Occhiuto “L’opposizione butta fumo begli occhi. Loro hanno creato il buco” - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Occhiuto “L’opposizione butta fumo begli occhi. Loro hanno creato il buco”

24 lug 13 “Il mio Esecutivo ha ereditato un disastro finanziario ed urbanistico che riguarda la città, notificato dalla Corte dei Conti regionale ed evidente nelle situazioni di disagio e povertà diffuse sul territorio, di cui sono responsabili le amministrazioni in carica negli anni antecedenti il 2010. Di alcune di queste amministrazioni hanno fatto parte, con ruoli attivi, gli stessi personaggi che oggi continuano a pontificare, mistificando la realtà delle cose. E purtroppo si tratta di un disastro in conseguenza del quale è stato ipotecato il futuro delle nuove generazioni. Ecco: bisognerebbe parlare di questo alla gente, anziché promuovere manifestazioni utili soltanto al fine di gettare fumo negli occhi dei cittadini”. Il sindaco Mario Occhiuto esordisce così in merito al dibattito intitolato “Le mani sulla città” organizzato dai rappresentanti del Pse in Consiglio comunale. “Innanzitutto - precisa il Sindaco - le mani sulla città sono semmai le mani degli operai che lavorano nei tanti cantieri e che, finalmente, l’Amministrazione comunale è tornata a riaprire grazie a un’opera progettuale intensa e alla capacità di reperire e utilizzare finanziamenti che in passato andavano invece costantemente perduti. Poi, occorre che questi signori si regolino una volta per tutte, visto che prima ci accusano di organizzare solo feste e fiere, mentre adesso che la città vive una fase di trasformazione hanno da lamentarsi anche di ciò, confondendo i cittadini con l’arte dell’insulto. Io non accetto che si insinuino dubbi giocando sul facile equivoco delle parole. Anzi, a proposito di mani sulla città - prosegue Occhiuto - sarebbe interessante andare a scoprire quante mani sono state messe anche nel recente passato, da gente spregiudicata e senza scrupoli, su determinati terreni cittadini e sulla sanità, per esempio, causando disgrazie agli operatori e ai tanti lavoratori del settore. Il mio Esecutivo si è preoccupato fin dall’insediamento di dare risposte immediate ai cittadini, a cominciare dalla qualità dei servizi erogati, anche attraverso la re-ingegnerizzazione del servizio di manutenzione gestito dalle Cooperative sociali per il quale in totale trasparenza abbiamo richiesto, com’è noto, il supporto della Prefettura. Tutto ciò è stato possibile grazie a un’attività progettuale oggettivamente meritoria nella quale ci siamo energicamente impegnati in quanto convinti che sia questa l’unica maniera possibile per creare le condizioni di sviluppo del territorio e nuovi posti di lavoro. Si tratta infatti di realizzare opere finalizzate a restituire la giusta centralità alla città capoluogo di Provincia, trasformandola in maniera permanente attraverso l’attuazione di buone pratiche urbane e rendendola più attraente con i numerosi lavori relativi alle grandi opere pubbliche già in corso. Oggi, e colgo l’occasione per sottolinearlo con soddisfazione, questa città è aperta a tutti, accogliente nel vero significato del termine. Una città in cui si pratica l’assoluto rifiuto dei metodi clientelari. Quel che è stato compiuto a Cosenza negli ultimi due anni è una vera e propria rivoluzione non solo per il risanamento finanziario, urbanistico e dei servizi, avviati concretamente, ma soprattutto una rivoluzione in termini di mentalità e quindi in termini culturali. Per la prima volta dopo tantissimo tempo, il Comune di Cosenza, con i diversi settori che abbracciano la vita amministrativa, è davvero aperto a tutti, senza pregiudizi di sorta o favoritismi che possano riguardare i cosiddetti amici degli amici. Noi valutiamo le competenze, la qualità delle idee, le professionalità. Anziché avallare la consolidata tradizione delle politiche clientelari, miranti solo a portare vantaggio a chi sta da una certa parte, abbiamo invertito la rotta, convinti che la strada giusta per incrementare lo sviluppo materiale e immateriale della nostra comunità sia quella della sana progettualità. E dunque, l’iniziativa promossa dagli esponenti del Pse, nonostante venga fatta passare per una scontata forma di opposizione al governo cittadino, già a partire dal titolo, ‘Le mani sulla città’, è in realtà un’azione mistificatoria che dimostra di avere quale scopo esclusivo quello di bloccare la rivoluzione culturale in corso, mantenendo invece intatta la sedimentazione di taluni atteggiamenti da noi disdegnati. Con conclamata incompetenza, si trova da ridire addirittura sulla riqualificazione di buona parte del centro cittadino attuata attraverso le opere di realizzazione della piazza-museo Bilotti e delle strade limitrofe, dei marciapiedi, delle piste ciclabili, dell’arredo urbano e della nuova illuminazione che sono in corso d’opera, nonché sulla demolizione di quell’edificio-mostro che è l’ex albergo Jolly, con annessa riqualificazione dell’alveo del fiume e realizzazione del museo sulla leggenda del tesoro di Alarico. Oppure, com’è accaduto, si trova da ridire su servizi mai avviati prima d’ora a Cosenza, quali la raccolta differenziata e la Circolare veloce. A nostra disposizione, di fronte ai cittadini, abbiamo un unico strumento, vale a dire quello di portare in rilievo la concretezza dei fatti. Esiste ancora, purtroppo, un’ipocrisia senza confini che appartiene a coloro che sono passati dall’andare letteralmente a pregare, per una candidatura elettorale, Scopelliti e DellUtri e poi, a distanza di 48 ore, Oliverio e Vendola. Che appartiene insomma a chi passa con spregiudicatezza dai Liberali e dal Pdl ai Radicali e a Sinistra ecologia e libertà. Mi spiace che tutto ciò sia accaduto strumentalizzando un Partito prestigioso della sinistra come Sel, ed utilizzando i rapporti attraverso una gestione che si presterebbe anche all’utilizzo di possibili situazioni di voti di scambio. Credo sia arrivato il momento di chiamare le cose con il loro nome, specie per il rispetto che dobbiamo ai cittadini di ogni appartenenza politica. Cosenza è l’unica città d'Italia dove regna ancora un forte senso di impunità e dove i collegamenti trasversali e le famiglie riescono a sostenere collusioni fra politica e affari e voto di scambio. Situazione che ha pure condotto, in particolare, a uno stato di difficoltà i tanti lavoratori delle Cooperative sociali che vengono costantemente strumentalizzati e utilizzati per biechi fini personali. Per quanto i nostri sforzi quotidiani spingano per cambiare questo stato delle cose, ci tocca constatare che non viviamo in un’isola felice. Ne è testimonianza l’episodio in cui abbiamo persino dovuto assistere, durante un Consiglio comunale, alla pubblica solidarietà (evidentemente per lanciare un messaggio) nei confronti non del Sindaco minacciato con atteggiamenti mafiosi ma di chi ha minacciato asserendo di 'rappresentare la mafia a Cosenza'. In virtù di queste vicende vissute, consiglierei quindi di promuovere un convegno sul senso di impunità e di spregiudicatezza che, nostro malgrado, continua a regnare sul territorio. Le vere mani sulla città non possono riferirsi alle grandi opere pubbliche finalmente avviate che portano crescita e benessere, bensì a un modo di essere, una mentalità, una predisposizione culturale negativa. Per quanto ci riguarda - conclude Mario Occhiuto - ed è ciò per cui forse veniamo ostacolati, non daremo spazio a faccendieri e speculatori, continuando a dimostrare che la cappa opprimente del clientelismo e dell’affarismo a Cosenza si sta dissolvendo. Però, per raggiungere questo obiettivo, non possiamo restare da soli, da soli non ce la faremo, perché c’è necessità di uno sforzo comune”.