Guido (PD) "Basta beghe interne nel partito" - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Guido (PD) "Basta beghe interne nel partito"

15 apr 12 "Il tempo che stiamo vivendo impone nuove sfide ed un partito di massa come il nostro non può e non deve restare, in Calabria ed a Cosenza, imbrigliato nelle solite beghe interne che ci allontanano inesorabilmente dalla base e dagli elettori". Così in una nota Maria Cristina Guido del Circolo PD Cosenza. "Condivido in gran parte la relazione del Commissario D'attorre, in particolare penso sia arrivato finalmente il momento di approifondire temi che sono di stretta attualità e che meritano ad approfondimento da parte nostra, specie per quanto concerne il tema che penso sia cruciale oggigiorno, ovvero il lavoro e la mancanza di esso. L'ISTAT a Febbraio ha rilevato che la percentuale dei disoccupati tra i 20 ed i 24 anni si attesta al 28,7%, sforando la cifra del 37% al Sud. Ventinovemila unità hanno perso il lavoro nei primi due mesi dell'anno ed in gran parte si tratta di donne, infatti solo 4 su 10 ritorna al lavoro dopo una gravidanza. Grandi eventi sul piano internazionale stanno sconvolgendo assetti che in passato si pensava fossero immutabili: "occupy wall street" o le cruente manifestazioni greche, gli "Indignados" sono fenomeni che non sono molto distanti da noi, eppure sembriamo atarassici o lobotomizzati dal pensiero rassicurante che prima o poi tutto tornerà come prima, ma non è così. Non molto lontano da noi un gruppo nutrito di nostri coetanei ha dato vita alla splendida 'Primavera araba', al cospetto del quale i nostri discorsi sembrano poco meno che piccole beghe di cortile. Credetemi, non voglio parlare stasera di "Rinnovamento", un termine che ultimamente mi crea insofferenza, iperabusato, inflazionato o addirittura strumentale. Dietro questo tema molto spesso si celano, infatti, strani vizi quali il GIOVANILISMO, il SOSTITUISMO o la innaturale lotta dei padri contro i figli. Se per rinnovamento, inteso nel senso più becero del termine, a Palermo, alle primarie per la scelta del candidato a sindaco del centro sinistra Renzi sponsorizza un suo candidato, talmente illuminato e innovativo da pensare che il PD faccia bene a sostenere la giunta Lombardo, allora rottamiamo i rottamatori! Sostituisco quindi la rottamazione con una nuova RIVOLUZIONE CULTURALE, una ventata fresca di novità, un'aria più pulita nel Pd calabrese, che sappia essere punto di riferimento per la base e che sia depositaria della fiducia degli elettori, ma soprattutto che sia all'altezza delle sfide che i tempi ci impongono e nei confronti dei quali siamo da un pò silenti. "Non potete pretendere da me che possa suggerire una possibilità di lotta. Per me la possibilità di lotta è la cultura", così spiegava Pier Paolo Pasolini. La politica di Scopelliti mira, giorno dopo giorno, ad indebolire il territorio cosentino, depauperandolo scientemente; bhe serve un Pd cosentino che sappia smascherarla, che sia in grado di rappresentare una alternativa, ma senza compiere gli errori del passato. I Giovani democratici ci hanno dato una lezione celebrandondo i loro congressi e scegliendo di farlo confrontandosi su temi e contenuti. Il Pd in Calabria deve tornare a parlare di congressi e deve farlo in primis per ristabilire un contatto con la base e con i simpatizzanti, quindi deve aprire la stagione congressuale, a mio modo di vedere, con le primarie per la scelta del segretario regionale, e in secondo luogo per favorire finalmente quel processo di ricambio che darebbe, come dicevo, nuovi stimoli e nuova linfa ai circoli. In questo modo evitiamo di attardarci su sterili e cervellotiche discussioni relative a tessere e anni di tesseramento. Inoltre, come già espresso dai giovani che fanno parte come me del progetto di Formazione politica Finalmente Sud, si dà un senso a tutto quello che stiamo facendo ed imparando. In conclusione cito Stefano Bollani, che in una bellissima intervista dichiarò:" ognuno di noi ha due o tre talenti. Purtroppo spesso ci si ferma al primo". Spero che il mio partito non faccia lo stesso. Anche perchè se lo facesse non sarebbe nè democratico, nè riformista."