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    Violenta figlia adottiva per 10 anni, 50enne arrestato a Cosenza dai CC

     

     

    Violenta figlia adottiva per 10 anni, 50enne arrestato a Cosenza dai CC. Sul diario "Bastardo ti odio"

    15 gen 13 Ha violentato la figlia adottiva per 10 anni, da quando la bimba aveva 9 anni. Per questo un cinquantenne cosentino è stato arrestato dai carabinieri della Compagnia di Cosenza per violenza sessuale continuata aggravata nei confronti della figlia adottiva, minore. L'inchiesta è nata dalla confidenza raccolta da una persona vicina alla famiglia, insospettita degli strani comportamenti dell'uomo ed ha portato al ritrovamento di un "diario degli orrori" scritto dalla ragazza. I fatti, secondo la ricostruzione dei carabinieri, sono iniziati nel 2003, quando una giovane coppia cosentina si è recata in Bielorussia per una adozione. Dopo una serie di contatti con le autorità locali, i coniugi hanno ottenuto l'affidamento di due bambine, rispettivamente di 9 e 10 anni, rinchiuse sin dalla tenera età in un orfanotrofio. Nel corso del periodo di frequentazione, durato un mese, le bimbe hanno dormito alternativamente con uno dei futuri genitori. In questi frangenti l'uomo ha iniziato ad abusare della più piccola delle due. Una volta ottenuta l'adozione e con il rientro in Italia, l'uomo, con "assidua morbosità", come riferito dai carabinieri, ha continuato ad abusare della bambina, sottoponendola a ogni tipo di violenza sino alla maggiore età. Un incubo protrattosi per quasi un decennio. Nel corso delle indagini, coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di Cosenza Antonio Bruno Tridico, i carabinieri hanno raccolto testimonianze, recuperato il "diario degli orrori" ed effettuato una serie di riscontri che hanno portato all'emissione del'ordinanza di custodia cautelare in carcere eseguita stamani.

    Video: violenta figlia

    --- Il video della conferenza stampa

    Raccapriccianti le frasi sul diario della ragazza, di cui vi mostriamo una pagina. Su la povera ragazza, che oggi ha 19 anni, scrive "Bastardo, mi hai tolto da una merda e me ne hai dato una peggiore". La giovane infatti proveniva da una famiglia in bielorussia dove era rimasta vittima del padre naturale che, anche lui, aveva abusato di lei. L'inferno è continuato a Cosenza dove il pdre adottivo che avrebbe dovuto proteggerla las era approfittava del fatto che per abituarsi alla nuova famiglia le stava vicino la notte.

    Da li i primi approcci. La givaane, ovviamente, non aveva mai raccontato le sue disgarzie subite dal padre in Bielorussia ma alal domanda dell'orco se avesse un "fidanzatino" (parliamo dei primi approcci subiti a nove anni) lei per sembrare grande rispose di si. E l'orco inistendo le chiedeva se avese fatto l'amore, ad una bimba di nove anni. La giovinetta nella sua innocena pr sembrare matura le rispose di si. Da li l'approccio di questa pesona, consentiteci di chiamarla così, che ha iniziato a molestarla. Molestie durate per oltre dieci anni, all'oscuro della madre adottiva. Visto che dormivano in due stanze separate. Le due ragazze adottate, infatti, dormivanoi una con la madre ed una con il padre. Impossibile che potesse venir fuori qualcosa. Ma è stata proprio la madre a capire che qualcosa non andava. Cambiamenti d'umore repentini della giovane e il ripudio, diverse volte, del padre adottivo, l'avevano insospettita. Così come il giovane fidanzato, all'età di 15 anni, della giovane che fu mandato in ospedale dal padre orco dopo essersi accorto che i due erano innamorati. Il fidanzatino finì in ospedale con 20 giorni di prognosi. Ma non era la gelosia di un apdre ma la morbosità possessiva di un orco violento. Di una persona spregevole.

    Infine il coraggio della denuncia. La scoperta del diario e la giovane ha avuto il coraggio, ora che ha lasciato la famiglia perchè ha raggiunto la maggiore età, di confidarsi con i carabinieri, tra le lacrime e i singhiozzi ai militari ha consegnato il diario. Ieri la firma del magistrato Tridico he ha emisso dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere eseguita stamani. La parola fine ad una storia disgustosa e finalmente una nuova vita per una giovane segnata decisamente nella vita. Del nome dell'orco non diamo volutamente alcun riferimento. Sarebbe un danno maggiore alla giovane perchè così sarebbe subito riconosciuta.

