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Notizie di Politica dal 25/05 al 31/05

 

Cecchino Principe incontra Oliverio: "La democrazia non è sospesa"

31/05 Cordiale colloquio, questa mattina, tra il presidente del Consiglio Provinciale di Cosenza, Francesco Principe e il candidato del Centrosinistra alla Presidenza della Provincia on. Mario Oliverio. Principe, dopo aver rassicurato quest’ultimo sulle condizioni di salute di suo figlio Sandro, ha auspicato una forte ed immediata ripresa della campagna elettorale a Rende e in tutta la Provincia di Cosenza, per continuare ad incontrare gli elettori ed illustrare loro le ragioni di un voto convinto alla coalizione di Centrosinistra. “La democrazia non è sospesa, ha detto Francesco Principe ad Oliverio, e non c’è alcun grave motivo di ordine pubblico che possa turbare la campagna elettorale in atto. C’è, è vero, il nostro dolore per un evento grave e drammatico che ha commosso e turbato l’opinione pubblica calabrese e nazionale, ma ciò non può indurci ad abbandonare le postazioni di responsabilità a cui i cittadini ci hanno chiamati. Se Sandro stesse bene, ha concluso Principe, farebbe tutto quello che già era in programma: inaugurerebbe nuove opere e servizi, parteciperebbe ad incontri e dibattiti pubblici, svolgerebbe, insomma, in pieno il suo ruolo di amministratore responsabile e di politico sempre attento ai bisogni della gente. Noi dobbiamo fare quello che avrebbe fatto lui se vogliamo rendergli pienamente omaggio ed esprimergli la solidarietà più sincera e la vicinanza attiva di tutti”. Dal canto suo l’on. Mario Oliverio ha ribadito i sentimenti di sincera e profonda vicinanza a Sandro ed alla sua famiglia augurandosi una sua pronta e completa guarigione. Ha altresì espresso stima ed amicizia a Francesco Principe a cui lo legano antichi rapporti e comuni esperienze di amministratore regionale. “Francesco Principe, ha detto Oliverio, anche in questo momento di grande dolore, si pone come solido punto di riferimento per le forze democratiche, per la coalizione di centrosinistra e per la nostra Provincia e la Calabria. Le sue valutazioni politiche circa una ripresa della iniziativa e della mobilitazione elettorale da parte del Centrosinistra ci spronano a riprendere con vigore il nostro lavoro ed a rivolgere un appello a tutte le forze della coalizione ai candidati del Centrosinistra nei 36 collegi della provincia, nelle realtà locali a partire dalla città di Rende, all’arco ampio delle forze che ci sostengono, a lavorare per una larga affermazione del centrosinistra il 12 ed il 13 di giugno. Sono sconcertanti le dichiarazioni di quanti, ha concluso Oliverio, a partire dal Ministro Gasparri, in queste ore affacciano ipotesi che loro stessi sanno essere assolutamente impraticabili dal punto di vista giuridico, di sospensione della competizione elettorale amministrativa a Rende. Ciò la dice lunga sul clima di confusione che si tenta, anche in queste ore, di alimentare nel tentativo di pescare nel torbido. A Rende come nel resto dei comuni chiamati alle urne per eleggere i propri sindaci ed i consigli comunali si voterà il 12 ed il 13 giugno e nessun proclama o intendimento impedirà l’esercizio del voto. Lo sappiamo noi, ma lo sanno anche coloro i quali mettono in giro notizie prive di fondamento”.

La solidarietà di Alemanno e Pirilli

31/05 Il ministro delle Politiche agricole e forestali, Gianni Alemanno, e il vicepresidente della Giunta regionale, Umberto Pirilli esprimono solidarietà alla famiglia del sindaco di Rende, Sandro Principe. "L'attentato al sindaco di Rende, Sandro Principe, ha dell'incredibile - e' detto in una nota - e non puo' suscitare che lo sdegno più profondo ed una totale condanna. Esprimiamo, dopo il vile gesto, la vicinanza e la più piena solidarietà alla famiglia del Sindaco, vittima della follia di uno squilibrato che si spera non adombri alcuna matrice politica. All'on.Sandro Principe auguriamo la piena e pronta guarigione, ricordando che la politica e' discussione, confronto e mai violenza. Ed in questo il Sindaco di Rende si è sempre distinto, facendo della tolleranza e della civiltà' la pietra portante della sua azione politica".

Il nuovo Psi "Che Principe diventi il sindaco di tutti e di tutte le forze politiche"

31/05 In una nota del Nuovo Psi arriva la proposta politica a tutti i gruppi: "Il grave attentato che ha colpito il sindaco di Rende Sandro Principe ci ha suggerito innanzi tutto di imporci una pausa di riflessione di fronte ad un episodio che stravolge la campagna elettorale e che turba il confronto democratico fra le forze politiche. A due giorni dall'esecrabile episodio ci sembra opportuno fare alcune riflessioni ed esprimere una solidarietà al candidato a sindaco che vada al di là delle esternazioni: vogliamo proporre alle forze alleate della CdL ed alle liste che hanno proposto un loro candidato a sindaco di fare un passo indietro e di rinunciare alla opportunità di fare la battaglia sul proprio candidato a sindaco. Proponiamo come atto concreto di pacificazione che faccia cadere gli steccati fra le forze politiche che Sandro Principe così duramente colpito diventi il sindaco di tutti. Non condividiamo al contrario la decisione di chi ha già dichiarato di volersi ritirare dal confronto politico privando così gli elettori di Rende di esprimere una opzione; riteniamo al contrario di dover restare in campo perchè il Consiglio Comunale di Rende esprima rappresentanze quanto più articolate, nella speranza che la campagna elettorale si svolga in un clima sereno, che l'on.le Principe torni al più presto all'impegno diretto e che la città di Rende, come tradizione vuole, abbia organismi democratici e rappresentativi."

Il Presidente della commissione riforme della Regione, Naccarato: "incredulo e attonito"

31/05 Sono rimasto incredulo ed attonito alla notizia dell’attentato contro Sandro Principe, amico di vecchia data, apprezzato esponente del Socialismo calabrese e nazionale, figlio di uno dei padri del socialismo, il carissimo “Cecchino”, il cui dolore, amarezza ed indignazione che ho riscontrato abbracciandolo ieri pomeriggio nella sala d’attesa dell’Ospedale Civile di Cosenza mi hanno dato insieme il senso della nostra inutilità e precarietà e del nostro dovere civile e politico di proseguire nell’impegno di servizio verso la comunità. Sono ancora frastornato e non riesco davvero a comprendere come sia stato possibile che un uomo tenace come Sandro abbia potuto subire una tale aggressione. E mi hanno molto fatto riflettere le dichiarazioni del Presidente della Giunta regionale Chiaravalloti il quale ha dichiarato che “azioni così sono il frutto di un clima avvelenato dalla meschinità della politica calabrese spesso violenta, arrogante e prepotente”, e che “certe ideologie si nutrono di arroganza e di denigrazione dell’avversario”. Purtroppo in troppe realtà la situazione è proprio così e si manifesta anche in modo incivile. Sono certo che Sandro Principe, al quale di tutto cuore auguro di tornare presto nell’agone politico a battersi per le proprie idee, se fosse capitato ad un altro, ne avrebbe tratto, pur nello sconforto della tragedia, rinnovato impeto di impegno a difesa delle istituzioni e del sistema democratico che non può davvero soccombere o anche solo indietreggiare di fronte alla follia di chi non conosce altro linguaggio al di fuori della violenza anche per questo motivo è sempre più arduo ed impegnativo fare attività politica nella nostra regione ma bisogna trovare tutte le energie necessarie per reagire in maniera forte e unitaria.

Corbelli:" I due poli si pendono ad insulti. La tragedia Principe non ha insegnato nulla"

31/05 Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, candidato della Lista Corbelli Diritti Civili alla Presidenza della Provincia di Cosenza, si dice sgomento di fronte allo scontro tra centrodestra e centrosinistra per il caso Principe – Rende. “Credevo che di fronte alla tragedia che ha colpito la famiglia Principe ci fosse almeno una tregua elettorale tra il centrodestra e il centrosinistra a Rende e per la competizione provinciale. Invece purtroppo non è stato così. Per meri interessi elettorali i due poli hanno ripreso a litigare, a scambiarsi accuse gravi, mentre il sindaco di Rende lotta contro la morte in un letto di ospedale. Personalmente una volta appresa la notizia di questo attentato ho subito interrotto tutti gli appuntamenti elettorali. Dal centrodestra e dal centrosinistra invece vedo che lo scontro è subito ripreso, più violento di prima. Solo per cercare di accaparrarsi qualche voto in più. Non hanno capito i due Poli che gli elettori il 12 e 13 giugno li puniranno nelle urne anche per questa rissosità oltre che per la loro incapacità amministrativa e politica, i loro inciuci e trasversalismi. Evidentemente questa tragedia non ha insegnato proprio nulla. Mi auguro che prevalga finalmente il buon senso e che la campagna elettorale possa proseguire con toni più civili. Certamente anche critici, com’è giusto in una normale dialettica politica. Ma rispettosi della dignità delle persone”.

Bartoletti (FI): "La Catizone si dimetta"

31/05 "La frantumazione irreversibile della maggioranza comunale provocherà serie ripercussioni anche sul piano amministrativo. Per il momento prevalgono le vendette di corte, ma a breve la città diventerà ancor di più ingovernabile ed ingovernata ed il Sindaco prima o poi se ne dovrà rendere conto: noi auspichiamo che lo faccia quanto prima possibile e che si accorga che il suo tempo e' già scaduto". Questo è' quanto afferma, in una dichiarazione, il segretario provinciale e capogruppo al Comune di Cosenza di Forza Italia, Sergio Bartoletti. "C'è una campagna elettorale in corso- afferma Bartoletti- che accende gli animi e c'è un territorio scosso da vicende gravissime, ma al di la' di questo è impensabile non accorgersi che il clima comunale e' ormai irrespirabile. La vicenda delle nomine dei dirigenti- prosegue Bartoletti- ha fatto registrare una dichiarazione, l'ennesima, velenosissima del Sindaco che ha in pratica accusato il Pse di avere utilizzato nel recente passato i consulenti comunali per propaganda elettorale : un fatto che andrebbe spiegato alla collettività, posto che i consulenti sono stati pagati con i soldi di tutti i contribuenti e per rendere un servizio alle istituzioni. Continuare a pensare che nulla è accaduto vuol dire mettere ulteriormente in ginocchio la città e l'impressione e' quella che la Catione cerchi di continuare ad amministrare con il tira a campare -continua Bartoletti- individuando nuovi capri espiatori. In realtà il fallimento di questo semiprogetto -conclude Bartoletti- riguarda principalmente il Sindaco e poi le forze che l'hanno appoggiata: sarà importante vedere chi si assumerà la responsabilità di reggere ancora il gioco ad una Giunta minoritaria , deficitaria e sull'orlo della bancarotta "

D'Alema: "Preoccupa la condizione dei Sindaci. Il gesto di un esaltato non cocnvince"

31/05 D'Alema torna di nuovo a far visita a Principe, questa mattina, all'Ospedale dell'Annuziata. E subito dopo aver incontrato la mogli e i parenti del Sindaco di Rende, Sandro Principe, ha dichiarato alla stampa: "La condizione dei sindaci, soprattutto in realtà dove ci sono grandi tensioni, di carattere sociale, politico, e a volte anche un clima di esasperazione, eccessivo e immotivato, deve preoccupare gli organi dello stato che devono garantire, nei limiti delle loro possibilità, la sicurezza delle persone che sono esposte in prima linea, il funzionamento delle istituzioni democratiche". "Prenderemo contatti - ha aggiunto D'Alema - con il ministro dell'Interno, perché credo sia importante un suo interessamento diretto su quanto e' accaduto a Rende. Avevamo preso impegni, con Sandro Principe, di concludere la campagna elettorale a Rende. Credo che lui avesse già ordinato i manifesti in tipografia, ed e' un impegno che intendo mantenere, verso di lui, la sua famiglia, i suoi amici, i suoi compagni. Rimane intatta la ragione di questo impegno, innanzitutto di sostegno e apprezzamento alla sua candidatura e di collegamento alla nostra campagna elettorale per l'Europa e alla sua campagna elettorale per la città di Rende". "La tesi che si sia trattato del gesto di un esaltato non convince" ha aggiunto, D'Alema, in un incontro tenuto successivamente nel Comune di Cosenza insieme al Sindaco ed al Presidente della Provincia Acri. "Non si capisce bene come abbia potuto maturare questa decisione, anche in rapporto ad un clima di esasperazione politica; non si capisce bene dove quest'uomo si sia procurato quest'arma. I suoi familiari - ha sottolineato D'Alema - non capiscono come sia potuto entrare in possesso di quest'arma che non e' un'arma qualsiasi, ma praticamente una pistola da guerra. Anche in rapporto al tipo di impegno politico e sindacale di quest'uomo, io non voglio stabilire una correlazione diretta con il gesto che ha compiuto, pero' non ci troviamo davanti ad un emarginato, ad un disperato, ma difronte ad una persona che e' stata candidata alle elezioni, un militante politico e sindacale. C'e' una spiegazione che deve essere data. Lo dico - ha continuato - perche' non solo questo e' essenziale all'accertamento della verita' dopo che e' stato compiuto un grave crimine, ma anche perche' questo attentato e' intervenuto a turbare lo svolgimento di una campagna elettorale in un momento delicato e l'opinio ne pubblica ha diritto di sapere"

La Fiamma Tricolore di Cosenza esprime solidarietà a Principe e accusa la sinistra di cinismo

31/05 Dichiarazione della sezione cosentina della Fiamma Tricolore. "Questa Federazione provinciale esprime sdegno e raccapriccio per il grave attentato al Sindaco di Rende on. Sandro Principe . Esprime altresì solidarietà alla Famiglia del Primo Cittadino Rendese a cui augura, per il Suo congiunto, una pronta e completa guarigione. Con rammarico abbiamo però dovuto constatare come eminenti personaggi della sinistra, - tra cui il Sindaco di Cosenza, Eva Catizone e l’on. Massimo D’Alema, nonostante il triste, tragico e concitato momento in cui Sandro Principe lottava tra la vita e la morte - abbiano avuto il cinismo di dare all’episodio una chiave di lettura enormemente distante dalla realtà dei fatti. Non si tratta , e oramai è chiaro a tutti , di attentato politico ma solo del gesto inconsulto di una povera mente malata. Per quanto ci riguarda teniamo a chiarire che Sergio Staino non è mai stato iscritto alla Fiamma tricolore, anche se nelle sue liste è stato candidato da indipendente (accade in tutti i partiti) nel lontano 1996. Una candidatura legata al suo impegno sindacale presso l’istituto bancario Carime. E’ da allora che con lui non abbiamo avuto più alcun tipo di rapporto in quanto subito dopo il voto egli approdò in altra formazione politica. Ma dovunque sia stato, prima o dopo per noi conta molto poco. Il suo gesto è stato solo quello di un pover’uomo, di una persona mentalmente instabile, e non si spiega diversamente, poiché anche essendo determinato ad uccidere, va a commettere un reato così inaudito davanti a tanta gente ed a tanti esponenti delle forze dell’ordine rischiando 30 anni di carcere ed il linciaggio da parte degli amici della vittima predestinata. A noi rimane grande dispiacere per la famiglia di Staino, coinvolti in una tragedia più grande di loro. Ma resta il cruccio per il puro sciacallagio politico (meschino) messo in atto da D’Alema e Catizone che pur di guadagnare una manciata di voti non ci hanno pensato due volte a lanciare sospetti per cercare di diffondere il germe dell’odio a cui sono stati abituati dai loro maestri. In questo momento noi vogliamo solo una cosa: augurare pronta guarigione e lunga vita a Sandro Principe. Se fosse possibile cederemmo volentieri tutti i nostri voti in cambio di ciò! "

Pietro Mancini: "i politici evitassero le esternazioni da 007"

31/05 Pietro Mancini, già Sindaco di Cosenza, porge in una nota la sua solidarietà alla famiglia Principe denunciando le trasformazioni da maldestri 007. Questo il testo integrale della nota che pubblichiamo per intero. "Sono, affettuosamente, vicino a Francesco Principe, vecchio avversario, nel PSI, ma poi caro compagno di mio padre, Giacomo Mancini, cosi' come alla moglie e ai figli del sindaco di Rende, vittima del piombo di un mascalzone squilibrato. Sarebbe opportuno se i politici, locali e nazionali, in queste ore di trepidante attesa per la salute dell'amico Sandro Principe, si astenessero, responsabilmente, dall'esternare, a ruota libera, sul tragico episodio. Il compito di svolgere le indagini spetta agli inquirenti e ai magistrati. I politici, a partire da D'Alema, leader alla affannosa caccia, anche in Calabria, dell'agognato milione di voti, sino ai peones, non si travestano da maldestri " 007 " e assicurino, invece, nei fatti, la doverosa solidarietà alla famiglia del valoroso sindaco, agli amministratori e ai cittadini di Rende"..

Trematerra sulla campagna elettorale a Rende: "E' giusto ritirarsi"

31/05 "La decisione del mio partito di ritirarsi dalla campagna elettorale rendese e' giusta : ringrazio Franco Pichierri, candidato a Sindaco, Giancarlo Pellegrino, segretario provinciale, Roberto Occhiuto, consigliere regionale, per aver scelto saggiamente di dire no alla violenza, di fare in modo che il rispetto per la vita e la civiltà vengano prima di una competizione che oggi non ha senso". E' quanto afferma in una nota il segretario regionale dell'Udc, Gino Trematerra . Seguiamo con apprensione i bollettini medici- dice il sen. Trematerra- ed ogni giorno preghiamo affinché il sindaco Principe migliori, passo dopo passo: siamo tutti con lui , pregando e sperando. Non possiamo in alcun modo pensare- dice Trematerra- che un fatto del genere non incida definitivamente su una campagna elettorale che sarebbe difficile per chiunque portare avanti, perché ogni naturale diversità dialettica oggi passa in secondo piano rispetto alle preoccupazioni per la salute di un giovane uomo. Ci auguriamo vivamente che anche gli altri partiti della coalizione facciano altrettanto- conclude Trematerra - invitando gli elettori a non ritirare la scheda elettorale".

Attentato a Principe: De Rose, "Una vicenda tragica da analizzare"

31/05 "Potremmo dire che e' il gesto di un folle, ma non sta a noi anticipare conclusioni peritali e se comunque cadessimo nell'errore di non analizzare la tragicità della vicenda commetteremmo lo stesso sbaglio di chi volesse generalizzare, parlando di violenza dilagante". Lo sostiene Umberto De Rose, leader della Cdl al Comune di Cosenza commentando il ferimento del sindaco di Rende, Sandro Principe. "Sono stato due giorni in Ospedale da un amico con il quale ho condiviso la mia infanzia e dal quale mi separano solo le idee politiche - ha aggiunto De Rose - e non posso che pregare ogni giorno affinché si compia quella restitutio ad integrum sulla sua salute in cui tutti noi confidiamo. C'è, pero', la tentazione inconscia di trovare spiegazioni razionali nell'irrazionale, omettendo una discussione su quello che e' il ruolo dei Sindaci e sulla loro responsabilità, in Calabria in particolare. Mi chiedo e chiedo a tutti quanti - prosegue De Rose - se non si debbano analizzare i ruoli di chi governa alla luce delle percezioni di chi e' governato. Ed in Calabria, anche in realtà cosi' avanzate tecnologicamente e civilmente come Rende, permane l'impatto emotivo di assegnare al Sindaco ed al politico potente un ruolo di onniscienza, di tutto o niente che e' profondamente sbagliato". Per il leader della Cdl al Comune di Cosenza, "è difficile far capire agli amministrati che un politico non è un superuomo e che un amministratore può commettere errori o può, come giustamente succede, e deve anche commettere quelle che sembrano ingiustizie riferite ad un caso singolo nell'interesse del bene collettivo. Ridimensionare la funzione stessa di chi governo è il passo migliore per far capire ai cittadini che un Comune, e chi lo rappresenta, può e deve solo favorire i processi di crescita, ma non e' in grado di assumersi scelte onerose. Mi sembra l'antidoto migliore - conclude De Rose - all'alterazione del giudizio dei cittadini ed al proliferarsi di una violenza sottile che non e' meno insidiosa, in prospettiva, di atti cosi' scellerati e tremendi quali quello subito da Principe".

Pirillo (Margherita): "Calabria tra le regioni meno dinamiche e con il più alto tasso di disoccupazione"

31/05 La Calabria ancora una volta penalizzata dalla politica economica della Regione. Autorevoli esponenti del Governo Berlusconi, come il Ministro Gasparri, eletto in Calabria, asseriscono, quasi con disarmante freddezza, che la Calabria “uscirà dall’Obiettivo Uno entro due anni”. Mentre per alcune regioni del Mezzogiorno d’Italia, l’uscita dal regime di aiuti comunitari è la conseguenza virtuosa di politiche di crescita e sviluppo, per la Calabria, invece, si pone come conseguenza della assoluta incapacità della Giunta Regionale di centrodestra. La scarsa capacità di spesa ed un approccio disorganico all’impiego delle risorse comunitarie, di fatto colloca la Calabria tra le regioni meridionali meno dinamiche, con il più alto tasso di disoccupazione, e con il serio rischio di ulteriore emarginazione economica e sociale. Ritengo che la Calabria e il Mezzogiorno d’Italia, possano costituire una inestimabile risorsa per lo sviluppo dell’intero paese. Occorre una inversione di tendenza che, puntando sulle risorse del territorio, sui nuovi saperi e sulle nuove tecnologie, rilanci in modo incisivo le prospettive di una regione che può realisticamente assurgere a centro nevralgico dell’area mediterranea. Alla politica dei proclami e degli annunci, la Calabria ed i calabresi vorrebbero veder sostituita la politica dei fatti, del dinamismo e dell’efficienza. Dopo tre anni di Governo Berlusconi, questa regione pretende dai Ministri e Sottosegretari eletti in Calabria, sempre puntuali alle passerelle elettorali, l’attivazione di politiche di sviluppo in grado di colmare i ritardi storici con il resto del paese e dell’Europa.

Fiamma Tricolore: "Staino non è un nostro iscritto"

30/05 Arriva in serata anche il "distinguo" di Fiamma Tricolore che per bocca del suo segretario nazionale, Luca Romagnoli, afferma la non appartenenza al suo partito di Sergio Staino, l'attentatore di Sandro Principe. "Non lo conosco, nè era iscritto al partito. Non avrei difficoltà ad ammettere se lo fosse stato. Semplicemente era stato nostro candidato nel 1996. Un partito - ha aggiunto Romagnoli - quando affronta le elezioni candida, come avvenuto anche in questa occasione, persone che non sono iscritte al partito. Avviene in tutti i partiti, in tutte le elezioni. Associare una vicenda, che peraltro mi sembra di tragedia umana e di follia e che nulla ha di politico, al fatto che quest'uomo dieci anni fa e' stato nostro candidato non so se fa sorridere o se fa gridare alla meschinità di chi cerca di vedere in una candidatura, ripeto avvenuta anni fa, qualcosa di politico e di legare questo ad un episodio di tragica follia. Colgo comunque l'occasione per manifestare solidarietà ed augurare una pronta guarigione al sindaco di Rende. Purtroppo la rapidità della mia visita in
Calabria mi impedisce di andare

Di Pietro: occorre una seria riflessione"

30/05 "Credo che qualsiasi competizione politica, in questo momento, si debba fermare un attimo a riflettere, innanzitutto esprimendo la massima solidarietà
umana a Sandro Principe, e in secondo luogo interrogandoci tutti su cosa sta succedendo in questo Paese". Lo ha detto a Cosenza Antonio Di Pietro, leader dell'Italia dei Valori e candidato alle europee per la lista Di Pietro -Occhetto. "E' un clima di violenza - ha aggiunto Di Pietro - che sta prendendo un po' tutti: vedete cosa è successo l'altro giorno in Campania, ieri il grave fatto di Rende. E' necessario che gli animi tornino un po' più sereni perché se si continua cosi' si finisce per trasformare in violenza anche la politica".

Oliverio: "Sospese le iniziative di campagna elettorale"

30/05 Dichiarazione dell’on. Mario Oliverio, Candidato alla Presidenza della Provincia di Cosenza per il Centrosinistra L’on. Mario Oliverio, candidato alla Presidenza della Provincia di Cosenza per il Centrosinistra ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Il grave attentato che ha colpito l’on. Sandro Principe nel corso di una manifestazione dedicata all’inaugurazione di una Chiesa a Rende, compiuto alla presenza di migliaia di persone e nel pieno di una campagna elettorale amministrativa desta grave sconcerto e preoccupazione. Mai era successo un episodio tanto drammatico in sessant’anni di vita democratica di questo territorio. La magistratura deve accertare fino in fondo responsabilità e circostanze che hanno reso possibile tale grave episodio. Il clima avvelenato della campagna elettorale messo in atto da alcune ben individuate forze costituisce certamente una oggettiva condizione per fare sprigionare atti di violenza e di aggressione nei confronti degli uomini più esposti sul versante amministrativo ed istituzionale. Per quanto ci riguarda, in questo difficile momento non ci resta che stringerci attorno alla famiglia di Sandro e sperare in un rapido miglioramento delle sue condizioni di salute che gli consentano al più presto di tornare al suo impegno a favore degli ideali di libertà, progresso e democrazia che lo hanno sempre guidato e che ne hanno fatto un punto di riferimento politico sia a livello regionale che nazionale. Come centrosinistra abbiamo nel frattempo sospeso tutte le iniziative della campagna elettorale. Ciò però non deve significare una smobilitazione. Tutti i cittadini devono, ora più che mai, mantenere viva la loro partecipazione democratica, non rinunciare, pur nello sgomento di queste ore, a far sentire la propria solidarietà all’on. Principe, alla sua famiglia, alla sua città che ha sempre amministrato con competenza, efficienza e amore facendola diventare un modello per l’intera Regione e per il Paese”.

Barile: "No a sciacallaggio politico. La campagna elettorale deve riprendere in nome di Sandro Principe"

30/05 Dichiarazione di Mimmo Barile, candidato alla Presidenza della provincia per il Centrodestra. La politica deve riprendere in nome di Sandro Principe. Ho deciso di ricominciare la campagna elettorale per le elezioni provinciali. Si tratta di una decisione necessaria. La battaglia prosegue. Ma quello che è successo mi ha profondamente segnato. Sono, però, giunto alla conclusione che questa volontà rappresenti il miglior modo per onorare la figura di Sandro Principe che proprio della passione per la politica ha connotato l'intera sua vita. Già da oggi, dunque, ricominceremo, a pieno ritmo, in vista delle elezioni del 12 e 13 giugno, non senza però, prima elevare una preghiera affinché Sandro Principe vinca la battaglia più difficile che la sua esistenza terrena lo ha costretto ad affrontare. Mimmo Barile, con al fianco l'intero centrodestra, quindi, riprende la corsa per governare la Provincia di Cosenza. Cosa ben diversa è l'elezione del primo cittadino a Rende. In questo caso, proprio per rispettare Sandro Principe, l'inopportunità di procedere è palese. Tornando al tragico fatto di sangue di sabato scorso è però necessario fare un punto di chiarezza: Sergio Staino, l'attentatore di Sandro Principe, altri non è che un folle. Bisogna dirlo a chiare lettere: avrebbe potuto colpire chiunque. Ogni tentativo (come hanno fatto inopportunamente Massimo D'Alema e Cesare Marini) di dare alla vicenda sfumature diverse va puramente etichettato come atto di terrorismo è politico. E deve trovare un fermo, intransigente, "no" nell'opinione pubblica. In questo momento la nostra vita politica ha bisogno di ritrovare serenità, compostezza ed equilibrio. Lasciamo ad altri il compito di seminare odio e spingere al conflitto sociale.

Voce Libera esprime solidarietà alla famiglia Principe

30/05 Dichiarazione di Angelo tedesco, presidente del gruppo Voce Libera: Esprimiamo la più profonda e sentita solidarietà nei confronti della famiglia Principe e dell'Amministrazione Comunale di Rende per il gravissimo atto criminale che ha colpito l'on. Sandro Principe. Ci uniamo alla preghiera sollecitata dall'Arcivescovo di Cosenza Mons. Agostino affinchè il Sindaco della città possa tornare presto all'affetto dei suoi familiari ed agli impegni istituzionali e politici. In questo momento di grande sconcerto, riteniamo sospesa ogni attività legata alla campagna elettorale, ed auspichiamo che in tutti possa prevalere il senso di responsabilità ed unità, affinchè la risposta della città di Rende al violento gesto sia ferma ed unitaria.

La solidarietà di Corbelli

30/05 Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, candidato alla Presidenza della Provincia di Cosenza, esprime in una nota, solidarietà al sindaco di Rende, Sandro Principe, per il vile attentato subito ieri. Corbelli, riferisce di avere partecipato questa mattina alla manifestazione di solidarietà a Principe che si e' tenuta nella sala consiliare di Commenda di Rende. Il leader di Diritti Civili ha anche annullato il comizio che aveva in programma per oggi pomeriggio in piazza a Mirto. "A Sandro e Cecchino Principe - afferma Corbelli - sono legato da una grande amicizia che dura da oltre 20 anni. Grazie a Sandro e alla sua amministrazione comunale abbiamo dato una casa, nel centro storico di Rende, ai due fratellini serbi non vedenti, Marko e Branko. Un bellissimo gesto umanitario. Un piccolo miracolo. Oggi da credente, prego e spero - conclude Corbelli - che lo stesso miracolo si avveri anche per Sandro Principe, al quale auguro una pronta guarigione".

La solidarietà del Partito Liberale cosentino

30/05 Dichiarazione del dott. Ciro Palmieri, coordinatore provinciale del Partito Liberale: "Ho appreso solo adesso, dell’assurda e tragica vicenda che ha coinvolto il Sindaco di Rende, Sandro Principe. Esprimo a nome mio personale e del Partito Liberale della Provincia di Cosenza, la massima solidarietà e vicinanza alla famiglia, con l’augurio e la speranza che egli possa superare questo difficilissimo momento e tornare al suo impegno di sempre."

Un fiume di solidarietà.

30/05 Continuano senza sosta le attestazioni di solidarietà e di stima a Sandro Principe ed alla sua famiglia da parte di politici, rappresentanti istituzionali e della società. "Sono sconvolto come tutti da questo attentato" ha detto Marco Follini riferendosi al ferimento del sindaco di Rende, Sandro Principe al quale ha rivolto "auguri affettuosi". "Dobbiamo essere tutti consapevoli - ha aggiunto - che bisognosa mettere la politica e la convivenza al riparo della violenza e del fanatismo. I politici sono spesso oggetto di vituperio e qualche volta sono bersaglio di fanatismo e follia. Occorre, da parte di tutti, riportare il confronto politico su binari di reciproca correttezza". Per Mario Pirillo, consigliere regionale della Margherita, si e' trattato di "un gesto gravissimo che non trova spiegazioni. Un vile atto - ha aggiunto - che si innesta in quel meccanismo perverso tra politica e violenza. Uno squilibrato che tenta di uccidere il sindaco di Rende e' solo l'ultimo episodio di uno scellerato elenco che vede protagonisti amministratori locali, nel pieno delle proprie funzioni. Un fatto che apre numerosi interrogativi cui le istituzioni devono dare risposte. Gli amministratori locali si ritrovano spesso soli nel subire violenze dettate da mani legate alla criminalità. Il ruolo della politica deve andare al di la' della semplice solidarietà. E' nostro compito, di tutti noi cittadini, reagire a tali forme di atti virulenti e sgraziati, con la condanna e con l'azione repentina, ponendo in essere iniziative tese all'educazione civile". Per Michelangelo Tripodi, segretario regionale del Pdci, quello perpetrato ai danni di Principe, "e' un gesto folle e criminale che turba gravemente il civile e ordinato svolgimento della campagna elettorale nella città di Rende e in tutta la regione. Principe - ha aggiunto - della sua Rende ha fatto un modello da imitare e che e' stato protagonista anche di recente delle battaglia democratica per valorizzare il sistema delle autonomie locali calabresi. Esprimiamo la più totale condanna e ci auguriamo che l'efferata azione omicida fallisca il suo obiettivo, sperando nel pieno ristabilimento dei Principe. I Comunisti italiani si stringono fortemente al padre Francesco, all'intera famiglia e ai socialisti calabresi così vigliaccamente colpiti". Un messaggio di solidarietà alla famiglia Principe e' stato inviato dal presidente della Provincia di Catanzaro, Michele Traversa. "Sono costernato - ha scritto Traversa - dalla notizia del devastante attentato che ha causato il ferimento per mano di un folle di Sandro Principe uomo politico stimato ed impegnato nella crescita civile della sua città, ma anche della Calabria. L'amicizia che lega la Provincia di Catanzaro a quella di Cosenza ci accomuna in una reazione di dolore e di sdegno per questo atto di esecrabile violenza che ferisce ogni principio del vivere civile. Questa assurda vicenda evidenzia come chi e' chiamato al governo della cosa pubblica sia sempre sottoposto a momenti di difficoltà ed esposto a rischi". L'ex deputato di Rifondazione, Mario Brunetti, ha sospeso la partecipazione ad un convegno in Albania, e l'ex segretario regionale dello stesso partito, Pino Commodari, ha manifestato la sua solidarietà. Un telegramma al padre di Sandro, Francesco, e' stato inviato dall'ex presidente della Regione, Guido Rhodio. Solidarietà a Principe e' stata espressa anche dal leader del movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, e dai vertici della Confesercenti cosentina e dal circolo "Bettino Craxi" di Cosenza.

Solidarietà dei capigruppo di maggioranza al Comune di Cosenza

30/05 (Uscc) Anche i capigruppo di maggioranza di Palazzo dei Bruzi hanno espresso la loro solidarietà al Sindaco di Rende Sandro Principe.In un documento, i capigruppo di maggioranza “esprimono al compagno Sandro Principe i sensi più vivi della loro fraterna vicinanza; gli manifestano convinta ed affettuosa solidarietà, formulandogli gli auguri più calorosi di una pronta guarigione per ritornare ad essere una luminosa bandiera del centrosinistra calabrese.”

La solidarietà della Giunta del comune di Cosenza

30/05 (Uscc) Dopo la visita al Vescovo, il Sindaco Eva Catizone ha riunito questa mattina d’urgenza la Giunta municipale per esaminare la situazione verificatasi a Rende con l’attentato al primo cittadino, on.Sandro Principe.La Catizone e gli assessori di Palazzo dei Bruzi si sono ritrovati all’Ospedale dell’Annunziata davanti al reparto di rianimazione dove si trova ricoverato il Sindaco di Rende. “Il grave attentato che ha colpito Sandro Principe, la sua famiglia e la città di Rende – si legge in un documento del Sindaco e della Giunta stilato al termine della riunione – ferisce non solo la nostra istituzione, ma anche tutta la città di Cosenza. In un momento come questo deve essere compiuto ogni sforzo per accertare la verità dei fatti e per questo abbiamo piena fiducia negli inquirenti, affinchè venga squarciato ogni possibile velo di una vicenda quasi irreale e che ci ha profondamente scossi. Nel contempo occorre con fermezza ribadire la necessità di reagire, nella piena consapevolezza che la forte tempra di Sandro Principe gli farà superare questo momento difficile restituendolo quanto prima all’affetto della famiglia, delle persone a lui più care ed a tutti i cittadini di Rende. A loro tutti va il nostro più affettuoso augurio e la nostra più convinta solidarietà.

D'Alema fa visita a Mons. Agostino

30/05 (Uscc) Il Sindaco di Cosenza ha accompagnato questa mattina il Presidente dei Democratici di Sinistra, On.Massimo D’Alema, in visita dall’arcivescovo di Cosenza-Bisignano, Mons.Giuseppe Agostino. Con il Sindaco si sono recati in visita dal presule anche il vicesindaco, l’assessore Ambrogio e l’On. Oliverio, candidato del centrosinistra alle prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio provinciale. Buona parte del colloquio tra il Presidente dei DS D’Alema e Monsignor Agostino è stata occupata da una attenta riflessione sul grave attentato del quale è rimasto vittima ieri il Sindaco di Rende, Sandro Principe.Tanto il Sindaco Catizone quanto il Presidente D’Alema e l’Arcivescovo, confortati dalle notizie provenienti dall’Ospedale di Cosenza, dove Sandro Principe è da ieri ricoverato subito dopo il suo ferimento, hanno formulato al Sindaco di Rende l’augurio di una immediata guarigione, affinchè possa presto tornare tra i suoi familiari e riprendere anche l’attività politica e quella amministrativa. “Abbiamo sempre detto – ha precisato Mons.Agostino – che questa città ha dei sottofondi molto tristi che poi si mostrano ben vestiti. D’altra parte è tutto il mondo che oggi ha dei sottoboschi. Ecco perché occorre evitare i protagonismi ed andare al fondo delle cose. Non scoraggiamoci – ha aggiunto Mons.Agostino rivolgendosi al Presidente D’Alema ed al Sindaco Eva Catizone – andiamo avanti sereni, forti e cerchiamo di imprimere a questa Italia una svolta.“Noi ci proviamo – ha risposto D’Alema – abbiamo operato questa scelta importante di presentarci insieme, sotto il simbolo di un’unica lista per evitare fratture e frantumazioni. Se questa lista si consolida per dar vita ad una nuova formazione politica – ha aggiunto il Presidente dei DS, candidato alle prossime elezioni europee – si potranno creare le condizioni per poter andare in futuro verso la normalità del confronto politico, un confronto senza più frenesie personali ed atteggiamenti narcisistici.”Tornando al grave episodio di Rende, il Presidente D’Alema ha insistito sulla necessità di “capire bene la matrice del gesto”.“Questo attentato a Sandro Principe – ha aggiunto D’Alema – ha spezzato due liturgie, quella religiosa, perché il fatto è accaduto mentre ci si accingeva ad inaugurare una Chiesa, e quella civile, perché ha turbato una vicenda istituzionale, le elezioni, di grande rilievo.”“Dobbiamo cercare di rasserenare gli animi – hanno convenuto D’Alema e l’Arcivescovo – perché un certo clima di esaltazione e di contrapposizione, fondato anche sulla virulenza del linguaggio adoperato, può contribuire ad incoraggiare i pazzi.”Il Presidente dei DS ha anche ricordato un recente incontro con il Sindaco di Rende Sandro Principe. “Era venuto a trovarmi – ha confidato D’Alema – per costruire l’iniziativa di questi giorni. Insieme, stamane, avremmo dovuto visitare la Chiesa di San Carlo Borromeo. Era per lui una sorta di vanto e teneva tanto a mostrarmela.Si era deciso di chiudere proprio a Rende il prossimo 9 giugno la campagna elettorale.Io ci sarò e sono certo che Sandro sarà con me.”Al termine dell’incontro l’Arcivescovo ha ricordato le parole di Paolo VI quando Mons.Agostino lo conobbe agli inizi del suo episcopato: “dica che il Sud deve salvare l’Italia perché è vero che il Nord sta crescendo ed è bene, ma sta spegnendo l’anima”.“Abbiamo bisogno – ha concluso Mons.Agostino – di un’anima che dia volto a tutte le cose. Nel Sud esistono tanti limiti, ma ci sono anche tanti valori. Abbiamo bisogno di investire tanto sulla cultura. Lo dico sempre al Sindaco Catizone che bene fa ad investire tanto in cultura. Dal pathos dobbiamo entrare nel logos, cioè nei valori, solo così potremo sperare in un futuro migliore.”

Principe: IDV solidali con la famiglia e lo SDI, ora sospendere elezioni a Rende

30/05 Beniamino Donnici, Responsabile Nazionale Enti Locali di Italia dei Valori, esprime nuovamente solidarietà alla famiglia dell’On. Sandro Principe e allo SDI e, nell’annunciare che nel pomeriggio di oggi si recherà, con l’On. Di Pietro, all’Ospedale dell’Annunziata per sincerarsi delle condizioni del Sindaco di Rende, rivolge un appello a tutte le forze politiche perché, di fronte ad un fatto così grave e straordinario, unitariamente si determinino alla sospensione della campagna elettorale a Rende.“Ho appreso la notizia dell’attentato all’On. Principe – ha dichiarato Donnici - mentre mi trovavo in Campania con il Presidente On. Di Pietro impegnato nel tour elettorale per le europee. E’ un fatto che ha scosso profondamente l’On. Di Pietro e me, sia per il modo col quale s’è svolto, sia soprattutto per le gravi condizioni in cui versa l’amico Sandro Principe, che speriamo possa superare, con la forza e la tenacia che gli riconosciamo, questa difficilissima sfida. Pur di fronte al gesto di uno squilibrato, che comunque sconvolge l’attività politica, in una fase critica come quella della competizione elettorale, è necessario che dalla politica giunga un segnale univoco ed unitario, che interpreti lo sgomento di tutti e sgombri il campo da ogni speculazione. Per questo, dopo avere disposto la sospensione di ogni attività politica in tutta la provincia di Cosenza in attesa che migliorino le condizioni dell’On. Principe, rivolgo un appello a tutti i candidati a Sindaco di Rende, ai responsabili comunali e provinciali di tutti i partiti e movimenti politici, perché unitariamente decidano di sospendere questa competizione elettorale, che sarebbe comunque condizionata gravemente da quanto accaduto”.

Manifesto selvaggio a Cosenza: IDV polemizza duramente col sindaco Catizone “Ohi co’ ! picchi’ a tutti si e a tia no ?”

29/05 Con una nota sottoscritta dal Responsabile dell’Ufficio regionale del Difensore Civico Avv. Pasquale De Vita, Italia dei Valori ha chiesto al Sindaco di Cosenza, Evelina Catizone, un intervento urgente per la immediata deaffissione dei manifesti elettorali abusivi dei DS e del capolista alle elezioni europee, che, dalla notte scorsa, hanno invaso ogni superficie utilizzabile dell’intero territorio comunale.“Avevamo preso atto con piacere – ha dichiarato De Vita – della resipiscenza operosa del Sindaco Catizone che, dopo avere ricoperto, appena due anni fa, ogni muro della città con i manifesti suoi e di chi ne sosteneva l’elezione, aveva recentemente avviato una campagna di repressione dell’affissione selvaggia ed abusiva. Al di là delle durissime polemiche scoppiate in seno all’ormai defunta maggioranza a Palazzo dei Bruzi, ritenevamo che questa scelta, in linea con le sempre sbandierate intenzioni di rendere Cosenza una città europea, giovasse a ripristinare le pari opportunità per tutti i candidati, ma c’eravamo sbagliati. Da qualche giorno, infatti, Cosenza è invasa dai manifesti dei DS e del loro capolista al Parlamento europeo, che sarà in provincia nel fine settimana, senza che a nessuno venga in mente di applicare, anche in questo caso, inflessibilmente e tempestivamente, gli stessi criteri repressivi usati con gli altri. Evidentemente il Sindaco Catizone ed i suoi ispiratori tralasciano di considerare le gravi ripercussioni di questo comportamento contrario alla legge, ma anche all’etica del politico e del pubblico amministratore, che sinistramente riecheggia quel culto stalinista della personalità travolto dalla storia e sepolto dal tempo. Abbiamo però almeno il coraggio civile e l’onestà intellettuale di riferire, per nostro conto, al Presidente D’Alema : Ohi cò ! picchì a tutti si e a tia no ?”

Falvo (AN) " Far tornare i cosentini al più presto alle urne"

29/05 Dichiarazione del consigliere comunale di AN avv.Fabrizio Falvo "Che tristezza per i cosentini assistere in questi giorni al naufragio politico-amministrativo del cosiddetto ."modello Cosenza". Alla tristezza si aggiunge la meraviglia per i repentini cambi di posizione dei partiti-PSE- che hanno sostenuto la sig.ra Catizone, propinando la sua candidatura a Sindaco come la continuazione naturale di Mancini ed oggi ne denunciano il tradimento e la Margherita che ieri le negava il sostegno, definendola inaffidabile ed oggi annunziano di garantirle la ricandidatura. Mentre procedono queste manovre e questo giochi di palazzo, la città è alla deriva in tutti i settori: da quello calcistico, alla erogazione idrica, al sistema dei trasporti, alla raccolta dei rifiuti, alla viabilità, al commercio,ecc.
Il silenzio assordante sulla cementificazione e sulle licenze edilizie, concesse facilmente ai palazzinari, giustificandole con la necessità della ripresa urbanistica di una città ridotta ormai a circa 70.000 abitanti, la dice lunga sullo stato di salute della coalizione di centro-sinistra, al cui interno i verdi appaiono comparse stanche di un vecchio film già visto. Dalla destra un invito a considerare che negli altri capoluoghi della regione tutti governati dai partiti della casa delle libertà, le amministrazioni hanno percorsi sereni e godono di piena stabilità. Questa riflessione deve indurre gli attuali partiti della ormai ex maggioranza di Palazzo dei Bruzi, ad abbandonare gli indugi ed a far tornare i cosentini al più presto alle urne per scegliere nuovi amministratori più capaci."

La CDL scrive al Sindaco e al Prefetto: "Rimuovere i cordoli per motivi di ordine pubblico"

29/05 La rimozione dei cordoli installati su via Roma e sul resto della città di Cosenza è stata chiesta dal sindaco, Eva Catizone, dai dodici consiglieri
comunali della Cdl in una interrogazione che e' stata inviata per conoscenza al Prefetto, Diego D'Amico. Nell'interrogazione i consiglieri sottolineano che "gli articoli del Testo Unico del Codice della Strada prevedono l'installazione di cordoli solo a condizione che la loro presenza sia preavvertita da una serie di cartelli posti lungo la strada di immissione, pena la decadenza degli stessi". "I cordoli - e' scritto nell'interrogazione - hanno una volumetria che ostacola il regolare flusso stradale e che deve essere segnalato, considerando che la strada pubblica non e' un accesso riservato a conoscenti del luogo, ma a chiunque abbia i requisiti. Sussistono gravi motivi di ordine pubblico atteso che diverse persone, prevalentemente anziani, hanno riportato ferite da incidenti causati dalla non avvertibilità dei cordoli: incidenti che, a prescindere dal triste fatto che il Comune di Cosenza non abbia copertura assicurativa, trovano risposta riparatoria nel contenzioso nelle persone fisiche del Sindaco e degli assessori che hanno approvato il provvedimento, oltre che dei dirigenti comunali che hanno predisposto la delibera". "La violazione del codice della strada - conclude l'interrogazione - comporta sanzioni penali a carico degli amministratori comunali ed e' pertanto obbligatoria la rimozione immediata dei cordoli"

Il PSE presenta il suo candidato alle Europee, il cardiologo prof. Mario Condorelli

29/05 "La presenza di un personaggio del calibro di Mario Condorelli, già presidente del consiglio superiore di sanità, senatore e Sottosegretario di Stato con alle spalle una straordinaria e luminosa carriera scientifica, qualifica la lista "Uniti nell'Ulivo", che annovera anche importanti dirigenti di partito con l'obiettivo di eleggere al Parlamento Europeo le nostre migliori energie e professionalità". Lo ha detto il deputato Giacomo Mancini quest'oggi nel corso di un incontro organizzato a Cosenza dai dirigenti del Pse-Lista Mancini e che si è svolto nei locali del Beat di Piazza Duomo. La manifestazione, introdotta dal prof. Franco Plastina, già primario dell'Ospedale dell'Annunziata, ha fornito a tanti cittadini l'occasione per incontrare il professor Condorelli e per sostenere la sua candidatura nella lista "Uniti nell'Ulivo". Mario Condorelli è professore ordinario di medicina interna e direttore della scuola di specializzazione di cardiologia dell'Università Federico II di Napoli. "Giacomo Mancini - ha detto tra l'altro Condorelli nel suo intervento - è sempre presente nel mio cuore e continuerà a costituire un modello di partecipazione civile per la passione con la quale si è speso al servizio della Calabria e del Paese. Egli - ha aggiunto - si assunse una grande responsabilità quando da Ministro della Sanità introdusse il vaccino obbligatorio antipolio, debellando una grave piaga che colpiva migliaia di famiglie. Ma ebbe anche il merito di favorire la costruzione di una rete di ospedali e di presidi sanitari nel meridione, ponendo così fine alla dolorosa emigrazione dei malati verso il nord". Nel chiudere la manifestazione Giacomo Mancini jr ha rivolto il proprio personale augurio al prof. Condorelli, con l'auspicio che egli possa presto sedere nei banchi del Parlamento Europeo

Licenziamenti alla Polti: D'Alema "è un atto di rappresaglia e vanno ritirati"

29/05 E' intervenuto, addirittura, il presidente dei Ds, Massimo D'Alema questa mattina al termine dello sciopero generale di quattro ore indetto dai sindacati a sostegno dei tre lavoratori licenziati alla Polti. Dure le sue parole nei confronti del licenziamento considerato dal parlamentare come "un atto di rappresaglia". Per D'Alema i "licenziamenti vanno dunque immediatamente ritirati. Non siamo più negli anni '50 - ha aggiunto D'Alema - quando gli imprenditori attuavano questi comportamenti". Il Presidente dei Ds ha detto anche che interverrà' con il Ministro delle Attività produttive e col Governo per fare in modo che i licenziamenti vengano ritirati.

Solidarietà di Diliberto (PDCI) ai dipendenti della Polti

29/05 Anche il segretario del Pdci, Oliverio Diliberto, esprime la sua solidarietà ai tre lavoratori licenziati della Polti. Nel messaggio, Diliberto, dichiara inoltre, "Oggi si svolge uno sciopero generale locale per protestare contro licenziamenti palesemente ingiusti. Siamo alla criminalizzazione del lavoro. Agiremo in tutte le sedi per difendere i diritti dei lavoratori e la
loro libertà di espressione"

Ferrando (APC) "la mozione unitaria centrosinistra-prc è il vero volto dell'ulivo di guerra"

29/05 Documento di Marco Ferrando dell'"Associazione Progetto Comunista-sinistra del PRC "contro la prospettiva di governo con l'Ulivo. "La vicenda parlamentare che ha visto la convergenza Ulivo-PRC sulla richiesta del ritiro delle truppe viene e verrà utilizzata nel partito per argomentare la praticabilità di una prospettiva di governo comune nel segno delle ragioni del movimento e della sua “egemonia”. Nulla di più falso.
1) Il centro dell’Ulivo ha fatto semplicemente una scelta elettorale finalizzata a contenere il rischio di un’eccessiva emorragia di voti verso la sua sinistra (Prc – Pdci – Verdi – Occhetto-Di Pietro). Giusto o sbagliato che sia, il calcolo è trasparente: cercare di garantirsi per il dopo-voto un rapporto di forza altamente favorevole all’interno della coalizione, capace di rafforzare la propria egemonia nella partita negoziale. La scelta parlamentare non significa dunque “uno spostamento a sinistra” dei portavoce del capitale, ma una manovra interessata (per quanto in parte maldestra) di consolidare la posizione naturale di comando dell’Ulivo. Nell’interesse della borghesia italiana.
2) Al di là delle “tre righe “ concordate col PRC, il centro dell’Ulivo ha formalizzato con un testo separato firmato dai quattro segretari di riferimento (Rutelli, Fassino, Borselli e Sbarbati), il proprio impegno a sostenere un’eventuale futura soluzione ONU che ricomponga un quadro multilaterale di gestione della crisi irakena (“Se e quando le Nazioni Unite assumeranno l’effettiva responsabilità politica e militare della transizione irakena noi condivideremo un attivo impegno dell’Italia”). Nello stesso testo si rivendica il rilancio della NATO, messo in difficoltà dall’“unilateralismo” di Bush. La posizione reale del centro ulivista non è dunque mutata nel suo indirizzo di fondo. E’ una posizione convergente con l’attuale indirizzo dell’imperialismo francese, tedesco, spagnolo, indisponibili a partecipare ad una missione irakena subalterna alla egemonia dell’imperialismo USA; e invece attestati sulla rivendicazione del rilancio della gestione “unitaria” delle missioni coloniali e di guerra, come nei Balcani, come in Afghanistan. Dai quali tutti si guardano bene dal chiedere “il ritiro delle truppe”. E’ un caso che Liberazione abbia taciuto l’esistenza stessa di questo documento dell’Ulivo?
3) Tutta L’operazione compiuta ha un significato preciso per Bertinotti. A più riprese, nei mesi precedenti, a fronte della prolungata indisponibilità del centro ulivista a richiedere il ritiro delle truppe, a fronte di pubbliche contestazioni anti-Fassino e anti-Rutelli da parte di consistenti settori di popolo della sinistra, il PRC avrebbe potuto (e dovuto), rivendicare la presentazione di una mozione autonoma per il ritiro da parte delle sinistre (il correntone D.S., il Pdci, i Verdi) riservandosi in caso di rifiuto degli interlocutori di presentare una propria mozione. Ciò avrebbe contribuito a fare chiarezza sul centro ulivista, aggravandone la crisi di credibilità, e a incidere sulle contraddizioni della sinistra dell’Ulivo. Si è scelta completamente la strada opposta. Consentendo al centro di salvare la faccia e mascherare, dietro le righe, la sua natura, le sue responsabilità, i suoi disegni futuri. Questa scelta, secondo ogni evidenza non aveva e non ha nessuna ragione di aritmetica parlamentare: a fronte della maggioranza larga e indiscussa del Polo delle Libertà che, comunque, avrebbe prevalso. Aveva e ha invece una ragione politica: dare all’Ulivo un segnale di disponibilità, accreditandosi come futuro patner affidabile di governo e… illudere il movimento pacifista celebrandone la capacità di “contaminazione”
4) La Repubblica commentava: “Bertinotti pensa gia ai suoi ministri”. Il Corriere riferisce il calore con cui il centro ulivista si è congratulato con Bertinotti per il “suo successo”. Caldarola, portavoce dalemiano, ha dichiarato: “Bertinotti parla e agisce ormai come membro della coalizione”. Il centro ulivista esce un po’ ammaccato dagli zig-zag d’immagine, ma consolida l’acquisto del Prc al proprio futuro governo. Nessuna difficoltà contingente può sminuire, ai suoi occhi, la valenza strategica preziosa di questo fatto.

