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Guccione presenta odg su stabilizzazione lavoratori Lsu/Lpu
Guccione presenta odg su stabilizzazione lavoratori Lsu/Lpu 12 mag 17 “Il precariato della Pubblica amministrazione, in particolare negli enti locali, è un problema ormai storico. In Calabria, infatti, accanto al precariato istituzionalizzato esiste quello storico legato agli LSU/LPU e che coinvolge più di 5000 lavoratori”. E’ quanto si legge nell’Ordine del giorno presentato oggi in Consiglio regionale da Carlo Guccione, consigliere regionale del Partito democratico. “I tentativi – si legge ancora nell’Odine del Giorno presentato da Guccione - di superamento di questo problema si sono susseguiti negli ultimi 15 anni senza arrivare, se non parzialmente, a una soluzione. Dal primo gennaio 2015, come previsto dalla Legge di Stabilità, gli LSU/LPU calabresi hanno avviato un percorso triennale di contrattualizzazione a tempo determinato (26 ore settimanali) che si concluderà il 31 dicembre del 2017. L’obiettivo è raggiungere una definitiva stabilizzazione di LSU/LPU all’interno degli enti utilizzatori, sottolineando che da anni svolgono servizi insostituibili all’interno del sistema delle autonomie locali calabresi. Senza questa forza lavoro molti comuni sarebbero costretti a consegnare le chiavi dei municipi per l’impossibilità di erogare servizi essenziali per i cittadini. Il bacino dei lavoratori su cui intervenire per la stabilizzazione è oggi quantificabile in 4.967 LSU/LPU”. “Quali provvedimenti – si chiede Carlo Guccione - o iniziative amministrative ha messo o intende mettere in atto la giunta regionale della Calabria alla luce del fatto che mancano meno di otto mesi alla scadenza del terzo contratto a tempo determinato degli LSU/LPU, come previsto dalle ultime tre Leggi di Stabilità nazionali per la loro definitiva stabilizzazione con l’ingresso a tempo indeterminato negli enti che attualmente utilizzano tali lavoratori. E se non ritiene necessario, al fine di raggiungere l’obiettivo di chiedere al governo nazionale l’istituzione di un tavolo tecnico per avviare il necessari percorsi per la definitiva immissione in ruolo negli enti che fino ad oggi hanno usufruito di questa forza lavoro”.
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