    Il diario degli orrori. Per oltre dieci anni ha annotato sul suo diario gli incontri nascosti e le violenze subite dal padre adottivo. Ed è proprio quel 'diario degli orrori' che ha permesso ai carabinieri di arrestare un cinquantenne di Cosenza, accusato di violenza sessuale continuata e aggravata. Gli abusi hanno avuto inizio nel 2003, quando la bimba aveva nove anni. In quegli anni una giovane coppia cosentina si è recata in Bielorussia per l'adozione della bambina. Dopo una serie di contatti con le autorità locali, i coniugi hanno ottenuto l'affidamento di due bambine, rispettivamente di 9 e 10 anni, che erano rinchiuse sin dalla tenera età in un orfanotrofio. Nel corso del periodo di frequentazione, durato oltre un mese, le bimbe hanno dormito alternativamente con uno dei futuri genitori. In questi frangenti l'uomo ha iniziato ad abusare della più piccola delle due. Una volta ottenuta l'adozione e con il rientro in Italia, l'uomo, con una assidua morbosità, ha continuato ad abusare della bambina, sottoponendola a ogni tipo di violenza sino a quando la ragazza non è diventata maggiorenne. All'inizio, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, gli abusi sono iniziati quasi per gioco ma poi l'uomo è diventato sempre più insistente sottoponendo la bambina anche ad una forma di violenza psicologica. L'incubo vissuto per oltre un decennio è stato annotato scrupolosamente su un diario che la ragazza custodiva gelosamente. Per anni la bimba in lacrime, dopo aver subito le 'attenzioni' del padre adottivo, avrebbe affidato a quei fogli bianchi le sue amarezze e tutto il suo tormento. A porre fine ai continui soprusi è stata poi l'indagine dei carabinieri. L'attività investigativa ha avuto inizio dopo che gli investigatori hanno raccolto le confidenze di una persona vicina alla famiglia, insospettita degli strani comportamenti dell'uomo. E così piano piano i militari dell'arma hanno ricostruito quanto è avvenuto negli anni tra le mura domestiche. Le indagini hanno poi registrato una svolta quando é stato trovato il diario della ragazzina. I carabinieri, con il coordinamento del sostituto procuratore della Repubblica di Cosenza Antonio Bruno Tridico, hanno raccolto anche testimonianze ed effettuato una serie di riscontri che hanno portato all'emissione del'ordinanza di custodia cautelare in carcere, che è stata eseguita stamani.

    Controllo su adozioni internzionali. Le adozioni internazionali rimangono uno strumento di cooperazione strategica indispensabile, ma è necessario fare attenzione perché fatti gravi come quello di Cosenza, con una violenza sessuale continuata, non sono isolati. Lo affermano, in una nota, il giornalista Mario Campanella, Presidente di Peter Pan Onlus , e la psicoterapeuta e scrittrice Maria Rita Parsi. "Bisogna fare i complimenti alla Procura - dicono Campanella e Parsi - per avere saputo individuare e chiaramente comprovare questa squallida e penosa storia che, è opportuno sottolinearlo, non è rappresentativa della solidarietà e del senso amorevole di cura e di assistenza che molte coppie italiane provano allorquando tentano di approciarsi al meccanismo peraltro complicato delle adozioni internazionali. C'é, però, un perverso mercato verso i paesi poveri- prosegue la nota- che porta ogni anno in Bielorussia, Moldavia, India, Pakistan, Brasile , Cambogia pedofili travestiti da "salvatori" , che in realtà sono predatori alla ricerca di bambini invisibili. Il presidente di Peter Pan e la psicoterapeuta e scrittrice di best seller come "Cuore di Mostro" snocciolano alcuni dati: "Verso questi Paesi il turismo sessuale è incontenibile : le azioni di deterrenza finora messe in campo dagli organismi internazionali sono insufficienti". "Sarebbero circa 30 mila i bambini bielorussi , moldavi, ucraini, polacchi - scrivono ancora Campanella e la Parsi - vittime della pedofilia, con una fascia di età agghiacciante che parte dai cinque anni. E' indispensabile lanciare ponti di convergenza con la Commissione Europea che deve recitare un ruolo da protagonista nelle interlocuzioni internazionali utilizzando strumenti di prevenzione più appropriata contro la vergogna del turismo sessuale pedofilo che si ammanta anche delle false adozioni".

    Marziale: rompere il silenzio aiuta i bimbi. "Il dato rilevante è che l'inchiesta è nata dalla confidenza raccolta da una persona vicina alla famiglia, insospettita degli strani comportamenti dell'uomo". E' quanto afferma il presidente dell'Osservatorio sui Diritti dei Minori e consulente della Commissione parlamentare per l'Infanzia, Antonio Marziale, circa l'arresto di un uomo che per anni ha abusato della figlia adottiva. "Ciò fa capire - aggiunge - come una delle migliori e parimenti colpevoli alleate della pedofilia sia l'indifferenza e quanto, invece, preoccuparsi attentamente dei bambini aiuta i più sfortunati di loro a sfuggire alla dolorosa esperienza dell'abuso. La pedofilia è il più turpe reato contro l'umanità debole e indifesa e il grido di dolore dei bambini rende una società indegna di proclamarsi civile".

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