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    I lavori del Consiglio comunale

     

     

    I lavori del Consiglio comunale

    01 apr 14 Il Consiglio comunale di Cosenza, riunito sotto la presidenza di Luca Morrone, ha approvato all’unanimità – dopo analogo parere espresso dalla commissione consiliare – il Regolamento comunale per la disciplina e la gestione delle sponsorizzazioni. Il punto è stato anticipato, insieme ad altri, su richiesta del consigliere Claudio Nigro così come, su proposta del collega Ambrogio, si è votato anche per l’anticipazione della discussione sulle consulenze esterne e gli incarichi professionali del Comune di Cosenza e sul futuro del personale dipendente dell’ente. In apertura di seduta il presidente Morrone ha dato comunicazione all’aula del passaggio del consigliere Caputo dal gruppo UdC al gruppo Occhiuto Sindaco. Ha dunque introdotto la discussione sulla chiusura dei presìdi cosentini di polizia postale e ferroviaria – seconda questione affrontata – il consigliere primo firmatario Marco Ambrogio (PD che, sulla questione, ha subito auspicato un documento unanime. “La città di Cosenza – ha detto – non può essere privata né del presidio di polizia postale né del presidio di polizia ferroviaria. Sappiamo bene, sul primo fronte, come i reati informatici e la pedopornografia siano in crescita, tanto da essere definiti i nuovi reati. Allo stesso modo il posto di polizia ferroviaria a Cosenza è importante che resti, anche se con poche unità, perché ubicato in un luogo tra i più a rischio microcriminalità”. Ha aperto il dibattito il consigliere Francesco Spadafora (Forza Italia). “Da appartenente alle forze dell’ordine – ha esordito - non potevo esimermi dall’intervenire sulla questione dei pesanti tagli che il Governo e il Ministero dell’Interno vogliono attuare per la razionalizzazione dei presìdi di polizia su tutto il territorio nazionale. Questo piano di riorganizzazione prevede la chiusura di 267 presìdi di cui due nella nostra città. Nei giorni scorsi ho sollecitato il Sindaco ad attivarsi presso gli organi istituzionali preposti per tutelare la sicurezza dei cittadini, ma in modo particolare ho chiesto all’onorevole Galati di presentare una interrogazione, ed è stata depositata il 25 marzo scorso. Oggi in Consiglio comunale ribadisco che la soppressione di queste sedi di polizia, oltre a diminuire il livello di sicurezza, trova la piena contrarietà degli operatori della Polizia di Stato che a causa di questa decisione troverebbero molta difficoltà a garantire il controllo del territorio. Secondo le principali organizzazioni della Polizia di Stato, le strategie per attuare la spending review sono ben altre, una su tutte l’unificazione delle 5 forze di polizia. Questa divisione è una anomalia che non può più essere avallata, come ci chiede di fare anche l’Europa. Credo siano maturi i tempi per avviare un iter di unificazione. Siamo dunque favorevoli a una seria politica di spending review che tagli i costi della burocrazia ma non possiamo accettare i tagli sulla sicurezza”. Anche Claudio Nigro (Mario Occhiuto Sindaco) ha espresso contrarietà al provvedimento di soppressione. I presìdi vanno mantenuti – ha affermato con riferimento alla polizia ferroviaria - anche in virtù della peculiarità della nostra stazione che nelle intenzioni di questa Amministrazione vuole ospitare anche il comando di Polizia municipale. Analoga importanza viene riconosciuta alla Polizia postale per i reati che si consumano sul web. Per Sergio Nucci (Polo civico Buongiorno Cosenza) “stiamo assistendo all’ennesimo scippo ai danni della città. Sono fatti che deteriorano il tessuto sociale cittadino. Il mio appello è di investire i nostri parlamentari affinché con autorevolezza facciano sentire la loro voce a Roma. Diversamente dovremmo tornare in questa aula e ricordare ai cittadini che la deputazione che ha eletto non fa a pieno il proprio dovere. L’Amministrazione non può incidere su questa problematica ma possiamo farlo noi consiglieri sui nostri deputati. Dico anche che se questa scellerata idea dovesse andare in porto, andrebbe collocata immediatamente nella stazione di Vaglio Lise la polizia municipale”. Franco Perri (PdL) ha ricordato altre chiusure subite dalla città di Cosenza, come il distretto militare o la Banca d’Italia, “che hanno sminuito il ruolo della città capoluogo. Stasera il consiglio comunale lancia un grido di allarme: non si possono subire ulteriori decisioni verticistiche che non tengono conto della nostra realtà. C’è una forte presenza di microcriminalità e soprattutto sappiamo che nella zona di Vaglio Lise è ubicato il villaggio rom che è una realtà di degrado e discutibile dal punto di vista dell’ordine pubblico. L’area di Vaglio Lise piuttosto è riconosciuta nei programmi amministrativi come una porta importante della città che quindi non si può penalizzare sotto il