Cosenza Calcio: "Per Corbelli la C1 è una certezza"

28/05 “Il Cosenza in C1 è una certezza e anche (dopo la cancellazione dalla Figc dello scorso anno) una grande vittoria che l’amico Corbelli, Padre Fedele, gli Ultrà, i tifosi, il Centro Coordinamento Club e la stampa sportiva locale (e poche eccezioni nazionali, come il mio amico Aldo Biscardi) hanno saputo conquistare. Adesso occorre subito costruire la nuova società e sostenere Padre Fedele che dopo il bellissimo regalo dell’ex presidente Pagliuso(che ha regalato alla città la propietà della società 1914) , sarà il nuovo presidente del Cosenza Calcio. Personalmente una volta eletto alla Provincia di Cosenza mi impegnerò perché l’ente provinciale diventi il primo sostenitore del nuovo Cosenza e naturalmente delle altre squadre cosentine, dal Rende, alla Rossanese, al Corigliano, al Castrovillari, a tutte le altre squadre e società sportive in genere”.
E’ quanto ha affermato , in una nota, il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, tra i primi(e pochissimi!)a battersi per salvare il “vecchio” Cosenza Calcio 1914. Numerose sono state le sue denunce in Calabria e in Italia, sulla stampa e al Processo di Biscardi(dove è stato più volte ospite per sostenere
la causa rossoblù). Corbelli critica anche quei “politici del centrosinistra(Adamo ed Eva Catizone, in testa) che hanno contribuito a distruggere il vecchio Cosenza Calcio 1914 e quei politici del centrodestra (ministri eletti in Calabria, consiglieri comunali e senatori cosentini)che non hanno mosso un dito lo scorso anno (di fronte all’ingiustizia subita dal Cosenza)e che adesso si buttano sul Cosenza Calcio solo per ragioni elettorali”. “Chiedo alla nuova società di costruire una squadra che sia competitiva e in grado di vincere subito il prossimo anno il campionato. Non abbiamo bisogno di presidenti politici ma di presidenti manager che vogliono solo il bene del Cosenza , così come lo vogliamo tutti noi tifosi e sportivi”, ha detto Corbelli.

Crea (PSE) "Eva ha tradito la città"

28/05 Luciano Sergio Crea, candidato del Pse-Lista Mancini al collegio n. 4 di Cosenza, ha rilasciato la seguente dichiarazione: "In una azione mirata al tentativo di distruggere il Modello Mancini ed i simboli che lo rappresentano era scontato che al rimpasto di giunta seguisse anche quello della dirigenza, per dar vita ad un disegno diametralmente opposto a quello costruito con sacrificio e pazienza in dieci anni di duro impegno. Si stenta a credere che tutto possa essere accaduto in piena campagna elettorale ed in così poco tempo dal successo del Pse-Lista Mancini del 2002. Neanche i più pessimisti sulle reali capacità dell'attuale sindaco di rispettare l'eredità politica e morale di Giacomo Mancini, avrebbero immaginato quanto sta avvenendo. Sembra passato un secolo dalla sera in cui, al Cinema Italia, il vecchio sindaco presentava la "sua" candidata alla città. Sfogliando le cronache di quell'evento è possibile cogliere al volo pensieri, speranze e promesse che alla luce dei fatti di oggi, assumono significati assai particolari:
"Non ho mai pensato - diceva in quella occasione Giacomo Mancini senior - Me ne vado, "et aprés moi le deluge", neanche per idea. Verrà qualcuno che sarà migliore di me. Faremo una gara a chi farà meglio (...) Quelli della mia età devono farsi da parte, con onestà, riconoscendo di non aver fatto male. Agli altri chiediamo rispetto, abbiamo fatto un buon lavoro e lo dedichiamo alla città e ai suoi cittadini (...) Per quanto riguarda la sinistra, bisogna fare meglio. Sia chiaro: la sinistra di Cosenza non siamo solo noi. Siamo anche noi, e quando qualcuno ci vuole mettere in un cantuccio noi non siamo d'accordo (...)". Questi alcuni dei pensieri di Giacomo Mancini.
Qualche mese dopo, a successo elettorale acquisito, anche sulla scia della forte emozione generata dalla sua scomparsa, la cronaca cittadina riportava l'impegno del neo sindaco:
"Desidero ascoltare ogni suggerimento ed ogni esigenza per la formazione della nuova giunta. Rivolgo ai partiti un appello: la nostra giunta dovrà essere di alto profilo, di indubbia qualità. Abbiamo vinto sulla base di un programma importante che abbiamo promesso di continuare (...) Su questa linea tutti gli esponenti della coalizione si sono ritrovati pienamente d'accordo.
A risultare vincenti - fu detto - sono stati il programma proposto, l'ottima amministrazione precedente e, non ultimo, un metodo che ha privilegiato il lavoro di squadra e l'obiettivo comune. Bisogna proseguire su questa strada attraverso una giunta autorevole che possa completare l'opera in città (...)". Ed a conclusione delle consultazioni interpartitiche di allora il sindaco Eva Catizone ed i Ds Nicola Adamo e Carlo Guccione sottolinearono l'importanza di dare vita ad una giunta di alta qualità "al di fuori di ogni vecchia logica spartitoria, ma per la cui formazione si sia attenti invece alle capacità di attuare il programma sul quale si è costruita la campagna elettorale e si è ottenuta la vittoria". Che ne è rimasto di quegli impegni? E' evidente che Eva non ha tradito solo il Modello Mancini, ma anche se stessa e soprattutto la città.

Paolini "Al comune la situazione è a un punto di non ritorno"

28/05 Il rappresentante del gruppo comunale Radicali Scolaisti e Liberali, avv. Enzo Paolini, ha dichiarato in un comunicato: "Gli sviluppi della vicenda politica apertasi a Palazzo dei Bruzi con la rottura del patto federativo DS-PSE prima e con il distacco del PSE dalla maggioranza dopo portano, in pratica, la situazione a un punto di “non ritorno” rispetto agli equilibri preesistenti difficile da gestire politicamente. Il problema che si pone ora in termini politici, al di là dei conflitti caratteriali e delle incomprensioni personali, è che la maggioranza “residua” dopo la presa di distanza del PSE non è legittimata politicamente a governare la città. Eva Catizone è pienamente legittimata a ricandidarsi ed a chiedere ai cosentini la riconferma nella carica di primo cittadino ma non può pretendere di garantirsi la sopravvivenza politica con una manovra di palazzo che viola, nella sostanza democratica, il mandato conferitole dal corpo elettorale. Meno che mai il partito dei DS, per i consensi elettorali che esprime in città, può pretendere una premiership che gli elettori cosentini, storicamente, non hanno mai riconosciuto né al PCI di ieri né al PDS del 1993 né ai DS del 2002.Rispetto delle regole, quindi, innanzitutto. Quanto alla mia posizione personale ed all’appello pubblico rivoltomi da Salvatore Perugini, ho da precisare che non ho mai inteso discostarmi dal progetto politico di Giacomo Mancini per la città, avendone condiviso l’elaborazione e l’affermazione politica in contrapposizione all’ingerenza dei partiti e dei loro gruppi dirigenti. La mia candidatura in una lista collegata alla candidatura a sindaco di Salvatore Perugini, al primo turno, era nella linea della discontinuità da un metodo di governo che, nelle ultime fasi della esperienza amministrativa di Giacomo Mancini, aveva dato luogo a fenomeni di intolleranza e di autoritarismo inaccettabili per un libertario quale mi sono sempre considerato. Mi riferisco alle “piazze negate”, ai “no global” colpevolizzati al ritorno da Genova, alle associazioni culturali buttate fuori dalla Casa delle culture, ai permessi negati per l’utilizzo democratico di luoghi e sedi istituzionali. In quell’accelerazione di fatti anomali ed inspiegabili , estranei al Mancini socialista e libertario che la malattia andava fiaccando implacabilmente, altri opportunisticamente tacquero, a cominciare da Piperno e Catizone ,mentre io e i miei amici libertari, senza clamore e con grande disagio, prendemmo le distanze. Ma non fu rottura, semmai trauma. Al progetto di Giacomo Mancini per la città, alla sua rivoluzione culturale, alla sua meditata avversione per la partitocrazia, al suo credito di fiducia verso le nuove generazioni resto profondamente legato. Ecco perché non vedo come potrei essere interessato alla nuova maggioranza che mi propone Salvatore Perugini il quale, per altro, rimuove con troppa facilità l’emarginazione politica subita fino all’altro ieri dalla Margherita e compensata oggi, a quanto pare, con l’assegnazione di un assessorato. Il rispetto delle regole democratiche vuole, invece, che la stessa Margherita si trovi oggi impedita a legittimare politicamente la nuova maggioranza proprio dal voto dei cosentini in sede di ballottaggio. E’ un conteggio già fatto e mai contestato.
Nei voti conseguiti da Eva Catizone al ballottaggio mancano, rispetto al voto del primo turno, i voti conseguiti da Perugini e da Anna Maria Nucci che, al primo turno assommavano a circa diecimila. Nemmeno la Margherita, dunque, come i DS, ha titolo politico per legittimare lo strappo e la nuova maggioranza nata a Palazzo dei Bruzi se non scavalcando e ignorando le indicazioni del corpo elettorale. La decisione inoltre di rimuovere negli uffici di Palazzo dei Bruzi qualificati dirigenti e assegnare nuove competenze è una ulteriore rottura del quadro democratico ed amministrativo della città che non può restare senza conseguenze. L’operazione, plausibile e giustificabile in situazioni normali, fatta in piena campagna elettorale è priva dei necessari requisiti di legittimazione politica e amministrativa. Siamo in presenza di una “purga” in pieno stile sovietico che nulla ha a che fare con lo spoyl-sistem di matrice americana, attuato nel momento in cui il nuovo presidente eletto si insedia alla Casa Bianca e configura l’organigamma del suo staff e della sua amministrazione. Nel caso di Palazzo dei Bruzi, fatte le necessarie proporzioni e distinzioni di sistema, non c’è stata alcuna nuova elezione e, anzi, il sindaco ha platealmente perso la maggioranza che lo aveva eletto a cominciare dal partito che, in esecuzione di un mandato politico dato esplicitamente da Giacomo Mancini e noto a tutta la cittadinanza, aveva espresso la sua candidatura. Eva Catizone ha poco tempo per riflettere e decidere. Deve ricucire lo strappo con il PSE che non può essere considerato partito accessorio alla maggioranza di coalizione in quanto primo partito in città . Diversamente la parola deve tornare alla città ed ai suoi elettori. Quanto al PSE, che scopre oggi nelle file dei suoi alleati di ieri “i professionisti della distruzione”, si assume una grave responsabilità nel decidere la sopravvivenza o meno del corso politico avviato due anni fa a Palazzo dei Bruzi. Non vi è dubbio che un problema di leadership si pone, almeno nelle modalità e nei limiti in cui va esplicata, ma non è certo con le cadute di stile e con i manifesti dialettali che ricoprono i muri della città che si può risolvere un caso politico per altro, a ben riflettere, largamente prevedibile e che risente,inevitabilmente, delle prossime scadenze elettorali. Per quanto mi riguarda direttamente, sarò attento osservatore degli sviluppi politici e delle proposte che verranno di volta in volta in consiglio comunale,regolandomi nel merito. Non mi considero politicamente apolide ma profondamente legato alle tradizioni laiche,libertarie,socialiste e liberali di questa città."

Licenziamenti alla Polti, Barile scrive all'assessore regionale al lavoro Mangialavori

28/05 Mimmo Barile, candidato alla Presidenza della provincia per il centrodestra, ha scritto all'Assessore regionale al lavoro, Antonino Mangialavori, per sollecitare un immediato intervento del Governo Regionale sulla vicenda dei licenziamenti annunciati dalla Polti di Piano Lago. <<Ho chiesto - si legge nella missiva - all'assessore Mangialavori d'interessarsi direttamente di questa vicenda in maniera da individuare, nel più breve tempo possibile, le soluzioni opportune per risolvere la vertenza e ripristinare il giusto clima di serenità in questa importante unità produttiva del territorio del Savuto. Ritengo - ha concluso nella lettera Mimmo Barile - che esistano le giuste condizioni affinchè vengano date ai lavoratori precise garanzie>>.

Oliverio riceve la delegazione degli operatori balneari

28/05 L’on. Gerardo Mario Oliverio, candidato per il Centrosinistra alla Presidenza della Provincia ha ricevuto una delegazione di imprenditori balneari i quali hanno manifestato preoccupazioni perché la totale inerzia della Regione Calabria mette in crisi un comparto occupazionale in un settore come il turismo balneare che dovrebbe rappresentare il fiore all’occhiello della Calabria. La mancanza del piano regionale di utilizzo delle aree demaniali, una politica adeguata di interventi sull’erosione delle coste, i problemi dell’inquinamento ed una inesatta programmazione della portualità turistica minore, mette in pericolo la risorsa mare che invece deve essere valorizzata in un moderno progetto di sviluppo. Le imprese turistiche calabresi, senza possibilità di offrire servizi efficienti perdono la possibilità di favorire l’espansione dello sviluppo economico di aree a forte vocazione turistica.
L’on. Oliverio, dopo ampia discussione, ha teso a sottolineare come “nel nostro programma abbiamo inteso privilegiare un sistema di trasporto che valorizzi le vie del mare; in questo quadro pensiamo ad una piena utilizzazione del Porto di Sibari quale porta verso il Mediterraneo orientale ed un sostegno alla portualità turistica minore. Per quanto riguarda la tutela delle coste e il sostegno al turismo balneare, ha concluso l’on. Oliverio, nella consapevolezza che la Provincia non ha competenze specifiche in materia, aprirò una fase concertativa d’intesa con le altre Province calabresi, convocando i sindacati del settore, i Sindaci dei comuni rivieraschi, per incalzare la Regione affinché si faccia finalmente carico di iniziative concrete in questo settore”.

Mancini (PSE) "Un plauso al Presidente Acri per il suo proficuo lavoro svolto"

28/05 Giacomo Mancini, deputato al Parlamento, a margine dell'ultima riunione del consiglio provinciale, ha rilasciato la seguente dichiarazione: "Sono onorato di aver fatto parte in questa legislatura del Consiglio Provinciale di Cosenza e di aver lavorato insieme a uomini come Antonio Acri, che si sono spesi con determinazione al servizio dei cittadini del nostro territorio, favorendo l'affermazione e la crescita della coalizione di centrosinistra. Per quanto mi riguarda i bilanci dell'azione politica si coniugano con i ricordi personali che hanno segnato l'inizio della mia esperienza politica e che mi hanno consentito di stringere proficui rapporti di collaborazione con bravi amministratori. E' doveroso per me esprimere il plauso nei confronti del presidente Acri con il quale non sono mancati anche momenti di differenziazione ma al quale mi ha legato un rapporto politico improntato alla correttezza reciproca e al rispetto delle posizioni espresse.
Rivolgo all'assessore Luigi Ladaga un ringraziamento per l'impegno che egli ha profuso al servizio della causa del nostro movimento e per l'azione elevata e di spessore che ha consentito alla nostra provincia di relazionarsi con le maggiori istituzioni della nostra regione e del nostro Paese".

Democrazia Europea sostiene Mario Oliverio.

