L’urlo di Gaber, ultima fatica di Amedeo Pingitore - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

L’urlo di Gaber, ultima fatica di Amedeo Pingitore

25 apr 13 Il celebre psicologo cosentino, Amedeo Pingitore, raggiunge vette elevate grazie al suo recente libro “L'urlo di Gaber , psicologia di un artista”, edito da Pellegrini Editore. A breve, l'autore, sarà anche presente a Torino al salone internazionale del libro. La sua opera è il frutto di uno studio attento e meticoloso che lo ha portato a vedere Giorgio Gaber secondo una visione fortemente sperimentata nell'ambito della psicologia che è, dunque, quella di pervenire alla giusta conoscenza di un autore attraverso lo studio attento delle proprie opere. Un indimenticato Gaber diviene protagonista del libro di Pingitore. Sì, proprio quel Gaber che è riuscito a trasmettere con una certa sensibilità anche la molteplicità dell'amore senza mai tralasciare le forti emozioni. Pingitore riprende nel suo libro alcuni versi che Gaber canta- Con tutta la rabbia, con tutto l'amore- in cui si evidenzia che la rabbia e l'amore rappresentano due sentimenti contrapposti, anche se in continua tensione tra loro vanno alla ricerca di una integrazione, tutto ciò è ben evidenziato dall'autore nel suo libro. Ecco, dunque, che l'urlo diviene metafora, ma, nel contempo, strumento di espressione della autenticità personale, che ad ogni costo la si vuole comunicare all'altro. Rappresenta, ancora, il mezzo per andare al di là delle ristrettezze della vita, dove l'emozioni non vengono riconosciute, ma solo rimosse. In questo volume di Amedeo Pingitore, si evince come lo stesso autore abbia voluto sottolineare discordanze tra l'opera gaberiana e gli altri molteplici universi delle arti. L'artista è dunque più avanti dello scienziato nel rispondere ai vari bisogni dell'uomo, così come appare nell'opera di Pingitore. A tal punto che, come dice l'autore stesso, “risulta interessante scoprire altri autori delle diverse arti espressive messi a confronto con Gaber”. Quello che emerge fortemente è una sorta di “gioco” psicologico, da cui si evincono contenuti più o meno coscienti, nonché vissuti inconsci. Il messaggio che l'autore vuole lanciare, attraverso “L'urlo di Gaber” , è che non bisogna avere paura del vuoto che ognuno di noi avverte dentro, né dei cosiddetti “lati ombra” che ci appartengono, quindi è necessario non lasciarsi mai sopraffare dalla paura. Grande è anche l'attenzione dello scrittore verso i testi di Gaber di cui egli stesso cerca di analizzarne sia gli aspetti che i contenuti concettuali proposti nelle diverse rappresentazioni teatrali. Di certo non mancano nel volume, dello psicologo cosentino, i richiami al padre della psicoanalisi, Sigmund Freud. Il libro è scorrevole cosi come tutta la scrittura di Pingitore, che piacevolmente conduce il lettore nell'universo dell' incoscio, portandolo all'esplorazione dell'io. (Adele Sammarro)