profilo della sicurezza pubblica. La presenza dello Stato allora deve essere potenziata e non diminuita”. Al termine del dibattito la conferenza dei capigruppo ha redatto un documento, poi approvato all’unanimità, nel quale il Consiglio comunale chiede al Governo “il mantenimento del presidio della Polfer collocato presso la Stazione ferroviaria di Vaglio Lise, nonché della sezione della polizia Postale di via Milelli. Chiede inoltre al Prefetto e al Sindaco di attivarsi presso gli organi ministeriali e governativi affinchè le suindicate richieste vengano accolte”. Come approvato in apertura di seduta, sono stati poi accorpati e discussi tre punti – biblioteca civica, fornitura gratuita dei libri di testo e rischio di chiusura della Monaca santa – sui quali ha relazionato l’Assessore alla scuola e alla cultura Geppino De Rose. “La biblioteca aveva ed ha due pesanti criticità: la presenza di un debito mai iscritto in bilancio, derivante dalla causa intentata e vinta dall’ex direttore Giacinto Pisani; la mancata trasmissione al Comune dei bilanci preventivo e consuntivo dal 2007 al 2011; una sentenza passata in giudicato che condanna al rilascio dei locali occupati secondo la sentenza sine titolo. Un’altra criticità è la mancata corresponsione dell’intera annualità del 2010 e di 6/12 dell’annualità 2011. Siamo intervenuti cercando di sanare questi punti. Il primo ha dato origine ad un accordo transattivo con il direttore Pisani che permette di spalmare il debito su un arco temporale lungo. Circa l’occupazione dei locali, questa è oggetto di un accordo con l’Agenzia regionale del demanio in base al quale si potrà arrivare alla concessione a titolo gratuito o con canone agevolato dell’immobile. Infine, dalla data di insediamento di questa Amministrazione i dodicesimi di competenza sono stati corrisposti. All’orizzonte si profila però il problema che, essendo soci fondatori la Provincia e il Comune, verosimilmente la Provincia non corrisponderà più alcun contributo a seguito della riforma del quadro istituzionale che ne prevede lo scioglimento. Si dovrà dunque pensare ad una riorganizzazione dell’ente che comunque è ente morale autonomo. La prospettiva è sicuramente di grande incertezza ma c’è anche la necessità di recuperare una nuova mission per la biblioteca ed anche un nuovo personale. Dobbiamo tenerci pronti ad una eventuale modifica dello statuto”. Sui libri di testo l’assessore De Rose ha ricordato che “ci fu una comunicazione ministeriale circa il taglio del 60% sul fondo, alla quale seguirono vibrate proteste da parte nostra. Sono lieto che con decreto del 6 febbraio, il Ministero abbia previsto uno stanziamento ulteriore che per quest’anno coprirà quasi totalmente il fondo. Per il futuro però non abbiamo questa certezza, ci incoraggia però che Renzi abbia più volte detto di voler ripartire dalle scuole. Infine, sulla chiusura dell’asilo Monaca Santa, le suore ci hanno disdetto il contratto locativo a partire dal 30 giugno. La partita dunque sembrerebbe chiusa. C’è stata una presa di posizione, oggi si sta verificando la possibilità di immaginare una soluzione, ad esempio con un ruolo della Scuola dello Spirito Santo ma formalmente abbiamo solo una lettera di disdetta. Ove non fosse possibile scongiurare la chiusura, c’è la disponibilità dell’istituto dello Spirito Santo e del suo dirigente a formare un polo scolastico allargato che ospiti anche i ragazzi che oggi frequentano la Monaca Santa”. Anche su questo punto il Consiglio ha approvato all’unanimità un documento nel quale “rinnova al Sindaco l’invito a voler verificare la possibilità del mantenimento in vita della relazione istituzionale tra Comune ed Istituto Suore Minime della Passione. Analogo auspicio, finalizzato alla verifica di nuove soluzioni mirate al rafforzamento della funzione culturale della Biblioteca Civica, viene espresso all’unanimità del Consiglio comunale”. Sulla successiva discussione che ha accorpato i punti relativi alla “situazione di tutte le consulenze esterne e/o incarichi professionali dell’ente” e alle “determinazioni dell’Amministrazione sul futuro del personale dipendente”, il Consiglio comunale ha respinto, con 9 voti sui 12 presenti, il documento illustrato da Marco Ambrogio nel quale, insieme ai colleghi Perri, Mazzuca e Nucci, “visto il particolare momento economico che il nostro ente sta vivendo, visto che esistono professionalità aventi i titoli richiesti all’interno della pianta organica, visto che il decreto legge 78/2010 e successivi prevedono la riduzione del 50% delle consulenze ed incarichi rispetto agli anni precedenti, impegna l’Amministrazione ad eseguire una ricognizione precisa e puntuale al fine di adeguarsi ai parametri di legge e di revocare di conseguenza tutti gli incarichi non dovuti”. Il Consiglio comunale è stato dunque rinviato a nuova convocazione.

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