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    Consiglio comunale di Cosenza sulla sanità: il dibattito

     

     

    Consiglio comunale di Cosenza sulla sanità: il dibattito

    13 set 11 È stato molto partecipato il dibattito che ieri ha condotto il Consiglio comunale, ad approvare all'unanimità un documento sulla sanità a partire dalle mozioni illustrate all'aula da Enzo Paolini (Cosenza Domani) in quanto primo firmatario. "La relazione dell'assessore Vizza è stata piena di spunti per me, puntuale, e rivendicativa di un orgoglio amministrativo-istituzionale che fa ben sperare, piena di enunciazioni e progetti sui quali collaborare, il che mi indugia a pensare che alla fine del dibattito dovremmo trovarci d'accordo su molte questioni". Così esordisce il consigliere Paolini che subito precisa come la questione del Santa Barbara vada integrata con altre questioni e riferita alla più generale riorganizzazione della rete ospedaliera. "È vero che il piano di rientro sollecita la deospedalizzazione, la riconversione verso il territorio di una serie di prestazioni che ospedalizzate costano eccessivamente – afferma Paolini. Dunque è giusto, conclude la commissione, che strutture piccole debbano essere, nell'ottica di efficacia ed efficienza, riconvertite. La sanità è però materia complessa – puntualizza Paolini - che non si può affrontare con approccio ragionieristico, con i tagli lineari che sicuramente penalizzano la qualità. Prima di un ragionamento del genere, un serio e responsabile governo della sanità dovrebbe riorganizzare la rete ospedaliera". L'intervento del consigliere di Cosenza Domani, prende poi in esame la ripartizione dei fondi sanitari – "la provincia di Cosenza è penalizzata nonostante sia la più grande per densità di popolazione" ; si sofferma sulla PET, strumento diagnostico salvavita che il servizio sanitario pubblico non offre a Cosenza – "rivendichiamo la PET per la nostra provincia e ci chiediamo perché, ad un imprenditore privato che ha investito su questo importante strumento, da un anno e mezzo non si dia l'autorizzazione per offrire la prestazione". C'è poi la questione del lavoro e dei pagamenti dei salari ai dipendenti della sanità privata rispetto alla quale Paolini propone "una convenzione, come già attuata in altre regioni d'Italia, tra banche, Regione e Azienda sanitaria perché siano le banche a corrispondere la quota afferente gli stipendi mensili". Tutte questioni sulle quali Paolini chiede l'impegno del Sindaco verso la Regione e verso la Conferenza dei Sindaci in programma per il prossimo 19 settembre. "Abbiamo bisogno di una rivoluzione morale – conclude – e la sanità è la prima tappa". Salvatore Perugini (PD) esordisce auspicando la convergenza dell'intero consiglio comunale sul documento finale, "aperto anche ad eventuali emendamenti – dice - ma in linea con l'obiettivo di fondo che lo mozioni perseguono. Sono convinto che la sanità è sempre pubblica – afferma il Presidente del gruppo del PD -, che debba integrarsi con una privata di qualità e di eccellenza, e che il motore pubblico debba spingere in questa direzione. Ben venga l'autorizzazione all' imprenditore che ha avuto il coraggio di investire su un'attrezzatura così sofisticata come la PET, ma con forza bisogna rivendicare la scelta dell'azienda ospedaliera di Cosenza per l'acquisto immediato di una PET pubblica". Salvatore Perugini rivolge poi all'indirizzo dell'assessore Carmine Vizza una nota di delusione per "la sua premessa. E' da 5 anni – afferma - che parliamo di sanità in questo Consiglio e non ho mai sentito i termini demagogia e strumentalizzazione sui temi della sanità. Non c'è stata alcuna seduta del Consiglio comunale che non si sia conclusa con voto unanime". Il capogruppo del PD esprime poi le sue perplessità sulla Conferenza dei Sindaci affermando che "con l'attuale regolamento – dice - rischiano di andare deserte. Ma credo anche io che quella sia la sede vera in cui si può fare dai municipi politica sanitaria". Sul nuovo ospedale Perugini parla di "una grande ambizione che va mantenuta e che non si può disgiungere dalla facoltà di medicina e chirurgia" mentre "il piano di riequilibrio dei conti deve essere visto come opportunità irripetibile di