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    Danno erariale da 32 mln alle Asp di Palmi e Reggio, 34 denunce

     

     

    Danno erariale da 32 mln alle Asp di Palmi e Reggio, 34 denunce tra amministratori e dirigenti

    04 mag 12 Trentaquattro persone tra amministratori e dirigenti pubblici sono stati segnalati dalla Guardia di finanza alla Procura regionale della Calabria della Corte dei conti perché avrebbero provocato un danno erariale, nel settore della spesa sanitaria, per un ammontare di oltre 32 milioni di euro. Il danno erariale è stato subito, in particolare, dalle Aziende sanitarie di Palmi e Reggio Calabria prima che nel maggio del 2007 confluissero nell'Azienda sanitaria provinciale. Gli accertamenti hanno riguardato prevalentemente il Servizio di guardia medica con particolare riferimento all'utilizzo, improprio e ingiustificato, secondo l'accusa, dei relativi medici in servizi e strutture diverse dalle stesse postazioni di guardia medica e al loro inquadramento giuridico ed economico. I finanzieri hanno individuato, in particolare, il ripetuto ricorso a forme di trasferimento illegittime con l'impiego di 197 sanitari che, nel corso di circa 15 anni e con tempistiche, motivazioni e modalità diverse, sono stati trasferiti in strutture sanitarie territoriali ed ospedaliere delle due ex Aziende sanitarie e nell'Azienda ospedaliera Bianchi-Melacrino-Morelli di Reggio Calabria. I trasferimenti, ammessi dalla legge solo in casi limitati e per periodi temporali predefiniti, erano diventati, di fatto, permanenti, causando l'ingresso di nuovi medici per coprire il servizio di assistenza continuativa e moltiplicando di fatto le spese, tenuto conto che le Aziende sanitarie pagavano sia i medici trasferiti che i nuovi assunti.

    Medici non qualificati al 118. Medici trasferiti nel 1995 in via provvisoria e temporanea in sedi in cui ancora oggi prestano servizio ed alcuni assegnati al servizio 118 ma senza che avessero la qualifica per poter svolgere il delicato incarico di primo soccorso. Sono le principali irregolarità riscontrate dalla guardia di finanza di Palmi nel corso di un'indagine, chiamata "by pass", che ha portato alla scoperta di un danno erariale per oltre 32 milioni di euro e la segnalazione alla Corte dei conti della Calabria di 34 tra amministratori e dirigenti delle ex Aziende sanitarie di Reggio Calabria e Palmi. Le indagini sono cominciate partendo partendo dalla prima ondata di trasferimenti avvenuta nel 1995 e generata dalla riorganizzazione del servizio di guardia medica, che aveva portato alla chiusura di numerose postazioni. E' stato accertato però che i trasferimenti, benché temporanei e provvisori, si sono protratti sino ad oggi. Ciò, secondo l'accusa, eludendo anche la normativa sul blocco delle assunzioni. Il danno, per le casse dell'Erario, secondo le indagini, è stato doppio: sono stati calcolati, infatti, sia gli stipendi indebitamente percepiti che le maggiorazioni di salario e di benefit vari dovuti alla nuova forma di incarico. I trasferimenti, ammessi per legge solo in casi limitati e per periodi temporali predefiniti, infatti, sono diventati praticamente permanenti, causando l'ingresso di nuovi medici per coprire il servizio di assistenza continuativa e moltiplicando di fatto le spese, tenuto conto che le Aziende sanitarie pagavano sia i medici trasferiti sia i nuovi assunti. Complessivamente sono state individuate 420 "disposizioni di utilizzo", atti, cioé, che disponevano il trasferimento dei medici, formulate da diversi soggetti, tra funzionari e amministratori pubblici delle due Aziende. I particolari dell'indagine sono stati illustrati dal procuratore regionale della Corte dei Conti, Cristina Astraldi De Zorzi e dal comandante provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, col. Paolo Di Gesù. Le contestazioni, allo stato, non riguardano i medici ma solo i vertici amministrativi e gestionali delle Asp interessate. Il rapporto della guardia di finanza, ha spiegato il col. Di Gesù, sarà posta all'attenzione delle Procure della Repubblica di Palmi e Reggio Calabria con l'ipotesi di reato di truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato. "E' emerso - ha detto Cristina Astraldi De Zorzi - che i trasferimenti, benché temporanei e provvisori, si sono protratti, per quanti non si siano dimessi o siano nel frattempo deceduti, fino ad oggi". Le indagini hanno permesso inoltre di verificare che molti dei sanitari trasferiti dalle Guardie mediche, svolgevano attività ospedaliera "in assenza del requisito della specializzazione".

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