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Ex capigruppo Regione condannati a risarcire ex dg Asp Cosenza Petramala

 

 

Ex capigruppo Regione condannati a risarcire ex dg Asp Cosenza Pietramala

21 feb 15 "L'attuale vice presidente del Consiglio regionale Giuseppe Gentile e gli ex consiglieri Gianpaolo Chiappetta, Francesco Galati, Gabriele Limido, Giovanni Nucera e Alberto Sarra sono stati condannati dal Tribunale di Cosenza a risarcire l'ex direttore generale dell'Asp di Cosenza Franco Petramala dei danni economici quantificati nella stessa sentenza, al netto delle spese legali, per il contenuto - accertato dal Tribunale come diffamatorio - di alcuni articoli di stampa risalenti all'agosto del 2009". Lo affermano, in una nota, i legali di Petramala, Giulietta Catalano e Santo Manes. La posizione di Antonio Gentile, "in considerazione della carica rivestita - prosegue la nota - è stata stralciata in attesa delle determinazioni del Senato cui lo stesso Tribunale, non ravvisando nelle dichiarazioni da lui rese alla stampa la sussistenza dell'esimente del diritto di critica politica di cui all'art. 68, comma 1 della Costituzione, ha trasmesso gli atti. Il Senato avrà a disposizione 90 giorni per adottare la sua deliberazione e comunicarla al Tribunale di Cosenza per i definitivi provvedimenti di sua competenza". "La vicenda - affermano i legali - nasce nell'estate del 2009 allorché, secondo quanto denunziato da Petramala, che all'epoca era direttore generale dell'Asp di Cosenza, sarebbe stata montata ad opera dei nominati Gentile, Chiappetta, Galati, Limido, Nucera, Sarra, congiuntamente al sen. Antonio Gentile una violenta quanto diffamatoria campagna di stampa ai suoi danni ed ai danni della stessa Istituzione Asp". In particolare, è scritto nella nota, tra il 14 ed il 17 luglio 2009, fu dato risalto "al contenuto di un'interrogazione di consiglieri regionali di minoranza politica Giuseppe Gentile, Alberto Sarra, Francesco Galati, Giovanni Nucera, Gabriele Limido e Gianpaolo Chiappetta, al Presidente della Giunta regionale, che sollecitava le dimissioni e/o la immediata rimozione di Franco Petramala, rilevando fatti e circostanze che avrebbero concretizzato illegittimità dell'atto di nomina dello stesso. Il tutto si è rivelato infondato e pretestuoso per come accertato anche dalla magistratura in varie sedi". "Ha ritenuto, invece, il tribunale - conclude il comunicato - non diffamatorie le dichiarazioni rese dai consiglieri Pietro Aiello e Giulio Serra, rigettando, di conseguenza la domanda di Petramala".

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