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    Autosospensione consiglieri Cosenza, reazioni e commenti

     

     

    Autosospensione consiglieri Cosenza, reazioni e commenti

    07 feb 16 "La vicenda di Cosenza, cronaca annunciata di quanto si è consumato in parallelo nei mesi scorsi in Consiglio regionale e in Parlamento, è lo specchio dell'Italia di Renzi e della sua annunciata rottamazione. Si commenta da sé: in uno scenario nazionale che ha dimenticato il Sud con il complice silenzio della deputazione calabrese di questo Governo abusivo e con un Governo regionale che ha consumato il suo primo anno e mezzo impegnato in una guerra tra 'bande' più che sui problemi della Calabria". Lo afferma il consigliere regionale del gruppo misto Fausto Orsomarso. "I cittadini di tutta la Calabria - prosegue - avevano una sola speranza riconoscendosi tutti in quello che la politica aveva in solo quattro anni realizzato nella città di Cosenza. In Calabria la sfida epica all'orizzonte non sarà tra le sigle della destra o della sinistra ma tra la conservazione che distrugge e la speranza che ci siano istituzioni in grado di funzionare nell'interesse diffuso dei cittadini. La battaglia di giugno a Cosenza sarà l'Armageddon tra un vecchio Sud e la speranza nel nuovo"

    "Le dimissioni forzate del sindaco cosentino, Mario Occhiuto, rappresentano la situazione emblematica di un contesto politico in seria crisi per i giochi di potere". Lo afferma il senatore di Forza Italia Antonio Caridi. "Questa manovra vigliacca - prosegue - avrà dirette conseguenze per i cittadini di Cosenza che hanno scelto di essere rappresentati da un'amministrazione, costretta a scomparire per intrallazzi di palazzo. La nomina del commissario che andrà a traghettare il comune fino alle prossime elezioni non rappresenterà certamente un rilancio per Cosenza, soprattutto in ottica di completamento dei progetti avviati dalla ormai ex amministrazione comunale. Si deve tenere presente che lo schiaffo morale è stato dato ai cittadini, alla vera forza del contesto cosentino, a chi risponderà certamente presente alle prossime elezioni rimarcando, sicuramente, il riconoscimento nei confronti di Mario Occhiuto che ha fatto tanto per Cosenza". "La politica - conclude Caridi - non è questo, la politica deve avvicinarsi alla gente, la politica non può eclissare le decisioni popolari solo ed esclusivamente per trarre benefici. Palazzo dei Bruzi sarà in difficoltà adesso".

    "La decisione di alcuni consiglieri comunali cosentini di fare cadere l'amministrazione Occhiuto è una ulteriore pagina buia scritta da quella classe politica calabrese autoreferenziale e arrogante, che opera in spregio agli interessi della collettività e a difesa delle rendite di pochi". Lo afferma la vice coordinatrice regionale di Forza Italia, Wanda Ferro. "Non v'è altro modo - prosegue - per interpretare lo scioglimento del Comune di Cosenza, una manovra politica che appare, oltre che dannosa per l'intera comunità cosentina, insensata perché arrivata in prossimità della scadenza naturale della legislatura. I firmatari delle dimissioni hanno il dovere di spiegare ai cittadini le ragioni ed i termini dell'operazione, ammesso che ve ne sia qualcuna capace di convincere i calabresi che si tratti davvero di una strategia politica, e non dettata da ripicche o regolamento di conti o coinvolgimenti di carattere individuale le cui origini vanno forse ricercate nelle vicende che hanno caratterizzato le ultime elezioni regionali. Una grande ammucchiata, quella che ha portato alla vittoria di Oliverio, caratterizzata dall'esaltazione del trasformismo e del trasversalismo che oggi procede senza pudore e raggiunge la vetta, con il contributo addirittura di chi era stato eletto nelle fila di schieramenti che avrebbero dovuto rappresentare quell'opposizione costruttiva al governo regionale e che invece ha piegato il proprio ruolo agli interessi individuali, sostenendo una pseudo ragione di governabilità. In tale direzione ritorna prepotentemente di attualità la vicenda del referendum contro il nuovo statuto regionale, che ha indotto alcuni esponenti dell'opposizione a non aderire alla sottoscrizione ed altri, addirittura, a ritirare la firma già apposta in nome di una presunta salvaguardia delle finanze regionali, le quali andrebbero invece custodite mediante una reale contrazione e revisione della spesa che però al momento non appare perseguibile dal governo di centrosinistra, per via degli svariati interessi, pur legittimi, di pochi o tanti imprenditori impegnati sia in politica che nei vari settori dell'economia". "Ancora una volta - conclude Wanda Ferro - gli interessi di pochi e i giochi di potere hanno prevalso sugli interessi di una intera città e dei suoi cittadini".

