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    Al via il restauro della Cappella del Rosario a San Domenico

     

     

    Al via il restauro della Cappella del Rosario a San Domenico

    21 mag 13 “Restituiremo alla comunità la fruizione di questo bene che tornerà ad essere inserito nel sistema integrato museale della città di Cosenza”. Il sovrintendente per i Beni storici, artistici ed etnoantropologici della Calabria, Fabio De Chirico, questo pomeriggio ha tenuto perlopiù a sottolineare l’intento di riportare vivacità alla tradizione del luogo e non solo agli arredi in quanto tali, esponendo alla stampa – nella Sala delle udienze di Palazzo Arnone - il progetto Arcus, relativo al restauro dell’Oratorio del SS. Rosario ubicato nel fascinoso complesso monumentale di San Domenico, oratorio che è una significativa sintesi della spettacolarizzazione dell’arte barocca nel capoluogo bruzio. Reduce dai lusinghieri dati della Notte dei Musei, che qui, sabato scorso, ha fatto registrare 2mila visitatori, al pari, tanto per fare un esempio, delle Scuderie del Quirinale, De Chirico è entrato subito nel dettaglio del restauro di quello che più volte, nel corso del suo intervento, definisce “un vero gioiello”: “Lavoreremo al recupero del soffitto, degli stucchi, degli intagli lignei, degli affreschi e delle tele dell’Oratorio del SS. Rosario – ha affermato il dirigente – con l’esclusione della sola zona presbiteriale”. E, ancora, si è soffermato sull’importanza di questo “progetto molto dettagliato”, a cui si è lavorato giorno e notte, quale ottimo esempio di progettualità programmata da una Sovrintendenza d’arte. Avviata nel 2009 con il supporto della precedente Amministrazione comunale, l’iniziativa, che appartiene alla riqualificazione e al rilancio del Centro storico di Cosenza, ha avuto in seguito bisogno di un co-finanziamento: “L’apporto del Comune è stato fondamentale – ha aggiunto De Chirico ringraziando il sindaco Mario Occhiuto seduto accanto a lui – Attraverso la specificità di questo restauro riusciremo a comunicare l’immagine di una Cosenza che non è soltanto una città con delle problematiche, bensì una città ricca di cultura, che nel recupero della sua carica artistica può ritrovare la sua identità”. I lavori di consolidamento e di restauro parziale dell’Oratorio che è annesso alla splendida cappella dorata della chiesa di San Domenico, sono stati consegnati lo scorso 3 maggio e si prevede saranno conclusi nell’autunno del 2014. Attacchi microbiologici agli apparati lignei e cadute di colore, oltre alla tipica serie di sintomatologie da deterioramento generale, non consentivano di indugiare ulteriormente in quelli che saranno interventi rigeneranti e conservativi insieme. “A tal fine – ha concluso De Chirico – abbiamo ideato una guida su questo edificio non troppo conosciuto. E richiesto alla ditta che si occupa dei lavori di pensare a cantieri didattici aperti al pubblico durante la fase del restauro”. Di “ottimo esempio di sinergia istituzionale” ha parlato il sindaco Mario Occhiuto introducendo il suo saluto istituzionale. “Questa giornata – ha affermato il primo cittadino esponendo i vari progetti dell’Esecutivo sul rilancio del Centro storico – sancisce un percorso relativo ai lavori complessivi che interessano la nostra zona antica. Lo scopo è di restituire alla comunità – ha ribadito – un luogo che è il risultato di numerose eccellenze. Il progetto rientra nella continuità delle buone attività amministrative che si sviluppano nel tempo, visto che il progetto è partito dall’Amministrazione che ci ha preceduti”. E’ toccato invece a don Salvatore Fuscaldo, direttore del Museo diocesano di Cosenza, portare il saluto del vescovo monsignor Salvatore Nunnari, oggi impegnato altrove, alla Conferenza Episcopale italiana: “La cappella del Santissimo Rosario – ha dichiarato don Salvatore – esprime magnificamente la bellezza del passato. La Chiesa si è fatta carico di rendere ancora vivo questo posto di culto. A risplendere non saranno solo gli stucchi, quindi, ma la tradizione che questo luogo sacro porta in sé”.

    Oratorio del Rosario. Lo splendido Oratorio dell’Arciconfraternita del Rosario, annesso al complesso monumentale di San Domenico, è una delle espressioni più significative dell’arte barocca nella città di Cosenza. La realtà estetica che ci restituisce questo Oratorio, che a ragione è stato definito vero palinsesto architettonico, è estremamente ricca e pregna di tanti elementi che si sono stratificati nel corso dei secoli. La prima fase architettonica risale al Cinquecento come attestano la cassa muraria, gli arconi in pietra di accesso alle cappelle laterali, l’arco santo in pietra e l’abside quadrangolare che presentava forse originariamente una copertura a volta, oggi a cupola. Secondo alcuni studiosi risale al tardo Cinquecento, ma in realtà alla prima metà del Seicento, il preziosissimo soffitto in legno intagliato e dorato, costituito da 35 riquadri rettangolari che si dispongono lungo cinque file e che presenta un ricco e opulento decoro eseguito ad intaglio con motivi fito e zoomorfi ( leoni affrontati, aquile, figure a grottesche, simboli eucaristici, testine alate, corolle, fioroni) in stretta attinenza al variegato, fioritissimo e tanto replicato repertorio ornamentale barocco. In prossimità del centro è uno stemma, a rilievo, che rimanda al mecenate Lorenzo Landi, impreziosito da cinque bei dipinti su tela (che si vuole recuperati dalla devastazione dei bombardamenti del 1943) e che mostrano la perfetta simbiosi tra pittura e arte scultorea. Le tele raffigurano Gesù tra i dottori della chiesa, La Natività, La morte della Vergine, La Circoncisione, La discesa dello Spirito Santo e sono opera di ignoti artisti meridionali, attivi nel XVII e nel XVIII secolo. La fastosità, l’opulenza decorativa, la doratura in oro zecchino denunciano non solo l’abilità e la perizia tecnica del maestro intagliatore, ma conferiscono a questo manufatto un aspetto sontuoso, aulico e rappresentativo tipico di quell’arte che vuole stupire, meravigliare e comunicare attraverso la ricchezza del decoro, la supremazia della chiesa cattolica. Ma sarà, in particolare, proprio nel corso del Settecento che l’Oratorio del Rosario, in piena adesione al fastoso gusto barocco, imperante ormai ovunque, viene rimaneggiato e arricchito di tanti manufatti, ornamenti e decori in stucco. Le pareti, infatti, vengono decorate con stucchi dorati, si realizzano il doppio ordine di stalli in legno laccato e dorato, il bel pulpito dall’andamento ondulato scandito da larghe cornici ornate su cui aggettano fioroni penduli e foglie di acanto, il cancello di accesso alla cappella, in ferro battuto opera di maestranze locali che precipuamente replicano i motivi ornamentali barocchi (festoni, grappoli di uva, spighe, foglie di vite), l’ampia cantoria in legno dipinto e, a livello strutturale, la cupola dell’abside. La sapiente resa volumetrica e prospettica, la ricca e fastosa ornamentazione, fanno così, di questo luogo sacro un esempio eccellente, o meglio un documento prezioso e unico di grande interesse che attesta l’architettura e l’arte barocca nella città di Cosenza. La lettura dell’apparato pittorico restituisce, invece, un programma iconografico strettamente correlato all’intitolazione della cappella: è la rappresentazione dei Quindici Misteri che si dispone lungo le pareti, ai lati dell’arco santo e sulla cupola. Sulla sinistra, tra le finestre, quattro affreschi, contornati da cornici in legno scolpito, e un dipinto su tela raffiguranti La Natività, La Presentazione al Tempio, Gesù tra i dottori, Gesù nell’orto degli ulivi e, sul lato opposto, scene della Passione La Crocifissione, La Resurrezione, La Trasfigurazione, La Discesa dello Spirito Santo, L’Assunzione della Vergine. Opere ascritte alla metà del XVI secolo che denotano un ductus provinciale. Ai lati dell’arco santo, che è ornato vistosamente con angeli scolpiti a tutto tondo e a intera figura, figure reggi lesene e corpose valve di conchiglia, sono due dipinti, olio su tela, raffiguranti L’Annunciazione (L’angelo annunziante e la Vergine annunziata), opere queste settecentesche che si qualificano per un uso sapiente della tavolozza dei colori, come denotano gli accostamenti felici di macchie cromatiche, nonché per la resa luministica qualificata da vibrazioni di luce che animano la composizione.

    La consegna dei lavori. La Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria, in attuazione del Progetto ARCUS SPA – Programma di interventi relativi alla tutela, ai Beni e alle Attività Culturali e allo Spettacolo da finanziare con le risorse individuate ai sensi dell’art. 60, comma 4, della L. 27.12.2002 n. 289. – Anno 2009, ha consegnato, in data 3 maggio 2013, i lavori di consolidamento e restauro parziale dell’Oratorio dell’Arciconfraternita del Rosario annesso al complesso monumentale di San Domenico di Cosenza. L’intervento di restauro, progettato dai tecnici della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria e diretto da Fabio De Chirico, soprintendente BSAE Calabria e da Nella Mari, storico d’arte SBSAE Calabria, sarà ultimato nell’autunno del 2014. Lo splendido Oratorio del Rosario è una delle espressioni più significative dell’arte barocca nella città di Cosenza. La prima fase costruttiva risale al Cinquecento come attestano la cassa muraria, gli arconi in pietra di accesso alle cappelle laterali, l’arco santo in pietra e l’abside quadrangolare. Alla prima metà del Seicento rimanda il preziosissimo soffitto in legno intagliato e dorato dall’opulento decoro tipico del variegato repertorio ornamentale barocco e su cui si stagliano lo stemma del mecenate Lorenzo Landi e cinque dipinti su tela raffiguranti Gesù tra i dottori della chiesa, la Natività, La morte della Vergine, La Circoncisione, La discesa dello Spirito Santo. Nel corso del Settecento l’Oratorio del Rosario, in piena adesione al gusto barocco, viene rimaneggiato e arricchito. Le pareti vengono decorate con stucchi dorati, si realizzano il doppio ordine di stalli in legno laccato e dorato, il pulpito, il cancello di accesso alla cappella in ferro battuto, l’ampia cantoria in legno dipinto e la cupola dell’abside. La resa volumetrica e prospettica e l’ornamentazione fanno di questo luogo sacro un esempio eccellente, un documento prezioso e unico dell’architettura e dell’arte barocca nella città di Cosenza. La lettura dell’apparato pittorico restituisce un programma iconografico strettamente correlato all’intitolazione della cappella: è la rappresentazione dei Quindici Misteri che si dispone lungo le pareti, ai lati dell’arco santo, sulla cupola. L’intervento previsto ha l’obiettivo di dare slancio vitale al centro storico di Cosenza avviando un’adeguata programmazione che, partendo dai punti di eccellenza che custodiscono memorie e un patrimonio di arte e di cultura di straordinaria rilevanza, le restituisca valore e centralità. Il restauro dell’Oratorio del Rosario, unico intervento ARCUS approvato in Calabria, rappresenta un importante tassello nell’attività di tutela e recupero del patrimonio culturale, ancora più significativo in considerazione della grave crisi economica che investe il nostro Paese.

    Progetto ARCUS SPA – Programma di interventi relativi alla tutela, ai Beni ed alle Attività Culturali ed allo Spettacolo da finanziare con le risorse individuate ai sensi dell’art. 60, comma 4, della L. 27.12.2002 n. 289. – Anno 2009. Riqualificazione e rilancio del centro storico di Cosenza - Progetto di restauro complessivo dell’Oratorio dell’Arciconfraternita del Rosario annesso al complesso monumentale di San Domenico di Cosenza.

    La riqualificazione del centro storico di Cosenza, tra i più interessanti del Meridione d’Italia, costituisce l’ obiettivo primario della proposta progettuale. Si ritiene di fondamentale importanza avviare una urgente e adeguata programmazione di interventi che, partendo dai punti di eccellenza della città storica - che custodiscono memorie e un patrimonio d’arte e cultura di straordinaria rilevanza - le restituisca valore e centralità. Il centro storico della città ospita sedi prestigiose, ubicate in monumentali palazzi storici, delle principali istituzioni e delle realtà culturali più significative dell’intera area urbana: gli Uffici periferici del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il Palazzo della Provincia, le sedi museali più rilevanti, la Galleria Nazionale di Cosenza, il Museo dei Brettii e degli Enotri, il Teatro Rendano, la Biblioteca Civica. Il Comune di Cosenza ha promosso un programma volto alla riqualificazione e al recupero partendo dalla realizzazione di interventi prioritari relativi alle infrastrutture e alla rete viaria; opere di consolidamento sismico, di conservazione e recupero su aree ed edifici specifici, il Convento dei Cappuccini, l’ex Convento di S. Agostino, il complesso monumentale di San Domenico. Il progetto di riqualificazione del centro storico della città di Cosenza individua, come punto di partenza, il completo recupero, restauro e valorizzazione dell’Oratorio del SS. Rosario ubicato nel complesso monumentale di San Domenico, tra i più interessanti della città, uno degli esempi eccellenti del barocco dell’Italia meridionale nonchè europeo, perché conserva integri sia l’apparato decorativo sia gli arredi. Attualmente versa in uno stato di completo abbandono e notevole degrado che ne compromettono la conservazione e fruizione. Il progetto di restauro dell’Oratorio dell’Arciconfraternita del Rosario, annesso al complesso monumentale di San Domenico, con esclusione della zona presbiteriale prevede: 1) restauro del soffitto ligneo intagliato e dorato, delle fasce sottostanti, dei riquadri delle pitture murali; 2) restauro di n. 11 dipinti, olio su tela, disposti lungo le pareti dell’Oratorio e del soffitto; 3) restauro delle pitture murali poste sulle pareti laterali dell’Oratorio; 4) restauro degli stucchi ornamentali inclusa l’uniformità cromatica dell’intero Oratorio; 5) restauro di un coro, di un pulpito e della cantoria in legno intagliato, dipinto e dorato; 6) revisione degli impianti, messa in sicurezza del piano di calpestio della cantoria compreso le opere murarie necessarie; 7) pubblicazione lavori. L’intervento di restauro, progettato dai tecnici della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria e diretto da Fabio De Chirico, soprintendente BSAE Calabria e da Nella Mari, storico d’arte SBSAE Calabria, sarà ultimato nell’autunno del 2014. Il restauro dell’Oratorio del Rosario, unico intervento ARCUS approvato in Calabria, rappresenta un importante tassello nell’attività di tutela e recupero del patrimonio culturale, ancora più significativo in considerazione della grave crisi economica che investe il nostro Paese.

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