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    Circolare veloce, Comune Cosenza ricorre in Cassazione e alla Corte Europea

     

     

    Circolare veloce, Comune Cosenza ricorre in Cassazione e alla Corte Europea

    09 set 15 E' veramente paradossale pensare di impedire ai Comuni di offrire servizi migliori ai propri cittadini con risorse pubbliche, mentre la Regione viola impunemente la legge continuando con affidamenti diretti delle concessioni di trasporto pubblico locale. Il trasporto urbano ed extraurbano possono e devono coesistere in un sistema virtuoso di rispetto delle regole e, soprattutto, nell’interesse dei cittadini che devono poter scegliere il servizio migliore, pertanto non si può accettare che il danno ricada sugli utenti costretti a non poter usufruire di servizi che consentano la mobilità in modo economico e sostenibile. Il riferimento è alla sentenza del Tar sul servizio di Circolare veloce Cosenza-Rende-Unical, sentenza che, presentando numerosi aspetti di discutibilità, verrà impugnata. Il Comune di Cosenza ricorrerà infatti al Consiglio di Stato e, se necessario, alla Corte di Giustizia Europea. La sentenza presenta infatti diversi punti contraddittori in spregio alla competenza regionale (leggi 23/99 e 67/12), richiamata nella sentenza stessa, in particolar modo riguardo alle competenze in materia di trasporto pubblico locale riservate ai Comuni così come previsto dal Testo Unico Enti Locali. In ogni caso, senza volere entrare nel merito degli aspetti giuridici di cui si occuperanno gli avvocati di palazzo dei Bruzi, l’Amministrazione comunale intende sottolineare la vacuità del comunicato diramato dal Consorzio Autolinee, che appare tendenzioso ed inutile in una situazione ancora non definitiva. Sovente, questa Amministrazione è stata protagonista, tramite i suoli legali, di clamorosi ribaltamenti dei giudizi dei gradi inferiori, pervenendo a vedersi riconosciuta Giustizia in una fase successiva.  Ricorreremo per questo motivo, come annunciato sopra, al Consiglio di Stato e alla Corte di Giustizia Europea. Siamo certi di essere nella ragione, soprattutto perché siamo animati dalla intenzione di veder riconosciuti i diritti dei cittadini, quali la mobilità e il diritto ad un ambiente salubre e salutare, posto che l’utilizzo del mezzo pubblico, nell’ambito di un efficiente sistema di trasporto locale, scongiura l’uso del mezzo proprio. I danni che stanno subendo i cittadini sono immani e per questo andremo avanti in una partita giudiziaria che è tutt’altro che chiusa. 

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    Ambrogio invece chiede dimissioni. "Il TAR della Calabria accogliendo il ricorso del Consorzio Autolinee riafferma la competenza della Giunta Regionale al rilascio delle concessioni per l’espletamento di servizi di pubblico trasporto". Lo afferma in una nota Marco AMbrogio consigliere del PD del Comune di Cosenza. "E’ l’ennesimo abuso -scrive Ambrogio- perpetrato dal Sindaco Occhiuto e dal vertice dell’Azienda dei Trasporti AMACO Spa, quest’ultima sconfitta due volte dal momento in cui uno degli avvocati difensori del Comune di Cosenza è anche componente del Consiglio di Amministrazione dell’omonima azienda. Avevamo ragione nel sostenere che il collegamento tra la città e l’UNICAL, essenziale per soddisfare la domanda di mobilità, doveva passare attraverso un accordo di programma con le Aziende che operano già nel territorio e con la Regione Calabria e non attraverso l’imposizione e l’arroganza di un Sindaco, che con i suoi provvedimenti sta causando danni economici rilevanti all’AMACO Spa e disservizi che si ripercuotono sui cittadini di Cosenza. Il Sindaco Occhiuto e il Presidente del CdA dell’AMACO Spa Capalbo devono a questo punto rassegnare le loro dimissioni procedendo al commissariamento dell’azienda comunale dei trasporti, che mai ha conosciuto momento più critico come quello attuale, sia dal punto di vista organizzativo che economico. Chiediamo ad Occhiuto, che dopo la richiesta di commissariamento avanzata da tutte le opposizioni ha riconfermato la sua piena fiducia al vertice dell’AMACO, come intende rispondere agli abusi fin’ora compiuti per effetto delle reiterate violazione delle leggi e, soprattutto, come e con quali risorse intende pagare le spese per il giudizio e i danni causati alla stessa azienda comunale. Il Sindaco Occhiuto deve dare risposta anche alla Giunta Regionale relativamente ai servizi distratti dagli obblighi istituzionali e dirottati sulla tratta Cosenza-Rende UNICAL. A tale riguardo chiediamo al competente Assessorato Regionale ai Trasporti di effettuare le necessarie verifiche in merito alla effettiva quantità dei servizi concessi, per i quali l’AMACO Spa riceve i finanziamenti a sostegno esercizio. Il TAR della Calabria rigettando i ricorsi di AMACO, Comune di Cosenza e Provincia di Cosenza, ribadisce la violazione della Legge Regionale n° 67/2012, nell’art. 2 comma 2, che indica come soggetto concedente i servizi di TPL l’Assessorato Regionale ai Trasporti. La Stessa sentenza dichiara l’accordo sottoscritto tra i comuni di Cosenza e Rende come atto di indirizzo e non già come convenzione, con relativa previsione ed indicazione di spesa, soggetta comunque all’approvazione della G.R.. Il contenuto della sentenza evidenzia palesemente l’incapacità del Sindaco di Cosenza e dei vertici dell’AMACO Spa ad affrontare il problema dei collegamenti nell’area urbana con una visione di insieme, che non può prescindere dalla realizzazione di accordi programmatici e di gestione dei servizi con le Ferrovie della Calabria e con le Aziende private che operano nel territorio. La sentenza del TAR decreta la sconfitta, per palese e dimostrata incapacità amministrativa, del Sindaco Occhiuto (presidente anche della Provincia di Cosenza). A questo punto, di fronte a tanta insipienza, Occhiuto e Capalbo devono dimettersi."

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