    Una interrogazione al presidente del Consiglio ed ai ministri dell'Interno e della Giustizia è stata presentata dai deputati di Forza Italia Jole Santelli e Roberto Occhiuto, dopo le dimissioni di 17 consiglieri del Comune di Cosenza che porteranno allo scioglimento dell'Ente guidato dal forzista Mario Occhiuto. I due parlamentari, dopo avere ricordato una precedente interrogazione in Commissione Affari costituzionali in cui "veniva denunciato il tentativo da parte di esponenti del Pd di corrompere consiglieri di maggioranza al fine di ottenere da loro le dimissioni dalla carica e, di conseguenza, la fine anticipata della legislatura" chiedono adesso di sapere "se l'autorità giudiziaria abbia aperto indagini sui tentativi di corruzione". "I tentativi di 'corruzione politica' - scrivono la Santelli e Occhiuto, la prima coordinatrice regionale di Forza Italia ed il secondo fratello del sindaco - hanno portato alle dimissioni di 17 consiglieri. Incontri con blandizie, minacce e promesse di diverso tipo sono stati al centro di giornate convulse. Ad avvelenare il clima notizie di stampa che annunciavano indagini, avvio di Commissioni d'inchiesta, il tutto condito da un sapiente miscuglio di pseudo fughe di notizie, millanterie e presunte soffiate. Si è scritto anche di presunte notizie provenienti da organi di polizia giudiziaria o di magistrati, ed addirittura di 'soffiate' attribuite direttamente al ministro della Giustizia Andrea Orlando. Particolare attenzione deve essere posta al progetto 'Metro leggera', fortemente avversato dal sindaco e coacervo di rilevanti interessi economici regionali e locali. Occorre sottolineare, invece, che il Sindaco non ha ricevuto alcun avviso di garanzia, né dalla procura di Cosenza né da Catanzaro. E questo perché l'azione dell'amministrazione è sempre stata sempre improntata a criteri di legalità, sopratutto nei lavori pubblici dove in questi anni rispetto alle amministrazioni precedenti si è drasticamente ridotta la percentuale di affidamenti diretti e i lavori pubblici principali sono sempre stati attribuiti tramite una Commissione prefettizia. Al contrario al Sindaco è stata assegnata la protezione per le minacce ricevute dopo aver fatto emergere le irregolarità nel sistema delle cooperative sociali". I parlamentari chiedono infine di sapere "se risultano vere le 'rivelazioni' del Ministro Orlando a suoi compagni di partito su indagini coperte da segreto e su presunti indagati" e "se si è proceduto contro fonti d'informazione che riportano notizie attribuibili o a semplici millanterie o a gravi fughe di notizie di atti segreti"

    "Le dimissioni della maggioranza dei consiglieri comunali si è resa necessaria per ristabilire etica e moralità nel governo cittadino". Lo afferma il consigliere comunale di Cosenza Enzo Pasolini. "La deriva clientelare e priva di ogni controllo che aveva ormai preso l'amministrazione comunale di Cosenza - prosegue - ha imposto un segnale politico deciso per impedire la prosecuzione di una esperienza insostenibile sul piano della legalità e del rispetto delle regole. La magistratura ha già da tempo constatato l'esistenza di 'rilevanti violazioni di principi di buona amministrazione e di trasparenza dell'azione amministrativa' posti in essere al Comune di Cosenza. In particolare è stato ufficialmente accertato che al Comune di Cosenza 'si assegnano incarichi di consulenza a soggetti esterni alla amministrazione comunale senza reali controlli e con scarne motivazioni in ordine agli esiti della procedura comparativa seguita per la selezione del contraente, scegliendo i professionisti in maniera del tutto arbitraria avvalendosi di incarichi di mera facciata che rappresentano la giusta causa dei compensi'. Più volte e costantemente nel corso degli anni è stata chiesta la cessazione di questo modus operandi soprattutto nel settore dei lavori pubblici ma la risposta è stata la reiterazione dei comportamenti con atti di utilizzo di risorse pubbliche sottratti a qualsiasi controllo e non condivisibili sotto tutti i profili. Uno scenario fosco che non si è schiarito con il passare del tempo neanche dopo i suddetti accertamenti ma, anzi, si è ancora più esteso investendo tutti i settori della gestione da parte di sindaco e giunta come hanno evidenziato la recente inchiesta per le spese delle luminarie di Natale, le interrogazioni rimaste senza risposta sugli affidamenti dei lavori di somma urgenza, l'omissione di tutte le dovute procedure sulle pratiche di bilancio. Questa insostenibile assenza di senso delle istituzioni è il motivo per cui la coalizione di centrosinistra, ed altri consiglieri facenti parte di forze politiche che, pur assicurando sinora sostegno al sindaco, avevano da tempo manifestato l'esigenza di cambiamento e di chiarezza, di fronte alla pericolosissima china di immoralità impressa alla azione della amministrazione hanno ritenuto fosse giunto il momento di un segnale di volontà e di espressione politica tale da mettere la parola fine ad una esperienza amministrativa giudicata fortemente negativa sia sul piano del merito che su quello del metodo". "Questi i motivi politici di un atto, quello delle contestuali dimissioni per assoluta violazione delle più elementari regole - conclude Paolini - che impedisce un vulnus democratico tale da inquinare in maniera irrimediabile la imminente campagna elettorale"

