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    Tar rigetta ricorso, anche a Cosenza i corsi per professioni sanitarie

     

     

    Tar rigetta ricorso, anche a Cosenza i corsi per professioni sanitarie

    24 ago 12 Il tribunale amministrativo della Calabria ha respinto il ricorso dell'Università Magna Grecia di Catanzaro contro la decisione della Regione di istituire alcuni tirocini dei corsi di professioni sanitarie nell'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza. L'ateneo aveva presentato il ricorso chiedendo che venisse annullato il decreto del giugno scorso con il quale la Regione ha approvato un protocollo d'intesa con l'Università 'La Sapienza' di Roma per istituire, nell'Asp di Cosenza, i tirocini guidati per i corsi di laurea di infermiere pediatrico e tecnico della prevenzione dell'ambiente nei luoghi di lavoro. Il Tar ha respinto il ricorso ritenendo legittimo il decreto della Regione che, secondo i giudici, non va a ledere gli interessi dell'Università di Catanzaro.

    "Il Tar Calabria ha rigettato il ricorso proposto dalla Università Magna Grecia di Catanzaro contro l'istituzione dei corsi delle professioni sanitarie da realizzare a Cosenza in collaborazione con l'Università La Sapienza di Roma". Lo rende noto, in un comunicato, il direttore generale dell'Asp di Cosenza Gianfranco Scarpelli. "Infatti - prosegue la nota - grazie al supporto politico del sen. Antonio Gentile l'Asp e l'Azienda ospedaliera di Cosenza sono riusciti ad ottenere l'istituzione dei corsi delle professioni sanitarie per tecnici della prevenzione negli ambienti di lavoro ed infermieri pediatrici che si potranno svolgere nella città di Cosenza dando finalmente una risposta ai bisogni formativi della nostra Regione in aggiunta a quelli già attivati presso l'Università di Catanzaro. La possibilità di attivare questi corsi a Cosenza rappresenta un grande risultato per tutta la regione in quanto molti giovani calabresi potranno effettuare la loro formazione in regione senza essere costretti ad emigrare anche per questo tipo di formazione. Infatti questi corsi non sono in contrapposizione a quelli già attivi a Catanzaro ma consentiranno di integrare la risposta formativa nell'area sanitaria della nostra regione visto anche la notevole richiesta esistente per questo tipo di formazione". "Il direttore generale Scarpelli - prosegue la nota - ringrazia il Presidente Scopelliti per avere voluto condividere con la firma del Decreto Regionale questa scelta che certamente migliora l'offerta formativa regionale. L'istituzione di tali Corsi non è espressione di contrapposizione e non è indotta da spirito campanilistico in quanto è necessaria una sempre maggiore integrazione con tutte le realtà universitarie della Regione Calabria vista la notevole ed insoddisfatta richiesta di formazione sanitaria esistente nella nostra regione ed in considerazione del fatto che non determina alcuna penalizzazione per l'Università di Catanzaro. D'altra parte la dotazione organica prevista nel nuovo Atto aziendale dell'ASP di Cosenza evidenzia una grave carenza di tali figure nell'ambito delle Professioni Sanitarie. Per tale motivo è indispensabile implementare i corsi formativi al fine di poter garantire le attività sanitarie previste. Certamente è opportuna una maggiore mediazione politica che permetta di evitare incomprensioni, inutili scontri o discussioni infondate, in quanto, per tutti, l'obiettivo prioritario è quello di dare una risposta alle esigenze formative dei giovani calabresi costretti a subire un grave danno economico e sociale per dover seguire tali corsi fuori dalla nostra regione non essendo gli stessi previsti nell'offerta formativa della Università di Catanzaro". "In un momento cosi critico per la sanità calabrese - conclude la nota - solo una fattiva unità di intenti di tutte le realtà può fare elevare e fare assurgere la nostra Regione a livelli competitivi e di eccellenza a livello nazionale, premiando in tal modo gli sforzi che la Giunta Regionale e tutti gli operatori sanitari stanno profondendo quotidianamente".

    "Prendiamo atto con rammarico dell'ordinanza del Tar Calabria che ha respinto la 'domanda di sospensione cautelare' avanzata dall'Università Magna Grecia di Catanzaro nei confronti del DPGR n.77 /2012, emanato dal Commissariato di Governo della Regione Calabria e finalizzato all'attivazione di alcuni Corsi di Laurea delle professioni sanitarie nell'Azienda sanitaria di Cosenza". Lo afferma il rettore dell'Università Magna Grecia, Aldo Quattrone. "L'attivazione di nuovi Corsi universitari dell'area medica a Cosenza gestiti dall'Università La Sapienza di Roma - aggiunge - è, a nostro avviso, un grave errore strategico in quanto danneggia l'Università di Catanzaro che, invece, dovrebbe essere ulteriormente potenziata e sostenuta. La scelta della Regione di affidare ad altre Università parte della formazione medica delegittima la Facoltà (oggi Scuola) di Medicina di Catanzaro e rappresenta un segnale negativo per i giovani calabresi che dimostrano fiducia nelle nostre Istituzioni universitarie rimanendo a studiare qui in Calabria. La nostra Università compie ogni anno enormi sacrifici per migliorare l'offerta formativa, aumentando la disponibilità di strutture didattiche, offrendo nuovi servizi agli studenti, incrementando il numero di docenti qualificati. Tutto questo sforzo rischia di diventare vano se i nostri giovani perdono la fiducia nelle loro Università e pensano che studiare in Università di altre Regioni possa rappresentare un vantaggio concreto per la loro carriera. Perdere i nostri giovani talenti vuol dire dare un colpo mortale allo sviluppo della nostra Regione. E' ormai statisticamente provato che i giovani che vanno a studiare fuori Regione solo di rado ritorneranno a lavorare in Calabria. In realtà studiare Medicina a Catanzaro, nel bellissimo e avanzato Campus di Germaneto, rappresenta oggi un'opportunità preziosa per conquistare una formazione adeguata e moderna, preludio indispensabile per inserirsi in modo qualificato nel mondo del lavoro". "Su queste basi, a prescindere dal giudizio finale di merito che sarà oggetto di apposita sentenza del Tar calabrese - conclude Quattrone - il DPGR 77/2012 appare sicuramente inopportuno perché indebolisce l'unica Facoltà di Medicina e Chirurgia della Regione su cui invece bisogna puntare per evitare l'emigrazione dei cervelli che tanto danno fa alla nostra economia e alla nostra società".

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