivita' di recupero per queste donne, ma sappiamo bene che non sempre l'ideale si sposa con il reale. L'altissima percentuale di immigrate, che ricorrono agli aborti – dice ancora Gentile - rende ancora piu' urgente questi interventi''. Infine, una stoccata alle ''custodi della verita' assoluta, donne di tutti gli schieramenti, che avevano parlato di rarita' del fenomeno recidivante: sono 30 mila le donne che ripetono l'aborto...''.

Gentile ritira la proposta sul ticket per l'aborto solo se verranno potenziati i consultori

10/08 Il sen. Antonio Gentile (FI), autore della proposta di istituire un ticket sanitario per gli aborti, che ha suscitato tante polemiche, potrebbe ritirare la sua proposta in cambio di un serio impegno per la tutela della maternita' e propone: ''un accordo Stato-Regioni, che preveda l'inclusione del potenziamento dei consultori fra gli obiettivi da perseguire dai direttori generali delle asl; un piano che preveda un'assistenza sociale per le ragazze madri; un sistema efficace di prevenzione, che parta dalla scuole medie superiori (attraverso i crediti formativi) e che illustri il valore della sessualita' e della contraccezione, un tema che abbraccia anche la profilassi di malattie infettive ancora incombenti''. ''Sono punti realizzabili - spiega - per i quali chiedo un intervento del Governo e che, se realizzati, consentirebbero al nostro esecutivo di poter applicare compiutamente la legge 194, dopo oltre un ventennio di ipocrisia e di silenzi da parte della sinistra. La mia proposta - dice Gentile - e' valida e mi fa piacere che persone del calibro di Bondi, Sirchia, Maria Grazia Sestini l'abbiano ben compresa: il ticket per le fasce abbienti rappresentava anche la volonta' dello Stato di rispettare il senso della 194 e non era certo una boutade estiva: chi l'ha criticata senza conoscerla lo ha fatto per disinformazione. Se non ci sono le condizioni politiche per effettuarla e se si dara' seguito all'intervento di sostegno alla maternita' ed alla prevenzione, non avro' difficolta' a ritirarla: non combatto battaglie ideologiche, ma perseguo interventi che siano utili sul piano sociale''. Il senatore Gentile sostiene che ''in Italia si sono sempre fatte le riforme, ma nessuno si e' mai preoccupato di attuarle : il silenzio di chi ha avuto responsabilita' di governo su questa dicotomia e' eloquente. Se c'e' una cosa che mi ha dato fastidio e' che qualcuno abbia pensato che io volessi modificare la 194 in senso restrittivo e non migliorativo: sono integralismi laici, frutto di quelle contraddizioni politiche di chi vuole rappresentare tutto ed il contrario di tutto''. Gentile si dice ''certo che Sirchia sottoporra' questa proposta al Governo'' e che il suo partito, ''nelle espressioni piu' rappresentative, sapra' portarla avanti: non ho vergogna a dire che il fine reale e' la difesa della vita e la radicalizzazione di un approccio serio al degrado sociale di tante donne, sole ed abbandonate. Mi auguro che le ottime pasdaran della politica nazionale della sinistra sappiano capire che, in questo Paese, persone abbienti e culturalmente avanzate ( non sono molte, ma ci sono) possano abortire tranquillamente per 5 o 6 volte a carico dello Stato, mentre tante mamme( e non e' populismo) non hanno la possibilita' di comprare il latte artificiale per i propri figli''.

Bocciata in pieno la proposta di Gentile. Dure critiche anche dall’interno di Forza Italia

09/08 E’ una vera bufera quella scatenata da Gentile con la proposta di applicare un ticket sull’aborto e poi avallata dal Ministro Sirchia che si è detto d’accordo nel rivisitare la legge 194. Tantissime le proteste arrivate da tutti i fronti. A cominciare proprio dallo stesso gruppo di Gentile, Forza Italia, che con il vice coordinatore Cicchitto e con il Presidente della Commissione Sanità Tomassini esprimo il lopo pieno dissenso alla proposta. ''Nei limiti delle sue competenze, che non sono straordinarie, visto il ruolo svolto in materia dalle Regioni, e' auspicabile che il ministro Sirchia si impegni a recuperare consenso nel mondo della sanita', ma non a realizzare una revisione della legge sull'aborto di cui non si sente la necessità”. Afferma Fabrizio Cicchitto, vice coordinatore di Forza Italia. ''Bisogna stare anche molto attenti - conclude - a non colpire le sensibilita' del mondo femminile che vanno rispettate''. Secco invece il commento del senatore di Forza Italia, Antonio Tomassini, presidente della commissione Igiene e Sanita' di Palazzo Madama. ''L'iniziativa del senatore Gentile sull'aborto e' da considerarsi estemporanea e del tutto personale. Questo argomento - aggiunge Tomassini - non e' mai stato oggetto di confronto nelle riunioni di gruppo o in Forza Italia, ma s'identifica in quei principi che sono affidati alle coscienze individuali. Il successivo dibattito che e' scaturito dalle dichiarazioni non e' altro che un puro esercizio retorico. L'argomento e' troppo delicato per essere liquidato in futili chiacchiere da ombrellone. A titolo personale - conclude Tomassini - ritengo che ogni sforzo possibile vada profuso esclusivamente alla prevenzione applicando anche su questo punto la legge 194''.
Invece il Ministro delle Pari opportunità, Prestigiacomo, ha definito l’iniziativa “una trovata ferragostana, da non prendere sul serio. Se a settembre la vorranno presentare per davvero, se la dovranno vedere con me''Ed anche il sottosegretario agli Esteri Margherita Boniver si scaglia contro la proposta di Gentile : “Una proposta ''statisticamente irrilevante e ripugnante dal punto di vista etico. Assisto incredula -ha detto Margherita Boniver- ad un dibattito surreale scatenato dalle estemporanee proposte di Gentile. Ma il vero problema non e' in una proposta di legge destinata al dimenticatoio ma nella visione della donna da parte di una maggioranza trasversale che costantemente cerca di riportarla ad una dimensione mentecatta. Basta ricordare - aggiunge Margherita Boniver- l' orribile legge sulla fecondazione assistita contro la quale ci battiamo con le modifiche referendarie”. Durissimo anche il vice presidente della Camera Alfredo Biondi, di Forza Italia, che rammenta il referendum sull’aborto: “Sull'aborto c'e' stato un referendum prima e una legge dello Stato poi. Cose entrambe, che non dovrebbero sfuggire all'attenzione di un ministro anche se tecnico. Quando parlai alla Camera contro la fecondazione - ricorda Biondi - non ne feci una questione ghibellina contro una guelfa ma rivendicai per le donne ed anche gli uomini il diritto alla libera scelta non condizionata dallo Stato, se non in termini di legislazione che consente anziche' vietare''. ''Ho detto allora - aggiunge il vicepresidente della Camera - che la legge non incideva sulla 194, vedo ora che qualche 'prurigine restautratice' di un senatore di Forza Italia sollecita un improvvido progetto. Il professor Sirchia dice che ne condivide le finalita' ed io non contesto le opinioni che ha, ma dico chiaramente che non le condivido e sono spiacente che il ministro di una coalizione, che dovrebbe essere riformista, assuma atteggiamenti di questo genere''. ''Mi auguro - conclude - che qualcuno ricordi al ministro Sirchia, anche in sede governativa, che su questo tema c'e' stato un referendum prima e una legge dello Stato poi''.Giuseppe Fioroni parlamentare della Margherita ai microfoni di Radio Vaticana :”Bisogna rivedere la legge sull'aborto ma l'ipotesi di un ticket per il secondo intervento e' priva di fondamento, e' contraria all'attuale normativa e c'e' il rischio inoltre che in questo modo ai ricchi si consenta di abortire piu' volte. E' necessario rivedere la legge 194 - afferma Fioroni. Serve completare i dati dell'indagine conoscitiva sulla prima parte della legge. Serve un'azione piu' capillare dei consultori per consentire una maternita' e una paternita' responsabile. A me preoccupa questo dibattito estivo, cosi' privo di ogni fondamento, che rischia di creare solo confusione. La stessa maggioranza da una parte prevede la legge 194, dall'altra pensa a un accordo con i Radicali''. ''Questo e' un governo - conclude - che non riesce nemmeno a garantire i fondi per la fecondazione omologa. La tutela della vita deve essere effettiva nel nostro Paese, attraverso una reale politica per la famiglia. Purtroppo troppe persone in stato di bisogno rischiano di non avere possibilita' di scelta perche' pensano che non possano mantenere un figlio''. Il Presidente dell’Ordine dei medici bolla la proposta come assolutamente oscena: "Credo che sia una proposta oscena - dice Mario Falconi, presidente dell'Ordine dei medici - credo che lo stesso ministro abbia fatto un autogol, avrebbe fatto bene a non riprenderla”. Gli fa subito eco il segretario nazionale dell'Anaao-Assomed, Serafino Zucchelli: "Un ticket per disincentivare gli aborti? Assolutamente ridicolo. La legge 194 non era fatta per favorire l'aborto e il controllo delle nascite - rileva - i mezzi per far questo sono altri, chi ricorre all'aborto rispettando la legge e' perche' ne ha bisogno e quindi non deve pagare alcun ticket”. Contro anche il presidente Nazionale dei Verdi, Pecoraro Scanio: “La proposta di Forza Italia e' indecente, ma che addirittura il ministro della Sanita' voglia sostenerla e' semplicemente vergognoso. Non basta la proposta di portare gli anziani nei supermercati, ora un'altra su un dramma personale come quello dell'aborto e' puramente scandalosa - ha continuato il leader dei verdi - invece di sostenere vere politiche di tutela della maternita', il governo ipotizza di tassare un dramma personale gia' di per se complicato come quello dell'aborto''. Contro la proposta anche la senatrice Deprteis dei Verdi che definisce la cosa ignobile : “La proposta di inserire il ticket sul secondo aborto – dice la Depetris - e' ignobile. Ed e' grave che il ministro della Salute avalli il progetto”. Addirittura i radicali, promotori della legge sull'aborto che diede la spinta per la nascita della legge 194, per le 17 hanno indetto una protesta davanti la Camera con il titolo ironico ''I Talebani ringraziano il mullah Girolamo”. Ma il dissenso arriva da casa, dalla collega forzista e compaesana Jole Santelli, viceministro alla Giustizia: ''La delicatezza del tema non si presta a proposte estemporanee. Mi auguro -dice la Santelli- che rimanga sulle prime pagine dei giornali estivi. Spero non ci sia la convinzione di volerla portare in Parlamento. Spero rimanga una proposta estiva... E' una proposta che nasce dalla mancata conoscenza reale del problema. Sono altre le iniziative da assumere: innanzitutto, bisogna puntare alla prevenzione e all'informazione, perche' spesso si ricorre all'aborto per ignoranza”. Per la deputata di An, Daniela Santachè sarebbe meglio una crociata per i consultori: “Una crociata, si'. Ma per rendere i consultori femminili piu' efficienti e adeguati, altro che questa inutile e dannosa crociata per rivedere la legge sull'aborto'' . Per il senatore Pedrizzi (AN), non tutto è da buttare via perché: "Il senatore Gentile e il ministro Sirchia hanno fatto bene a sollevare la discussione ma la soluzione non può essere l'introduzione dei ticket". E' l'opinione del senatore di Alleanza nazionale, Riccardo Pedrizzi, in merito al dibattito nato intorno alla legge 194. Secondo l'esponente di Alleanza Nazionale bisognerebbe piuttosto "applicare meglio e di più la seconda parte della legge 194, quella cioè che punta alla prevenzione e all'uso dei consultori per aiutare le donne meno consapevoli a capire ciò che stanno per fare". Pesante anche Livia Turco, responsabile del Welfare dei DS: “Il ministro della Sanita' parla ''come fosse un passante'' e non si assume le proprie responsabilita'. Forza Italia gli chieda di lavorare seriamente o proponga un altro ministro. ''Le parole di due esponenti di FI (Cicchetto e Tomassini) mi fanno piacere - afferma la Turco - ma le considero scontate. Non credo che nessuno abbia veramente in testa di modificare la 194 perche' scatenerebbe la rivolta nel Paese. Quelle di Forza Italia sono comunque reazioni un po' deboli. Sirchia e' un ministro e il primo partito della Cdl gli chieda di fare seriamente il suo mestiere o proponga un altro al suo posto''. Ed infine anche l’assessore del Comune di Cosenza, Cinnante, dichiara rozza la proposta sui ticket: “Puntualmente, arriva una proposta rozza e superficiale che ancora una volta immagina il corpo femminile come mercificabile, come veicolo per fare cassa, senza dimostrare un briciolo di sensibilità per chi vive, comunque, un dramma. E’ assurda e impietosa l’idea di volgarizzare e ridurre a dimensione meramente sanitaria ed economica una scelta che coincide sempre con un momento doloroso per la donna e, non di rado, anche per chi le sta accanto.Senza contare che, se accolta e codificata, questa proposta si tradurrebbe in nuovi rischi per la salute delle donne, non poche delle quali potrebbero tornare a disertare le strutture pubbliche a vantaggio di altre soluzioni meno costose, ma, naturalmente, anche meno sicure. Ci auguriamo che ritorni un po’ di buon senso nella maggioranza governativa, che, piuttosto che mettere pesantemente le mani su leggi che hanno segnato un percorso di civiltà nel nostro Paese, potrebbe meglio dedicarsi a porre rimedio alla grave situazione di degrado imposta alle nostre popolazioni dalle decisioni scellerate degli ultimi mesi.”. Infine la deputata dei Comunisti Italiani, Maura Cossutta afferma duramente: “L'attacco alla legge sull'aborto non e' una battuta di Ferragosto, ma una seria minaccia ai diritti e alle conquiste delle donne portato avanti da questo governo. L'attacco sull'aborto - continua l'esponente del Pdci - era gia' implicito con l'approvazione della pessima legge sulla fecondazione assistita, adesso il ministro Sirchia e' uscito allo scoperto. Ancora una volta - conclude - si manifesta la pericolosita' di questo centrodestra che va mandato a casa al piu' presto''.