    "La fine dell'esperienza Occhiuto alla guida del Comune di Cosenza apre una fase nuova che porterà, da qui a pochi mesi, a nuove consultazioni per il rinnovo di sindaco e consiglio comunale. Tutti coloro che hanno avuto un ruolo nella fine di questa consiliatura si sono assunti questa responsabilità perché convinti della necessità di porre fine ad una esperienza complessivamente negativa, caratterizzata da una gestione di potere autoritaria e opaca". Lo afferma in una nota il capogruppo del Pse al Comune Giuseppe Mazzuca. "Al commissario che, ci auguriamo, venga nominato con la massima urgenza e che dovrà traghettare il Comune verso nuove elezioni - prosegue - chiediamo di avviare senza indugi una 'bonifica' del Comune di Cosenza attraverso la pubblicazione di delibere, determine, incarichi e di tutti gli atti amministrativi prodotti dalla Giunta Occhiuto, con particolare riguardo alle consulenze, agli incarichi e agli affidamenti diretti concessi generosamente in questi ultimi cinque anni nel settore degli appalti pubblici. Per quanto ci riguarda la fine anticipata della consiliatura è da considerarsi una operazione di salute pubblica necessaria per acquisire consapevolezza della reale situazione lasciataci in eredità dall'Amministrazione Occhiuto e per mettere i cittadini nella condizione di scegliere, con coscienza, da chi farsi governare".

    "Nei prossimi giorni, i deputati calabresi del Pd presenteranno un'interrogazione parlamentare sul 'Caso Cosenza'. Lo scioglimento del Consiglio comunale non è solo la risultante del fallimento politico-amministrativo dell' amministrazione Occhiuto ma é innanzitutto un'azione interruttiva di un progressivo e crescente processo di degrado e degenerazione morale. Al Comune di Cosenza l'illegalità è stata, di fatto, eletta a norma". E' quanto si legge in una nota degli stessi deputati all'indomani della firma delle dimissioni da parte di 17 consiglieri - la maggioranza dei componenti - tre dei quali della maggioranza di centrodestra che porterà allo scioglimento dell'Ente guidato dal sindaco Mario Occhiuto che è anche presidente della Provincia. "Sono molteplici e numerosi - prosegue la nota - gli indizi che connotano un contesto torbido e di intrecci politico-affaristici che caratterizzano l'azione amministrativa di Palazzo dei Bruzi. Lo scioglimento del Consiglio comunale non é solo la manifestazione di una volontà tesa a promuovere un progetto politico alternativo all'esperienza amministrativa guidata da Occhiuto ma é anche e soprattutto un atto di responsabilità finalizzata a tutelare l'istituzione comunale da possibili effetti devastanti conseguenti a numerose indagini che la magistratura ordinaria e la Direzione Distrettuale Antimafia, da come si evince dalla stampa, stanno conducendo. Il segretario regionale del Pd aveva responsabilmente invitato il Sindaco di Cosenza a dimettersi 'prima che fosse troppo tardi', ma ancora volta é prevalsa l'irresponsabile vanità. E per questo che lo scioglimento del consiglio comunale è da considerare atto salvifico e di bonifica sociale e morale. O si va avanti verso un'intensa azione di rinnovamento e risanamento morale o la crisi della città di Cosenza è destinata ad essere irreversibile e a compromettere il futuro delle nuove generazioni". "A Cosenza - concludono i deputati dem - bisogna voltare pagina: la città merita amministratori che elevino il prestigio e la credibilità dell'istituzione anche e soprattutto capace di valorizzare e promuovere l'identità di una comunità che è orgogliosa della propria storia e delle sue tradizioni per rilanciare la 'cosentinitá' come un valore e non ridurla ad un immeritato disvalore".

