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    Cavalcanti non ritira dimissioni, Comune Rende aspetta Commissario

     

     

    Cavalcanti non ritira dimissioni, Comune Rende aspetta Commissario

    02 lug 13 E' scaduta questa notte la possibilità del ritiro delle dimissioni presentate dal Sindaco di Rende, l'avv. Vittorio Cavalcanti che a sorpresa aveva lasciato tutti di stucco rimettendo il mandato. Inutili i tentativi, fino alle 23 di ieri sera dei dirigenti del PD a farlo recedere dalle sue posizioni. Neanche un documento politico a suo supporto è valso il ritorno indietro dalla decisione presa. Così da questa mattina il Comune di Rende è ufficialmente senza Sindaco. Ad ore dovrebbe arrivare la nomina di un Commissario da parte del Prefetto di Cosenza. A meno di altri scenari frutto della Commissione d'Accesso che ha lavorato in questi giorni in Comune.

    "La decisione del Sindaco di non ritirare le sue dimissioni, nonostante la limpida volontà del gruppo consiliare e del Pd di continuare a sostenerlo lealmente e pienamente, così come avvenuto in questi due anni, ci lascia addolorati e perplessi". Lo sostengono, in una nota congiunta, il circolo Pd e il gruppo consiliare dei democratici di Rende. "In questi due anni, infatti - prosegue la nota - tutte le pratiche elaborate e proposte dal Sindaco e dalla sua Giunta sono state sempre sostenute ed approvate. Mai una proposta avanzata dal Sindaco e dalla Giunta è stata minimamente osteggiata dal gruppo del Pd; ci sentiamo di affermare tutto ciò senza tema di alcuna smentita. Le dimissioni del Sindaco Cavalcanti, quindi, non sono certamente da mettere in relazione con i comportamenti del Gruppo e del Partito Democratico di Rende, che dopo averlo eletto, lo ha sempre sostenuto pienamente e lealmente. Giova aggiungere che il Gruppo e gli organi dirigenti del Pd hanno ripetutamente organizzato, nelle sedi istituzionali e di partito, molti incontri per discutere e confrontarsi sulle questioni amministrative più importanti che hanno riflessi sulla collettività rendese. Dispiace dover affermare, per amore di verità, che molto spesso l'ex Sindaco, Cavalcanti, non ha inteso partecipare a questi incontri". "Il Pd di Rende - conclude la nota - esprime sincero rammarico alla città per la situazione venutasi a determinare, che impone un'approfondita e rigorosa riflessione collettiva. Sin d'ora, però, il Pd si impegna, in questo frangente e per il futuro, a spendere tutte le sue energie migliori perché Rende venga considerata così come il suo reale valore merita ed affinché possa guardare al futuro con la speranza che deve possedere il territorio più evoluto, socialmente ed economicamente, della Calabria"

    "Italia dei valori, esprimendo grande rammarico per la conclusione dell'attuale esperienza amministrativa guidata dal sindaco Vittorio Cavalcanti, intende sottolineare l'ottimo lavoro condotto in questi due anni dalla compagine amministrativa, lavoro che ci auguriamo possa essere continuato dalla prossima Amministrazione che sarà scelta democraticamente dai cittadini". Lo affermano, in una nota congiunta, il sub commissario regionale di Idv Mario Caligiuri, il vice sindaco di Rende Emilio De Bartolo ed il commissario e capogruppo di Idv a Rende Giancarlo Scarpelli. "Rimane - prosegue la nota - una grande amarezza per quello che poteva essere e non è stato. Ci sarà tempo e modo per ragionare freddamente e senza impulsi emotivi su quali siano stati gli errori strategici e in che modo si poteva salvare questa positiva esperienza. Specialmente nelle settimane che hanno seguito le dimissioni del Sindaco forse non tutto quello che si poteva fare si è davvero fatto. Rispetto poi all'ultima giornata di lunedì, in particolare, abbiamo appreso solo da un organo di stampa, non essendo stata l'Idv, nei suoi rappresentanti ufficiali, coinvolta in alcun modo, di una trattativa su un ipotetico documento di mediazione e riconciliazione, trattativa sui cui contorni restano ancora molti lati oscuri che dovranno essere necessariamente chiariti". "All'appuntamento elettorale della prossima primavera - è scritto, infine, nella nota - il Partito di Idv sarà presente e organizzato, con una sua lista, con un suo profilo e con una sua classe dirigente e valuteremo le migliori soluzioni e le migliori opzioni per il bene della Città, all'interno di un processo partecipativo e di condivisione civica e politica con le migliori energie della società rendese".

    ''Al di là delle dimissioni del sindaco, un fatto politico-amministrativo, Rende, la città, la sua comunità, devono adesso avere giustizia. La relazione della Commissione d'accesso antimafia non potrà infatti che ribadire quella che è una verità notoria, acclarata e storica: Rende è agli antipodi della cultura mafiosa. In quella relazione infatti non c'é nessun elemento che dimostri il condizionamento mafioso". E' quanto afferma, in una nota, il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli. "Quello - aggiunge - che ho sempre sostenuto, a ragione, sin dal primo momento di questa brutta vicenda. Adesso comunque è assolutamente urgente e indispensabile che l'esito della relazione venga reso noto subito, senza invece aspettare ancora dei mesi, prima del pronunciamento del Ministro degli Interni e del Consiglio dei Ministri. Intanto è grave che non sia stata messa la parola fine a questa brutta vicenda prima della scadenza del possibile ritiro delle dimissioni del sindaco che era fissata per la mezzanotte del lunedì appena trascorso. Adesso comunque non è più giustificabile alcun ritardo. Deve essere stabilito e chiarito che Rende ritorna al voto per un fatto politico amministrativo non per un'accusa di mafia, non per condizionamento mafioso. Tutti dovranno prendere atto che al comune di Rende non c'é mai stato alcun condizionamento mafioso. La mafia al comune di Rende non è mai entrata. Del resto ben quattro pronunciamenti, del Gip di Catanzaro, del Tribunale della Libertà di Catanzaro e, per due volte, della Cassazione, hanno stabilito che nel caso Rende non c'é mai stata alcuna aggravante mafiosa. Per questo è stato un gravissimo errore, che ha provocato danni devastanti all'immagine, e non solo, della città, quello del prefetto di Cosenza, Raffaele Cannizzaro, che, assumendosi una grande responsabilità, ha disposto l'invio della Commissione d'accesso antimafia che non solo non andava mai mandata ma neppure semplicemente ipotizzata". "Una cosa - conclude Corbelli - è certa: senza l'invio della Commissione d'accesso antimafia il sindaco non si sarebbe mai dimesso e questa grave, dannosa situazione non si sarebbe creata".

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