Il Ministro Sirchia approva la proposta del senatore gentile sul ticket per gli aborti

08/08 Ha suscitato molto scalpore la proposta fatta ieri dal senatore cosentino Antonio Gentile (FI) ieri aveva annunciato per settembre un pdl che introducesse un ticket per alcune fasce di reddito per frenare il ricorso all'aborto per frenare le recidive che abortiscono più volte. “Una iniziativa per difendere la vita e una incredibile e grave leggerezza dei molti casi che ripetutamente si susseguono sulle stesse persone che non conoscono il rischio per la salute della donna” ha detto ieri gentile. Oggi il Ministro Sirchia, ai microfoni di Tgsat24, ha dichiarato la sua approvazione. ''Non conosco nel dettaglio la proposta del senatore Gentile di cui apprezzo peraltro i motivi ispiratori, cioe' la necessita' di evitare che l'aborto sia considerato a scopo anticoncezionale, cosa che ovviamente va ben al di la' dello spirito della legge 194 e non e' accettabile''. Il Ministro Sirchia si e' anche detto anche possibilista per una revisione della legge 194. ''Pur non conoscendone nel merito i contenuti apprezzo la proposta di Gentile che tecnicamente va approfondita. Cosi' come apprezzo - aggiunge il ministro della Salute - il fatto che proprio i consultori dovrebbero essere piu' attivi nel dare un counseling alle donne, facendo loro capire che si tratta di un modo di procedere sbagliato''. Sulla possibilita' di rivedere la legge 194 sull’aborto Sirchia si dice possibilista: ''Rivedere una legge a distanza di tempo, sia per valutarne gli aspetti positivi che negativi, e' comunque auspicabile. Non credo ci sia nulla di immutabile in una societa' che cambia continuamente, quindi anche ripensare quello che e' stato fatto e quello che si puo' fare di meglio vale sempre la pena''. Sirchia ha anche definito come ''ottima'' l'idea del dipartimento nazionale per le politiche antidroga che dovrebbe diventare operativo da settembre. ''Il Dipartimento e' una realta' grazie a un disegno di legge approvato in Consiglio dei ministri su proposta del vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini. Mi sembra un' ottima idea che va approfondita tecnicamente per vedere come realizzarla al meglio''. La proposta, a cui la stampa oggi ha dato ampio risalto, ha trovato la netta opposizione dei parlamentari dei DS e dell’ADUC.

Pirillo (Margherita): "Asl di Paola, un servizio con limiti e deficienze"

05/08 "Siamo costretti a leggere sulla stampa, con cadenza quasi giornaliera, delle disavventure dei cittadini che si rivolgono al servizio sanitario locale di Paola. Un servizio che, ancora una volta, mostra tutti i propri limiti e le proprie deficienze ". A sostenerlo e' stato il presidente del gruppo della Margherita al Consiglio regionale, Mario Pirillo. ". Ai disagi patiti da un invalido civile, giustamente evidenziato dalla stampa, - prosegue Pirillo - si aggiunge la presa in giro del dipartimento di prevenzione che annuncia, in pompa magna, il programma del secondo ciclo di disinfestazione. Iniziamo dal primo punto. Al cittadino – utente in questione, ed a tutti quelli che quotidianamente sono costretti ad usufruire dei disservizi dell’Asl, rivolgo sincera solidarietà. È da più tempo che ormai denuncio lo stato di abbandono e di fatiscenza della struttura, dovuta ad una gestione politicizzata ed arrogante. Magra consolazione potrebbe essere quella di rivolgersi al tanto decantato “sportello del sorriso” oppure quella di richiedere, invano, spiegazioni. La verità è che a pagarne le conseguenze sono sempre e solo i cittadini, le fasce deboli, gli anziani e i degenti che non sono, di fatto, considerati dalle “gestioni politiche”.
La responsabilità di tutto ciò è da ascrivere alla Regione ed alla dirigenza aziendale, sia essa generale, sanitaria e amministrativa, che non ha saputo far fronte alle esigenze del territorio. Per quanto concerne il ciclo di disinfestazione, ci suona strano, in un momento in cui siamo giornalmente assaliti da zanzare ed in piena stagione estiva, l’annuncio del suo avvio e dei suoi effetti salvifici. Al dipartimento di prevenzione dell’Asl dovrebbe, invece, venire il dubbio che la massiccia presenza di zanzare è segno che i cicli di disinfestazione non stanno portando ad alcun risultato. Allora perché continuare ad illudere i cittadini su campagne di prevenzione inefficaci?
La sanità calabrese ha bisogno di maggiore qualità, a cominciare dalla sua dirigenza che non dimostra alcuna sensibilità sulla necessità di avvicinare il sistema al cittadino, comprenderne i bisogni, apprestare cura ed assistenza qualificata."

Mundo "No al concorso per primario a Trebisacce, l'ospedale ha ben più gravi problemi"

04/08 Il sindaco di Trebisacce, Antonio Mundo, dello Sdi, con una lettera indirizzata al direttore generale dell' As 3, Achille Gentile, ha contestato l' intenzione di bandire un concorso per l' incarico di primario dell'unita' operativa di Ginecologia preventiva dell' ospedale di Trebisacce. ''Il presidio ospedaliero di Trebisacce - ha scritto Mundo - da anni e' privo di primari nei reparti di Chirurgia e Medicina ed inoltre in tutti i reparti vi e' una grave carenza di personale medico ed infermieristico. La sala operatoria dell' ospedale e' quasi inagibile, la strumentazione tecnica e' obsoleta. Le priorita' quindi sono la nomina di primari in Chirurgia e Medicina, il reclutamento del personale medico e l' adeguamento delle strutture. Non trova quindi giustificazione l' invenzione di un primariato per la Ginecologia''. Mundo chiede quindi che il concorso venga revocato ''per rispetto agli utenti, alla comune intelligenza ed anche per evitare sprechi di risorse che vanno diversamente utilizzate''.

Approvati i piani attuativi di alcune aziende sanitarie calabresi predisposti dai commissari ad acta

02/08 La Giunta regionale, riunitasi sotto la presidenza di Giuseppe Chiaravalloti, ha approvato i piani attuativi aziendali, i bilanci economici e i piani relativi alla produzione ed acquisto di prestazioni specialistiche, ambulatori e di ricovero delle Aziende sanitarie di Paola, Catanzaro, Locri e Reggio Calabria. I provvedimenti approvati sono stati predisposti dai commissari ad acta designati dalla stessa Giunta regionale. Su proposta poi dell' assessore ai Lavori pubblici, Giovanni Grimaldi, e' stata approvata la rideterminazione della localizzazione e conferma del Comune di Reggio Calabria quale soggetto attuatore dell' intervento previsto dal programma di recupero urbano-contratto di quartiere per una spesa di poco piu' di tre milioni e 48 mila euro.

Tripodi (Pdci) “sulla sanità ci vuole una svolta”

26/07 “Il sistema calabrese e' al tracollo sia riguardo al quadro finanziario, che non riesce a garantire la tenuta complessiva dell'organizzazione della sanita', sia per cio' che attiene alla necessaria garanzia per i cittadini del mantenimento dei livelli minimi di assistenza e della difesa del diritto alla salute, ormai del tutto evidente anche per l'assessore Gianfranco Luzzo”. Questo è quanto afferma il capogruppo del Pdci alla Regione, Michelangelo Tripodi. ''I malati sono costretti a pagare alcune prestazioni di fondamentale importanza - i dializzati ad esempio sopportano il costo per l' erogazione di alcuni farmaci salvavita - mentre i 1700 dipendenti di una delle aziende piu' grandi della regione, l'Asl 10 di Palmi, stanno attuando forme di protesta radicale per ottenere il pagamento degli stipendi che non ricevono dal mese di maggio. Il malessere generale sofferto dal ''pianeta sanita''', dunque, sta raggiungendo in questi giorni di estate livelli altissimi, generando ovunque preoccupazione e disagio sociale. Tutto cio' accade a poche settimane dall'approvazione di quello che l'assessore saluto' trionfalisticamente come il ''piano della rivoluzione'', un documento che, evidentemente, sta confermando tutte le ragioni della nostra originaria critica: il Piano Regionale per la Salute, sono le vicende di questi giorni a confermarlo, non riesce a garantire il governo di strutture e finanze in un sistema che ormai e' totalmente saltato. Non e' un caso, cioe', che l'assessore Luzzo sia riuscito a mettere in campo un unico tentativo di risposta alla crisi: la nomina di nuovi commissari ad acta per il varo dei piano attuativi del 2004, beffardo epilogo di quella che Luzzo aveva salutato come la ''stagione della normalita'''. I calabresi soffrono; gli operatori delle strutture pubbliche protestano; negli ospedali i primari in esubero ormai non si contano; la Giunta regionale di fatto ''congela'' i manager di fresca nomina; la Regione non riesce a onorare gli impegni finanziari assunti con le Asl e tiene bloccati i fondi dell'ex articolo 20, gia' da tempo destinati all'urgente ristrutturazione dei presidi ospedalieri; la Commissione d'inchiesta sulla sanita' deliberata dal consiglio Regionale non viene attivata. E' a tutti noto che il criterio utilizzato dal Centrodestra per la nomina degli ultimi Direttori generali e' stato ispirato esclusivamente dall'esigenza di garantire per tutte le forze politiche postazioni di potere. La lottizzazione e' stata cosi' l'esito di una direzione politica che, si ricordera', aveva iniziato a produrre i suoi nefasti risultati a partire dall'introduzione della strana prassi della nomina di manager ''estranei'' alla regione. Oggi e' sotto gli occhi di tutti l'effetto straordinariamente fallimentare di questo ''doppio passo'' verso il baratro che, va detto a chiare lettere, non puo' essere dovuto ai mali storici della sanita' calabrese, bensi' ad una cattivo e incerto governo del sistema. Non e' un caso che le cifre dell'emigrazione sanitaria sono aumentate vertiginosamente in questi anni e, per tentare di arrestare le spesa farmaceutica incontrollata, a nulla sono serviti la tasse e i ticket imposti ai cittadini. Contro la politica regionale stanno protestando anche i farmacisti e gli operatori delle strutture private. Due degli anelli della ''catena sanitaria'', peraltro rappresentati da categorie che hanno in larga parte sostenuto il Centrodestra, esprimono il loro antagonismo minacciando l'erogazione diretta di farmaci e servizi, che comporterebbe un ulteriore costo salato per i cittadini. Questo, oltre ad essere segno evidente che si e' ormai dissolta una parte rilevante del blocco sociale che sosteneva il governo calabrese, dimostra che questa Giunta regionale conferma di essere estranea rispetto ai problemi della Calabria''.

Adamo e Gargano (DS) chiedono alla Giunta di affrontare la crisi della As di Palmi

23/07 “La Giunta Regionale si assuma le sue responsabilita' e disponga immediatamente tutto quanto e' necessario per affrontare la crisi profonda in cui versa l' As di Palmi, a cominciare dalla corresponsione delle spettanze arretrate e maturate al personale dipendente''. A sostenerlo, in una dichiarazione congiunta, sono il segretario regionale dei Ds, Nicola Adamo, ed il responsabile regionale sanita' dello stesso partito, Nicola Gargano. ''In una sanita' regionale profondamente segnata dalla incapacita' e dalla spregiudicatezza del centrodestra - hanno sostenuto i due esponenti diessini - l' As 10 spicca per il degrado profondo in cui e' stata cacciata da gestioni disinvolte e mirate a foraggiare interessi coperti da personaggi e gruppi la cui appartenenza, politica e non, e' ben nota''. ''La Commissione di indagine sulle As proposta dal centrosinistra e votata dal Consiglio regionale - hanno proseguito Adamo e Gargano - si insedi subito ed inizi la propria attivita' partendo proprio dall' Azienda sanitaria 10. Non e' piu' rinviabile l' intervento attivo di tutti quegli organi ed istituzioni che devono chiarire molti aspetti inerenti la direzione e gestione di uffici vitali come quelli finanziari e di ragioneria e quelli che sovrintendono a forniture di beni e servizi, fatturazioni, decreti ingiuntivi, pagamenti. Un' Azienda, quella di Palmi, che negli ultimi due anni ha erogato poco o nulla alle cooperative che provvedono all' assistenza psichiatrica, i cui dipendenti non percepiscono lo stipendio da oltre un anno e mezzo (ottobre 2002), che e' in arretrato cronico nei confronti dei medici di medicina generale e ha accumulato arretrati e contenziosi pesantissimi nei confronti di farmacie e strutture ambulatoriali convenzionate e che, oggi, non e' piu' in grado di pagare gli stipendi al proprio personale''. ''Occorre uscire - hanno sostenuto Adamo e Gargano - dall'emergenza facendo chiarezza, eliminando favoritismi e fonti di spreco. Un' Azienda dove consulenze di comodo, esternalizzazione di servizi (un approfondimento particolare richiederebbe la vicenda del servizio ambulanze), adozione di protocolli d' intesa hanno, negli ultimi anni, appesantito il bilancio e duplicato prestazioni inutili. Un' Azienda senza una strategia nei confronti del personale, privata delle tecnologie piu' elementari, che ha sei ospedali e nemmeno una risonanza magnetica, dove la carenza perfino di farmaci ospedalieri e materiali di consumo elementari comporta disagi enormi ai cittadini. Un' Azienda, insomma, con piu' di un piede nel baratro, in un territorio che non ha piu' nessuna certezza di accesso al servizio sanitario, per quanto precario. Vedremo, in queste condizioni, se qualcuno, a partire dall' Assessore alla Sanita', sapra' assumersi le proprie responsabilita'''. ''La Giunta Regionale, infatti - hanno aggiunto gli esponenti dei Ds - non potra' cavarsela sciorinando cifre ed avanzando proposte futuribili ed incerte: ha il dovere di agire subito, anche in considerazione del fatto che egli ha la responsabilita' della nomina del DG Minicuci, avalla l' assetto dirigenziale, gli attuali direttori sanitario e amministrativo, ha nominato il commissario ad acta. Vedremo che Piani attuativi, che bilanci preventivi, che piani preliminari sapra' approvare la Giunta regionale. Valuteremo e valuteranno operatori e cittadini scelte, criteri, volonta'''. ''Occorre evitare, in un estremo sussulto di coraggio - hanno concluso Adamo e Gargano - che l' intera sanita' calabrese si collassi. I Ds, in Calabria e nella Piana, forti della loro capacita' propositiva, continuano la loro mobilitazione in difesa del diritto alla salute dei cittadini e per costruire un servizio sanitario moderno ed efficiente, nel quale chi opera torni a sentirsi orgoglioso di farlo”.

Fedele: "Rimane sempre in primo piano la questione sanità in Consiglio regionale"

21/07 Rimane sempre in primo piano la questione sanità in Consiglio regionale, anche dopo la seduta consiliare dell’altro ieri, lunedì 19, interamente dedicata all’argomento. Lo confermano alcune dichiarazioni odierne del presidente Fedele.
“Quello di lunedì è stato un dibattito importante - sottolinea il presidente del Consiglio - con un’Aula che si è impegnata fino a notte inoltrata in un confronto stringente con l’assessore Gianfranco Luzzo che nel suo intervento ha fornito all’Assemblea risposte assai puntuali. Così si è sviluppato un dibattito - aggiunge il presidente Fedele - che ha confermato la grande attenzione che tutto il Consiglio regionale dedica agli aspetti economici ed alle ricadute sociali di un servizio al quale sono legate le prospettive di qualità della vita di tutti i cittadini calabresi”.
Gli sviluppi della discussione avviata in Aula hanno avuto seguito oggi nella sede del Consiglio con un incontro dell’assessore Luzzo col dottor Edoardo Macino presidente regionale dell’Anisap, l’associazione che rappresenta le strutture sanitarie diagnostiche private, un confronto dal quale l’assessore Luzzo ricava “un giudizio positivo, vista la massima apertura - afferma - e con concrete indicazioni per una positiva soluzione della problematica”. Apprezzando le positive novità, Fedele ha rimarcato le peculiarità che assume in provincia di Reggio Calabria la questione relativa al rapporto della sanità regionale con le strutture private accreditate. “Tali strutture - ha affermato il presidente - rappresentano un’indubbia risorsa di professionalità che si traduce in servizi che, insieme a quelli forniti dalle strutture pubbliche, sono indispensabili per poter assicurare risposte in termini di servizi ai cittadini”. Il presidente del Consiglio, in quest’ottica rivolge un appello alle strutture sanitarie che agiscono in regime di convenzione “a voler soprassedere rispetto all’annunciato passaggio all’assistenza indiretta”. “Credo - conclude Fedele - che ci siano tutti i presupposti per evitare disagi alle popolazioni e mi affido ai titolari delle strutture sanitarie accreditate, certo di poter contare sul loro senso di responsabilità e sullo spirito di servizio”.

Nucera (Udc) "Il rinvio della protesta della Anisap dimostra responsabilità"

21/07 Il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Giovanni Nucera, rende nota la dichiarazione che si riporta integralmente. “Il senso di responsabilità dimostrato dall’Anisap nell’annunciare un rinvio della sospensione diretta delle prestazioni sanitarie ai cittadini dimostra, ancora una volta, quanto tali strutture sono indispensabili per una regolare erogazione di prestazioni che le strutture pubbliche, con molta difficoltà, potrebbero garantire. La mediazione svolta con l’Anisap dall’assessore Luzzo ha portato buoni e utili risultati e il riconoscimento di prestazioni professionali che meritano un più attento e regolato riconoscimento.
Le leggi regionali già in vigore e gli atti deliberativi della Giunta sono un punto di riferimento importanti ma altrettanto importante dovrà essere il controllo che le strutture dell’assessorato regionale dovranno effettuare sulle Asl per il pieno rispetto di quelle leggi perché in Calabria ci sia veramente una sola legge e una sola azione programmatica di sanità e non come avviene anche oggi quindici isole protette con quindici governatori.
Pubblico e strutture private convenzionate, assieme, dovranno misurarsi nei prossimi giorni con l’approvazione dei piani attuativi regionali e quello sarà il momento di svolta reale, una verifica delle capacità di capire e interpretare bene il Piano sanitario regionale. Seguiremo la vicenda con la stessa attenzione e senso di responsabilità con cui fino ad oggi l’abbiamo seguita, certi che le soluzioni saranno quelle auspicate dal popolo calabrese”.

Fava (Udeur) “Disastro illimitato la malasanità calabrese”

19/07 “L' andamento verboso e inconcludente del Consiglio mette ancora piu' in luce il disastro illimitato della malasanita' calabrese. Impossibile conoscerne addirittura le catastrofiche dimensioni, la portata del disavanzo e dei debiti macroscopici, dei criteri di nomina e di lottizzazione''. A sostenerlo e' stato il consigliere regionale Nuccio Fava. ''Peggio - ha aggiunto Fava - della gestione di un condominio malridotto quando l' amministratore se non disonesto e' comunque incompetente e maldestro. Si puo' constatare solo lo spreco senza fine di risorse pubbliche, nomine e commissariamenti clientelari, realizzati con logiche di spartizione partitocratrica e di potere personale. L' irresponsabilita' politica e' a livelli indescrivibili e l' irrilevanza del Consiglio e' plasticamente contrassegnata dall' assenza del Presidente della Giunta. Chiaravalloti non ha ritenuto di ascoltare e riferire su una situazione tanto drammatica, che tocca direttamente la salute dei calabresi, specie piu' deboli e bisognosi''. ''Purtroppo - ha concluso Fava - l' unica soluzione sarebbe il commissariamento dell' intera regione. Ma nemmeno questo paradosso sarebbe realizzabile perche' la maggioranza, divisa e contrapposta in tutto, si chiude alla fine in silenziosa testuggine e copre irresponsabilmente tanto spreco e tanta vergogna. Il Consiglio attuale e' purtroppo impotente a mutare questo stato di cose. Lo potranno fare, si spera il prima possibile, solo i cittadini elettori, se lo vorranno, con scelte diverse e un voto consapevole''.

Bova (DS) "Il Piano sanitario regionale è insufficiente"

19/07 In relazione al dibattito in corso in Consiglio regionale sui temi della Sanità, il vicepresidente del Consiglio, Giuseppe Bova(Ds), ha rilasciato la seguente dichiarazione che si invia nella sua stesura integrale: “Avevamo detto che il Piano sanitario regionale avrebbe fatto male alla salute dei calabresi. Non immaginavamo, però, di avere in così breve tempo conferme tanto eclatanti. Il servizio, tranne lodevoli eccezioni, rimane del tutto insufficiente, ma il sistema scoppia. All’Asl n.10 di Palmi, non si pagano gli stipendi; dal 22 luglio molte strutture private convenzionate passeranno all’assistenza indiretta, cioè i cittadini dovranno pagare di tasca propria le analisi e gli accertamenti diagnostici. La Giunta regionale conferma la propria evidente incapacità di governo nominando i commissari ad acta per il lavoro che dovevano fare i direttori generali voluti da Chiaravalloti, da Luzzo e dal centrodestra. Non c’è che dire! Abbiamo chiesto, come centrosinistra, un Consiglio straordinario per trovare soluzioni immediate, efficaci, capaci di salvaguardare contemporaneamente i diritti dei cittadini e quelli degli operatori della Sanità. Fino ad ora, a dibattito in corso, risposte zero! Tra qualche giorno ci sarà il confronto Stato-Regioni sul Patto di stabilità, la Regione Calabria, si presenta così, sperando, di superare l’esame negando l’evidenza dei debiti e dei disservizi. La legislatura è ormai finita, e il centrodestra calabrese, anche sulla Sanità, presenta un bilancio fallimentare. Hanno commissariato tutto! L’unico “commissariamento” che non hanno effettuato riguarda loro stessi. Invece sarebbe l’unica decisione responsabile e salutare, togliendo ai calabresi il peso ed il costo di una avventura già oggi più che insopportabile”.