    "La situazione deflagrata su Cosenza è la conferma di una fallimentare gestione di Forza Italia a livello regionale caratterizzata da tensioni derivanti dall'incapacità di trovare equilibri e di svolgere un efficace ruolo di mediazione". Lo afferma in una nota il consigliere regionale di Forza Italia Nazzareno Salerno. "Non solo è mancato un dialogo costruttivo - prosegue - ma sono stati alimentati sospetti e incertezze in un contesto di anarchia nel partito. Se a Cosenza, città della coordinatrice regionale, succede questo, è evidente l'assenza di una guida riconosciuta. Di più, viene certificata la mancanza assoluta di presenza sul territorio, di attività di partito, di corretta interazione. Chi è responsabile di questo sfascio deve assumersi le proprie responsabilità senza cercare espedienti e strategie di temporeggiamento: Jole Santelli deve rassegnare le sue dimissioni consentendo una reale riorganizzazione di un partito che ha la forza per rinascere e tornare ad essere un punto di riferimento per tutto l'elettorato di centrodestra e per quei cittadini che, pur non avendo una connotazione politica definita, non si riconoscono negli schemi e nei metodi della sinistra. Il presidente Berlusconi, con il suo carisma e la sua indiscussa leadership, faccia definitivamente chiarezza e individui la personalità più idonea per avviare il processo di ricostruzione. Bisogna infatti agire con celerità: la posizione assunta dall'amico Gianluca Morrone, coordinatore provinciale di Forza Italia e presidente del consiglio comunale, è il frutto di un malessere diffuso che esprime un segnale allarmante. Il nostro partito deve essere inclusivo e valorizzare gli uomini che possono dare un serio contributo al partito ed alla comunità. Scelte casuali, non condivise o addirittura dettate da interessi specifici portano a gravi allontanamenti. Occorre ripartire dai nostri valori e per fare ciò deve essere ricostituito quel senso di appartenenza che è stato annacquato a causa di azioni ingiustificate e controproducenti". "In una città come Cosenza - conclude Salerno - non ha senso non presentare il simbolo del partito, il messaggio sarebbe devastante. Basta con la vaghezza e la superficialità: si deve cambiare e subito".

    "Maestri di trasformismo, consociativismo e cinismo. Ma soprattutto di un trasversalismo che frustra ogni ipotesi di sviluppo per la comunità che si pretende di rappresentare. Le vicende sulla caduta del consiglio comunale di Cosenza sono una spia tangibile della spregiudicatezza di una certa classe politica che indipendentemente dal suo dichiarato schieramento considera il proprio 'poteruccio' localistico al di sopra di ogni cosa". Lo afferma il consigliere regionale della Cdl Giuseppe Mangialavori. "La crisi al comune di Cosenza - prosegue - delinea un comportamento che non ha la dignità del gattopardismo. Nell'analisi del principe Tommaso di Lampedusa, i dignitari del potere hanno il buonsenso, quanto meno, di salvare l'apparenza. Le vicende cosentine testimoniano il totale disprezzo anche della forma. L'obiettivo è uno e solo uno: perpetuare all'infinito le proprie posizioni di rendita politica. Naturalmente senza valutare le conseguenze e i riflessi per la cittadinanza. La crisi della Calabria risiede proprio in un deficit di rappresentanza politica che pecca di qualsiasi credibilità ed è totalmente priva di idee e valori. E i risvolti cosentini ne sono la più vivida testimonianza. Gli autori di tale crisi dovranno rispondere al tribunale della loro coscienza politica, ma soprattutto a quello della storia che li condannerà senza alcuna possibilità di appello". "Onore, infine - conclude Mangialavori - a Mario Occhiuto che in tutta la vicenda si è comportato con serietà, dignità e coerenza. Un primo cittadino, Occhiuto, dalla prospettiva amministrativa lungimirante che ha posto professionalità e coraggio al servizio della sua comunità".