riorganizzare la rete di servizi sul territorio e ospedaliere, attraverso oculate e immediate politiche di investimento. L'ospedale di Cosenza deve essere hub, che contiene tutte le eccellenze. Mentre non si avviano politiche serie di investimento sulla tecnologia, si chiudono i presìdi. E le risposte chi le dà? Non ho sentito una parola sull'elisoccorso, perché non si ragiona su questo potenziamento? Questa sì che può essere una macchina salva vita. La nostra idea è chiara – conclude - dobbiamo incalzare le autorità politiche perché il piano di riequilibrio diventi opportunità di migliorare la tutela della salute dei nostri cittadini". Raffaele Cesario (UDC). Esprimendo sostegno alle mozioni di Paolini, il capogruppo dell'UDC invita a "mettere da parte posizioni che negli anni si sono consolidate, e ogni forma di strumentalizzazione, se vogliamo davvero dare mandato pieno al Sindaco a rappresentare la città, e direi la provincia, nella prossima Conferenza dei Sindaci. Bisogna invece fare una analisi serena, utilizzando intanto gli spunti forniti dall'assessore Vizza che ha messo sul tavolo una serie di argomentazioni che danno la complessità dell'argomento, pur sapendo che il Consiglio comunale ha solo un potere di indirizzo". Il consigliere Cesario, nell'affrontare la problematica sanità, guarda complessivamente al sistema, inteso come azienda ospedaliera e territorio, assolutamente legati. "Quando l'assessore dice che la regione ha un tasso di ospedalizzazione molto più alto rispetto alle altre regioni – afferma Cesario - significa che evidentemente il territorio non fa il suo dovere adeguatamente, evidentemente il cittadino ritiene più rassicurante il rapporto con l'azienda ospedaliera. Tra l'altro – aggiunge - sappiamo come il Sindaco abbia potere solo sul territorio e molto meno, se non nessuno, sull'azienda ospedaliera". Sul nuovo ospedale Cesario afferma "non ci serve il libro dei sogni, non ci sono i soldi per fare un nuovo ospedale e dunque dobbiamo riqualificare al meglio l'esistente". Infine l'auspicio che il Consiglio giunga ad elaborare una proposta unitaria e condivisa, "se non vi riuscisse – conclude - sarebbe un errore madornale". Stesso auspicio espresso subito dopo da Giuseppe Mazzuca (Cosenza Domani) che parla di un "depauperamento del territorio cosentino da parte di chi governa oggi la sanità in Calabria". Anche al capogruppo di Cosenza Domani sta molto a cuore la questione nuovo ospedale e parla di "un atto di indirizzo della Regione per rifare alcuni ospedali tra cui Cosenza, come sola soluzione possibile". Ricorda, infine come "sia stato fatto già da noi in passato uno studio di fattibilità. Questo progetto non può essere accantonato". Carmelo Salerno (Lista Scopelliti) ritiene che "dopo gli interventi ascoltati si sia raggiunto già un risultato importante, si è sviluppato un dibattito da consegnare al Sindaco che potrà partecipare con maggiore consapevolezza alla Conferenza dei Sindaci. Quando si parla di sanità – afferma Salerno - dobbiamo partire da dati oggettivi e non da suggestioni. Il sistema sanitario regionale è obsoleto, inefficiente, antieconomico e offre prestazioni poco sicure per i calabresi. Una Amministrazione seria e scrupolosa - continua - ha il dovere di agire con risolutezza e celerità senza indugiare sugli obiettivi che il piano di rientro ha posto in maniera inequivocabile. Concordo sul fatto che si pervenga ad un documento unitario ma sottolineo che bisogna sostenere con fermezza e va incoraggiata la linea di condotta amministrativa del governatore Scopelliti". Sull'ospedale il consigliere Salerno esprime la convinzione che la sanità debba solo "rispondere alle richieste dei cittadini ed i cittadini – afferma – chiedono una sanità più organizzata e sicura, ma anche una sanità più facilmente fruibile. Un nuovo ospedale -. Aggiunge di conseguenza - lo penserei ubicato in prossimità di una buona rete di comunicazione". Anche Salerno, infine, si sofferma sulla questione elisoccorso "sulla quale – conclude - bisognerebbe insistere, e che il Consiglio dovrebbe fortemente sostenere". Per Sergio Nucci (Polo Civico Buongiorno Cosenza) "la sanità non è problema che riguarda la politica ma ciò che vivono i nostri concittadini sulla loro