Leone (FI) "Dibattito sulla sanità solo critiche senza proposte"

19/07 “Il dibattito sulla sanità voluto dal centrosinistra in aula ha seguito i canoni del confronto a cui siamo abituati ad assistere a livello nazionale: critiche generalizzate e nessuna proposta concreta”. Gianfranco Leone, capogruppo di Forza Italia, stigmatizza così la discussione della seduta odierna del Consiglio regionale. “Il dato vero - afferma l’esponente politico del partito azzurro - è invece quello che attiene a questa maggioranza: il piano sanitario approvato, e non accadeva dal 1996; il patto di stabilità rispettato; il controllo sui bilanci che ha determinato l’adozione di misure preventive con la nomina di alcuni commissari solo tre mesi dopo l’entrata in vigore del Piano sanitario.”. “L’azione di questa maggioranza - rivendica Leone - è, insomma, in linea con una sanità che deve diventare sempre più un servizio con una decisa inversione di tendenza rispetto a quel ‘turismo medico’ ereditato dal centrosinistra con un costo di circa 250 milioni di euro all’anno”.

Pirillo (Margherita): “Sanità: la Regione prosciuga le risorse e affama le strutture private”

18/07 Lo stato in cui versa la sanità calabrese è al limite del collasso. L'assessorato alla sanità e la Regione stanno affamando le strutture private, prosciugando le risorse a disposizione e non predisponendo una adeguata risposta alle esigenze dei cittadini - utenti. La politica sanitaria attuata dall'assessore Luzzo e dall'esecutivo calabrese ha disatteso quanto inizialmente preannunciato. Gli interventi tesi al rilancio del settore non ci sono stati. Dopo il balletto dei commissariamenti si è passati alla spartizione politica delle poltrone in seno alle Aziende Sanitarie e Ospedaliere, senza tenere in considerazione il giusto ed innegabile diritto alla salute dei cittadini. Ora l'assessore Luzzo, dopo appena tre mesi, si accorge degli errori commessi: dalla stesura del Piano della salute pieno di inesattezze (dettato da una razionalizzazione non corrispondente alle esigenze dei territori), alla inadeguatezza delle scelte operate per le nomine dei direttori generali, sino ad arrivare ai tagli che stanno soffocando le strutture private. A tutt'oggi le Case di Cura hanno ricevuto il 70 per cento degli importi dei mesi di gennaio e febbraio, con il 2001 e 2002 ancora da saldare, mentre nulla si prospetta all'orizzonte per gli istituti accreditati di diagnostica e per i laboratori di analisi privati, pronti ad attuare la loro protesta con il passaggio all'assistenza diretta, a totale carico degli utenti. A questi ultimi le Asl e le Aziende Ospedaliere hanno deciso di ridurre del 40 per cento (rispetto al 2003), le somme da destinare al servizio specialistico. In tale contesto esiste il serio pericolo di un aumento della spesa sanitaria: un sistema che ormai sta diventando incontrollabile. La politica regionale non riesce a garantire nemmeno l'assistenza sanitaria di base, figuriamoci se può indirizzare fondi alle strutture private che hanno sempre sopperito alle mancanze dell'assistenza pubblica.
La tanto conclamata sanità di qualità, che avrebbe dovuto caratterizzare la politica regionale, si è dimostrata un flop, perché sottoposta ad interessi di partito che hanno influito negativamente sull'intero settore. A risentire di tale tragica situazione e della gestione allegra, il cittadino, costretto ai viaggi della speranza per vedere soddisfatto il proprio diritto alla salute.

Mancuso (Margherita): “Tragicomico l’affiancamento dei tecnici ai manager ASL”

18/07 “E' tragicomico l'affiancamento creativo, versione calabrese, applicato per alcuni manager di Asl che, appena nominati, alla vigilia delle ultime elezioni provinciali ed europee sono gia' ''sotto scopa'' e pronti a fare le valigie''. E' quanto sostiene in una nota il coordinatore provinciale della Margherita di Catanzaro, Pasquale Mancuso, cirCa la decisione della giunta su alcune Asl. ''Questa volta chi verra' - ha aggiunto - a ''raccontare'' che si tratta di provvedimenti necessari, giusti, legittimi e che la Giunta regionale vigila attenta e scrupolosa? Possibile che in meno di quattro mesi sia stato gia' certificato il fallimento nella gestione delle Asl interessate al provvedimento della Giunta regionale? Non era stata promessa la definitiva stabilita' dei manager dei quali era stata ampiamente garantita la grande professionalita' ed efficienza - e che il Piano sanitario regionale ormai consentiva la ''messa a regime'' dell' intero comparto''. ''Perche' alloa - ha proseguito - i Piani attuativi ed i bilanci forniti dai manager non hanno rispettato le ndicazioni della Giunta regionale? C'e' qualcuno nella Giunta regionale - o meglio - c'e' qualche Partito di maggioranza in grado si ''smarcarsi'' da questo insopportabile ''valzer'' che dura da inizio Legislatura e che ci regala ciclicamente penosi ''teatrini'' a danno dell'intera collettivita' sistematicamente tradita nelle sue attese di buon governo e di un decente, minimale livello accettabile di fruibilita' dei servizi sanitari? Ed allora se e' vero che la politica non puo' essere servizio al cittadino se infarcita ''di slogan e talk show'' si abbia, anche in Calabria, il coraggio di denunciare il degrado ampio, generalizzato e diffuso senza ritorno che questa Giunta regionale continua ad offrire ormai quotidianamente e di dire come ed in che termini riaffermare la necessita' che ''la politica recuperi il suo primato''. ''Noi siamo in attesa - ha concluso - come tutti i calabresi da quattro anni ed ormai disperiamo che se ne veda anche un minimo barlume; per questo, ma non solo, ci apprestiamo a sbaraccare una compagnia triste che regala uno spettacolo neppure decoroso ed utile per la sua stessa sopravvivenza quotidiana”.

La Regione non approva i bilanci delle ASL di Paola, Castrovillari, Catanzaro, Reggio Calabria, Locri e Palmi. Nessuna revoca ai direttori.

17/07 Per il momento non saranno revocati i direttori generali di quelle aziende sanitaria calabresi che non hanno predisposto i piani operativi aziendali cosi' come prevede il nuovo piano sanitario. Lo ha deciso, questa sera, la giunta regionale della Calabria che ha invece stabilito di intervenire comunque nel contro delle aziende sanitario con la nomina di commissari ad acta per l'approvazione dei piani operativi in alcune aziende sanitarie della Calabria. Un provvedimento adottato dall'esecutivo regionale, dopo la relazione dell'assessore regionale alla sanita' Gianfranco Luzzo sulla situazione delle Asl a conclusione di diverse riunioni con i vari direttori nel corso delle quali sono state impartite le direttive per contenere la spesa nell'ambito dei piani annuali. La Giunta ha quindi esaminato i piani di attivita' delle Asl, i bilanci economici preventivi, i piani preventivi annuali per le prestazioni, le previsioni riguardanti le prestazioni di ricovero e ambulatoriali. La Giunta, sulla base delle risultanze e da quanto riferito dall'assessore Luzzo, ha deciso di non procedere all'approvazione della documentazione relativa alle Asl di Paola, Castrovillari, Catanzaro, Reggio Calabria, Locri e Palmi, nominando i commissari ad Acta. Sono dei funzionari dell'assessorato alla sanita': Mario Martina per Paola e Castrovillari, Giacomino Brancati per l'As di Catanzaro, Giuseppe Biamonte per Reggio Calabria e, per Locri e Palmi, Domenico Fratto. La Giunta, inoltre, ha deliberato l'avvio del contradditorio e delle procedure di cui all'articolo 14 comma cinque della legge regionale numero 11 del 2004, cioe' la norma che prevede la revoca degli incarichi. Dalle verifiche che i commissari dovranno compiere nelle aziende interessate, sono quindi escluse Lamezia Terme, Crotone, Vibo, Cosenza Rossano e l'azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio di Catanzaro. Nelle altre i commissari dovranno in sostanza valutare le ragioni per cui i manager non hanno provveduto agli adempimenti previsti nel nuovo piano sanitario in termini di programmazione e gestione. Se dalla verifica dovessero emergere comportamenti difformi dalle previsioni del piano, la Giunta potrebbe decidere la revoca degli incarichi ai manager.

Chiaravalloti: "Non commissari ma solo supporto tecnico alle ASL bocciate"

17/07 ''Nessun commissariamento ma un 'supporto tecnico' per raggiungere nelle diverse aziende sanitarie gli obiettivi prefissati dalla giunta regionale''. E' quanto ha fatto sapere il presidente della giunta regionale, Giuseppe Chiaravalloti, in una nota del portavoce, circa la decisione della giunta di non approvare i bilanci preventivi di alcune asl e di nominare i commissari ad acta.

