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Seminario su classe dirigente di Confindustria Cosenza

 

 

Seminario su classe dirigente di Confindustria Cosenza

06 dic 12 C'é una terra di mezzo oggi in Italia tra le decisioni assunte sempre più in alto, Bruxelles ma non solo, e il popolo e in questa terra di mezzo deve lavorare una classe dirigente degna di questo nome per rilanciare il paese: questo il punto di partenza di ieri pomeriggio, nella sede di Confindustria Cosenza, nel focus group in vista del settimo rapporto sulla classe dirigente, che si propone di analizzare le dinamiche dei vari territori. Nadio Delai, corresponsabile scientifico del Rapporto, è così sceso a Cosenza per ascoltare, indirizzare, capire. Per oltre due ore attorno ad un tavolo una ventina di imprenditori, docenti universitari, giornalisti, politici hanno analizzato dal loro punto di vista lo stato dell'arte, con un occhio di riguardo ovviamente alla situazione calabrese. Delai aveva richiamato due necessità: non guardare alla realtà con mappe concettuali invecchiate e la necessità che la rinascita parta dal basso, con delle sorti di patti territoriali senza soldi, in un momento in cui per la gravissima crisi economica mondiale neanche le vecchie lobbies funzionano in mancanza del denaro. Ed ecco quindi delinearsi lo scenario (assai animato, in verità) in cui si è sviluppata la discussione. Sul banco degli accusati è salita ovviamente la politica, ma poi c'é finita tutta la classe dirigente regionale, avvinghiata alla politica, come certa imprenditoria e certa intellettualità. I punti su cui operare - è stato però aggiunto - ci sono, così come le positività su cui lavorare: le filiere già oggi funzionanati (su tutte quella agroalimentare), l'Università della Calabria soprattutto nei suoi progetti di innovazione e ricerca scientifica e tecnologica.

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