28/05 Democrazia Europea, il movimento fondato da Sergio D’Antoni che nei giorni scorsi ha abbandonato l’UDC in polemica con le politiche portate avanti dal governo Berlusconi, ha annunciato il proprio sostegno all’on. Mario Oliverio, candidato del Centrosinistra alla Presidenza della Provincia di Cosenza. Ieri, infatti, si è tenuto un incontro tra una rappresentanza di Democrazia Europea guidata dal suo coordinatore provinciale Carlo Migliori con l’on. Mario Oliverio. Carlo Migliori ha teso sottolineare al candidato Presidente del Centrosinistra come “la scelta di Democrazia Europea in Italia ed in Calabria è frutto della constatazione che con questo Centrodestra non c’è spazio per impostazioni politico-programmatiche improntate alla moderazione ed alla concertazione con le forze sociali. Il radicalismo selvaggio, ispirato da una cultura plebiscitaria anima la coalizione di governo. I danni prodotti nella vita del Paese sono consistenti. Una forza come la nostra, ispirata dai valori del cattolicesimo sociale era diventata incompatibile con la coalizione guidata da Berlusconi. Abbiamo scelto, d’intesa con forze importanti impegnate nell’esperienza sindacale e nelle organizzazioni sociali, di prendere le distanze dal centrodestra per collocare il nostro impegno nell’area moderata animata da valori di solidarietà e di reale spirito democratico. Qui a Cosenza il nostro impegno, ha concluso Carlo Migliori, la concretizzeremo con l’appoggio ai candidati del centrosinistra nei vari comuni e alla tua candidatura, che con autorevolezza e senso di equilibrio ben rappresenta l’idea di coalizione democratica di cui ci sentiamo portatori”. L’on. Mario Oliverio, dal canto suo, nel ringraziare i rappresentanti di Democrazia Europea ha teso a sottolineare come “la vostra scelta di campo è l’ulteriore riprova del fallimento del Centrodestra nella sua esperienza di governo a tutti i livelli. I valori di cui siete portatori possono trovare solo nel centrosinistra il terreno reale su cui crescere. Il centrosinistra rappresenta pienamente le culture politiche fondamentali della storia democratica italiana: quella della sinistra riformista, del cattolicesimo democratico, della tradizione laica e liberale. La vostra scelta, politicamente fondata e motivata, ci carica di una ulteriore responsabilità: abbiamo il dovere di vincere bene a Cosenza per dare fra un anno alla Calabria la possibilità di cambiare finalmente rotta, per determinare quella svolta tanto attesa quanto necessaria dopo dieci anni di governo di un Centrodestra tanto fallimentare quanto arrogante”.

De Rose La città ha bisogno di un governo di centrodestra

28/05 "La città' ha bisogno di un governo di centrodestra. Tutti i più importanti governi locali durano dieci anni: e' un periodo di esaurimento naturale dell'azione politica e Cosenza ha rappresentato un'anomalia in ragione del ricordo di un grande leader. Oggi, pero', e' giusto voltare pagina e riconsegnare al territorio una pluralità dialettica ed un cambiamento che non può essere dilazionato". E' quanto afferma, in una nota, Umberto De Rose, leader del centrodestra nel Consiglio comunale di Cosenza. "Tante battaglie di civiltà e di ancoraggio alla coerenza che abbiamo portato avanti come consiglieri comunali - aggiunge De Rose - attraversavano senza alcun sussulto forze antagoniste che oggi si ritrovano sulle nostre posizioni. Spesso siamo stati duri, ma ricordo alla città che la spaccatura fra Pse e Ds consente oggi di scoprire che avevamo ragione su tutto: sul Valle Crati, sui debiti del Comune, sui bilanci sbagliati e sull'Amaco. Oggi ci riconoscono la veridicità di quello che affermavamo e si accusano a vicenda di essere responsabili di un governo negativo che appartiene essenzialmente ad ognuna delle forze che hanno sostenuto il sindaco. Ricordo le querele ricevute per aver detto che venivano messe in bilancio poste in attivo che erano uguali e per aver difeso l'immagine della città nella vicenda calcistica. Mi davano del visionario, ma grazie a Dio la verità viene sempre a galla''. Secondo De Rose, "l' azione dei dirigenti della Margherita e' incredibilmente priva di coerenza e di logicità politica. Hanno espresso un candidato a sindaco che aveva un nome importante, hanno impostato una campagna elettorale contro le 'primedonne', hanno fatto in modo che Salvatore Perugini ricevesse una secca sconfitta, candidandolo improvvidamente a Presidente del Consiglio comunale, ed hanno dimenticato tutto solo in ragione di un assessorato. Questi comportamenti retrivi sono, pero', osteggiati da Italia dei Valori, dai radicali di Paolini e da molta parte di Rifondazione Comunista ed e' come se ci fosse solo il vecchio Ppi ad essere coinvolto". De Rose invita l'elettorato a "capire che le ragioni del dissenso vanno portate fino in fondo: il prossimo test elettorale alla Provincia sarà un banco di prova per Catizone in città, ma ho dubbi che una eventuale vittoria di Oliverio possa far ripercorrere la stessa strada al Comune di Cosenza, con una maggioranza solo sulla carta. E' auspicabile che si ritorni alle urne in città e che si faccia chiarezza: il Pse deve, quindi, essere conseguenziale e fare in modo che la città possa esprimersi". Dopo avere ringraziato l'on. Caruso, di An, che lo ha citato come 'sindaco ideale', De Rose non eslcude una sua ricandidatura. "Ma ciò che più conta - aggiunge - sarà costruire ponti di alleanza con i settori vitali della città e vivere la campagna elettorale non come uno scontro notarile. Non si tratterà più, allora, di stabilire chi e' più vicino a Giacomo Mancini, ma di storicizzare Mancini sapendo che la sua eredita' amministrativa non esiste e che le cose buone fatte dalle sue amministrazioni possono essere recuperate con un accordo che veda la Cdl anche propensa al dialogo con le forze laiche, senza predominio, ma anche senza sudditanza alcuna".

Petrozza (PSE): “La Margherita è stata contro il Modello Cosenza nelle elezioni che portarono a sindaco la Catizone”

29/05 In riferimento ad alcune dichiarazioni rilasciate del capogruppo al Comune di Cosenza ed al capolista al comune di Rende della Margherita, il capogruppo al comune di Cosenza del PSE-Lista Mancini, Pietro Petrozza, ha rilasciato la seguente dichiarazione: Non rappresenta certamente una novità il fatto che alcuni dirigenti cosentini della Margherita disconoscano il Modello Cosenza e si ostinino a non apprezzare gli eccellenti risultati ottenuti in dieci anni dall’Amministrazione comunale guidata da Giacomo Mancini. Infatti, già nel 2002 costoro si schierarono con un loro candidato a Sindaco contro la coalizione da noi guidata che si candidava a continuare quella stagione di buon governo. Quella scelta fu giudicata sbagliata dagli elettori che li condannarono ad una sconfitta sonora. Ricadere oggi nello stesso errore sembra quantomeno autolesionistico, anche perché nel frattempo Agazio Loiero, leader regionale di quel partito ed anche legittimo aspirante alla candidatura alla Presidenza della Regione, ha più volte, partecipando anche al decennale della vittoria del 1993, sottolineato in maniera convinta il bisogno di continuare quel lavoro amministrativo che ha consentito alla coalizione di ottenere anche successi politici. Ecco perché, coerentemente, anche in questa campagna elettorale, noi continuiamo a sostenere la validità del Modello Cosenza con l’obbiettivo di mandare a casa quei professionisti della distruzione che hanno dato vita ad un governo di minoranza in consiglio, e cosa ancora più grave, che indugiano in alchimie tra sigle senza percepire la frattura che si è creata con i differenti soggetti sociali presenti in città, che non trovano rappresentanza in questa istituzione, e che vedono sempre più distante dai bisogni dei cittadini.

Cribari (Europei) getta acqua sul fuoco: “Io e V.Adamo insieme contro il centrodestra”

28/05 Dichiarazione di Francesco Cribari, candidato DS nel Collegio 1 di Cosenza. “Non capisco perché qualcuno sta cercando in tutti i modi di farmi polemizzare con Vincenzo Adamo.Io non ho nulla da dire a Vincenzo Adamo. E’, fino a prova contraria, un collega consigliere comunale della maggioranza di centrosinistra che al Comune di Cosenza sostiene il Sindaco Eva Catizone, uno stimato collega avvocato e siamo entrambi candidati nella coalizione di centrosinistra a sostegno dell’on. Mario Oliverio. Io, come lui, sto chiedendo i voti contro il centrodestra dei fallimenti per affermare una nuova stagione di governo efficace ed efficiente in Calabria e nel Paese.Le mie polemiche quindi saranno solo contro questa destra. Penso che il mio amico Vincenzo la pensi esattamente come me.”

Il 29 al Beat presentazione di Condorelli (Ulivo) candidato alle Europee

29/05 Mario Condorelli, candidato al Parlamento Europeo nella lista “Uniti nell’Ulivo” sarà domani a Cosenza e parteciperà ad un incontro organizzato dai dirigenti del Pse-Lista Mancini che si svolgerà alle ore 13 presso il locale Beat di Piazza Duomo. Mario Condorelli è professore ordinario di medicina interna e direttore della scuola di specializzazione di cardiologia dell’Università Federico II di Napoli. E’ presidente del consiglio superiore di sanità ed è stato prima senatore e poi sottosegretario di stato al Ministero della Sanità. A Cosenza egli ha molti estimatori nel campo della professione ed in quello politico. La manifestazione di domani fornirà l’occasione a tanti cittadini per incontrare il professor Condorelli e per sostenere la sua candidatura nella lista “Uniti nell’Ulivo”.

Il 29 a Cariati l’UDC presenta il candidato alla provincia

28/05 A Cariati il 29 maggio l’UDC, alle 18 presso il Centro sociale 'Cristo Re', presenta il candidato al collegio, Tonino Caruso. Saranno presenti Mimmo Barile, Giancarlo Pellegrino, il senatore Gino Trematerra e il consigliere regionale, on. Roberto Occhiuto.

A Spezzano Sila il 29 festa per la candidatura di Campanaro

28/05 Colori, parole e musica. Con questa cornice festante, il coordinatore regionale di Azione Giovani, Peppuccio Campanaro, presenta la propria candidatura al collegio di Spezzano della Sila. L'happening durerà dalle 18 alle 23 e avrà il sapore tutto popolare. Non mancheranno comunque momenti di partecipazione politica. Infatti in piazza Fontana è in programma una tavola rotonda per discutere delle problematiche della presila. Interverranno lo stesso Campanaro, Mimmo Barile, Gabrile Limido, Giovanni Dima e Umberto Pirilli. Al termine dell'incontro seguirà un concerto musicale con la partecipazione straordinaria delle "Iene".

Il 30 a Piane Crati Forza Italia presenta il condidato alle provinciali

28/05 Giorno 30 maggio alle ore 17.30 presso il ristorante 'Capriccio di Donna' di Piane Crati, Forza Italia presenta la candidatura di Franco Vigna per il collegio di Aprigliano. Saranno presenti il senatore Tonino Gentile e Mimmo Barile.

Il 30 Marco Follini a Rende

28/05 Il 30 maggio il presidente nazionale dell'Udc, Marco Follini, sarà a Rende per una manifestazione elettorale. Alle ore 18 presso la sala conferenze dell'Hotel Executive il leader dei centristi presenterà la candidatura di Franco Pichierri a sindaco di Rende e i candidati alla carica di consigliere comunale dell'Udc. Saranno presenti Mimmo Barile, candidato alla presidenza della provincia di Cosenza, il senatoreTrematerra, Giancarlo Pellegrino, segretario provinciale dell'Udc.

il 31 "Voce Libera" incontra i cittadini di Rende

28/05 "La forza delle idee. Dalla tua parte". E’ lo slogan del gruppo VoceLibera impegnato nel sostegno della candidatura di Franco Napoli quale Sindaco di Rende. In un comunicato prevenuto in Redazione il gruppo Voce Libera rende noto: “L’impegno preso nel 1999 con i cittadini di Rende è stato mantenuto. Dopo le elezioni non ci siamo dispersi come invece hanno fatto quasi tutti gli altri 600 candidati. Vogliamo dire grazie a chi ci ha dato fiducia, a chi nel frattempo si è avvicinato alle nostre posizioni. Nei cinque anni che sono trascorsi dal 1999 ad oggi, abbiamo continuato la nostra attività. Ecco alcuni dei temi sui quali abbiamo incalzato l’amministrazione comunale:
- Attivazione della Consulta della città e dei Comitati di quartiere, con criteri elettivi;
- Bonifica della discarica di contrada S. Agostino;
- Riorganizzazione della Banca del tempo, costituita dal Comune.
Abbiamo partecipato, da esterni, alle riunioni del centro-sinistra di Rende, per tentare di indurre un cambiamento alla politica dell’Amministrazione Comunale, ma le nostre proposte, sintetizzate in un documento che è possibile consultare sul nostro sito Internet (www.vocelibera.it) sono state sostanzialmente ignorate. L’analisi della situazione attuale ci ha condotto a costituire una lista civica insieme agli amici del movimento “Rende Aperta”, per sostenere il candidato a sindaco Franco Napoli, il quale, già nel 2003, aveva abbandonato Forza Italia, dichiarandosi indipendente. Tra le proposte che formuliamo, c’è la realizzazione del Municipio virtuale, ossia un portale di e-government attraverso il quale sarà possibile favorire la comunicazione bidirezionale tra amministrazione comunale e cittadinanza: in tal modo, i cittadini potranno accedere a tutti i servizi normalmente erogati presso la sede comunale, e potranno visionare le delibere di giunta e di consiglio comunale, accedere alla visualizzazione del Piano Regolatore, conoscere tutti i regolamenti comunali, ed assistere in diretta alle sedute del Consiglio Comunale. Per spiegare la nostra scelta è fissato un incontro con i cittadini per Lunedi 31 maggio 2004, ore 19, presso il Seminario Arcivescovile di Rende

Oliverio replica a Barile: "Non mi sottraggo dal confronto"

27/05 Le affermazioni di Barile secondo le quali l’on. Mario Oliverio si sottrae al confronto sono ridicole. Si è davvero superato ogni limite nel penoso tentativo di accreditare l’idea che il candidato del Centrosinistra avrebbe difficoltà a confrontarsi. La questione è un’altra: Barile sta disperatamente cercando di accreditarsi come interlocutore in una competizione elettorale che lo vede nettamente fuori gioco. Piuttosto che partecipare a kermesse su presunti sondaggi che non hanno alcun fondamento rispetto a quelli fatti da diversi istituti specializzati e di riprovata serietà a livello nazionale, Mario Oliverio sta sviluppando in modo ampio un confronto con i cittadini della Provincia di Cosenza nel merito delle questioni politico-programmatiche. Su questi argomenti la destra ha ben poco da dire visto il suo totale fallimento a tutti i livelli e si limita agli insulti e alle sciocchezze, che gli elettori sapranno rintuzzare con il loro voto il 12 ed il 13 di Giugno.

Turnover in Comune il PSE parla di "premeditata violenza contro i dirigenti che hanno lavorato con MancinI"

27/05 Subito pronta la replica del PSE alla nuova mossa dell'Amministrazione che ha operato quest'oggi il turn over dei dirigenti. Questa la nota della segreteria politica: "I professionisti della distruzione sono arrivati a minare le fondamenta dell'amministrazione comunale di Cosenza colpendo con atti di inusitata violenza le donne e gli uomini che hanno il merito di aver lavorato nel corso degli ultimi dieci anni al fianco di Giacomo Mancini contribuendo con professionalità alla costruzione del modello Cosenza. Registriamo con un sentimento di preoccupazione e di amarezza la scientifica e premeditata violenza nel colpire le intelligenze più vicine all'indimenticabile Sindaco Mancini. Esprimiamo convinta solidarietà alle donne e agli uomini mortificati nelle loro competenze dalle decisioni assunte dai professionisti della distruzione che non si sono fermati neanche dinanzi ad alcune grave situazioni personali sofferte da una brava dirigente. L'insofferenza manifestata dai cosentini ci convince, però, che la stagione dei professionisti della distruzione avrà vita breve e terminerà il giorno dopo le elezioni quando sarà chiara la volontà dei cittadini di impedire un'altra retrocessione per Cosenza e sarà pressante la richiesta di avere una guida amministrativa più autorevole e più credibile."

Barile: "I sondaggi ci danno al ballottaggio".

27/05 <<Quello che sta succedendo in questi ultimi giorni sta rivelando all'opinione pubblica come il candidato del centrosinistra intenda il confronto democratico>>. Lo ha dichiarato Mimmo Barile candidato alla Presidenza della Provincia per il Centrodestra, commentando la sistematica assenza di Mario Oliverio ai dibattiti televisivi. <<Per lui - continua - il confronto democratico viene sovente inteso alla stregua di un dentifricio con cui sciacquarsi la bocca. Questo ci preoccupa. Solo vuote enunciazioni. I fatti dicono il contrario. Accuratamente sta disertando ogni dibattito pubblico con gli altri candidati. Il suo è un discutibile modo d'intendere il rapporto col corpo elettorale. Negli ultimi dibattiti televisivi si sarebbe dovuto commentare il sondaggio di Cr Ricerche, l'ultimo prima dello stop previsto dalla legge. Sarebbe utile sottolineare perché Oliverio s'è sottratto a questa discussione>>. Mimmo Barile è quindi entrato nel merito di questo sondaggio. <<Come ormai noto, i dati di questa ultima elaborazione statistica danno il candidato del centrosinistra al 43 per cento- ha spiegato - . Al momento, però, c'è un'unica certezza: Barile e Oliverio vanno al ballotaggio. Di questo, a dire la verità, noi eravamo certi già da tempo. Ma a ben guardare c'è dell'altro: solo fino a pochi mesi fa, lo ricordano ancora tutti, si sprecavano i proclami vittoriosi di un centrosinistra dato vincente al primo turno con percentuali "bulgare" attorno al 70 per cento. Oggi la coalizione di centrosinistra, ed in particolare il suo candidato a Presidente, sono in caduta libera. Questo è il dato. Peraltro annunciato per tempo dal segretario del Pse Salvatore Magarò. Ed ancora dalla Margherita che riteneva d'aver scambiato nella scelta del candidato Presidente "un motore turbo" con un rumoroso e lento "motore diesel". Ci preoccupa questo ossessivo e paranoico ripetere: ho già vinto. Senza il conforto di uno straccio di vero sondaggio. E comunque a decidere saranno sempre e soltanto gli elettori>>.

Giacomo Mancini incontra i lavoratori della Polti

27/05 Giacomo Mancini, Deputato al Parlamento, si è recato a Piano Lago a fare visita ai lavoratori in sciopero dello stabilimento Polti ai quali ha espresso la propria solidarietà per il licenziamento, avvenuto nei giorni scorsi, di tre operai impegnati nel sindacato. Al termine dell'incontro svoltosi al di fuori dei cancelli dell'industria, ha rilasciato la seguente dichiarazione: "Non è ammissibile che la fame di lavoro che soffrono i giovani del Mezzogiorno e della Calabria venga utilizzata per negare ai dipendenti dei pochi insediamenti industriali esistenti, anche i diritti più elementari. Sono vicino ai lavoratori della Polti e alle loro famiglie, schierandomi al fianco delle loro legittime rivendicazioni".

Oliverio incontra una delegazione di imprenditori balneari

27/05 L’on. Gerardo Mario Oliverio, candidato per il Centrosinistra alla Presidenza della Provincia ha ricevuto una delegazione di imprenditori balneari i quali hanno manifestato preoccupazioni perché la totale inerzia della Regione Calabria mette in crisi un comparto occupazionale in un settore come il turismo balneare che dovrebbe rappresentare il fiore all’occhiello della Calabria. La mancanza del piano regionale di utilizzo delle aree demaniali, una politica adeguata di interventi sull’erosione delle coste, i problemi dell’inquinamento ed una inesatta programmazione della portualità turistica minore, mette in pericolo la risorsa mare che invece deve essere valorizzata in un moderno progetto di sviluppo. Le imprese turistiche calabresi, senza possibilità di offrire servizi efficienti perdono la possibilità di favorire l’espansione dello sviluppo economico di aree a forte vocazione turistica. L’on. Oliverio, dopo ampia discussione, ha teso a sottolineare come “nel nostro programma abbiamo posto come priorità la difesa e la tutela delle coste ed una accorta politica di disinquinamento delle acque e del mare. Sono queste condizioni necessarie per dispiegare con efficacia interventi a sostegno del turismo che, per la nostra realtà, costituisce una importante risorsa economica ed occupazionale. Intendiamo privilegiare un sistema di trasporto che valorizzi le vie del mare e, in questo senso, oltre ad una piena utilizzazione del Proto di Sibari, pensiamo alla messa in rete della portualità minore che costituisce una importante leva per il turismo. In questo quadro particolare attenzione porremo al turismo balneare. Anche se la Provincia, ha concluso Oliverio, non ha competenze specifiche in materia, aprirò una fase concertativa d’intesa con le altre Province calabresi, convocando i sindacati del settore, i Sindaci dei comuni rivieraschi, per incalzare la Regione affinché si faccia finalmente carico di iniziative concrete in questo settore”.

L’on. Antonio Di Pietro in Calabria il 30 e 31 maggio

27/05 L’On. Antonio Di Pietro, accompagnato dal Responsabile nazionale Enti locali Beniamino Donnici, entrambi candidati al Parlamento Europeo, visiterà la Calabria centrale domenica 30 e lunedì 31 maggio 2004. Intenso il programma degli appuntamenti a partire dal COMIZIO dell’On. Di Pietro e del Dott. Donnici alle ore 17.30 a SAN GIOVANNI IN FIORE, Piazza Abate Gioacchino, con intervento del candidato al consiglio provinciale di Cosenza Giuseppe Scarcelli; alle ore 18.30 VISITA a ROCCA DI NETO ed a seguire MANIFESTAZIONE (ore 19.00) sul Lungomare Cristoforo Colombo a CROTONE ed alle ore 20.00 COMIZIO a CUTRO, piazza Umberto, con l’intervento dell’Avv. Salvatore Migale, candidato di Italia dei Valori alla Presidenza della Provincia di Crotone; conclusione della serata a BOTRICELLO (ore 21.30), dove è previsto un incontro con la Prof.ssa Rita Colacino, candidata alla Provincia di Catanzaro per Italia dei Valori, dirigenti, militanti e simpatizzanti della costa jonica catanzarese. Per lunedì 31 maggio sono in programma la partecipazione (ore 9.00) ad un SIT-IN a CATANZARO, Corso Mazzini, quindi alle ore 11.00 INCONTRO CON IL MINI-PARLAMENTO DEGLI ALUNNI DELLA SCUOLA “DON BOSCO” DI VIBO VALENTIA, nell’ambito del progetto “Educazione alla cittadina ed alle ore 12.00 CONFERENZA STAMPA presso la sede del Comitato Elettorale del Centrosinistra in Via Santa Ruba, cui interverranno, con il candidato alla Presidenza Ottavio Bruni, i candidati di Italia dei Valori al Consiglio provinciale. IN SERATA Beniamino Donnici terrà un COMIZIO a TROPEA, Piazza Galluppi (ore 18.00) ed a VIBO VALENTIA in Piazza Municipio (ore 19.30).

Il 28 Barile incontra gli albergatori di Campora

27/05 Venerdì 28 maggio alle ore 17 presso i saloni dell'Hotel 'La Principessa' di Campora San Giovanni, il candidato alla presidenza dell'Amministrazione provinciale, Mimmo Barile, incontrerà gli albergatori della Provincia di Cosenza. Sarà presente il presidente regionale della Federalberghi, Demetrio Metallo.

Convegno dell'UDC sulla Crescita del Sud, domani a San marco Argentano

27/05 Alle ore 18 di venerdì 28 maggio presso il seminario vescovile a san Marco Argentano, l'Udc ha promosso un convegno sulla 'crecita del Sud'. Partecipano il vicepresidente di Sviluppo Italia, Francesco Samengo; il senatore Gino Trematerra; il consigliere regionale, on. Roberto Occhiuto e il candidato del centrodestra alla presidenza della Provincia, Mimmo Barile.

Domani a Rovito FI presenta il suo candidato nel collegio provinciale

27/05 Presso la sala consiliare di Rovito, venerdì 28 maggio alle 19.30, Forza Italia presenta il candidato Catera. Saranno presenti l'assessore regionale alle Attività produttive, Pino Gentile, il consigliere regionale di Forza italia, Gianfranco Leone, il coordinatore provinciale Sergio Bartoletti e Mimmo Barile.

Interrogazione di Caruso (AN) al Ministro Sirchia sul mancato accreditamento di fondi alla Euro 2000

26/05 Roberto Caruso, deputato di Alleanza Nazionale, ha reso noto di avere inviato un'interrogazione al ministro della salute Girolamo Sirchia nella quale chiede che "vengano fornite spiegazioni sul mancato accreditamento regionale della struttura privata Euro 2000 srl, convenzionata già con l'azienda sanitaria territoriale di Cosenza, che effettua da tre anni il preziosissimo servizio di emodialisi per la comunità' locale. Caruso sottolinea come il centro sia "l'unico privato che si occupa, in Calabria, delle terapie croniche per le nefropatie, ed è da considerare un vero e proprio salvavita". Il deputato di An sottolinea nell'interrogazione come "l'azienda sanitaria territoriale di Cosenza abbia sempre ottemperato alle disposizioni legislative, facendo tutto quello che le veniva chiesto per la firma dell'accreditamento. Caruso chiede al ministro di "acquisire tutti gli atti relativi alla pratica, considerato che 'accreditamento consentirebbe alla struttura di poter effettuare altre prestazioni di emodialisi in favore di pazienti cosentini costretti, per motivi di impossibilita' oggettiva derivanti dalla super prestazioni effettuate nei centri pubblici locali, ad emigrare in altre strutture della provincia, con grave situazione per la loro gia' precaria condizione medica"

PSE: "Stiamo lavorando per rafforzare la coalizione di centro sinistra"

26/05 In una nota diffusa dal PSE Lista Mancini si sottolinea il loro ruolo centrale di socialisti di rinnovamento. "Dispiace che i professionisti della distruzione impediscano il confronto democratico, bandiscano le argomentazioni politiche ed alimentino polemiche personali e veleni. La nostra sfida oggi come ieri, è quella di consentire alla coalizione di centrosinistra di tornare a vincere prima in Calabria e poi nel Paese. Il nostro compito deve essere di creare una coalizione che sia percepita come differente e migliore di questa destra che ha fallito ad ogni livello. In questa direzione abbiamo sempre operato, capendo i limiti dei partiti attuali e lavorando per offrire spazi di agibilità democratica ai tanti talenti presenti sul nostro territorio che sono alla ricerca di interlocutori credibili ed autorevoli. La nostra sfida politica resta quella che abbiamo combattuto anche due anni fa al Comune di Cosenza. La nostra volontà rimane sempre quella di favorire la crescita di una nuova, giovane e preparata classe dirigente in grado di guidare la coalizione di centrosinistra al governo della Regione e del Paese. La posta in gioco è alta e per questo non ci sfugge il tentativo dei professionisti della distruzione responsabili di innumerevoli fallimenti, non solo politici, di mettere in difficoltà i nostri uomini e di sbarrare la strada al nostro movimento. In questa chiave infatti, devono essere letti i ripetuti ed inusitati tentativi di escluderci prima dalla lista unitaria e poi di indebolirci con operazioni spregiudicate e violente nei confronti di chi lavora insieme a noi al nostro progetto di rinnovamento. Non ci siamo fermati allora e non ci fermiamo nemmeno adesso. I professionisti della distruzione non devono avere cittadinanza in una nuova coalizione che guarda all'Europa e che sotto la guida di Romano Prodi ambisce a rendere protagonisti i migliori talenti del territorio. Amareggia che in questa battaglia, non certo semplice, ma utile per la nostra terra non abbiamo più la compagnia da chi ha preferito farsi incantare dalle sirene dei professionisti della distruzione che, fortunatamente, nulla possono promettere e in nessun modo possono incidere sulle scelte future. Noi, a differenza di altri, non cambiamo casacca e non modifichiamo di un millimetro la nostra impostazione ideale, orgogliosi della nostra storia di impegno coerente e onorato, con l'ambizione di stringere rapporti proficui con tutti coloro i quali sono stati allontanati dal nostro campo da chi teme il confronto e da chi non riesce a sostenere discussioni con argomentazioni politiche".
(Nella foto il manifesto ironico fatto affigere dal PSE e prontamente ricoperto dal Comune)

Pietro Mancini "Grave aver negato il dibattito in consiglio comunale"

26/05 Nel dibattito creatosi dopo la bagarre di ieri in Consiglio Comunale si impone Pietro Mancini che con una sua lettera punta il dito contro chi lavora per ditruggere. Questo il teso della sua missiva "Quel che è avvenuto ieri nel Consiglio comunale di Cosenza è molto grave e non può lasciare indifferenti quanti hanno avuto responsabilità nell'amministrazione e, soprattutto, temono un pernicioso ritorno al passato e l'archiviazione delle tante novità, nel programma e nella gestione, introdotte da Giacomo Mancini. Come è stato possibile che il sindaco pro-tempore e l'inesperto presidente pro-tempore del civico consesso abbiano deciso di nascondersi dietro inconsistenti cavilli, per negare il dibattito sui profondi cambiamenti, nella giunta e nella formula politica della maggioranza, un vero e proprio 'blitz' partitico, dibattito chiesto dal gruppo consiliare più consistente, quello del PSE ? Non solo l'on. Mancini senior e il sottoscritto, ma qualsiasi primo cittadino, provvisto di una pur minima cultura democratica e di rispetto istituzionale, avrebbero consentito lo svolgimento del dibattito. Si è, forse, preferito il silenzio, per non far conoscere al Consiglio e alla città la verità sull'inopinato, deprecabile ritorno al 'manuale Cencelli' per la scelta dei nuovi, si fa per dire, assessori? Sconcertano, poi, le esternazioni della dottoressa Catizone, che è arrivata a offendere i parlamentari, dicendo che non contano nulla, sfidando i consiglieri a sfiduciarla, essendo già sicura di essere ricandidata. E' possibile che nel 'teatrino' della politica locale nessuno trovi il modo di consigliare alla signora Catizone di mantenere il senso delle proporzioni, ricordandole che, 2 anni fa, la sua elezione fu dovuta, soprattutto, alla stima e alla riconoscenza dei cittadini per il lavoro svolto dal sindaco Mancini, che era appena scomparso? Ai cosentini, giustamente preoccupati e profondamente irritati per il ritorno sulla scena di quelli che il PSE ha, opportunamente, definito i 'professionisti della distruzione' e di vecchi, poco amati funzionari di partito, che ormai tutti ritenevamo in pensione, mi preme di consigliare vivamente di vigilare, attentamente, sulla situazione e sui rischi di una frattura tra la città e gli 'mini-golpisti'. Dobbiamo, tutti insieme, impedire che il modello- Cosenza venga tradito e che tornino a contare i professionisti della mala-politica che, quando Giacomo Mancini si candidò a sindaco, invitarono i cittadini a recarsi a recarsi in montagna a cercar funghi"

I Consiglieri della CDL sono pronti a dimettersi

26/05 "Siamo pronti, in qualsiasi istante, a rassegnare le nostre dimissioni da consiglieri comunali per restituire alla città la pienezza delle indicazioni democratiche. Riteniamo, in ogni caso, che le sue dichiarazioni di sfida dovrebbero essere coerenti e non manieristiche e che i cittadini dovrebbero avere il diritto di ritornare a scegliere una linea politica ed amministrativa che non esiste più". E' quanto sostengono i consiglieri comunali della Cdl di Cosenza in un documento inviato al sindaco, Eva Catizone. I dodici consiglieri comunali di opposizione indicano nel "consenso ad un linea di centrodestra, moderata e innovativa, l'unica strada percorribile per ridare impulso ad una città che non ha vissuto alcuna trasformazione, ma che conosce una preoccupante fase regressiva. La presenza di una campagna elettorale è, da questo punto di vista, incidentale poichè l'incapacità di gestire le emergenze, l'assenza di programmazione e la frantumazione del quadro politico originario che aveva ricevuto il consenso degli elettori era già, da tempo, fatto concreto. Le elezioni del 2002 furono vinte grazie ad un clima di postulanza rispetto alla figura di uno dei più grandi leader meridionali del dopoguerra e chi riteneva che le posizioni di rendita artificiali dovessero permeare tutta la fase successiva , pensando cosi' di somministrare all'opinione pubblica una linea di continuità inesistente, oggi conosce nella spaccatura consiliare la sua nemesi. La città è distante dal territorio e percepisce come antagonista chi, invece, dovrebbe governare pulsioni e problemi". L'identificazione - prosegue il documento dei dodici consiglieri - con una pseudocultura post comunista e con un laboratorio di radicalismo borghese rappresenta fino in fondo l'angoscia di chi cerca solo una visibilità per coprire il nulla della sua azione. Un Sindaco sfiduciato dalla sua maggioranza dopo un biennio di desolante improvvisazione, di rimpasti, di fuoriuscite di assessori di primo piano, dovrebbe solo dimettersi". Noi siamo pronti a farlo - hanno concluso - in ogni istante se ciò servirà a recuperare il senso di derivazione democratica che legittima il governo e che oggi, ma non da oggi, non esiste più".

Covello (DS) Dimissioni CDL, un vero bluff

26/05 "Secondo la migliore scuola berlusconiana e del centrodestra casereccio, si tenta di ingannare i cosentini cercando di creare confusione e disorientamento. I consiglieri comunali del centrodestra hanno annunciato la volontà di dimettersi dal Consiglio comunale. Tale annuncio e' chiaramente un bluff". E' quanto sostiene in una nota il consigliere comunale dei Ds a Cosenza, Damiano Covelli. "Intanto - prosegue Covelli - lo facessero per davvero depositando presso la segreteria generale di Palazzo dei Bruzi l'atto formale delle dimissioni. Se lo facessero per davvero, data la scadente qualità della loro azione politica, forse i cittadini potrebbero avere la speranza che coloro che subentrerebbero al loro posto, quali primi dei non eletti, potrebbero interpretare il ruolo di un'opposizione che mette al primo posto gli interessi della città. Ciò potrebbe consentire una dialettica sicuramente più virtuosa tra opposizione e maggioranza tesa al rafforzamento della crescita della città. Sin dal giorno successivo alla data delle elezioni comunali, invece, i cosentini hanno conosciuto un'opposizione, in particolare da alcuni settori, rabbiosa, faziosa, pretestuosa ed inconcludente". "Hanno sostenuto - aggiunge - tutto ed il contrario di tutto. Hanno sempre tentato di criminalizzare l'azione politico-amministrativa del sindaco Giacomo Mancini ed oggi, non avendo argomenti credibili di critica, pensano, persino, di strumentalizzarne i meriti, le capacita' e gli evidenti risultati ottenuti. Questi consiglieri comunali se pensano che a Palazzo dei Bruzi dovessero sussistere le condizioni di una crisi amministrativa, dovrebbero avere la forza ed il coraggio di presentare e formalizzare una mozione di sfiducia al sindaco Eva Catizone. Ricorrono alle invettive, alle strumentalizzazioni di basso profilo e all'inganno perché sanno bene che in Consiglio comunale non c'è una maggioranza che potrebbe ottenere la sfiducia. A Palazzo dei Bruzi ci sono un sindaco ed un esecutivo ben saldi che, anche in queste giornate preelettorali, stanno lavorando bene, nell'interesse della città, con trasparenza e lealtà verso tutti i cosentini, senza l'assillo di far prendere qualche voto in più a questa o a quella lista in una campagna elettorale che serve, è bene ricordarlo, per rinnovare il Consiglio provinciale e il Parlamento europeo". "L' obiettivo - conclude Covelli - e l'azione amministrativa di Palazzo dei Bruzi è ben altro. Sbagliano coloro che oggi pensano di utilizzare queste elezioni per apprestarsi a contrattare, con più o meno voti, una rendita personale o di un gruppo di amici".