pelle. Parlare di sanità e farlo in maniera costruttiva significa entrare nei problemi e cercare una soluzione condivisa. Credo che ci sono tante possibilità per fare una buona politica sanitaria, una è arrivare in questa aula ad un documento condiviso. E ci arriveremo, perché sarà il documento che Cosenza manda alla Regione". Sul nuovo ospedale, il consigliere Nucci esprime la necessità che il sito risponda a dei requisiti essenziali: baricentrico, con determinate caratteristiche ambientali come traffico e trasporti". Pensa ad un ospedale che abbia la possibilità di contenere una base per l'elisoccorso, "ad un ospedale – conclude - che entri in un progetto di città da qui a 20-30 anni. Pertanto oggi potenziamo gli uomini e la possibilità di dare risposte. Domani pensiamo ad un nuovo ospedale". Lino Di Nardo (PDL) parla di "una situazione sanitaria che oggi deve fare i conti con il possibile. L'emergenza sanitaria in Calabria è sotto gli occhi di tutti e – afferma - viene da anni di dissennata politica sanitaria". A Scopelliti, il capogruppo del PDL, assegna il merito di essersi fatto carico del riordino della sanità calabrese. "Il riordino della rete ospedaliera ci trova d'accordo – prosegue - fissa funzioni che i centri devono avere e che sono imprescindibili. L'Azienda ospedaliera di Cosenza deve essere un punto di riferimento per tutta la Calabria, e per alcune specialità questo già avviene". Infine sul nuovo ospedale "la costruzione di un nuovo ospedale non è proponibile. La prospettata ubicazione a Vaglio Lise non ci vede d'accordo, siamo invece d'accordo con la riqualificazione dell'esistente". Giovanni Perri (Giovine Cosenza) individua il problema "nel deficit che esiste aldilà del piano di rientro, il quale è uno strumento da ben utilizzare, non per consolidare la spesa storica ma per distribuire i fondi per quota capitaria. Sul passaggio, contenuto nella relazione dell'assessore Vizza, sul ricorso eccessivo al ricovero, afferma che non avviene "per insufficiente risposta delle strutture ambulatoriali ma per la carenza di risorse sul territorio che di fatto impedisce di eseguire gli esami in tempi brevi". Significativo il passaggio in cui – da medico – afferma che "la malattia non è solo un incidente biologico, ma è un vero sequestro di persona, che spesso sottrae anche dignità" . Nell'occasione il consigliere Perri dona al sindaco il libro "Dall'altra parte", storia di tre grandi medici che si ammalano gravemente e raccontano la loro storia. E la proposta per rifare una Sanità che curi davvero. Domenico Frammartino (IDV) guarda all'intervento del capogruppo dell'UDC "che – afferma - ha saputo cogliere il meglio degli interventi venuti dalla minoranza" e lo definisce "l'intervento guida quando ci riuniremo per il documento finale". Difende l'ospedale Santa Barbara di Rogliano, ritenendo che sia stato "il depotenziamento degli ultimi anni a renderlo improduttivo" . Il consigliere dell'Italia dei Valori esprime la convinzione che "la città di Cosenza non possa essere privata di tante cose, citando ad esempio la Pet e cardiochirurgia, quali fattori di perdita di ulteriore centralità". Conclude con la posizione che si debba dare al Sindaco mandato pieno su tutte le questioni. Prima della replica del Sindaco Mario Occhiuto (v. comunicato di Elena Scrivano) il vicesindaco Katya Gentile ha preso brevemente la parola per alcune puntualizzazioni, premettendo che la sanità non ha colore politico ma sia dei cittadini tutti. Il vicesindaco ricorda, in particolare, "il notevole affanno con il quale l'Azienda ospedaliera di Cosenza è arrivata al piano di rientro rispetto alle altre aziende ospedaliere della Calabria". Parla della successione dei direttori generali con conseguente clima di stallo, si sofferma sul notevole depauperamento di medici subito dall'azienda ospedaliera di Cosenza. "Se oggi – afferma - ancora abbiamo 34 precari – c'è certamente una responsabilità delle amministrazioni precedenti". Infine ribadisce il sostegno all'azione politica e amministrativa del governatore Scopelliti, e a quella del commissario Gangemi nell'analisi delle criticità dell'azienda ospedaliera di Cosenza. "L'eredità – conclude – è gravosa".

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