Donnici (IDV) "Sulla sanità Chiaravalloti naviga a vista"

16/07 "Abbiamo, da tempo, lanciato l'allarme sulla sanita', ammonendo del rischio di bancarotta dell'intero bilancio regionale. La giunta Chiaravalloti, priva di una visione strategica, ha preferito navigare a vista, facendo, periodicamente, ruotare i vertici aziendali, non solo non risolvendo i problemi, ma finendo addirittura per favorire le logiche clientelari, lottizzatrici ed affaristiche, che hanno trasformato la sanita' calabrese in un grande, costosissimo, carrozzone''. E' questa la dichiarazione del responsabile nazionale degli Enti locali dell'IDV, Beniamino Donnici, che da un lato polemizza con un l'assessore Luzzo ''che continua a gettare fumo negli occhi, movendosi come un vaso di coccio tra tanti vasi di ferro'' e dall'altro si chiede ''quanto influisca nella mancata soluzione dei problemi della sanita' il conflitto d'interesse nel quale verserebbero consiglieri regionali di tutti gli schieramenti''. Secondo Donnici, la ricetta sarebbe semplice: ''Occorre tornare al merito, alle competenze, alla professionalita', alle verifiche di qualita' e di efficienza tanto nel pubblico, quanto nel privato. Prima che sia troppo tardi, bisogna tagliare le strutture inutili ed avviare seriamente la loro riconversione, perche' la strada della razionalizzazione delle risorse disponibili e' la sola percorribile, scommettendo finalmente sulla medicina di territorio e di comunita', diminuendo i costi dell'ospedalizzazione''. ''Proprio nei momenti di crisi - prosegue il leader regionale IDV - bisogna saper investire sull'innovazione, la ricerca e il cambiamento. Ecco perche' non comprendiamo la posizione neoconservatrice di settori della sinistra (vedi il diessino Pacenza), che puntano al blocco generalizzato delle nuove attivita', di fatto difendendo l'esistente e consolidando rendite di posizione. Prendiamo il caso della psichiatria. Quando si passera' - si chiede Donnici - dai manicomi alla riabilitazione, incentivando le strutture alternative al ricovero e i progetti pilota?''. ''Chiediamo - conclude - un salto di qualita' e di livello al centrosinistra, in vista delle elezioni regionali ormai dietro l'angolo. Bisogna aprire subito il cantiere programmatico e non c'e' banco di prova migliore delle politiche della salute per definire un progetto e un percorso condivisi''.

Commodari (Prc): "Fallimentare la politica sanitaria regionale"

15/07 "La richiesta di azzeramento dei vertici delle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere, avanzata dall'Assessore regionale alla Sanita' con la motivazione della sistematica violazione della legge e dell'inadeguatezza dei Direttori Generali, molti dei quali gia' Commissari, ci parla del fallimento della politica sanitaria perseguita dalla Giunta regionale di centrodestra''. E' quanto sostiene in una nota il componente del comitato politico nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, Pino Commodari, circa la situazione della sanita' in Calabria. ''Nel rammentare - ha aggiunto - che sia il piano regionale per la salute, che la nomina dei Direttori Generali delle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere, sono scelte compiute da questa Giunta Regionale e dalla sua maggioranza, dovrebbe essere del tutto normale che nel momento in cui si riconosce il proprio fallimento, perche' di questo si tratta nel momento in cui si propone con forza l'azzeramento dei vertici delle Aziende sanitarie ed Ospedaliere, il passo successivo dovrebbe essere quello delle dimissioni. Se a tutto cio' aggiungiamo l'indebitamento del settore, che continua ad aumentare e che portera' quanto prima l'intero sistema al collasso, come affermiamo oramai da tempo, non c'e' nessun margine di discussione rispetto alla necessita' immediata per la Calabria della vostra cacciata dal governo regionale''. ''La fine del sistema sanitario pubblico - ha proseguito Commodari - penalizzera' i soggetti piu' deboli della societa' calabrese, in maniera particolare gli anziani, perche' lor signori i soldi per pagarsi le cure presso qualche clinica privata di grido li hanno. Il Consiglio regionale della Calabria su richiesta delle opposizioni si riunira' lunedi' prossimo in seduta urgente per discutere della drammatica situazione in cui versa la sanita' calabrese''. ''Ritengo - ha concluso - che in quella sede e' necessario che tutte le opposizioni chiedano le dimissioni della Giunta regionale ed il ricorso anticipato al voto e contemporaneamente propongano una politica alternativa per la sanita' che rivendichi il ruolo primario del pubblico, un controllo vero sulla spesa che impedisca sprechi ed illeciti arricchimenti per amici e compari ed un sistema sanitario territoriale vero''.

La Napoli (AN) critica la regione per le nomine alle ASL: “Servono manager validi e non spartizioni politiche”

15/07 Angela Napoli, deputato di An e vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia, critica la Giunta regionale per la gestione del settore della sanita', sottolineando la ''necessita' di nominare direttori generali professionalmente e qualitativamente validi''. ''La situazione della Sanita' in Calabria - sostiene Angela Napoli - e' sempre stata drammatica. Gli assessori alla Sanita', compreso l'attuale, Gianfranco Luzzo, non hanno mai saputo produrre una politica d'intervento utile a garantire il diritto alla salute dei cittadini calabresi. I numerosi appelli sul problema sanita', da me indirizzati agli Assessori regionali del settore sono rimasti sempre disattesi e considerati solo polemici ed inutili. Le varie Giunte regionali, compresa quella attuale, hanno sempre inteso decretare le nomine di Commissari o Direttori generali delle varie Asl adottando il criterio della spartizione politica piuttosto che quello della professionalita' congiunta con la qualita'. Quando, anche in occasione delle ultime nomine, ho denunziato i compromessi 'politici' ed 'ambientali' celati dietro quelle scelte, il Presidente della Giunta calabrese ha dichiarato: 'daremo la dimostrazione che la Napoli si e' sbagliata'. Oggi che le inadempienze di buona parte dei nuovi Direttori generali portano l' Assessore regionale alla Sanita' a chiedere l' azzeramento dei vertici delle Asl calabresi, c'e' la dimostrazione della veridicita' delle mie dichiarazioni. Aggiungo, altresi', che molte delle ultime nomine, piuttosto che portare al risanamento della sanita', si sono rivelate procaciattrici di consensi elettorali nelle ultime elezioni calabresi''. ''Credo, quindi - concluide Angela Napoli - che sia giunto il momento di fare chiarezza e, soprattutto, di trovare uno scatto di orgoglio nell' individuare Direttori che, professionalmente e qualitativamente validi, mirino alla gestione della sanita' calabrese in modo trasparente e nell'esclusivo interesse della salute del cittadino”.

L’ass. Mirigliani puntualizza sul costituendo polo oncologico

14/07 “Doveroso riserbo, anche connesso con alcune puntualizzazioni richieste in sede di deliberato della Giunta e non ancora sottoposte all'adesione dell'altra parte interessata, ci avevano fatto assumere impegno a non anticipare notizie relativamente all'approvazione della costituzione del polo oncologico intervenuta nella seduta di ieri''. E' quanto sostiene in una nota l'assessore regionale all'urbanistica, Raffaele Mirigliani. ''Poiche', pero', a quanto pare in Italia - ha aggiunto - i segreti continuano ad essere quelli di Pulcinella, essendo stato io, come e' ben noto, l'animatore della ripresa e conclusioni delle trattative per la realizzazione -e realizzazione immediata, di efficienza e di valore - di quella che va considerata una delle piu' importanti iniziative della Regione, con la realizzazione del piu' importante Centro di ricerca scientifica, oltre che di cura, del meridione, ritengo opportuno, per evitare il tentativo di scalfire l'imponente risultato, con eventuali insinuazioni di flessioni o sudditanza nei confronti dell'Universita', esprimere delle precisazioni''. ''Non sta a me - sostiene l'assessore regionale Mirigliani - confermare o smentire alcune espressioni colorite diffuse da un quotidiano locale. Posso invece, senza tema di smentita, risultando il tutto dagli atti, affermare che lo statuto della costituenda fondazione e' perfettamente equilibrato, senza ipotesi di predominio di alcune delle parti contraenti, che invece vengono contemplate in leale collaborazione e cooperazione, secondo gli apporti connaturali, come e' giusto che sia, tra istituzioni dirette a soddisfare interessi pubblici comuni e non privati o peggio personali. Del resto, e' semplicemente un logoro retaggio del passato - frutto di distorsioni ormai superate - che i rapporti tra le istituzioni locali e le istituzioni universitarie debbano essere ''vissuti'' in competizione o peggio in contenzioso: gli enti ed in prima linea l'ente regionale ben conoscono la funzione e l'importanza dell'apporto universitario sul territorio; le universita' non possono non riconoscere, che pur nella loro autonomia, devono inserirsi nel territorio ed operare in sintonia formale e sostanziale con le istituzioni pubbliche e gli altri enti esponenziali della realta' socio-economiche''. ''Specificatamente - ha proseguito - per quanto concerne il comparto della sanita', e' fuorviante ed anzi assurdo ipotizzare una deleteria concorrenza tra presidi universitari e aziende sanitarie locali, sussistendo invece una relazione di complementarieta' e specificita', senza confusioni di ruolo. Eventuali tentativi di prevaricazioni si superano non con demonizzazioni o con le autarchie, ma intervenendo opportunamente nelle circostanze e nelle sedi debite per realizzare equilibri e leali collaborazioni''. ''Cio' vale - ha concluso - anche per quanto riguarda la sistemazione dell'edilizia ospedaliera relativa al nostro capoluogo, in ordine alla quale ritengo, a titolo personale, pur nell'apprezzamento delle iniziative di verifica in corso, che mai e poi mai la citta' potra' essere privata nelle sue ''storiche'' strutture cittadine e delle professionalita' relative, salvo la migliore conformazione delle strutture stesse, nell'ambito dei piu' vasti e confacenti programmi futuri''.

