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Bimbo fatto scendere da bus, La Destra offre protezione legale a famiglia

 

 

Bimbo fatto scendere da bus, La Destra offre protezione legale a famiglia

11 dic 12 «La federazione dell'area urbana di Cosenza esprime massima solidarietà al papà ed alla famiglia tutta del piccolo Francesco, il bimbo scaricato dall'autista dello scuolabus del Comune di Rende perchè il papà non pagava la retta per il servizio di trasporto comunale», è quanto dichiarano in una nota il vice segretario provinciale de “la Destra” Cosenza, Michele Arnoni ed il segretario cittadino di Rende Walter De Rose. «Il papà di Francesco – proseguono i dirigenti locali de “la Destra” - da diversi mesi non riusciva a pagare il servizio scuolabus del figlio poichè la società presso la quale lavora a sua volta non lo paga da otto mesi e poichè lo stesso Comune di Rende a sua volta non paga la stessa società presso la quale lavora il papà di Francesco...(Sic!). Come dice il genitore, il Comune in pratica aveva già nelle proprie casse la retta per lo scuolabus! Per tutta risposta l'autista ha ordinato al bambino di scendere rimproverandogli di non essere in regola coi pagamenti, il tutto davanti ai propri compagni di scuola». «Attendiamo immediati chiarimenti da parte del Sindaco di Rende – continua la nota - e ci auguriamo che vengano presi provvedimenti disciplinari esemplari nei confronti dell'autista responsabile del vergognoso comportamento. Si evince inoltre, in questa scellerata vicenda, una grave responsabilità soggettiva dell'autista ed oggettiva del Comune di Rende, in termini di rischio per la sicurezza del minore abbandonato per strada e di danno psichico causato allo stesso, traumatizzato, deriso, umiliato di fronte ai propri compagni». «La Destra è sociale, è famiglia – concludono Arnoni e De Rose – e ci schieriamo sempre dalla parte dei più deboli, costituendo un presidio lì dove si praticano soprusi. Per questo intendiamo offrire assistenza legale gratuita alla famiglia di Francesco, invitando a contattare il partito, nel caso volesse e ritenesse necessario agire nelle opportune sedi legali al fine di punire una simile azione ed ottenere un giusto risarcimento».

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