Vertenza BCC, sindacati proclamano 5 giorni di sciopero dal 1 marzo - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Vertenza BCC, sindacati proclamano 5 giorni di sciopero dal 1 marzo

18 feb 12 Le organizzazioni sindacali Dircredito, Fabi, Fiba-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca e Ugl hanno proclamato lo sciopero regionale del comparto delle Banche di Credito Cooperativo della Calabria, al quale potranno aderire tutte le lavoratrici ed i lavoratori delle Bcc e degli Enti e società del settore del Credito Cooperativo della Calabria. Lo hanno reso noto gli stessi sindacati in una nota in cui si precisa che sono state proclamate cinque giornate di sciopero, la prima delle quali per il primo marzo e poi, a seguire, il 2, 6, 8 e 9 Marzo 2012. "La proclamazione dello sciopero - è scritto nella nota - segue l'avvio dello stato di mobilitazione dei dipendenti di Banca Cosenza e l'esperimento del tentativo di conciliazione avvenuto in data 31 gennaio conclusosi con esito negativo. Si tratta di un fatto inedito nel mondo del Credito Cooperativo calabrese così come inedite sono le vicende e le circostanze per le quali viene avviata l'azione di lotta: la dichiarazione di 17 esuberi in Banca Cosenza prima e la successiva dichiarata volontà della controparte di procedere al licenziamento dei dipendenti con l'avvio delle procedure di mobilità nonostante l'atteggiamento responsabile e realista delle organizzazioni sindacali che hanno manifestato ampie disponibilità per trovare soluzioni condivise al problema dei costi". "Non è possibile - proseguono i sindacati - accettare un atteggiamento così drastico e con il quale, in sostanza, si accollano sui dipendenti le responsabilità di cattive amministrazioni. Dopo che il movimento del Credito Cooperativo ha dichiarato formalmente anche l'impossibilità di prendere in considerazione la richiesta del sindacato di riallocare nell'ambito del sistema stesso le unità dichiarate in esubero, esaurita la fase negoziale prevista dal contratto, sono state aperte le procedure di mobilità, dopo circa 20 mesi di commissariamento, nei quali, almeno inizialmente, era dato sperare perfino alla rimessa in bonis dell'istituto". I sindacati "ritengono che la vicenda di Banca Cosenza, oltre ad essere inaccettabile per le possibili immediate ripercussioni sui posti di lavoro, possa rappresentare un precedente gravissimo nel mondo del Credito Cooperativo calabrese e non solo, che potrebbe aprire la strada ad un trattamento parimenti amaro e doloroso di altre situazioni di criticità presenti anche sull'intero territorio nazionale". "Dircredito, Fabi, Fiba-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca e Ugl - prosegue la nota - pretendono, nell'interesse dei lavoratori, risposte chiare ed immediate dalle Federazioni calabrese e nazionale delle Bcc, i cui 'piani di salvataggio', concertati con l'organo di Vigilanza, non possono alla fine considerare i lavoratori come un valore 'residuale', sulle strategie complessive del movimento. Chiedono inoltre alle due potenziali acquirenti, Centro Calabria e Banca Sviluppo, quest'ultima nata proprio allo scopo di acquisire e sanare le Bcc in crisi e che in Calabria intende continuare ad investire in maniera massiccia, a riconsiderare il proprio ruolo in un'ottica di maggiore solidarietà e non solo 'ragioneristica'".