Una funzione in Duomo ricorda i tre senzatetto arsi nel casolare

09 mar 13 "In questa celebrazione vogliamo consegnare al Padre della vita, dei fratelli che hanno vissuto una grande tragedia; siamo affratellati al di là delle religioni, ci riconosciamo nella fede nell'unico vero Dio, nella comune discendenza dal nostro padre Abramo". Lo ha detto l'arcivescovo di Cosenza - Bisignano mons. Salvatore Nunnari, nell'omelia della messa in suffragio dei tre senzatetto morti carbonizzati sabato scorso nell'incendio della casa diroccata in cui vivevano nel centro storico di Cosenza. Alla celebrazione hanno partecipato, tra gli altri, il prefetto Raffaele Cannizzaro, il sindaco Mario Occhiuto e il questore, Alfredo Anzalone. Il Comune di Cosenza ha proclamato per oggi il lutto cittadino. Mons. Nunnari, ricordando Mourad Gam Gam, Mazni Massaouda detta Fatima e Abdelkadir Melouk, ha espresso tutta la vicinanza della Chiesa cosentina alle diverse comunità di immigrati che vivono sul territorio. Per le tre vittime, che in queste ore stanno raggiungendo i luoghi di origine, ieri si era svolto un rito di commiato al cimitero a cura della comunità islamica. Nell'omelia, il presule cosentino ha fatto riferimento al tema dell'accoglienza. "Questo nostro convenire ci deve servire - ha detto - per sentire meglio la compagnia di persone che forse non abbiamo veramente accolto. Abbiamo luoghi di spiritualità ma manca una coscienza collettiva dell'accoglienza. Dobbiamo costruirla ognuno di noi senza delegarla ad altri. Quando facciamo spazio al forestiero, allo straniero, al rom, quando almeno lo comprendiamo e non passiamo oltre le sue ferite, realizziamo lo spirito del Vangelo". Mons. Nunnari ha quindi auspicato per la Calabria un sempre maggiore impegno a favore dei migranti, perché "nel povero c'é il sacramento di Dio".

"Fatima, Mourad e Abdelkadir non saranno dimenticati. Il loro sacrificio simbolo di tante esistenze sfortunate sarà onorato attraverso l'impegno costante dell'Amministrazione comunale nel cercare di rendere sempre più dignitose le condizioni di vita di chi ha bisogno". E' quanto afferma il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, nel giorno del lutto cittadino per la morte dei tre cittadini extracomunitari rimasti uccisi sabato scorso nel rogo di un casolare in via XXIV Maggio. "La loro tragedia - aggiunge Occhiuto - sarà un'immagine fissa della nostra memoria e rappresenterà sempre un monito a far sì che si delinei una società giusta ed equa. In questo percorso siamo supportati dall'opera meritoria della Fondazione Casa San Francesco presieduta da Pasqualino Perri, che sento di ringraziare per quella lodevole azione di sostegno che, proprio in sinergia con il Comune e con i tanti volontari delle altre strutture provinciali che si occupano di accoglienza, contribuisce a tutti gli effetti alla rete solidale del nostro territorio".

I parenti delle vittime

Le autorità presenti