Cavalcanti "Per Comune Rende metro leggera così com'è va bene" - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Cavalcanti "Per Comune Rende metro leggera così com'è va bene"

11 nov 12 "L’invio degli atti progettuali della metropolitana leggera Cosenza – Rende alla S.U.A. (Stazione Unica Appaltante), dopo la necessaria validazione del progetto, dovrebbe essere salutata come un momento importante e direi decisivo per l’avvio della realizzazione di un’opera strategica dell’area urbana". Lo afferma in una dichiarazione Vittorio Cavalcanti, Sindaco di Rende. "Per il Comune di Rende -aggiunge Cavalcanti- l’affidamento della gara d’appalto alla S.U.A. costituisce, peraltro, un fattore di tranquillità e di garanzia perché si arrivi ad una aggiudicazione trasparente, tale da eliminare qualsiasi sospetto di inquinamento o solo di ingerenza della criminalità organizzata (che purtroppo suscita ogni appalto di entità significativa nella nostra regione). In questi termini dovrebbero commentare la notizia le amministrazioni interessate ed, invece, affiorano perplessità ed addirittura annunci di chissà quali azioni per evitare ipotizzate “devastazioni” del territorio. Intanto, occorre accettare l’idea che le logiche dell’area urbana imporrebbero di partecipare a percorsi amministrativi che valicano i confini del proprio comune discutendo “insieme” e decidendo “insieme”. E’ altra cosa, perciò, – e non tranquillizza affatto - leggere di una copiosa interlocuzione tra il Comune di Cosenza e la Regione Calabria, alla quale il Comune di Rende è rimasto totalmente estraneo. Per lavorare in sinergia sul progetto di metropolitana leggera (come pure si usa dire con espressione paludata) bisogna comprendere che non esistono “due metropolitane” (quella di Cosenza e quella di Rende) ma una soltanto ed ognuno degli interlocutori dovrebbe impegnarsi a condividere gli elementi che potrebbero avere una incidenza sostanziale sulla funzione e sull’obiettivo. Nessuno, dunque, può ragionevolmente preoccuparsi dell’impostazione progettuale che verrà messa a gara perché gli aspetti fondamentali sono stati definitivamente “consegnati” e composti in sede di conferenza dei servizi. Di più: per l’avvio dei lavori le amministrazioni si sono espresse in occasione della riunione tenutasi a Cosenza ed alla quale sono intervenuti i rappresentanti della Unione Europea e del Ministero della Coesione Sociale (che, per una curiosa combinazione, hanno lo stesso cognome). Non si può essere preoccupati, perciò, per una fase in cui non potranno esservi stravolgimenti, ma solo l’arricchimento del progetto di eventuali elementi migliorativi che, come è noto anche ai non esperti, possono riguardare particolari o fattori del tutto secondari, non foss’altro perché, altrimenti, verrebbero a dilatare i tempi al punto da renderli del tutto incompatibili con quelli dei programmi dai quali trae finanziamento l’opera. Semmai, oggi è il momento della responsabilità e della chiara volontà di realizzare e non ostacolare la metropolitana leggera che viene giustamente denominata (ripeto a chi non ci sente da questo orecchio) Cosenza-Rende. Ma il tema, forse ancora più importante per chi è chiamato a governare questi territori nei prossimi anni, è sapere e dire con chiarezza se le politiche dell’area urbana vengano intese come politiche dell’arroccamento o dell’apertura; se sull’area urbana c’è la voglia di confrontarsi, mettendo sul tavolo della discussione un approccio culturale diverso, che rinneghi per sempre quella logica, che ha fatto tanti danni, del “qui comando io”. Oggi l’occasione della metropolitana leggera Cosenza Rende impone una parola chiara, al di là di affermazioni sulla città unica o su quant’altro possa nei fatti catalogarsi nello spazio della propaganda piuttosto che del progetto. Ed è anche l’occasione per verificare se la nostra terra sia colpita da una sorta di anatema, da un destino cinico e baro per cui ogni volta che si prospettano azioni che portano alla crescita dei territori interviene qualche diavoletto a metterci la coda; oppure se non ci metta qualcosa anche una nostra terribile, antica cultura secondo la quale debba prevalere sempre la logica del tanto peggio tanto meglio, quella logica che ha portato la Calabria a conquistare in Europa il solo primato……. di essere ultima. Chi amministra un Comune – e parlo ovviamente di Rende – che ha sconfitto, con tanti anni di buona amministrazione, l’alibi che in Calabria non si possa fare niente di buono, non può arrendersi a questo destino e, sia ben chiaro, farà tutto quello che è possibile perché un’idea importante, voluta da due grandi sindaci socialisti-riformisti, possa realizzarsi: non nell’interesse di Rende, ma dell’intero territorio in cui avrà effetti, dall’Università dei 35.000 studenti ai centri storici, dalle aree industriali più grandi della regione ad un bacino d’utenza di oltre 150.000 abitanti; un’opera che potrà avere effetti positivi su tutta l’area che si sviluppa intorno all’asse Cosenza Rende, provocando quel salto di qualità verso un sistema di trasporto pubblico locale ed integrato, all’altezza delle sfide della modernità e di un futuro nel quale dipenderà solo da noi se questo territorio potrà consolidare il suo ruolo di punto di riferimento per la Calabria e l’intero mezzogiorno".