    "Quello che è accaduto a Cosenza è un fatto di rilevanza nazionale. Cosenza non è una città qualunque, è il Capoluogo della più vasta provincia calabrese ed ha rappresentato, per lo spessore di molti suoi uomini politici, sempre un chiaro riferimento di democrazia. La brutalità, il cinismo, oserei dire la malvagità con cui Oliverio, Gentile e Morrone hanno disintegrato ben due Istituzioni, Comune e Provincia, sono degni dei peggiori regimi dittatoriali. Assad e Al-Sisi non avrebbero saputo fare di meglio per zittire i propri avversari". Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale e coordinatore provinciale di Forza Italia a Catanzaro Domenico Tallini. "Non esito a dire, da calabrese - prosegue - che è stata consumata la più squallida e spregiudicata operazione politica che la Calabria ricordi. Non lo dico, ma questo sarebbe scontato, solo per difendere l'esperienza di un sindaco come Mario Occhiuto che appartiene al mio stesso partito, ma per denunciare l'assoluto disprezzo che Oliverio, Gentile e Morrone hanno per le Istituzioni. Tutti sanno, non solo a Cosenza, ma in ogni angolo della Calabria, come è stata costruita l'operazione, quali 'strumenti' sono stati utilizzati per raccogliere le firme, quali pressioni sono state esercitate. Si manda a casa un sindaco che ha lavorato bene, che ha rilanciato Cosenza dopo una crisi profonda, che è molto stimato dai concittadini come dimostrano alcune recenti rilevazioni. Un avversario troppo scomodo per lasciarlo in sella. Si manda a casa Occhiuto non perché ha lavorato male, ma solo perché troppo bravo. Il messaggio lanciato dal trio Oliverio-Gentile-Morrone, alfieri del Partito della Nazione, è davvero inquietante. Da oggi la Calabria non è più una terra libera, dove i cittadini possono scegliersi il sindaco, ma una terra ostaggio del più spietato gruppo di potere che la storia ricordi". "I cittadini però - conclude Tallini - possono ancora ribellarsi, riconfermando Mario Occhiuto sindaco e mandando finalmente a casa coloro che giocano con le Istituzioni per i loro fini personali".

    "Non possiamo certo criticare il ruolo dell’opposizione che legittimamente ha dato vita a questa mozione di sfiducia nei confronti del Sindaco, Mario Occhiuto . Rientra nelle loro prerogative ed essi sono riusciti a sfruttare al meglio questa opportunità conquistando sicuramente una vittoria fino a poco tempo fa insperata . Ma le nostre prime considerazioni su questa sfiducia, intendono essere più umane che politiche". Lo afferma in una nota Marcello Morrone del Fronte Nazionale di Csoenza. "Noi -scrive Morrone- che viviamo più il sociale che il politico rivediamo, in questa azione , il dramma già visto tante volte :quello di un tradimento da parte di qualcuno che fino all’ultimo giurava lealtà al tradito ! Non ci meravigliamo più di tanto sapendo da dove proviene il traditore odierno. Sarebbe stato bello che Occhiuto fosse stato costretto alle dimissioni dopo essere stato affrontato lealmente e faccia contro faccia . Sarà perché noi siamo stati educati in maniera molto diversa da come sono stati educati altri figli. E notiamo anche la firma di un ex sindaco di Cosenza ,criticato molto apertamente dalla sua stessa fazione politica per inettitudine ed incapacità quando svolgeva tale funzione. Però secondo noi ,lasciatecelo dire , quelle 17 firme non sono certo di buon auspicio così come ci sembra alquanto emblematico che questa sfiducia sia arrivata all’inizio del Carnevale, quando la città è piena di maschere! Presagio di non poco conto.E consentiteci di terminare questo nostro breve commento con un aforisma che , ci sembra , calzi a pennello : Il tradito potrà anche essere un ingenuo, ma il traditore rimarrà sempre un infame! "

    "Sui social media circola un video in cui i volti dei consiglieri comunali di Cosenza che si sono dimessi diventano bersaglio di misteriosi killer di cui si intravedono solo le pistole". Lo denuncia il deputato e segretario del Pd Calabria Ernesto Magorno che lo definisce "davvero inquietante". "Una istigazione alla violenza inaudita su cui sollecito immediatamente un intervento delle forze dell'ordine", prosegue Magorno che in merito alla vicenda preannuncia una interrogazione parlamentare. "Il clima di tensione che si è creato a Cosenza dopo le dimissioni dei consiglieri che ha determinato lo scioglimento del civico consesso - afferma ancora Magorno - rischia di degenerare con pericolose conseguenze politiche e personali. Chiediamo alle forze dell'ordine e a tutti i cittadini di vigilare per la difesa della democrazia".

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