Doppio appuntamento al Morelli, tra musica e teatro

11 mar 14 Il primo appuntamento musicale della nuova stagione “More”, organizzata al teatro Morelli dalla compagnia Scena Verticale nell’ambito del progetto di residenza teatrale, è mercoledì 12 marzo alle ore 21.30 con il concerto della band cosentina Black Flowers Cafè. Ancora una volta la rassegna musicale More si offre come vetrina privilegiata per giovani formazioni della scena musicale calabrese così come per gruppi più consolidati. I “Black Flowers Cafè” – Gaetano Lidonnici (basso), Antonio Nicoletti (batteria), Fernando Rennis (voce e chitarra), Angelo Zicca (chitarra) – muovono i loro primi passi nel 2009 e, due anni dopo, arrivano i primi primi EP (Rising Rain e Falling Ashes) in cui convivono approcci sperimentali e richiami post-punk. Una graduale evoluzione del sound li porta, l’anno successivo, al primo omonimo album, registrato da Michele Alessi (Kyle, Captain Quentin, Distape, Maisie). Ed arrivano i primi apprezzamenti dall’estero, ottime le parole che si spendono per il gruppo su blog stranieri e svariati i passaggi della loro musica su emittenti radiofoniche d’oltremanica. Il sito Rockit inserisce il loro brano Ophir chasma in una sua compilation e diverse testate plaudono alle sonorità del disco. Nell’agosto 2013 registrano al Kaya Studio (già casa di Brunori SAS e Dimartino) due nuovi pezzi, che danno forma a un nuovo singolo, be/polar, uscito lo scorso 10 gennaio. Contestualmente il loro brano Alnitak viene inserito in “Sounday Music Compilation Vol.1”, una raccolta di 12 brani provenienti dalla community di Sounday, servizio che opera nel mercato della musica digitale e promuove i giovani artisti emergenti e la loro musica. Il prezzo del concerto, nella Sala Montimurro del teatro Morelli che per l’occasione diventa una sorta di club privée, è di 5 euro.

Venerdì 14 marzo (ore 21) tradizionale appuntamento con la programmazione teatrale che coincide con l’ultimo spettacolo della trilogia “Progetto Donna”. In scena Nessun’altra mai della compagnia Teatro Casalaina. È la prima rappresentazione corale della stagione, che vede in scena ben 17 attori, dei quali solo due uomini. Lo spettacolo, partito dal romanzo “Ferite a morte” di Serena Dandini, ha sviluppato un lungo percorso di ricerca per trovare l’anima dietro ognuna delle donne rappresentate. Un lavoro che ha molto messo in gioco la loro stessa fisicità, la loro gestualità, sotto la supervisione del coreografo Antonio Gullo. Le storie narrate non trascurano alcun aspetto della femminilità: si passa da racconti di personaggi degni di ‘Cavalleria rusticana’ a ‘cretinette’ con tacco sei e foulard griffato. Da Caltanissetta a Peshawàr, solo un fiore di loto, simbolo estremo di femminilità reca in sé speranza nel racconto di una donna bambina soldatessa, che viene freddata perché una donna istruita può cambiare il mondo. La notevole spinta lirica, rappresentata con violenza ma anche con grande sensibilità, rivela una delicatezza nel mettersi in ascolto dell’altro sesso con riverenza e rispetto. Ricerca anche sonora nello spettacolo - sotto l’abile guida di Cecilia Foti e Ivana Zimbaro – che coinvolge il timbro, i colori e gli accenti, i silenzi, i soffiati e le grida. Tutti gli attori hanno scavato nella vita dei loro personaggi per ricostruirne il passato, per conoscere i luoghi, i tempi e le condizioni in cui i delitti di cui sono state vittime si sono sviluppati.