Oliverio: "i sondaggi ci danno tra il 55 e il 58%"

26/05 Da un sondaggio effettuato da un noto istituto romano emerge che Gerardo Mario Oliverio si attesta su una forchetta tra il 55 ed il 58 %, Barile tra il 36 ed il 39%, Corbelli tra il 4 ed il 6 %, gli altri tra lo 0,1 e il 0,2%. Tra Mario Oliverio e Domenico Barile ci sono quindi 22 punti di differenza. Inoltre, da un’analisi sulle intenzioni di voto il 30% di coloro che nelle precedenti elezioni politiche avevano votato per la Casa delle libertà si orientano per Oliverio, mentre solo il 5 % degli elettori dell’Ulivo sempre nelle precedenti politiche si orientano verso altri candidati.“Cresce, ha commentato l’on. Oliverio, l’area del consenso attorno alla nostra proposta politica e programmatica. Anche la presentazione delle liste e la scesa in campo dei candidati nei diversi collegi sta producendo un allargamento del consenso che progressivamente coinvolge fasce di elettorato sempre più vaste. Ritengo che in questi ultimi giorni di campagna elettorale, ha concluso l’on. Mario Oliverio, possiamo ulteriormente accrescere il nostro consenso anche e soprattutto coinvolgendo le fasce di incerti che in modo particolare sono consistenti nell’elettorato tradizionale del Centrodestra”.

Tassone (Prc), gli operai della Polti hanno il diritto di essere trattati come esseri umani

26/05 "I Polti hanno pensato che questa terra, questa Calabria, sia terra di nessuno. E invece si sono sbagliati, perche' stavolta dovranno fare i conti con la rabbia degli operai e la loro voglia di riscossa. Ed anche perche' ora con gli operai ci siamo noi, c'è il sindacato, c'è Rifondazione Comunista". Questo è quanto ha affermato il segretario regionale di Rifondazione Comunista, Rocco Tassone, in una nota inviata alla stampa. "Gli operai della Polti pongono, giustamente, condizioni irrinunciabili. La prima è che vengano ritirati i licenziamenti. E poi che gli standard di prestazione richiesti alle maestranze siano allineati a quelli degli altri stabilimenti Polti del Nord Italia. La fabbrica e' stata realizzata con il lauto contributo dei fondi pubblici nel polo industriale di Piano Lago, alle porte di Cosenza. Qui parlare di "polo industriale"- dice - e' un eufemismo. Su questo altopiano, coronato dal verde intenso dei boschi della Sila, le iniziative imprenditoriali avviate e mai concluse, sono la regola. In questo contesto, una fabbrica funzionante che occupa 200 operai è come un miraggio. Ed un posto di lavoro alla Polti e' stato il miraggio che tanti giovani dei paesi del comprensorio hanno rincorso spasmodicamente. Un miraggio che nel giro di poco tempo si e' trasformato in allucinante realtà: la catena di montaggio. Ascolto il racconto degli operai, la cronaca dei ritmi di lavoro impossibili, dei tempi della catena di montaggio imposti dall'azienda che hanno creato in fabbrica un clima pre-ottocentesco. Oggi di fronte ai cancelli sbarrati, i ragazzi sono un fiume in piena. Ti raccontano delle vessazioni della direzione, degli atteggiamenti al limite della provocazione, del collega che di fronte all'impossibilità di abbandonare la catena di montaggio è costretto a fare i propri bisogni fisiologici in una bottiglia. Ti raccontano dell'umiliazione e del ricatto occupazionale: se non ti adegui, se dai fastidio, sei rispedito a zappare l'orto ed a piantare pomodori per sfamarti. Nella fabbrica, lamenta Tassone, "non sono solo i diritti sindacali ad essere violati; qui sono violati i diritti elementari delle persone, il diritto ad essere considerati come esseri umani con una propria dignità".

Interrogazione alla giunta regionale di Guagliardi e Pirillo sui licenziamenti alla Polti

26/05 I Consiglieri Regionali Damiano GUAGLIARDI e Mario PIRILLO hanno presentato una interrogazione al Presidente della Giunta Regionale e l’Assessore alle Attività Produttive in ordine ai recenti licenziamenti avvenuti presso la “Polti Sud” di Piano Lago (Cs). Premesso che da più tempo i lavoratori della Polti Sud di Piano Lago sono in stato di agitazione per la situazione di estrema precarietà in cui versa l’ambiente di lavoro; che la rivendicazione di migliori condizioni lavorative sembra incontrare la indifferenza dei vertici aziendali; che, nei giorni scorsi, la Polti Sud ha proceduto al licenziamento di tre lavoratori impegnati in attività sindacale; rilevato che i provvedimenti di licenziamento, proprio perché adottati in un clima di forti tensioni sociali, rischiano di apparire come una sorta di ritorsione nei riguardi di chi è impegnato quotidianamente nella difesa dei diritti dei quasi duecento lavoratori dell’azienda Polti Sud; constatato che, perdurando la situazione di accesa conflittualità all’interno dell’Azienda, verrebbe ad essere ulteriormente indebolito il tessuto economico della provincia di Cosenza, interessata ormai da tempo da un inesorabile e graduale smantellamento di numerose realtà produttive; Gagliardi e Pirillo chiedono di sapere: se non si ritiene opportuno intervenire presso la dirigenza della Polti Sud di Piano Lago al fine dell’immediato reintegro al lavoro dei tre operai licenziati; se non si ritiene opportuno attivare con urgenza un tavolo di concertazione che – attraverso la partecipazione dei vertici dell’Azienda e delle rappresentanze sindacali – possa in modo risoluto ripristinare normali condizioni di vita lavorativa.

Incontro dei candidati di FI a Rende con Barile e gli operai di una fabbrica

26/05 Il 27 alle ore 19.00 a Saporito di Rende, Mimmo Barile incontra i dipendenti della fabbrica Euroimpianti e i candidati alle provinciali di Cosenza e Rende di Forza Italia. Sarà presente l'on. Pino Gentile.

Ad Acri l'Udc presenta il 27 il suo candidato alla provincia nel collegio

26/05 Alle ore 19.30 presso ristorante "Il Cacciatore" a Vallone Cuporisi di Acri, Mimmo Barile parteciperà alla presentazione del candidato dell'Udc, Natale Zanfini. Saranno presenti il senatore Gino Trematerra; il coordinatore provinciale, Giancarlo Pellegrino e il responsabile dell'Udc di Acri, Antonio Bifano.

Sabato a Castiglione manifestazione del PSE

26/05 Sabato 29 maggio alle ore 19 a Castiglione Cosentino, manifestazione del Pse-Lista Mancini con Salvatore Magarò, Pino Iacino, Giacomo Mancini, Totonno Chiappetta

I verdi chiariscono sul consigliere Pingitore

26/05 La delicata questione Cosenza non può non essere al centro di una attenta riflessione del partito dei Verdi. I Verdi sono stati protagonisti della candidatura prima e dell’elezione poi del Sindaco Eva Catizone. La condivisione del progetto e del Programma sono stati i motivi che ci hanno convinto a dare il pieno appoggio all’Amministrazione cosentina. Il percorso non è stato sempre facile, ma noi Verdi non abbiamo lavorato per accaparrarci mere postazioni di potere. Abbiamo presentato una rosa di potenziali assessori e il Sindaco in piena autonomia ha scelto. L’evolversi della situazione politica ha fatto si che gli scenari mutassero. Con grande senso di responsabilità, nel momento più delicato, i dirigenti del partito regionale, provinciale e comunale hanno incontrato il primo cittadino . In un proficuo incontro si è registrato pieno sostegno e fiducia all’assessore Felicita Cinnante, sia del partito sia del Sindaco. Le questioni odierne sono delicate, ma riteniamo debbano vincere le logiche della politica. I cittadini di Cosenza ci hanno premiato, non meritano che mere ambizioni personali o partitiche mettano in discussione un progetto di sviluppo della nostra città. Registriamo la lontananza politica del consigliere Amedeo Pingitore che è in Consiglio grazie ai 1300 voti verdi . Peccato che le istanze politiche del partito non trovino adeguate applicazioni da parte del Gruppo consiliare che dovrebbe invece collaborare proficuamente e sostenere l’assessore. Di questo non possiamo che rammaricarcene, ma siamo sempre più determinati ad andare avanti confermando la fiducia all’amministrazione e alla coalizione a patto che tutti lavorino allo stesso fine. A tal proposito auspichiamo che in futuro si evitino incidenti politici di rilievo in momenti importanti e delicati come questo e si rifletta meglio sulle ragioni di una coalizione necessaria e importante per raggiungere insieme traguardi ambiziosi.

I DS presentano i loro candidati alla fontana di Giugno

26/05 Oggi pomeriggio alle 18 i Democratici di sinistra presenteranno ai cittadini , assieme al Candidato alla Presidenza della Provincia Mario Oliverio, i loro candidati alle elezioni provinciali

Barile: sosterremo con decisione la caccia

26/05 “Considerare la caccia come una risorsa, col preciso impegno di sostenere le istanze avanzate dalle associazioni di cacciatori della Provincia di Cosenza”. Questo quanto dichiarato da Mimmo Barile, candidato per il Centrodestra alla Presidenza della provincia, ieri sera ad Acri in un incontro pubblico, organizzato dalla sezione "La Mucone" dell'Udc. All’appuntamento, tra gli altri, hanno partecipato il consigliere comunale dell'Udc, Angelo Gencarelli; il sindaco di Acri, Nicola Tenuta; e il candidato dell'Udc alle prossime elezioni, Natale Zanfini. “La nostra scelta a sostegno della caccia è netta -ha detto ancora Mimmo Barile -. Nel nostro programma abbiamo riservato, dedicandogli una apposita sezione, a questo argomento grande attenzione. Abbiamo, in pratica, recepito completamente le richieste che le associazioni di cacciatori ci hanno fatto pervenire. In particolare - ha detto ancora Barile - abbiamo assunto come preciso impegno quello di pianificare l’attività venatoria con particolare attenzione al ripopolamento faunistico con la creazione di un centro di Produzione di Fauna autoctona che consenta un ripopolamento che tuteli realmente l’ecosistema e che si differenzi dagli scriteriati interventi, effettuati fino a questo momento, che oltre a produrre consistenti danni all’ambiente hanno lasciato completamente insoddisfatti i cacciatori. Sarà inoltre considerata - ha sostenuto ancora Mimmo Barile – l’integrazione tra zone riservate all’attività venatoria ed i parchi. Infine si realizzerà una Agenzia venatoria di caccia con funzioni di coordinamento degli A.T.C. (ambiti territoriali di caccia). Si tratta - ha concluso Mimmo Barile - di provvedimenti che i cacciatori chiedono, inutilmente, da anni e che m’impegno a realizzare nel minor tempo possibile”.

Rifondazione :"gravissimo che si licenzi il delegato sindacale alla Polti"

25/05 Comunicato di Rifondazione Comunista : "Brutti tempi per il mondo del lavoro, in tutto il paese ed anche nel nostro territorio. Tutto sta a dimostrare che avevamo compiuto una facile previsione, l'anno scorso, quando dicevamo che vincere sul referendum per l'art.18 avrebbe permesso di rafforzare ed estendere i diritti sul lavoro per tutti, mentre una sconfitta avrebbe dato il via alle pulsioni più reazionarie del padronato per attaccare diritti e garanzie acquisite con decenni di lotte. Il licenziamento di tre dipendenti alla Polti di Pianolago, tra cui un delegato sindacale eletto da pochissimo tempo, è un fatto gravissimo, compiuto in totale dispregio dell'art.18, che si aggiunge allo stillicidio quotidiano verso il mondo del lavoro. Ancor peggio se la passano quei lavoratori non garantiti neanche al minimo, come i lavoratori del settore delle pulizie, sempre ricattati ed a rischio del posto di lavoro, come nel caso delle lavoratrici attualmente inmpiegate nel servizio di pulizia della Camera di Commercio di Cosenza.
Intanto, continua ad essere sospesa la vicenda di Carmine D'Ambrosio, lavoratore della Center Gross di Rende, licenziato illegittimamente per il suo impegno sindacale di delegato. Un provvedimento adottato con motivazioni futili e sterili, che coprono il reale interesse dell'azienda di colpire D'Ambrosio per la sua attività costante e non compiacente con la controparte. Comprendiamo che in tempi di berlusconismo, padroni e padroncini non amino le normali relazioni sindacali, la vertenzialità, l'opposizione, il conflitto. Ma la democrazia è anche, o meglio soprattutto, questo. Il 3 giugno ci sarà la seconda udienza presso il Giudice del Lavoro del Tribunale di Cosenza per discutere sulla legittimità di questo provvedimento. I Circoli di Cosenza e di Rende del Partito della Rifondazione Comunista organizzano per VENERDI' 28 MAGGIO DALLE ORE 17 UN SIT-IN DI SOLIDARIETA' A CARMINE D'AMBROSIO DAVANTI ALLA SEDE DEL CENTER GROSS DI RENDE. Parteciperanno anche i nostri candidati alle provinciali, alle comunali di Rende e la candidata alle elezioni europee la compagna

Oliverio fa visita agli operai della Polti in protesta

25/05 Questa mattina l’on. Mario Oliverio si è recato presso lo stabilimento di Polti Sud di Pianolago dove si è svolta una manifestazione di solidarietà nei confronti di tre operai licenziati all’indomani della loro elezione nella RSU. Alla manifestazione erano presenti tra gli altri il segretario regionale della FIOM CGIL Calabria Mario Sinopoli, e i consiglieri provinciali del Savuto Giuseppe Gallo e Ferdinando Aiello.All’azione antisindacale da parte dell’azienda c’è stata una compatta reazione dei lavoratori che hanno annunziato che la lotta continuerà fino al ritiro dei provvedimenti disciplinari. L’on. Mario Oliverio ha dichiarato: “è assurdo che il giorno stesso in cui si proclamano gli eletti della RSU si avvisano gli stessi lavoratori di licenziamento. Siamo di fronte ad un atteggiamento che sembra riportare indietro le lancette della storia, quando fare sindacato e tutelare i diritti dei lavoratori era considerato un reato. Saremo vicini ai lavoratori ed la sindacato in questo difficile momento anche per evitare che fatti del genere possano ripetersi in futuro. Per questi motivi ho informato il Prefetto dell’accaduto e presenterò una interrogazione parlamentare urgente sull’accaduto”. Intanto sull’argomento è stato anche convocato un Consiglio della Comunità Montana del Savuto per dimostrare concretamente la solidarietà di tutto il mondo politico ed istituzionale del territorio ai tre lavoratori licenziati.

Solidarietà di Corbelli agli operai della Polti

25/05 Solidarietà ai lavoratori della Polti di Piano Lago e' espressa in una nota dal leader del Movimento Diritti Civili e candidato alla presidenza della Provincia di Cosenza, Franco Corbelli. “Questa vicenda - ha detto Corbelli - insieme alle altre vertenze del lavoro delle fabbriche del cosentino, sono al primo punto del suo programma del mio impegno civile e politico. Domani mattina sarò a Piano Lago per incontrare i lavoratori della Polti. Il problema del lavoro e il rispetto dei diritti dei lavoratori e comunque dei cittadini tutti sono alla base del nostro impegno civile e quotidiano. Da anni lottiamo per difendere queste categorie e questi diritti. Ancora una volta purtroppo ci tocca registrare un immotivato e grave provvedimento di licenziamento di tre operai”. “Contro questo ingiustificato atto - ha aggiunto Corbelli - occorre una forte reazione di tutta la società civile. Sono disponibile a qualsiasi forma di mobilitazione civile e pacifica a favore di questi lavoratori”

Donnici (idv) “L’attacco di Zavettieri all’Unical nasconde obiettivi politici”


25/05 “L’attacco dell’Assessore Zavettieri al Rettore Latorre e, indirettamente, all’intera Università della Calabria dimostra, ancora una volta, come questa Giunta regionale navighi ormai a vista, senza più progetti e prospettive, con l’unico obiettivo di delegittimare le poche istituzioni capaci di dare lustro alla nostra regione”. Così Beniamino Donnici, Responsabile nazionale Enti Locali di Italia dei Valori e candidato al Parlamento Europeo, sulla polemica sollevata dall’Assessore regionale alla Cultura, Saverio Zavettieri, contro il Rettore dell’Università della Calabria Prof. Giovanni Latorre. “Si sta preparando l’ennesima grande transumanza da un centrodestra sempre più allo sbando ad un centrosinistra disponibile ad ogni compromesso ed è per questo che le voci fuori dal coro, soprattutto quando autorevoli e libere, vengono zittite con i sistemi di sempre”. “Per quanto ci riguarda – ha aggiunto Donnici – ribadiamo che l’alternativa alla politica fallimentare del centrodestra calabrese e nazionale si costruisce sulla credibilità dei programmi e dei gruppi dirigenti. Italia dei Valori lavorerà perciò su questo versante e con questi obiettivi”.

