|
||||
Home | . | Cronaca | . | Politica | . | Area Urbana | . | Speciali | . | Video | . | Innovazione | . | Universtitą | . | Spettacoli | . | Sport | . | Calcio | . | Meteo | . |
Avviate a Cosenza le ricerche del Tesoro di Alarico
La mappa della zona in cui è stato individuato un primo sepolcro
E' partita a Cosenza le "caccia" al Tesoro di Alarico, individuata importante zona sepolcrale 16 nov 15 Mito, leggenda o realtà la storia dice che Alarico è morto a Cosenza ed il suo cadavere, assieme alle sue fortune, l'oro del sacco di Roma appena compiuto, sarebbero stati sepolti, armatiura del Re compresa, alla confluenza dei fiumi Crati e Busento. La storia insegna, e i geologi avallano, che questa confluenza, dopo un millennio si sarebbe spostata naturalmente o anche artificialmente. Per impedire che la tomba del grande re dei Goti venisse profanata, si deviò il corso del fiume utilizzando migliaia di schiavi che al termine dei lavori furono trucidati allo scopo di non lasciare nessun testimone della sepoltura. Così quel tesoro composto di 25 tonnellate d'oro e 150 tonnellate d'argento che i Goti hanno trafugato nel 410 dopo Cristo sarebbe nelle viscere della terra cosentina. I libri tramandano anche un'altra storia. Che nel tesoro saccheggiato a Roma ci sarebbe la famosa Menorah simbolo della religione ebraica, il camndelabro a 7 bracci, dettato direttamente da Dio a Mosè. Saccheggiata a sua volta dai romani e poi portata a Roma. Questa mattina il sindaco Mario Occhiuto, nell'ambito die lavori di riqualificazione dei fiumi, ha così avviato ufficialmente la campagna di ricerca, presentata nei giorni scorsi a Roma. Il Sindaco Occhiuto presenta alla stampa i lavori Una nuova stagione di ricerche che si apre con tutte le nuove tecnologie disponibili oggi. Georadar per verificare il sottosulo con una sorta di sonar che rileva metalli sottoterra e droni che rilevano le modifiche antropiche del teritorio, dall'alto si notano di più le variazioni del terreno, con telecamere particolari termiche e ed altre apparecchiature scientifiche valide a portare avanti le nuove indagini geofisiche. Intanto due zone nel comune di Cosenza sono state individuate dall'equipe guidata dal geologo Amerigo Rota. Zone che per ovvie ragioni non vengono divulgate ma che i rilievi indicano come idonee a contenere il tipo si depolcro indicato dai libri. Il ritorno per la città di Cosenza e per la Calabria tutta è inestimabile sia dal punto di viosta storico che turistico e culturale. Il geologo con il georadar in azione Si procede per fasi: la ricerca è partita da dati e informazioni di carattere storico associabili ad ambiti geografici localizzabili. Si è poi proceduto ad attività di telerilevamento (remote sensing) su immagini tele-rilevate multi spettrali (visibile, infrarosso, radar, lidar) ad alta risoluzione geometrica. Oggi, invece, alla confluenza dei fiumi Crati e Busento si è passati alle prospezioni geo-tomografiche elettriche e ai rilievi fotografici con l’utilizzo dei droni. Da queste indagini verranno acquisiti dati (conducibilità elettrica dei mezzi) che, successivamente elaborati con apposito software, consentiranno di ricostruire la struttura geologica del sottosuolo (sino a circa 10mt di profondità dal piano della indagine) con le eventuali strutture antropiche sepolte e inglobate in essa che saranno visibili come anomalie con relativa geometria. L’anomalia eventualmente riscontrata si confronterà con la geometria attesa della camera sepolcrale di Alarico. Il drone alzatorsi in volo “Queste attività di ricerche – ha spiegato il presidente Occhiuto – sono possibili grazie alle nuove strumentazioni a nostra disposizione, che indagano il sottosuolo con grande precisione e in modo non invasivo, grazie alle onde elettromagnetiche”. “Sono molto fiducioso – ha dichiarato ancora Occhiuto - sul fatto che la sepoltura e il tesoro di Alarico possano essere ritrovati. Che