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P.Mancini "Auguri ad Occhiuto"

 

 

P.Mancini "Auguri ad Occhiuto"

06 giu 16 "Congratulazioni e buon lavoro al nuovo Sindaco di Cosenza, arch. Occhiuto". Così in una nota l'ex sindaco di Cosenza, Pietro Mancini. "Una vittoria, - scrive Mancini- netta, la sua. Se Occhiuto era il Real Madrid, la vittoria non gliel'ha, certo, contesa l'Atletico di Madrid, ma....il Frosinone ! Adesso, basta con le polemiche e le sterili risse, spazio alle soluzioni concrete per i tanti problemi dei cittadini. La campagna è alle nostre spalle. Vittoria di Occhiuto, da accettare : è stata larga ma favorita dagli errori, nella campagna elettorale, nei temi e nella scelta dei candidati (compreso quello, poco conosciuto in città, che, in piena campagna, si è, insalutato ospite, ritirato, tornando a Roma....). Valutazioni, che i perdenti faranno bene ad analizzare, con serenità, ma con urgenza. Mi limito a indicarne 3 : 1) Occhiuto, pur forzista, non ha voluto, e ha fatto bene, nonno Berlusconi in città ed è riuscito a far passare l'immagine di volto nuovo, estraneo alla Casta, pur se suo fratello, da un lungo periodo- ma inferiore a quello di Adamo, Gentile e Morrone- è in politica, prima con Casini e poi con il declinante ex premier di Arcore, 80 anni. Al contrario, nel fronte avversario, le candidature sono apparse ai cosentini imposte dal vertice del PD, nazionale, la prima, poi saltata, senza che gli elettori ne abbiano capito le vere ragioni, e dalla nomenclatura regionale, la seconda, discreta, generosa ma non trascinante nè innovativa. 2) Sbagliato fare, quasi esclusivamente, una "campagna contra personam", lasciando spazi troppo ristretti alle proposte, concrete, per le istanze dei cosentini e per le soluzioni delle questioni sul tappeto. Inutili, come le barzellette di Berlusconi sui cinesi, le battutacce sulla nuova piazza Bilotti. 3) Eccessiva l'insistenza sui presunti problemi giudiziari del Sindaco, dando per buone le voci su cui, quasi ossessivamente, hanno insistito aluni blog e siti, evidentemente, molto male informati... 4) Non giova, a urne aperte, bocciare, con sussiego, il giudizio del popolo. In democrazia, si può non condividerlo. Ma va rispettato. E analizzato, con intelligenza, per individuare le tante cause della batosta e lavorare per prepararsi, meglio attrezzati, alle nuove sfide".

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