Petramala replica a Scopelliti sulle stabilizzazioni all’Asp di Cosenza - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Petramala replica a Scopelliti sulle stabilizzazioni all’Asp di Cosenza

14 mar 14 “In merito alle dichiarazione di ieri del Presidente Scopelliti circa le stabilizzazioni realizzate nel 2009 dall’ASP di Cosenza, così come successivamente a Reggio Catanzaro Vibo e Crotone, devo tornare a “predicare”, pur se allo stato inutilmente”. Così oin una nota Franco Petramala già dirigente dell’Asp di Cosenza. “Scopelliti dopo quattro anni di frequentazione del tavolo Massicci –spiega Petramala- non ha ancora imparato che una cosa sono le assunzioni e un’altra cosa è la stabilizzazione su precedenti assunzioni a tempo determinato, così come previsto dalla Finanziaria nazionale del 2007 e 2008. Pur essendovi Medici assunti a tempo determinato, quindi precari, a Scopelliti glielo ripeto per l’ennesima volta: non potevano per le leggi in vigore essere stabilizzati come i lavoratori del Comparto, malgrado i tentativi della Regione Calabria con le Leggi numero 1 del 2009 e numero 8 del 2010, dichiarate incostituzionali. Le operazioni di verifica dei requisiti dei dipendenti al fine della stabilizzazione furono effettuate da Commissioni miste di funzionari dell’ASP di Cosenza e dei Sindacati. Nel 2010 e 2011 Una nuova Commissione nominata dal Commissario dell’ASP De Rose, a sua volta nominato proprio dallo Scopelliti, ha” erroneamente” valutato quelle valutazioni sui titoli di ammissione al concorso. Di questa ultima Commissione facevano parte, guarda caso !!, l’avv. Pasquale Melissari del Foro di Reggio Calabria, l’Avv Giovanni Spataro del Foro dei Cosenza, l’Avv Nicola Gaetano del Foro di Paola. E’ un fatto che il Prefetto di Cosenza abbia sostenuto nella sua relazione agli Atti della Commissione di Accesso, peraltro ampiamente e sapientemente divulgata malgrado la sua segretezza sancita dal Ministro Alfano, la vicinanza o la parentela o l’amicizia di alcuni dei dipendenti, assunti molto precedentemente alla mia gestione, ad organizzazioni malavitose: saranno gli organi preposti a stabilire responsabilità o la opportunità della assunzione e comunque a individuare chi li aveva assunti più di tre anni prima della mia gestione. Dalla lettura di quanto riportato dalla stampa, non si capisce bene se i casi sono quelli segnalati dal Prefetto Cannizzaro o dalla Commissione di acceso o dallo stesso giornale quotidiano; comunque moltissimi sono di ruolo e quindi rientranti nelle procedure di stabilizzazione anche a far tempo da prima del 1990. Certamente un diritto previsto da una legge dello Stato va applicata a qualunque lavoratore , ove ce ne siano i presupposti, non soltanto a chi non è sospettabile di essere “ebreo” o “rom” o “gay” come allude qualche indecente considerazione. Nel testo delle dichiarazioni di Scopelliti vi è un “addirittura ” di tipo “censorio” che disvela la meraviglia dello Scopelliti. Scriveva Marziale: “ che un Gracco si stupisca di un tumulto, ancorchè inesistente, è osceno”. Una ultima cosa. Non è un bel vedere, dopo quattro anni, andarsi sempre a mettere sotto le sottane di Loiero, tanto più che Scopelliti ne aborre l’olezzo. In tali condizioni io non lo farei….”