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Pse-Sel "Il Comune chieda scusa"

 

 

Pse-Sel "Il Comune chieda scusa"

09 mar 12 "Se avessero chiesto scusa alla città il fatto si sarebbe chiuso. Con qualche imbarazzo ma si sarebbe chiuso. Invece no, l'arroganza tracima e fa perdere di lucidità". Così in una nota il gruppo PSE-Sel che fa capo ad Enzo Paolini. "Gli uffici comunali -è scritto nella nota- truccano e falsificano un importante documento e il sindaco rivendica la legittimità con l'incredibile dichiarazione: gli atti del comune sono nostri e ne facciamo ciò che ne vogliamo. Anche falsificarli. Nemmeno gli sceneggiatori del film su Cetto Laqualunque erano riusciti ad immaginare tanto. Ma la realtà cosentina supera la finzione cinematografica. Il punto è che il film fa ridere ma qui è tutto terribilmente vero e c'è poco da ridere. Le istituzioni sono mortificate: persone che dovrebbero garantire la regolarità degli atti e la correttezza delle procedure pubbliche prendono una perizia redatta undici anni fa da un geologo, cambiano l'intestazione e la firma e la inseriscono senza scrupoli nella procedura, spacciandola per una nuova. E, presumibilmente, pagano per questa pure una bella parcella. Il primo cittadino dice che tutto va bene e chi chiede quella bazzecola che si chiama correttezza e regolarità per la costruzione di un'imponente opera pubblica è un seccatore che si oppone al progresso ed ai grandi progetti della Amministrazione. In questo ha ragione: noi e tantissimi cosentini siamo diversi da loro, amiamo inguaribilmente la legalità e continuiamo a dire che il Sindaco ha imbrogliato. O ci querelano o si dimettono. Altrimenti saremo noi lunedì ad andare alla Procura della Repubblica".

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