D’Alema in Calabria dal 29 al 31

25/05 Il presidente dei Ds, Massimo D'Alema, sarà in Calabria da sabato 29 a lunedì 31 maggio per partecipare ad un fitto programma di iniziative che lo porterà a visitare numerose località delle quattro province in cui il 12 e 13 giugno si voterò per l'elezione del presidenti delle Province. D'Alema arriverà a Lamezia Terme sabato mattina e terrà, alle 10.45, una conferenza stampa nell'Hotel Lamezia. Successivamente si recherà a Cosenza per una visita all'arcivescovo, mons. Agostino. Nel pomeriggio, alle 15.30, sempre a Cosenza, D'Alema parteciperà al convegno nazionale organizzato dai Ds sul tema “Dai bambini un nuovo sud”. La giornata sarà conclusa con tappe a Corigliano e Rossano. Domenica, dopo una visita nella chiesa di San Borromeo, a Rende, il presidente dei Ds si trasferirà nel catanzarese per partecipare a iniziative in vari centri. Nel pomeriggio sarà nel vibonese, a Pizzo, Tropea e Rombiolo. In serata sarà prima a Vibo e poi a Lamezia. Lunedì mattina, alle 10, D' Alema parteciperò, all'Università della Calabria, ad una manifestazione sui fondi europei. Nel pomeriggio, invece, dopo un passaggio a Chiaravalle, sarà ad una manifestazione in piazza Garibaldi a Catanzaro Lido, quindi concluderà la sua tre giorni calabrese con iniziative a Botricello, Isola Capo Rizzuto e Crotone, dove incontrerà gli imprenditori.

Venerdì 28 i DS presentano in regione un DDL per l’istituzione di un garante per i minori

25/05 Il gruppo dei DS presenterà, venerdi' 28 maggio alle ore 12, nell'Aula delle Commissioni del Consiglio regionale, una proposta di legge per la istituzione del "Garante dei Minori". Alla conferenza stampa saranno presenti il capogruppo consiliare e segretario regionale dei Ds, Nicola Adamo, ed il vicepresidente del Consiglio regionale, Giuseppe Bova. Parteciperanno, inoltre, Anna Serafini, responsabile della Consulta nazionale "Gianni Rodari"; Marilina Intrieri, del dipartimento Enti locali della direzione nazionale dei Ds; Rosetta Falcomata', responsabile regionale della Consulta "Rodari"; Franca Milazzo, responsabile provinciale di Reggio Calabria della "Consulta" e Monica Zinno, responsabile della "Consulta" per la provincia di Cosenza.

Il Sindaco è senza maggioranza

25/05 Oggi in consiglio comunale si è svolta una seduta interlocutiva, che più che interloquire, ha provveduto ad evidenziare l'evidente rottura degli equilibri politici che fino a ieri mantenevano in piedi la giunta Catizone con una maggioranza che sembrava essere inscalfibile. In pratica, il partito di maggioranza relativa della città di Cosenza, il Pse-Lista Mancini, capitanato dall'on. Giacomo Mancini ha posto una questione politica nell'apertura di una seduta che era prettamente tecnica. La questione verteva sulla composizione "politica" della nuova Giunta tenuta celata, a detta dei rappresentanti del PSE intervenuti al consiglio comunale, ai partiti della coalizione, alla città. Oggi era il giorno della surroga dei due nuovi consiglieri che subentrano agli assessori D'Alessandro e Lucente chiamati in Giunta dal Sindaco ma l'opzione mossa dai socialisti europei era prettamente e squisitamente politica. Da parte loro non è mai stata messa in discussione la surroga dei due consiglieri ma l'atto politico che ha portato alla loro surroga. Dall'altra parte, il Sindaco, che ha convocato immediatamente dopo il consiglio una conferenza stampa, che trasmettiamo integralmente assieme ai due interventi clou, quello di Vincenzo Adamo e quello di Giacomo Mancini, dicevamo il Sindaco replica, abbastanza piccatamente, richiamandosi alla sua autonomia che la legge le consente nel revocare o assegnare nuovi incarichi in seno alla Giunta. Di fatto sul tavolo ci sono i cocci rotti di una Comune gestito da una coalizione che non ha più i numeri per governare e che è in aperto dissidio, proprio quando la campagna elettorale s'infiamma, facendo saltare quel delicato meccanismo di maggioranza che il vecchio Giacomo Mancini aveva messo pazientemente su dopo anni di certosine cuciture. Il vuoto politico lasciato dallo statista socialista è più che evidente. Anche se c'è da sottolineare la brusca frenata di questa mattina del PSE che con la sua uscita dall'aula (seguita anche dalla minoranza) servita ad evidenziare il problema politico, non ha infierito oltre, lasciando all'aula la parte tecnica delle votazioni che hanno portato alla surroga dei due nuovi consiglieri. Immediatamente a ridosso del Consiglio il Sindaco Catizone ha indetto una conferenza stampa, che riportiamo, in cui ha evidenziato le sue ragioni e i sui motivi. Da parte della stampa ci si aspettava un venire incontro ad una mediazione che potesse addivenire ad una intesa con il partito di maggioranza relativa della città. Ma così non è stato. Anzi, si è pensato più a "distruggere" che a tentare una cucitura, evidenziando anche il fatto che il primo cittadino è pronto a mettersi da parte "però con tutti i consiglieri". Tecnicamente , e lo ha anche sottolineato il Sindaco, se si vuole dare la sfiducia alla Giunta basta, come prevede la legge, una richiesta da parte di 16 consiglieri che chiedono la sfiducia la quale viene poi votata in Consiglio Comunale con una maggioranza di 21 voti. . Lo stato dell'arte dice che la maggioranza è composta da 16 voti (Sindaco compreso).. Il resto è tutto da inventare.

Il filmato della Conferenza del Sindaco

Il Filmato dell'intervento di Vincenzo Adamo e di Giacomo Mancini

 

CDL: "Catizone senza maggioranza:,si dimetta"

25/05 La dr.ssa Catizone è ormai senza maggioranza e la vicenda di oggi in Consiglio Comunale è un fatto concreto e nuovo che non può passare inosservato : il patto del 2002 non esiste piu' e la città non può contenere un Sindaco espressione di un solo partito, peraltro sempre minoritario a Cosenza. E' quanto affermano in una nota i consiglieri comunali della CDL ( primo firmatario Umberto De Rose , poi Sergio Bartoletti , Eugenio Gagliardi, Stefania Covello, Francesco Perri, Fausto Orsomarso, fabrizio Falvo, Piercarlo Chiappetta, Massimo Logullo, Giuseppe nardi, Giovanni De Rose, Sergio del Giudice) . Il Sindaco è senza maggioranza e senza nessuno sbocco propositivo - scrivono gli esponenti della CDL- e dovrebbe avere il buonsenso di lasciare stare tutto e di rimettere il mandato agli elettori : Cosenza non può tollerare piu' che questo vulnus prosegua. le elezionid el 2002 furono vinte solo grazie ad un artifizio - scrivono i rappresnetanti del centrodestra- e ad una volontà carpita di un Sindaco che aveva un grande carisma , una grande forza, ma che non poteva avere eredi. Oggi quel patto viene tradito clamorosamente e giustizia vorrebbe che gli elettori si ripronunciassero su nuove alleanze e schemi che sono diametralmente opposti a quelli del 2002: adesso, non c'è veramente piu' tempo per le sceneggiate. Cosenza sta arretrando sempre di piu' e chi si ostina a negarlo, isolandosi in un bunker di arroganza e di potere, non fa altro che mortificare l'intelligenza di un'intera comunità. Oggi si scopre che quello che noi tutti dicevamo-conclude la nota della CDL- altro non era che la verità, nascosta e seppellita dietro le menzogne di chi non aveva e non ha alcun titolo per assurgere ad un ruolo che imponeva un'autorità ed una competenza che , purtroppo per tutti, dimostra di non avere

L'intervento che Giacomo Mancini avrebbe voluto svolgere in consiglio

25/05 Quello che segue è l’intervento che Giacomo Mancini voleva svolgere questa mattina durante i lavori del Consiglio Comunale di Cosenza. Il Sindaco, in dispregio di ogni regola democratica ha impedito che si svolgesse il dibattito: Signor Presidente, Signor Sindaco, colleghi, quando un sindaco, in maniera del tutto inusuale, forma una nuova giunta alla vigilia della campagna elettorale, o meglio il giorno stesso della presentazione delle liste, dovrebbe essere convinta di poter trarne vantaggio in termini di consensi per il suo partito e la sua coalizione e comunque dovrebbe non sfuggirle che le sue scelte saranno giudicate non solo dal consiglio comunale, ma anche dagli elettori. Noi riteniamo che le ultime decisioni del Sindaco siano profondamente sbagliate e temiamo che possano produrre effetti drammaticamente negativi alla coalizione di centrosinistra proprio quando erano percepibili i segnali di una vittoria scontata. Per questo abbiamo il dovere di denunziare la gravità dell’errore commesso impegnandoci a far capire agli elettori che il nostro obbiettivo è quello di porvi rimedio, rimettendo in carreggiata la guida amministrativa. Cosenza rischia di tornare indietro di vent’anni. Stanno riemergendo i metodi più beceri della peggiore partitocrazia. Stanno tornando gli anni bui che pensavamo di esserci lasciati definitivamente alle spalle. Il Modello Cosenza affermatosi con Giacomo Mancini rischia di essere seppellito. Arrassusia! è il commento più diffuso in città. Arrassuasia! dice l’impiegato intrappolato nel traffico. Arrassusia! dice la pensionata che aspetta l’autobus che non passa. Arrassuasia! dice il professionista che trova i cassonetti stracolmi sotto casa. Arrassusia! dicono i cosentini che vedono materializzarsi di nuovo il fantasma di una città che avevano dimenticato. Questa involuzione è imperdonabile: costituisce un tradimento per le donne e per gli uomini che riconoscendosi nel movimento fondato da Giacomo Mancini, hanno creduto in lei, signor Sindaco, l’hanno sostenuta con generosità e per tutta risposta hanno da Lei ricevuto solo una lunga inopinata serie di atti di ostilità condotti in maniera premeditata e con ingiustificata violenza. Quello che è ancora più grave, però, è che il tentativo di cancellare il Modello Cosenza rappresenta il tradimento di migliaia di cittadini che pensavano che con la sua guida, Signor Sindaco, la città avrebbe continuato a conoscere una stagione di successi amministrativi e di autorevolezza politica nella scia del lavoro svolto da Giacomo Mancini. Purtroppo, per adesso, quelle speranze sono state tradite. E’ infatti percepibile la profonda frattura che si è creata tra la guida amministrativa e l’intera cittadinanza di Cosenza. Eppure il cammino da percorrere era tracciato: occorreva proseguire nelle direttrici definite da Giacomo Mancini, che sono ancora valide e che rappresenteranno una bussola per gli amministratoti dei prossimi dieci anni. Certo, per raggiungere lo scopo, non ci sfuggiva l’esigenza di affiancare ad un nuovo Sindaco una nuova squadra di collaboratori composta da personalità del mondo accademico, di quello delle professioni e di quello dell’associazionismo e del volontariato che lavorasse gomito a gomito con i componenti di una macchina organizzativa e burocratica perfettamente funzionante ed assolutamente efficiente messa in piedi in dieci anni di scrupoloso e puntuale lavoro. Purtroppo, però non avevamo tenuto in conto che i professionisti della distruzione erano in agguato ed erano pronti a diffondere i loro germi mortali anche nelle stanze del comune. Hanno iniziato nel mese di luglio dell’estate scorsa costringendo il nostro comune a svilire la propria funzione e ad entrare in un campo, quello calcistico, che non è di sua competenza e che ha causato una serie di fratture tra istituzioni ed ha provocato un evidente allontanamento dai sentimenti dell’opinione pubblica. Da allora tutto è cambiato. In peggio. I germi si sono riprodotti ed hanno avvelenato il clima rendendo l’aria irrespirabile, provocando una disarticolazione all’interno della casa comunale dove sono stati propagati veleni, infide insinuazioni, latenti sospetti che avevano il solo fine di mettere uno contro l’altra le donne e gli uomini che nel corso degli anni passati hanno lavorato gomito a gomito in un clima di collaborazione e rispetto reciproco avendo come unico obiettivo l’avanzamento della nostra città. Al di fuori del Comune è stato anche peggio: la cittadinanza ha iniziato progressivamente a non sentirsi rappresentata dalla guida amministrativa della città. Oggi che, anche quelle personalità che con la loro presenza garantivano un collegamento con i soggetti sociali più vitali e più dinamici della nostra società, sono state messe nelle condizioni di abbandonare, è evidente che il rischio di retrocedere tra le amministrazioni deludente è concreto. Noi a questo cupi dissolvi non ci stiamo. Non ci stiamo a ripiombare nella mediocrità. Non ci stiamo a deludere le speranze di dar spazio ad una classe dirigente più giovane e più moderna. Non ci stiamo a regalare Cosenza alla destra quando in Calabria, nel Mezzogiorno e in tutto il Paese è sempre più evidente il suo fallimento. Per questo riteniamo che sia indispensabile imprimere una svolta alla guida amministrativa di Cosenza. E per questo chiediamo ai cittadini di darci il loro sostegno per raddrizzare le cose, per sconfiggere i professionisti della distruzione e per ripartire con slancio alla conquista di quella credibilità conquistata in dieci anni e che sarebbe un delitto imperdonabile disperdere per sempre. Ci rivolgiamo ai cittadini. Questo si fa in democrazia. Senza rappresaglie, senza ritorsioni. Vogliamo tornare ad essere orgogliosi di dirci cittadini di una città con una guida forte, autorevole e credibile. I cosentini hanno bisogno di certezze. La destra a Roma e a Catanzaro ha aumentato le difficoltà dei cittadini, ha reso la vita quotidiana insicura, piena di rischi e di incertezze per il futuro. Ecco perché, ancora di più oggi c’è bisogno di una guida che esprima posizioni autorevoli che non mutino a seconda degli umori; c’è bisogno di una guida amministrativa credibile che sappia parlare in maniera convincente a tutti i cittadini e che sia rispettata da tutti e non soltanto da una parte minoritaria. C’è bisogno di una che percepisca le ansie e i timori dei cittadini che rappresenta e che sappia governare le tante emergenze che purtroppo ci sono. Le fasce del disagio aumentano. E se la destra taglia le spese, un’amministrazione riformista si deve prodigare per stare vicino ai bisogni dei suoi cittadini. Sono troppi i cosentini che non ce la fanno e che vivono in condizione di indigenza. Sono tanti quelli che patiscono la crisi del commercio e che chiedono un’amministrazione che li ascolti e non che li ostacoli. Sono tante le situazioni occupazionali in difficoltà (dall’AMACO, alla Vallecati, dalla Multiservizi alle cooperative) che aspettano soluzioni convincenti. Sono tantissimi quelli che capiscono che il Comune non può risolvere i problemi di tutti, ma che si indignano se vedono che nella pratica amministrativa c’è supponenza, arroganza e poco amore per la nostra città. La sfida è oggi quella di dare risposte a queste esigenze ricucendo rapporti di collaborazione con tutti i riferimenti sociali, economici, culturali e politici della nostra città. E’ necessario tornare al Modello Cosenza. E questa la nostra sfida. Vincendola concorreremo a rendere il centrosinistra differente e migliore di questa destra. E questo è determinante alla vigilia di un voto importante che può incidere favorevolmente sui destini della nostra regione e del nostro Paese. Auspichiamo quindi che si riprenda il cammino. Lo facciamo perché riteniamo che questo rappresenti l’unico modo per rafforzare la nostra coalizione. Noi siamo rimasti fedeli all’impostazione iniziale e siamo rimasti coerenti alla storia che ambiamo a rappresentare. Il trasformismo è uno dei mali peggiori della nostra terra. Le nuove generazioni devono esserne immuni. Non è un modello credibile quello dei cambi di casacca e delle porte girevoli. Noi stiamo sempre dalla stessa parte. Da più di cent’anni. Dalla stessa parte che occupava Pietro Mancini, quando una giornata di autunno del 1907, uscì dalla propria abitazione di Largo Vergini, percorse Corso Telesio e raggiunse il vecchio Municipio per partecipare ad una seduta del consiglio comunale, dalla stessa parte di Adolfo Di Mizio, di Michele Cozza, di Giacomo Mancini, di Maurino Leporace, Dalla parte di quegli onesti socialisti cosentini che si sono battuti per la nostra città. Coerenti con quella lezione e con quegli insegnamenti ci impegniamo cent’anni dopo per la nostra città e per rafforzare la nostra parte politica denunziando con forza quando qualche suo dirigente imbocca una direzione sbagliata, pronti a spenderci anche in prima persona per riprendere il cammino.

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