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Pesta e minaccia di morte la convivente, 36enne arrestato dalla Mobile a Cosenza
Pesta e minaccia di morte la convivente, 36enne arrestato dalla Mobile a Cosenza 14 mag 17 Un giovane di 36 anni, Giuseppe Pignataro, è stato arrestati dagli uomini della Squadra Mobile della Questura di Cosenza assieme ad agenti dell'U.P.G.S.P. per i reati i maltrattamenti in famiglia e violenza privata . L'uomo, censito penalmente per precedenti di polizia inerente gli stupefacenti, sarebbe stato l'autore di numerose e reiterate condotte violente in danno della propria convivente che, a causa delle violenze subite riportava numerosi contusioni al viso e al corpo ed un leggero trauma cranico con 25 giorni di prognosi. Gli arresti sono arrivati dopo prolungate ed approfondite indagini. Gli agenti hanno infatti accertato che il Pignataro dopo aver sottoposto la vittima a inaudite violenze fisiche e morali, iniziate fin dal tardo pomeriggio di venerdì, ha obbligato la stessa a restare con lui durante la notte nonostante i continui episodi di violenza nei suoi confronti. Non solo, l'uomo privava la donna del suo telefono cellulare e le impediva di andare via. La vittima, nella tarda mattinata del sabato, soltanto dopo che il convivente si addormentava, riusciva a scappare chiedendo un passaggio ad un automobilista in transito e a rifugiarsi presso l'abitazione della madre. L'arrestato, dopo essersi svegliato e accortosi della fuga della sua convivente la rintracciava presso l'abitazione della madre dove iniziava a minacciarla di morte e a lanciare pietre verso il balcone dell'abitazione e successivamente cercava di sfondare il portone di ingresso. Il tempestivo intervento del personale dell'U.P.G.S.P., allertati sul numero di emergenza 113 da parte della vittima, metteva in fuga l'arrestato che, dopo lunghe ed ininterrotte ricerche veniva rintracciato, nel pomeriggio, presso la Stazione Vaglio Lise in procinto di prendere il treno per Paola. Alla luce di tutti gli elementi di reità raccolti, che delineavano un quadro probatorio chiaro, preciso, concordante ed inconfutabile il Pignataro veniva tratto in arresto per violenza privata e maltrattamenti in famiglia, per aver con condotte reiterate e perduranti nel tempo malmenato la vittima procurandole lesioni personali guaribili in 25 giorni, nonché minacciato di morte costringendola a subire e tollerare il ritiro del cellulare e gravi limitazioni della libertà personale. Dopo le formalità di rito il Pignataro veniva tradotto in carcere come disposto dal P.M. di turno.
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del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto |