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I giardini del Tribunale di Cosenza intitolati a Enzo Tortora

 

 

I giardini del Tribunale di Cosenza intitolati a Enzo Tortora

28 mag 13 Saranno intitolati al giornalista e conduttore televisivo Enzo Tortora i giardini antistanti il tribunale di Cosenza. Lo ha deciso il Consiglio comunale che ha accolto una proposta avanzata dal consigliere del Pse, Enzo Paolini. "L'intitolazione dei giardini - ha detto Paolini nel suo intervento - non è una diminutio, al contrario ha un forte valore simbolico trattandosi di quelli dinanzi al Palazzo di Giustizia ed è importante farlo oggi, a pochi giorni dall'anniversario dell'arresto che ricorre il 17 giugno". Il Consiglio comunale, sotto la presidenza di Luca Morrone, si è occupato anche della vicenda degli arresti a carico di esponenti delle cooperative di tipo B. Paolini nel suo intervento ha sostenuto che "non dobbiamo eludere il problema perché corruzione, truffa, estorsione, associazione a delinquere, minacce, sono accuse gravi. Posso dire che da sempre noi abbiamo un'idea chiara su questo servizio e sulle persone chiamate a svolgerlo. Non sono stinchi di santo, per lo più persone in condizioni di disagio che per alcuni significa una vita costellata da problemi relativi alla delinquenza. Penso che al Comune di Cosenza, dal maggio 2011, queste cose sono mancate. Non c'é stata chiarezza, non si è avuta la leadership cioé la capacità di guidare i processi". "Sto assistendo - ha replicato il sindaco Mario Occhiuto - ad una fiera del cinismo e dell'ipocrisia, approfittando di chi non può capire perché è sopraffatto dal disagio. Alla luce degli ultimi fatti, il Consiglio avrebbe dovuto avere una presa di coscienza dopo aver lasciato il Sindaco solo a fronteggiare una situazione che ora, ce lo dicono gli atti, è molto grave. In questo Consiglio si è generato un conflitto di interessi, è vero che dobbiamo guardare al futuro ma dobbiamo guardare anche al passato, a certi rapporti collusivi a chi si è candidato e dove si è candidato, in quali liste". "Questi legami - ha sostenuto Occhiuto - vengono a gravare sulle persone oneste che lavorano nelle cooperative e sono sfruttate dalla politica per biechi interessi strumentali ed elettorali, che capiscano invece come possono assumere la loro dignità attraverso il lavoro. Noi abbiamo seguito l'unica strada percorribile che è quella della legalità. Il certificato antimafia non è una carta. E oggi gli atti dimostrano che non ero io il bugiardo. Noi non ci stiamo nascondendo, stiamo risolvendo i problemi senza strumentalizzazioni e tutelando l'ente".

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