In Calabria il Consiglio nazionale dell'AIOP

08/07 Sara’ una nota localita’ del Tirreno cosentino ad ospitare la riunione di meta’ anno del consiglio nazionale dell’AIOP, l’organizzazione che associa le strutture sanitarie a gestione privata e che e’ guidata da Emmanuel Miraglia, presidente rieletto l’anno scorso all’unanimita’ per il secondo mandato triennale.
L’AIOP esprime sull’intero territorio nazionale una presenza di oltre 500 strutture che costituiscono nel loro insieme quella che viene chiamata l’ospedalita’ privata, ovvero l’altra gamba del servizio sanitario nazionale.
C’e’ ancora, soprattutto in periferia, chi si attarda a distinguere una sanita’ pubblica da una sanita’ privata incorrendo nell’equivoco che cio’ che va al privato viene tolto al pubblico fino a spingersi a teorizzare di togliere risorse all’ospedalita’ privata per dirottarle verso quella pubblica che annaspa fra mille difficolta’ per i costi impropri che deve sopportare e per i condizionamenti politici che deve subire. La legge,invece, mette su uno stesso piano di parita’ e dignita’ l’ospedalita’ pubblica e quella privata riconoscendo al cittadino la facolta’ di poter scegliere liberamente dove farsi curare, essendo le prestazioni gratuite sia nelle strutture pubbliche che in quelle private accreditate, per cui per il cittadino esiste un solo servizio sanitario nazionale.La differenza fra ospedalita’ pubblica e privata, semmai, va ricercata nei diversi livelli qualitativi delle prestazioni erogate e nell’indice di gradimento espresso dai cittadini che hanno avuto modo di sperimentare sia la struttura a gestione pubblica che quella a gestione privata . E’ noto per altro che l’ospedalita’ privata esprime punti di eccellenza, ad altissima specializzazione, che concorrono a determinare l’alto profilo professionale, scientifico e tecnologico del servizio sanitario nazionale rispetto agli altri paesi europei.
In Calabria l’AIOP nasce negli anni 70 per iniziativa di Enrico Scarnati, Franco Frontera, Renato Caminiti ed Ernesto Pucci diventando punto di riferimento dell’ospedalita’ privata regionale che si trovava ad operare in un contesto geografico e territoriale segnato da strade scomode e impervie con tempi di percorrenza lunghissimi. L’ autostrada e le superstrade ancora non c’erano e l’ospedalita’ privata associata all’AIOP garantiva la copertura del territorio la’ dove l’ospedalita’ pubblica restava lontana e disagevole. Oggi l’AIOP, presieduta dall’avv. Enzo Paolini, esprime in Calabria 36 strutture associate con punti di eccellenza a Catanzaro, a Crotone, a Belvedere, a Cosenza, a Reggio Calabria a Cinquefrondi, offrendo al cittadino calabrese prestazioni ad alto standard qualitativo. Nell’ospedalita’ privata calabrese lavorano circa 500 unita’ di personale medico e 3.200 di personale paramedico e ausiliario. In Calabria e’ l’ospedalita’ privata che assicura con cinque strutture neuropsichiatriche l’assistenza ai malati di mente, garantendo assistenza anche a flussi di pazienti provenienti da altre regioni. Nella riunione del consiglio nazionale dell’AIOP, che si terra’ venerdi’ mattina sotto la presidenza di Emmanuel Miraglia, verra’ fatto il punto della situazione alla luce degli indirizzi emanati sia dal governo centrale che dai governi regionali e recepiti dalle strutture sanitarie per pianificare la loro attivita’. L’occasione della riunione del consiglio nazionale in Calabria viene utilizzata dal presidente dell’AIOP Calabria, avv. Enzo Paolini, anche per promuovere le bellezze turistiche della costa tirrenica e far constatare il ruolo strategico che puo’ svolgere la Calabria nell’intercettare i flussi del turismo mediterraneo.

Presentato il progetto HOSPICE dal direttore dell'AS, Buoncrstiano

07/07 E' stato presentato stamani dal direttore generale dell' Azienda sanitaria di Cosenza, Franco Buoncristiano, il progetto dell' Hospice per malati terminali di cancro che sorgera' a Serra Spiga, nell' area del parco che oggi ospita il centro di neuroriabilitazione. La struttura, finanziata con un milione di euro, avra' dieci posti letto. ''Abbiamo dato vita - ha detto Buoncristiano - ad un' esperienza finora unica nel Mezzogiorno d' Italia che consentira' anche di liberare posti letto nelle strutture pubbliche e di assistere, all' esterno, con le cure palliative i pazienti ospitati nelle Rsa. Siamo lieti - ha aggiunto il direttore generale - di illustrare ufficialmente un' iniziativa che e' gia' operativa, giacche' abbiamo ricevuto una prima parte del finanziamento per lo studio di fattibilita' e che sorgera' entro breve tempo".

Blitz della commissione parlamentare sulla sanità a Villa Verde: trovati farmaci scaduti e carenze igieniche

01/07 Farmaci scaduti; carenze igienico sanitarie della struttura; assoluta insufficienza ed
inadeguatezza del personale rispetto al numero dei ricoverati (due infermieri per 92 ricoverati); infissi chiusi a chiave e presenza di inferriate e lucchetti tra un piano e l' altro dell' edificio a cinque piani. Sono alcune delle situazioni ''critiche'' rilevate dai componenti della Commissione d' inchiesta sul servizio sanitario nazionale del Senato che hanno compiuto un 'blitz' all' interno della casa di cura privata per la riabilitazione neurologica ''Villa Verde''. I componenti dell' organismo parlamentare d' indagine, da ieri in Calabria, hanno deciso di fare visita alla struttura alla periferia di Cosenza che inizialmente non era inserita nel programma di sopralluoghi. La situazione di difficoltà verificata direttamente dai commissari - oltre al presidente Francesco Carella, dei Verdi, erano presenti il vicepresidente Sebastiano Santarello (Udc), Laura Bianconi e Liborio Ognibene (Forza Italia), Rossana Boldi (Lega Nord) e Aleandro Longhi (Ds) - ha spinto il nucleo Nas che segue l' organismo ad attivarsi immediatamente anche con il coinvolgimento delle strutture territoriali dell' Arma. ''Ci siamo imbattuti, dopo aver deciso di compiere questa visita extraprogramma, - ha detto Carella - in una situazione davvero molto singolare. Abbiamo avuto l' impressione, infatti, di trovarci a tutti gli effetti in un ex manicomio. Oltre alle gravi carenze igienico-sanitarie riscontrate, alla presenza di inferriate e finestre chiuse a chiave pericolosissime in caso di incendio - ha proseguito Carella - abbiamo avuto modo di constatare la presenza di soli due infermieri a fronte di 92 ricoverati, con l' eventualita' molto probabile, se non certa, che di notte ne rimanga in servizio solo uno. La visita alla farmacia interna ci ha dato poi la possibilita' di verificare la presenza di farmaci scaduti''. ''Adesso - ha proseguito Carella - attendiamo il rapporto dei Nas per poi prendere delle decisioni. Abbiamo anche avuto modo di parlare con i responsabili della struttura che, in verita', non sono apparsi sorpresi della nostra visita''. La commissione parlamentare, nella giornata di ieri, era stata in visita negli ospedali di Vibo Valentia e di Catanzaro.

Ad Amantea convegno sul trapianto di fegato

30/06 In Calabria e' stata rilevata "una elevata predominanza della patologia epatica con aggravamento della malattia verso la cirrosi e il carcinoma epatico, la cui gravita' e' notevole e comporta il ricorso alla migrazione sanitaria che registra un costante incremento verso le strutture pubbliche del centro-nord con il conseguente alto costo sociale e il gravame notevole sul bilancio regionale". E' quanto ha sostenuto, citando uno studio epidemiologico contenuto nel Piano sanitario regionale, il dott. Enzo Morelli, illustrando il secondo corso di aggiornamento che ha per tema "Il trapianto di fegato in Calabria". Il corso, valido ai fini Ecm, si svolgera' ad Amantea, e' stato organizzato dal Comune ed e' presieduto da Morelli, primario ortopedico neell' Azienda ospedaliera ''Pugliese Ciaccio'' di Catanzaro. ''Se tali malattie fossero curate in Calabria - ha detto ancora Morelli - notevoli sarebbero i vantaggi sia per i malati che per i familiari costretti, oggi, ad affrontare enormi sacrifici''. ''Nel corso delle due giornate - e' scritto in un comunicato - si parlera', ovviamente, delle donazioni d' organo, perche' e' chiaro che per realizzare il trapianto di fegato e' necessario reperire il donatore che abbia le richieste caratteristiche di compatibilita'. Spesso questi fegati isto-compatibili non si trovano al momento giusto e il malato, in attesa, rischia la vita. Relatori di chiara fama, esperti della materia provenienti da scuole altamente specializzate, medici della nostra regione, illustreranno le tecniche chirurgiche piu' avanzate, lo studio clinico del paziente nella preparazione al trapianto nonche' l' assistenza infermieristica nelle fasi pre e post operatorie''.

