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    Smantellata tendopoli, botta e risposta PSE-Caputo

     

     

    Smantellata tendopoli, botta e risposta PSE-Caputo

    14 ott 15 Riceviamo e pubblichiamo due note, la prima del PSE la seconda del consigliere Caputo sullo smantellamento della tendopoli di Vaglio Lise:

    PSE: L’emergenza provocata dalla decisione di Occhiuto di dare soldi alle famiglie rom per lasciare la tendopoli di Vaglio Lise, ha prodotto una situazione esplosiva che sta mettendo a rischio la sicurezza e l’ordine pubblico al punto da spingere il prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, a chiedere la convocazione urgente della Commissione consiliare Controllo e garanzia per avviare i necessari approfondimenti e individuare la via d’uscita a una situazione incendiaria creata, nel migliore dei casi, dalla inadeguatezza del Sindaco. I rom che prima occupavano la tendopoli, dopo avere preso il contributo di 600 euro più altri 300 per ogni membro del nucleo familiare, invece di lasciare la città com’era nei fantasiosi piani dell’Amministrazione comunale, stanno occupando le case abbandonate del centro storico mentre un nutrito gruppo di famiglie cosentine economicamente disagiate si sono recate sotto il Comune di Cosenza per chiedere che venga assegnato anche a loro un contributo economico vista la difficoltà di pagare l’affitto, i libri scolastici dei bambini, la spesa e i consumi domestici. Rivendicazioni sacrosante a cui noi aggiungiamo due domandine semplici semplici rivolte all’Amministrazione comunale: con quale criterio sono stati spesi i soldi? E perché agli occupanti della tendopoli sono stati assegnate risorse e ai cosentini indigenti no? In attesa dei chiarimenti facciamo rilevare come i provvedimenti di Occhiuto invece di favorire l'integrazione della comunità rom, si sono risolti nell’esatto contrario e cioè in una nuova ondata di cittadini stranieri provenienti da Cassano e da altre parti della Calabria che chiedono – ovviamente – soldi anche loro. Era tutto ampiamente prevedibile e tutto era già stato previsto. Per accreditare l’immagine di avere cacciato i rom da Cosenza, Occhiuto ha creato e fomentato una guerra tra poveri irresponsabile e rischiosa per la tenuta dell’ordine e della sicurezza pubblica. Il centro storico è una polveriera e non si intravede nessuna possibile via d’uscita al caos provocato da un provvedimento balordo. Al punto in cui siamo non ci sono alternative o strade percorribili che non passino dalle dimissioni del sindaco e della sua Giunta per manifesta incapacità e per avere alimentato irresponsabilmente il fuoco del conflitto sociale.

    Caputo: Strumentalizzazione elettorale. “A noi non risultano assolutamente flussi di rom che abbiano occupato abitazioni del centro storico. Si tratta di strumentalizzazioni scorrette e fuori luogo che non danno merito a una azione politico-amministrativa mai realizzata prima d’ora”. E’ così che Pierluigi Caputo, del gruppo consiliare “Mario Occhiuto Sindaco”, definisce le polemiche che alcune forze dell’opposizione stanno muovendo in merito allo sgombero del campo provvisorio dei cittadini rom a Vaglio Lise. “Ciò che stranisce – aggiunge il consigliere comunale di maggioranza – è che le tensioni sociali che l’Amministrazione è riuscita a evitare durante le operazioni di smantellamento delle tende, dove tutto si è svolto senza alcun tipo di incidente, si vuole adesso provocarle con tentativi di istigazione all’odio sociale. Non è questa una guerra fra poveri, e il Comune ha mantenuti inalterati tutti i servizi a sostegno dei cittadini cosentini più disagiati. Al di là delle appartenenze ideologiche, non si può non sottolineare l’importanza del risultato raggiunto dall’Esecutivo Occhiuto su una vicenda, quella del campo rom, che ha solo registrato decenni di immobilismo da parte dei governi precedenti. Tre mesi fa, su impulso del sindaco Occhiuto, è stata sgomberata e bonificata l’intera area della baraccopoli sul fiume Crati. Esistevano gravi rischi di sicurezza per i rom che vivevano su quelle sponde, c’era un alto tasso di pericolo per la diffusione di malattie a causa delle precarie condizioni igienico-sanitarie del luogo e problematiche di criminalità. E’ stato così creato un nuovo campo temporaneo a Vaglio Lise, con un censimento di chi vi si è trasferito, sono andati via i rom dediti ad attività illecite, e oggi sono stati messi a disposizione delle famiglie che erano rimaste dei fondi comunali che rappresentano un investimento sia per dar loro nuove possibilità di vita e sia per scongiurare un nuovo lungo periodo di accampamenti sul territorio urbano. Trovo pure sterili – continua ancora Caputo - le polemiche che si riferiscono ai costi della cosiddetta tendopoli. In realtà, come ha già avuto modo di rimarcare il Sindaco, si tratta di cifre spese bene, perché oggi il Comune può contare sulla dotazione di un intero campo di emergenza che, all’occorrenza, rimane a disposizione della Protezione civile municipale. Per qualsiasi tipo di calamità, insomma, la città di Cosenza sarà in grado di allestire una tendopoli di soccorso in 12 ore. Inoltre, ripeto, non ci risulta che alcuni rom andati via da Vaglio Lise abbiano cercato di occupare abusivamente abitazioni del Centro storico, anzi. Un numero consistente ha già raggiunto la Romania. Occorrerebbe in realtà – conclude Caputo - che vi fosse uno spirito di cittadinanza attiva per far sì che di fronte a determinate questioni si usasse il buon senso e una certa onestà intellettuale anziché intrusioni speculative a fini di populismo elettorale”.

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