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Cordoglio per la scomparsa di Franco Santo
Cordoglio per la scomparsa di Franco Santo 19 gen 13 "Ci siamo sentiti l'ultima volta per scambiarci gli auguri per il nuovo anno. Sempre affettuoso e lucido, mi commosse parlandomi benissimo di Rende: 'Al contrario di altri, io Rende la difendo perche' vivo questa realtà da oltre trent'anni e ne ho sempre apprezzato e continuo ad apprezzarne le positività. Gli promisi che sarei andato a trovarlo". Lo afferma in una nota il capogruppo del Pd in consiglio regionale, Sandro Principe, ricordando Franco Santo. "Non ho mantenuto la promessa - aggiunge - perché non volevo conservarne il ricordo di una persona sofferente. Franco l'ho conosciuto nei primi anni ottanta e, per verità, di lui non mi piaceva il suo essere precursore del compromesso storico. Da socialista vedevo, nell'accordo fa democristiani e comunisti, una politica che mirava a stritolare il Psi. Ma Franco non apprezzava l'autonomia craxiana: non la considerava come difesa strenua dei valori del socialismo democratico, umanitario e riformista. In essa vedeva un utilizzo strumentale della democrazia bloccata per fini di potere. Insomma, della politica del PSI vedeva solo la tattica e non la strategia, mirante a far nascere un grande partito riformista, quale polo di progresso in una democrazia dell'alternanza. Nel compromesso storico Lui intravedeva la possibilità, anzi la necessità, di recuperare il movimento comunista, così radicato nel mondo del lavoro, delle autonomie locali e della cultura, al gioco democratico, per dare un contributo, non solo alla difesa delle Istituzioni, ma anche al governo del Paese, per la crescita civile, sociale ed economica della società italiana". "In un certo senso - prosegue Principe - abbiamo avuto ragione entrambi: il Pd sta diventando un grande soggetto riformista a vocazione maggioritaria in una democrazia dell'alternanza, molto simile a ciò che, nello scenario europeo, rappresentano le grandi socialdemocrazie, ma arricchito da una qualificata presenza cattolica e reso robusto dalla organizzazione e da un gruppo dirigente in gran parte proveniente dai democratici di sinistra e cioé gli eredi del movimento comunista. Nella seconda metà degli anni ottanta, l'area socialista, che si riconosceva nel riformismo rendese, fu decisiva per la sua elezione a Sindaco di Cosenza. Iniziò così una frequentazione che ci consentì, sulla base di una conoscenza più profonda, di condividere idee e progetti politici, partendo dal riconoscimento reciproco dei valori più alti delle nostre culture politiche di provenienza. Nel 1999 si spese molto per convincermi a candidarmi per tornare a fare il Sindaco di Rende. Franco Santo, cattolico convinto, si è sempre distinto per cultura e lucidità politica. Nel vasto mondo dei cattolici impegnati in politica è stato, ad un tempo, talent-scout ed ottimo allenatore". "Alla sua attenta osservazione - conclude - non sfuggivano le qualità di molti giovani dirigenti. Dopo averli individuati li seguiva e ne curava l'azione per farne un collettivo, una squadra. Molti, a queste sue doti, debbono carriere politiche e successi elettorali. Ed, invero, non è un caso se, all'aggravarsi della sua malattia, ha fatto seguito un appannamento prima e lo scioglimento poi del collettivo da Lui messo in campo, con evidenti conseguenze sulle personalità che lo componevano. Ci mancherà la sua arguzia, la sua capacità di analisi. Sentirò la mancanza della sua amicizia e del suo affetto. Un caro abraccio ai figli Italia e Luigi, ai quali chiedo di perdonarmi per non aver potuto partecipare al rito funebre" "La notizia della tua scomparsa mi ha sconvolto fino alla coraggiosa debolezza del pianto, facendomi tornare l'immagine di un tempo non lontano che la mente è riuscita ad acciuffare in questo doloroso momento". E' quanto scrive il segretario nazionale del Patto per il sud e le riforme, Tonino Perrelli, in una lettera aperta rivolgendosi alla memoria di Franco Santo, morto nei giorni scorsi. "Tu - aggiunge - favorivi la dialettica perché non eri un uomo della rottura e della rissa, bensì un uomo che ragionava, che si confrontava e che sapeva anche valorizzare i rapporti che venivano dall'opposizione. Sei stato sempre per Cosenza e per tutti noi una torcia accesa nella notte buia. Questo resta il messaggio e la speranza per una politica che si rinnova, che possiede gli occhi lucidi e vivi della gioventù che si apre alle iniziative coraggiose ed invita alla partecipazione la gente comune"
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del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto |