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Sostenibilità e Internazionalizzazione all'Assemblea Confindustria
Sostenibilità e Internazionalizzazione i temi dell'Assemblea di Confindustria Cosenza 28 ott 11 L'Assemblea dei soci di Confindustria Cosenza è dedicata a due temi strategici per il rilancio dell'economia italiana e calabrese: l'internazionalizzazione e la sostenibilità. Due driver che potrebbero ampliare gli orizzonti per gli imprenditori locali, per consentirgli di competere su nuovi mercati. Le difficoltà sono molteplici ma, secondo i vertici di Confindustria Cosenza, riuniti nell'Assemblea pubblica, la risposta alle evidenti criticità sottese non può che essere una: rafforzarsi, unire forze e risorse per irrobustire la competitività dando vita ad esperienze di rete. Nel corso dell'Assemblea, sponsorizzata da Ubi-Banca Carime e dalla Banca Popolare di Bari, vengono consegnati i riconoscimenti di anzianità associativa alle imprese che hanno raggiunto i trenta anni di iscrizione. (per elenco aziende, si veda allegato). I lavori dell'Assemblea di Confindustria Cosenza, coordinati dal Direttore Rosario Branda, prevedono uno spazio riservato a"I progetti degli Imprenditori" in cui interverranno i Presidenti di Confindustria Cosenza Renato Pastore, di Ance Cosenza Natale Mazzuca e della Camera di Commercio di Cosenza e di Unioncamere Calabria Giuseppe Gaglioti. La parte dedicata a "La visione delle Istituzioni" sarà a cura del Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, del Presidente della Provincia di Cosenza Mario Oliverio e dell'Assessore regionale alla Programmazione ed al Bilancio Giacomo Mancini. L'analisi sui temi dell'Assemblea viene proposta dal Presidente del Comitato Tecnico per l'Europa di Confindustria Giorgio Squinzi e dal Direttore del Centro Studi di Confindustria Luca Paolazzi. Testimonial d'eccellenza dell'Assemblea è Giorgio Squinzi, Amministratore Delegato di una delle imprese italiane più presenti sui mercati mondiali, la Mapei, leader nel settore degli adesivi e prodotti chimici per l'edilizia. Presidente del Comitato Tecnico per l'Europa di Confindustria e del Cefic (la Confindustria europea delle imprese chimiche) l'industriale Squinzi è a capo di un Gruppo composto da 68 aziende consociate con 58 stabilimenti produttivi operanti in 27 nazioni, ognuno dei quali è dotato di un laboratorio di controllo qualità. Al Presidente Squinzi è affidato il compito di fornire una traccia concreta del modo di operare e di competere con successo sui mercati internazionali. Il Direttore del Centro Studi Confindustria, Luca Paolazzi, offre una puntuale analisi economica, di scenario e di benchmarking. Luca Paolazzi è stato dal 1993 al 2005 inviato del Sole24 Ore, dove dal 2005 ha assunto la carica di coordinatore dei commenti e delle analisi economiche. È autore e curatore di numerose pubblicazioni di carattere scientifico e divulgativo. È vincitore di tre premi per il giornalismo economico: nel 1993 la prima edizione del premio Q8; nel 1994 la seconda edizione del premio Giuseppe Brizio; nel 1999 la sesta edizione del premio Lingotto. GIORGIO SQUINZI nasce a Cisano Bergamasco (Bergamo) nel 1943. Fin da giovanissimo inizia a lavorare nell'azienda di famiglia fondata nel 1937 attiva nella produzione di collanti per pavimentazioni leggere. Nel 1969 si laurea in chimica industriale all'Università di Milano. Nel 1970 fonda insieme al padre la Mapei S.n.c. (Materiali ausiliari per edilizia e industria) ampliando le attività dell'azienda paterna diventando responsabile della funzione ricerca e sviluppo della stessa. Nel 1976 la Mapei diventa una società per azioni e assume il ruolo di direttore generale. Negli anni trasforma una piccola realtà industriale in una multinazionale leader nel settore degli adesivi per pavimenti e rivestimenti. L'azienda attualmente opera con 58 stabilimenti in 27 paesi ed un organico di 7.500 dipendenti. Nel 1978 inizia ad investire fuori dai confini europei ed apre uno stabilimento in Canada da lì il processo di internazionalizzazione del Gruppo è inarrestabile costruendo stabilimenti sparsi in tutto il mondo. Nel dicembre 1984, in seguito alla morte del padre, diventa Amministratore Unico della Mapei. Nel 1994 il gruppo inizia una fase di diversificazione ed acquista la Vinavil con i due stabilimenti di Villadossola e Ravenna specializzandosi così nel settore degli adesivi. Nel 1997 è stato eletto presidente della Federazione Nazionale dell'Industria Chimica carica che ricopre fino al 2003. Nel 1989 è eletto Presidente del Technical Committee 67 WG3 "Adesivi per piastrelle ceramiche" del CEN. Il 6 aprile 1998 viene nominato Cavaliere di S. Gregorio Magno in Vaticano. Il 31 maggio 1998 viene nominato Cavaliere del Lavoro. Il 21 Dicembre 1998 è stato nominato "Commandeur de l'Ordre de la Couronne" in Belgio. Il 14 giugno '02 è stato eletto Presidente di ABM (Assembly Business Member). Il 10 dicembre 2002 gli viene conferita la laurea ad honorem in Ingegneria Chimica dal Politecnico di Milano. Nel giugno 2005 viene rieletto a capo della Federazione Nazionale dell'Industria Chimica. Il 30 settembre 2006 è eletto vice presidente della Confederazione delle Industrie Chimiche Europee. Il 4 dicembre 2007 è stato premiato con il Premio Leonardo Qualità Italia dal Capo dello Stato Giorgio Napoletano. Attualmente è Presidente del Comitato tecnico per l'Europa di Confindustria, Componente il Consiglio Direttivo e la Giunta di Confindustria. E' Vice Presidente Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "L. da Vinci" di Milano Giorgio Squinzi è coniugato ed ha due figli. E' tifoso del Milan. Luca Paolazzi – Direttore Centro Studi Confindustria <<Il fiato sospeso per l'euro ha portata e conseguenze mondiali. Ma non esistono soluzioni semplici, anche se dolorose. Perché l'economia europea è troppo interconnessa e troppo grande per lasciar fallire, o escludere, un'economia anche piccola. Una ragnatela fitta esiste anche per gli scambi commerciali, gli spostamenti delle persone ed il flusso dei servizi. E' l'Europa. La lenta crescita può esser curata: non è una condanna biblica. Sta in noi. Dobbiamo agire sulla composizione fisco, sulla riduzione dell'evasione, sugli investimenti in infrastrutture, sulle liberalizzazioni, sulla dimensione di impresa, sul capitale umano, sull'occupazione femminile e giovanile, sull'inefficienza logistica, sulla burocrazia e sulla durata dei processi>>. Renato Pastore, Presidente Confindustria Cosenza << Per muoversi nei mercati esteri è fondamentale sapere dove investire e in che tempi. Lo sviluppo economico dei prossimi anni sarà sempre più legato al concetto di città, intese non come megalopoli, ma come numerosi nuovi insediamenti che vedranno incrementare in maniera rapidissima la propria dimensione, fungendo così da traino per lo sviluppo di un'economia locale di larga scala in aree fino ad ora poco industrializzate. Alcune ricerche individuano 600 città a livello mondiale che genereranno entro il 2025 circa i tre quarti dell'economia mondiale e saranno dislocate in zone ora sconosciute della Cina, India, Sudamerica, Africa Centrale. I baricentri economici mondiali quindi si sposteranno ancor più di quanto si possa immaginare e molto rapidamente. Muoversi con anticipo in queste aree potrebbe risultare decisivo per molte imprese italiane soprattutto perché eviterebbe di spendere risorse importanti in mercati già saturi e con pochi margini di sviluppo, come sembrerebbe quello europeo>>. Natale Mazzuca, Presidente Ance Cosenza: <<La presenza delle imprese di costruzioni italiane all'estero è storicamente legata a interventi effettuati da grandi società in particolar modo nel campo infrastrutturale (viadotti, strade, sistemi di trasporto, ed altro). Grandi opere che non possono essere affrontate dalla stragrande maggioranza delle imprese edili del nostro territorio in maniera autonoma. Aggregarsi può essere un modo per restare in piedi senza farsi guerra tra imprese, trovando spazi comuni per collaborare, rendendo possibile l'ottenimento di commesse per cantieri di grandi dimensioni, dove servono professionalità e competenze diversificate. La decisione di andare all'estero è anche la risposta delle imprese alle irrisolte difficoltà di un mercato interno tuttora gravato dagli storici problemi normativi delle gare ai massimi ribassi, dei perenni ricorsi, che ritardano l'avvio delle opere, e dei ripensamenti della pubblica amministrazione cui si aggiungono le lentezze nei pagamenti e nella risoluzione dei contenziosi. Come ANCE Cosenza vorremmo adoperarci per vincere resistenze e paure che spesso accompagnano le imprese di costruzioni locali quando si tratta di guardare oltre confini già noti>>. ASSEMBLEA PUBBLICA, 25 ottobre 2011
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