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Sindacati accusano Asp Cosenza "Avvantaggia il settore privato"

 

 

Sindacati accusano Asp Cosenza "Avvantaggia il settore privato"

09 nov 12 "Centinaia di lavoratori che l'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza ha stabilizzato a tempo indeterminato, a partire dal 2008, sono ancora in balia di sentenze, censure e proposte di legge. Sono tutte figure professionali indispensabili per il mantenimento dei Lea, e che rappresentano una spesa ormai storicizzata. Nelle stesse bozze di pianta organica è chiaramente riscontrabile la mancanza di personale in relazione al bacino di utenza al quale gli ospedali e i servizi del territorio devono dare risposta". E' quanto affermano, in una nota congiunta, Franca Sciolino (Fp-Cgil), Gino Di Mingo (Fp-Cgil Castrovillari), Ugo De Rose (Cisl Fp) ed Elio Bartoletti (Uil Fpl). "Tanto è vero che per anni - prosegue la nota dei sindacati - sono state prorogate, anche senza una gara di appalto, cooperative di servizi che forniscono operatori, assistenti amministrativi e personale per servizi di prenotazione e Cup, come più volte denunciato nel corso delle convocazioni sindacali. Senza dire che si continua a sostenere l'enorme spesa per consulenze ed incarichi esterni, mentre i dipendenti non percepiscono la produttività per una interpretazione sbagliata dei rilievi della Corte dei Conti. Quest'ultima, in realtà, non vieta di attribuire quei fondi, già destinati al personale, ma segnala che non è stata ancora attivato il sistema di contabilità analitica, che rappresenta una modalità per controllare la spesa (ammesso che ciò costituisca una priorità per l'Azienda). Il risultato è che si toglie ai dipendenti anche quel poco che è rimasto dopo una severa politica di privazione e tagli che il Governo da tempo sta operando nel pubblico impiego. Si salvano solo alcuni privilegiati, che riescono a entrare nei cosiddetti Progetti Obiettivo, dei quali l'amministrazione non dà mai conto ai sindacati, in dispregio alle regole sulla contrattazione decentrata". "In questa azienda sanitaria - sostengono i sindacati - si sta pienamente realizzando la politica governativa della mortificazione del lavoro pubblico, a vantaggio del privato. Ne é un esempio la facile esternalizzazione del servizio di ambulanze, che doveva essere circoscritto al periodo dell'emergenza estiva, mentre si protrae ancora oggi. A niente sono servite le proposte della Rsu e dei sindacati, che invitavano l'Asp a predisporre corsi interni di formazione per gli autisti di ambulanza, finalizzati ad un corretto impiego delle risorse umane".

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