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    Festa del Pilerio, Nunnari "Pensare a ultimi". Occhiuto "Impegno per la città"

     

     

    Festa del Pilerio sotto la pioggia, mons. Nunnari "Pensare agli ultimi". Sindaco Occhiuto "Impegno per la città"

    12 feb 12 Commozione e partecipazione nonostante il maltempo. Così in una fredda giornata di febbraio la Madonna del Pilerio, Patrona di Cosenza, nonostante la pioggia fitta ha rinnovato il suo benevolo abbraccio ai cosentini. La statua della Madonna, come tradizione è stata portata a spalla dalla congregazione di devoti intorno alla piazza della Chiesa Matrice vista l'impossibilità di proseguire per le strade del centro. Una sorta di abbracio ai tanti devoti che sotto l'acqua attendevano il suo arrivo. Una tradizione che dopo il terremoto del 12 febbraio 1854, si rinnova ogni anno. Nel 1576 debellò la peste e da allora la Patrona della città dei Bruzi è impetrata nella devozione dei cosentini. Rispettata la tradizione dell'omaggio floreale del Prefetto, S.E. Raffaele Cannizzaro, e del Sindaco della Città Mario Occhiuto, le cui cerimonie, previste durante la processione, si sono svolte all'interno del Duomo. Nella cattedrale la messa è stata celebrata dall'arcivescovo, monsignor Salvatore Nunnari. Alla cerimonia hanno partecipato numerose persone, rappresentanti istituzionali della città di Cosenza ed esponenti politici.

    Video: Processione e consegna dei fiori e del cero

    Video: Il Saluto del Prefetto Cannizzaro

    Video: Discorso sulla bellezza del Sindaco Occhiuto

    Video: Omelia dell'Arcivescovo Nunnari

    Mons. Nunnari, "Pensare agli ultimi". Durante l'omelia, monsignor Nunnari ha evidenziato che "una pastorale tesa unicamente alla conservazione della fede e alla cura della comunità cristiana non basta più. Il mettersi in cammino con la ricchezza della nostra fede ci obbliga a ripensare una pastorale che sia missionaria che annunci nuovamente il Vangelo, ne sostenga la trasmissione di generazione in generazione, vada incontro agli uomini e alle donne del nostro tempo, testimoniando che anche oggi è possibile, bello, buono e giusto vivere l'esistenza umana conformemente al Vangelo e nel nome del Vangelo, contribuire a rendere nuova l'intera società. Riconosciamolo con sincerità e umiltà, come Chiesa abbiamo le nostre responsabilità all'invecchiamento di questa nostra società. Non abbiamo reso contemporaneo Cristo all'uomo di oggi, attuale il Suo messaggio di salvezza dell'uomo di tutto l'uomo". "Troppo rinchiusi - ha aggiunto - nei nostri templi siamo stati assenti dai luoghi di quotidianità dell'uomo di oggi, dalle strade da lui percorse, non l'abbiamo cercato nei suoi smarrimenti e nelle sue fughe. E' urgente rimeditare la parabola del buon Pastore della pecora perduta e ritrovata, in essa Gesù ci mostra la Sua preoccupazione di mostrare che, per il pastore, anche una sola pecora (oggi sono tante) da indurlo a lasciare tutte le altre nel deserto, per andare a cercare l'unica che si è smarrita e quando la ritrova, prova una grande gioia e vuole che la sua gioia sia condivisa. Il pastore Gesù è la trasparenza dell'amore di Dio che non abbandona nessuno ma cerca tutti e ciascuno con passione". L'arcivescovo di Cosenza ha poi affermato che "nella nostra società moderna accade che nei condomini della nostra città ciascuno è numero su un citofono, nei centri commerciali, come fossero le nuove cattedrali, il sabato sera gli occhi sono nelle vetrine, e, nessuno nell'ansia di acquistare, fa caso a chi gli passa accanto. Ricominciare a guardarci, oltre l'indifferenza ed anche oltre l'anteporre a tutto il nostro interesse e le nostre preoccupazioni. Come a dire che anche interessi giusti possono fare chiudere gli occhi su quell'altro che ci è stato comandato di amare, anche quando vivere la carità ci è scomodo. Penso alla realtà degli ultimi, in particolare dei Rom e di tante sacche di miseria presenti nella nostra città. 'L'altrò è la parola su cui si sviluppa tutto il messaggio del Papa. Risuoni infine con forza in questa nostra assemblea la voce del Signore che chiama ognuno di noi a prenderci cura dell'altro".

    Sidnaco Mario OcchiutoOcchiuto "Impegno per la città". "La Madonna del Pilerio che oggi salutiamo, come Patrona della città, ci guarda e ci avvolge - oggi come ieri - con il suo manto protettivo e il suo sguardo di una dolce bellezza". Lo ha detto il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, nel corso della celebrazione per la festa della Madonna del Pilerio. "Viviamo, infatti, tempi difficili, in cui - ha aggiunto - non sempre è facile pensare al domani con fiducia e ottimismo, specie quando la realtà ci consegna ogni giorno ansie, preoccupazioni, incertezze, perdite. Cosenza ha un legame speciale con la Madonna del Pilerio tant'è che questa ricorrenza ogni anno sempre più partecipata e questa chiesa piena di fedeli lo dimostrano. Guardando lei dobbiamo continuare a coltivare la speranza. Il Comune non è, come qualcuno falsamente vuol far credere, un'agenzia di collocamento. E non può risolvere direttamente, con i pochi mezzi che ha a disposizione, il problema della disoccupazione. Ma noi stiamo lavorando contro il tempo per promuovere politiche e progetti che possano creare più ricchezza sul territorio, e per fare in modo, poi, che la ricchezza prodotta possa essere meglio distribuit"a. "In questi primi mesi - ha proseguito Occhiuto - abbiamo lavorato tanto, io e la mia giunta abbiamo dato il massimo, ci siamo concentrati su ogni singolo problema. Ma non abbiamo soluzioni magiche per risolvere in pochi mesi i problemi, come appunto quello del Centro storico o della carenza di acqua, che esistono da più di quaranta anni. Chiediamo quindi un po' di pazienza, e di fiducia. E soprattutto chiediamo di non prestarsi alle strumentalizzazioni di chi antepone gli interessi particolari o politici o partitici a quelli della città". "Ecco io guardo La Madonna del Pilerio - ha concluso - e nell'animo mi assale il desiderio che, con la sua bellezza e la sua dolcezza, possa accompagnarci nel nostro cammino, che è ancora solo all'inizio. E affido questa nostra bella città, e tutti noi cittadini, al Suo protettivo abbraccio materno confidando moltissimo nella sua bontà e nella sua benevolenza"

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