Paolini sulla spesa sanitaria. "E' auspicabile che la Corte dei Conti chiarisca l'importante contributo dell'ospedalità privata"

07/05 La Sezione calabrese di controllo della Corte dei Conti, nel presentare a Catanzaro la “Relazione sulle risultanze generali del rendiconto e sull’andamento delle politiche di spesa della Regione Calabria nell’anno 2002 “, si è occupata anche della spesa sanitaria regionale rilevando disfunzioni organizzative, incongruenze gestionali, asimmetrie contabili rispetto alla spesa programmata ed anche “una ambiguità di fondo del piano sanitario regionale circa i rapporti pubblico-privato nella gestione della sanità regionale, tenuto conto del numero complessivo delle case di cura accreditate e della quota di mercato assorbita da queste”. Il rapporto pubblico-privato nella gestione della sanità calabrese è un tema ricorrente che sovente viene manipolato in funzione di scelte ideologiche che nulla hanno a che fare con una corretta analisi dei fenomeni e della normativa che questi fenomeni deve regolare. Se si considera che rappresentanti delle istituzioni, politici e non solo, indulgono all’equivoco che le prestazioni sanitarie erogate dal “privato” sono a pagamento mentre quelle erogate dall’ospedalità “pubblica” sono gratuite, ci si rende ben conto della manipolazione che viene operata per limitare e confondere il cittadino nel suo diritto di scelta che la legge gli garantisce. In questo equivoco di fondo cade, inconsapevolmente, anche certa stampa quando accredita dichiarazioni secondo le quali le case di cura “private” sono accessibili a chi se le può permettere. Ben venga,dunque, la Corte dei Conti se ,con l’autorevolezza del suo compito d’istituto, ristabilisce verità e trasparenza nel rapporto pubblico-privato della spesa sanitaria regionale. Anche in occasione dell’approvazione del nuovo Piano Sanitario regionale si è sproloquiato, strumentalmente, su un presunto trattamento di favore che l’ospedalità privata avrebbe avuto rispetto all’ospedalità pubblica, in particolare per quanto riguarda il “taglio” dei posti letto.
Assessorato , AIOP ed esponenti del governo regionale hanno,in più occasioni, ribadito che l’ospedalità privata conserva la dotazione che aveva, senza alcun privilegio, che è pari al 32 per cento del numero complessivo dei posti letto. Al riguardo va però annotato che ,per quanto riguarda l’ospedalità privata, il numero dei posti letto, quale che sia, non influisce comunque sulla spesa sanitaria regionale, essendo noto che le case di cura vengono remunerate a prestazione e non in base ai posti letto, il cui costo di gestione rimane a totale carico dell’imprenditore privato. Un problema, dunque,che non esiste e che può servire soltanto per alimentare polemiche strumentali.
Quanto al rapporto pubblico-privato inerente il numero delle case di cura “accreditate” in Calabria e la loro incidenza sulla spesa sanitaria globale, i dati disponibili evidenziano che, a fronte di una incidenza dell’8 per cento sulla spesa sanitaria, le case di cura dell’ospedalità privata erogano prestazioni e servizi prossimi al 45 per cento del dato globale regionale. Vale a dire che in Calabria, su una spesa annuale che oggi supera i 5 mila miliardi di vecchie lire, l’ospedalità privata incide soltanto per qualcosa in più di 400 miliardi di vecchie lire. A fronte di questa asimmetria, che riflette l’imposizione alle case di cura di prestazioni e costi bassi, cioè fuori mercato, realizzati anche attraverso l’applicazione di abbattimenti tariffari, emerge il dato che i cittadini ,potendo scegliere dove farsi curare, propendono per la casa di cura “accreditata” e non per l’ospedale pubblico. In termini di analisi economica della spesa sanitaria regionale, dunque, l’ospedalità privata va a coprire una quota di domanda di prestazioni sanitarie che, evidentemente, l’ospedalità pubblica non è in grado di soddisfare e, là dove lo fosse, non presenta probabilmente standard qualitativi di assistenza concorrenziali con l’ospedalità privata. E’, quindi,auspicabile che la Corte dei Conti chiarisca in via definitiva, col supporto di dati inoppugnabili, l’importante contributo che l’ospedalità privata offre al servizio sanitario regionale soprattutto con le sue strutture di eccellenza, alcune delle quali note ed apprezzate in campo nazionale. Per non dire delle case di cura di tipologia neuro-psichiatrica che garantiscono ai malati di mente quell’assistenza e solidarietà umana che l’ospedalità pubblica non è in grado di offrire. Per il resto la relazione della Corte dei Conti rileva disfunzioni che sono ben note agli addetti ai lavori e che riguardano soprattutto l’apparato burocratico degli uffici regionali. “Procedere a vista, con i conseguenti ritardi, le carenze e le inefficienze conseguenti” è l’addebito che la Corte dei Conti fa alla politica sanitaria riferita al 2002 e che dovrebbe essere superato dal varo del nuovo Piano Sanitario e dalle novità da esso introdotte, a cominciare dal “tavolo di concertazione” AIOP / Regione istituito per dare unicità di indirizzo ai contratti di prestazione e per tenere sotto controllo i criteri di gestione dei budget concordati con le singole ASL. Quanto al paradosso,rilevato dalla Corte dei Conti, che la giunta regionale ha bocciato,nel 2003, “quasi” tutti bilanci delle ASL riferiti al 2002, dimostra, al di là dei ritardi e delle possibili inadempienze degli uffici regionali responsabili dei controlli, che il governo regionale non ha inteso dare copertura, né politica né finanziaria, alle allegre gestioni di commissari improvvisati che hanno portato fuori controllo la spesa sanitaria. Un ammonimento, senza dubbio, ai manager di nuova nomina che ci conforta.

Convegno sull’anemia mediterranea al Cinema Italia

07/05 E’ in corso di svolgimento, presso il Cinema Italia, a due giorni di discussione sull'anemia mediterranea e sulle nuove prospettive di terapia e di prevenzione. Il convegno è organizzato dall'azienda ospedaliera di Cosenza e dall'associazione per il bambino microcitemico. Come azienda ospedaliera- ha detto la dr.ssa Maria Grazia Bisconte, segretaria scientifica del corso- abbiamo da tempo un rapporto proficuo con le associazioni di volontariato impegnate nella ricerca di nuovi strumenti diagnostici per i bambini microcitemici

Iniziato il corso per l'uso dei farmaci antiblastici

06/05 E' iniziato, organizzato dall'Azienda Ospedaliera di Cosenza, il corso di formazione rivolto ad infermieri professionali ed Ota per l'utilizzo corretto dei farmaci antiblastici in oncologia. La sessione dei lavori è iniziata con le relazioni dei dottori Serafino Conforti e Virginia Liguori. I farmaci antiblastici sono quelli chemioterapici ad uso oncologico. Il loro trasporto deve essere assicurato e prudente. Sessanta gli operatori che partecipano al corso. Soddisfazione del direttore sanitario dott. Gianfranco Scarpelli che ha dichiarato "l'avvio di questo corso ci vede protagonisti nella formazione degli infermieri".

Venerdì 7 all'Executive tavola rotonda dell'ASIT sulla situazione dei trapianti

05/05 Inizierà alle ore 18, la tavola rotonda organizzata dall'ASIT , per venerdì 7 maggio, all'Hotel Executive, per fare il punto sulla situazione dei trapianti ad un anno dall'insediamento dei coordinatori provinciali. Sarà presente il dott. Alessandro Nanni Costa, coordinatore nazionale per il Sud del Centro Trapianti. Chiuderà i lavori, l'assessore regionale alla sanità, Gianfranco Luzzo.

 


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 Cosenza cantieri
Veduta notturna

  I Cantieri aperti: Una raccolta di fatti. I luoghi e le trasformazioni che questa Amministrazione ha fatto e sta facendo con il dettaglio e le immagini dei cambiamenti della città. Un segno evidente, per tutti coloro che ancora non sono venuti a trovarci, di come la nostra città sta cambiando.

 

 Consumatori
  L'osservatorio del consumeo: La Città dei ragazzi sta arrivando. Ecco il Laboratorio dei Ragazzi che la sta preparando.

 

 Cucina

 Un piatto tipico al giorno La cucina calabrese, povera di ingredienti e ricca di fantasia sposa la tradizione alimentare mediterarrnea e ne incarna gusti e sapori.

 Storia

 Icona Storia
 Storia di Cosenza Vengono offerte in queste pagine saggi della storia della Città libera di Cosenza e dei suoi casali. Queste pagine sono state realizzate grazie al contributo degli storici Luca Addante, Tobia Cornacchioli e Francesco Mannarino.

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