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    Attentato caserma CC, una vendetta per patente ritirata

     

     

    Attentato caserma CC, una vendetta per patente ritirata

    09 ago 12 Quella decisione dei carabinieri di ritirargli la patente per un sorpasso azzardato a Rende (Cosenza), lungo la statale 107, non era riuscito proprio a mandarla giù. Un "affronto" per lui, conosciuto per i suoi atteggiamenti da "bullo di periferia", pur appartenendo ad una famiglia perbene e borghese (il padre è un professionista e la madre un'insegnante), e con precedenti di polizia. E così Riccardo Gaglianese, 19 anni appena, ha pensato bene di vendicarsi per fargliela pagare ai militari. Ha preso una tanica e l'ha riempita di benzina ad un distributore. Poi s'é recato alla caserma "Grippo", sede della Compagnia di Cosenza dei carabinieri, che poi è quella più vicina alla sua abitazione, ed ha versato il contenuto della tanica sulla porta secondaria ed una finestra, dando poi fuoco. Una "fiammata" che ha appagato, anche visivamente, il suo senso di vendetta. Gaglianese, però, determinato ma un po' ingenuo, oltre che abbastanza sprovveduto, non aveva fatto i conti con le telecamere esterne della caserma, che lo hanno ripreso chiaramente mentre appiccava l'incendio. E non aveva neppure considerato l'apparecchiatura audiovisiva del distributore in cui si è procurato il carburante. Un elemento che ha consentito ai carabinieri, che insieme alla Procura della Repubblica di Cosenza si sono impegnati al massimo per dare un volto ed un nome al responsabile di un'azione grave e che aveva suscitato sdegno unanime e notevole allarme, di identificarlo nel giro di poche ore e raccogliere a suo carico prove che un investigatore ha definito "assolutamente schiaccianti". Il giovane, dopo la sua identificazione, è stato portato in caserma e sottoposto ad interrogatorio nel corso del quale, tra l'altro, non ha mostrato alcun pentimento. Anzi, a detta di chi se l'é trovato di fronte, ha avuto un atteggiamento spavaldo e quasi irriverente, tenendo fede, così, alla sua fama di "bullo". I carabinieri hanno poi inviato un'informativa alla Procura che ha emesso a carico di Gaglianese un provvedimento di fermo di indiziato di delitto. Nella conferenza stampa tenuta stamattina, il procuratore aggiunto di Cosenza, Domenico Airoma, ha sostenuto che "il fatto importante che emerge da questa indagine è di essere riusciti a colpire il senso d'impunità che spesso caratterizza i responsabili di certi reati. Il fatto grave è che il giovane fermato ha mostrato un senso d'insofferenza nei confronti della legge. Una cultura ed un atteggiamento che vanno combattuti con forza - ha aggiunto - perché non è concepibile che ci sia qualcuno che non rispetti le regole più elementari della convivenza civile". Significativo anche il commento del comandante provinciale di Cosenza dei carabinieri, colonnello Francesco Ferace, secondo il quale "quanto è accaduto martedì è un fatto anche più grave rispetto agli episodi di criminalità organizzata perché rappresenta un gesto che dimostra insofferenza nei confronti dell'Arma". Ferace ha poi ringraziato "tutti i cittadini che hanno telefonato in caserma per esprimerci - ha detto - la loro solidarietà ed il loro sdegno per quanto è accaduto. La vicinanza dei cittadini e delle istituzioni che ci è stata espressa inorgoglisce l'Arma dei carabinieri".

    L'arresto. E' stato fermato dai carabinieri, in esecuzione di un provvedimento emesso dalla Procura della Repubblica di Cosenza, Riccardo Gaglianese, di 19 anni, il giovane sul conto del quale erano in corso accertamenti già da ieri per l'attentato fatto martedì scorso contro una caserma dell'Arma. Dalle indagini è emerso che Gaglianese, che ha precedenti per danneggiamento e rapina, ha messo in atto l'attentato per vendicarsi del fatto che il giorno prima i carabinieri della Compagnia di Rende gli avevano ritirato la patente perché aveva effettuato un sorpasso, lungo la statale 107, all'altezza di un semaforo superando le automobili che erano in fila. Il giovane, per vendicarsi, ha riempito una tanica di benzina che ha poi utilizzato per compiere l'attentato scegliendo come obiettivo la caserma dei carabinieri della Compagnia di Cosenza, che è quella più vicina alla sua abitazione. "Per l'identificazione del responsabile dell'attentato - ha detto il comandante provinciale dei carabinieri di Cosenza, colonnello Francesco Ferace - sono state determinanti le immagini registrate dalle telecamere installate all'esterno della caserma, insieme all'attività investigativa svolta dall'Arma. Ne sono emersi elementi schiaccianti a carico di Gaglianese riguardo la sua responsabilità nell'esecuzione dell'attentato". Di seguito pubblichiamo alcuni fotogrammi:

    Dalle telecamere si vede prima che il giovane riempie la tanica

    poi cosparge prima la finestra e il portoncino

    e poi gli da fuoco

    poi scappa

    Airoma: Colpire il senso dell'impunità. "Il fatto importante è essere riusciti a colpire il senso d'impunità che spesso caratterizza i responsabili di certi reati". Lo ha detto il Procuratore della Repubblica aggiunto di Cosenza, Domenico Airoma, incontrando i giornalisti in merito al fermo di Riccardo Gaglianese, il giovane accusato dell'attentato incendiario contro la caserma dei carabinieri della Compagnia di Cosenza. "Questa indagine - ha aggiunto Airoma - ha rappresentato negli ultimi giorni per noi una priorità perché quanto è accaduto martedì scorso è stato un fatto grave. Ed ancora più grave è che il giovane fermato abbia mostrato un senso d'insofferenza per la legge. Una cultura ed un atteggiamento che vanno combattuti con forza perché non è concepibile che ci sia qualcuno che non rispetti le regole più elementari della convivenza civile". Airoma ha anche sottolineato "l'importanza degli strumenti della videosorveglianza, che si stanno rivelando - ha detto - sempre più indispensabili per il controllo e la sicurezza del territorio, consentendoci di colpire l'antistato nel mondo più rapido ed efficace". Secondo il comandante provinciale di Cosenza dei carabinieri, colonnello Francesco Ferace, quanto è accaduto martedì "é un fatto anche più grave rispetto agli episodi di criminalità organizzata perché rappresenta un gesto che dimostra insofferenza nei confronti dell'Arma. Ringrazio tutti i cittadini che hanno telefonato in caserma per esprimerci la loro solidarietà e ed il loro sdegno per quanto è accaduto. La vicinanza dei cittadini e delle istituzioni che ci è stata espressa inorgoglisce l'Arma dei carabinieri".

    Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, esprime apprezzamento ai Carabinieri per aver subito individuato l'autore dell'incendio alla caserma 'Grippo' di Cosenza. "Ora però - aggiunge - bisogna che tutti quanti sono intervenuti su questa vicenda, senza attendere che venisse fatta luce sull'episodio delinquenziale, facciano autocritica. Quanto avvenuto l'altra notte con l'incendio alla caserma 'Grippo' è senz'altro un fatto grave che va severamente condannato. Ma avevo ragione quando dicevo che bisognava assolutamente evitare di creare ingiustificato allarmismo su una vicenda su cui occorreva fare prima immediatamente chiarezza, per assicurare alla giustizia il responsabile di questo atto criminale, tranquillizzare la popolazione. Auspico adesso che il Prefetto di Cosenza, Raffaele Cannizzaro, intervenga anche per casi ancora più gravi"

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