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Katya Gentile: "Decisione presa senza consultare mio partito"

 

 

Katya Gentile: "Decisione presa senza consultare mio partito"

12 giu 13 "Un incontro per illustrare il lavoro svolto nei miei due anni di attività". Lo ha detto, nel corso di una conferenza stampa, Katia Gentile, cui nei giorni scorsi il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, ha revocato le deleghe di vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici. Un incontro a cui erano presenti, oltre ai giornalisti, molti esponenti del Pdl. "Ringrazio - ha aggiunto Gentile - i coordinatori del mio partito, Loizzo, Perri e Scopelliti, per quello che hanno fatto per far rientrare la crisi al Comune di Cosenza. Lo hanno fatto però senza il mio consenso". In merito poi alla decisione di Occhiuto di revocarle le deleghe, Katia Gentile ha affermato: " Io credo che non stia né in cielo , né in terra. Rappresento 914 voti in questa città a cui è stato fatto oltraggio in quanto la decisione è stata assunta senza consultare il mio partito. Ci sono state una serie di divergenze che poi si sono acuite. I problemi con Occhiuto, comunque, non sono personali". Katia Gentile, nel suo intervento, ha ripercorso i due anni trascorsi a Palazzo dei Bruzi ricordando di essere sempre stata "una voce fuori dal coro. Ho lavorato 14 ore al giorno - ha aggiunto - con spirito di servizio e risultati ce ne sono stati. Il problema è che io e il sindaco Occhiuto abbiamo avuto due diversi modi di concepire le priorità. In un momento di povertà crescente, la mia priorità è stata quella di comprare pane e latte, mentre quella degli altri è stata di fare feste, luci e fiere. Non è è stata una questione personale. Essendo Occhiuto un professionista, più che un amministratore, ha pensato al grande progetto per Cosenza che cambiava e non alle esigenze reali". "Non mi sono pentita - ha concluso Gentile -. Io rendo conto alla mia città. In due anni non ho fatto politica, ma ho svolto le funzioni di assessore e vicesindaco. Sono stata troppo paziente e tollerante. So che ho alzato i toni, ma accade quando ci si sente offesi senza motivo"

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