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Sanità

 

 

 

Paolini sulla spesa sanitaria. "E' auspicabile che la Corte dei Conti chiarisca l'importante contributo dell'ospedalità privata"

07/05 La Sezione calabrese di controllo della Corte dei Conti, nel presentare a Catanzaro la “Relazione sulle risultanze generali del rendiconto e sull’andamento delle politiche di spesa della Regione Calabria nell’anno 2002 “, si è occupata anche della spesa sanitaria regionale rilevando disfunzioni organizzative, incongruenze gestionali, asimmetrie contabili rispetto alla spesa programmata ed anche “una ambiguità di fondo del piano sanitario regionale circa i rapporti pubblico-privato nella gestione della sanità regionale, tenuto conto del numero complessivo delle case di cura accreditate e della quota di mercato assorbita da queste”. Il rapporto pubblico-privato nella gestione della sanità calabrese è un tema ricorrente che sovente viene manipolato in funzione di scelte ideologiche che nulla hanno a che fare con una corretta analisi dei fenomeni e della normativa che questi fenomeni deve regolare. Se si considera che rappresentanti delle istituzioni, politici e non solo, indulgono all’equivoco che le prestazioni sanitarie erogate dal “privato” sono a pagamento mentre quelle erogate dall’ospedalità “pubblica” sono gratuite, ci si rende ben conto della manipolazione che viene operata per limitare e confondere il cittadino nel suo diritto di scelta che la legge gli garantisce. In questo equivoco di fondo cade, inconsapevolmente, anche certa stampa quando accredita dichiarazioni secondo le quali le case di cura “private” sono accessibili a chi se le può permettere. Ben venga,dunque, la Corte dei Conti se ,con l’autorevolezza del suo compito d’istituto, ristabilisce verità e trasparenza nel rapporto pubblico-privato della spesa sanitaria regionale. Anche in occasione dell’approvazione del nuovo Piano Sanitario regionale si è sproloquiato, strumentalmente, su un presunto trattamento di favore che l’ospedalità privata avrebbe avuto rispetto all’ospedalità pubblica, in particolare per quanto riguarda il “taglio” dei posti letto.
Assessorato , AIOP ed esponenti del governo regionale hanno,in più occasioni, ribadito che l’ospedalità privata conserva la dotazione che aveva, senza alcun privilegio, che è pari al 32 per cento del numero complessivo dei posti letto. Al riguardo va però annotato che ,per quanto riguarda l’ospedalità privata, il numero dei posti letto, quale che sia, non influisce comunque sulla spesa sanitaria regionale, essendo noto che le case di cura vengono remunerate a prestazione e non in base ai posti letto, il cui costo di gestione rimane a totale carico dell’imprenditore privato. Un problema, dunque,che non esiste e che può servire soltanto per alimentare polemiche strumentali.
Quanto al rapporto pubblico-privato inerente il numero delle case di cura “accreditate” in Calabria e la loro incidenza sulla spesa sanitaria globale, i dati disponibili evidenziano che, a fronte di una incidenza dell’8 per cento sulla spesa sanitaria, le case di cura dell’ospedalità privata erogano prestazioni e servizi prossimi al 45 per cento del dato globale regionale. Vale a dire che in Calabria, su una spesa annuale che oggi supera i 5 mila miliardi di vecchie lire, l’ospedalità privata incide soltanto per qualcosa in più di 400 miliardi di vecchie lire. A fronte di questa asimmetria, che riflette l’imposizione alle case di cura di prestazioni e costi bassi, cioè fuori mercato, realizzati anche attraverso l’applicazione di abbattimenti tariffari, emerge il dato che i cittadini ,potendo scegliere dove farsi curare, propendono per la casa di cura “accreditata” e non per l’ospedale pubblico. In termini di analisi economica della spesa sanitaria regionale, dunque, l’ospedalità privata va a coprire una quota di domanda di prestazioni sanitarie che, evidentemente, l’ospedalità pubblica non è in grado di soddisfare e, là dove lo fosse, non presenta probabilmente standard qualitativi di assistenza concorrenziali con l’ospedalità privata. E’, quindi,auspicabile che la Corte dei Conti chiarisca in via definitiva, col supporto di dati inoppugnabili, l’importante contributo che l’ospedalità privata offre al servizio sanitario regionale soprattutto con le sue strutture di eccellenza, alcune delle quali note ed apprezzate in campo nazionale. Per non dire delle case di cura di tipologia neuro-psichiatrica che garantiscono ai malati di mente quell’assistenza e solidarietà umana che l’ospedalità pubblica non è in grado di offrire. Per il resto la relazione della Corte dei Conti rileva disfunzioni che sono ben note agli addetti ai lavori e che riguardano soprattutto l’apparato burocratico degli uffici regionali. “Procedere a vista, con i conseguenti ritardi, le carenze e le inefficienze conseguenti” è l’addebito che la Corte dei Conti fa alla politica sanitaria riferita al 2002 e che dovrebbe essere superato dal varo del nuovo Piano Sanitario e dalle novità da esso introdotte, a cominciare dal “tavolo di concertazione” AIOP / Regione istituito per dare unicità di indirizzo ai contratti di prestazione e per tenere sotto controllo i criteri di gestione dei budget concordati con le singole ASL. Quanto al paradosso,rilevato dalla Corte dei Conti, che la giunta regionale ha bocciato,nel 2003, “quasi” tutti bilanci delle ASL riferiti al 2002, dimostra, al di là dei ritardi e delle possibili inadempienze degli uffici regionali responsabili dei controlli, che il governo regionale non ha inteso dare copertura, né politica né finanziaria, alle allegre gestioni di commissari improvvisati che hanno portato fuori controllo la spesa sanitaria. Un ammonimento, senza dubbio, ai manager di nuova nomina che ci conforta.