poi questa sia anche un’operazione di marketing territoriale, non l’ho mai negato, ma essa nasce da un fatto storico concreto e non vedo perchè non debba essere valorizzato, per la crescita e lo sviluppo turistico di Cosenza e di tutto il territorio provinciale”. I rilievi, infatti, non si concentreranno solo nella città di Cosenza, ma anche in alcuni comuni vicini, quali Mendicino e Carolei, seguendo le tracce dei fatti storici documentati. La stazione di controllo del drone Questa mattina, ad essere indagata, è stata l’area della confluenza dei fiumi Busento e Crati, grazie anche ai rilievi di un drone dotato di una fotocamera ad alta risoluzione geometrica per acquisire immagini, video e per rilevare la morfologia dell’area con definizione spaziale ottimale. La campagna di prospezioni geofisiche di dettaglio saranno realizzate su diverse aree. Dette prospezioni geofisiche sono in grado di rilevare, nel sottosuolo, anomalie e geometrie dei corpi sepolti, mediante l’invio di microonde con il geo-radar e di corrente elettrica con il geo-resistivimentro; nonché per mezzo della misura dell’intensità del campo magnetico locale con l’utilizzo del geo-magnetometro. Nella fase successiva saranno quindi considerate solo quelle prospezioni (verificabili sulle sezioni geofisiche 2D) che hanno rilevato anomalie significative compatibili con la geometria presunta della camera sepolcrale di Alarico (la camera sepolcrale può raggiungere verosimilmente 5÷7 mt. di profondità) . La confluenza dei fiumi Crati e Busento Ad occuparsi della Geoarcheologia nella ricerca sono i dottori geologi Amerigo Rota, Renato Acri e Maurizio Bruno. Le attività di ricerche sulla sepoltura di Alarico continuano e, insieme ad esse, la speranza è di portare la Città di Cosenza al centro dell’interesse storico-archeologico internazionale. La ricerca parte dal ponte Mario Martire, alla confluenza del Busento e del Crati, punto di passaggio dalla città vecchia alla nuova, e si risale per quattro chilometri lungo il corso del fiume. Georadar e droni i sistemi tecnologici utilizzati per le indagini geofisiche che servono ad analizzare il terreno circostante. "Il georadar - ha spiegato il geologo Costantino Luci - serve a vedere in tempo reale cosa c'è nel sottosuolo, fino a tre metri di profondità. Si tratta di una vera e propria scansione del terreno, potremmo definirla un'ecografia del sottosuolo, che ci segnala tutto ciò che non è terriccio, pietre o sabbia". Secondo quanto riferito dal geologo Amerigo Rota, "si proseguirà fin tanto che le strumentazioni non rileveranno qualcosa di inaspettato. Solo allora si inizierà a scavare realmente". Cinque i siti individuati che saranno analizzati nelle prossime settimane: le grotte dell'Alimena, un sito nel comune di Domanico, il greto del fiume Iassa a Laurignano e la confluenza del fiume Acheronte con il Crati, nel comune di Mendicino. Gli scavi, qualunque sia il loro esito, fanno parte di un ampio programma di marketing territoriale. "Iniziano le attività di ricerca - ha spiegato il sindaco Occhiuto - con azioni non incisive e utilizzando strumentazioni altamente tecnologiche. Sono fiducioso perché ci sono tanti elementi storici che ci spingono a credere di poter trovare il tesoro. È chiaro poi che sfutteremo il brand del tesoro di Alarico, così come è stato fatto per Dracula in Transilvania o per il mostro di Loch Ness. Noi, però, abbiamo un elemento in più: la storia".
© RIPRODUZIONE RISERVATA Cerca con nell'intero giornale: -- > Guarda l'indice delle notizie su: "Area Urbana di Cosenza"
|
Pubblicità
|
|
Home | . | Cronaca | . | Politica | . | Area Urbana | . | Speciali | . | Video | . | Innovazione | . | Universtitą | . | Spettacoli | . | Sport | . | Calcio | . | Meteo | . |
Copyright
© 2017 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Registrazione Tribunale Cosenza n.713
del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto |