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Opposizione Comune Rende “Rimpasto segno fallimento Giunta Cavalcanti-Principe”
Municipio di Rende
Opposizione Comune Rende “Rimpasto segno fallimento Giunta Cavalcanti-Principe” 27 mar 13 “Non basta puntellare una giunta fantasma e di basso profilo o distribuire deleghe inutili a qualche consigliere per tentare di riverniciare una macchina vecchia, malridotta e senza futuro. L’accoppiata Principe-Cavalcanti è giunta al capolinea.”. Cosi in una nota i consiglieri di opposizione al Comune di rende Mario Bartucci (Pdl), Mario Rausa (Pdl), Spartaco Pupo (Libera Rende). “L’esperienza di questo sindaco, uscito come per magia dal cilindro di Principe, -scrivono i tre- è un completo fallimento. Quello che doveva essere il sindaco autonomo e decisionista, alla prova dei fatti si è rivelato simile ai suoi predecessori: eterodiretto e obbligato a prendere disposizioni per ogni cosa. L’intero gruppo politico principiano, peraltro screditato dai recenti e gravi fatti di cronaca giudiziaria, è l’emblema della cattiva gestione, dell’incapacità amministrativa e della nullità politica. L’immobilismo è sotto gli occhi di tutti: un anno per fare un rimpastino di giunta, tre mesi per riunire un consiglio comunale e una conferenza dei capigruppo. Qualcuno sospetta che motivo di questa inattività è la presenza vigile della commissione d’accesso antimafia che opera dall’interno del Comune. Ma se è vero questo, significa che certi metodi di amministrare la cosa pubblica tutto erano tranne che modello di buona e corretta amministrazione. Cavalcanti, in due anni, non è stato in grado di realizzare neanche il suo tanto sbandierato “programma dei primi cento giorni”, e cioè: l’approvazione del Piano Strutturale Comunale, l’approvazione del Piano Urbano della Mobilità, l’inaugurazione del Palazzetto dello Sport, l’avvio della gara per l’asilo nido comunale, l’affidamento della gestione di palazzo Basile, l’incremento della manutenzione delle strade e dell’illuminazione cittadina, l’avvio della conferenza dell’area urbana. Di giorni ormai ne sono passati 700, ma niente di ciò che ha promesso insieme al suo leader è stato mantenuto. Sull’area urbana, lui, il sindaco cosentino, è riuscito persino a superare, in quanto a inerzia e campanilismo, i suoi predecessori, chiudendo le porte al dialogo con Cosenza e Castrolibero. La città è in preda a mille problemi: sporca, piena di buche (e in questo ha superato di gran lunga la città di Cosenza), trascurata sia al centro che nelle periferie, al buio in molte zone, amministrata da dirigenti scoordinati ma profumatamente pagati, ingolfata dal traffico, divorata dalla inarrestabile edificazione, insicura e oggetto di svariate indagini della magistratura. Il centro storico langue nell’abbandono assoluto e del ponte sul Surdo ancora nemmeno l’ombra. Principe e Cavalcanti, non a caso usciti sonoramente sconfitti dalle recenti elezioni politiche, dovrebbero semplicemente prendere atto di questa verità che è sotto gli occhi di tutti e tornare il più presto possibile a casa”. © RIPRODUZIONE RISERVATA Cerca con nell'intero giornale: -- > Guarda l'indice delle notizie su: "Area Urbana di Cosenza"
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