Convegno sull’anemia mediterranea al Cinema Italia

07/05 E’ in corso di svolgimento, presso il Cinema Italia, a due giorni di discussione sull'anemia mediterranea e sulle nuove prospettive di terapia e di prevenzione. Il convegno è organizzato dall'azienda ospedaliera di Cosenza e dall'associazione per il bambino microcitemico. Come azienda ospedaliera- ha detto la dr.ssa Maria Grazia Bisconte, segretaria scientifica del corso- abbiamo da tempo un rapporto proficuo con le associazioni di volontariato impegnate nella ricerca di nuovi strumenti diagnostici per i bambini microcitemici

Iniziato il corso per l'uso dei farmaci antiblastici

06/05 E' iniziato, organizzato dall'Azienda Ospedaliera di Cosenza, il corso di formazione rivolto ad infermieri professionali ed Ota per l'utilizzo corretto dei farmaci antiblastici in oncologia. La sessione dei lavori è iniziata con le relazioni dei dottori Serafino Conforti e Virginia Liguori. I farmaci antiblastici sono quelli chemioterapici ad uso oncologico. Il loro trasporto deve essere assicurato e prudente. Sessanta gli operatori che partecipano al corso. Soddisfazione del direttore sanitario dott. Gianfranco Scarpelli che ha dichiarato "l'avvio di questo corso ci vede protagonisti nella formazione degli infermieri".

Venerdì 7 all'Executive tavola rotonda dell'ASIT sulla situazione dei trapianti

05/05 Inizierà alle ore 18, la tavola rotonda organizzata dall'ASIT , per venerdì 7 maggio, all'Hotel Executive, per fare il punto sulla situazione dei trapianti ad un anno dall'insediamento dei coordinatori provinciali. Sarà presente il dott. Alessandro Nanni Costa, coordinatore nazionale per il Sud del Centro Trapianti. Chiuderà i lavori, l'assessore regionale alla sanità, Gianfranco Luzzo.


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